Visualizza la didascalia della fotoPersone sfilano alla manifestazione «Climate Pride» tenutasi a Roma, il 16 novembre 2024, per chiedere giustizia climatica.
Il Green Deal europeo è la risposta dell’Unione europea alla triplice crisi planetaria dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento. Per proteggere le persone e il pianeta, l’UE si è impegnata a raggiungere entro il 2050 la neutralità climatica, ossia un’economia a zero emissioni nette e priva di inquinamento nocivo, principalmente riducendo le emissioni, investendo nelle tecnologie verdi e proteggendo l’ambiente naturale. Tale approccio rientra in un nuovo modello di crescita per l’Europa, basato su un’economia pulita e circolare, che promuove una transizione pulita nonché solida dal punto di vista economico ed equa sul piano sociale. Nel 2024 è stato posto l’accento sull’attuazione del quadro giuridico del Green Deal europeo al fine di conseguire l’obiettivo climatico dell’UE per il 2030 e di preparare il terreno in vista di un obiettivo per il 2040 nell’ambito della normativa europea sul clima. In un anno che è stato ancora caratterizzato da eventi meteorologici estremi e dai loro effetti devastanti, l’importanza di rafforzare la resilienza ai cambiamenti climatici è stata sottolineata mediante la pubblicazione della valutazione europea dei rischi climatici, seguita dall’annuncio di un piano europeo di adattamento ai cambiamenti climatici.
In un altro anno da record per le temperature globali, l’Europa ha continuato a sperimentare la dura realtà di un clima in rapida evoluzione. Gli Stati membri e le regioni dell’UE hanno dovuto far fronte a molteplici eventi climatici estremi: siccità persistente nell’Europa meridionale, gravi incendi boschivi in Portogallo e nel Mediterraneo, inondazioni letali nell’Europa centrale e orientale e in Spagna; nell’insieme, tali eventi hanno causato oltre 250 vittime.
Il meccanismo di protezione civile dell’UE - apri una nuova scheda. ha registrato un considerevole aumento degli interventi in risposta a fenomeni meteorologici estremi. Queste tendenze evidenziano il crescente impatto dei cambiamenti climatici sul continente, che richiede sempre più una risposta coordinata alle catastrofi. Con l’accentuarsi degli effetti dei cambiamenti climatici, le nazioni europee hanno intensificato la loro cooperazione e hanno dato prova di solidarietà in tempi di crisi. Nel 2024 l’UE ha adottato ulteriori misure per rafforzare il suo meccanismo di protezione civile al fine di migliorare la preparazione, la prevenzione e la risposta alle catastrofi in tutta l’UE e nel resto del mondo. Rientrano in tale ambito il rafforzamento della sua flotta antincendio rescEU - apri una nuova scheda. e il posizionamento strategico di vigili del fuoco in luoghi chiave in Europa per coadiuvare i pompieri che operano a livello locale.
La relazione annuale sullo stato del clima in Europa - file PDF, apri una nuova scheda. ha sottolineato l’allarmante tendenza all’aumento delle temperature, alla luce del fatto che l’Europa si sta riscaldando a una velocità doppia rispetto alla media mondiale, e ha ribadito la necessità che l’UE diventi climaticamente neutra e resiliente ai cambiamenti climatici. Gli eventi meteorologici estremi sono diventati più frequenti e gravi, con un conseguente aumento di decessi dovuti al calore, di gravi ondate di calore marine e di perturbazioni dell’agricoltura, dell’approvvigionamento idrico e delle infrastrutture.
Verso una maggiore resilienza ai cambiamenti climatici
La devastazione e la distruzione causate da eventi meteorologici estremi evidenziano l’urgente necessità di essere meglio preparati ad anticipare gli effetti dei cambiamenti climatici e a porvi rimedio. Così come si sta adoperando per ridurre le sue emissioni di gas a effetto serra e limitare i cambiamenti climatici, l’UE deve anche rafforzare la resilienza agli impatti inevitabili. In risposta alla prima Valutazione europea dei rischi climatici - apri una nuova scheda., pubblicata dall’Agenzia europea dell’ambiente, la Commissione europea ha definito iniziative chiave - apri una nuova scheda. per gestire i rischi climatici e costruire un’Europa resiliente ai cambiamenti climatici al fine di proteggere le persone e la prosperità.
Il quadro strategico per aumentare la resilienza ai cambiamenti climatici
GOVERNANCE
Maggiore chiarezza circa le responsabilità e la natura dei rischi gestiti a livello dell’UE e a livello degli Stati membri.
Definizione di processi a livello dell’UE per integrare meglio il rischio climatico nella pianificazione e nell’elaborazione delle politiche.
Gli Stati membri dovrebbero assicurare capacità adeguate per affrontare i rischi.
STRUMENTI
Migliore accesso a dati, modelli e scenari necessari per prendere decisioni informate, dai sistemi di allerta rapida alla pianificazione a lungo termine.
Sostegno costante allo sviluppo di capacità e alla predisposizione di orientamenti, nonché migliore uso degli strumenti esistenti.
POLITICHE STRUTTURALI
Gli Stati membri dovrebbero tenere conto dei rischi climatici nell’adozione di decisioni relative alla pianificazione territoriale e di misure atte a proteggere le infrastrutture critiche.
Rafforzamento dei meccanismi di solidarietà dell’UE per incentivare maggiormente l’anticipazione dei rischi.
RESILIENZA FINANZIARIA
Provvedere affinché la resilienza ai cambiamenti climatici sia al centro di tutte le decisioni di spesa dell’UE.
Le istituzioni finanziarie pubbliche e private e le imprese dovrebbero mobilitare meglio gli investimenti privati.
Gli Stati membri dovrebbero tenere conto della resilienza ai cambiamenti climatici nei loro appalti pubblici.
Secondo quanto concluso dalla Corte dei conti nella sua relazione speciale sull’adattamento ai cambiamenti climatici nell’UE - apri una nuova scheda., pubblicata nel mese di ottobre, vi è il rischio che la politica di adattamento dell’UE non tenga il passo con i cambiamenti climatici. Nella relazione sono state formulate varie raccomandazioni: migliorare le modalità di rendicontazione da parte degli Stati membri sull’adattamento ai cambiamenti climatici; utilizzare meglio gli strumenti dell’UE in materia di adattamento; far sì che i finanziamenti dell’UE per l’adattamento ai cambiamenti climatici siano adeguati alle esigenze future. La Commissione ha accettato o parzialmente accettato tali raccomandazioni. Tra le priorità della nuova Commissione vi sarà la proposta di un piano europeo di adattamento ai cambiamenti climatici per aiutare gli Stati membri e l’UE a rafforzare in modo significativo la resilienza ai cambiamenti climatici.
La seconda Giornata UE delle vittime della crisi climatica globale, che si svolge con cadenza annuale, è stata celebrata il 15 luglio; in tale occasione sono state commemorate le persone colpite e promosse azioni volte ad attenuare gli effetti di catastrofi future. Molti Stati membri si stanno ancora riprendendo da eventi meteorologici catastrofici. Ad agosto la Commissione ha proposto - apri una nuova scheda. di stanziare oltre un miliardo di euro in aiuti a titolo del Fondo di solidarietà dell’UE - apri una nuova scheda. a favore di Grecia, Francia, Italia, Austria e Slovenia per gestire gli effetti delle inondazioni verificatesi nel 2023. In risposta ai devastanti episodi di inondazioni e incendi boschivi che hanno colpito l’Europa centrale, orientale e meridionale nell’autunno 2024, la Commissione ha proposto di agevolare l’utilizzo dei Fondi di coesione - apri una nuova scheda. per aiutare gli Stati membri colpiti da catastrofi legate al clima. A novembre è stato approvato un pacchetto di aiuti da 116 milioni di euro - apri una nuova scheda. a valere sul Fondo di solidarietà dell’UE per sostenere la Germania e l’Italia a seguito delle devastanti catastrofi naturali verificatesi in primavera.
Cambiamenti climatici e salute
Quasi 500 ricercatori, decisori e organizzazioni finanziatrici provenienti da tutto il mondo si sono riuniti in occasione di una conferenza ad alto livello - apri una nuova scheda. tenutasi a Bruxelles, Belgio, a febbraio per riflettere sulle esigenze di ricerca nell’ambito dei cambiamenti climatici e della salute. I partecipanti hanno discusso in merito alle sfide e alle priorità più importanti in questo ambito e hanno avviato i preparativi per un’agenda europea di ricerca e innovazione ambiziosa, lungimirante e inclusiva, con un approccio globale.
Tavola rotonda durante la sessione di apertura ad alto livello della conferenza dell’UE sul clima e la salute. Bruxelles, Belgio, 19 febbraio 2024.
Gli effetti dei cambiamenti climatici hanno determinato una maggiore presenza in Europa di zanzare in grado di trasmettere malattie gravi. In risposta, l’UE ha autorizzato - apri una nuova scheda. il primo vaccino contro il virus Chikungunya. Una relazione - apri una nuova scheda. del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha confermato la presenza in 13 paesi europei della zanzara Aedes albopictus, che trasmette il virus Chikungunya. Anche la zanzara Aedes aegypti, recentemente insediatasi a Cipro, può contribuire alla diffusione del virus Chikungunya, nonché del virus Zika, della dengue e della febbre gialla. L’autorizzazione è stata approvata all’unanimità dagli Stati membri a seguito di una rigorosa valutazione - apri una nuova scheda. effettuata dall’Agenzia europea per i medicinali. Per ridurre ulteriormente il rischio di diffusione in Europa di malattie trasmesse da zanzare, la Commissione ha annunciato un finanziamento di 500 000 euro a titolo del programma «UE per la salute» (EU4Health) a favore di un progetto pilota volto a contribuire all’eradicazione della zanzara Aedes aegypti a Cipro.
Il Green Deal europeo - apri una nuova scheda. sta realizzando i cambiamenti necessari per raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. La legislazione volta a conseguire, e addirittura a superare, l’obiettivo a medio termine dell’UE di ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030 è ora in vigore.
Con l’adozione della normativa europea sul clima - apri una nuova scheda. e della legislazione sul Green Deal europeo - apri una nuova scheda. l’UE dispone ora di obiettivi climatici giuridicamente vincolanti che riguardano tutti i settori chiave dell’economia e si avvia così verso il conseguimento dei suoi traguardi per il 2030 in modo equo, competitivo ed efficiente sotto il profilo dei costi. Al fine di assicurare condizioni di parità per le imprese europee, un nuovo meccanismo - apri una nuova scheda. garantisce il pagamento di un prezzo del carbonio equivalente per le merci importate in settori specifici. Nelle regioni più colpite sarà inoltre previsto un sostegno per i lavoratori, affinché sviluppino nuove competenze, nonché per i cittadini e le imprese vulnerabili.
Quale prossimo passo verso la neutralità climatica, la Commissione ha presentato - apri una nuova scheda. la sua valutazione relativa a un obiettivo climatico dell’UE per il 2040, in cui si raccomanda di ridurre del 90 % le emissioni nette di gas a effetto serra entro il 2040 rispetto ai livelli del 1990, in linea con i recenti pareri scientifici e gli impegni assunti dall’UE nel quadro dell’accordo di Parigi - apri una nuova scheda.. La Commissione terrà conto di tale valutazione nell’elaborare la sua proposta legislativa concernente l’obiettivo per il 2040 nell’ambito della normativa europea sul clima.
Oltre a ridurre le emissioni in maniera approfondita e duratura, per conseguire la riduzione raccomandata del 90 % sarà necessario adottare misure atte a rimuovere dall’atmosfera il diossido di carbonio. Questo significa che l’UE necessiterà di tecnologie in grado di catturare il diossido di carbonio o di rimuoverlo direttamente dall’atmosfera per poi stoccarlo o utilizzarlo. La strategia per la gestione industriale del carbonio - apri una nuova scheda., presentata a marzo, individua una serie di iniziative da intraprendere a livello nazionale e dell’UE per consentire la diffusione di queste tecnologie e delle infrastrutture necessarie alla creazione in Europa di un mercato unico del diossido di carbonio nei decenni a venire. A novembre è stato adottato - apri una nuova scheda. un regolamento - apri una nuova scheda. che istituisce il primo quadro volontario a livello dell’UE per certificare l’assorbimento del carbonio, la carboniocoltura e lo stoccaggio del carbonio nei prodotti in tutta Europa, il che faciliterà gli investimenti in tecnologie innovative per l’assorbimento del carbonio e in soluzioni sostenibili per la carboniocoltura - apri una nuova scheda..
VIDEO: Gestione industriale del carbonio — fondamentale per la decarbonizzazione.
Aiutare l’industria dell’UE a conseguire l’azzeramento delle emissioni nette
Il regolamento sull’industria a zero emissioni nette - apri una nuova scheda., entrato in vigore a giugno, istituisce un quadro normativo atto a promuovere la competitività dell’industria e delle tecnologie che aiuteranno l’UE a conseguire i suoi obiettivi climatici e pone l’UE sulla buona strada per rafforzare la produzione interna di tecnologie pulite fondamentali. Creando un contesto imprenditoriale unificato e prevedibile per la produzione di tecnologie pulite, il regolamento aumenterà la certezza della pianificazione e degli investimenti e sosterrà la creazione di posti di lavoro di qualità e la formazione di una forza lavoro qualificata (cfr. anche il capitolo 2).
In autunno l’UE ha iniziato ad accettare domande - apri una nuova scheda. per progetti di produzione di tecnologie pulite da designare quali «progetti strategici per tecnologie a zero emissioni nette» a norma del regolamento sull’industria a zero emissioni nette. I progetti approvati promuoveranno il settore delle tecnologie pulite dell’UE, rafforzando la competitività e l’azione per il clima, e beneficeranno nel contempo di autorizzazioni più rapide, di un trattamento prioritario a livello nazionale e di orientamenti sui finanziamenti.
L’Accademia europea dell’energia solare - apri una nuova scheda., avviata nel mese di giugno, svolgerà un ruolo cruciale nel dotare i lavoratori delle competenze necessarie per il settore dell’energia solare, che è essenziale per conseguire gli obiettivi dell’UE in materia di energie rinnovabili. Si tratta della prima di una serie di accademie dell’UE create nel quadro del summenzionato regolamento.
Si prevede che il mercato mondiale delle tecnologie a zero emissioni nette triplicherà entro il 2030, raggiungendo un valore annuo di circa 600 miliardi di euro.
Tecnologie a zero emissioni nette
SISTEMI SOLARI FOTOVOLTAICI E SISTEMI SOLARI TERMICI
ELETTROLIZZATORI E CELLE A COMBUSTIBILE
ENERGIA EOLICA ONSHORE ED ENERGIE RINNOVABILI OFFSHORE
BIOGAS/BIOMETANO SOSTENIBILE
BATTERIE E STOCCAGGIO
CATTURA E STOCCAGGIO DEL CARBONIO
POMPE DI CALORE ED ENERGIA GEOTERMICA
TECNOLOGIE DI RETE
Incentivare la transizione verso l’energia pulita
In risposta alle turbative del mercato mondiale dell’energia e alle difficoltà causate dall’invasione non provocata e ingiustificata dell’Ucraina da parte della Russia nel 2022, l’UE ha avviato il piano REPowerEU - apri una nuova scheda. per accelerare la transizione verso l’energia pulita e ridurre rapidamente la sua dipendenza dai combustibili fossili russi. Negli ultimi due anni REPowerEU ha aiutato l’UE a risparmiare energia, diversificare le sue forniture, produrre energia pulita e combinare in modo intelligente investimenti e riforme.
Il risparmio energetico e il miglioramento dell’efficienza energetica hanno contribuito a ridurre i consumi. Anche sul fronte delle energie rinnovabili sono stati compiuti notevoli progressi. Nel primo semestre del 2024 le energie rinnovabili hanno generato il 50 % dell’energia elettrica nell’UE. La Norvegia ha sostituito la Russia come principale fornitore di gas dell’UE. Si è inoltre registrata una transizione significativa verso le importazioni di gas naturale liquefatto e gli Stati Uniti sono attualmente il principale fornitore dell’UE. È importante rilevare che l’UE è riuscita a far fronte a rischi critici per la sicurezza del suo approvvigionamento energetico, a riportare sotto controllo il mercato e i prezzi dell’energia e ad accelerare la transizione verso la neutralità climatica.
Nel 2024 per la prima volta l’energia eolica ha surclassato la produzione di gas, diventando la seconda fonte unica di energia elettrica nell’UE dopo il nucleare.
Le importazioni di gas russo (via gasdotto e sotto forma di gas naturale liquefatto) sono diminuite da una quota del 45 % delle importazioni complessive dell’UE nel 2021 ad appena il 19 % nel 2024.
Tra agosto 2022 e novembre 2024 l’UE ha conseguito una riduzione del 18 % nella domanda di gas, che si è tradotta in un risparmio di circa 165 miliardi di metri cubi di gas.
Le misure a livello nazionale e dell’UE hanno dato i loro frutti: i prezzi dell’energia elettrica e del gas sono ora molto più bassi e stabili rispetto al culmine della crisi energetica.
Nel frattempo le emissioni di gas a effetto serra dell’UE sono già diminuite del 37 % rispetto al 1990, mentre nello stesso periodo l’economia dell’UE è cresciuta del
68 %.
Kadri Simson, allora commissaria europea per l’Energia, parla a una conferenza stampa sulla relazione sullo stato dell’Unione dell’energia 2024 - apri una nuova scheda.. Bruxelles, Belgio, 11 settembre 2024. La relazione fornisce una panoramica dei progressi compiuti dall’UE nel garantire un’energia sicura, competitiva e a prezzi accessibili per tutti.
Riforma del mercato dell’energia elettrica
I mercati dell’energia sono tornati a condizioni più stabili, con prezzi inferiori a quelli del 2022 e del 2023. Grazie all’adozione di una nuova legislazione, vale a dire il nuovo regolamento e la nuova direttiva sulla riforma del mercato dell’energia elettrica - apri una nuova scheda., i prezzi al dettaglio dovrebbero essere meno dipendenti dai prezzi di mercato a breve termine. Qualora si verificasse in futuro una crisi dei prezzi del gas, gli Stati membri possono introdurre misure per tutelare i consumatori e garantire la disponibilità di energia a prezzi accessibili e l’accesso ai servizi sociali essenziali. La riforma del mercato dell’energia elettrica offre inoltre ai consumatori una più ampia scelta di contratti e informazioni più chiare prima della relativa sottoscrizione. Mercati dell’energia adeguati alle esigenze future stimoleranno inoltre gli investimenti in energia pulita e favoriranno prezzi più bassi e più stabili, che sono fondamentali per rendere l’industria dell’UE maggiormente competitiva a livello mondiale.
La riforma del mercato dell’energia elettrica dell’UE consentirà di:
stimolare gli investimenti nelle energie rinnovabili;
tutelare e responsabilizzare meglio i consumatori dell’UE;
rafforzare la competitività dell’industria dell’UE.
Incrementare l’efficienza energetica degli edifici
Il settore dell’edilizia è fondamentale per conseguire gli obiettivi dell’UE in materia di energia e clima. La direttiva riveduta sulla prestazione energetica nell’edilizia - apri una nuova scheda., entrata in vigore a maggio, contribuirà ad aumentare il tasso di ristrutturazione nell’UE, in particolare per gli edifici che presentano le prestazioni peggiori. La nuova normativa stabilisce un quadro che consente agli Stati membri di ridurre le emissioni e l’uso di energia negli edifici, dalle abitazioni ai locali commerciali e agli edifici pubblici, contribuendo a migliorare la salute e la qualità della vita delle persone e riducendo le bollette.
Circa il 40 % dell’energia consumata nell’UE è utilizzato negli edifici.
Oltre un terzo delle emissioni dell’UE di gas a effetto serra connesse all’energia proviene dagli edifici.
Circa l’80 % dell’energia utilizzata nelle abitazioni dell’UE è destinato al riscaldamento, al rinfrescamento e alla produzione di acqua calda.
VIDEO: La Banca europea dell’idrogeno sostiene la produzione europea e mondiale di idrogeno rinnovabile.
Le norme sugli aiuti di Stato, come gli orientamenti in materia di aiuti di Stato a favore del clima, dell’ambiente e dell’energia - apri una nuova scheda., aiutano gli Stati membri a conseguire gli obiettivi del Green Deal europeo. Gli orientamenti sostengono la diffusione delle energie rinnovabili consentendo agli Stati membri di concedere finanziamenti pubblici alle imprese che effettuano gli investimenti necessari al minor costo possibile per i contribuenti e senza falsare indebitamente la concorrenza.
Far progredire il piano d’azione per l’inquinamento zero
L’inquinamento comporta molteplici rischi per la salute degli esseri umani, degli animali e degli ecosistemi. Nell’intento di progredire verso il suo obiettivo di inquinamento zero, l’UE sta adottando misure per meglio monitorare, segnalare, prevenire e porre rimedio all’inquinamento atmosferico, idrico e del suolo e ai danni causati dalle sostanze chimiche.
ACQUA
Nel 2024 sono state adottate diverse nuove misure per garantire la qualità dell’acqua potabile per tutti nell’UE. Nuove norme e procedure - apri una nuova scheda. per i materiali e i prodotti che entrano in contatto con l’acqua potabile mirano a impedire la proliferazione microbica e a ridurre il rischio che sostanze nocive possano fuoriuscire dai materiali e finire nell’acqua potabile. È stato inoltre adottato un nuovo metodo - apri una nuova scheda. di misurazione delle microplastiche e sono stati stabiliti orientamenti tecnici - apri una nuova scheda. per il monitoraggio delle sostanze chimiche di lunga durata.
Le acque reflue urbane, se non raccolte e trattate conformemente alla legislazione dell’UE, costituiscono una delle principali fonti di inquinamento idrico. È stato raggiunto un accordo - apri una nuova scheda. su nuove norme per ridurre ulteriormente l’inquinamento da fonti urbane e porre rimedio agli inquinanti emergenti, tra cui le microplastiche e i microinquinanti. In linea con il principio «chi inquina paga», è stata introdotta la responsabilità estesa del produttore. Questo significa che chi inquina deve coprire i costi del trattamento per rimuovere i microinquinanti. Sono stati emanati nuovi orientamenti - apri una nuova scheda. per le autorità degli Stati membri al fine di garantire un riutilizzo sicuro per l’agricoltura delle acque reflue trattate.
La relazione annuale - apri una nuova scheda. dell’UE sullo stato delle spiagge e delle zone di balneazione ha evidenziato che le acque di balneazione europee continuano a essere sicure e che oltre l’85 % soddisfa lo standard di qualità «eccellente» delle acque.
L’UE ha adottato - apri una nuova scheda. quattro nuovi atti legislativi che la doteranno di nuovi strumenti per sostenere trasporti marittimi puliti e moderni. Le norme mirano inoltre a fornire un contributo per prevenire gli scarichi illegali e preservare gli ecosistemi marini.
VIDEO: #WaterWiseEU, una campagna per trasformare il nostro modo di pensare all’acqua in Europa.
ARIA
A dicembre è entrata in vigore - apri una nuova scheda. una nuova normativa - apri una nuova scheda. volta a rafforzare gli standard di qualità dell’aria dell’UE entro il 2030 per meglio proteggere la salute delle persone e l’ambiente. Le norme rivedute riducono di oltre la metà il valore limite annuo per l’inquinante principale, il particolato fine. Anche le persone che subiscono danni alla salute a causa dell’inquinamento atmosferico avranno diritto a un risarcimento in caso di violazione delle norme dell’UE in materia di qualità dell’aria.
EMISSIONI INDUSTRIALI
Gran parte dell’inquinamento nell’UE deriva da processi di produzione industriale, tra cui l’emissione di inquinanti atmosferici, lo scarico di acque reflue e la produzione di rifiuti. Le nuove norme - apri una nuova scheda., che contemplano ulteriori fonti di emissioni e semplificano le disposizioni relative al rilascio delle autorizzazioni d’esercizio per gli impianti industriali e le aziende agricole in questione, ridurranno ulteriormente le emissioni dei principali inquinanti dell’aria, dell’acqua e del suolo. Le norme introducono obblighi e misure che miglioreranno le informazioni disponibili al pubblico sulle emissioni e sull’uso delle risorse da parte dei più grandi impianti industriali dell’UE. Il Centro di innovazione per la trasformazione e le emissioni industriali - apri una nuova scheda., avviato a luglio, mira ad accelerare lo sviluppo e la diffusione di soluzioni innovative per il controllo dell’inquinamento.
SUOLO
Nel contesto dell’impegno profuso per rendere più sani i suoli europei, l’UE mira a creare, entro il 2030, 100 laboratori viventi - apri una nuova scheda. e centri faro - apri una nuova scheda. (siti per la dimostrazione di soluzioni esemplari). Nel quadro dell’iniziativa dell’UE «Missione suoli - apri una nuova scheda.» sono stati selezionati e avviati i primi 25 laboratori viventi, in cui molteplici partner si incontrano per co-creare e testare soluzioni e modelli imprenditoriali in condizioni reali. Inoltre 10 progetti della missione «Suoli» stanno sviluppando, nello specifico, strategie, modelli e soluzioni di bonifica per monitorare e fronteggiare l’inquinamento nonché per provvedere alla decontaminazione dei terreni e delle acque nelle zone urbane, rurali e costiere.
VIDEO: Biodiversità del suolo.
SOSTANZE CHIMICHE
L’UE ha stabilito principi guida - apri una nuova scheda. per determinare in che cosa consistono gli «usi essenziali» delle sostanze chimiche più nocive per la società. L’obiettivo è conseguire una più rapida eliminazione graduale degli usi delle sostanze maggiormente nocive che non sono essenziali, concedendo tuttavia tempi più lunghi per eliminare gradualmente gli usi che sono essenziali per la società e per i quali non esistono ancora alternative.
Nel 2024 hanno iniziato ad applicarsi in tutta l’UE nuove norme - apri una nuova scheda. che vieteranno gli ultimi usi residui intenzionali del mercurio. Le nuove norme proibiscono l’uso e l’esportazione di amalgama dentale a partire dal 1º gennaio 2025. Agli Stati membri che necessitano di più tempo per adeguare i rispettivi sistemi sanitari nazionali può essere concessa una deroga limitata e temporanea (fino al 30 giugno 2026) per l’uso, la fabbricazione e l’importazione di amalgama dentale. Alla fine, i materiali per le otturazioni dentali saranno privi di mercurio, fatta eccezione per le esigenze mediche specifiche e i casi in cui l’impiego di tale materiale sia ritenuto strettamente necessario da un medico.
L’UE ha inoltre adottato - apri una nuova scheda. nuove misure per limitare alcune sostanze chimiche nocive di lunga durata in prodotti quali i tessili, i cosmetici e gli imballaggi, al fine di proteggere la salute umana e l’ambiente.
A dicembre è entrata in vigore - apri una nuova scheda. la normativa riveduta in materia di classificazione, etichettatura e imballaggio delle sostanze chimiche. Con queste nuove norme l’UE mira a proteggere i lavoratori, i consumatori e l’ambiente dalle sostanze chimiche pericolose attraverso una migliore segnalazione dei rischi presenti lungo le catene di approvvigionamento.
Nel 2024 l’UE ha continuato a progredire verso un’economia circolare, con l’obiettivo di diminuire la pressione sulle risorse naturali, ridurre i rifiuti e creare crescita sostenibile e occupazione. La legislazione recentemente adottata contribuirà ad aumentare la produttività delle risorse e a rafforzare la competitività e la resilienza a lungo termine dell’economia dell’UE.
Il 78 %
dei cittadini dell’UE ritiene che l’ambiente abbia un effetto diretto sulla propria vita quotidiana e sulla salute. Tali cittadini reputano che per affrontare i problemi ambientali nel modo più efficace sia necessario:
promuovere l’economia circolare riducendo i rifiuti e riutilizzando o riciclando i prodotti:
17 %;
ripristinare la natura:
15 %;
garantire il rispetto della legislazione ambientale:
14 %;
garantire che i prodotti venduti sul mercato dell’UE non contribuiscano a danneggiare l’ambiente:
I prodotti e il modo in cui li utilizziamo possono avere un impatto significativo sull’ambiente, ma grazie alle nuove norme dell’UE i prodotti sostenibili diventeranno gradualmente la norma. Sono infatti entrate in vigore nuove norme - apri una nuova scheda. che garantiranno che i beni per uso domestico e i prodotti industriali di uso quotidiano durino più a lungo, utilizzino l’energia e le risorse in modo più efficiente, siano più facili da riparare e riciclare e presentino un maggiore contenuto riciclato. Gli acquirenti saranno inoltre in grado di compiere scelte più sostenibili grazie ai passaporti digitali dei prodotti - apri una nuova scheda.: si tratta di etichette scannerizzabili applicate sui prodotti, che offrono un facile accesso alle informazioni sulla loro sostenibilità. Le nuove norme vieteranno la distruzione di indumenti e calzature invenduti.
VIDEO: Scopri il nuovo regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili.
A marzo sono entrate in vigore nuove norme dell’UE - apri una nuova scheda. per responsabilizzare i consumatori circa la transizione verde. In pratica, prima di acquistare un prodotto i consumatori saranno informati meglio in merito alla sua durabilità e riparabilità e ai loro diritti di garanzia legale. Le società non potranno più dichiarare i loro prodotti «verdi» senza poterne dimostrare prestazioni ambientali di riconosciuta eccellenza. Saranno inoltre vietate le pratiche commerciali sleali, come quelle legate all’obsolescenza precoce o alla presentazione di false dichiarazioni sulla sostenibilità di un prodotto. Le nuove norme inizieranno ad applicarsi nel settembre 2026.
Promuovere la riparazione dei beni contribuisce al consumo sostenibile. A luglio sono entrate in vigore nuove norme - apri una nuova scheda. che stabiliscono misure volte ad aumentare il numero di beni riparati nell’ambito della garanzia legale e oltre. I fabbricanti di prodotti soggetti a prescrizioni sulla riparabilità secondo la normativa dell’UE (ad esempio frigoriferi e smartphone) dovranno riparare i prodotti entro un termine ragionevole e a un prezzo ragionevole. Nell’ambito della garanzia legale i venditori saranno tenuti a offrire la riparazione, tranne quando è più costosa della sostituzione. Al di là della garanzia legale i consumatori disporranno di una nuova serie di diritti e strumenti che renderanno la riparazione un’opzione facile e accessibile. I consumatori avranno inoltre diritto a un ulteriore anno di garanzia legale se scelgono di riparare il prodotto anziché sostituirlo. Le nuove norme entreranno in vigore a partire dal luglio 2026.
Il riciclaggio non solo consente di risparmiare energia e denaro, ma può anche costituire una buona fonte di materie prime critiche. Ottenere un accesso affidabile e senza ostacoli a determinate materie prime è fonte di crescente preoccupazione. La normativa sulle materie prime critiche, entrata in vigore - apri una nuova scheda. a maggio, stabilisce un parametro di riferimento affinché almeno il 25% di tali materiali consumati nell’UE provenga dal riciclaggio. Contempla inoltre norme per migliorare la sostenibilità e la circolarità delle materie prime critiche sul mercato dell’UE.
Ogni giorno i residenti dell’UE producono ciascuno, in media, circa mezzo chilo di rifiuti di imballaggio. Le nuove norme - apri una nuova scheda. adottate a dicembre renderanno gli imballaggi più sostenibili riducendo quelli superflui, limitando quelli eccessivi e aumentando il numero di sistemi di deposito cauzionale e restituzione per le bottiglie di plastica e le lattine metalliche. Ogni persona potrebbe risparmiare fino a 100 euro l’anno se le imprese trasferissero i propri risparmi.
Le esportazioni di rifiuti dall’UE verso paesi terzi sono aumentate dell’88 % dal 2004, raggiungendo 35 milioni di tonnellate nel 2023. A maggio sono entrate in vigore nuove norme volte a garantire che l’UE sia maggiormente responsabile dei rifiuti che genera. Il nuovo regolamento - apri una nuova scheda. mira a garantire che l’UE non esporti i suoi rifiuti verso paesi al di fuori dell’Unione e contribuisca a una gestione ecologicamente corretta dei rifiuti.
Durante il Festival del nuovo Bauhaus europeo di aprile, i visitatori sono stati invitati a una giornata speciale dedicata alla moda sostenibile, che prevedeva una sfilata di moda circolare e inclusiva con 16 designer internazionali di otto paesi che presentavano le loro creazioni rispettose dell’ambiente. L’evento ha sottolineato non solo l’attrattiva estetica della moda sostenibile, ma anche il suo ruolo nella promozione di uno stile di vita in armonia con il nostro ambiente.
Il festival del nuovo Bauhaus europeo. Bruxelles, Belgio, 11 aprile 2024.
Ambiente e natura
Una revisione intermedia dell’ottavo programma d’azione per l’ambiente - apri una nuova scheda., che guiderà la politica ambientale europea fino al 2030, conferma che gli obiettivi dell’UE nell’ambito del Green Deal europeo sono realizzabili se tutte le misure previste saranno pienamente attuate. Sottolinea inoltre che, raggiungendo gli obiettivi climatici e ambientali, si produce un impatto economico e sociale positivo, anche in termini di benessere, salute, resilienza, competitività e garanzia della sicurezza dell’approvvigionamento di tutti i materiali.
Il regolamento innovativo dell’UE sul ripristino della natura - apri una nuova scheda., che mira a invertire il grave declino della biodiversità e a contribuire alla lotta contro i cambiamenti climatici, è entrato in vigore in agosto. Sulla base della strategia dell’UE sulla biodiversità - apri una nuova scheda., definisce obiettivi per ripristinare gli ecosistemi degradati, in particolare quelli potenzialmente più in grado di catturare e stoccare il carbonio nonché di prevenire e ridurre l’impatto delle catastrofi naturali. Il nuovo regolamento prevede misure per ripristinare almeno il 20 % delle zone terrestri e marine dell’UE entro il 2030. Entro il 2050 le misure dovrebbero essere attuate per tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino. Gli Stati membri dovrebbero presentare piani nazionali di ripristino entro la metà del 2026, indicando come intendono conseguire gli obiettivi. La normativa sul ripristino della natura, la prima nel suo genere al mondo, aiuterà inoltre l’UE e i suoi Stati membri a rispettare i loro impegni internazionali in materia di biodiversità nell’ambito del quadro globale di Kunming-Montreal per la biodiversità - apri una nuova scheda..
Un progetto - apri una nuova scheda. di ripristino del fiume Isar, in Germania, e delle sue golene, grazie a una collaborazione unica tra le autorità bavaresi per le acque e la tutela della natura, ha vinto il premio LIFE per la natura 2024. Quasi un decennio dopo l’avvio del progetto, il fiume sta di nuovo scorrendo liberamente e le specie minacciate di estinzione sono tornate.
VIDEO: Monitorare i movimenti degli uccelli acquatici lungo la rotta dell’Atlantico orientale.
La rete Natura 2000 di aree protette è da 30 anni la spina dorsale della politica dell’UE in materia di conservazione della natura. Nel 2024 i premi Natura 2000 - apri una nuova scheda. hanno dato risalto a un’ampia gamma di nuove iniziative, dalla conservazione e gestione della cicogna nera in Polonia alla conservazione marina delle «foreste blu» in Portogallo.
I premi Natura 2000.
Nel 2024 è proseguito anche il sostegno per promuovere le iniziative esistenti, ad esempio con la pubblicazione di una nuova guida - apri una nuova scheda. per l’elaborazione di politiche migliori in materia di uso del suolo. La guida dovrebbe aiutare tutte le parti interessate a familiarizzarsi meglio con la legislazione in materia di uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e silvicoltura, nonché con le buone pratiche. Il settore è essenziale per preservare la natura e affrontare i cambiamenti climatici eliminando il carbonio su larga scala. In occasione della giornata internazionale delle foreste, tenutasi in marzo, la Commissione ha ospitato una conferenza - apri una nuova scheda. per promuovere l’impegno a piantare 3 miliardi di alberi - apri una nuova scheda. entro il 2030, a favore di una maggiore resilienza nei confronti delle minacce per il clima e l’ambiente.
La criminalità ambientale desta crescente preoccupazione a causa dei gravi danni che provoca all’ambiente, alla salute dei cittadini e all’economia all’interno e all’esterno dell’Unione. La legislazione riveduta - apri una nuova scheda., entrata in vigore a maggio, affronterà le violazioni più gravi degli obblighi ambientali dell’UE. Sono state introdotte diverse nuove categorie di reati, come il riciclaggio illegale delle navi e l’estrazione di acqua. Le nuove norme rafforzeranno la catena di applicazione e sosterranno i difensori dell’ambiente e gli operatori del settore nella lotta alla criminalità ambientale. Gli Stati membri sono tenuti ad adeguare la loro legislazione nazionale entro due anni.
La criminalità ambientale:
è la quarta attività principale della criminalità organizzata a livello mondiale
cresce del 5-7 % ogni anno
determina perdite globali annue pari a 80-230 miliardi di euro
Negli ultimi anni gli agricoltori europei sono stati esposti a una serie eccezionale di sfide e incertezze: pandemia, forte aumento dei prezzi dell’energia aggravato dalla guerra di aggressione ingiustificata della Russia contro l’Ucraina ed eventi meteorologici estremi sempre più frequenti. Nel 2024 l’UE ha continuato ad agire per sostenerli e anche per aiutarli ad affrontare le sfide emerse dopo la riforma della politica agricola comune - apri una nuova scheda..
A marzo la Commissione ha proposto di modificare talune disposizioni della politica agricola comune, pur mantenendo il suo ruolo di sostegno della transizione verso un’agricoltura sostenibile in Europa. La proposta prevede ulteriori misure volte a ridurre gli oneri amministrativi a carico degli agricoltori nell’ambito di una politica più ampia di razionalizzazione degli obblighi di comunicazione, avviata nel 2023. Gli agricoltori dell’UE sono stati invitati ad esprimere il loro parere sugli oneri amministrativi connessi alla politica agricola comune, compresi gli obblighi di comunicazione, anche tramite una consultazione online che ha raccolto 27 000 risposte.
Assistenza agli agricoltori dell’UE
Almeno il 50 % in meno di visite presso le aziende agricole connesse alla politica agricola comune da parte delle amministrazioni nazionali.
98 miliardi di euro destinati a misure volontarie a favore dell’ambiente, del clima e del benessere degli animali.
La Commissione ha inoltre proposto misure per migliorare la remunerazione degli agricoltori. L’Osservatorio della filiera agroalimentare dell’UE - apri una nuova scheda. è stato istituito a luglio per esaminare i costi di produzione, i margini e le pratiche commerciali. Il suo obiettivo è rafforzare la trasparenza e la fiducia tra le parti interessate rendendo pubblici i dati e scambiando informazioni. Sono state inoltre presentate opzioni per nuove norme volte a correggere gli squilibri nella filiera alimentare. In aprile la Commissione ha presentato una relazione - apri una nuova scheda. sull’attuazione della direttiva sulle pratiche commerciali sleali - apri una nuova scheda. nella filiera alimentare, che confluirà in una valutazione in corso della legislazione. A dicembre ha proposto nuove misure - apri una nuova scheda. per rafforzare la posizione degli agricoltori nella filiera agroalimentare e migliorare l’applicazione transfrontaliera delle norme contro le pratiche commerciali sleali.
Nel corso del 2024 sono stati concessi 233 milioni di euro di sostegno agli agricoltori colpiti da calamità naturali ed eventi meteorologici estremi in Bulgaria, Cechia, Germania, Estonia, Grecia, Italia, Austria, Polonia, Romania e Slovenia. Sono state inoltre introdotte misure di sostegno per affrontare la turbativa del mercato nel settore vitivinicolo in Portogallo, unitamente agli effetti negativi sui mercati del pollame e delle uova causati dall’influenza aviaria in Italia.
Janusz Wojciechowski, allora commissario europeo per l’Agricoltura (al centro, sulla destra), con delegati rappresentanti dei giovani agricoltori alla riunione dei ministri dell’Agricoltura del G7. Siracusa, 27 settembre 2024.
A settembre è stata presentata la relazione finale sul dialogo. Intitolata Una prospettiva condivisa per l’agricoltura e l’alimentazione in Europa - apri una nuova scheda., la relazione presenta una valutazione delle sfide e delle opportunità in questo ambito, seguita da 14 raccomandazioni. Si tratta di suggerimenti che guideranno il lavoro della Commissione volto a definire la sua visione per l’agricoltura e l’alimentazione, da presentare nei primi 100 giorni del secondo mandato politico (cfr. il capitolo 0).
Nel 2024 l’UE ha negoziato l’eliminazione degli ostacoli commerciali alle esportazioni irlandesi e francesi di carni bovine verso la Corea del Sud, consentendo ai produttori di questi Stati membri di accedere a uno dei maggiori mercati di importazione di carni bovine al mondo.
Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea (a destra), e Peter Strohschneider, presidente del dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nell’UE (a sinistra), a una conferenza stampa sulla pubblicazione della relazione finale sul dialogo strategico. Bruxelles, Belgio, 4 settembre 2024.
Attività di pesca e di acquacoltura sostenibili
I cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e l’inquinamento degli oceani e dell’acqua dolce minacciano la sostenibilità delle risorse della pesca e dell’acquacoltura. Con il pacchetto pesca e oceani - apri una nuova scheda. del 2023 la Commissione ha presentato una serie di misure per affrontare tali sfide attraverso l’attuazione della politica comune della pesca. - apri una nuova scheda. È stata avviata una consultazione - apri una nuova scheda. per valutare il regolamento sulla politica comune della pesca ed è prevista una relazione entro la fine del 2025.
Le norme di controllo sono fondamentali per l’attuazione della politica comune della pesca, in particolare per monitorare l’uso dei contingenti di pesca e garantire che le catture indesiderate non siano rigettate illegalmente in mare. A gennaio sono entrate in vigore nuove norme - apri una nuova scheda. per modernizzare le modalità di controllo delle attività di pesca, sia per le navi dell’UE che per quelle di paesi terzi che pescano nelle acque dell’UE. Contribuiranno a prevenire il superamento dei contingenti di pesca, a creare un sistema di controllo della pesca più efficace e armonizzato e a garantire condizioni di parità tra i diversi bacini marittimi e le diverse flotte. Le nuove norme ridurranno inoltre gli oneri amministrativi attraverso la digitalizzazione e promuoveranno l’uso delle tecnologie.
La Commissione ha inoltre risposto agli inviti a ridurre gli oneri amministrativi relativi alla creazione e alla gestione di siti di acquacoltura nell’UE. A tal fine ha fornito sostegno agli Stati membri nell’attuazione degli orientamenti strategici per rendere l’acquacoltura più sostenibile e competitiva.
Verso oceani sostenibili
L’UE ha ribadito l’impegno a favore della governance internazionale degli oceani annunciando 40 impegni ad agire per il 2024 - apri una nuova scheda. alla conferenza «Our Ocean» - apri una nuova scheda. (Il nostro oceano) in Grecia, con un sostegno di 3,5 miliardi di euro di fondi UE. Gli impegni si concentrano su settori quali la pesca sostenibile, le aree marine protette, i cambiamenti del clima e degli oceani, le economie blu sostenibili e l’inquinamento marino.
Virginijus Sinkevičius, allora commissario europeo per l’Ambiente, gli oceani e la pesca, pronuncia un discorso di apertura alla conferenza «Il nostro oceano». Atene, Grecia, 16 aprile 2024.
La pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata è una delle minacce più gravi allo sfruttamento sostenibile delle risorse acquatiche vive e mette a repentaglio sia gli sforzi globali volti a promuovere una migliore governance degli oceani sia la politica comune della pesca dell’UE. A maggio l’UE ha rilasciato un «cartellino giallo - apri una nuova scheda.» al Senegal, una notifica della necessità di intensificare l’azione di lotta contro questo tipo di pesca. Il valore complessivo della pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata è stimato a 10-20 miliardi di euro all’anno. Ogni anno vengono pescati illegalmente tra gli 11 e i 26 milioni di tonnellate di pesce, pari ad almeno il 15 % delle catture mondiali.
Decisioni importanti - apri una nuova scheda., anche per quanto riguarda la gestione dei galleggianti utilizzati per la cattura del tonno e di altri pesci, contribuiranno a rendere più sostenibile la pesca nell’Oceano Indiano. Sulla base di una proposta dell’UE, nel corso della 28ª riunione annuale della Commissione per il tonno dell’Oceano Indiano, tenutasi a maggio, è stata adottata una risoluzione che attua gradualmente la piena biodegradabilità dei dispositivi di concentrazione del pesce derivanti entro il 2030. Il quadro normativo per tali dispositivi è stato inoltre migliorato per aumentare la tracciabilità e la conformità.
L’UE è pronta a ratificare il trattato sull’alto mare - apri una nuova scheda., noto anche come accordo sulla biodiversità nelle zone non soggette a giurisdizione nazionale. Lo farà, unitamente a diversi Stati membri, alla terza conferenza delle Nazioni Unite sugli oceani nel giugno 2025. Il trattato mira a proteggere gli oceani, promuovere l’equità e la correttezza, contrastare il degrado ambientale, lottare contro i cambiamenti climatici e prevenire la perdita di biodiversità in alto mare. Il trattato entrerà in vigore una volta ratificato da 60 parti. L’UE sta preparando attivamente la sua attuazione e sostiene gli altri paesi nei loro sforzi di ratifica e attuazione del trattato.
I trasporti sono responsabili di circa un quarto delle emissioni di gas a effetto serra dell’UE. Nell’ambito del Green Deal europeo, l’UE mira a ridurre del 90 % le emissioni legate ai trasporti entro il 2050. La strategia per una mobilità sostenibile e intelligente - apri una nuova scheda. prevede una tabella di marcia per conseguire queste ambiziose riduzioni delle emissioni. Negli ultimi cinque anni sono stati compiuti notevoli progressi nel rendere più sostenibile il settore dei trasporti dell’UE.
Oltre il 90 % delle 82 iniziative nell’ambito della strategia per una mobilità sostenibile e intelligente è stato completato o è in corso.
Sono stati assegnati oltre 21,2 miliardi di euro a 630 progetti di infrastrutture di trasporto in tutta l’UE nel quadro del meccanismo per collegare l’Europa 2021-2027.
Quasi 100 miliardi di euro sono stati assegnati ai trasporti dagli Stati membri nell’ambito dei rispettivi piani nazionali per la ripresa.
4 miliardi di euro sono stati investiti nella ricerca e nell’innovazione nel settore dei trasporti.
Il regolamento ReFuelEU Aviation - apri una nuova scheda. promuove l’uso di carburanti sostenibili per l’aviazione e consentirà di ridurre in modo sostanziale le emissioni di diossido di carbonio, ossia di oltre il 60 % entro il 2050 rispetto ai livelli del 1990. Il regolamento è entrato in vigore a gennaio 2024.
Il regolamento FuelEU Maritime - apri una nuova scheda. contribuirà a ridurre le emissioni del trasporto marittimo promuovendo l’uso di combustibili rinnovabili e a basse emissioni di carbonio e di tecnologie energetiche pulite per le navi. Si applica da gennaio 2025.
Nel corso dell’anno sono stati selezionati quarantadue nuovi progetti che riceveranno oltre 424 milioni di euro di finanziamenti UE - apri una nuova scheda. per la realizzazione di infrastrutture per i combustibili alternativi (installazione di punti di ricarica elettrica e stazioni di rifornimento di idrogeno; elettrificazione delle operazioni a terra negli aeroporti).
RIDURRE LE EMISSIONI PRODOTTE DAI TRASPORTI
Gli obiettivi riveduti di riduzione delle emissioni di diossido di carbonio per i veicoli pesanti (autocarri, autobus e pullman), entrati in vigore a luglio, consentiranno di ridurre le emissioni del 45 % entro il 2030, del 65 % entro il 2035 e del 90 % entro il 2040.
Nuove norme - apri una nuova scheda. che fissano limiti di emissione per i veicoli stradali e requisiti per la durabilità delle batterie si applicheranno alle particelle provenienti da freni e pneumatici per tutti i veicoli consentendo di ridurre le emissioni e le microplastiche.
Il trasporto per vie navigabili interne è efficiente sotto il profilo energetico e consente un traffico quasi privo di congestioni. Una nuova proposta - apri una nuova scheda. volta a migliorare la gestione del traffico sui fiumi e sui canali dell’UE migliorerà l’efficienza e l’affidabilità della navigazione interna e contribuirà all’obiettivo dell’UE di trasferire un maggior numero di merci verso i fiumi e i canali europei.
L’UE ha inoltre compiuto progressi significativi nel ridurre le emissioni prodotte dai trasporti con l’adozione della dichiarazione europea sulla mobilità ciclistica - apri una nuova scheda., che riconosce ufficialmente la mobilità ciclistica quale modo di trasporto sostenibile, accessibile ed economico.
I membri dell’Alleanza per un’aviazione a emissioni zero - apri una nuova scheda. hanno presentato un ambizioso obiettivo che prevede di operare tra il 36 % e il 68 % dei voli intra-UE con aeromobili alimentati a idrogeno ed elettricità entro il 2050. Si potrebbero in tal modo ridurre le emissioni di diossido di carbonio su queste rotte tra il 12 % e il 31 %. L’UE ha avviato l’Alleanza come iniziativa volontaria per consentire ai partner pubblici e privati di collaborare per rendere le nuove forme di trasporto sostenibile una realtà per i viaggiatori in Europa.
Una rete di trasporti sostenibile e resiliente
Per migliorare i collegamenti di trasporto in tutta Europa, l’UE sta investendo la cifra record di 7 miliardi di euro - apri una nuova scheda. in infrastrutture di trasporto sostenibili, sicure e intelligenti. Oltre l’80 % dei finanziamenti sosterrà progetti volti a realizzare gli obiettivi climatici dell’UE, migliorando e modernizzando la rete delle ferrovie dell’UE, le vie navigabili interne e le rotte marittime. I finanziamenti saranno destinati a grandi progetti volti a migliorare i collegamenti ferroviari transfrontalieri. Il progetto Rail Baltica, ad esempio, collegherà gli Stati baltici di Estonia, Lettonia e Lituania - apri una nuova scheda., mentre il progetto della galleria del Fehmarnbelt - apri una nuova scheda. collegherà la Germania alla Danimarca.
Grazie a nuove norme - apri una nuova scheda. che fissano obiettivi ambiziosi per l’infrastruttura di trasporto europea, saranno realizzati collegamenti ferroviari più veloci. Entro il 2040 le linee ferroviarie per i passeggeri sui principali collegamenti ferroviari dell’UE dovranno essere percorribili da treni che viaggiano a velocità di 160 chilometri all’ora o più.
Rendere le nostre strade più sicure
La sicurezza stradale nell’UE è notevolmente migliorata negli ultimi decenni: il numero dei decessi sulle strade dell’UE è sceso da circa 50 000 vent’anni fa a circa 20 400 oggi. Sono tuttavia necessari ulteriori interventi - apri una nuova scheda. a livello dell’UE, nazionale e locale per conseguire l’obiettivo dell’UE di azzerare il numero di vittime entro il 2050.
Nuove norme - apri una nuova scheda. che intendono migliorare la sicurezza generale dei veicoli sono entrate in vigore per tutti i veicoli a motore venduti nell’UE. Le norme impongono una serie di nuove tecnologie e sistemi avanzati di assistenza alla guida in tutti i veicoli nuovi. Da quando hanno iniziato ad applicarsi ai nuovi modelli di veicoli nel 2022, le misure sono state determinanti per migliorare la protezione dei passeggeri, dei pedoni e dei ciclisti in tutta l’UE. Entro il 2038 grazie a queste norme dovrebbero essere state salvate oltre 25 000 vite umane ed evitate almeno 140 000 lesioni gravi.
Una mobilità cooperativa, connessa e automatizzata - apri una nuova scheda. è essenziale per rendere i trasporti europei più ecologici, sicuri e competitivi. L’UE, cooperando con partner privati, investe 500 milioni di euro attraverso Orizzonte Europa per portare avanti la ricerca su tale tecnologia.
Nel 2024 l’UE ha continuato ad agire, unitamente ai principali partner internazionali, per affrontare la triplice crisi dei cambiamenti climatici, della perdita di biodiversità e dell’inquinamento. Si sono svolti tre importanti negoziati multilaterali: la conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici in Azerbaigian, la conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità in Colombia e la conferenza delle Nazioni Unite sulla desertificazione in Arabia Saudita.
Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici
La 29ª conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP29) si è tenuta dall’11 al 24 novembre a Baku, Azerbaigian. In occasione del vertice le parti si sono riunite per accelerare l’azione volta a conseguire l’obiettivo dell’accordo di Parigi di limitare l’aumento della temperatura media mondiale a 1,5 °C rispetto ai livelli preindustriali.
L’obiettivo della conferenza era assicurare gli ingenti investimenti finanziari necessari per ridurre le emissioni e proteggere le popolazioni vulnerabili. L’UE ha svolto un ruolo fondamentale - apri una nuova scheda. nel raggiungimento di un accordo su un nuovo obiettivo in materia di finanziamenti per il clima a sostegno dell’azione per il clima da parte dei paesi in via di sviluppo.
Le parti hanno fissato un nuovo e ambizioso obiettivo collettivo quantificato, che prevede di aumentare tutte le fonti di finanziamento per il clima a 1 300 miliardi di dollari l’anno entro il 2035. Nell’ambito di questo obiettivo più ampio, i paesi sviluppati si sono impegnati ad assumere un ruolo guida nella mobilitazione di almeno 300 miliardi di dollari l’anno entro il 2035. L’obiettivo ha inoltre ampliato con successo la base di contributori a livello mondiale; infatti, un maggior numero di paesi è stato incoraggiato a contribuire, in considerazione delle loro crescenti emissioni e del loro peso economico. Ha inoltre sottolineato il ruolo trasformativo delle banche multilaterali nell’intensificare l’azione per il clima.
L’UE ha inoltre svolto un ruolo importante nella messa a punto del codice dell’accordo di Parigi per i mercati del carbonio. L’accordo, al quale si è lavorato nove anni, renderà operativi i mercati internazionali del carbonio - apri una nuova scheda. e garantirà un solido quadro per la trasparenza, la responsabilità e una maggiore integrità ambientale. Quale altro importante risultato si annovera l’effettiva proroga del programma di lavoro di Lima rafforzato sulla parità di genere, che sottolinea l’importanza per le parti di un’azione per il clima attenta alla dimensione di genere.
Durante la COP29 l’UE ha pubblicato la sua prima relazione biennale sulla trasparenza, prima del termine di fine anno. Si tratta di una tappa importante nell’attuazione dell’accordo di Parigi, che segna l’inizio di una nuova era di responsabilità e collaborazione nella lotta globale ai cambiamenti climatici.
Wopke Hoekstra, allora commissario europeo responsabile per l’Azione per il clima e commissario facente funzione per i Trasporti (a sinistra), con il dodicenne Ferre Van Steenbergen, il membro più giovane della delegazione belga alla conferenza COP29. Baku, Azerbaigian, 19 novembre 2024.
Conferenza delle Nazioni Unite sulla biodiversità
Alla 16ª conferenza delle parti della convenzione sulla diversità biologica, tenutasi a Cali (Colombia) in ottobre, si è dato prova di uno slancio incoraggiante per l’attuazione del quadro globale per la biodiversità - apri una nuova scheda. al fine di arrestare e invertire la perdita di biodiversità entro il 2030. Alla conferenza, definita la «COP della gente», sono state prese diverse decisioni importanti - apri una nuova scheda., tra cui un accordo per ampliare il ruolo delle popolazioni indigene e delle comunità locali nel salvataggio della biodiversità e un accordo innovativo su come condividere i benefici delle informazioni genetiche digitali. L’UE ha presentato un pacchetto di nuove iniziative del valore di quasi 160 milioni di euro per sostenere i paesi partner e salvaguardare la biodiversità a livello mondiale, dimostrando un chiaro impegno a conseguire gli obiettivi di finanziamento globali per proteggere la natura.
Conferenza delle Nazioni Unite sulla desertificazione
In occasione della 16ª conferenza delle parti della convenzione delle Nazioni Unite sulla lotta contro la desertificazione, l’UE ha collaborato strettamente con i partner internazionali per rispettare gli impegni globali volti ad affrontare la desertificazione, il degrado del suolo e la siccità. Alla conferenza è stato presentato il primo Atlante mondiale della siccità - apri una nuova scheda., sviluppato dal Centro comune di ricerca della Commissione e dalla convenzione. L’atlante intende illustrare tutte le dimensioni della siccità e i suoi crescenti rischi globali. Oltre a definire le sfide, offre anche risposte per consentire ai responsabili politici di intervenire per rafforzare la resilienza alla siccità.
Grandi eventi di siccità con esempi di sistemi colpiti (2022-2024)
Nel 2022 sono stati colpiti negli Stati Uniti occidentali gli ecosistemi, l’agricoltura, l’energia idroelettrica e l’approvvigionamento idrico. In Asia centrale, l’agricoltura e l’approvvigionamento idrico sono stati perturbati, mentre in Asia orientale hanno subito ripercussioni l’agricoltura, la navigazione interna, l’industria e il settore manifatturiero. Nello stesso anno l’agricoltura ha registrato perturbazioni anche nel Sud-Est asiatico.
Tra il 2022 e il 2023 hanno subito effetti negativi in Europa ambiti quali la navigazione interna, l’energia idroelettrica, l’agricoltura, l’approvvigionamento idrico, gli ecosistemi e la salute. In Africa occidentale si sono verificati problemi relativi all’agricoltura e alla sicurezza alimentare, mentre in Africa orientale le problematiche maggiori si sono registrate in tema di agricoltura, sicurezza alimentare e sfollamento di persone. Nelle Ande extratropicali e nel bacino di La Plata vi sono state carenze idriche, interruzioni della navigazione interna e ripercussioni sull’agricoltura.
Tra il 2023 e il 2024 l’agricoltura e l’approvvigionamento idrico sono stati colpiti in America centrale e nella parte settentrionale dell’America del Sud. Il bacino amazzonico brasiliano ha subito impatti riguardanti gli ecosistemi, la navigazione interna e l’energia idroelettrica.
Al 2024 la regione mediterranea ha dovuto far fronte a carenza idrica e sfide agricole, mentre in Africa meridionale e nel bacino dello Zambesi hanno subito ripercussioni l’agricoltura, la sicurezza alimentare, l’energia idroelettrica e gli ecosistemi. In Afghanistan si sono verificate perturbazioni negli ambiti dell’agricoltura e dell’approvvigionamento idrico.