Negli ultimi anni, di fronte a sfide globali quali la pandemia di COVID-19, la crisi del costo della vita, i cambiamenti climatici e la transizione digitale, l’Unione europea ha raddoppiato gli sforzi per proteggere le persone e le comunità e conferire loro un ruolo più incisivo. Nel 2024 ha continuato a lavorare a ritmo serrato per migliorare le condizioni di vita e di lavoro per tutti. Conclusosi con successo l’Anno europeo delle competenze, la Commissione europea ha presentato un nuovo piano d’azione per far fronte alle carenze di manodopera e di competenze, promuovendo in tal modo la crescita sostenibile e inclusiva dell’UE e garantendone la competitività. L’UE ha continuato a sostenere nuove misure affinché i lavoratori possano godere dei loro diritti sociali. Ad esempio, nuove norme iniziano a garantire che i lavoratori siano tutelati da salari minimi adeguati, mentre nuovi diritti e nuove tutele miglioreranno le condizioni dei lavoratori nella gig-economy. Inoltre l’UE ha approvato una legge innovativa per combattere la violenza contro le donne e ha introdotto nuove carte che agevoleranno gli spostamenti delle persone con disabilità.
L’UE ha definito un percorso ambizioso verso un’Europa equa e inclusiva che protegga i suoi cittadini e crei opportunità. Le sue politiche mirano a migliorare le condizioni di vita e di lavoro per tutti nell’UE promuovendo la creazione di posti di lavoro più numerosi e di migliore qualità, le competenze, l’uguaglianza, la protezione sociale e l’inclusione.
I 20 principi del pilastro europeo dei diritti sociali - apri una nuova scheda. e il piano d’azione sul pilastro europeo dei diritti sociali - apri una nuova scheda., che tradurrà tali principi in misure concrete, fungono da guida per la politica dell’UE e le politiche nazionali in questi ambiti di importanza fondamentale. In occasione di una conferenza ad alto livello - apri una nuova scheda. tenutasi ad aprile a La Hulpe, in Belgio, l’UE, le sue parti sociali e le organizzazioni della società civile hanno rinnovato il loro impegno a favore di un’Europa sociale più forte firmando una dichiarazione che riafferma il pilastro quale quadro di riferimento per le politiche sociali dell’UE. La dichiarazione di La Hulpe sul futuro del pilastro europeo dei diritti sociali accoglie inoltre con favore il riesame del relativo piano d’azione nel 2025. Tale riesame fungerà anche da base per ulteriori interventi al fine di conseguire gli obiettivi principali dell’UE e nazionali per il 2030 in materia di occupazione, competenze e riduzione della povertà.
I progressi compiuti a livello nazionale e dell’UE verso il conseguimento degli obiettivi sono monitorati in dettaglio nella «relazione comune sull’occupazione» annuale. L’ultima relazione - apri una nuova scheda. evidenzia che l’UE è sulla buona strada per raggiungere il suo obiettivo in materia di occupazione a seguito di una ripresa fonte di occupazione. Sono tuttavia ancora necessari notevoli progressi per raggiungere l’obiettivo di riduzione della povertà, pur essendo la situazione leggermente migliorata, anche tenendo conto delle varie crisi degli ultimi anni, in particolare nonostante l’elevata inflazione. Servono ulteriori progressi anche per quanto riguarda l’apprendimento degli adulti, mentre nella maggior parte degli Stati membri gli effetti degli interventi strategici dell’UE in questo settore non sono ancora stati percepiti.
Tre obiettivi a livello dell’UE
Almeno il 78 % della popolazione di età compresa tra 20 e 64 anni dovrebbe avere un’occupazione entro il 2030.
Almeno il 60 % di tutti gli adulti dovrebbe partecipare ogni anno ad attività di formazione entro il 2030.
Il numero di persone a rischio di povertà o di esclusione sociale dovrebbe diminuire di almeno 15 milioni entro il 2030.
Il fenomeno dei senzatetto costituisce una delle forme più estreme di esclusione sociale e interessa tutti gli Stati membri. A febbraio una conferenza ministeriale informale - apri una nuova scheda. ha riunito rappresentanti degli Stati membri e del Parlamento europeo, esperti e associazioni che lottano attivamente contro il fenomeno dei senzatetto. I delegati hanno espresso il loro sostegno alla piattaforma europea per la lotta contro la mancanza di una fissa dimora - apri una nuova scheda., esprimendo apprezzamento per il lavoro svolto finora. Hanno sottolineato la necessità di incrementare gli sforzi, l’impegno politico e le risorse posti in essere per contrastare il fenomeno della mancanza di una fissa dimora, nell’intento di conseguire l’obiettivo della dichiarazione di Lisbona, vale a dire adoperarsi per porre fine al fenomeno della deprivazione abitativa entro il 2030. Le conclusioni della conferenza sono state riprese nella dichiarazione di La Hulpe.
Dubravka Šuica, allora vicepresidente della Commissione europea responsabile per la Democrazia e la demografia, pronuncia un discorso di apertura alla conferenza ad alto livello «Navigating the Future: Challenges and opportunities of longevity in Europe». Bruxelles, Belgio, 27 giugno 2024.
Transizione verso una società della longevità
Gli europei vivono più a lungo e più in salute; pertanto, le politiche nazionali e dell’UE devono essere lungimiranti per responsabilizzare le persone di tutte le età e garantire il benessere delle generazioni future. Ciò significa elaborare politiche che incoraggino l’invecchiamento attivo e in buona salute e incidano positivamente sul modo in cui gli europei invecchiano. Sulla scorta dei risultati della Relazione 2024 sull’invecchiamento demografico - apri una nuova scheda. e della Relazione 2024 sull’adeguatezza delle pensioni - apri una nuova scheda., esperti e portatori di interessi si sono riuniti per riflettere sulle principali sfide poste dalla longevità in Europa. I partecipanti hanno osservato che sarebbero necessarie ulteriori riforme per garantire una protezione adeguata e sostenibile della terza età e per contrastare le disuguaglianze a livello socioeconomico e di genere in età avanzata. Investire nell’invecchiamento attivo e in buona salute, prolungare la vita lavorativa e sostenere modalità di lavoro adattate e flessibili costituiranno parte della soluzione, di pari passo con sistemi pensionistici e di assistenza a lungo termine efficaci ed efficienti.
Affrontare le carenze di manodopera e di competenze
Le carenze di manodopera e di competenze sono in aumento in tutti gli Stati membri da quasi un decennio. Il motivo è da ricondurre in gran parte ai cambiamenti demografici e alla crescente domanda di competenze nell’ambito delle transizioni verde e digitale, nonché alle cattive condizioni di lavoro in determinate occupazioni e determinati settori. La Commissione ha individuato oltre 40 professioni in diversi settori che registrano carenze a livello dell’UE - apri una nuova scheda., con alcune differenze tra gli Stati membri. Ovviare a tali carenze è fondamentale per aumentare la capacità di innovazione dell’UE, liberare il suo potenziale di crescita, rafforzarne la competitività, promuovere la creazione di posti di lavoro di qualità e aumentare la resilienza economica e sociale.
Entro il 2030 si prevede la creazione di 3,5 milioni di nuovi posti di lavoro nei settori delle energie rinnovabili.
Quasi due terzi (63 %) delle piccole e medie imprese non riescono a trovare i talenti di cui hanno bisogno.
Per quarantadue professioni si registrano carenze in tutta l’UE.
Per far fronte a questa sfida, a marzo la Commissione ha presentato un piano d’azione - apri una nuova scheda. elaborato in stretta collaborazione con le parti sociali che, essendo le più vicine al mercato del lavoro, svolgono un ruolo cruciale nel contribuire ad attuare soluzioni adeguate. Il piano fornisce un quadro globale per affrontare le carenze in cinque settori strategici principali a livello dell’UE, nazionale e delle parti sociali.
Piano d’azione sulle carenze di manodopera e di competenze nell’UE
Aiutare i gruppi sottorappresentati a diventare più attivi sul mercato del lavoro.
Fornire sostegno in relazione a competenze, formazione e istruzione.
Migliorare le condizioni di lavoro.
Migliorare la mobilità equa per i lavoratori e i discenti in tutta l’UE.
Attrarre talenti da paesi terzi.
Attuare il piano d’azione sarà fondamentale per conseguire gli obiettivi principali dell’UE in materia di occupazione e competenze entro il 2030. Il piano si basa sulle numerose misure strategiche e di finanziamento già in vigore a livello dell’UE, come il patto per le competenze - apri una nuova scheda.. I partenariati per le competenze si sono impegnati a offrire opportunità di riqualificazione e di miglioramento del livello delle competenze a più di 25 milioni di persone in età lavorativa in tutta l’UE entro il 2030. Inoltre i membri del patto per le competenze hanno investito congiuntamente, sin dal varo del patto nel 2020, oltre 150 milioni di euro in attività di miglioramento del livello delle competenze e di riqualificazione. In aggiunta, l’UE sta investendo circa 65 miliardi di euro in programmi dedicati alle competenze, segnatamente attraverso il dispositivo per la ripresa e la resilienza - apri una nuova scheda. (cfr. il capitolo 3) e il Fondo sociale europeo Plus - apri una nuova scheda..
L’Anno europeo delle competenze, che si è svolto dal 9 maggio 2023 all’8 maggio 2024, ha dato nuovo impulso all’apprendimento permanente incentrandosi sulle competenze e contribuendo all’abbinamento delle aspirazioni e delle competenze delle persone con le opportunità presenti sul mercato del lavoro. Le intense attività di comunicazione a livello locale hanno raggiunto milioni di persone, contribuendo a una maggiore consapevolezza riguardo alle politiche dell’UE in materia di competenze.
VIDEO: L’Anno europeo delle competenze: aprire la strada a una forza lavoro più qualificata.
L’Anno europeo delle competenze in cifre
Oltre 2 000 eventi in tutta Europa
1,37 milioni di visitatori di 54 eventi in 23 Stati membri
69 milioni di persone raggiunte sui social media
190 iniziative guidate dall’UE in materia di competenze
90 milioni di visualizzazioni video su YouTube e Twitch
41 milioni di telespettatori in cinque paesi destinatari
L’Anno europeo delle competenze — Cambiare idea
MAGGIORE CONSAPEVOLEZZA DELLE POLITICHE DELL’UE IN MATERIA DI COMPETENZE
26 % febbraio 2023
53 % dicembre 2023
MAGGIORE PROPENSIONE A SEGUIRE UN CORSO DI FORMAZIONE
19 % persone non consapevoli di iniziative nel quadro dell’Anno delle competenze
64 % persone consapevoli di iniziative nel quadro dell’Anno delle competenze
IMPATTO DELL’ANNO SULLA PROPRIA VITA
35 % persone non consapevoli di iniziative nel quadro dell’Anno delle competenze
72 % persone consapevoli di iniziative nel quadro dell’Anno delle competenze
L’accademia del Nuovo Bauhaus europeo - apri una nuova scheda., che mira a promuovere le competenze riguardo alla sostenibilità nel settore delle costruzioni, è stata avviata nel mese di aprile. L’accademia combinerà i valori della sostenibilità, dell’estetica e dell’inclusività e sosterrà l’attuazione del Green Deal europeo - apri una nuova scheda.. Nei prossimi due anni riunirà professionisti dell’istruzione e della formazione e collegherà cinque poli locali e regionali in tutta Europa.
Sostegno agli Stati membri
Lo strumento di sostegno tecnico - apri una nuova scheda. dell’UE sta prestando assistenza a 12 Stati membri nell’ambito delle loro riforme in materia di competenze. Il sostegno fornito spazia dal contributo all’elaborazione di un programma di studi basato sulle competenze allo sviluppo di microcredenziali (che certificano i risultati delle esperienze di apprendimento a breve termine) fino all’integrazione dei minori rifugiati nel sistema di istruzione.
Esempio di progetto
Lo strumento ha sostenuto un progetto biennale in Belgio per assistere le scuole nell’uso efficace delle TIC per l’apprendimento e l’insegnamento, con l’obiettivo di consentire loro di sviluppare approcci di squadra al coordinamento delle TIC e all’istruzione digitale.
Entro il 15 novembre dovevano essere recepite nel diritto nazionale nuove norme - apri una nuova scheda. intese ad assicurare che i salari minimi nazionali garantiscano una vita dignitosa ai lavoratori. La maggior parte degli Stati membri ha notificato alla Commissione l’avvenuto recepimento. L’attuazione della direttiva relativa a salari minimi adeguati contribuirà a garantire migliori condizioni di vita e di lavoro rendendo maggiormente adeguati i salari minimi legali e promuovendo la contrattazione collettiva sui salari. Migliorerà inoltre l’accesso dei lavoratori alla tutela garantita dal salario minimo attraverso l’applicazione delle norme, l’informazione e meccanismi di ricorso più efficaci. La direttiva ha già iniziato a produrre effetti positivi, avviando dibattiti a livello nazionale sull’adeguatezza dei salari minimi. Di conseguenza, negli ultimi due anni i salari minimi legali sono aumentati in modo significativo nella maggior parte degli Stati membri, contribuendo a compensare l’incidenza dell’elevata inflazione sul potere d’acquisto dei lavoratori a basso salario.
Nel luglio 2024 la retribuzione minima negli Stati membri dell’UE variava da 477 euro al mese in Bulgaria a 2 571 euro al mese in Lussemburgo.
Nel 2024 l’UE ha stabilito nuove norme - apri una nuova scheda. per migliorare le condizioni di lavoro di 28 milioni di lavoratori delle piattaforme digitali nell’UE. La direttiva sul lavoro mediante piattaforme digitali garantirà che la situazione occupazionale delle persone che lavorano mediante piattaforme digitali sia classificata in modo corretto. Una volta riclassificati, i lavoratori delle piattaforme digitali potranno beneficiare dei diritti del lavoro e delle prestazioni sociali loro spettanti. Le nuove norme promuovono inoltre una maggiore trasparenza e responsabilità per quanto riguarda i sistemi automatizzati che affiancano o sostituiscono le funzioni dirigenziali sul luogo di lavoro, compreso il diritto di contestare le decisioni basate su algoritmi. Gli Stati membri dispongono di due anni per recepire le norme nella legislazione nazionale.
Nel 2024 si è inoltre assistito a una progressione degli sforzi volti a rafforzare gli organismi che rappresentano i lavoratori europei nelle imprese multinazionali. Una nuova proposta - apri una nuova scheda. di revisione delle norme attualmente in vigore mira a rafforzare il ruolo dei comitati aziendali europei - apri una nuova scheda., che consultano i lavoratori e li tengono informati riguardo alle decisioni che potrebbero incidere sulle loro condizioni di occupazione o di lavoro. L’obiettivo è facilitare l’istituzione di tali organismi, rafforzare l’equilibrio di genere e garantire che i lavoratori siano consultati prima dell’adozione di decisioni.
Il ricorso al telelavoro è divenuto pratica comune, in particolare a partire dalla pandemia di COVID-19. In base all’indagine sulle forze di lavoro dell’UE - apri una nuova scheda., la percentuale complessiva di dipendenti che lavorano da casa nell’UE è quasi raddoppiata negli ultimi anni, passando dall’11,1 % nel 2019 al 22,4 % nel 2023. Allo stesso tempo si è prestata maggiore attenzione all’impatto di una cultura del «sempre online» sulla salute mentale dei lavoratori. A marzo è stata avviata - apri una nuova scheda. una consultazione in due fasi delle parti sociali sul telelavoro equo e sul diritto alla disconnessione.
Si stima che nell’UE vi siano circa 3,1 milioni di tirocinanti. I tirocini di qualità possono aiutare i giovani ad acquisire un’esperienza lavorativa pratica e nuove competenze, consentendo nel contempo ai datori di lavoro di attrarre, formare e trattenere il personale. A marzo la Commissione ha presentato un’iniziativa per migliorare le condizioni di lavoro dei tirocinanti nell’UE, anche in termini di retribuzione, inclusività e qualità dei tirocini. Oltre a rivedere l’attuale quadro di qualità per i tirocini - apri una nuova scheda. al fine di affrontare questioni quali una retribuzione equa e l’accesso alla protezione sociale, si propone anche un’azione legislativa volta al miglioramento delle condizioni di lavoro dei tirocinanti e alla lotta ai rapporti di lavoro stabili spacciati per tirocini.
Le parti sociali, ossia le organizzazioni che rappresentano gli interessi dei lavoratori e dei datori di lavoro dell’UE, svolgono un ruolo importante nel migliorare le condizioni di lavoro e la produttività, nel rafforzare la competitività delle imprese dell’UE e nel promuovere la prosperità e la resilienza dell’UE. Ciò è particolarmente rilevante alla luce dei cambiamenti introdotti dalle nuove tecnologie e della necessità di una transizione equa verso la neutralità climatica. Nel corso della riunione svoltasi a gennaio a Val Duchesse, Bruxelles, Belgio, l’UE e le sue parti sociali hanno convenuto di rinnovare - apri una nuova scheda. il loro impegno a rafforzare il dialogo sociale a livello dell’UE e a unire le forze per affrontare le principali sfide correlate alle economie e ai mercati del lavoro dell’UE. Le parti sociali hanno inoltre discusso in merito alle sfide del mercato del lavoro in occasione del vertice sociale trilaterale - apri una nuova scheda. tenutosi a marzo.
Per l’88 % delle persone nell’UE un’Europa sociale è importante a livello personale.
Il 60 % è a conoscenza di almeno una recente iniziativa chiave dell’UE volta a rafforzare un’Europa sociale.
49 % Direttiva sui salari minimi
38 % Direttiva sull’equilibrio tra attività professionale e vita familiare
37 % Fondo sociale europeo Plus
33 % Garanzia per l’infanzia
30 % Direttiva sul lavoro mediante piattaforme digitali
Alexander De Croo, allora primo ministro belga (in primo piano, a sinistra), e Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea (in primo piano, a destra), firmano la dichiarazione tripartita a favore di un prospero dialogo sociale europeo. Val-Duchesse, Bruxelles, Belgio, 31 gennaio 2024.
Lo spazio europeo dell’istruzione
Lo spazio europeo dell’istruzione - apri una nuova scheda. è la principale strategia politica dell’UE in tema di istruzione, intesa ad aiutare gli Stati membri a collaborare per realizzare sistemi di istruzione e formazione più inclusivi e resilienti. Mira a rimuovere gli ostacoli all’apprendimento e a migliorare l’accesso a un’istruzione, a una formazione e a un apprendimento permanente di qualità e inclusivi per tutti. Nell’ambito di tale visione l’UE ha avviato un’iniziativa per istituire alleanze tra istituti di istruzione superiore di tutta Europa.
VIDEO: Iniziativa delle università europee.
Negli ultimi cinque anni l’iniziativa delle università europee - apri una nuova scheda., finanziata a titolo di Erasmus+ - apri una nuova scheda., si è ampiamente consolidata. Con 14 nuove alleanze - apri una nuova scheda. che si aggiungono alle 50 precedentemente selezionate, quest’iniziativa ha raggiunto l’obiettivo - apri una nuova scheda. di istituire almeno 60 alleanze delle università europee, coinvolgendo oltre 500 università entro il primo semestre del 2024. Lavorando insieme e mettendo in comune le risorse, gli istituti di istruzione superiore possono offrire programmi innovativi e le competenze all’avanguardia necessarie per le transizioni verde e digitale in tutta l’UE. Le università saranno in grado di offrire programmi di diploma congiunto allettanti e competitivi e di attrarre e trattenere talenti da tutto il mondo.
A seguito della sollecitazione, da parte del settore dell’istruzione superiore, comprese molte alleanze delle università europee, a favore di un maggior numero di programmi congiunti, la Commissione ha proposto un percorso concreto di cooperazione - apri una nuova scheda. fra gli Stati membri e il settore in questione in vista dell’istituzione di un diploma europeo. Lo schema orientativo - apri una nuova scheda. per un nuovo tipo di programma, realizzato a livello nazionale, regionale o istituzionale, si basa su sei progetti che coinvolgono oltre 140 istituti di istruzione superiore di tutta l’UE. Questa visione sulle modalità atte a realizzare in concreto il diploma europeo è stata presentata unitamente a due proposte di raccomandazioni del Consiglio a sostegno del settore dell’istruzione superiore. La prima - apri una nuova scheda. è intesa a migliorare i processi di assicurazione della qualità e il riconoscimento automatico dei titoli dell’istruzione superiore, mentre la seconda - apri una nuova scheda. mira a rendere le carriere accademiche più allettanti e sostenibili.
Iliana Ivanova, allora commissaria europea per l’Innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, parla a una conferenza stampa sul pacchetto sull’istruzione superiore. Bruxelles, Belgio, 27 marzo 2024.
Mobilità ai fini dell’apprendimento
Un periodo di studio, formazione o lavoro trascorso all’estero apporta molti vantaggi, quali la promozione della comunicazione e delle competenze interculturali. Per migliorare le opportunità di apprendimento all’estero per tutti, sono stati fissati nuovi obiettivi - apri una nuova scheda. a livello dell’UE.
Nuovi obiettivi in materia di mobilità per l’apprendimento
Almeno il 23 % dei diplomati dell’istruzione superiore dovrebbe fare un’esperienza di apprendimento all’estero entro il 2030.
Almeno il 12 % dei discenti dell’istruzione e della formazione professionale dovrebbe beneficiare di un’esperienza di apprendimento all’estero entro il 2030.
Almeno il 20 % di tutti i discenti che beneficiano della mobilità ai fini dell’apprendimento all’estero entro il 2027 dovrebbe essere costituito da persone con minori opportunità.
Trascorrere del tempo in un altro Stato membro offre inoltre l’opportunità di migliorare le competenze linguistiche esistenti o di apprendere una nuova lingua. La diversità linguistica è promossa attraverso progetti finanziati dai programmi Erasmus+ ed Europa creativa - apri una nuova scheda.. Da un’indagine del 2024 è emerso che, nel complesso, le persone in Europa hanno un atteggiamento positivo nei confronti del multilinguismo e dell’apprendimento delle lingue.
Gli europei e le loro lingue
L’86 % dei cittadini dell’UE ritiene che tutti coloro che vivono nell’UE dovrebbero essere in grado di parlare almeno un’altra lingua.
Secondo il 76 % il miglioramento delle competenze linguistiche dovrebbe costituire una priorità politica.
L’84 % crede che le lingue regionali e minoritarie debbano essere protette.
3 persone su 5 sono in grado di sostenere una conversazione in almeno un’altra lingua (tra i giovani la proporzione sale a 4 su 5).
L’UE interagisce inoltre con i governi per rendere l’istruzione superiore in Europa maggiormente inclusiva e accessibile attraverso il processo di Bologna - apri una nuova scheda., che riunisce i paesi appartenenti allo spazio europeo dell’istruzione superiore e la Commissione. Nel mese di maggio, 47 rappresentanti dei ministeri dell’Istruzione superiore e dell’UE hanno ribadito il loro impegno a sostenere la mobilità degli studenti e del personale. Nel comunicato di Tirana - apri una nuova scheda. hanno fatto il punto sulla cooperazione in materia di istruzione superiore e hanno definito gli orientamenti per il periodo 2025-2027. Hanno inoltre concordato impegni aggiornati relativi all’eliminazione degli ostacoli alla mobilità per l’apprendimento, all’internazionalizzazione dell’istruzione superiore e all’istruzione di alta qualità, garantendo forti connessioni con le iniziative faro dell’UE, quali l’iniziativa delle università europee e il piano per un diploma europeo.
Erasmus+
Il programma dell’UE per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.
Oltre 16 milioni di partecipanti a progetti di mobilità a fini di apprendimento.
Dal 2014 vi hanno partecipato oltre 900 000 organizzazioni.
Bilancio 2024: 4,65 miliardi di euro.
Il 2024 ha segnato il 20º anniversario di Erasmus Mundus - apri una nuova scheda., l’iniziativa di cooperazione europea nel settore dell’istruzione superiore finanziata dal programma Erasmus+ che sostiene l’istituzione di master congiunti internazionali. Dal suo avvio, quasi 50 000 studenti provenienti da 179 paesi hanno partecipato ai programmi di master Erasmus Mundus. Oltre 34 000 studenti hanno ricevuto una borsa di studio dall’UE. I risultati raggiunti dal programma e i suoi contributi allo sviluppo della dimensione internazionale di Erasmus+ sono stati celebrati nel corso di una conferenza - apri una nuova scheda. tenutasi a maggio.
Sostenere la ricerca e l’innovazione
Il 2024 ha segnato 40 anni - apri una nuova scheda. dall’avvio del primo programma di finanziamento dell’UE dedicato alla ricerca e all’innovazione. Dal 1984 l’UE ha investito oltre 280 miliardi di euro in scienza, ricerca e innovazione, concedendo oltre 120 000 sovvenzioni a circa 75 000 beneficiari. Questi finanziamenti hanno creato posti di lavoro di qualità, sostenuto le imprese innovative e rafforzato la competitività e la leadership tecnologica dell’UE. Negli ultimi quattro decenni l’UE ha aumentato i propri investimenti nel settore della ricerca e dell’innovazione e ha ampliato il suo raggio d’azione per affrontare le sfide globali, sfruttare il potenziale della tecnologia e soddisfare le mutevoli esigenze della società. I risultati di questo impegno sono stati riconosciuti anche con l’assegnazione di oltre 30 premi Nobel a ricercatori finanziati dall’UE.
VIDEO: 40 anni di ricerca e innovazione.
«Il sostegno dei programmi quadro di ricerca dell’UE è stato molto importante per me nel corso della mia carriera, fin dall’inizio in Svezia; mi ha consentito di creare un gruppo di ricerca, acquistare le attrezzature di laboratorio necessarie ed esplorare idee innovative».
Prof. Anne L’Huillier, premio Nobel 2023 per la fisica.
David Baker, che ha ricevuto finanziamenti nell’ambito del programma di azioni Marie Skłodowska-Curie - apri una nuova scheda. dell’UE, ha ricevuto il premio Nobel per la chimica 2024 «per la progettazione computazionale delle proteine», insieme a Demis Hassabis e John M. Jumper «per la predizione di struttura proteica». David Baker si aggiunge all’illustre elenco di 18 borsisti, scienziati e supervisori del programma che hanno ricevuto un premio Nobel dal 2010.
Orizzonte 2020
La relazione di valutazione finale - apri una nuova scheda. su Orizzonte 2020, il programma quadro di ricerca e innovazione dell’UE attivo dal 2014 al 2020 - apri una nuova scheda., illustra i numerosi vantaggi degli investimenti nella ricerca e nell’innovazione. Nella relazione si sottolinea che Orizzonte 2020 ha fornito un importante contributo alla costruzione di una società e di un’economia dell’UE radicate nella conoscenza e nell’innovazione, apportando benefici ai cittadini europei ben al di là di quanto sarebbe stato possibile conseguire a livello nazionale o regionale. Il programma ha finanziato soluzioni concrete, dai nuovi mezzi di trasporto alimentati a idrogeno e i vaccini a mRNA alla micro e nanoelettronica, e ha fornito un contributo decisivo alla scienza del clima. Ogni euro speso in relazione al programma apporterà in ultima analisi ai cittadini dell’UE cinque euro entro il 2040, dimostrando l’ottimo rapporto qualità/prezzo degli investimenti nella ricerca e nell’innovazione per la società europea.
Orizzonte 2020 in cifre
BILANCIO:80 miliardi di euro
PROGETTI FINANZIATI:35 000
Ha contribuito ad incrementare del 20 % la crescita dell’occupazione in tutta l’UE.
Orizzonte Europa
Una nuova caratteristica dell’attuale programma quadro di ricerca e innovazione per il periodo 2021-2027, Orizzonte Europa - apri una nuova scheda., è l’introduzione di piani strategici, elaborati dalla Commissione in collaborazione con gli Stati membri, i paesi associati e il Parlamento con il contributo dei portatori di interessi e dei cittadini. Il secondo piano strategico di Orizzonte Europa - apri una nuova scheda., pubblicato a marzo, pone l’accento sugli ultimi tre anni del programma (2025-2027). I finanziamenti per la ricerca e l’innovazione saranno orientati all’interno e all’esterno dell’Europa per affrontare le principali sfide globali quali i cambiamenti climatici, l’inquinamento e la perdita di biodiversità, la transizione digitale e l’invecchiamento della popolazione. Con questo nuovo piano strategico l’UE rafforza gli obiettivi del programma in materia di biodiversità impegnandosi a destinare il 10 % del bilancio totale di Orizzonte Europa per il periodo 2025-2027 a temi connessi alla biodiversità, integrando gli obiettivi esistenti per la spesa per il clima (35 % per la durata di Orizzonte Europa) e le principali attività digitali (13 miliardi di euro nello stesso periodo).
Il piano strategico introduce inoltre lo strumento del nuovo Bauhaus europeo - apri una nuova scheda., un nuovo strumento di finanziamento per rivitalizzare i quartieri all’interno e all’esterno dell’UE. Dal 2025 al 2027 saranno messi a disposizione attraverso Orizzonte Europa 120 milioni di euro all’anno per i progetti del nuovo Bauhaus europeo in materia di ricerca e innovazione; un livello di finanziamento analogo dovrebbe provenire da altri programmi dell’UE a sostegno della realizzazione. L’iniziativa pionieristica del nuovo Bauhaus europeo riunisce cittadini, autorità pubbliche, esperti, imprese, università e istituzioni per ripensare e promuovere congiuntamente una vita sostenibile e inclusiva.
Nel quadro di Orizzonte Europa, il Consiglio europeo della ricerca - apri una nuova scheda. contribuisce ad allargare i confini della conoscenza in tutti i settori scientifici e accademici attraverso i suoi prestigiosi programmi di sovvenzioni. Nel 2024 sono state concesse sovvenzioni per un valore complessivo di 2,3 miliardi di euro a progetti selezionati sulla base della loro eccellenza scientifica.
Nel corso dell’anno sono stati annunciati finanziamenti pari a 1,25 miliardi di euro per sostenere la ricerca nell’ambito delle azioni Marie Skłodowska-Curie, il programma faro dell’UE per la formazione a livello di dottorato e post-dottorato. Il finanziamento sosterrà e fornirà posti di lavoro a circa 10 000 ricercatori talentuosi provenienti da tutto il mondo in tutte le fasi della loro carriera.
Per migliorare le condizioni per lo sviluppo professionale e attrarre e trattenere i ricercatori in Europa, a giugno è stata lanciata la piattaforma per i talenti dello Spazio europeo della ricerca - apri una nuova scheda.. Fungerà da polo centrale che offrirà ai ricercatori un facile accesso allo sviluppo professionale, a finanziamenti e a strumenti di collaborazione internazionale, promuovendo la loro mobilità e la loro crescita professionale in tutta Europa.
L’uguaglianza e la non discriminazione sono valori e diritti fondamentali nell’UE. Per garantire una società aperta e inclusiva, l’UE ha messo in atto una serie di strategie specifiche, con misure concrete e finanziamenti disponibili per fare la differenza nella vita delle persone in tutta l’UE.
Carte della disabilità e contrassegni di parcheggio per le persone con disabilità a livello di UE
In ottobre sono state approvate - apri una nuova scheda. nuove norme che istituiscono la carta europea della disabilità e il contrassegno europeo di parcheggio per le persone con disabilità. La carta e il contrassegno si applicheranno ai cittadini dell’UE e ai loro familiari con disabilità riconosciute, nonché ai cittadini di paesi terzi con disabilità riconosciute che vivono nell’UE.
Durante i viaggi in altri Stati membri, la carta europea della disabilità fornirà parità di accesso a condizioni speciali e a un trattamento preferenziale offerti da un’ampia gamma di servizi tra cui, ad esempio, accesso prioritario o gratuito, assistenza personale in loco, guide audio o braille e tariffe gratuite o ridotte. I titolari di un contrassegno europeo di parcheggio potranno accedere alle condizioni e alle strutture di parcheggio per le persone con disabilità in altri Stati membri. Le nuove norme si applicheranno per soggiorni di breve durata fino a tre mesi, oppure, in alcuni casi, per periodi più lunghi, ad esempio per i titolari di carte e contrassegni che partecipano a programmi di mobilità dell’UE (come i progetti Erasmus+ e Corpo europeo di solidarietà - apri una nuova scheda.). Gli Stati membri possono inoltre applicare la direttiva per periodi più lunghi per altri titolari di carte.
La carta europea della disabilità integrerà le carte o i certificati di disabilità nazionali e il nuovo contrassegno di parcheggio sostituirà l’attuale contrassegno di parcheggio dell’UE per le persone con disabilità. Le carte e i contrassegni dovrebbero essere operativi in tutta l’UE nel 2028.
La messa a disposizione di spazi accessibili è un primo passo fondamentale verso il conseguimento dell’uguaglianza. Il 2024 ha segnato il 15º anniversario dell’Access City Award - apri una nuova scheda., un prestigioso premio che riconosce gli sforzi straordinari che le città dell’UE stanno compiendo per per dare priorità all’accessibilità per le persone con disabilità.
A novembre Vienna, in Austria, ha vinto il premio Access City Award 2025 - apri una nuova scheda., quale esempio tangibile di come le grandi capitali possano integrare con successo l’accessibilità in tutti gli aspetti della vita urbana. Per celebrare i Giochi olimpici e paraolimpici 2024, alla città di Norimberga, in Germania, è stata conferita una menzione speciale dedicata alle infrastrutture sportive accessibili, per avere assegnato risorse alla creazione di centri sportivi inclusivi dotati di attrezzature adeguate, corsi di formazione per allenatori in sport adattativi e programmi di nuoto inclusivi.
Per celebrare il 15º anniversario dell’Access City Award, i rappresentanti delle città vincitrici del passato, le organizzazioni che rappresentano le persone con disabilità e le associazioni di portatori di interessi si sono riuniti per scambiare le migliori pratiche. Hanno inoltre raccolto riscontri per la seconda fase della strategia europea per i diritti delle persone con disabilità 2021-2030 - apri una nuova scheda..
Partecipanti alla tavola rotonda organizzata per celebrare il 15º anniversario del premio «Access City Award». Bruxelles, Belgio, 29 maggio 2024.
Tuttavia, nonostante i progressi sostanziali, c’è ancora molto da fare per conseguire la parità di genere. Secondo la Relazione 2024 sulla parità di genere nell’UE - file PDF, apri una nuova scheda., esistono ancora notevoli divari di genere nel mercato del lavoro e nei ruoli decisionali, compresa la rappresentanza politica, mentre gli stereotipi di genere sul ruolo delle donne nella società continuano a rappresentare una sfida. Le donne e le ragazze rimangono inoltre particolarmente vulnerabili alle conseguenze della guerra e dei conflitti. La relazione rileva anche un aumento degli ostacoli alla libertà di espressione, in particolare online, e un crescente regresso dei diritti delle donne in varie parti del mondo.
Nel 2024 è stata adottata una legge innovativa dell’UE - apri una nuova scheda. per lottare contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica. La nuova legge definisce come reati specifici alcune forme di violenza contro le donne, in particolare le mutilazioni genitali femminili, i matrimoni forzati e le forme più diffuse di violenza online (ad esempio la condivisione non consensuale di materiale intimo o manipolato, lo stalking online e le molestie online), insieme all’incitamento alla violenza di genere o all’odio di genere online.
Nell’UE 1 donna su 3 ha subito violenze fisiche, violenze sessuali o minacce.
Tra le donne che hanno subito violenza, solo 1 su 8 ha denunciato i fatti alla polizia.
Tra le donne che hanno subito violenza, solo 1 su 5 ha contattato i servizi sanitari o sociali per chiedere aiuto.
La direttiva rafforza l’accesso delle vittime alla giustizia, alla protezione e all’assistenza e impone agli Stati membri di mettere in atto misure globali di prevenzione e di promuovere il ruolo centrale del consenso nelle relazioni. Gli Stati membri sono tenuti a recepire le nuove norme nella legislazione nazionale entro il 14 giugno 2027.
Promuovere la parità di genere nelle politiche pubbliche e nelle procedure di bilancio
Per sostenere il suo impegno a promuovere la parità di genere, nel 2024 l’UE ha fornito competenze tecniche su misura - apri una nuova scheda. a 12 amministrazioni di nove Stati membri (Germania, Irlanda, Grecia, Spagna, Francia, Italia, Cipro, Portogallo e Romania), con l’obiettivo di aiutarli a predisporre politiche e bilanci che affrontino e promuovano le esigenze di genere.
Grazie alle modifiche delle regole finanziarie dell’UE, la dimensione di genere sarà ora presa in considerazione nei programmi finanziari dell’Unione. Le modifiche comprendono un migliore monitoraggio, che distinguerà le informazioni per genere. In aggiunta, le attività sostenute dai fondi dell’UE dovranno, ove possibile e a partire dal prossimo periodo di bilancio (dopo il 2027), prendere in considerazione le esigenze e le priorità specifiche delle donne e delle ragazze.
Nuove norme riguardanti gli organismi per la parità
Gli organismi nazionali per la parità - apri una nuova scheda. svolgono un ruolo importante nel garantire che il diritto dell’UE in materia di non discriminazione sia attuato sul campo. Promuovono la parità di trattamento fornendo assistenza indipendente alle vittime di discriminazione, conducendo indagini indipendenti, pubblicando relazioni indipendenti e formulando raccomandazioni su questioni relative alla discriminazione. Tuttavia, nonostante il loro prezioso lavoro, gli organismi per la parità si trovano attualmente ad affrontare una serie di sfide e dispongono ancora di un potenziale inutilizzato per prevenire e combattere la discriminazione.
La nuova legislazione adottata dall’UE - apri una nuova scheda. nel 2024 conferirà agli organismi per la parità maggiore indipendenza e maggiori risorse e poteri, contribuendo a rafforzare l’applicazione del diritto dell’UE in materia di non discriminazione. Gli Stati membri sono tenuti ad adeguare la loro legislazione nazionale entro il 19 giugno 2026.
Le nuove norme imporranno agli Stati membri di garantire che tutti gli organismi per la parità possano:
fornire servizi gratuiti e accessibili a tutte le vittime su base paritaria;
impegnarsi nella prevenzione, promozione e sensibilizzazione;
agire in giudizio nei casi di discriminazione per fornire un sostegno affidabile alle vittime.
I cittadini dell’UE ritengono che la discriminazione sia diffusa nei loro paesi
Rafforzare l’uguaglianza delle persone LGBTIQ in Europa
I risultati della terza indagine LGBTIQ - apri una nuova scheda., pubblicati a maggio dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali - apri una nuova scheda., mostrano che le persone lesbiche, gay, bisessuali, transgender, intersessuali e queer (LGBTIQ) sono più aperte in merito al loro orientamento sessuale, alla loro identità di genere o alle loro caratteristiche sessuali nel loro ambiente sociale rispetto al passato. Subiscono tuttavia maggiori molestie e violenze. Allo stesso tempo, il numero di episodi non segnalati di discriminazione, violenza e molestie rimane elevato.
Una relazione - file PDF, apri una nuova scheda. sull’attuazione della strategia per l’uguaglianza LGBTIQ dimostra che ha avuto un impatto positivo sulla situazione delle persone LGBTIQ nell’UE. Dodici Stati membri dispongono di strategie o piani d’azione per l’uguaglianza LGBTIQ che integrano la strategia dell’UE, mentre altri stanno preparando le prime strategie o piani d’azione nazionali dedicati. Sarà rafforzata la cooperazione con gli Stati membri, grazie allo scambio di buone pratiche nell’elaborazione e nell’attuazione dei piani d’azione nazionali.
1 persona LGBTIQ su 2 si dichiara ora apertamente.
1 persona LGBTIQ su 3 è vittima di discriminazione.
1 persona LGBTIQ su 2 è vittima di molestie.
2 persone LGBTIQ su 3 hanno subito bullismo a scuola.
Secondo una relazione sull’attuazione del piano d’azione dell’UE contro il razzismo 2020-2025 - apri una nuova scheda., sebbene la maggior parte delle misure sia stata attuata è necessaria una protezione più efficace dalla discriminazione razziale, unitamente alla prevenzione sistematica del razzismo. Inoltre in tutti i settori strategici dell’UE, dall’istruzione all’occupazione fino all’azione esterna, vengono elaborate misure e iniziative contro il razzismo. La relazione illustra tuttavia che il razzismo è diffuso nelle strutture della società, a livello dell’occupazione, dell’istruzione e dell’accesso all’alloggio, e che gli Stati membri svolgono un ruolo chiave nel contrastare tale fenomeno. Dopo il 2025 l’UE continuerà a combattere il razzismo in tutte le sue forme e svilupperà una strategia globale contro il razzismo.
Il 96 % degli ebrei in Europa si è imbattuto in forme di antisemitismo online o offline.
L’80 % afferma che l’antisemitismo è aumentato negli ultimi anni.
Il 76 % evita di portare o esporre in pubblico oggetti che lo renderebbero riconoscibile come ebreo.
La prima relazione sui progressi compiuti - apri una nuova scheda. nell’attuazione della strategia dell’UE sulla lotta contro l’antisemitismo e il sostegno alla vita ebraica 2021-2030 è stata pubblicata nel 2024. Dalla relazione risulta che, dopo gli attacchi di Hamas contro Israele il 7 ottobre 2023 e la conseguente guerra a Gaza, l’Europa ha registrato i livelli più elevati di episodi di odio e di violenza nei confronti degli ebrei dalla fondazione dell’UE. Secondo un’indagine - apri una nuova scheda. dell’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali svolta nel 2023, il livello di antisemitismo era già elevato anche prima degli attacchi di Hamas, in un contesto aggravato dalla pandemia di COVID-19 e dalla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. La relazione illustra le modalità di lavoro dell’UE e dei suoi Stati membri per combattere l’antisemitismo e le misure adottate per rafforzare la sicurezza delle comunità ebraiche. Presenta i progressi compiuti nella creazione di strutture sostenibili a livello nazionale e dell’UE per prevenire e contrastare l’antisemitismo. Grazie alla strategia dell’UE, 23 Stati membri hanno adottato una strategia nazionale contro l’antisemitismo e 20 hanno nominato un coordinatore nazionale per l’antisemitismo.
Secondo la relazione Being Muslim in the EU — Experiences of Muslims - file PDF, apri una nuova scheda., pubblicata dall’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali in ottobre, nell’UE quasi un musulmano su due si trova ad affrontare il razzismo e la discriminazione nella vita quotidiana, il che rappresenta un forte aumento dal 2016. Le donne, gli uomini e i bambini musulmani sono presi di mira, sia online che offline, non solo a causa della loro religione, ma anche a causa del colore della pelle, dell’appartenenza etnica o del background migratorio. Le cifre indicate nella relazione sono state raccolte prima degli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 e della conseguente guerra a Gaza, che hanno aumentato l’odio nei confronti dei musulmani.
Una relazione sull’attuazione dei quadri strategici nazionali per i Rom - apri una nuova scheda. sottolinea i progressi compiuti dagli Stati membri e dai paesi dell’allargamento nella creazione delle strutture, dei processi e dei programmi necessari per l’efficace attuazione dei rispettivi quadri nazionali per i Rom. Sebbene tali sforzi rappresentino un importante passo avanti, vi è ancora spazio per una maggiore ambizione al fine di conseguire pienamente gli obiettivi dell’UE per il 2030 - file PDF, apri una nuova scheda., nell’ambito dei quali si monitora in che misura siano stati conseguiti gli obiettivi del quadro strategico dell’UE per i Rom nei settori dell’uguaglianza, dell’inclusione socioeconomica e della partecipazione significativa dei Rom. L’UE mantiene il suo impegno a sostenere gli Stati membri fornendo orientamenti e monitorando l’attuazione dei rispettivi quadri nazionali per i Rom.
Celebrare le società inclusive
Maggio, il mese europeo della diversità, incarna l’impegno a lungo termine dell’UE a favore di luoghi di lavoro e società diversificati e inclusivi. Nel 2024 si sono svolti più di 50 eventi in tutta l’UE. Tra gli eventi salienti figura la terza edizione del premio annuale Capitali europee dell’inclusione e della diversità - apri una nuova scheda., che riconosce il lavoro svolto dalle città e dalle regioni dell’UE per promuovere l’inclusione e creare società senza discriminazioni. Quest’anno è stata inclusa una categoria specifica di premi per le autorità che rendono sicure le città e le regioni affrontando il problema della violenza contro le donne.