Visualizza la didascalia della fotoDonne migranti lavorano in un frutteto nell’ambito di un programma di integrazione socioprofessionale a Culleredo, Spagna, 19 giugno 2024. Questa iniziativa finanziata dall’UE sostiene i migranti in situazioni di vulnerabilità incoraggiando lo sviluppo delle competenze e l’inclusione nel mercato del lavoro e promuovendo la parità di genere.
Nel 2024 l’Unione europea ha adottato misure di ampio respiro per proteggere i propri cittadini dalle minacce interne ed esterne ai suoi confini e ha dato avvio ad attività volte a garantire che l’Europa sia meglio preparata a rispondere a crisi gravi. L’UE ha continuato a intensificare le misure intese a rafforzare la sicurezza e la difesa europee e ha introdotto nuove misure per combattere la tratta di esseri umani, il traffico di stupefacenti e la criminalità organizzata. Il 2024 ha segnato anche l’inizio di una nuova era nella gestione della migrazione. Grazie al patto sulla migrazione e l’asilo attualmente in vigore, l’UE dispone degli strumenti atti a gestire la migrazione in modo ordinato, sulla base dei principi di solidarietà e di equa ripartizione delle responsabilità. L’importante lavoro svolto per gettare le basi delle riforme ha preso le mosse dall’elaborazione dei piani nazionali di attuazione degli Stati membri. Un altro traguardo è stato raggiunto a seguito della decisione, adottata a dicembre, di sopprimere i controlli alle frontiere terrestri interne con e tra la Bulgaria e la Romania a decorrere dal 1º gennaio 2025. L’UE ha inoltre continuato ad adoperarsi per proteggere la salute dei cittadini portando avanti le riforme della sua legislazione in materia di medicinali. Sono state introdotte nuove iniziative, tra cui importanti misure per migliorare la salute mentale e il benessere, in particolare dei bambini e dei giovani.
Le gravi crisi degli ultimi anni, quali la pandemia mondiale, la guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina e i fenomeni meteorologici catastrofici causati dai cambiamenti climatici, non sono eventi isolati né transitori e pongono l’enfasi sul fatto che l’Europa deve essere preparata e pronta a rispondere a qualsiasi crisi in qualsiasi momento. Rafforzare la preparazione dell’Europa - apri una nuova scheda. alle crisi future è fondamentale per garantire la protezione dei cittadini e il buon funzionamento delle economie e delle società dell’UE.
La relazione di Sauli Niinistö Safer Together - apri una nuova scheda., pubblicata nel mese di ottobre, valuta la complessità delle sfide che l’UE si trova ad affrontare e illustra le modalità per rafforzare la preparazione civile e militare e la capacità di risposta alle crisi future. La relazione presenta circa 80 raccomandazioni relative a misure a breve, medio e lungo termine per contribuire a sviluppare una preparazione globale. Sulla base di tali proposte, la Commissione europea e l’alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri e la politica di sicurezza stanno elaborando la strategia dell’Unione in materia di preparazione, che comporterà la mobilitazione di attori a tutti i livelli amministrativi (dal livello locale a quello dell’UE, dalle autorità civili alle forze armate) e il coinvolgimento di tutte le componenti della società (settore privato, società civile e cittadini).
Il 58 % dei cittadini dell’UE non si sente adeguatamente preparato ad affrontare le catastrofi.
Il 37 % è stato personalmente vittima di una catastrofe (diversa dalla COVID-19) negli ultimi 10 anni.
Il 46 % saprebbe che cosa fare in caso di catastrofe.
L’82 % ritiene che l’UE dovrebbe essere maggiormente coinvolta nella preparazione attiva alle crisi future.
Gli Stati membri dell’UE stanno già collaborando per far fronte alle minacce e alle sfide in materia di sicurezza attraverso una visione strategica comune per la sicurezza e la difesa dell’UE per gli anni a venire.
La guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina ha indotto l’UE a rendere le industrie europee della difesa più forti, più reattive e più innovative. La prima strategia industriale europea della difesa - apri una nuova scheda., presentata a marzo, mira a garantire che i sistemi e gli equipaggiamenti di difesa dell’UE siano pronti in caso di necessità, a vantaggio non solo dell’UE, ma anche dei principali alleati, tra cui la NATO e l’Ucraina. La strategia è supportata da un programma di finanziamento da 1,5 miliardi di euro - apri una nuova scheda. per il periodo 2025-2027, finalizzato alla preparazione dell’industria europea della difesa.
Strategia industriale europea della difesa — Obiettivi per il 2030
Almeno il 40 % degli equipaggiamenti di difesa deve essere acquisito mediante acquisti congiunti.
Almeno il 50 % del bilancio per gli appalti nel settore della difesa deve essere speso in prodotti e servizi provenienti dall’Europa.
Almeno il 35% dei beni per la difesa deve essere oggetto di scambi commerciali tra gli Stati membri (anziché con altri paesi).
Gli Stati membri sono incoraggiati non solo ad aumentare costantemente la loro spesa per la difesa, ma anche ad acquistare congiuntamente prodotti per la difesa, in particolare sostenendo le industrie europee della difesa. A novembre cinque progetti transfrontalieri sono stati selezionati per il finanziamento nell’ambito del nuovo programma dell’UE volto a incentivare la cooperazione in materia di appalti nel settore della difesa. Nell’insieme, questi progetti mirano all’acquisto congiunto di prodotti per la difesa del valore di oltre 11 miliardi di euro per le forze armate degli Stati membri. I progetti selezionati, la maggior parte dei quali comprende l’appalto di prodotti per la difesa destinati all’Ucraina, coinvolgono 20 Stati membri.
Nel contempo, la messa in atto del primo incremento della produzione industriale di munizioni - apri una nuova scheda. sta già dando risultati. Sono stati stanziati oltre 500 milioni di euro in sovvenzioni e la produzione europea di munizioni di artiglieria ha aumentato la capacità fino a un milione di cartucce cariche all’anno.
A tre anni dal varo, il Fondo europeo per la difesa - apri una nuova scheda. ha già impegnato 4 miliardi di euro a favore di 160 progetti collaborativi in materia di difesa che riguardano un’ampia gamma di tecnologie e di capacità e che sostengono la competitività dell’industria europea della difesa. Con il lancio del nuovo strumento di capitale proprio per la difesa - apri una nuova scheda. dell’UE si intende migliorare l’accesso ai finanziamenti per il settore della difesa e sostenere un fiorente vivaio di start-up e piccole imprese nel settore della difesa.
Da una relazione - apri una nuova scheda. pubblicata a maggio sui progressi compiuti nell’ambito della strategia per l’Unione della sicurezza si evince che le molteplici misure legislative e operative seguite alla sua adozione hanno fatto sì che l’UE sia meglio attrezzata per far fronte alle sfide in materia di sicurezza. Tuttavia, data la costante evoluzione del panorama delle minacce, è necessario cogliere tutte le opportunità per affrontare le potenziali vulnerabilità.
Le minacce ibride rappresentano una delle sfide più complesse e in costante evoluzione cui l’UE e i suoi Stati membri devono far fronte. Possono includere, ad esempio, le campagne di disinformazione che ostacolano i processi decisionali democratici e il ricorso ai social media per controllare la narrazione politica. L’UE ha già posto in essere un’ampia gamma di misure - apri una nuova scheda. per contrastare le minacce ibride, compreso il pacchetto di strumenti contro le minacce ibride, ora operativo, che è stato attivato per rispondere all’intensificarsi della campagna ibrida condotta dalla Russia nei confronti dell’UE e dei suoi Stati membri. Nel mese di ottobre l’UE ha adottato - apri una nuova scheda. un nuovo regime di sanzioni in risposta alle attività ibride della Russia. Gli Stati membri hanno ultimato l’istituzione di gruppi di risposta rapida alle minacce ibride - apri una nuova scheda., che costituiranno uno degli strumenti fondamentali per sostenere gli Stati membri, i paesi partner e le missioni dell’UE nel contrastare tali minacce e campagne.
In particolare il ciberspazio è diventato un settore di competizione strategica. Nel 2024 l’attuazione della politica dell’UE in materia di ciberdifesa - apri una nuova scheda. ha registrato progressi, con l’avvio dei lavori preparatori per il centro di coordinamento della ciberdifesa dell’UE, che rafforzerà la conoscenza situazionale della comunità della difesa. Per tenere traccia dell’attuazione della politica, in ottobre è stato pubblicato il primo censimento in materia di ciberdifesa dell’UE e un secondo censimento è in corso.
L’UE ha inoltre rafforzato il suo ruolo di attore della sicurezza marittima e le sue relazioni con i partner esterni in questo ambito. A maggio si è svolta la prima esercitazione di sicurezza marittima che ha coinvolto gli Stati membri, le istituzioni dell’UE e le agenzie specializzate: si tratta di un risultato fondamentale nell’ambito della strategia per la sicurezza marittima - apri una nuova scheda., che è stata oggetto di revisione. L’esercitazione si è incentrata sulla protezione delle infrastrutture sottomarine critiche e sulla lotta alla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata, nelle acque dell’UE. In tale contesto è stata inoltre testata con successo una nuova iniziativa di condivisione delle informazioni - apri una nuova scheda., operativa dal mese di luglio, che consente lo scambio di informazioni in sicurezza e in tempo reale tra le autorità marittime dell’UE. La Commissione ha firmato - apri una nuova scheda. convenzioni di sovvenzione per un valore di 142 milioni di euro a favore di 21 progetti volti ad ammodernare o installare nuovi cavi dorsali di connettività, tra cui cavi sottomarini.
Lotta alla tratta di esseri umani
Ogni anno migliaia di persone, sia cittadini dell’UE che persone provenienti da paesi terzi, sono vittime della tratta di esseri umani - apri una nuova scheda. nell’UE. L’UE e i suoi Stati membri stanno intensificando gli sforzi per contrastare questo grave reato. Grazie al loro intervento, solo nel 2023 sono stati effettuati oltre 450 arresti e sono stati sequestrati 4,1 milioni di euro. La direttiva anti-tratta - apri una nuova scheda., la cui versione riveduta è entrata in vigore a luglio, introduce norme più rigorose per combattere la tratta di esseri umani. Fornisce strumenti rafforzati per aiutare le autorità pubbliche a indagare e perseguire i reati di tratta, aggiunge nuove forme di sfruttamento a quelle già contemplate dalla normativa anti-tratta dell’UE e rende lo sfruttamento sessuale commesso online una circostanza aggravante. Garantisce inoltre un migliore sostegno alle vittime. Gli Stati membri sono tenuti ad adeguare la rispettiva legislazione nazionale al massimo entro due anni.
Il 41 % delle vittime della tratta di esseri umani è costretto allo sfruttamento lavorativo.
Il 41 % delle vittime della tratta di esseri umani subisce uno sfruttamento sessuale.
Intensificare la lotta al traffico di stupefacenti e alla criminalità organizzata
Il narcotraffico rappresenta una delle principali minacce per la sicurezza interna dell’UE: è emerso infatti che quasi il 40 % delle organizzazioni criminali che operano nell’UE è dedito esclusivamente al traffico illegale di stupefacenti. Per contribuire a contrastare l’evoluzione delle minacce connesse alla droga, nel mese di luglio l’UE ha istituito l’Agenzia dell’Unione europea sulle droghe - apri una nuova scheda.. La nuova Agenzia, che prende le mosse dai risultati conseguiti dall’Osservatorio europeo delle droghe e delle tossicodipendenze, rispetto a quest’ultimo dispone di maggiori poteri per affrontare le sfide attuali e future connesse alle droghe nell’UE. Con il suo lavoro incentiverà l’individuazione precoce di sostanze pericolose. In aggiunta, l’Agenzia istituirà una rete di laboratori forensi, migliorando la risposta dell’Europa alle nuove epidemie di droga. Affronterà inoltre le complesse sfide riguardanti la criminalità connessa alla droga, le ripercussioni sulla salute e i costi sociali, evidenziate nella Relazione europea sulle droghe 2024: tendenze e sviluppi - apri una nuova scheda..
Ylva Johansson, allora commissaria europea per gli Affari interni, fuori dalla sede centrale della nuova Agenzia dell’Unione europea sulle droghe. Lisbona, Portogallo, 3 luglio 2024.
VIDEO: Risultati della piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità per il 2023.
Le autorità di contrasto di tutta l’UE collaborano per combattere il traffico di stupefacenti e la criminalità organizzata attraverso la piattaforma multidisciplinare europea di lotta alle minacce della criminalità - apri una nuova scheda.. Grazie al sostegno fornito dalla Commissione e dalle agenzie dell’UE attraverso tale iniziativa, nel 2023 gli Stati membri hanno effettuato oltre 13 800 arresti e sequestri per un valore di quasi 800 milioni di euro, tra cui 197 tonnellate di droga.
Le misure di recupero dei beni consentono alle autorità di contrasto di individuare e smantellare reti di organizzazioni criminali nell’UE e nel resto del mondo. Una nuova normativa - apri una nuova scheda. adottata nel 2024 mira a garantire che i criminali non possano trattenere i proventi illeciti. L’insieme completo di norme riguarda il recupero dei beni nel corso dell’intero processo: reperimento, identificazione, congelamento e gestione dei beni fino alla loro confisca e cessione definitiva. Nel frattempo, a luglio sono entrate in vigore nuove norme - apri una nuova scheda. che consentiranno alle autorità di contrasto di accedere più rapidamente alle informazioni finanziarie. Le norme costituiranno un ausilio per le autorità nella conduzione di indagini finanziarie, consentendo loro di accertare se un indagato detiene conti bancari in altri Stati membri.
Con l’aumento della criminalità transfrontaliera, l’UE si trova sempre più spesso di fronte a situazioni in cui diversi Stati membri dispongono della competenza giurisdizionale per esercitare un’azione penale nello stesso caso. Per affrontare le sfide poste dai procedimenti multipli, nel 2024 sono state adottate, nel quadro della strategia dell’UE per la lotta alla criminalità organizzata, nuove norme - apri una nuova scheda. che stabiliscono un quadro giuridico per il trasferimento dei procedimenti penali da uno Stato membro all’altro.
Azione di contrasto al terrorismo
La radicalizzazione che sfocia nell’estremismo violento e nel terrorismo è fonte di preoccupazione negli Stati membri e altrove. A giugno la Commissione ha istituito il polo di conoscenze dell’UE sulla prevenzione della radicalizzazione - apri una nuova scheda., una piattaforma di rete per la collaborazione transfrontaliera, l’emanazione di raccomandazioni strategiche e la fornitura di strumenti di prevenzione.
Nel 2024 sono state adottate nuove norme - apri una nuova scheda. che stabiliscono la profondità minima per le marcature delle armi da fuoco. Le norme miglioreranno la tracciabilità delle armi da fuoco in tutta l’UE, agevolando le indagini e promuovendo il commercio sicuro di tali armi. A marzo il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno concordato - apri una nuova scheda. norme nuove e più rigorose per l’importazione, l’esportazione e il transito di armi da fuoco per uso civile. Questa iniziativa introduce procedure armonizzate e la concessione di licenze digitali, migliorando la tracciabilità e ostacolando la criminalità organizzata.
A maggio 2024 l’UE ha formalmente adottato 10 atti legislativi che, nel complesso, costituiscono il patto sulla migrazione e l’asilo - apri una nuova scheda.. Questa serie di nuove norme si fonda sulle precedenti proposte di riforma e le modifica, offrendo un approccio globale volto a rafforzare e integrare le principali politiche dell’UE in materia di migrazione, asilo, gestione delle frontiere e integrazione.
Per la prima volta l’UE disporrà di un meccanismo di solidarietà obbligatorio permanente, il che significa che nessuno Stato membro che si trova ad affrontare una pressione migratoria improvvisa sarà lasciato solo a gestire la situazione. La migrazione è parte integrante dell’approfondimento delle relazioni con i partner di tutto il mondo, con cui l’UE collabora per affrontare le cause profonde della migrazione irregolare, combattere il traffico di migranti e la tratta di esseri umani e promuovere percorsi legali di ingresso nell’UE.
A seguito dell’entrata in vigore delle nuove norme a giugno, gli Stati membri sono tenuti a mettere in atto il nuovo quadro entro la metà del 2026. Per sostenere gli Stati membri nell’attuazione del patto, la Commissione ha presentato un piano di attuazione comune - apri una nuova scheda. in cui si delineano le tappe fondamentali affinché l’UE e le misure nazionali possano tradurre il patto in realtà nel corso dei prossimi due anni. Su tale base, gli Stati membri hanno elaborato piani nazionali di attuazione, che dovevano essere presentati entro il 12 dicembre.
VIDEO: Il patto sulla migrazione e l’asilo in procinto di diventare realtà.
L’intera serie di riforme in materia di migrazione e asilo fornisce una soluzione sostenibile a lungo termine, ma per affrontare le sfide immediate e attuali sono state adottate anche misure operative concrete in loco. L’UE ha avviato quattro piani d’azione - apri una nuova scheda. incentrati su rotte migratorie specifiche, vale a dire le rotte del Mediterraneo orientale, del Mediterraneo occidentale e dell’Atlantico, dei Balcani occidentali e del Mediterraneo centrale, unitamente a un piano in 10 punti per l’isola italiana di Lampedusa. Tali iniziative hanno posto in essere azioni concrete, tra cui sostegno finanziario agli Stati membri e misure volte a rafforzare la gestione delle frontiere.
Dal 2022 il meccanismo volontario di solidarietà - apri una nuova scheda., che fornisce sostegno agli Stati membri maggiormente interessati dalla pressione migratoria, ha ricollocato oltre 5 000 richiedenti asilo - apri una nuova scheda. in altri paesi europei. Il meccanismo è stato istituito quale misura graduale in vista di un meccanismo permanente di ricollocazione tra gli Stati membri. A partire dalla metà del 2026, la ricollocazione rappresenterà una delle misure di solidarietà tra cui gli Stati membri contributori possono scegliere nell’ambito del nuovo quadro di solidarietà, con l’eventuale ulteriore opzione di fornire contributi finanziari o di adottare misure di solidarietà alternative (ad esempio sostegno in risorse umane e in natura).
Affrontare la migrazione irregolare
Secondo le stime dell’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione nell’attività di contrasto - apri una nuova scheda., oltre il 90 % dei migranti irregolari arriva nell’UE con l’aiuto di trafficanti. Le reti di trafficanti sono strettamente collegate alla criminalità organizzata e ad altre forme gravi di criminalità, tra cui il terrorismo, la tratta di esseri umani e il riciclaggio di denaro, il che rende ancora più urgente l’azione e la cooperazione con i partner internazionali.
L’UE ha avviato una serie di iniziative per contrastare il traffico di migranti, tra cui i progetti di partenariato operativo comune - apri una nuova scheda., che riuniscono le autorità di contrasto e giudiziarie, sensibilizzano in merito ai rischi della migrazione irregolare e offrono informazioni sulle alternative nel settore della migrazione legale. Per migliorare l’attività di sensibilizzazione, il gruppo di contatto europeo in materia di ricerca e soccorso ha avviato, in Italia, un progetto pilota relativo al Mediterraneo centrale.
Negli ultimi anni è emerso chiaramente che l’esenzione dal visto per entrare nell’UE può dare adito a sfide significative riguardanti la migrazione irregolare e la sicurezza. Una di tali sfide è rappresentata dai programmi di cittadinanza per investitori, attuati da paesi terzi al di fuori dell’UE in regime di esenzione dal visto, che mirano ad attrarre investimenti concedendo agli investitori la cittadinanza del paese interessato o diritti connessi al soggiorno in tale paese. A maggio la Commissione ha proposto - apri una nuova scheda. di reintrodurre in modo permanente l’obbligo del visto per i cittadini di Vanuatu, dopo aver valutato che i programmi di cittadinanza per investitori di tale paese costituivano un rischio per la sicurezza dell’UE e dei suoi Stati membri.
Dal 2015 i programmi di reinsediamento promossi dall’UE, che coinvolgono un numero significativo di Stati membri, hanno aiutato oltre 128 000 persone, tra le più vulnerabili e bisognose di protezione internazionale, a trovare rifugio nell’UE. Per il periodo 2024-2025, 14 Stati membri si sono impegnati - file PDF, apri una nuova scheda. a destinare oltre 61 000 posti ai rifugiati nell’ambito di tali programmi.
Al di là delle politiche concepite per aiutare le persone bisognose di protezione internazionale, anche le politiche migratorie ben gestite, che offrono alternative legali alle persone che arrivano nell’UE, stimolano l’economia e rafforzano la cooperazione con i partner internazionali. Ogni anno si trasferiscono legalmente nell’UE, principalmente per motivi di lavoro, fra 3 e 3,5 milioni di cittadini di paesi terzi, i quali contribuiscono a rispondere alle esigenze del mercato del lavoro dell’UE che non sono pienamente soddisfatte dai lavoratori dell’UE. Sempre più spesso i cittadini di paesi terzi occupati nell’UE colmano importanti lacune nelle professioni che risentono in modo persistente della carenza di lavoratori.
Oltre 27 milioni di persone che vivono nell’UE, circa il 6 % della popolazione totale, sono cittadini di paesi terzi.
Il piano d’azione per affrontare le carenze di manodopera e di competenze - apri una nuova scheda., elaborato dalla Commissione (cfr. il capitolo 6), ha ribadito l’importanza di misure volte ad attrarre talenti, definendo le priorità in questo ambito. Nel quadro dell’impegno profuso per attrarre competenze e talenti, ad aprile è stata adottata una revisione della direttiva sul permesso unico - apri una nuova scheda.. La direttiva istituisce una procedura semplificata di domanda e un permesso unico per quanto riguarda il diritto dei cittadini di paesi terzi di lavorare e soggiornare nell’UE. Le nuove norme garantiscono protezione e parità di trattamento ai lavoratori di paesi terzi. Il permesso non sarà collegato a un unico datore di lavoro. Questo significa che i lavoratori di paesi terzi potranno cambiare lavoro, godendo così di una maggiore flessibilità per lavorare e vivere nell’UE durante il periodo di validità del permesso.
L’UE ha proseguito i lavori per rendere operativi i partenariati volti ad attirare talenti che erano già stati avviati con l’Egitto, il Marocco e la Tunisia. Inoltre l’UE ha varato nuovi programmi riguardanti il Bangladesh - apri una nuova scheda. e il Pakistan - apri una nuova scheda. nel quadro del suo più ampio coinvolgimento con tali paesi in materia di gestione della migrazione. L’iniziativa rafforza i percorsi legali di ingresso nell’UE sostenendo la mobilità internazionale dei lavoratori qualificati attraverso una migliore corrispondenza tra domanda e offerta di lavoro.
Lo spazio Schengen è diventato il più grande spazio di libera circolazione al mondo. Con l’adesione della Bulgaria e della Romania nel 2024, si è esteso fino a coprire una superficie di 4,5 milioni di chilometri quadrati, con una popolazione di 458 milioni di persone. Riconoscendo il contributo di entrambi tali Stati membri al funzionamento dello spazio Schengen, il 31 marzo sono stati soppressi i controlli alle frontiere aeree e marittime. Nel mese di dicembre gli Stati membri hanno convenuto all’unanimità - apri una nuova scheda. di eliminare i controlli alle frontiere terrestri interne dei due paesi a decorrere dal 1º gennaio 2025, completando così il loro pieno ingresso nello spazio Schengen.
L’efficace gestione delle frontiere esterne dell’UE è un elemento fondamentale di uno spazio Schengen senza controlli alle frontiere interne. Bulgaria e Romania hanno rafforzato la cooperazione in materia di gestione delle frontiere - apri una nuova scheda. per sostenere la loro adesione allo spazio Schengen. Questi due Stati membri contribuiranno ulteriormente all’impegno congiunto profuso a livello europeo per garantire la sicurezza dell’UE alle frontiere esterne e far fronte alle sfide migratorie ricorrendo a quadri di cooperazione individuali.
Nel 2024 l’UE ha sottoposto a revisione il codice frontiere Schengen - apri una nuova scheda. per rafforzare la governance dello spazio Schengen e dotare gli Stati membri di strumenti più efficaci per fronteggiare le sfide alle frontiere esterne dell’UE e le minacce transfrontaliere per la salute e la sicurezza. Le norme rivedute rendono i controlli alle frontiere interne una misura di ultima istanza, promuovono alternative e introducono un meccanismo che prevede il trasferimento in caso di spostamenti irregolari. Combattono la strumentalizzazione dei migranti alle frontiere esterne dell’UE, dando agli Stati membri la possibilità di limitare il numero di valichi di frontiera o di ridurre gli orari di apertura. Le norme consentono altresì di rafforzare le misure di sorveglianza delle frontiere. La Commissione ha inoltre intensificato il sostegno - apri una nuova scheda. affinché gli Stati membri possano contrastare le minacce ibride derivanti dalla strumentalizzazione a fini bellici della migrazione da parte della Russia e della Bielorussia e rafforzare la sicurezza alle frontiere esterne dell’UE.
L’ultima relazione sullo stato di Schengen - apri una nuova scheda. ha valutato gli sviluppi occorsi nell’anno precedente e ha fissato le priorità fondamentali per il 2024 e il 2025. Dalla relazione è emerso che nel 2023 sono stati rilasciati più di 10 milioni di visti Schengen e che oltre mezzo miliardo di passeggeri ha visitato lo spazio Schengen, raggiungendo così il 92 % dei livelli del 2019 (antecedenti la pandemia di COVID-19). Ciò ha contribuito in modo significativo all’economia dell’UE, in quanto il turismo è fonte del 10 % circa del prodotto interno lordo dell’UE e dà lavoro a circa 22,6 milioni di persone.
Forte sostegno dei cittadini e delle imprese allo spazio Schengen
Il 63 % dei cittadini dell’UE ritiene che il rafforzamento della cooperazione all’interno dello spazio Schengen debba costituire la principale priorità dell’UE da qui al 2030.
Il 33 % delle imprese ha affermato che grazie allo spazio Schengen i costi diminuiscono in virtù dell’assenza di controlli alle frontiere interne.
L’83 % delle imprese concorda sul fatto che lo spazio Schengen è vantaggioso per le imprese e l’81 % riconosce che si tratta di uno dei maggiori successi dell’UE.
Il sistema di ingressi/uscite - apri una nuova scheda. è un sistema informatico automatizzato con cui i cittadini di paesi terzi che viaggiano per periodi di breve durata verranno registrati ogni volta che attraversano le frontiere esterne degli Stati membri o dei paesi associati Schengen. Il sistema sostituirà l’apposizione di timbri manuali sul passaporto con la registrazione digitale. Contribuirà a individuare i soggiornanti fuoritermine, a garantire la condivisione delle informazioni in tempo reale e a migliorare la sicurezza prevenendo le frodi d’identità. Consentirà inoltre di automatizzare i controlli di frontiera, accelerando progressivamente le verifiche alle frontiere esterne, agevolando gli spostamenti e migliorando l’esperienza dei viaggiatori. Il sistema rappresenta una tappa fondamentale verso la realizzazione di un controllo di frontiera digitalizzato a livello europeo, che rafforza ulteriormente l’approccio dell’UE alla gestione integrata delle frontiere. A dicembre la Commissione ha presentato una proposta - apri una nuova scheda. per avviare progressivamente le operazioni del sistema di ingressi/uscite. Una volta approvata la proposta e fissata una data di inizio, gli Stati membri disporranno di sei mesi per introdurre il sistema.
Questo nuovo sistema spianerà inoltre la strada al sistema europeo di informazione e autorizzazione ai viaggi - apri una nuova scheda., che a breve semplificherà gli spostamenti per milioni di visitatori provenienti da paesi terzi. Una volta che sarà operativo, i viaggiatori che non necessitano di un visto per entrare in 30 paesi europei - apri una nuova scheda. dovranno richiedere un’autorizzazione ai viaggi attraverso questo sistema. Tale autorizzazione è collegata al passaporto del viaggiatore e sarà valida per un massimo di tre anni o fino alla scadenza del passaporto, se precedente.
Una nuova iniziativa per la digitalizzazione dei passaporti e delle carte d’identità mira a rendere più rapidi e agevoli gli spostamenti in tutta l’UE sia per i cittadini dell’UE che per quelli di paesi terzi. Nel mese di ottobre la Commissione ha presentato proposte - apri una nuova scheda. relative a un quadro comune per l’uso delle credenziali di viaggio digitali e una nuova applicazione di viaggio digitale dell’UE su cui conservarle.
Gli ultimi cinque anni sono stati caratterizzati da una serie di sfide senza precedenti che hanno avuto e continuano ad avere profonde ripercussioni sulla salute delle persone nell’UE e nel resto del mondo. Questi eventi hanno dimostrato che la politica sanitaria dell’UE non può più essere circoscritta entro i confini che aveva prima della pandemia e che un’azione comune a livello dell’UE è fondamentale per il benessere della società in Europa. Oggi, nell’ambito di un’Unione europea della salute - apri una nuova scheda. più forte, tutti gli Stati membri collaborano, nei casi in cui è necessaria un’azione comune europea, per prepararsi e rispondere alle crisi sanitarie. Garantiscono inoltre la disponibilità e l’accessibilità economica delle forniture mediche e migliorano la prevenzione, il trattamento e l’assistenza post-terapia per malattie come il cancro.
Piano europeo di lotta contro il cancro
A tre anni dalla sua adozione, il piano europeo di lotta contro il cancro - apri una nuova scheda. sta già avendo un impatto positivo sulla vita delle persone, in quanto traccia un percorso verso una migliore prevenzione, diagnosi precoce, cura e assistenza, nonché migliora la qualità della vita dei pazienti oncologici e dei sopravvissuti al cancro.
In che modo il piano europeo di lotta contro il cancro sta facendo la differenza?
Conoscenze più approfondite sul cancro attraverso la ricerca e l’innovazione.
Prognosi migliori e maggiori opzioni terapeutiche grazie all’individuazione precoce.
Stop al cancro prima che si manifesti grazie all’impegno a favore della prevenzione.
Miglioramento delle cure oncologiche e riduzione delle disuguaglianze, perché tutti hanno diritto a un’assistenza sanitaria preventiva e terapeutica di buona qualità e a prezzi accessibili.
Una delle iniziative faro dell’UE in materia di cancro mira a combattere i tumori a prevenzione vaccinale, in particolare quelli causati dai papillomavirus umani (HPV) e dal virus dell’epatite B (HBV). Nello specifico, il piano europeo di lotta contro il cancro invita a vaccinare almeno il 90 % della popolazione bersaglio dell’UE, composta da ragazze, e ad aumentare significativamente il tasso di vaccinazione tra i ragazzi. Inoltre le misure dovrebbero migliorare l’accesso alla vaccinazione contro l’HBV e aumentarne l’adesione al fine di prevenire il cancro al fegato. Tuttavia i tassi di copertura variano notevolmente all’interno dell’UE. Attualmente in molti Stati membri la copertura vaccinale contro l’HPV è ben al di sotto del 50 % tra le ragazze, mentre i dati disponibili riguardanti i ragazzi e i giovani adulti sono limitati; inoltre sono particolarmente insufficienti i dati sui tassi di vaccinazione contro l’HBV.
Papillomavirus umani
Si tratta dell’infezione virale più comune dell’apparato riproduttivo, che causa una serie di patologie tanto nelle donne quanto negli uomini, comprese lesioni pretumorali che possono determinare lo sviluppo di neoplasie.
Secondo le stime, circa 28 600 casi di carcinoma della cervice uterina e 13 700 decessi all’anno negli Stati membri dell’UE/nei paesi dello Spazio economico europeo.
Tre vaccini autorizzati nell’UE.
Raccomandati per ragazze e ragazzi adolescenti e preadolescenti.
L’obiettivo è vaccinare completamente almeno il 90 % della popolazione bersaglio dell’UE di ragazze e aumentare significativamente la vaccinazione dei ragazzi entro il 2030, con lo scopo finale di eliminare il carcinoma della cervice uterina e altri tumori causati dall’HPV.
Virus dell’epatite B
L’infezione cronica causata dal virus è una delle principali cause di malattie epatiche croniche, cirrosi e cancro del fegato.
In base alle stime, 64 000 decessi ogni anno dovuti a malattie causate dall’HBV e dal virus dell’epatite C in tutta l’UE/nello Spazio economico europeo e nel Regno Unito.
Dodici vaccini autorizzati nell’UE.
Destinati a bambini in tenera età, adulti ad alto rischio, o che vivono in situazioni svantaggiate, e operatori sanitari.
Si mira a promuovere la vaccinazione in linea con l’obiettivo dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) per il 2030 di eliminare l’epatite virale quale minaccia per la salute pubblica nella regione europea dell’OMS.
È stato raccomandato - apri una nuova scheda. agli Stati membri di promuovere la diffusione di tali vaccinazioni, migliorare il monitoraggio dei tassi di vaccinazione e combattere la cattiva informazione e la disinformazione. Si incoraggiano inoltre gli Stati membri a garantire che i vaccini siano gratuiti e facilmente accessibili e a intensificare gli sforzi per conseguire gli obiettivi dell’OMS per il 2030 in ambito europeo.
Il tabacco è un importante fattore di rischio per il cancro: nell’UE, in Islanda e in Norvegia oltre un quarto dei decessi per cancro sono infatti imputabili al fumo. Nel 2024 l’UE ha adottato misure volte a una maggiore protezione delle persone, in particolare dei bambini, dal fumo e dagli aerosol di seconda mano e al conseguimento dell’obiettivo del piano europeo di lotta contro il cancro di creare, entro il 2040, una generazione libera dal tabacco, con meno del 5 % della popolazione che utilizza prodotti del tabacco. Una raccomandazione riveduta - apri una nuova scheda. destinata agli Stati membri, adottata a dicembre, mira ad ampliare l’ambito di applicazione delle politiche relative agli ambienti senza fumo per includervi le principali aree all’aperto, quali parchi giochi pubblici, edifici pubblici, fermate dei mezzi pubblici ed aree situate al di fuori dei locali adibiti all’assistenza sanitaria e all’istruzione.
Pur svolgendo un ruolo cruciale nel migliorare la qualità della vita, le cure palliative sono spesso oggetto di stigmatizzazione e fraintendimento. La conferenza dal titolo «Innovative Palliative Care for People with Cancer» (Cure palliative innovative per le persone affette da cancro), tenutasi a ottobre, intendeva affrontare tali questioni informando i cittadini e i decisori politici in merito alla necessità di fornire un’adeguata assistenza palliativa in tutta Europa.
Stella Kyriakides, allora commissaria europea per la Salute e la sicurezza alimentare, partecipa all’Europa Donna Cyprus Pink Silhouette Walk, un evento organizzato nell’ambito del mese della prevenzione del cancro al seno. Nicosia, Cipro, 5 ottobre 2024.
Attenzione alla salute mentale
In un mondo complesso e in continua evoluzione il benessere mentale delle persone è sottoposto a forti pressioni. L’approccio globale dell’UE alla salute mentale, adottato nel giugno 2023, ha definito 20 iniziative faro e opportunità di finanziamento a livello dell’UE, per un valore di 1,23 miliardi di euro, con l’obiettivo di riunire tutti i partner di fronte a questa sfida crescente. Dall’avvio dell’approccio globale, l’azione congiunta in materia di salute mentale, volta a promuovere una buona salute mentale e a sostenere i più vulnerabili, ha compiuto progressi significativi in tutti gli Stati membri.
Promozione di una buona salute mentale, della prevenzione e degli interventi precoci
L’elaborazione, di concerto con l’UNICEF, di un kit di strumenti di prevenzione per i minori volto ad affrontare i principali determinanti della salute e le interconnessioni tra la salute mentale e fisica.
Una piattaforma per il sostegno alla salute mentale dei giovani sopravvissuti al cancro.
Spazi digitali e online più sicuri grazie al regolamento sui servizi digitali e alla strategia per un’internet migliore per i ragazzi.
La salute mentale dei bambini e dei giovani è una preoccupazione crescente in Europa. Il peggioramento del benessere dei bambini e degli adolescenti, attribuito a vari fattori, tra cui la pressione scolastica e i social media, sottolinea l’urgente necessità di adottare un approccio alla salute mentale che coinvolga l’intero sistema scolastico. Èstata elaborata una serie di orientamenti - apri una nuova scheda. destinati ai decisori politici e agli educatori, tra cui 11 raccomandazioni ed esempi di buone pratiche. L’iniziativa è parte degli sforzi volti a promuovere un cambiamento sistemico per affrontare la salute mentale e il benessere nelle scuole e costruire ambienti di apprendimento positivi. Gli orientamenti sono integrati da una serie di schede informative - apri una nuova scheda. con consigli pratici e link alle risorse.
Il 20 % degli alunni sperimenta problemi di salute mentale durante gli anni della scuola.
1 bambino su 5 riferisce di crescere avvertendo insoddisfazione e ansia per il futuro a causa del bullismo, delle difficoltà con lo studio e della solitudine.
Il 24 % degli insegnanti in Europa afferma che il lavoro ha avuto un impatto negativo sulla propria salute mentale.
Il costo annuo stimato dei disturbi mentali nei giovani (di età compresa tra 0 e 19 anni) nell’Europa occidentale è pari a 50 miliardi di euro.
Il progetto Child & Youth Wellbeing and Mental Health First - apri una nuova scheda. (Benessere dei bambini e dei giovani e salute mentale) mira a migliorare i servizi di assistenza in materia di salute mentale, benessere e sostegno psicosociale ai bambini e ai giovani in Spagna, Italia, Cipro e Slovenia. Il progetto sosterrà i quattro Stati membri nell’attuazione di riforme atte a migliorare l’accesso a cure e servizi di salute mentale per i bambini e i giovani. Il progetto, supportato dallo strumento di sostegno tecnico dell’UE, fornisce competenze tecniche alle autorità nazionali. Lo strumento ha inoltre sostenuto - apri una nuova scheda. 13 Stati membri nell’adozione di riforme mirate alla salute mentale e al benessere dei giovani, una priorità individuata nel 2022 durante l’Anno europeo dei giovani. Rientrano in tale novero i progetti che promuovono il benessere, in particolare nelle scuole - apri una nuova scheda., e la prevenzione delle dipendenze, tra cui l’assunzione di sostanze stupefacenti, i contesti di gioco e il gioco d’azzardo online.
Il programma europeo per gli scambi, il collegamento in rete e le competenze in materia di salute mentale - apri una nuova scheda., varato nel 2024 con una dotazione di 9 milioni di euro, offrirà una formazione multidisciplinare in tema di salute mentale per gli operatori sanitari e altri professionisti, quali insegnanti, assistenti sociali, personale che opera nelle carceri e negli istituti penali per minorenni. Circa 120 professionisti provenienti da 30 paesi, tra cui l’Ucraina, saranno formati per contribuire a un approccio globale alla salute mentale. L’UE sta inoltre mettendo a disposizione ulteriori 10 milioni di euro per sostenere il benessere mentale di gruppi vulnerabili quali i minori e i rifugiati.
Verso un sistema moderno per i medicinali
La riforma della legislazione farmaceutica dell’UE - apri una nuova scheda., proposta nel 2023 - apri una nuova scheda., mira a garantire parità di accesso ai medicinali per tutti i pazienti e un quadro normativo farmaceutico competitivo e favorevole all’innovazione. Nel 2024 hanno registrato progressi i negoziati sulle principali proposte legislative che costituiranno la base per la più ampia revisione della legislazione farmaceutica dell’UE negli ultimi 20 anni.
L’Alleanza per i medicinali critici - apri una nuova scheda., istituita ad aprile 2024, riunisce attori pubblici e privati del settore sanitario europeo allo scopo di proporre raccomandazioni volte a rafforzare la sicurezza dell’approvvigionamento e a consolidare le catene di approvvigionamento globali di medicinali critici. L’Alleanza valuterà in che modo sia possibile attenuare i rischi strutturali e rafforzare l’approvvigionamento incoraggiando la diversificazione, nonché modernizzando e potenziando la capacità produttiva a livello dell’UE, ove necessario. Il suo lavoro confluirà inoltre in una futura iniziativa legislativa per una normativa dell’UE sui medicinali critici.
La proposta di revisione delle norme attualmente in vigore che stabiliscono le procedure per la modifica delle autorizzazioni all’immissione in commercio dei medicinali mira a rendere più efficiente la gestione del ciclo di vita dei medicinali. La revisione agevolerà il trattamento più rapido delle variazioni, a vantaggio sia dei titolari delle autorizzazioni all’immissione in commercio che delle autorità di regolamentazione.
A maggio sono state introdotte nuove misure - apri una nuova scheda. per migliorare la disponibilità di vari dispositivi medico-diagnostici: test di gravidanza, test per la COVID-19, test di misurazione del glucosio nel sangue per i diabetici. Le misure accordano alle imprese periodi di tempo più lunghi per adeguarsi alle nuove norme - apri una nuova scheda. sui dispositivi diagnostici. Le nuove disposizioni hanno inoltre introdotto per i fabbricanti di tutti i dispositivi medici l’obbligo di informare le autorità nazionali e gli operatori del settore sanitario in caso di perturbazioni nella fornitura di determinati dispositivi e di consentire l’introduzione graduale di una banca dati europea dei dispositivi medici.
Prevenzione di infezioni e malattie
La resistenza antimicrobica, che si verifica quando batteri e virus diventano resistenti ai medicinali utilizzati per combatterli, è responsabile di oltre 35 000 decessi ogni anno nell’UE e costa 11,7 miliardi di euro ai sistemi sanitari dell’UE. La resistenza antimicrobica rappresenta anche una delle maggiori minacce per la salute globale che il mondo deve attualmente affrontare: si stima che un costante aumento della resistenza potrebbe causare 10 milioni di decessi a livello mondiale entro il 2050.
L’UE sta adottando azioni positive per far fronte a questa sfida urgente e collabora con le comunità locali e le organizzazioni globali a livello intersettoriale e transfrontaliero per garantire che gli antibiotici siano utilizzati in modo responsabile sia per gli esseri umani che per gli animali. Il più ampio progetto sulla resistenza antimicrobica mai finanziato dall’UE, avviato a febbraio, ha riunito 120 partner di 30 paesi europei allo scopo di fronteggiare questa sfida comune. L’azione comune dell’UE sulla resistenza antimicrobica e le infezioni associate all’assistenza sanitaria - apri una nuova scheda., sostenuta con 50 milioni di euro a titolo del programma «UE per la salute» (EU4Health) - apri una nuova scheda., sarà incentrata su ambiti quali la prevenzione e il controllo delle infezioni, la sorveglianza e il monitoraggio, il ricorso prudente agli antimicrobici, la sensibilizzazione e l’innovazione.
Nel mese di dicembre la Commissione e la Banca europea per gli investimenti hanno firmato un accordo - apri una nuova scheda. da 20 milioni di euro con una società danese di tecnologia medica per lo sviluppo di nuovi medicinali antibatterici altamente selettivi destinati alle infezioni difficili da trattare a causa della resistenza antimicrobica.
HERA Invest - file PDF, apri una nuova scheda. è un’integrazione da 100 milioni di euro al programma InvestEU - apri una nuova scheda.. La sua funzione è proteggere le persone nell’UE dalle tre principali minacce per la salute che richiedono il coordinamento di misure a livello dell’UE: agenti patogeni con potenziale pandemico o epidemico; resistenza antimicrobica; nonché minacce chimiche, biologiche, radiologiche e nucleari. A ottobre la Commissione e la Banca europea per gli investimenti hanno firmato - apri una nuova scheda. il primo contratto nell’ambito di HERA Invest, per un valore di 20 milioni di euro, con una società biofarmaceutica francese, che sosterrà lo sviluppo e la diffusione da parte dell’impresa di strumenti terapeutici ad ampio spettro intesi a combattere le minacce biologiche per la salute pubblica.
L’influenza aviaria è una malattia virale che si manifesta principalmente nei volatili. Sebbene per la popolazione in generale la minaccia rappresentata dall’influenza aviaria continui a essere ridotta, tra le persone a più alto rischio figurano gli addetti del settore avicolo e i lavoratori agricoli, nonché i veterinari. A giugno la Commissione ha garantito la possibilità - apri una nuova scheda. per gli Stati membri di acquistare 665 000 dosi di vaccino influenzale zoonotico adattato e di prenotare ulteriori 40 milioni di dosi per i quattro anni a venire.
50 anni di vaccinazione a livello mondiale
L’avvio, 50 anni fa, del programma ampliato di vaccinazione dell’OMS ha rappresentato un momento cruciale nella storia della sanità pubblica. La vaccinazione ha salvato milioni di vite in tutto il mondo. Nel 1974 solo il 5 % dei bambini nel mondo era stato vaccinato contro la difterite, il tetano e la pertosse. Oggi tale percentuale è salita all’85 % circa dei bambini a livello mondiale e al 94 % nella regione europea dell’OMS.
I vaccini sono fondamentali per tenere sotto controllo i focolai di malattie infettive e gli investimenti nella ricerca e nello sviluppo sono essenziali per la sicurezza sanitaria e la preparazione alle pandemie, come dimostrato dal rapido sviluppo di vaccini contro la COVID-19. L’UE sta investendo oltre 100 milioni di euro nella creazione di un polo europeo per i vaccini, che mira a garantire un rapido accesso ai vaccini pandemici attraverso un consorzio delle principali istituzioni europee.
A marzo è stata avviata una nuova iniziativa - apri una nuova scheda. per migliorare l’accesso alla diagnosi, all’informazione e all’assistenza per i cittadini affetti da malattie rare, che colpiscono fino a 36 milioni di persone nell’UE. Con una dotazione complessiva di oltre 18 milioni di euro, l’azione congiunta a supporto dell’integrazione delle reti di riferimento europee nei sistemi sanitari nazionali riunisce tutti gli Stati membri, nonché Norvegia e Ucraina, per contribuire a spianare la strada a una cooperazione più efficace, efficiente e sostenibile in futuro.
Salute globale
A giugno, dopo due anni di negoziati, l’Assemblea mondiale della sanità, composta da oltre 190 paesi, tra cui tutti gli Stati membri dell’UE, ha adottato un ambizioso pacchetto di modifiche del regolamento sanitario internazionale - apri una nuova scheda.. Le norme rafforzate mirano a migliorare la gestione delle emergenze di sanità pubblica di rilevanza internazionale e a proteggere meglio i cittadini dalle gravi minacce per la salute a carattere transfrontaliero, una priorità fondamentale della strategia globale dell’UE in materia di salute - apri una nuova scheda.. È stato inoltre convenuto di proseguire i negoziati relativi a un accordo sulle pandemie - apri una nuova scheda., con l’obiettivo di raggiungere un consenso entro la prossima riunione dell’Assemblea nel maggio 2025.
A marzo è stato avviato un nuovo consorzio globale - apri una nuova scheda. per promuovere la sorveglianza delle acque reflue e dell’ambiente all’interno dei sistemi sanitari pubblici e per creare un sistema globale atto all’individuazione precoce di focolai epidemici. L’iniziativa coinvolge oltre 300 collaboratori a livello mondiale, tra cui l’UE, l’OMS, la Bill & Melinda Gates Foundation, i centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie e i centri africani per il controllo e la prevenzione delle malattie.
In risposta al fatto che in agosto l’OMS ha dichiarato l’epidemia di vaiolo delle scimmie quale un’emergenza di sanità pubblica di rilevanza internazionale, l’UE e i suoi Stati membri (Team Europa) hanno intrapreso un’azione immediata e globale per aiutare i partner a tenere sotto controllo la malattia e a fronteggiarla. In tale contesto hanno donato oltre mezzo milione di dosi di vaccino e l’UE ha provveduto per prima a consegnarle in loco al paese maggiormente colpito dall’epidemia, ossia la Repubblica democratica del Congo.
Le prime spedizioni di vaccini contro l’Mpox arrivano all’aeroporto di Kinshasa, Repubblica democratica del Congo, il 5 settembre 2024. L’iniziativa rientra in una serie completa di misure dell’UE nell’ambito della strategia globale dell’UE in materia di salute, una componente chiave dell’iniziativa Global Gateway a sostegno dei partner nel resto del mondo.