Sintesi
Contenuto della presente relazione
IGli auditor della Corte hanno esaminato la gestione, operata dalla Commissione, dei tre programmi di risanamento economico per la Grecia; è stato tenuto conto dell’assetto istituzionale dei diversi strumenti di assistenza finanziaria impiegati. Per quanto riguarda il programma in corso, l’audit è stato incentrato unicamente sugli aspetti relativi all’impostazione. L’ammontare dei finanziamenti per il primo programma (GLF), nel 2010, è stato di 110 miliardi di euro; quelli per il secondo (EFSF, 2012) di 172,6 miliardi di euro, e quelli per il terzo (MES, 2015) di 86 miliardi di euro. A metà del 2017, la Grecia ha ancora bisogno di sostegno finanziario esterno e la Corte ha rilevato che gli obiettivi dei programmi sono stati realizzati solo in misura limitata. Nel complesso, l’impostazione dei programmi ha reso possibile l’avanzamento delle riforme in Grecia, ma sono state rilevate debolezze. La Corte rivolge alla Commissione una serie di raccomandazioni per i futuri programmi di sostegno.
Contenuto dei programmi di risanamento per la Grecia
IIDal momento del suo ingresso nell’area dell’euro, la Grecia ha beneficiato di un boom economico alimentato dal facile accesso ai prestiti e da una generosa politica di bilancio. A partire dal 2008-2009, la crisi finanziaria globale ha però fatto emergere le vulnerabilità del paese: i crescenti squilibri macroeconomici, i consistenti stock di debito pubblico ed estero, la debole competitività esterna, l’insostenibile sistema pensionistico e la fragilità delle istituzioni. Questi fattori, sommandosi alle rivelazioni sulla manipolazione delle statistiche ufficiali, hanno inciso sulla fiducia internazionale. Il prezzo che la Grecia ha dovuto pagare per ottenere prestiti sui mercati finanziari è diventato insostenibile e, nell’aprile 2010, il paese ha richiesto l’assistenza finanziaria degli Stati membri dell’area dell’euro e dell’FMI.
IIIIl primo programma di risanamento economico per la Grecia è stato concordato nel 2010 e prevedeva finanziamenti per 110 miliardi di euro. Tuttavia, nonostante le misure strutturali e di bilancio adottate e la ristrutturazione del debito effettuata nel 2012, detto programma non è stato sufficiente per consentire al paese di ritornare a finanziarsi sui mercati. Sono stati pertanto concordati altri due programmi: nel 2012 per 172,6 miliardi di euro e nel 2015 per 86 miliardi di euro.
IVI programmi di risanamento miravano a porre rimedio agli squilibri economici della Grecia, evitando in tal modo che la crisi economica greca contagiasse gli altri paesi dell’area dell’euro. I programmi cercavano di creare in Grecia una situazione economica e finanziaria sana e sostenibile, nonché di ripristinare la capacità della Grecia di finanziarsi integralmente sui mercati finanziari. L’assistenza era subordinata a condizioni politiche, precisate dall’accordo concluso tra le autorità greche e i prestatori. Le condizioni riguardavano virtualmente tutte le funzioni dello Stato greco e si prefiggevano tre obiettivi principali: sostenibilità di bilancio, stabilità finanziaria e ripresa della crescita. La Commissione europea ha verificato il rispetto delle condizioni da parte della Grecia e ha riferito in merito.
VLa Commissione ha gestito i programmi di risanamento d’intesa con la Banca centrale europea per conto dei prestatori europei per ciascun programma: gli Stati membri dell’area dell’euro per il primo programma, il fondo europeo di stabilità finanziaria per il secondo e il Meccanismo europeo di stabilità per il terzo.
Modalità di svolgimento dell’audit della Corte
VILa Corte ha verificato se la gestione, da parte della Commissione, dei programmi di risanamento per la Grecia sia stata adeguata. In particolare si è chiesta quanto segue:
- La Commissione disponeva di meccanismi adeguati per la gestione dei programmi?
- Le condizioni relative alle varie politiche sono state concepite in maniera appropriata e attuate in modo efficace?
- I programmi di risanamento hanno conseguito i principali obiettivi prefissati?
Conformemente al mandato della Corte dei conti europea, che consente di sottoporre ad audit l’efficienza operativa della gestione della BCE, si è cercato di esaminare il coinvolgimento della Banca nei programmi di risanamento economico per la Grecia. La BCE ha però messo in dubbio il mandato della Corte al riguardo e non ha fornito una quantità sufficiente di elementi probatori; la Corte non è quindi in grado di riferire sul ruolo della BCE nei programmi per la Grecia.
Cosa è stato riscontrato
VIIIAll’avvio del programma per la Grecia, la Commissione non aveva esperienza nella gestione di un tale processo. Quasi un anno dopo sono state introdotte procedure, incentrate tuttavia sulle disposizioni formali per l’approvazione dei documenti, sui flussi di informazioni e sul calendario delle erogazioni. Non vi erano specifiche linee-guida interne della Commissione sull’effettiva definizione delle condizioni dei programmi, ad esempio in termini di estensione o livello di dettaglio. Nonostante il crescente numero di condizioni, il primo e il secondo programma non hanno stabilito in modo appropriato una scala di priorità in base all’importanza relativa delle stesse, e le condizioni non sono state inserite in una strategia più ampia per il paese. La Commissione ha sì posto in essere un sistema funzionante per valutare le condizioni, ma la Corte vi ha riscontrato debolezze attinenti la logica dello stesso, soprattutto per quanto riguarda la valutazione dell’attuazione delle riforme strutturali.
IXNonostante i complessi meccanismi istituzionali contenuti nei programmi, i dettagli operativi della cooperazione tra Commissione e partner dei programmi (in primo luogo FMI e BCE) non sono mai stati formalizzati.
XIl quadro economico generale per l’impostazione dei programmi è stato formulato in base ai calcoli relativi al deficit di finanziamento e a proiezioni macroeconomiche. La Commissione ha regolarmente aggiornato le proprie analisi al riguardo e l’esattezza delle proiezioni è risultata simile a quella di altre organizzazioni internazionali. La Corte ha, tuttavia, riscontrato debolezze nella documentazione, nella giustificazione delle ipotesi e nei controlli di qualità.
XIDall’analisi approfondita dell’impostazione e dell’attuazione delle riforme in quattro settori politici fondamentali (fiscalità, pubblica amministrazione, mercato del lavoro e settore finanziario) emerge un quadro con luci e ombre. Le riforme della fiscalità e della pubblica amministrazione hanno prodotto risparmi di bilancio, ma l’attuazione delle componenti strutturali è stata meno efficace. Il mercato del lavoro è divenuto più flessibile e competitivo, ma ulteriori modifiche normative verranno ancora introdotte nell’ambito del terzo programma. Il settore finanziario è stato radicalmente ristrutturato, ma al costo di oltre 45 miliardi di euro iniettati nel sistema bancario, somma potenzialmente recuperabile solo in piccola parte. In tutti i settori, l’attuazione di una serie di riforme essenziali ha subito forti ritardi o non è stata inefficace.
XIINel complesso, la definizione delle condizioni ha reso possibile l’avanzamento delle riforme, ma sono stati rilevati punti deboli. Alcune misure fondamentali non sono state adeguatamente giustificate o adattate alle specifiche debolezze del settore. Per altre, la Commissione non ha considerato globalmente la capacità di attuazione della Grecia nel processo di definizione e non ne ha quindi adattato l’estensione e la tempistica. La Corte ha altresì rilevato condizioni il cui ambito di applicazione era troppo ristretto per affrontare i principali squilibri del settore, nonché ritardi nell’inserimento nel programma di misure tese a rimediare a gravi squilibri.
XIIILa Commissione non ha effettuato una valutazione complessiva dei primi due programmi, anche se tale analisi sarebbe stata opportuna per adeguare il processo di riforma. A metà del 2017, la Grecia ha ancora bisogno di sostegno finanziario esterno: ciò significa che i programmi precedenti, anche a causa di debolezze di attuazione, non sono riusciti a ripristinare la capacità del paese di finanziare le proprie necessità sui mercati. Gli obiettivi specifici dei programmi sono stati realizzati solo in misura limitata.
- Ritorno alla crescita: nell’arco della durata dei programmi il PIL è diminuito di oltre un quarto e la Grecia non è tornata alla crescita economica nel 2012, come inizialmente previsto.
- Sostenibilità di bilancio: si è registrato un vasto risanamento del bilancio in termini di saldi strutturali. Tuttavia, a causa degli avversi sviluppi macroeconomici e dei costi degli interessi sul debito esistente, il rapporto debito/PIL ha continuato ad aumentare.
- Stabilità finanziaria: i programmi hanno garantito la stabilità finanziaria a breve termine, ma non sono stati in grado di evitare un brusco deterioramento dei bilanci delle banche, dovuto in primo luogo a sviluppi macroeconomici e politici negativi, e la capacità delle banche di finanziare l’economia reale si è ridotta.
Raccomandazioni della Corte
XIVLa Commissione europea dovrebbe:
- migliorare le procedure per la definizione dei programmi di sostegno, in particolare delineando l’estensione di eventuali lavori analitici necessari per giustificare il contenuto delle condizioni;
- precisare meglio la priorità delle condizioni e specificare le misure urgentemente necessarie per affrontare gli squilibri ed essenziali per realizzare gli obiettivi dei programmi;
- laddove utile per eliminare i sottostanti squilibri economici, garantire che i programmi siano inseriti in una strategia complessiva di crescita del paese;
- mettere a punto procedure chiare e, se del caso, definire indicatori chiave di performance per far sì che il monitoraggio dei programmi sia sistematico e accuratamente documentato;
- affrontare sin dall’inizio in maniera più completa il problema delle lacune a livello di dati;
- cercare di giungere ad un accordo con i partner dei programmi, di modo che i ruoli e i metodi di cooperazione siano specificati e trasparenti;
- documentare in maniera più rigorosa le ipotesi e le modifiche apportate ai calcoli economici sui quali si basa l’impostazione del programma;
- valutare in maniera più sistematica la capacità amministrativa dello Stato membro di attuare le riforme, nonché la necessità di assistenza tecnica. Le condizioni dovrebbero essere adattate alle risultanze di tale analisi;
- migliorare il proprio lavoro analitico sull’impostazione del programma. Dovrebbe, in particolare, valutare l’opportunità e la tempistica delle misure, data la specifica situazione dello Stato membro;
- effettuare una valutazione intermedia di programmi consecutivi la cui durata combinata è superiore a tre anni, ed utilizzarne i risultati per valutare l’impostazione e i meccanismi di monitoraggio dei programmi stessi;
- analizzare l’opportuno quadro di sostegno e sorveglianza per il periodo successivo alla conclusione dei programmi.
Introduzione
I tre programmi di risanamento economico per la Grecia
01L’avvento della crisi finanziaria globale ha mutato drasticamente il contesto internazionale. La crisi ha richiesto salvataggi di istituzioni finanziarie di entità senza precedenti, insieme ad altre politiche monetarie e di bilancio di natura eccezionale. Ciononostante, la crisi è stata seguita da una recessione economica globale e, in Europa, da una crisi del debito. I paesi con basi solide sono riusciti a riprendere la strada della crescita in tempi relativamente brevi, mentre quelli caratterizzati da squilibri macroeconomici e debolezze strutturali si sono trovati in gravi difficoltà1.
02Nel contesto della crisi finanziaria globale, l’accumularsi di squilibri macroeconomici, i consistenti stock di debito pubblico ed estero, la debole competitività esterna, l’insostenibile sistema pensionistico e la fragilità delle istituzioni hanno reso la Grecia particolarmente vulnerabile all’atteggiamento di minore propensione al rischio esistente nei mercati internazionali. Tutti questi fattori, uniti alle rivelazioni di manipolazione delle statistiche ufficiali e alla notevole revisione dei dati di bilancio per il 2008 e il 2009, hanno inciso negativamente sulla fiducia dei mercati. Di conseguenza, le principali agenzie di rating del credito hanno declassato il rating del debito sovrano (dai livelli A della fine del 2008 ai livelli C del 2011). La reazione del mercato a questo sviluppo negativo è stata violenta: nelle settimane che hanno preceduto la richiesta di assistenza finanziaria da parte della Grecia, i costi del finanziamento del debito del paese sono cresciuti fino a livelli insostenibili.
03A seguito della perdita di accesso al mercato a un prezzo ragionevole, il 23 aprile 2010 la Grecia ha chiesto assistenza finanziaria agli Stati membri dell’area dell’euro e all’FMI2. Nonostante le misure strutturali e di bilancio adottate dalla Grecia, il primo programma di risanamento economico (PRE) non è stato sufficiente per consentire al paese di ritornare a finanziarsi sui mercati; pertanto, nel 2012 e nel 2015 sono stati concordati altri due programmi (cfr. tabella 1).
Programma | Strumento | Inizio | Fine | Finanziamento totale (miliardi di euro) | Sostegno erogato dall’area dell’euro (miliardi di euro) | Sostegno erogato dall’FMI (miliardi di euro) |
---|---|---|---|---|---|---|
Grecia I | GLF1 | 2010 | 2012 | 110 | 52,9 | 20,7 (17,541 DSP) |
Grecia II | EFSF | 2012 | 2015 | 172,6 | 141,8 | 11,6 (10,2 DSP) |
Finanziamenti-ponte | MESF | 2015 | 2015 | 7,16 | 7,16 | - |
Grecia III | MES | 2015 | In corso (2018) | 86 | 39,4(2) | - |
1 Prestiti bilaterali coordinati dalla Commissione per conto degli Stati membri dell’area dell’euro partecipanti.
2 A luglio del 2017.
Fonte: Corte dei conti europea, sulla base dei dati della Commissione e del MES.
Il primo programma di risanamento è stato firmato nel maggio del 2010 (cfr. figura 1 e allegato I). Doveva rimanere in vigore fino al giugno 2013, con un finanziamento pari a 110 miliardi di euro (stanziato dall’FMI e dagli Stati membri dell’area dell’euro) per soddisfare le esigenze di finanziamento dell’economia e sostenere il sistema bancario (cfr. tabella 1). In cambio, la Grecia ha accettato di attuare un programma di riforme strutturali comprendente politiche economiche, finanziarie, di bilancio e del mercato del lavoro. Il primo programma si è concluso prematuramente nel marzo 2012, allorché l’insostenibile livello del debito e una contrazione più intensa del previsto dell’attività economica hanno fatto emergere la necessità di ulteriori finanziamenti. Fino a quel momento, erano stati erogati 73,6 miliardi di euro.
Il secondo pacchetto di assistenza finanziaria è stato concordato con gli Stati membri dell’area dell’euro e l’FMI nel marzo 2012, per un finanziamento totale di 172,6 miliardi di euro. I paesi dell’area dell’euro hanno infine contribuito con 141,8 miliardi di euro sotto forma di prestiti a titolo del fondo europeo di stabilità finanziaria (EFSF), che era stato creato a questo scopo. Elemento fondamentale del secondo programma era la partecipazione del settore privato (PSP), in base alla quale gli investitori privati hanno contribuito con circa 107 miliardi di euro, cancellando una parte del valore del debito da loro detenuto.
06Dopo la conclusione del secondo programma, avvenuta nel dicembre 2014, e al termine dei due successivi periodi di proroga dello stesso3, ed alla luce dei negoziati in corso sul terzo pacchetto di assistenza finanziaria, nel luglio 2015 alla Grecia è stato concesso un prestito-ponte tramite il meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria. Data l’incertezza della situazione, nel giugno 2015 sono state introdotte restrizioni alla libera circolazione dei capitali per salvaguardare la stabilità finanziaria (cfr. allegato II). Nell’agosto 2015, le autorità greche e i partner dell’area dell’euro hanno concordato un vero e proprio terzo programma, che ha preso la forma di un prestito pubblico concesso dal Meccanismo europeo di stabilità (MES). È previsto che il programma operi fino al 2018. In data 20 luglio 2017, il Consiglio esecutivo (Executive Board) dell’FMI, su richiesta della Grecia, ha approvato in linea di principio un accordo stand-by a titolo precauzionale di 1,6 miliardi di euro, previe ulteriori garanzie. A settembre 2017, l’FMI non aveva effettuato alcuna erogazione.
Obiettivi del programma
07La principale logica d’intervento dei programmi di risanamento economico per la Grecia consisteva nel cercare di porre rimedio agli squilibri economici del paese, evitando in tal modo che la crisi economica greca contagiasse gli altri paesi dell’area dell’euro. A tal fine, i programmi cercavano di creare in Grecia una situazione economica e finanziaria sana e sostenibile, nonché di ripristinare la capacità del paese di finanziarsi integralmente sui mercati finanziari. Per raggiungere tale obiettivo, i programmi relativi alla Grecia4 sono stati incentrati essenzialmente a tre sfide principali che la Grecia si è impegnata a superare tramite un esaustivo ventaglio di misure di riforma:
- ripristinare la fiducia dei mercati finanziari e la sostenibilità di bilancio: i programmi prevedevano energiche misure di bilancio (tra cui riduzioni della spesa per le pensioni, il sistema sanitario e la pubblica amministrazione) nonché riforme della politica fiscale e dell’amministrazione fiscale. Le riforme di bilancio intendevano rafforzare la fiducia, riconquistare l’accesso ai mercati e garantire la sostenibilità del rapporto debito/PIL.
- Salvaguardare la stabilità del settore finanziario: i programmi fornivano sostegno finanziario alle banche greche tramite il Fondo ellenico di stabilità finanziaria (HFSF), mirante a soddisfarne l’urgente fabbisogno di capitale. Gli ambiti interessati dalle riforme comprendevano anche la ristrutturazione e il consolidamento del settore, la gestione dei crediti deteriorati (NPL), la governance, la vigilanza e la liquidità.
- Stimolare la crescita economica e recuperare la competitività: tramite riforme strutturali, i programmi miravano a migliorare la competitività dal punto di vista dei costi e il contesto imprenditoriale complessivo. Lo scopo era quello di agevolare la transizione della Grecia verso un modello di crescita maggiormente orientato agli investimenti e alle esportazioni. Gli ambiti interessati dalle riforme comprendevano i mercati del lavoro e dei beni, la pubblica amministrazione, l’ordinamento giuridico e l’istruzione.
I partner dei programmi e il ruolo delle istituzioni europee
08I primi due programmi sono stati elaborati nel corso di discussioni fra le autorità greche e la cosiddetta “Troika”, formata dalla Commissione, dalla BCE e dall’FMI (definite “istituzioni” nell’ambito del terzo programma). Non è stato concluso alcun accordo formale per precisare i dettagli della loro cooperazione. Nel quadro del terzo programma anche il MES, conformemente al proprio trattato istitutivo5, è stato coinvolto nell’impostazione e nel monitoraggio del programma. Pur non avendo contribuito a finanziare il terzo programma, l’FMI ha partecipato attivamente alle discussioni riguardanti l’estensione delle condizioni e il percorso di risanamento.
09In tutto l’arco dei programmi, la Commissione ha agito per conto degli Stati membri dell’area dell’euro, in stretta collaborazione con gli altri partner. Nell’ambito del GLF, la Commissione era responsabile per il coordinamento e l’attuazione del programma per conto e nel quadro delle istruzioni degli Stati membri dell’area dell’euro; in tale veste, ha promosso, negoziato e firmato un accordo sullo strumento di prestito (LFA) e un protocollo d’intesa (MoU) con la Grecia (detto anche “memorandum d’intesa”) su un insieme di condizioni relative a varie politiche. Il regolamento UE6 e l’accordo-quadro sull’EFSF, applicabili al secondo programma, hanno affidato alla Commissione responsabilità analoghe. Il trattato istitutivo del MES prevede che il consiglio dei governatori del MES conferisca alla Commissione europea il mandato “per negoziare, di concerto con la BCE, le condizioni di politica economica cui è subordinata ogni operazione di assistenza finanziaria”.
10Il ruolo della BCE durante l’intera durata dei programmi è stato quello di agire d’intesa con la Commissione per valutare le condizioni (relative alle varie politiche) dell’assistenza finanziaria e monitorare costantemente i progressi compiuti nell’attuazione di tali condizioni. Per il primo programma, già l’11 febbraio 2010 il Consiglio europeo aveva invitato la Commissione a monitorare, di concerto con la BCE, l’attuazione delle misure di riforma. Il regolamento UE7, l’accordo-quadro sull’EFSF e il trattato istitutivo del MES hanno definito in termini analoghi il ruolo della BCE per il secondo e il terzo programma. In tale contesto, la BCE ha offerto consulenze e competenze su diversi settori d’intervento. Dal momento dell’istituzione del meccanismo di vigilanza unico (novembre 2014) essa ha partecipato anche a discussioni con le istituzioni e con le autorità greche. Inoltre, in tutto il periodo 2010-2016 e indipendentemente dal processo di programmazione, la BCE ha pubblicato numerosi pareri sui progetti di disposizioni legislative presentati dalle autorità greche, dal momento che questi avrebbero potuto influenzare in modo rilevante la stabilità finanziaria8.
Processo di programmazione
11L’assistenza finanziaria concessa alla Grecia era subordinata al rispetto di un insieme di condizioni relative a varie politiche9 inserito nei programmi di risanamento economico per la Grecia e articolato secondo i principali obiettivi (finanziari, strutturali e di bilancio) degli stessi. Le autorità greche hanno avviato formalmente il processo di programmazione presentando ai prestatori un insieme di documenti (cfr. riquadro 1) aggiornato per ciascun riesame del programma10. L’FMI e i prestatori europei sono rimasti indipendenti per quanto riguarda l’approvazione dei documenti dei programmi e le decisioni di prestito (cfr. figura 2).
Riquadro 1
L’insieme di documenti presentato dalle autorità greche nel quadro del primo e del secondo programma
- Lettera d’intenti – specifica i principali impegni relativi a varie politiche, il finanziamento del programma e le fasi successive del processo di programmazione.
- Memorandum di politiche economiche e finanziarie (MPEF) – delinea le politiche che le autorità greche devono attuare, concordate in primo luogo con l’FMI e utilizzate come base per le valutazioni della conformità effettuate dall’FMI.
- Protocollo d’intesa su specifiche condizioni di politica economica (MoU) – precisa le misure dettagliate di politica economica, concordate in primo luogo con la Commissione, utilizzate come parametro per valutare i risultati delle politiche nel quadro dei riesami trimestrali previsti dal programma di assistenza finanziaria dell’area dell’euro.
- Memorandum d’intesa tecnico (TMoU) – stabilisce le definizioni degli indicatori, i metodi di valutazione e i requisiti in materia di informazione.
I documenti di programma sono stati redatti nel quadro di un processo negoziale con la Commissione, il Fondo monetario internazionale11 e la Banca centrale europea, che si è svolto sotto forma di visite di negoziazione12. Per la Commissione, il mandato negoziale è stato fissato in anticipo in un documento strategico che analizzava la situazione della Grecia in riferimento agli aspetti fondamentali delle politiche e proponeva misure da includere nel programma. Ai fini dei negoziati, i servizi della Commissione hanno preparato le previsioni macroeconomiche su cui si fonda il programma. La Commissione ha pubblicato ciascun riesame dopo la sua conclusione, corredandolo di analisi quantitative della situazione macroeconomica e finanziaria, della valutazione della conformità e di documenti di programma ufficiali.
13Dopo la conclusione dei negoziati, il Consiglio ha discusso il testo proposto dalle autorità greche, sulla base dei documenti presentati dalla Commissione13 e ha adottato una decisione ai sensi degli articoli 126 e 136 del TFUE14. Dopo l’adozione della decisione del Consiglio, il vicepresidente della Commissione (delegato dagli altri commissari) ha firmato il MoU definitivo per conto degli Stati membri prestatori (per il primo programma) o dell’EFSF (per il secondo programma). I dettagli tecnici e giuridici del prestito (come il calcolo della scadenza media, i tassi d’interesse, le disposizioni per l’erogazione e il rimborso) sono stati specificati nell’accordo di prestito (per il primo programma)15 o nell’accordo sullo strumento di assistenza finanziaria dell’EFSF (per il secondo programma).
14Il terzo programma è stato concordato per mezzo di un memorandum d’intesa tra la Commissione europea (che agiva per conto del MES), la Repubblica ellenica e la Banca di Grecia. Il terzo programma è stato poi approvato dal Consiglio. I termini e le condizioni finanziarie per il prestito sono stati precisati in un accordo sullo strumento di assistenza finanziaria e l’erogazione è stata approvata dal consiglio dei governatori del MES sulla base delle relazioni di conformità stilate dalla Commissione (d’intesa con la BCE).
15L’Eurogruppo16 ha offerto un orientamento politico al processo per tutto il periodo di programmazione e, in particolare, ha raggiunto un accordo sul varo dei programmi, le principali condizioni concernenti le politiche, la dotazione finanziaria e le più importanti condizioni di finanziamento. L’Eurogruppo è stato coadiuvato dal gruppo di lavoro “Eurogruppo”17, che è stato consultato in merito all’impostazione dei programmi e ha deciso l’erogazione dei fondi per il primo e il secondo programma (per il terzo programma è stata decisa dal consiglio dei governatori del MES).
Approccio dell’audit
16Mediante l’audit si è verificato se la gestione, da parte della Commissione, dei programmi di risanamento per la Grecia sia stata adeguata. L’audit integra le due precedenti relazioni speciali redatte dalla Corte, che hanno valutato la gestione, da parte della Commissione, dell’assistenza finanziaria fornita ai paesi in difficoltà tramite il sostegno alla rispettiva bilancia dei pagamenti e tramite il MESF (relazione speciale n. 18/2015)18 e la prestazione dell’assistenza tecnica fornita alla Grecia (relazione speciale n. 19/2015). I sotto-quesiti cui si è cercato di rispondere erano i seguenti:
- La Commissione disponeva di meccanismi adeguati per la gestione dei programmi?
- Le condizioni relative alle varie politiche sono state concepite in maniera appropriata e attuate in modo efficace?
- I programmi di risanamento hanno conseguito i principali obiettivi prefissati?
Gli auditor della Corte hanno esaminato la gestione, operata dalla Commissione, dei tre programmi di risanamento economico per la Grecia; per il terzo programma, che è ancora in corso, l’audit è stato però incentrato sugli aspetti relativi all’impostazione. L’impostazione, il monitoraggio e l’attuazione delle condizioni dei programmi sono stati sottoposti ad audit sulla base di un campione comprendente tutti i più importanti obiettivi dei programmi. Gli auditor della Corte hanno altresì esaminato la cooperazione tra la Commissione e i partner dei programmi, ma non le azioni dell’FMI19 e del MES20. Non sono state sottoposte ad audit neppure le azioni delle autorità greche, comprese le questioni di titolarità che possono aver influito sul processo di attuazione. La Corte non riferisce in merito al ruolo svolto dalla BCE, a causa della limitata estensione dell’audit (cfr. paragrafo 20).
18La Corte non ha sottoposto ad audit le decisioni politiche adottate dall’UE ad alto livello (ad esempio, quelle sulla giustificazione dell’assistenza finanziaria concessa alla Grecia) e ha limitato l’estensione dell’audit sotto diversi aspetti. La Corte non ha preso in considerazione lo scenario controfattuale (non-concessione dell’assistenza finanziaria). Inoltre, non ha verificato se il Consiglio, per risolvere la crisi, abbia scelto le dotazioni finanziarie, i valori-obiettivo di disavanzo e i percorsi di bilancio più appropriati. Non sono state esaminate né le condizioni di finanziamento dei prestiti concessi alla Grecia né la tempestività e l’adeguatezza dell’alleggerimento del debito e la sostenibilità del debito. La Corte ha valutato le proiezioni macroeconomiche e i calcoli relativi al deficit di finanziamento, entrambi elaborati dalla Commissione. Nel controllare la cooperazione della Commissione con gli altri partner, non si è valutato se tale coinvolgimento fosse giustificato.
19Gli elementi probatori di audit sono stati raccolti sulla base di: un dettagliato esame della documentazione relativa ai programmi di assistenza finanziaria dell’UE (documenti di programma, analisi interne della Commissione, previsioni formulate in fogli elettronici, nonché valutazioni e studi elaborati da altre organizzazioni); un’analisi, basata su una griglia di valutazione, delle condizioni dei programmi; colloqui con il personale della Commissione, delle autorità nazionali (come i ministeri competenti), la Banca di Grecia, le associazioni imprenditoriali, le parti interessate e il personale dell’FMI, del MES e dell’OCSE.
Limitazione dell’estensione per quanto riguarda il ruolo svolto dalla BCE
20Conformemente al proprio mandato, che le consente di sottoporre ad audit l’efficienza operativa della BCE21, la Corte ha cercato di esaminare il ruolo svolto dalla Banca nei programmi di risanamento economico per la Grecia22. La BCE ha messo in dubbio il mandato della Corte al riguardo, e la documentazione fornita dalla BCE agli auditor della Corte non costituiva materiale probatorio sufficiente per lo svolgimento delle attività di audit23. Data questa limitazione dell’estensione, non è stato possibile per la Corte riferire in merito al ruolo svolto dalla BCE nei programmi di risanamento economico per la Grecia.
Osservazioni
Parte I – Gestione Dei Programmi Di Risanamento Economico Per La Grecia
21La gestione dei programmi di risanamento economico per la Grecia ha comportato una serie di complessi processi interni alla Commissione, che hanno costituito un quadro trasversale per analisi su politiche specifiche e valutazioni della conformità (cfr. Parte II). In linea di massima, questi processi trasversali possono essere suddivisi in tre tipi:
- disposizioni procedurali per l’impostazione e il monitoraggio dei programmi: definizione di princìpi e meccanismi di gestione dei programmi, nonché di procedure decisionali;
- cooperazione con i partner dei programmi: divisione delle responsabilità, comunicazione e coordinamento delle azioni con l’FMI, la BCE e il MES;
- analisi economiche di base: preparazione di proiezioni macroeconomiche e calcoli del deficit di finanziamento, formulazione delle principali ipotesi economiche dei programmi.
Disposizioni per la definizione e il monitoraggio delle condizioni dei programmi
Urgenza all’avvio dei programmi
22L’impostazione e i meccanismi istituzionali per il primo programma di risanamento economico per la Grecia devono essere considerate nel contesto dell’urgenza con cui il programma è stato organizzato. La motivazione immediata della richiesta di assistenza finanziaria è stata la necessità di contrarre un prestito di nove miliardi di euro per rimborsare un debito in scadenza il 19 maggio 2010. Dal momento che, nella primavera del 2010, il costo del finanziamento del debito greco sul mercato è cresciuto fino a raggiungere livelli insostenibili, il governo greco ha dovuto cercare forme di finanziamento alternative in tempi brevi24 (per una cronologia dettagliata della crisi, cfr. figura 1 e allegato I).
23Date le prevedibili difficoltà di accesso al finanziamento sul mercato per il debito a breve termine, il 25 marzo 2010 il vertice euro25 ha approvato le condizioni per il sostegno finanziario da concedere alla Grecia. Le autorità greche hanno presentato la richiesta ufficiale di finanziamento il 23 aprile 2010, ossia meno di un mese prima della data in cui il finanziamento stesso doveva essere erogato. Il primo programma di risanamento economico per la Grecia è stato firmato il 3 maggio 2010. Considerate l’entità e la portata degli squilibri che caratterizzavano l’economia greca, il margine temporale disponibile per elaborare un programma esaustivo, che affrontasse tutte le debolezze, era molto ristretto.
Procedure e esiti dell’impostazione
24Le procedure generali della Commissione per la gestione dei programmi di macroassistenza sono state stabilite per la prima volta nell’aprile del 2011, ossia 11 mesi dopo il varo del programma per la Grecia e il completamento di tre riesami. Il documento definiva le disposizioni interne relative ai flussi di informazione e approvazione all’interno della Commissione, nonché nei rapporti con il Consiglio e i partner dei programmi. Ad esempio, specificava le fasi per l’approvazione dei principali documenti di programma (documenti strategici, relazioni sulla conformità, progetti di memorandum/protocolli d’intesa e progetti di raccomandazioni di decisioni del Consiglio, se del caso).La Commissione ha elaborato anche tabelle di marcia per ciascuno strumento di finanziamento, fissando le fasi formali del percorso di erogazione.
25Tuttavia, tali procedure non riguardavano il contenuto delle condizioni del programma. Non vi erano specifiche linee-guida interne della Commissione sulla definizione delle condizioni del programma in termini di estensione, livello di dettaglio e approfondimento del lavoro analitico necessario per giustificarle26.
26I principali documenti di lavoro su cui si basano le condizioni del programma erano i documenti strategici. Questi documenti concernenti le politiche, pubblicati per ciascun riesame, sono stati utilizzati come base per negoziare i riesami dei programmi (con un certo grado di flessibilità). Il processo per il riesame dei documenti strategici è stato inserito nelle procedure della Commissione, ma non è stato documentato.
27In svariate occasioni, il personale della Commissione ha elaborato documenti analitici a sostegno dei documenti strategici per corroborare la definizione delle condizioni in alcuni settori. Tuttavia, quest’attività non è stata svolta sistematicamente per tutti i programmi e per tutti i settori (cfr. figura 3).
Nella definizione delle condizioni la Corte ha riscontrato taluni problemi, ricorrenti in numerosi ambiti:
- parecchie condizioni dei programmi erano descritte in termini vaghi e generali e non erano misurabili, in particolare all’avvio dei programmi. Ad esempio, in materia di promozione delle esportazioni, condizioni come “adozione di misure per incoraggiare i partenariati pubblico-privato” o “misure per potenziare la politica di promozione delle esportazioni” non specificavano azioni chiare o concrete. Nel settore finanziario, tra le condizioni del secondo programma vi era l’elaborazione di un piano di attuazione per migliorare la riscossione dei crediti deteriorati e fissare in proposito valori-obiettivo per le banche che si trovassero in stato di liquidazione alla fine di luglio del 2013. Tale condizione era aperta a varie interpretazioni, e ciò ha contribuito al notevole ritardo di attuazione.
- Le condizioni sono progressivamente divenute più precise. Nel secondo programma, il loro numero e livello di dettaglio sono aumentati in misura significativa. In parte, ciò è dipeso da ritardi e problemi di attuazione. D’altro canto, l’elevato livello di dettaglio ha messo alla prova la capacità amministrativa delle autorità e la “titolarità” (ownership) da parte delle stesse, in quanto le condizioni non erano state sempre sufficientemente discusse e concordate in fase di definizione27.
- Il maggiore livello di dettaglio è stato associato alla mancanza di chiarezza ex ante in merito all’importanza relativa di ciascuna condizione del programma. La particolare importanza di alcune condizioni è stata riconosciuta solo ex post, quando esse non sono state attuate nei tempi, e sono state poi designate, in occasione dei riesami del programma, come prior actions (azioni che la Grecia conviene di intraprendere prima del completamento del riesame/dell’approvazione del finanziamento). Il rispetto di tali condizioni è stato esplicitamente richiesto prima dell’erogazione di una tranche del prestito28. Nel terzo programma, le condizioni importanti sono ora definite “realizzazioni-chiave”.
Strategia complessiva di crescita
29I programmi prevedevano chiari obiettivi di medio termine; il principale risultato atteso era il ripristino dell’accesso della Grecia al finanziamento sul mercato, per cui era necessario concentrare l’attenzione sul risanamento del bilancio. Tuttavia, nonostante gli sforzi della Commissione, i programmi non erano sostenuti da una strategia complessiva di crescita, diretta dalla Grecia, che potesse estendersi al di là dei programmi stessi. Una strategia di lungo termine avrebbe potuto essere più efficace nel coordinare il processo di risanamento e l’impostazione delle misure nei vari settori politici interessati.
30La mancanza di una strategia si è fatta sentire soprattutto nel campo dell’agevolazione delle esportazioni. A tale riguardo, le misure previste dai programmi – concentrate soprattutto sulla competitività dei prezzi e sull’onere amministrativo – per la loro portata non sono state sufficienti a incoraggiare la transizione verso un modello di crescita maggiormente fondato sulle esportazioni e non hanno affrontato tutte le debolezze individuate dall’analisi anteriore al programma. In particolare, il primo programma non ha proposto una strategia complessiva per i settori che godevano di un vantaggio competitivo, tenendo conto della struttura specifica dell’economia greca. Le condizioni specifiche a ciascuno dei vari settori sono state però incluse nel secondo programma. Alcuni casi di incoerente concezione delle misure e insufficiente coordinamento trasversale fra le politiche (cfr. riquadro 2) mostrano che anche l’impostazione complessiva dei programmi greci è priva di una strategia esplicita.
Riquadro 2
Debolezze del coordinamento trasversale fra le politiche
Riforme del mercato dei beni e riforme fiscali e del mercato del lavoro. Nonostante le importanti riforme introdotte nel mercato del lavoro e una sensibile riduzione del costo del lavoro, nel 2013 i prezzi non sono calati in misura sufficiente. Ciò indica che le riforme del mercato dei beni non sono riuscite ad affrontare le rigidità del mercato nelle fasi iniziali del programma. Inoltre, i limitati aggiustamenti dei prezzi rispecchiavano in parte l’aumento delle imposte indirette e degli oneri connesso al risanamento del bilancio, circostanza che rendeva meno efficace l’impatto delle riforme strutturali su prezzi e crescita. Le riforme fiscali contenute nei programmi di risanamento hanno portato a compromessi; nelle prime fasi, la priorità a breve termine era il risanamento di bilancio, dato l’ingente disavanzo pubblico della Grecia.
Solidità finanziaria delle banche e misure di bilancio. Dopo che, nel 2012, il finanziamento delle banche è risultato insufficiente e dopo che il rating sovrano della Grecia era stato completamente attualizzato, non sono state formulate valutazioni relative all’ulteriore impatto delle misure di bilancio sulla solvibilità dei debitori delle banche e, di conseguenza, sul valore di mercato dei prestiti delle banche. Ad esempio, non è stato analizzato in che modo l’aumento delle imposte periodiche sui beni immobili avrebbe influito sui prezzi degli immobili e sui mutui a scopo abitativo.
Riforme dell’ambiente imprenditoriale e riforme fiscali. Non è stata elaborata alcuna tabella di marcia strategica per stimolare i potenziali fattori trainanti di crescita della Grecia e tale carenza si rispecchiava nell’assenza di una strategia di risanamento di bilancio favorevole alla crescita. Non è stata effettuata alcuna valutazione dei rischi relativa all’impatto delle misure di bilancio alternative/potenziali (ad esempio, tagli di spesa contro aumenti dei tributi) e della loro successione temporale su crescita del PIL, esportazioni e disoccupazione.
Instabilità politica durante il periodo di programmazione
31Un altro problema che ha inciso sulla gestione dei programmi è stato l’approccio intermittente alle riforme, derivante in qualche misura dall’instabilità politica del paese. Tra ottobre 2009 e gennaio 2015 in Grecia si sono tenute sei elezioni, oltre a un cambio di governo senza elezioni nel novembre 2011 (cfr. allegato I). In ciascuna di queste occasioni è stato necessario un certo periodo di tempo perché la nuova leadership riconfermasse il proprio impegno e l’approccio alle riforme, nonché per ridefinire gli accordi di lavoro con le istituzioni. Anche il referendum tenuto nel luglio 2015 sul pacchetto di misure ha contribuito all’incertezza per il futuro del programma e all’instabilità economica29. I lunghi negoziati politici e l’incertezza che aleggiava sulla continuazione del programma hanno ostacolato l’agevole gestione dei programmi e l’attuazione delle riforme.
32L’effettiva tempistica dei riesami dei programmi si è ampiamente discostata dall’iniziale calendario trimestrale, rispecchiando i ritardi nell’attuazione e le difficoltà emerse per la conclusione di un accordo sulle nuove misure (cfr. tabella 2). Da questo punto di vista, il momento più difficile è coinciso con la transizione tra il secondo e il terzo programma, con un intervallo di 16 mesi tra l’ultimo riesame portato a termine e l’approvazione del nuovo programma. Dal momento che il secondo programma non è stato mai portato a termine30, la transizione ha comportato una doppia estensione del secondo programma e un prestito-ponte del MESF.
Anno | Riesame | Data della relazione | Durata del riesame (in mesi) |
---|---|---|---|
2010 | Primo programma | Maggio 2010 | |
1° riesame | Agosto 2010 | 3 | |
2011 | 2° riesame | Dicembre 2010 | 4 |
3° riesame | Febbraio 2011 | 2 | |
4° riesame | Luglio 2011 | 5 | |
5° riesame | Ottobre 2011 | 3 | |
2012 | Secondo programma | Marzo 2012 | 5 |
1° riesame | Dicembre 2012 | 9 | |
2013 | 2° riesame | Maggio 2013 | 5 |
3° riesame | Luglio 2013 | 2 | |
2014 | 4° riesame | Aprile 2014 | 9 |
2015 | Terzo programma | Agosto 2015 | 16 |
2016 | Memorandum d’intesa supplementare | Giugno 2016 | 10 |
Fonte: Corte dei conti europea.
Procedure di monitoraggio
33Il processo di monitoraggio del rispetto delle condizioni dei programmi è stato inserito nelle procedure generali della Commissione per la gestione dei programmi di macroassistenza, ma solo per quanto riguarda gli aspetti procedurali (ossia la distribuzione delle responsabilità e il processo di approvazione della relazione di conformità). Non vi era tuttavia alcuna procedura della Commissione per definire i requisiti chiave concernenti la portata, la natura e la documentazione del monitoraggio.
34Lo strumento principale per monitorare il rispetto, da parte della Grecia, delle condizioni dei programmi (monitoraggio condotto congiuntamente dalle istituzioni) era la “tabella di conformità”. Per il primo e il secondo programma, tale documento era parte integrante dell’insieme di documenti pubblicati dopo ciascun riesame. La tabella di conformità veniva compilata e riesaminata dal personale della Commissione e successivamente presentata al gruppo di lavoro “Eurogruppo” insieme ad altri documenti di programma. I processi di riesame non erano, tuttavia, documentati. Inoltre, la Commissione notificava ufficialmente al Consiglio le modalità con le quali aveva monitorato le condizioni specificamente menzionate nelle decisioni del Consiglio.
35Di solito, le tabelle specificavano lo stato di conformità per ciascuna condizione del programma che richiedesse un riesame specifico e una breve giustificazione (riferimenti alla base giuridica, situazione e motivi di eventuali ritardi). Tuttavia, non tutte le condizioni sono state sistematicamente monitorate in tal modo né per tempo. Poiché il secondo programma non era stato completato, non vi è stata alcuna valutazione formale delle condizioni aggiunte in occasione dell’ultimo (quarto) riesame. La Commissione ha monitorato gli sviluppi in Grecia, tra l’altro mediante documenti strategici, tra il secondo ed il terzo programma. La prima relazione di conformità per il terzo programma (pubblicata nel giugno 2016) non conteneva la tabella di conformità, benché numerose condizioni dovessero essere soddisfatte entro giugno 2016.
Pratiche di monitoraggio
36Per la maggior parte delle condizioni analizzate, la Commissione è riuscita a dimostrare di aver valutato, e su solide basi, il rispetto delle condizioni previste dai programmi. In numerosi campi d’intervento, la Commissione ha svolto analisi approfondite degli atti normativi soggetti alle condizioni e ha monitorato le necessarie modifiche. In alcuni casi, la Commissione ha fatto ricorso a consulenze esterne (ad esempio, nel campo delle professioni regolamentate) per garantire una valutazione esaustiva e ha debitamente modificato le rispettive condizioni nei successivi riesami dei programmi.
37Benché la Commissione abbia regolarmente monitorato il rispetto formale delle condizioni dei programmi, riferendo in merito, la Corte ha saltuariamente rilevato debolezze quali l’omissione o l’imprecisione delle valutazioni (cfr. allegato III). Inoltre, le relazioni di conformità della Commissione erano talvolta poco chiare in merito alla valutazione delle condizioni. L’uso di parecchi termini differenti31 per segnalare il mancato rispetto delle condizioni dei programmi rendeva ambiguo il significato complessivo della valutazione.
38In alcuni casi, peraltro, il rispetto formale di una condizione (ad esempio, l’adozione di uno specifico provvedimento normativo) non garantiva l’effettiva attuazione della condizione stessa, ossia non produceva i risultati voluti. Un esempio in tal senso è offerto dall’attuazione dell’iniziativa “Legiferare meglio”. Dopo l’approvazione della relativa legge nel 2012, si sono ancora registrate debolezze concrete, come ha notato l’OCSE nel suo Regulatory Policy Outlook 201532.
39Nell’insieme, benché la Commissione abbia monitorato il conseguimento dei valori-obiettivo quantitativi dei programmi (ossia la riduzione del numero di dipendenti pubblici, dei costi relativi alle retribuzioni e dei posti dirigenziali), disponeva di limitati strumenti per verificare l’adeguata attuazione delle riforme strutturali. Tale problema era aggravato dalla difficoltà di accedere a dati completi. In particolare, la Corte ha rilevato lacune nei dati nel campo della fiscalità (cfr. allegato IV, parte A) e delle professioni regolamentate (dati incompleti sulle restrizioni per importanti professioni come quelle di avvocato, notaio, ingegnere e architetto). I programmi non hanno affrontato in maniera esaustiva le lacune nei dati, sebbene vi fosse qualche miglioramento negli ultimi riesami. Per la maggior parte delle condizioni strutturali, la Commissione è riuscita a monitorare l’approvazione di modifiche normative, ma non disponeva di indicatori e valori-obiettivo di performance appropriati per valutare l’attuazione delle riforme.
40La mancanza di indicatori di performance appropriati ha rappresentato un ostacolo per la Commissione, ad esempio, all’atto della verifica del conseguimento degli obiettivi di efficienza nel contesto della riorganizzazione dell’amministrazione centrale. Nel settore finanziario, soltanto nell’aprile 2014 il secondo programma ha introdotto una condizione in base alla quale la Banca di Grecia doveva fissare indicatori chiave di performance per monitorare i progressi delle banche nella riduzione dei loro cospicui portafogli di crediti deteriorati. Inoltre, nel settore finanziario, la Commissione non ha sfruttato appieno il proprio ruolo di osservatore in seno agli organismi decisionali dell’HFSF, che le offriva un’ulteriore occasione di garantire il rispetto delle condizioni dei programmi33.
Cooperazione con i partner dei programmi
41A livello tecnico, l’insieme delle condizioni è stato definito soprattutto dalla Commissione (in coordinamento con la DG ECFIN) e dall’FMI, in consultazione con la BCE. Nel quadro del terzo programma, il MES è intervenuto quale quarto partner istituzionale. I testi definitivi del memorandum d’intesa hanno rispecchiato l’accordo raggiunto tra le varie istituzioni, nonché tra le istituzioni e le autorità greche; tutte le parti hanno dovuto modificare, se necessario, le proprie posizioni.
42Non esistevano orientamenti né procedure specifiche per la cooperazione tra le istituzioni e il processo non è stato documentato formalmente (ad esempio, tramite verbali), il che ha influito sulla trasparenza del processo stesso. Tuttavia, le relative équipe che si occupavano dei programmi hanno istituito meccanismi di cooperazione informale. Le équipe, oltre a incontrarsi in riunioni, si tenevano regolarmente in contatto per telefono e posta elettronica. Scambiavano tra loro informazioni, dati e analisi preliminari e discutevano opzioni alternative per l’impostazione dei programmi. La Commissione e l’FMI hanno condiviso i propri progetti dei documenti di programma per garantire la coerenza dell’insieme delle condizioni. La molteplicità delle competenze e delle esperienze del personale delle tre istituzioni ha reso possibile produrre valutazioni e previsioni maggiormente approfondite, con una conseguente attenuazione del rischio di errori e omissioni nell’impostazione e negli aggiornamenti dei programmi.
43La BCE e la Banca di Grecia hanno adattato alcuni dei rispettivi strumenti alle politiche economiche dei programmi34. I programmi non precisavano, tuttavia, esplicitamente in che misura la fornitura di liquidità alla Grecia fosse subordinata al rispetto delle condizioni dei programmi35, né come si tenesse conto di tale sostegno per la stima delle previsioni macroeconomiche e dei deficit di finanziamento.
Ipotesi economiche alla base dei programmi
44Le proiezioni macroeconomiche e il calcolo del deficit di finanziamento hanno costituito i due processi fondamentali che hanno definito il quadro economico per l’impostazione e la modifica dei programmi (cfr. riquadro 3). La Commissione ha effettuato tali analisi per ciascun programma, realizzando un aggiornamento per ogni riesame. Tutte le istituzioni coinvolte nella gestione dei programmi hanno effettuato le proprie analisi economiche separatamente, ma il risultato finale ha rispecchiato il consenso cui sono giunte.
Riquadro 3
Principali caratteristiche dei processi economici alla base dell’impostazione dei programmi
Proiezioni macroeconomiche: forniscono le migliori stime della Commissione circa i principali sviluppi economici del paese, sulla base dell’ipotesi che le condizioni del programma saranno pienamente rispettate. Le proiezioni colgono gli sviluppi dell’economia reale (il PIL e le sue componenti, nonché gli sviluppi del mercato del lavoro), oltre al percorso di bilancio (debito e deficit) nel quadro di una valutazione della sostenibilità del debito. Le proiezioni comportano un processo che interagisce con le consuete previsioni della Commissione, ma va anche al di là di esse. Anche quando la tempistica è diversa, le previsioni formulate nel quadro dei programmi di risanamento economico beneficiano delle più recenti previsioni economiche europee disponibili, che di solito il personale utilizza come input.
Calcolo del deficit di finanziamento: stima delle esigenze di finanziamento della Grecia, volta a garantire che sia possibile coprire il deficit di finanziamento tramite l’assistenza finanziaria resa disponibile nel quadro del programma. Il deficit di finanziamento è definito quale fabbisogno finanziario delle amministrazioni pubbliche, calcolato come differenza tra le spese e le entrate provenienti da fonti diverse dall’assistenza fornita dal programma.
Debolezze e punti di forza metodologici
45I fogli elettronici usati per le proiezioni macroeconomiche fornivano informazioni chiare e dettagliate su dati storici e proiezioni concernenti tutta la gamma delle variabili macroeconomiche. Le tendenze delle previsioni per le principali variabili macroeconomiche e di bilancio erano in linea con le proiezioni delle loro componenti e tenevano conto di un ampio ventaglio di fonti di informazioni. La Commissione ha usato le ipotesi più recenti sulle dinamiche dell’economia internazionale, nonché indicatori tecnici. Tuttavia, la Commissione non ha incorporato esplicitamente alcuni fattori tipici dei modelli macroeconomici e non ha integrato a sufficienza le proiezioni macroeconomiche e di bilancio (cfr. riquadro 4).
Riquadro 4
Debolezze riscontrate nella metodologia di previsione della Commissione
Esaustività: alcuni fattori (ad esempio, il prodotto potenziale e il tasso di disoccupazione non acceleratore dell’inflazione) non sono stati inclusi esplicitamente nelle proiezioni macroeconomiche. La Commissione ha inoltre omesso di documentare il modo in cui venivano utilizzate nella fase di giudizio e quali elementi delle PEE sono stati usati per le previsioni dei programmi.
Coordinamento delle proiezioni: la Commissione ha elaborato le proiezioni macroeconomiche e quelle di bilancio separatamente e non le ha integrate in un modello unico. L’impatto reciproco delle due proiezioni poteva quindi integrare essere integrato solo basandosi sul giudizio.
Approccio all’analisi della sostenibilità del debito: l’andamento di lungo periodo del debito, espresso in percentuale del PIL, era definito da una procedura meccanica di accumulo del debito comunemente applicata. Tale approccio è privo di un meccanismo interno che stabilisca un’interazione tra l’andamento del debito e l’attività economica (produzione, distribuzione e consumo di beni e servizi).
Nell’insieme, la metodologia del calcolo del deficit di finanziamento è diventata sempre più complessa da un programma all’altro; i fogli elettronici del secondo programma comprendevano strumenti di modellizzazione, valutazioni e calcoli molto più complessi. In una successiva fase del programma, è stata anche ampliata l’estensione del calcolo del deficit di finanziamento, al fine di tener conto di fattori ed elementi supplementari, ma talune debolezze metodologiche non sono state eliminate (cfr. allegato V). La metodologia è rimasta largamente immutata per il terzo programma.
47In seno alla Commissione non esistevano procedure per avviare, autorizzare, registrare, trattare e comunicare i calcoli sul deficit di finanziamento. I controlli sulla qualità erano di natura informale e la Corte ha individuato significative debolezze nell’ambiente di controllo per quanto concerne i fogli elettronici36. Nell’arco dei tre programmi non sono stati registrati miglioramenti al riguardo.
48Nonostante l’utilizzo di molteplici fonti, i dati non recavano né riferimenti né data. Ciò ha provocato problemi di riconciliazione e la Corte non ha potuto verificare che fossero sempre state utilizzate le informazioni più aggiornate. Nella presentazione dei risultati del calcolo del deficit di finanziamento relativo nel primo programma, la Corte ha rilevato una serie di errori. Detti errori non hanno inciso sull’importo complessivo del deficit di finanziamento, ma sono indicativi degli insufficienti meccanismi interni di controllo della qualità presso la Commissione37.
Prove di sensitività e giustificazione delle ipotesi
49La Commissione ha monitorato periodicamente la situazione di liquidità della Grecia, aggiornando inoltre il file utilizzato per il calcolo del deficit di finanziamento tra un riesame e l’altro. I documenti di programma pubblici non hanno presentato prove per misurare la sensitività del calcolo del deficit di finanziamento a diversi esiti o sviluppi, ma tali analisi erano state effettuate nei documenti di lavoro della Commissione. La Commissione ha costruito i propri scenari attorno a vari elementi, come il calendario delle diverse erogazioni, il livello dei proventi delle privatizzazioni e le liquidazioni degli arretrati. D’altro canto, nessuna analisi di scenario è stata effettuata per le proiezioni macroeconomiche. Le proiezioni non includevano sistematicamente eventuali shock esterni nei confronti dell’economia greca, come un massiccio deprezzamento dell’euro o una brusca diminuzione dei prezzi delle materie prime, che si sono effettivamente materializzati in seguito nel corso dei programmi.
50Per quanto riguarda la giustificazione delle ipotesi e la loro documentazione, la Corte ha riscontrato debolezze in entrambi i processi. Per il deficit di finanziamento, la documentazione di programma comprendeva un paragrafo sulla gestione della tesoreria e il finanziamento dei programmi. Tuttavia, i commenti erano spesso vaghi e non motivavano le modifiche apportate agli aggiornamenti del calcolo del deficit di finanziamento. In vari casi, le ipotesi specifiche alla base del calcolo del deficit di finanziamento necessitavano di una giustificazione esplicita38. I problemi relativi alla giustificazione sono rimasti nel terzo programma. La Commissione ha accettato il suggerimento, avanzato dall’FMI, di incrementare a 8 miliardi di euro l’obiettivo di riserva di liquidità. Tuttavia, la Commissione non è stata in grado di giustificare la scelta di questo specifico livello di riserva di liquidità ed ha fatto riferimento a passate esperienze con altri programmi.
51Nell’integrare l’impatto delle riforme strutturali nelle proiezioni macroeconomiche, la Commissione ha fatto affidamento sulla parte basata sui giudizi, che non era documentata. Inoltre, dal momento che le proiezioni macroeconomiche e quelle di bilancio erano trattate separatamente, non è stato possibile verificare come la Commissione definisse e quantificasse l’impatto delle politiche di bilancio sulle proiezioni macroeconomiche.
Accuratezza e aggiustamenti
52Soprattutto nel primo programma, le previsioni della Commissione hanno notevolmente sottostimato la gravità della crisi (cfr. allegato VI). Ciò è dipeso principalmente dalla sottovalutazione del calo degli investimenti e dei consumi privati. Tuttavia, la precisione complessiva delle previsioni macroeconomiche della Commissione è stata in genere simile a quella di altre organizzazioni39 ed è stata in parte influenzata dalle manipolazioni dei dati statistici, da parte delle autorità greche, per il periodo anteriore al programma. Per il 2010 e il 2011, la previsione iniziale della Commissione ha sottostimato il saldo delle amministrazioni pubbliche, diversamente dal periodo 2012-2013, per il quale detto saldo è stato sovrastimato.
53I calcoli del deficit di finanziamento lasciavano alla Grecia un margine di manovra molto ristretto per quanto riguarda la riserva di liquidità, definita in termini di saldo di tesoreria. In media, essa si è ridotta nel corso del periodo di programmazione, ma senza giustificazioni. Secondo le proiezioni, alla fine del primo trimestre del 2014, la riserva doveva addirittura essere pari a zero. Il saldo di tesoreria medio di 3 miliardi di euro equivaleva ad appena 11 giorni di spesa primaria. Un incremento della riserva di liquidità avrebbe, tuttavia, richiesto un adeguamento del finanziamento complessivo del programma oppure l’introduzione nel programma stesso di ulteriori misure di bilancio.
54A causa della limitata riserva di liquidità e del deteriorarsi della situazione di bilancio, la Grecia ha contratto un prestito a breve termine emettendo buoni del tesoro o dilazionando i pagamenti e aumentando gli arretrati. L’importo dei buoni del tesoro da emettere variava sensibilmente a seconda dei vari calcoli del deficit di finanziamento e ha svolto la funzione di principale variabile di aggiustamento per continuare ad alimentare il finanziamento dell’economia greca.
Parte II – Impostazione e Attuazione Delle Riforme
55Il sostegno finanziario erogato nel quadro dei tre programmi di risanamento economico per la Grecia era subordinato all’attuazione di riforme connesse ai tre obiettivi di programma: di bilancio, finanziari e relativi alla crescita. L’impostazione e la portata specifiche delle riforme hanno subito un’evoluzione nell’arco dei programmi, pur essendo fin dall’inizio assai ampie. I programmi coprivano virtualmente tutte le funzioni dello Stato greco e in alcuni casi richiedevano profondi mutamenti strutturali. In tutti i campi d’intervento vi sono stati forti ritardi nel conformarsi alle condizioni dei programmi (cfr. allegato VII).
56L’analisi della Corte, presentata nella presente sezione della relazione, ha riguardato un campione di politiche ed è stata incentrata su quelle che maggiormente incidevano sul conseguimento degli obiettivi del programma. Questa parte comprende sezioni dedicate alle riforme in materia di fiscalità, pubblica amministrazione, settore finanziario e mercato del lavoro; altri campi d’intervento trattati dall’audit della Corte hanno contribuito all’analisi di cui alle parti I e III (cfr. figura 4). 40
Per ciascun settore d’intervento, gli auditor della Corte hanno analizzato i seguenti aspetti:
- l’impostazione delle condizioni relative alle politiche (giustificazione e contesto analitico delle misure, adeguatezza, specificità e tempistica); e
- attuazione e risultati (rispetto delle condizioni relative alle politiche e progressi delle riforme nei settori specifici interessati dalle condizioni del programma). Di contro, gli impatti più ampi delle riforme (in termini di crescita, sostenibilità di bilancio e sostenibilità finanziaria) vengono discussi nella parte III della relazione, per distinguerli dai risultati delle condizioni specifiche che sono presentati nelle sezioni seguenti della parte II.
Fiscalità
58Tra gli obiettivi principali di tutti i tre programmi di risanamento economico vi erano i seguenti: migliorare in modo sostenibile il saldo di bilancio greco e dare impulso alla crescita del paese. Tali obiettivi di medio termine erano condivisi anche dall’FMI. Per conseguirli, il programma comprendeva condizioni volte a incrementare il gettito fiscale e a rendere l’amministrazione fiscale più efficace nella riscossione dei tributi (vale a dire, riforme tese a rafforzare la capacità di riscossione). Gli auditor della Corte hanno incentrato le proprie attività sulle modifiche del sistema di tassazione (compresi i contributi sociali) e sulle riforme della pubblica amministrazione volte a migliorare la riscossione del gettito fiscale.
Impostazione della condizionalità – politiche fiscali
Composizione e stabilità delle misure fiscali
59Le raccomandazioni generali sulle politiche in materia di risanamento del bilancio (ad esempio, quelle dell’OCSE) e le valutazioni, anteriori alla crisi, del sistema fiscale greco suggerivano di dar priorità, tra le misure fiscali, a quelle riguardanti le imposte sui consumi (imposte indirette) e quelle miranti ad ampliare la base imponibile, a causa del loro minor impatto negativo sulla crescita economica. Contrariamente a tali valutazioni, nel corso del primo programma sono stati privilegiati l’innalzamento delle aliquote fiscali e dei tributi temporanei (rispetto all’ampliamento della base imponibile), a causa del rapido contributo che tali misure ci si attendeva avrebbero dato al conseguimento dei valori-obiettivo di bilancio di breve termine.
60Le misure tese ad ampliare la base imponibile sono rientrate in gran parte nel secondo e nel terzo programma; alcune di esse necessitavano di considerevoli riforme dei codici tributari. Gli aumenti del gettito fiscale nel corso dei primi due programmi si sono fondati, come previsto, principalmente sulla tassazione indiretta (in particolare, sono state aumentate le aliquote delle imposte indirette ed è stata introdotta un’imposta periodica sui beni immobili a larga base imponibile). Tuttavia, alcuni aumenti delle aliquote delle imposte indirette (ad esempio, quelle sull’energia o sull’inquinamento) hanno aggravato la pressione sui costi di produzione delle imprese.
61Le condizioni dei programmi hanno provocato una notevole instabilità della politica fiscale che ha riguardato tutti i principali tipi di tributi ed ha interessato anche l’orientamento delle modifiche: ad esempio, il primo programma promuoveva un trattamento fiscale unificato delle fonti di reddito delle persone fisiche, mentre il secondo programma si è mosso nella direzione opposta (cfr. allegato IV, parte B). In una certa misura, l’instabilità era dovuta a problemi di capacità amministrativa in materia di impostazione della politica fiscale e alla debole attuazione, riconosciuta dalla Commissione, che necessitava di frequenti adeguamenti alle condizioni del programma. Nel corso del primo programma, l’instabilità è stata causata anche dalla ricerca di misure fiscali ad hoc e urgenti per raggiungere gli obiettivi di disavanzo. Anche la mancanza di una strategia iniziale della Commissione sulle politiche fiscali, nonché le lacune nei dati (cfr. allegato IV, parte A), hanno contribuito ad acuire il problema, nonostante i miglioramenti che si sono palesati per tutta la durata dei programmi.
Giustificazione delle misure
62La giustificazione delle condizioni di politica fiscale non è stata documentata in maniera sistematica41. I forti aumenti delle aliquote IVA e delle accise decisi nel 2010 sono stati giustificati con l’esigenza di risanare il bilancio e sono stati concordati con le autorità, ma non è stato effettuato alcuno studio sulle conseguenze di misure fiscali alternative, come ad esempio un’imposta ricorrente sugli immobili residenziali ad ampia base imponibile42, che è stata introdotta invece nel 2011 nel quadro di un piano di bilancio supplementare. La documentazione in fase di elaborazione è migliorata nel corso del tempo, sulla base di migliori dati forniti dalle autorità pertinenti (ad esempio. la modellizzazione delle riforme dell’imposta sul reddito delle persone fisiche durante il secondo programma e gli aumenti dell’aliquota IVA durante il terzo programma).
Impostazione della condizionalità – riscossione dei tributi
63Numerose istituzioni internazionali (FMI, OCSE e Commissione) hanno segnalato i gravi problemi connessi al rispetto degli obblighi tributari in Grecia nel periodo anteriore alla crisi. I risultati del primo programma in materia di riscossione delle imposte sono stati modesti43: ciò può essere attribuito a tre vaste tipologie di problemi: i) era stata attribuita una priorità limitata alle condizioni e queste ultime non erano né precisate in modo chiaro né sufficientemente valide (cfr. riquadro 5); ii) l’attuazione, da parte delle autorità, degli piani anti-evasione da esse stesse elaborati è stata debole; iii) il monitoraggio effettuato dalla Commissione si è basato su dati e criteri insufficienti (cfr. Parte I).
Riquadro 5
Esempi di problemi di impostazione delle misure per la riscossione di imposte e tasse
Tardiva inclusione nei programmi
Le condizioni stabilite per il primo programma attribuivano una limitata priorità alle specifiche misure anti-evasione. Alcune misure-chiave sono state incluse soltanto nel secondo programma (unificazione dei codici identificativi dei contribuenti, introduzione di un sistema informatico per l’interconnessione di tutti gli uffici tributari, istituzione di un registro centrale dei conti bancari) o nel terzo programma (ad esempio, promozione e agevolazione dei pagamenti elettronici, pubblicazione dei nomi dei contribuenti inadempienti nei settori del fisco e della previdenza sociale).
La portata delle misure non era esaustiva
L’analisi comparativa con altri Stati membri dimostra che in Grecia si sarebbero potute prendere in considerazione misure più specifiche: ad esempio, un meccanismo di scissione dei pagamenti per le operazioni IVA con le istituzioni pubbliche e un uso più intenso dei dispositivi fiscali elettronici.
Livello di dettaglio iniziale insufficiente
Inizialmente, il primo programma invitava a introdurre una “legislazione diretta a migliorare l’efficienza dell’amministrazione fiscale e dei controlli”, ma non comprendeva un elenco di misure specifiche concordate. Questa condizione si basava sulle raccomandazioni di assistenza tecnica dell’FMI, formulate nel maggio 2010, ma queste ultime non erano state recepite nella loro integralità.
La maggior parte delle condizioni per il rafforzamento dell’amministrazione fiscale è stata inclusa nel secondo e nel terzo programma, affrontando così alcune delle debolezze d’impostazione del primo programma. Le condizioni si basavano in gran parte sulle raccomandazioni della Task force per la Grecia (TFGR) e hanno condotto ad un miglioramento in termini di chiarezza, seppure con un notevole aumento del livello di dettaglio44. La motivazione addotta per questa tendenza è stata l’inadeguata attuazione delle condizioni precedenti. Alcune condizioni erano inoltre corredate di termini ultimi poco realistici (cfr. allegato IV, parte C).
Attuazione e risultati
65A seguito alle misure di politica fiscale concordate ed inserite nei programmi, la pressione fiscale45 sull’economia è aumentata nel periodo 2010-2014 (del 5,3 % del PIL) ed è ancora aumentata durante il terzo programma, a causa di misure fiscali supplementari. Ciò dimostra che le misure attuate hanno contribuito in modo duraturo al miglioramento delle finanze pubbliche. Gli aumenti sono stati superiori rispetto a qualsiasi altro paese aderente al programma e hanno portato la Grecia a raggiungere la media (non ponderata) delle pressioni fiscali degli Stati membri dell’area dell’euro alla fine del 2014 (cfr. figura 5). La maggior parte dell’aumento è stata realizzata nel periodo 2010-2012, che ha segnato la fase più grave della crisi economica greca.
Alla fine del secondo programma, la Commissione ha ritenuto che la Grecia avesse attuato una vasta gamma di condizioni in materia di evasione fiscale e riscossione delle imposte, il cui contributo al risanamento del bilancio è stato però limitato46. Ciò è stato dovuto al fatto che alcune riforme non sono state attuate in modo appropriato, richiedevano comunque più tempo per essere visibili nelle statistiche oppure al fatto che la loro efficacia è stata influenzata in modo negativo dall’instabilità dell’ambiente fiscale. Gli indicatori di performance dei programmi relativi all’amministrazione fiscale mostrano miglioramenti fragili e parziali per quanto riguarda il numero di controlli fiscali e i tassi di riscossione nei centri specializzati di audit, mentre tra il 2012 e il 2014 i valori-obiettivo sono stati raramente raggiunti (cfr. allegato IV, parte D). Durante il periodo 2010-2014, i debiti d’imposta sono aumentati in media di circa 8,2 miliardi di euro l’anno (4,2 % del PIL), nonostante gli stralci del debito e le misure di riscossione. Nei programmi non è stato definito alcun indicatore per monitorare le stime degli importi tributari non riscossi, compresi quelli per omessa dichiarazione (“perdita di gettito fiscale”) o il lavoro non dichiarato, ma le stime della perdita di gettito IVA47 hanno indicato che l’evasione è cresciuta durante il primo programma e ha registrato un tenue miglioramento nel 2014 rispetto al 2010.
Riforma della pubblica amministrazione
67La riforma della pubblica amministrazione mirava a incrementare l’efficienza riducendo le spese della pubblica amministrazione e migliorando al contempo la qualità dei servizi pubblici offerti. I programmi comprendevano quindi elementi strutturali e di bilancio. Il terzo programma ha insistito ancor più sull’importanza della riforma della pubblica amministrazione, cui è stato dedicato un pilastro distinto del programma. Gli auditor della Corte hanno incentrato il proprio lavoro sui miglioramenti di efficienza ottenuti grazie alla riforma al livello centrale della pubblica amministrazione.
Impostazione della condizionalità
Priorità di breve termine e prospettive strategiche della riforma della pubblica amministrazione
68In un contesto di crisi di bilancio, nel primo programma la principale priorità nel settore della pubblica amministrazione è stata il risanamento del bilancio48. L’insieme delle condizioni di carattere strutturale ha ricevuto un impulso più intenso nel secondo programma, ma non era basato su una pianificazione strategica adeguata. L’insieme delle condizioni concernenti la pubblica amministrazione, per quanto attiene alle riforme strutturali, non è stato inserito in un programma più vasto, di riforma complessiva del governo, che procedesse per fasi successive in maniera coerente e pianificata. Le riforme strutturali della pubblica amministrazione non hanno affrontato fattori-chiave che la Commissione stessa aveva giudicato necessari per la riuscita dell’impostazione della riforma complessiva della pubblica amministrazione, ossia: lo scambio delle migliori pratiche a livello di UE, il coinvolgimento dei portatori d’interesse e della società civile, la continuità e la stabilità delle riforme (cfr. allegato VIII, parte A).
69Nel 2013, con il secondo programma le autorità greche sono state invitate a presentare una strategia e un piano d’azione per le riforme della pubblica amministrazione; questa richiesta non è stata tuttavia sincronizzata con le principali azioni contenute nel programma (la riorganizzazione del settore pubblico in Grecia è iniziata nel 2012, anticipando la presentazione della strategia di due anni). Questo piano non è stato attuato e, nel 2015, il terzo programma ha richiesto una nuova strategia triennale per le riforme della pubblica amministrazione.
Esaustività delle riforme
70Il primo programma ha chiesto un riesame funzionale dell’amministrazione centrale, da effettuarsi a cura dell’OCSE, che contribuisse a rendere prioritarie le riforme della pubblica amministrazione e ad adottare un approccio ad hoc, specifico per il paese. A seguito del riesame, sono state individuate in modo chiaro le debolezze dell’amministrazione greca e i settori d’intervento che necessitavano di sostegno amministrativo, ma 13 raccomandazioni dell’OCSE sono state inserite nelle condizioni con un certo ritardo (cfr. riquadro 6). Alle raccomandazioni non è stato dato seguito sistematicamente, e non vi era un quadro per tener traccia dei progressi delle riforme, né alcuna strategia che affrontasse i problemi di raccolta dei dati e di gestione (cfr. allegato VIII, parte B).
Riquadro 6
Esempi di ritardata attuazione delle raccomandazioni dell’OCSE
Un piano TIC per garantire l’interoperabilità tra i vari rami dell’amministrazione centrale è stato inserito nel programma un anno dopo la pubblicazione della relazione OCSE; nel caso delle strategie per le risorse umane e la comunicazione, due anni dopo.
Già prima dell’inizio del primo programma esistevano alcuni strumenti dell’UE (in primo luogo, il programma operativo “Riforma amministrativa”, PO RA, finanziato dal Fondo sociale europeo) per porre rimedio alle debolezze della pubblica amministrazione greca. Benché la Commissione fosse consapevole della gravità di questi problemi, nei programmi non sono state inserite misure dedicate per il rafforzamento della capacità istituzionale49. Qualche forma di sostegno al riguardo, pur modesta per portata e dimensioni, è stata coordinata dalla TFGR50. Di contro, i progetti di potenziamento delle capacità del PO RA, già posti in essere nel 2010, non sono stati collegati all’insieme di condizioni previste dal programma e alcuni di essi sono stati cancellati durante il periodo del programma. L’esaustività delle condizioni e il coordinamento con altri strumenti (compresa l’assistenza tecnica) sono migliorati nel corso del terzo programma, grazie in particolare all’istituzione di un collegamento esplicito fra l’assistenza tecnica e il programma.
Giustificazione delle misure
72Nonostante la Commissione abbia effettuato alcune analisi dell’impostazione delle riforme della pubblica amministrazione, la giustificazione fornita per alcune misure specifiche non era soddisfacente. In particolare la Commissione non è stata in grado di fornire analisi quantitative/qualitative per i due valori-obiettivo principali delle riforme (ossia la riduzione del numero di dipendenti pubblici di 150 000 unità nel periodo 2011-2015 e il completamento dell’uscita obbligatoria di 15 000 dipendenti entro il 201451).
73Il problema dell’insufficienza delle giustificazioni ha riguardato anche la successione temporale delle riforme e dei termini ultimi. Benché, al riguardo, la Commissione non sia stata in grado di fornire le analisi necessarie a corroborare l’impostazione dei programmi, i termini ultimi relativi al rispetto di alcune condizioni si sono rilevati alla fine troppo ambiziosi e non hanno tenuto conto della capacità di attuazione. Ad esempio, l’arco temporale previsto per l’istituzione e l’attuazione di un nuovo sistema di valutazione del personale per l’intera pubblica amministrazione è stato fissato in 11 mesi, mentre da uno studio comparativo OCSE/SIGMA sui sistemi della pubblica amministrazione di sei paesi dell’UE era emerso che, per la preparazione di tali riforme, l’arco temporale ottimale si colloca tra un anno e mezzo e tre anni. Durante il secondo programma, il personale della pubblica amministrazione non è stato oggetto di valutazione. Di conseguenza, il terzo programma ha fissato una nuova condizione, ossia l’approvazione di disposizioni normative, concernenti un nuovo, moderno sistema di valutazione della performance, entro quattro mesi (cioè entro novembre 2015). La legge è stata approvata nel febbraio 2016, ma a giugno 2016 (sette mesi più tardi) era necessario introdurre altri provvedimenti normativi di attuazione. La prima valutazione sarà effettuata entro giugno 2017, quasi due anni dopo l’avvio del terzo programma.
Attuazione e risultati
74Le riforme della pubblica amministrazione greca hanno realizzato l’obiettivo della riduzione dei costi previsto dai programmi. Il valore-obiettivo relativo alla riduzione del numero complessivo di dipendenti pubblici è stato raggiunto nel 2013, ossia due anni prima di quanto programmato, grazie alla formula di riduzione degli effettivi applicabile alle nuove assunzioni, grazie al minor impiego di personale con contratti a tempo determinato e in virtù di piani di prepensionamento. Il numero dei dipendenti pubblici è diminuito di oltre 225 000 unità fra il 2009 e il 2015 (cfr. figura 6).
In termini di risultati di bilancio, tra il 2009 e il 2015 il costo annuale del pubblico impiego è diminuito del 37,9 % (9,6 miliardi di euro). Nel 2015, il livello dei salari del settore pubblico era in linea con la media dei paesi dell’area dell’euro (9,1 % del PIL nell’area dell’euro, contro 9 % in Grecia; cfr. figura 7). D’altra parte, questi risparmi hanno fatto lievitare le spese per il sistema pensionistico.
Le componenti strutturali della riforma della pubblica amministrazione hanno goduto di un limitato sostegno a livello nazionale e hanno subito l’impatto negativo dell’instabilità politica (cfr. paragrafi 31-32). Di conseguenza, hanno prodotto risultati tangibili in misura molto minore rispetto alle misure di bilancio. I primi programmi hanno compiuto modesti progressi per quanto riguarda la riorganizzazione degli enti pubblici, la gestione delle risorse umane e la depoliticizzazione della pubblica amministrazione (cfr. riquadro 7). Di contro, tra gli sviluppi positivi si possono citare la creazione di un consiglio governativo per la riforma, del segretariato generale per il coordinamento dell’opera del governo, di un organismo erogatore unico e di una banca dati per il censimento dei dipendenti pubblici.
Riquadro 7
Riforma della pubblica amministrazione – aspetti strutturali
Valutazione degli enti pubblici: il riesame del primo programma condotto nel luglio 2011 richiedeva che, dopo una prima ondata di 153 enti, ulteriori valutazioni dovessero riguardare 1 500 enti pubblici, comportando anche un’esaustiva analisi comparativa, sebbene non fosse stata intrapresa alcuna azione al riguardo.
Gestione delle risorse umane e depoliticizzazione: le misure (selezione dei dirigenti e sistema di valutazione del personale) sono state introdotte tardivamente (2013) nel secondo programma e non sono state attuate. La depoliticizzazione dei dirigenti e dell’alta dirigenza, compresi i Segretari generali ed il personale di enti di diritto pubblico e di diritto privato, è stata introdotta nell’ambito del terzo programma.
Griglie salariali: nell’ambito del primo programma, l’obiettivo era ridurre la pressione fiscale; solo con il secondo programma è stato introdotto un insieme di condizioni per meglio riflettere le competenze e responsabilità del personale; tuttavia, esso non è stato attuato. Nel 2015, con il terzo programma è stata chiesta una nuova riforma della griglia salariale unificata. La riforma era intesa modificare la griglia salariale – senza effetti sul bilancio – per rispecchiare meglio le competenze e le responsabilità delle diverse mansioni.
Riforme del settore finanziario
77La tutela della stabilità finanziaria interna è stata uno dei pilastri principali di tutti i programmi di risanamento economico per la Grecia. Per raggiungere tale obiettivo, nei programmi sono state inserite condizioni per rafforzare la solidità e la resilienza del settore finanziario aumentando il capitale delle banche, mantenendo una liquidità sufficiente, affrontando il problema dei crediti deteriorati (NPL) e migliorando la governance e la vigilanza (cfr. riquadro 8, nonché i dettagli sulle strategie dei programmi e le condizioni più importanti per il settore finanziario nell’allegato IX, parte A). L’analisi della Corte è stata incentrata sulle misure adottate per ristrutturare e ricapitalizzare il settore bancario, nonché sulle riforme relative alla governance e alla qualità degli attivi, in particolare degli NPL.
Riquadro 8
Aspetti principali delle riforme del settore finanziario
Fondo ellenico di stabilità finanziaria (HFSF): istituzione dell’HFSF allo scopo di contribuire alla stabilità finanziaria del sistema bancario greco fornendo, se necessario, capitale azionario.
Ricapitalizzazione e risoluzione delle banche: nell’ambito del primo programma, un importo di 10 miliardi di euro è stato destinato ad interventi sul capitale delle banche mediante l’HFSF, ma alla fine è stato usato solo marginalmente. Nell’ambito del secondo programma, un importo di 50 miliardi di euro è stato destinato ai costi di ricapitalizzazione e risoluzione delle banche, mediante l’HFSF. Allo stesso scopo, nell’ambito del terzo programma, è stata prevista una riserva supplementare che poteva raggiungere i 25 miliardi di euro.
Liquidità: mantenimento di liquidità sufficiente nel sistema bancario, conformemente alle norme dell’Eurosistema. Nel medio periodo, realizzazione di un modello sostenibile di finanziamento delle banche grazie alla graduale riduzione della dipendenza delle banche dai prestiti della banca centrale.
Crediti deteriorati (NPL): rafforzamento del quadro normativo in materia di insolvenza e della capacità di gestione degli NPL da parte delle banche, sviluppo di un mercato per le vendite e il costo finanziario degli NPL e rafforzamento della gestione delle banche in liquidazione.
Governance e vigilanza: rafforzamento della governance dell’HFSF, delle banche e della Banca di Grecia. Potenziamento della vigilanza e della normativa interne.
Nonostante la debole domanda di prestiti durante il periodo dei programmi, tutti i programmi hanno prodotto un numero limitatissimo di riforme del settore finanziario52 per affrontare direttamente il problema della contrazione del credito in Grecia, che fosse in termini di offerta di credito bancario o di costo del credito. Le restrizioni della disponibilità di credito hanno ostacolato gli sforzi tesi a ripristinare la competitività dell’economia greca, poiché le PMI nazionali hanno affrontato notevoli difficoltà nell’ottenere l’accesso al credito.
Impostazione della condizionalità
79L’analisi della Commissione non sempre ha giustificato in maniera adeguata i rischi di alcune opzioni d’intervento. Ad esempio, nel contesto della ricapitalizzazione delle banche del 2013, la Commissione ha preso in esame numerose opzioni per attrarre gli investitori privati. Giudicando che le proposte delle autorità greche fossero eccessivamente benevole nei confronti degli investitori privati, la Commissione ha scelto infine l’emissione di obbligazioni a opzione53. Tuttavia, l’analisi svolta non ha individuato in maniera esaustiva alcuni rischi di tali obbligazioni, ad esempio il loro potenziale impatto sui prezzi delle azioni bancarie (cfr. allegato IX, parte B).
Ristrutturazione e ricapitalizzazione del settore bancario
i) Valutazioni del fabbisogno di capitale
80Le valutazioni del fabbisogno di capitale previste nei primi due programmi non sono state sempre fondate su ipotesi sufficientemente prudenti. Ad esempio, anche lo scenario avverso per la crescita del PIL, risalente al gennaio 2011, era più positivo della performance economica reale, di 4,6 punti percentuali, 7,8 punti percentuali e 4,7 punti percentuali, rispettivamente per il 2011, il 2012 e il 201354. Inoltre, la rimanenza dei fondi del secondo programma (circa 11 miliardi di euro) ha parzialmente influenzato l’analisi, effettuata dalla Commissione, di una valutazione del fabbisogno di capitale svolta dalla Banca di Grecia nell’ambito del monitoraggio all’inizio del 2014.
ii) Valutazione dell’efficienza economica
81Una condizione del secondo programma invitava la Banca di Grecia a valutare quali delle 15 banche nazionali fossero efficienti economicamente e quindi ammissibili alla ricapitalizzazione con l’uso dei fondi del programma. Le banche rimanenti sarebbero state sottoposte a risoluzione, a meno che non fosse stato possibile raccogliere capitale privato. Il programma non esigeva che la Banca di Grecia garantisse l’adeguata trasparenza del processo. Ad esempio, le banche non hanno avuto accesso alla propria valutazione né ai calcoli sottostanti.
iii) Ricapitalizzazioni bancarie del 2014 e del 2015
82Le condizioni del secondo e del terzo programma consentivano di utilizzare l’HFSF solo come fonte di sostegno di ultima istanza nelle ricapitalizzazioni del 2014 e del 2015 (cfr. allegato IX, parte B). In altre parole, nel caso esistesse un interesse del settore privato, l’HFSF non poteva partecipare alle ricapitalizzazioni bancarie, al fine di ridurre al minimo ulteriori apporti di fondi pubblici. Nel processo di ricapitalizzazione veniva così esercitata una forte pressione verso il basso sui prezzi delle azioni, il che ha comportato una considerevole diluizione dell’HFSF55, che era già un azionista di maggioranza in seguito alla ricapitalizzazione del 2013.
Qualità degli attivi – Crediti deteriorati
83Per la gestione dei crediti deteriorati, la creazione di una società di gestione patrimoniale (AMC) è una delle soluzioni più diffuse a livello internazionale. Tale soluzione, tuttavia, non è stata utilizzata nei programmi greci a causa di restrizioni di finanziamento e di altri fattori, come la diversificazione di crediti deteriorati in tutti i settori, questioni legate alla governance e considerazioni in materia di normativa UE sugli aiuti di Stato. Nonostante le potenziali restrizioni, le stime della Commissione sulle esigenze di finanziamento di una AMC non erano sufficientemente concrete per offrire una valutazione approfondita dell’adeguatezza di tale misura nel contesto greco.
84I primi due programmi sono stati incentrati sulla ricapitalizzazione delle banche e sull’erogazione di un sostegno alla liquidità, ma tali misure non erano accompagnate da interventi efficaci in merito alla gestione degli NPL (ad esempio, il primo programma prevedeva soltanto l’impegno a riesaminare la normativa in materia di insolvenza). Il secondo programma cercava di affrontare il problema degli NPL ricorrendo soprattutto alla gestione interna degli NPL da parte delle banche che, sebbene essenziale, si è dimostrata ampiamente inefficace56. Con il progredire del secondo programma, la capacità di gestione degli NPL da parte delle banche è stata considerata una priorità più elevata, ma riforme tangibili per migliorare i processi di gestione interna sono state messe a punto solo a partire dal terzo programma.
85Per quanto riguarda l’insolvenza delle persone fisiche e delle imprese in Grecia, il primo e il secondo programma contenevano solo condizioni di natura generale e la serie di modifiche normative debitamente introdotte per trattare gli attivi deteriorati è stata per lo più inefficace e di portata limitata57. Molte riforme si caratterizzavano per l’approccio frammentato e per un diverso insieme di priorità inerenti le politiche, diversità che spesso ha comportato obiettivi delle politiche contraddittori. In alcuni casi, esse sono state persino adottate senza un’adeguata consultazione dei portatori d’interesse o senza svolgere un’analisi d’impatto. Il complesso quadro delle insolvenze ha reso cronico il problema degli NPL anziché affrontarlo in un contesto strategico coerente e centralizzato, caratterizzato da priorità chiare riguardo alle politiche. L’impostazione non ha poi tenuto conto della limitata capacità del sistema giudiziario di affrontare in maniera efficace il gran numero di casi. Sommandosi, tali problemi di complessità e capacità hanno dato luogo all’accumulo di arretrati, diffondendo pertanto in tutto il sistema inadempimenti strategici e rischi morali (cfr. riquadro 9).
Riquadro 9
Insolvenza delle persone fisiche
Il quadro giuridico dell’insolvenza delle persone fisiche ha dato luogo a circa 200 000 domande, che hanno sommerso il sistema giudiziario: a causa dell’enorme arretrato che, secondo le previsioni, potrebbe protrarsi per 15 anni, ai debitori è stata concessa una moratoria sui pagamenti. Il problema è stato aggravato dall’insufficienza di orientamenti per i giudici e da problemi di impostazione antecedenti alla legge del 2015 (una condizione programmatica del terzo programma), quale il requisito che esonera i debitori dai pagamenti, o prevede un pagamento minimo, in attesa dell’udienza in tribunale.
Di conseguenza, il quadro non era ben mirato, in quanto anche debitori inammissibili chiedevano di rientrare nel regime d’insolvenza allo scopo di evitare azioni legali da parte dei creditori fino al momento in cui il loro caso non fosse arrivato in aula. Anche le norme sull’insolvenza delle famiglie, non correttamente mirate, hanno contribuito a minare l’etica del pagamento tra i coloro che prendono a prestito danaro. La Banca di Grecia e le banche nazionali stimano che un sesto delle imprese e almeno un quarto delle famiglie costituiscano casi di gli insolvenza strategica.
Soltanto il terzo programma includeva una condizione al fine di creare un mercato funzionante per la gestione e le vendite degli NPL. Tuttavia, alcuni importanti ostacoli non sono stati eliminati né dalla legge adottata alla fine del 2015 né da altre due modifiche del 2016 (che riguardavano anche i crediti recuperabili) e il quadro giuridico ha conservato la sua farraginosità.
87Nel caso di banche in regime di liquidazione speciale che trattavano soprattutto crediti deteriorati, le operazioni sono state frammentate su un lungo periodo, dando luogo a bassa efficienza in termini di riscossione di NPL e costi operativi. Ad esempio, il consolidamento delle operazioni (riunione di 16 entità in una) ha rappresentato una condizione solo nel terzo programma ed è stato attuato più di tre anni dopo la proposta originale da parte di consulenti esterni. La procedura di liquidazione ha assorbito 13,5 miliardi di euro provenienti dal finanziamento fornito ai programmi tramite l’HFSF (cfr. tabella 3), oltre a 1,7 miliardi di euro provenienti dal fondo nazionale di garanzia dei depositi.
Governance
i) Governance delle banche
88Sebbene le riforme del settore finanziario abbiano acquisito importanza nel corso del primo programma, quest’ultimo non conteneva condizioni miranti al rafforzamento della governance delle banche. Tuttavia, i problemi connessi alla governance (ad esempio, prestiti concessi a parti correlate al di fuori delle condizioni di mercato) esistevano già molto prima della crisi, in quanto fin dall’inizio la governance aziendale (corporate governance) delle banche greche era, in media, notevolmente inferiore rispetto a quella delle controparti europee.
89Il secondo programma prevedeva la ricapitalizzazione delle quattro maggiori banche greche (le banche di importanza sistemica), grazie soprattutto ai fondi del programma tramite l’HFSF, ma non garantiva un sufficiente controllo sulla loro dirigenza (privata). Contrariamente alla prassi internazionale, i cambiamenti di proprietà che nel 2013 hanno comportato la nazionalizzazione quasi completa del settore bancario nazionale non sono state accompagnate da cambiamenti nella maggior parte dei consigli di amministrazione delle banche. In alcuni casi, il controllo della gestione è rimasto, di fatto, nelle mani degli azionisti storici e l’HFSF non aveva il diritto di valutarne l’esperienza, la reputazione e l’indipendenza. Una condizione relativa alla valutazione della governance aziendale delle banche è stata inclusa solo nel terzo programma, quando l’HFSF ha dovuto riesaminare tutti i membri dei consigli di amministrazione delle banche.
90A tal fine, ed anche per parare potenziali interferenze politiche o aziendali, il terzo programma ha previsto criteri di selezione più rigorosi in merito alle qualifiche e all’esperienza dei membri dei consigli di amministrazione delle banche. Tuttavia, i criteri hanno ristretto i candidati a quelli aventi esperienza bancaria e finanziaria; tale requisito non era completamente in linea con le pratiche internazionali e con le prescrizioni dell’UE e dell’MVU che, in linea di principio, incoraggiano la diversità all’interno del consiglio di amministrazione e le conoscenze collettive.
91Le riforme del settore finanziario non sono state incentrate a sufficienza neppure sulla governance e la vigilanza nazionale delle banche “meno significative”. Quasi sei anni dopo l’introduzione del primo programma, un’ispezione in loco effettuata nel marzo 2016 dalla Banca di Grecia e dall’MVU ha riscontrato, presso una banca, gravi carenze interne in termini di governance, gestione dei rischi e pratiche di prestito.
ii) Governance dell’HFSF
92Il primo programma ha impostato l’originaria struttura di governance dell’HFSF, che non ha condotto al rafforzamento dell’indipendenza rafforzata rispetto alle autorità. Nonostante la condizione, introdotta nel secondo programma, in base alla quale la struttura gestionale dell’HFSF doveva articolarsi su due livelli (consiglio generale e comitato esecutivo), i problemi di indipendenza non sono stati risolti. Il terzo programma ha affrontato questa debolezza ponendo enfasi sul processo di selezione degli alti dirigenti dell’HFSF. Tuttavia, le soluzioni proposte dal secondo e dal terzo programma non hanno garantito, nella pratica, una efficiente ripartizione di responsabilità e poteri tra i due organi decisionali. Serie preoccupazioni sono state sollevate anche in merito alla trasparenza del processo decisionale dell’HFSF. Ad esempio, nel 2013 l’HFSF ha approvato la vendita della quota di maggioranza della controllata di una banca, benché l’operazione non si basasse su una gara d’appalto competitiva con più offerenti.
93Le condizioni del programma hanno provocato frequenti avvicendamenti tra gli alti dirigenti dell’HFSF (34 persone nei primi sei anni, tra cui quattro presidenti e quattro amministratori delegati); ciò ha comportato il rischio di lacune nelle conoscenze e ha ridotto l’influenza dell’HFSF nelle banche di cui detiene quote azionarie.
Risultati finanziari attesi
94Al dicembre 2016, l’HFSF aveva iniettato 45,4 miliardi di euro nel settore bancario greco, con perdite previste per 36,4 miliardi di euro (cfr. tabella 3). Nel complesso, soltanto una piccola parte delle perdite previste era potenzialmente recuperabile nel corso del tempo, a causa dell’apprezzamento del valore di mercato delle azioni nelle banche di importanza sistemica: si prevede che la maggior parte dei fondi destinati dal programma alle banche nazionali rimangano a far parte del debito pubblico greco.
Fondi utilizzati | Fondi recuperati | Importo recuperabile (stima) | Perdite previste | |
---|---|---|---|---|
Banche di importanza sistemica | 31,91 | 2,72 | 3,83 | 25,4 |
Banche in liquidazione | 13,5 | 0,5 | 1,9 | 11,0 |
Totale | 45,4 | 3,2 | 5,7 | 36,4 |
1 Compresi i fondi utilizzati per l’iniezione di capitale in due enti creditizi temporanei (banche-ponte).
2 Compresi gli introiti derivanti dalle obbligazioni a opzione, il rimborso dei convertible contingent bonds (CoCos) e i rispettivi interessi.
3 Compreso il valore equo delle azioni bancarie e il valore equo dei CoCos.
Fonte: conti finanziari provvisori dell’HFSF, dicembre 2016.
Riforme del mercato del lavoro
95L’obiettivo di fondo delle riforme del mercato del lavoro contenute nei programmi era migliorare la performance del mercato del lavoro, promuovendo tra l’altro un rapido adeguamento del costo del lavoro. Le riforme del mercato del lavoro avrebbero dovuto contribuire a ridare competitività all’economia greca in termini di costi e a limitare la perdita di posti di lavoro nel periodo di recessione. Per quanto riguarda il costo del lavoro, il secondo programma fissava, come valore-obiettivo indicativo, una riduzione del 15 % del costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP) nel 2012-2014.
96Fin dalla loro introduzione nel 2010, i programmi contenevano un’ampia serie di misure volte ad affrontare le rigidità del mercato del lavoro in Grecia. Esse sono incentrate sulla contrattazione, il processo di determinazione dei salari, la fissazione e il livello di salari minimi, la normativa in materia di tutela del lavoro, nonché la flessibilità dell’orario di lavoro. Parallelamente alle misure di liberalizzazione, dal secondo programma in poi si è dedicata un’attenzione sempre maggiore alla lotta contro il lavoro non dichiarato e alle politiche attive del mercato del lavoro miranti alla creazione diretta di posti di lavoro; questi aspetti non rientrano però nell’audit.
Impostazione della condizionalità
Giustificazione e basi analitiche delle riforme
97I documenti strategici e altri documenti di lavoro hanno fornito le basi per l’approccio della Commissione alle riforme del mercato del lavoro e hanno altresì analizzato opzioni alternative (ad esempio, i metodi per ridurre il costo del lavoro per unità di prodotto e strutturare il quadro delle contrattazioni salariali). In tali analisi, la Commissione non ha però tenuto conto di alcuni rischi, soprattutto nelle prime fasi dell’impostazione. In particolare, non è stato valutato il possibile impatto delle riforme sulla zona grigia del mercato del lavoro, benché alcune misure comportassero un maggior rischio a tale riguardo58. L’impatto sociale è stato valutato solo nell’ambito del terzo programma; l’analisi era tuttavia di natura descrittiva e non si è cercato di stimare quantitativamente gli impatti o la condivisione degli oneri, né per misure specifiche né per l’intero insieme delle riforme del mercato del lavoro.
98La Commissione ha documentato ampi scambi di informazioni e discussioni sulle politiche con i portatori d’interesse (tra cui le autorità greche, le associazioni imprenditoriali e altri partner non governativi), con l’FMI e al proprio interno. Per quanto riguarda il compromesso raggiunto dai partner della Troika, in alcuni casi è prevalsa l’opinione della Commissione (non è stato imposto alcun taglio salariale nel settore privato, come avrebbe invece voluto l’FMI), mentre in altri è prevalsa quella dell’FMI (ad esempio, la legislazione a tutela dell’occupazione è stata ulteriormente liberalizzata dopo la prima ondata di riforme). In quest’ultimo caso, la Commissione non è stata in grado di giustificare appieno lo scostamento dalla propria posizione iniziale.
Adeguatezza delle misure
99In alcuni casi, anche la definizione di condizioni specifiche non ha tenuto conto di specifiche caratteristiche dell’economia greca, in particolare della prevalenza di microimprese e piccole imprese. Ad esempio, l’impostazione iniziale della riforma della contrattazione salariale prevedeva la possibilità di contrattare a livello aziendale, ma richiedeva comunque una rappresentanza ufficiale del personale. Poiché spesso le piccole imprese non dispongono di tale meccanismi di rappresentanza, non hanno potuto trarre beneficio dalle riforme. Il problema è stato affrontato solo successivamente nell’ambito del primo programma, con l’introduzione dei “sindacati di persone”59, che hanno consentito di svolgere le contrattazioni salariali direttamente con i dipendenti a livello aziendale.
Tempistica
100Le riforme del mercato del lavoro sono state avviate nel 2010 e le autorità greche hanno attuato la prima ondata di riforme (contrattazione salariale e legislazione a tutela dell’occupazione) poco dopo l’approvazione del programma. Benché molte misure del programma siano state attuate nel periodo 2010-2016, gli stessi temi sono stati comunque discussi nei negoziati per il terzo programma. Tali sviluppi sono la spia di problemi connessi alla tempistica e alla successione temporale delle riforme, che vanno al di là dei ritardi di attuazione (cfr. riquadro 10).
Riquadro 10
Tempistica delle riforme del mercato del lavoro
Alcuni elementi cruciali per l’efficacia del quadro di contrattazione salariale sono stati inseriti solo nel secondo programma (ad esempio, sono stati istituiti i sindacati di persone ed è stata limitata l’estensione automatica degli accordi in scadenza nei casi in cui non era possibile raggiungere un compromesso sul rinnovo).
Il termine ultimo per la prima riduzione nominale del salario minimo era stata fissata al 2012. Il nuovo quadro per la definizione del salario minimo doveva essere applicabile solo dopo la conclusione del secondo programma.
In alcuni casi, i termini ultimi per l’attuazione delle riforme erano irrealisticamente brevi (soprattutto nel quadro del terzo riesame del secondo programma): ad esempio, per il riesame del diritto del lavoro e per la compilazione di tutta la normativa esistente in materia era stato fissato il medesimo termine ultimo.
Attuazione e risultati
101In numerosi casi, l’attuazione delle riforme del mercato del lavoro ha subito ritardi (fino a 21 mesi) rispetto ai termini previsti dai programmi o si è arenata del tutto (cfr. allegato VII). Queste condizioni riguardavano aspetti essenziali delle riforme del mercato del lavoro (ad esempio, la contrattazione salariale e la legislazione a tutela dell’occupazione).
102Nonostante alcune debolezze di attuazione, la Corte ha osservato miglioramenti in riferimento agli indicatori, indice di una maggiore flessibilità e competitività dei mercati del lavoro:
- riduzione del carattere restrittivo della legislazione a tutela dell’occupazione. Tuttavia, nel 2013 (ossia dopo l’introduzione delle principali riforme) l’indicatore si collocava ancora al di sopra della media OCSE (cfr. figura 8).
- Diminuzione del salario minimo: da 863 euro nel 2010 a 684 euro nel 2012.
- Significativo adeguamento del costo del lavoro per unità di prodotto (CLUP). La diminuzione di tale costo (pari al 14,1 % tra il 2010 e il 2015) è stata la più elevata fra gli Stati membri dell’UE. Il secondo programma mirava però a ridurre costo del lavoro per unità di prodotto del 15 % circa nel periodo 2012-2014. Tale valore-obiettivo indicativo non è stato raggiunto, perché in questo periodo l’adeguamento del CLUP è stato del 10,9 %.
Parte III – Realizzazione Degli Obiettivi Dei Programmi
103Sette anni, tre programmi e oltre 265 miliardi di euro di assistenza erogati (più del 150 % del PIL greco) testimoniano delle dimensioni senza precedenti del sostegno prestato congiuntamente alla Grecia dai paesi dell’area dell’euro e dall’FMI. Queste cifre bastano a dimostrare che i programmi non sono riusciti a correggere i profondi squilibri economici o a consentire alla Grecia di gestire i propri obblighi finanziari senza un aiuto esterno. Tuttavia, i programmi hanno garantito la continuità dei finanziamenti e dell’attività economica in Grecia.
104I programmi di risanamento economico per la Grecia si erano posti obiettivi in tre settori:
- sostenibilità del bilancio;
- stabilità finanziaria; e
- ritorno alla crescita.
Nel corso di sette anni, la Commissione non ha tentato di accertare in maniera esaustiva (tramite valutazioni intermedie o ex post) in che misura il primo o il secondo programma abbiano raggiunto i rispettivi obiettivi. Lo svolgimento di tali valutazioni era prassi consueta per altri programmi di sostegno gestiti dalla Commissione e, grazie agli utili insegnamenti che se ne sarebbero tratti, avrebbe avuto particolare importanza nel caso della Grecia, ove sono stati attuati in successione tre programmi.
106Questa sezione della presente relazione analizza il conseguimento dei tre principali obiettivi dei programmi, utilizzando ove possibile gli specifici valori-obiettivo indicati nei programmi stessi. Tale analisi, al di là della valutazione dei risultati delle misure specifiche (presentati nella Parte II), è incentrata sugli impatti più generali che non si possono collegare a singole condizioni dei programmi. Quest’analisi è utile per comprendere i generali sviluppi economici che hanno interessato la Grecia nell’arco dei tre programmi di risanamento economico, sebbene occorra sottolineare che gli sviluppi in questione sono stati influenzati non solo dall’impostazione e dall’attuazione dei programmi, ma anche da una serie di altri fattori, tra cui l’incertezza politica, la quale ha ritardato l’attuazione delle riforme e ha inciso negativamente sulla fiducia dei mercati, riducendo così l’efficacia dei programmi.
Garantire la sostenibilità di bilancio
107La crisi economica della Grecia è iniziata come crisi del debito e il ripristino della sostenibilità del bilancio – compresa la possibilità per il paese di finanziare il proprio fabbisogno sul mercato – è stato l’obiettivo immediato dei programmi.
Accesso ai mercati
108Il primo programma prevedeva che la Grecia riacquistasse l’accesso ai mercati finanziari nel 2014 e finanziasse i propri obblighi debitori per un totale di 60 miliardi di euro nel 2015. Nel 2014, lo Stato greco si è finanziato sui mercati finanziari in due occasioni, seppure per un totale di soli 4,5 miliardi di euro. Tale importo corrisponde a meno del 5 % del finanziamento totale previsto dal secondo programma (110 miliardi di euro). Sono stati necessari altri due programmi di assistenza (il terzo giungerà a termine nel 2018), poiché il paese non aveva ancora riconquistato la capacità di finanziare sul mercato l’intero proprio fabbisogno.
Uso dei fondi e finanziamento successivo ai programmi
109Sulla base dell’aggiornamento più recente del deficit di finanziamento, compiuto dalla Commissione per il primo riesame del terzo programma, la Grecia dovrebbe raggiungere un avanzo primario di 1,4 miliardi di euro nel 2017 e di 3 miliardi di euro tra gennaio e agosto del 2018, ultimi mesi del terzo programma. Il finanziamento del programma per questo periodo sarà quindi utilizzato per rimborsare il debito e consentirà di incrementare la riserva di liquidità (cfr. figura 9).
Nel periodo immediatamente successivo al programma, la Grecia dovrà rimborsare cospicui importi di debito (cfr. figura 10). Nel 2019, le esigenze di finanziamento lorde ammonteranno a 21 miliardi di euro in capitale e interessi. L’ipotesi alla base dei programmi è che, alla conclusione degli stessi, il rimborso del debito sarà finanziato integralmente grazie all’avanzo primario e al finanziamento sul mercato. Per il secondo programma, nel 2014 sono state condotte alcune attività di analisi nel possibile quadro successivo al programma, mentre per il terzo programma tali attività stanno appena iniziando e dunque non trovano riscontro nei documenti di programmazione.
Risanamento di bilancio
111La situazione di bilancio all’inizio della crisi esigeva un aggiustamento radicale. Nel 2009, il disavanzo delle amministrazioni pubbliche superava il 15,1 % del PIL, rispetto alla soglia del 3 % prevista dal Patto di stabilità e crescita. I principali valori-obiettivo di bilancio annuali dei programmi (ossia il disavanzo nominale60) sono stati fissati mediante decisioni del Consiglio nell’ambito della procedura per i disavanzi eccessivi (PDE) applicabile alla Grecia. Nell’ambito del MPEF, i programmi hanno fissato criteri ancora più dettagliati per i risultati nominali di bilancio; eppure, i piani di bilancio a sostegno di tali valori-obiettivo non erano sempre credibili (cfr. riquadro 11).
Riquadro 11
Problemi di credibilità del piano di bilancio iniziale
Il piano di bilancio iniziale (maggio 2010) mirava a realizzare un avanzo di bilancio primario senza precedenti, pari al 5 % del PIL nel 2014 (ossia oltre l’iniziale durata triennale del programma).
Il piano di bilancio stimava che misure non specificate, concentrate nel 2013 e 2014, equivalessero in totale al 4,4 % del PIL (il 34 % dello sforzo di bilancio complessivo).
La quantificazione, calcolata dalla Commissione, delle misure di ampliamento della base imponibile IVA differiva dalle stime dell’FMI:
- l’FMI prevedeva un “gettito di bilancio” pari all’1,8 % del PIL nel 2013, derivante da misure di bilancio strutturali (come una migliore amministrazione fiscale e migliori processi e controllo di bilancio). Nelle stime effettuate dalla Commissione per le misure del 2013, questo gettito corrispondeva a misure non specificate;
- a differenza della Commissione, l’FMI non ha stimato alcuna misura di bilancio per il 2014.
I valori-obiettivo di bilancio del primo e del secondo programma sono stati raggiunti solo nel 2012 e nel 2013 (cfr. tabella 4). Negli altri anni, essi non sono stati raggiunti (la differenza era di un importo compreso tra 3 e 6 miliardi di euro, benché la Grecia sia ricorsa a misure una tantum di incremento delle entrate per rispettare le proiezioni relative al disavanzo o alla liquidità. Nel corso del primo programma, i valori-obiettivo nominali (non modificati) della procedura per i disavanzi eccessivi non sono stati raggiunti, principalmente a causa del peggioramento del contesto economico (ossia un calo imprevisto delle entrate fiscali nominali e aumenti della spesa per interessi). L’erosione della base imponibile ha parzialmente cancellato l’aumento degli introiti proveniente da importanti misure fiscali: è stato in genere il caso del gettito IVA. Inoltre, al conseguimento dei valori-obiettivo di bilancio hanno contribuito, per tutto l’arco dei programmi, l’accumulo della spesa pubblica e gli arretrati dei rimborsi fiscali.
1° programma1 | 2° programma1 | 3° programma1 | |||||
---|---|---|---|---|---|---|---|
2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | |
Decisione del Consiglio (maggio 2010): saldo nominale (miliardi di euro) | -18,5 | -17,1 | -14,9 | -11,4 | -6,4 | ||
Decisione del Consiglio (marzo 2012): saldo primario, escluse le misure relative al settore bancario (miliardi di euro) | -2 | 3,7 | 9,4 | ||||
Decisione del Consiglio (dicembre 2012): saldo primario, escluse le misure relative al settore bancario (miliardi di euro) | -2,9 | 0 | 2,8 | 5,7 | 9 | ||
Decisione del Consiglio (agosto 2015): saldo primario (in % del PIL) | -0,25 | 0,5 | |||||
Effettivo (primo monitoraggio ex post) | -22 | -20 | -2,6 | 1,5 | N.a. | -3,4 | 3,9 |
Effettivo (il più recente SEC95 o SEC2010) | -24,5 | -20,1 | -2,6 | 0,6 | N.a. | -2,3 | 3,9 |
Differenza (valore-obiettivo applicabile rispetto a valore effettivo) | -6 | -3 | 0,3 | 0,6 | N.a. | -2,05 | 3,4 |
1 Valore-obiettivo applicabile in grassetto.
Fonte: Corte dei conti europea.
Benché la Grecia non abbia conseguito i valori-obiettivo nominali di bilancio, il saldo strutturale primario61 è migliorato notevolmente. Tra il 2009 e il 2015 l’aggiustamento complessivo ha superato il 17 % del PIL, rispecchiando il profondo squilibrio che affliggeva la Grecia in questo settore all’inizio della crisi.
114Nel contesto della situazione macroeconomica avversa, il debito pubblico complessivo ha continuato a crescere per tutto il periodo dei programmi, nonostante lo sforzo di bilancio compiuto. Nel 2016, il debito pubblico della Grecia superava il 181 % del PIL, rispetto al 126,7 % del 2009 (cfr. figura 11). L’unico anno in cui il debito pubblico è diminuito è stato il 2012, a causa della procedura PSP, in base alla quale gli investitori privati sono stati invitati a stralciare il 53,5 % del valore nominale dei titoli di Stato greci che detenevano. Le proiezioni del primo programma stimavano che il debito pubblico avrebbe raggiunto il suo massimo nel 2013 (al 149,7 % del PIL per il primo programma iniziale e al 164,2 % del PIL per il secondo). Il fattore che ha contribuito in modo più cospicuo all’incremento relativo del debito è stato il declino del PIL nominale.
Sostenibilità del sistema pensionistico
115Uno degli ostacoli più importanti alla stabilizzazione della situazione di bilancio della Grecia rimane il considerevole costo del sistema pensionistico. I successivi tagli apportati alle pensioni hanno ridotto la spesa nominale per le pensioni di 2,5 miliardi di euro tra il 2009 e il 2015. A causa del declino del PIL, tuttavia, i costi pensionistici come percentuale del PIL sono sistematicamente aumentati tra il 2010 e il 2015, rivelando pertanto la limitata efficacia delle riforme in termini di risanamento sostenibile del bilancio. Nel 2016, la spesa pubblica per le pensioni era la più elevata tra i paesi dell’area dell’euro (oltre il 16 % del PIL greco), mentre il finanziamento statale annuale dei disavanzi dei sistemi pensionistici superava il 9 % del PIL (la media dei paesi dell’area dell’euro era il 2,5 %).
116Sulla base delle proiezioni contenute nelle relazioni sull’invecchiamento della popolazione del 2012 e del 2015, le riforme pensionistiche previste dai primi due programmi dovrebbero produrre alcuni risultati positivi per la sostenibilità di lungo periodo del sistema pensionistico greco. Secondo l’insieme delle condizioni previste dai programmi, la Grecia dovrebbe limitare l’incremento della spesa pubblica per le pensioni, nel periodo 2010-2060, a meno di 2,5 punti percentuali del PIL. Alla luce della relazione sull’invecchiamento della popolazione 2015, le riforme pensionistiche dovrebbero produrre un calo complessivo della spesa pubblica per le pensioni pari a 1,9 punti percentuali: una performance migliore rispetto al valore-obiettivo dei programmi. Tuttavia, secondo le proiezioni, nel 2060 si dovrebbe ancora registrare un livello elevatissimo (14,3 % del PIL).
Ripristinare la stabilità finanziaria
117Il successo delle riforme del settore finanziario dipende anche da fattori esterni ai programmi. Tuttavia, sulla base di un ventaglio di indicatori, è possibile valutare gli sviluppi generali del settore bancario nell’arco dei programmi e stabilire così in che misura gli obiettivi generali siano stati raggiunti. Gli aspetti fondamentali da considerare in quest’analisi sono la solvibilità, il rischio di credito e la qualità degli attivi, la liquidità e la redditività; questi indicatori avevano risalto anche nelle condizioni dei programmi e nei piani di ristrutturazione bancaria approvati dalla Commissione.
Solvibilità
118Grazie soprattutto agli estesi finanziamenti dei programmi (31,9 miliardi di euro) e alla ristrutturazione del settore, i coefficienti di capitale delle banche greche sono notevolmente migliorati, in linea con le tendenze internazionali, dall’inizio della crisi mondiale. Di conseguenza, il principale coefficiente di capitale (capitale primario di classe 1) è stato innalzato al 17 % al 2016, ossia al di sopra della media UE del 14,2 %, nonché del livello pre-crisi (cfr. allegato X). Tuttavia, l’alto livello di crediti fiscali nei confronti dello Stato greco e di crediti deteriorati continuava a suscitare preoccupazioni in merito alla solvibilità delle banche.
Rischio di credito e qualità degli attivi
119Durante il periodo dei programmi, il rating (merito) di credito delle quattro maggiori banche greche è significativamente peggiorato, scendendo nel 2015 allo status di “default” (inadempienza)62. Nonostante il completamento della terza ricapitalizzazione, che ha rafforzato l’adeguatezza patrimoniale delle banche, nel corso del 2016 il rating di tutte le banche è rimasto confinato nella gamma del non-investment grade63.
120Per quanto riguarda la qualità degli attivi, nel 2008, all’inizio della crisi globale, le banche greche detenevano NPL pendenti che ammontavano al 5,5 % del portafoglio prestiti totale (7 % nel 2009), ossia un livello sensibilmente più alto della media dei paesi dell’area dell’euro. A causa della recessione economica senza precedenti, del conseguente aumento della disoccupazione e delle insolvenze strategiche (non affrontate) dei debitori, gli NPL sono nettamente aumentati in tutto l’arco dei programmi. Nel 2016 – sulla base di una definizione più ampia – le esposizioni deteriorate hanno raggiunto il livello più elevato di tutta l’UE (45,9 %), nove volte più alto della media UE (5,1 %); cfr. allegato X).
Liquidità
121Sin dal primo programma, le banche greche sono state invitate a ridurre la propria dipendenza dal rifinanziamento presso la banca centrale (vale a dire l’Eurosistema), poiché la loro situazione in termini di liquidità era già deteriorata. In tale contesto, il primo programma non è stato in grado di ridurre la dipendenza dai prestiti della banca centrale, contrariamente al secondo e al terzo programma. Nel 2016, tuttavia, le banche greche continuavano a far fronte a condizioni di liquidità difficili, poiché la loro dipendenza dai finanziamenti della banca centrale rimaneva ben al di sopra del livello del 2009 (cfr. tabella 5), benché inferiore al picco di metà 2015 (150 miliardi di euro). Per quanto riguarda le normali fonti di liquidità, nel 2016 non si scorgevano segni di un sostenuto ritorno dei depositi (quasi la metà rispetto al 2009, da 238 miliardi di euro a 121 miliardi di euro), e le banche nazionali avevano ancora accesso limitato ad altre fonti di finanziamento.
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | |
---|---|---|---|---|---|---|---|---|
Rifinanziamento presso la banca centrale | 49,7 | 97,7 | 128,7 | 121,2 | 73,0 | 56,0 | 107,6 | 66,6 |
Depositi del settore privato | 237,5 | 209,6 | 174,2 | 161,5 | 163,3 | 160,3 | 123,4 | 121,4 |
Fonte: Banca di Grecia.
Redditività
122Le politiche dei programmi che sono state messe in atto hanno cercato di migliorare la redditività delle banche attraverso un radicale intervento di risanamento e ristrutturazione. Riducendo notevolmente il numero dei dipendenti e delle filiali, le banche nazionali hanno significativamente migliorato il rispettivo coefficiente costi/proventi (51,9 %, rispetto a una media UE del 65,7 % nel 2016) nonché i costi operativi. Tuttavia, su base consolidata esse hanno continuato a produrre perdite per quasi tutto il periodo indicato e la loro performance, in relazione a una serie di indicatori di redditività, era ancora tra le peggiori dell’UE (cfr. allegato X).
123Nel complesso, i programmi non sono stati in grado di evitare un netto deterioramento dei bilanci delle banche greche, in primo luogo a causa di sviluppi macroeconomici e politici negativi. Il ruolo di intermediazione delle banche si è indebolito e i canali di finanziamento dell’economia reale sono diventati limitati64 e costosi.
Ritorno alla crescita
124Dopo l’integrazione nell’area dell’euro nel 2001, la Grecia ha conosciuto un periodo di crescita economica elevatissima, ma contemporaneamente ha subito gravi perdite di competitività. Porre rimedio agli squilibri strutturali ed eliminare le barriere alla competitività è stato pertanto uno degli obiettivi dei programmi, allo scopo di ritornare ad una crescita sostenibile nel lungo periodo e agevolare così il risanamento del bilancio. Quest’obiettivo non è stato conseguito, nel senso che la Grecia ha fatto fronte ad una recessione prolungata ed eccezionalmente grave che ha avuto serie conseguenze sul mercato del lavoro. L’andamento dei principali indicatori macroeconomici è stato sistematicamente peggiore rispetto alle ipotesi alla base dei programmi (cfr. allegato XI).
La crescita economica e il suo contesto
125L’economia greca non è ritornata a crescere con la stessa rapidità di altri Stati membri dell’UE facenti parte dell’area dell’euro, compresi quelli che hanno beneficiato di programmi di sostegno finanziario (ad esempio, Irlanda e Portogallo). Alcune debolezze nell’impostazione e nell’attuazione dei programmi (cfr. Parte II) non hanno contribuito ad agevolare la ripresa, ma la situazione macroeconomica è dipesa anche da una serie di fattori esterni e dalla gravità dell’insieme di squilibri preesistenti alla crisi. I programmi non sono riusciti a realizzare i rispettivi obiettivi di crescita; tuttavia, non è noto quale sarebbe stato lo scenario macroeconomico in assenza dei programmi.
126L’economia greca ha fatto registrare performance costantemente peggiori rispetto agli obiettivi di crescita su cui si basavano le proiezioni macroeconomiche. Tra il 2009 e il 2016, l’economia greca ha subito una contrazione maggiore del 25 %. La crescita effettiva del PIL nel 2011 e nel 2012 è stata inferiore alle previsioni iniziali dei programmi (maggio 2010), rispettivamente di 6,5 e 8,4 punti percentuali (cfr. figura 12). Benché la previsione indicasse un ritorno a valori positivi di crescita nel 2012, ciò in realtà è avvenuto solo nel 2014 e per un anno appena. L’economia greca ha fatto registrare performance peggiori anche rispetto alle previsioni del marzo 2012 e dell’aprile 2014, sebbene le discrepanze siano state notevolmente minori.
Durante il periodo dei programmi (fino al 2015), la Grecia ha fatto costantemente registrare valori positivi riguardo alla crescita delle esportazioni, benché tale ripresa abbia fatto seguito a una forte contrazione delle esportazioni nel 2009. Rispetto alle previsioni dei programmi, le esportazioni hanno fatto generalmente registrare una performance peggiore, ma con uno scostamento minore rispetto a quello dalle previsioni del PIL. Nel 2013, le esportazioni si collocavano allo stesso livello del 2008, mentre nello stesso periodo le importazioni si sono ridotte del 30 %, il che ha consentito alla Grecia di realizzare un riequilibrio esterno.
128La ripresa delle esportazioni registrata nel 2010 non può però essere integralmente attribuita alle riforme dei programmi. Alcuni settori importanti, quali il turismo, hanno beneficiato della svalutazione interna. Tuttavia, l’analisi settoriale mostra che le esportazioni greche sono anche influenzate da settori sui quali non pesano prezzi e salari nazionali65 (ad esempio, i prodotti petroliferi e il trasporto marittimo), la cui performance riflette tendenze sui mercati mondiali piuttosto che un miglioramento della competitività nazionale (cfr. allegato XI).
Prezzi e disoccupazione
129L’andamento dei livelli dei prezzi non ha seguito le proiezioni alla base dei programmi. La previsione iniziale (maggio 2010) ha fortemente sottostimato l’inflazione del 2010-2011 (anche a causa dell’impatto delle misure fiscali) e non ha previsto la deflazione del 2013-2014 (cfr. allegato XI). Di conseguenza, l’aumento dei prezzi nel corso del primo programma ha rallentato il processo di svalutazione interna e ciò ha impedito alla Grecia di migliorare la propria competitività esterna. Le discrepanze tra l’andamento dei prezzi effettivo e quello previsto si sono registrate anche nelle fasi successive del programma, ma in misura minore.
130Parallelamente alla recessione economica, più grave del previsto, il mercato del lavoro ha ottenuto performance notevolmente inferiori rispetto alle ipotesi iniziali alla base dei programmi (cfr. figura 13). Il tasso di disoccupazione ha raggiunto il picco del 27,5 % nel 2013, mentre inizialmente le proiezioni prevedevano un valore massimo del 15,2 % nel 2012. La disoccupazione ha superato anche i livelli previsti dalle proiezioni successive. Il tasso di disoccupazione per i giovani al di sotto dei 25 anni ha raggiunto il livello massimo nel 2013 (quasi il 60 %), ma è sceso notevolmente al di sotto del 50 % nei due anni successivi (cfr. allegato XI).
Conclusioni e raccomandazioni
Gestione dei programmi di risanamento economico per la Grecia
131Il primo programma di risanamento economico per la Grecia è stato definito in una situazione di estrema urgenza e la gestione di tutti i tre programmi ha subito l’impatto delle incertezze politiche ed economiche. La Commissione era solo uno dei numerosi partner coinvolti nel processo, il quale rientrava nell’alveo degli orientamenti politici forniti dall’Eurogruppo; l’approvazione dei programmi richiedeva un accordo tra le autorità greche e tutte le istituzioni che rappresentavano i prestatori: l’FMI, la Commissione, la BCE, nonché il MES nel corso del terzo programma (cfr. Introduzione, paragrafi 22-23 e 31-32).
132La Commissione ha stabilito le procedure per la gestione dei programmi quasi un anno dopo il varo del primo programma per la Grecia. Le procedure definivano le disposizioni interne relative ai flussi di informazione e approvazione presso la Commissione e il Consiglio, nonché con i partner dei programmi, ma non offrivano orientamenti sull’effettiva impostazione dei programmi, ad esempio in termini di estensione e livello di dettaglio delle condizioni (cfr. paragrafi 24-25).
133Nelle prime fasi del processo di programmazione alcune condizioni erano vaghe e non specificavano azioni concrete. Le condizioni sono diventate più chiare nel secondo programma, nel quale il loro numero e livello di dettaglio è aumentato. Solo nel terzo programma la Commissione ha designato le condizioni importanti come “realizzazioni-chiave”, mentre nei primi due programmi l’importanza relativa delle misure non era indicata (cfr. paragrafi 26-28).
Raccomandazione 1
La Commissione dovrebbe migliorare le procedure generali per la definizione dei programmi di sostegno, in particolare delineando l’estensione dei lavori analitici necessari per giustificare il contenuto delle condizioni e, ove possibile, specificando gli strumenti che potrebbero essere utilizzati in situazioni pertinenti. Per eventuali programmi futuri, un tale orientamento dovrebbe rendere più facile per la Commissione organizzare il proprio lavoro in situazioni di estrema urgenza, nella fase di avvio del programma.
Data-obiettivo: fine 2018
Raccomandazione 2
La Commissione dovrebbe attribuire priorità alle condizioni in maniera più efficace e specificare quali siano le misure più urgenti per affrontare gli squilibri e cruciali per il raggiungimento degli obiettivi dei programmi.
Data-obiettivo: immediatamente, se del caso
134Nonostante gli sforzi della Commissione, le condizioni dei programmi non sono state collocate nel contesto di una più ampia strategia di crescita per la Grecia che avrebbe potuto protrarsi oltre la durata dei programmi. Nelle fasi iniziali, l’obiettivo immediato dei programmi era ripristinare la sostenibilità del bilancio, ma l’esigenza di una tale strategia è divenuta più chiara nel corso del tempo. La Corte ha rilevato debolezze nell’impostazione dei programmi per quanto riguarda il coordinamento trasversale delle politiche, nonché casi in cui l’ambito di applicazione delle misure del programma non era esaustivo. Entrambi questi fattori hanno influito sull’efficacia delle riforme strutturali, in particolare di quelle miranti a rendere più competitiva l’economia greca (cfr. paragrafi 29-30).
Raccomandazione 3
Laddove utile per eliminare i sottostanti squilibri economici, la Commissione dovrebbe far sì che i programmi siano inseriti in una strategia complessiva di crescita del paese, già messa a punto o elaborata insieme allo Stato membro nel corso dei programmi. Se non è possibile definire tale strategia nella fase di avvio del programma, essa dovrebbe seguire il più presto possibile e informare ogni eventuale riesame del programma.
Data-obiettivo: immediatamente, se del caso
135Benché la Commissione non disponesse di procedure formalizzate circa l’estensione del monitoraggio, ha regolarmente valutato e riferito sul rispetto delle condizioni dei programmi. In genere, la Commissione è stata in grado di dimostrare che le proprie valutazioni poggiavano su una base solida, tra cui alcuni interventi di monitoraggio, come il dettagliato feedback sui progetti di atti normativi. In qualche caso, la Corte ha rilevato problemi nel monitoraggio del rispetto delle condizioni, come l’omissione, l’imprecisione o la genericità delle valutazioni (cfr. paragrafi 33-37).
136Inoltre, nel caso delle riforme strutturali, al rispetto formale delle condizioni non hanno sempre fatto seguito i cambiamenti effettivamente auspicati dai programmi. Notevoli lacune nei dati e l’assenza di indicatori di performance appropriati per la maggior parte delle condizioni strutturali hanno ulteriormente inciso in modo negativo sulla rilevanza del monitoraggio svolto dalla Commissione, in termini di capacità di aiutare a capire l’attuazione e l’impatto delle riforme ed adottare azioni correttive quando necessario (cfr. paragrafi 38-40).
Raccomandazione 4
La Commissione dovrebbe mettere a punto procedure chiare e, se del caso, definire indicatori chiave di performance per assicurare un monitoraggio dei programmi sistematico e accuratamente documentato. Il monitoraggio dell’attuazione, soprattutto per le riforme strutturali, dovrebbe essere maggiormente incentrato sull’efficacia, estendersi al di là dell’adozione degli atti normativi di rango primario e riguardare anche la pertinente normativa di rango secondario e altri atti attuativi. La Commissione dovrebbe migliorare i propri meccanismi di monitoraggio dell’attuazione e dell’introduzione pianificata delle riforme, in modo da individuare meglio ostacoli di tipo amministrativo e di altra natura all’efficace attuazione delle riforme. La Commissione deve dotarsi delle risorse necessarie per effettuare tali valutazioni.
Data-obiettivo: fine 2018
Raccomandazione 5
La Commissione dovrebbe affrontare in maniera più generale, sin dall’inizio dei programmi, il problema delle lacune a livello di dati. Dovrebbe altresì indicare chiaramente tutti i dati di cui ha bisogno per monitorare i programmi e i relativi risultati.
Data-obiettivo: immediatamente, se del caso
137Nonostante i complessi meccanismi istituzionali relativi ai programmi, gli accordi di lavoro interni, riguardanti le modalità della cooperazione tra Commissione e partner dei programmi (in primo luogo FMI, BCE e MES) non sono mai stati formalizzati. Non c’era abbastanza trasparenza circa i ruoli dei partner, la suddivisione delle responsabilità o i metodi di lavoro. Le istituzioni hanno, tuttavia, posto in essere meccanismi informali efficaci per la cooperazione e la condivisione delle informazioni (cfr. paragrafi 41-43).
Raccomandazione 6
La Commissione dovrebbe cercare di giungere ad un accordo con i partner dei programmi, chiarendo i loro ruoli e i metodi di cooperazione, che dovrebbero essere trasparenti e sufficientemente dettagliati.
Data-obiettivo: fine 2018
138L’impostazione generale dei programmi si basava su proiezioni macroeconomiche e calcoli del deficit di finanziamento che erano stati preparati per ciascun riesame dalla Commissione in cooperazione con i partner dei programmi. L’analisi svolta dalla Commissione a questo proposito era internamente coerente e si basava sui dati più recenti. La Corte ha però riscontrato alcune debolezze metodologiche, in particolare per quanto riguarda la documentazione delle ipotesi, la giustificazione delle valutazioni discrezionali operate e il limitato utilizzo delle “prove di sensitività”. Mancavano inoltre disposizioni formali in materia di qualità per garantire l’esattezza dei calcoli. Le proiezioni macroeconomiche hanno fortemente sottostimato la crisi economica in Grecia, ma in genere gli errori non sono stati più gravi di quelli commessi da altre organizzazioni internazionali (cfr. paragrafi 44-54).
Raccomandazione 7
La Commissione dovrebbe giustificare in maniera più rigorosa le ipotesi e le modifiche relative ai calcoli economici sottesi all’impostazione del programma, anche mediante adeguate pubblicazioni. Tali processi dovrebbero essere soggetti a un adeguato controllo della qualità. Ciò dovrebbe valere in particolare per i riesami dei programmi, che si svolgono in circostanze meno urgenti di quelle della fase iniziale dei programmi.
Data-obiettivo: fine 2018
Impostazione e attuazione delle riforme
139Il sostegno finanziario alla Grecia era subordinato all’attuazione di un ampio ventaglio di riforme che affrontavano squilibri strutturali, finanziari e di bilancio. L’estensione delle riforme è stata modificata nel tempo, ma fin dall’inizio ha riguardato quasi tutte le funzioni dello Stato greco, il che significa che in alcuni casi dovevano essere corretti squilibri strutturali molto profondi. Il calendario delle riforme per la Grecia presentava sfide particolarmente ardue e sulla sua attuazione ha inciso l’instabilità politica (cfr. paragrafi 55-57).
140Le riforme della politica fiscale hanno prodotto risultati in termini di bilancio, che in gran parte dei casi erano basati su modifiche delle aliquote fiscali o nuovi tributi. Ciò ha acuito l’instabilità della politica fiscale, verificatasi per una molteplicità di ragioni, compresa l’assenza di sostenuti sforzi riformatori, ed è andato contro precedenti valutazioni che privilegiavano l’ampliamento della base imponibile come mezzo per incrementare le entrate fiscali. La Commissione non ha giustificato a sufficienza alcune misure-chiave (ad esempio, l’aumento dell’IVA e delle accise) offrendo un’analisi delle opzioni alternative e delle loro conseguenze. Le riforme dell’amministrazione fiscale hanno prodotto meno risultati tangibili, il che è attribuibile a problemi di capacità di attuazione ma anche a debolezze di impostazione, come ad esempio la tardiva inclusione nei programmi e la limitata estensione (cfr. paragrafi 58-66).
141La contemporanea attuazione di risparmi di bilancio, giustificati da motivi di risanamento del bilancio, e di modifiche strutturali di lungo periodo ha messo a dura prova le riforme della pubblica amministrazione, che sono risultate meno riuscite. La Corte ha riscontrato che, per quanto riguarda l’impostazione, le cause principali erano da ricercarsi nell’insufficiente attenzione prestata alla capacità amministrativa di attuare le riforme, nonché nei deboli nessi tra i programmi e altri strumenti, come ad esempio l’assistenza tecnica e i programmi operativi finanziati dai Fondi strutturali. La Commissione non è riuscita a giustificare i principali valori-obiettivo quantitativi inseriti nei programmi per quanto riguarda le riforme della pubblica amministrazione (cfr. paragrafi 67-76).
142Le riforme finanziarie hanno garantito la stabilità di breve periodo nel settore, ma alcune debolezze strutturali non sono state affrontate in maniera esaustiva oppure sono state inserite tardivamente nel programma (ad esempio, la gestione dei crediti deteriorati e la governance aziendale). Le misure del terzo programma sono state più esaustive. La Corte ha altresì rilevato debolezze nell’analisi dei rischi sottesa alla ricapitalizzazione delle banche del 2013, nonché alcune inefficienze nell’impostazione delle ricapitalizzazioni successive. La successione temporale di alcuni aspetti delle riforme non è stata coordinata in modo sufficiente (cfr. paragrafi 77-94).
143La Commissione è riuscita a dimostrare di avere effettuato una solida analisi a sostegno delle riforme del mercato del lavoro, le quali hanno prodotto risultati tangibili in termini di liberalizzazione del mercato. L’attuazione, tuttavia, è stata ostacolata da forti ritardi. Alcune condizioni, specie nella fase di avvio dei programmi, non sono state adattate in maniera adeguata alla struttura dell’economia greca e altre misure molto importanti sono state incluse nel programma con un certo ritardo (cfr. paragrafi 95-102).
Raccomandazione 8
Per mitigare potenziali debolezze, la Commissione dovrebbe valutare in maniera più sistematica la capacità amministrativa degli Stati membri di attuare le riforme. Le esigenze di assistenza tecnica e l’eventuale aiuto offerto dal Servizio di assistenza per le riforme strutturali della Commissione dovrebbero essere valutati nelle prime fasi del programma, in cooperazione con le autorità degli Stati membri. La scelta, il livello di dettaglio e la tempistica delle condizioni dovrebbero essere correlati alle risultanze dell’analisi.
Data-obiettivo: immediatamente, se del caso
Raccomandazione 9
La Commissione dovrebbe potenziare il proprio lavoro analitico sull’impostazione delle riforme. Dovrebbe, in particolare, valutare l’opportunità e la tempistica delle misure, data la specifica situazione dello Stato membro;
Data-obiettivo: immediatamente, se del caso
Conseguimento degli obiettivi dei programmi
144Aderendo ai tre programmi di risanamento economico, la Grecia ha scongiurato il default. Tuttavia, gli obiettivi dei programmi – sostenibilità del bilancio, stabilità finanziaria e ritorno alla crescita – sono stati conseguiti solo in misura limitata. Una valutazione esterna avrebbe potuto essere utile per comprendere appieno i complessi sviluppi di fondo, ma la Commissione non l’ha effettuata (cfr. paragrafi 103-106).
145Nel caso della sostenibilità del bilancio, i programmi hanno prodotto un notevole risanamento: nel periodo 2009-2015 il saldo strutturale primario ha fatto registrare un aggiustamento pari al 17 % del PIL. Nello stesso periodo, tuttavia, il PIL si è ridotto di oltre un quarto e la disoccupazione ha superato il 25 %. Soltanto nel 2014 la Grecia ha registrato una crescita economica, benché l’ipotesi iniziale alla base dei programmi prevedesse un ritorno sostenibile alla crescita già nel 2012 (cfr. paragrafi 107, 111-113 e 124-130).
146A causa della deludente performance macroeconomica, associata ai costi di finanziamento del debito precedentemente accumulato, in Grecia il rapporto debito/PIL è costantemente aumentato per tutto il periodo dei programmi (eccezion fatta per il 2012, in ragione della PSP). Il paese non è nemmeno riuscito a finanziare il proprio fabbisogno sui mercati. Nel periodo immediatamente successivo ai programmi, la Grecia dovrà rimborsare cospicui importi di debito; l’ipotesi alla base dei programmi è che tali importi saranno finanziati integralmente dall’avanzo primario e dal ricorso ai mercati. Dal punto di vista finanziario, i programmi hanno garantito la stabilità di breve periodo del sistema finanziario, ma non sono stati in grado di evitare un brusco deterioramento dei bilanci delle banche, dovuto in primo luogo a sviluppi macroeconomici e politici negativi (cfr. paragrafi 114-123 e 108-110).
Raccomandazione 10
I programmi dovrebbero essere sottoposti a una valutazione ex post almeno dopo la loro conclusione. Nel caso di programmi consecutivi la cui durata combinata è notevolmente superiore al periodo standard di tre anni, dovrebbe essere effettuata una valutazione intermedia, i cui risultati andrebbero utilizzati per valutare l’impostazione e i meccanismi di monitoraggio dei programmi stessi.
Data-obiettivo: fine 2018
Raccomandazione 11
La Commissione dovrebbe analizzare l’opportuno quadro di sostegno e sorveglianza per il periodo successivo alla conclusione dei programmi. Ciò dovrebbe essere fatto sufficientemente in anticipo rispetto alla conclusione del programma, tenendo conto delle esigenze di finanziamento del paese.
Data-obiettivo: immediatamente
La presente relazione è stata adottata dalla Sezione IV, presieduta da Tomé MUGURUZA, Membro della Corte dei conti europea, a Lussemburgo, nella riunione del 3 ottobre 2017.
Per la Corte dei conti europea
Klaus-Heiner LEHNE
Presidente
Acronimi
Allegato I
Cronologia della crisi economica greca
Prima dei programmi | |
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2009 | |
25 maggio 2009 | Rappresentanti dell’FMI dichiarano che il sistema bancario greco sembra dotato di capitali e riserve di liquidità sufficienti per superare il previsto rallentamento dell’economia. |
4 ottobre 2009 | Il PASOK vince le elezioni politiche in Grecia. Il partito ottiene il 43,92 % del voto popolare e 160 seggi parlamentari su 300. |
20 ottobre 2009 | Il nuovo ministro delle Finanze annuncia che il disavanzo nazionale aumenterà fino a quasi il 12,5 % del PIL. |
22 ottobre 2009 | L’agenzia di rating Fitch declassa il rating del credito della Grecia da A ad A-, a causa della probabilità che il disavanzo di bilancio del paese raggiunga il 12,5 % del PIL nel 2009. |
8 dicembre 2009 | L’agenzia di rating Fitch declassa il rating del credito della Grecia da A- a BBB+. Ciò riflette le preoccupazioni per le prospettive di medio termine delle finanze pubbliche. Fitch stima che il debito pubblico probabilmente aumenterà a quasi il 130 % del PIL prima di stabilizzarsi. |
16 dicembre 2009 | L’agenzia di rating Standard & Poor’s declassa il rating del credito della Grecia. |
22 dicembre 2009 | Il parlamento greco approva il bilancio per il 2010. |
22 dicembre 2009 | L’agenzia di rating Moody’s declassa il merito di credito della Grecia dalla categoria A1 alla categoria A2. Il declassamento riflette i rischi per la limitatissima liquidità a breve termine e i rischi per la solvibilità nel medio e lungo periodo. |
2010 | |
21 gennaio 2010 | Lo spread tra il rendimento dei titoli decennali greci e quello dei titoli decennali tedeschi supera i 300 punti base. |
9 febbraio 2010 | Il parlamento approva le prime misure di bilancio, tra cui il congelamento dei salari di tutti i dipendenti pubblici, un taglio del 10 % delle gratifiche e la riduzione dei pagamenti per straordinari. |
3 marzo 2010 | Il parlamento approva un nuovo importante pacchetto di misure di bilancio. Tra le misure approvate vi sono le seguenti: congelamento delle pensioni; aumento dell’aliquota IVA normale dal 19 % al 21 % e aumento delle accise su carburante, sigarette, alcolici e beni di lusso; tagli agli stipendi del settore pubblico. |
9 aprile 2010 | Fitch declassa il rating del credito della Grecia da BBB+ a BBB-. |
12 aprile 2010 | I ministri delle Finanze dei paesi dell’area dell’euro convengono di fornire alla Grecia fino a 30 miliardi di euro sotto forma di prestiti nell’anno a venire; l’FMI accetta di contribuire con finanziamenti per altri 15 miliardi di euro. |
23 aprile 2010 | Il primo ministro greco richiede formalmente il sostegno internazionale. La legge n. 3842 riforma l’imposta sul reddito delle persone fisiche e adotta misure contro l’evasione fiscale. |
27 aprile 2010 | Standard & Poor’s declassa il rating del credito greco al di sotto dell’investment grade, a livello di junk bond (titoli spazzatura). |
28 aprile 2010 | Lo spread tra il rendimento dei titoli decennali greci e quello dei titoli decennali tedeschi supera i 1 000 punti base. |
Primo programma di risanamento | |
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2010 | |
2 maggio 2010 | Il primo ministro greco, l’FMI e i leader dei paesi dell’area dell’euro concordano un pacchetto di salvataggio di 110 miliardi di euro che prenderà effetto nei tre anni successivi. Il governo annuncia le misure del nuovo pacchetto di bilancio. |
6 maggio 2010 | Il parlamento greco approva le misure del nuovo pacchetto di bilancio. La legge viene approvata con 172 voti a favore e 121 contrari. L’aliquota IVA normale viene nuovamente aumentata, passando dal 21 % al 23 % a partire dal 1° luglio 2010. |
7 luglio 2010 | Il parlamento approva la riforma delle pensioni, richiesta fondamentale presentata dall’UE e dall’FMI. |
13 luglio 2010 | Istituzione del Fondo ellenico di stabilità finanziaria, incaricato di contribuire alla stabilità finanziaria del sistema bancario greco. |
4 ottobre 2010 | La Grecia annuncia un documento programmatico di bilancio mirante a ridurre il disavanzo al 7 % del PIL nel 2011. |
15 dicembre 2010 | Il parlamento approva la legge sulle imprese pubbliche, che pone un tetto ai salari mensili e riduce del 10 % gli stipendi superiori a 1 800 euro. |
23 dicembre 2010 | Il parlamento greco approva il bilancio per il 2011. |
2011 | |
14 gennaio 2011 | Fitch declassa il rating del credito della Grecia da BBB- a BB+. |
7 marzo 2011 | Moody’s declassa il rating del credito della Grecia da Ba1 a B1. |
11 marzo 2011 | L’Unione europea raggiunge un accordo preliminare per tagliare di 100 punti base i tassi sui prestiti di emergenza alla Grecia per i primi tre anni e per prorogare le scadenze dei prestiti fino a sette anni e mezzo. |
29 marzo 2011 | Con una nuova legge vengono introdotte misure contro l’evasione fiscale. L’aliquota dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche viene ridotta dal 24 % al 20 %. |
20 maggio 2011 | Fitch declassa il rating del credito della Grecia da BB+ a B+. Il declassamento del rating rispecchia la sfida che la Grecia deve affrontare per attuare un programma di riforme strutturali e di bilancio, nonché il rischio politico connesso all’attuazione di ulteriori misure di bilancio. |
1 giugno 2011 | Moody’s declassa il rating di credito della Grecia da B1 alla categoria default (Caa1) poiché “è sempre più probabile che [il paese] non riesca a stabilizzare i rapporti debito/PIL nell’arco di tempo stabilito dai programmi di risanamento del bilancio precedentemente annunciati”. |
13 giugno 2011 | Anche Standard & Poor’s declassa il rating di credito della Grecia alla categoria default. |
29 giugno 2011 | Il parlamento greco, nonostante le manifestazioni pubbliche, approva le nuove misure di bilancio. La legge viene approvata con 155 voti a favore e 138 contrari. Le misure comprendono nuovi tributi (ad esempio, una nuova imposta sulle persone fisiche il cui reddito annuo supera i 12 000 euro) e nuovi tagli ai salari dei lavoratori. |
13 luglio 2011 | Fitch declassa il rating del credito della Grecia da B+ a CCC (categoria default). |
15 luglio 2011 | L’ABE pubblica i risultati della prova di stress estesa a tutta l’UE. |
25 luglio 2011 | Moody’s declassa il rating del credito della Grecia alla categoria Ca-. |
8 agosto 2011 | L’indice azionario generale scende al di sotto dei 1 000 punti, il livello più basso da gennaio 1997. |
24 agosto 2011 | La Banca di Grecia attiva il sostegno di emergenza alla liquidità (ELA) per sostenere le banche greche. |
2 settembre 2011 | Gli ispettori delle istituzioni sospendono il quinto riesame del programma per la Grecia dopo aver riscontrato ritardi nell’attuazione del piano di bilancio di medio termine e delle riforme economiche strutturali. |
27 settembre 2011 | Il parlamento adotta nuove misure fiscali (un’imposta periodica sui beni immobili ad ampia base imponibile, mentre la soglia di esenzione fiscale per i redditi delle persone fisiche viene abbassata da 12 000 a 5 000 euro). |
20 ottobre 2011 | Il governo greco approva una legge generale sui risparmi fra proteste e disordini fuori dal palazzo del parlamento. |
27 ottobre 2011 | Gli investitori accettano una riduzione di valore del 50 %, effettuata tramite conversione delle obbligazioni esistenti in nuovi prestiti. |
31 ottobre 2011 | Il primo ministro greco chiede un voto di fiducia e indice un referendum per approvare l’accordo concluso al vertice UE sulla riduzione di valore del debito greco. |
6 novembre 2011 | Il primo ministro si dimette. |
10 novembre 2011 | Loukas Papadīmos diventa il nuovo primo ministro della Grecia, alla guida di un governo appoggiato da una coalizione di tre partiti. |
2012 | |
12 febbraio 2012 | Fra le proteste, il parlamento approva una nuova serie di tagli di bilancio. Molti edifici del centro di Atene vengono dati alle fiamme durante i disordini. |
Secondo programma di risanamento | |
9 marzo 2012 | La ristrutturazione del debito sovrano greco nel quadro della PSP viene portata a termine con successo. |
14 marzo 2012 | I ministri delle Finanze dei paesi dell’area dell’euro raggiungono un accordo su un secondo pacchetto di salvataggio per la Grecia. L’accordo comprende uno stralcio del 53,5 % per gli investitori che detengono titoli di Stato greci. |
6 maggio 2012 | Si tengono le elezioni. Vince il partito Nuova Democrazia, ma con una percentuale di voti più bassa. Dal momento che nessun partito ha ottenuto la maggioranza, vengono indette nuove elezioni per l’inizio di giugno. |
16 maggio 2012 | Panagiotis Pikramenos diventa primo ministro ad interim. |
17 giugno 2012 | Si tengono le elezioni anticipate. Vince Nuova Democrazia, con il 29,7 % dei voti, ma senza ottenere la maggioranza in parlamento. Quattro giorni più tardi, formazione di un governo di coalizione cui partecipano Nuova Democrazia, PASOK e DIMAR. Antonis Samaras, leader di Nuova Democrazia, diventa il nuovo primo ministro della Grecia. |
27 luglio 2012 | La Banca Agricola di Grecia (Αγροτική Τράπεζα της Ελλάδος) è messa in risoluzione e la Banca del Pireo (Τράπεζα Πειραιώς) ne acquisisce tutti gli attivi sani. |
5 novembre 2012 | Il parlamento greco adotta una nuova serie di misure di bilancio, che sono state richieste per consentire alla Grecia di ricevere la tranche successiva del salvataggio economico internazionale. I contributi per la previdenza sociale sono ridotti di 1,1 punti percentuali. |
11 novembre 2012 | La Grecia approva il bilancio per il 2013. |
2013 | |
11 gennaio 2013 | Il parlamento greco adotta nuove misure fiscali (aumento dell’aliquota dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche dal 20 % al 26 %, nuova riforma dell’imposta sul reddito delle persone fisiche che innalza la soglia di esenzione fiscale, abolizione della fascia di esenzione fiscale per i lavoratori autonomi, sostituzione dei crediti d’imposta per i figli con benefici commisurati al reddito, ecc.). |
1 febbraio 2013 | La Alpha Bank acquisisce la Banca “Emporiki” (Εμπορική Τράπεζα της Ελλάδας) dal Credit Agricole. |
25 marzo 2013 | L’Eurogruppo raggiunge un accordo con Cipro, che comprende un accordo tra Cipro e la Grecia per il trasferimento delle filiali greche delle banche cipriote alla Banca del Pireo. |
28 aprile 2013 | Il parlamento approva una legge che taglia 15 000 posti di lavoro statali entro la fine dell’anno successivo, 4 000 dei quali nel 2013. |
24 giugno 2013 | Il primo ministro greco Antonis Samaras effettua un rimpasto di governo. |
17 luglio 2013 | Il parlamento greco approva nuove misure di austerità, tra cui un piano per migliaia di licenziamenti e tagli salariali per i dipendenti pubblici. |
2014 | |
6 marzo 2014 | La Banca di Grecia fissa i requisiti patrimoniali del settore bancario greco (6,4 miliardi di euro per il 2013-2016, secondo lo scenario di base). |
7 aprile 2014 | Il parlamento greco riduce ulteriormente i contributi di previdenza sociale di 3,9 punti percentuali. |
26 ottobre 2014 | La BCE pubblica i risultati della valutazione complessiva di 130 banche europee. |
19 dicembre 2014 | Il programma dell’EFSF per la Grecia viene prorogato di due mesi (fino al 28 febbraio 2015). |
30 dicembre 2014 | Data l’impossibilità di eleggere un nuovo capo dello Stato, si indicono elezioni anticipate per il 25 gennaio 2015. |
2015 | |
25 gennaio 2015 | Le elezioni anticipate danno la vittoria a SYRIZA, che ottiene il 36,34 % dei voti e 149 seggi su 300. |
27 gennaio 2015 | Formazione di un governo di coalizione. |
4 febbraio 2015 | La BCE sospende la deroga sull’ammissibilità dei titoli di Stato greci come garanzia sui prestiti. |
27 febbraio 2015 | Nuova proroga di quattro mesi del programma dell’EFSF per la Grecia (fino al 30 giugno 2015). |
18 giugno 2015 | Il presidente dell’Eurogruppo annuncia che i progressi della Grecia sono insufficienti e che si rende necessario un nuovo accordo. |
22 giugno 2015 | Il governo greco invia una nuova proposta all’Eurogruppo. |
26 giugno 2015 | In Grecia viene indetto un referendum per il 5 luglio 2015. |
28 giugno 2015 | La Grecia chiude le proprie banche e impone controlli sui capitali. |
30 giugno 2015 | La Grecia non è in grado di rimborsare 1,5 miliardi di euro all’FMI. |
5 luglio 2015 | Il 61,3 % dei greci vota “No” al progetto di accordo presentato dalle istituzioni alla riunione dell’Eurogruppo del 25 giugno 2015. |
6 luglio 2015 | Il ministro delle Finanze si dimette. Viene nominato il nuovo ministro, Euclidis Tsakalotos. La chiusura delle banche viene prorogata. |
8 luglio 2015 | La Grecia presenta al MES una richiesta ufficiale per un terzo programma di assistenza – sotto forma di uno strumento di prestito – da utilizzarsi per rispettare gli obblighi debitori e garantire la stabilità del sistema finanziario del paese. |
13 luglio 2015 | Dichiarazione dell’FMI sui pagamenti dovuti dalla Grecia (456 milioni di euro). Le autorità greche chiedono una proroga. |
15 luglio 2015 | Il parlamento greco adotta nuove misure fiscali (l’aliquota dell’imposta sulle persone giuridiche viene aumentata dal 26 % al 29 %; vengono aumentate anche le aliquote del contributo di solidarietà sui redditi annuali delle persone fisiche superiori a 30 000 euro; viene ampliato l’ambito di applicazione dell’aliquota IVA normale). Numerosi ministri si dimettono. |
16 luglio 2015 | L’Eurogruppo concede alla Grecia un sostegno di stabilità triennale tramite il MES. |
17 luglio 2015 | Rimpasto di governo per sostituire i ministri che hanno rifiutato l’accordo di prestito. Il Consiglio approva un prestito-ponte di 7 miliardi di euro alla Grecia. Fine della chiusura delle banche. |
20 luglio 2015 | Rimborso del debito all’FMI, alla BCE e alla Banca di Grecia. |
19 agosto 2015 | Memorandum d’intesa che definisce i dettagli delle misure di riforma economica e degli impegni associati al pacchetto di assistenza finanziaria. |
Terzo programma di risanamento | |
14 agosto 2015 | Il parlamento approva il terzo programma di salvataggio con il sostegno di cinque partiti politici su sette. Proposta del MES per le condizioni della prima tranche di 26 miliardi di euro nel quadro dell’accordo sullo strumento di assistenza finanziaria per la Grecia. |
19 agosto 2015 | Il consiglio di amministrazione del MES approva il programma del MES per la Grecia – Memorandum d’intesa (MoU) che definisce i dettagli delle misure di riforma economica e degli impegni associati al pacchetto di assistenza finanziaria. |
20 agosto 2015 | Il primo ministro Alexis Tsipras annuncia le dimissioni del suo governo e indice elezioni anticipate per il 20 settembre 2015. |
27 agosto 2015 | La presidente della Corte suprema di cassazione presta giuramento quale primo ministro ad interim. |
20 settembre 2015 | Elezioni politiche in Grecia, si forma un governo di coalizione SYRIZA-ANEL. |
7 ottobre 2015 | Il governo ottiene la fiducia dal parlamento con 155 voti a favore e 144 contrari. |
31 ottobre 2015 | Dopo uno stress test (prova di stress), la BCE riscontra una carenza patrimoniale di 14,4 miliardi di euro nelle quattro maggiori banche greche. La Banca di Grecia rileva a sua volta una carenza patrimoniale di 0,7 miliardi di euro nella più grande banca “meno significativa”. |
19 novembre 2015 | Per ricevere un’erogazione di 2 miliardi di euro, il parlamento approva prior actions con una stretta maggioranza di 153 voti. |
16 dicembre 2015 | Introduzione della legge n. 4354/2015 per le cessioni e il servizio degli NPL. |
2016 | |
8 maggio 2016 | Nuova riforma delle pensioni – nuove norme sulle imposte sui redditi e sui contributi di previdenza sociale. |
22 maggio 2016 | Ulteriori aumenti delle aliquote di varie imposte indirette. L’aliquota IVA normale viene aumentata dal 23 % al 24 %. |
23 maggio 2016 | L’FMI svolge un’analisi preliminare sulla sostenibilità del debito greco. |
9 giugno 2016 | Viene completato il primo riesame del terzo programma di risanamento economico e viene pubblicata la relazione di conformità. |
16 giugno 2016 | Accordo sul primo aggiornamento del memorandum d’intesa corredato di un memorandum d’intesa tecnico. |
22 giugno 2016 | La BCE ripristina la deroga sull’ammissibilità dei titoli di Stato greci. |
10 dicembre 2016 | Voto sul bilancio per il 2017: 152 voti a favore e 146 contrari. |
Allegato II
Controlli sui capitali
Dopo Cipro (fine marzo 2013), la Grecia è stato il secondo paese a introdurre (28 giugno 2015) restrizioni alla libera circolazione dei capitali nel contesto di un’unione monetaria. A differenza di molti casi precedenti, in cui sostanzialmente si cercava di sostenere la stabilità dei tassi di cambio (Islanda nel 2008, Brasile nel 2009 e India nel 2013), in Grecia i controlli sui capitali sono stati imposti per far diminuire l’emorragia di depositi e salvaguardare la stabilità finanziaria interna, in un periodo di elevate incertezze circa gli sviluppi politici e le prospettive macroeconomiche nazionali.
Dopo il fallimento dei negoziati sulla conclusione del secondo programma e l’annuncio del referendum, la BCE ha deciso di interrompere l’innalzamento del massimale globale del sostegno di emergenza alla liquidità a favore delle banche greche che avevano assistito a un lento ma costante ritiro di denaro depositato (bank-walk) sin dall’ottobre 2014 (con flussi in uscita di 42 miliardi di euro, ossia il 26 % dei depositi del settore privato in otto mesi); ciò aveva spinto le autorità greche a imporre dapprima la chiusura delle banche e, successivamente, controlli sui capitali per i depositi e le operazioni con l’estero.
Le banche greche sono rimaste chiuse per tre settimane. In questo periodo, i clienti non hanno potuto ritirare più di 60 euro al giorno e per ciascuna carta bancaria. Tutte le operazioni verso banche estere dovevano ottenere la previa approvazione di un organismo governativo. Non c’erano però limiti sulle operazioni interne effettuate tramite carte di credito e di debito, né sui prelievi effettuati tramite carte emesse al di fuori della Grecia. Il 12 luglio del 2015, l’accordo concluso al vertice euro ha spianato la strada a un innalzamento del massimale ELA e alla successiva riapertura delle banche greche. Una serie di restrizioni è stata gradualmente attenuata: le ultime modifiche hanno avuto luogo nel luglio 2016.
L’imposizione di controlli sui capitali ha prodotto un’immediata contrazione della situazione di liquidità per le famiglie e per le imprese greche, facendo ritornare l’economia greca in recessione dopo cinque trimestri consecutivi di crescita positiva. La contrazione dell’attività economica aggregata si è però dimostrata più lieve di quanto temessero inizialmente le istituzioni (PIL reale 2015: -0,2 %). Una serie di fattori interni ed esterni (ad esempio, l’accordo sul terzo programma, la positiva stagione turistica, il completamento della ricapitalizzazione delle banche, il calo dei prezzi del petrolio e la svalutazione dell’euro) aveva contribuito a rendere meno grave la recessione. Anche i depositi del settore privato si sono in larga parte stabilizzati. Per un ritorno più rapido dei depositi sarebbe stato però necessario un ulteriore significativo miglioramento del clima economico.
Fonte: Parlamento europeo, Unità Assistenza alla governance economica, Greece’s financial assistance programme (Programma di assistenza finanziaria alla Grecia), marzo 2017; Eurobank, One year capital controls in Greece: Impact on the domestic economy and lessons from the Cypriot experience (Un anno di controlli sui capitali in Grecia: l’impatto sull’economia nazionale e gli insegnamenti tratti dall’esperienza di Cipro), 1° agosto 2016.
Allegato III
Debolezze nel monitoraggio della conformità
Fiscalità | ||
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Condizione | MoU | Monitoraggio |
Il parlamento adotta una “legislazione diretta a migliorare l’efficienza dell’amministrazione fiscale e dei controlli”, attuando le raccomandazioni formulate dalla Commissione europea e dall’FMI. In particolare, viene messo a punto un efficace meccanismo di gestione dei progetti (comprendente una rigorosa vigilanza del ministero delle Finanze e l’impiego di task force), allo scopo di attuare il piano anti-evasione e ripristinare la disciplina fiscale. | Primo programma, MoU iniziale | La condizione è stata definita “parzialmente assolta” insieme a un’altra condizione (secondo riesame del primo programma), ma non è chiaro quali siano gli elementi non assolti (ad esempio, non è stata effettuata una valutazione delle leggi adottate, o delle task force). La giustificazione della valutazione si riferisce a fatti che non fanno parte di questa condizione. |
Ripristinare la disciplina fiscale tramite: … la riorganizzazione di un’unità “dedicata ai grandi contribuenti”, incaricata in particolare di verificare la conformità dei contribuenti con redditi più alti; | Primo programma, MoU iniziale | La condizione è stata definita “assolta” (secondo riesame del primo programma), ma in realtà non era così: le nuove condizioni del MoU riveduto ne richiedevano l’attuazione. |
Il governo continua a lavorare su una “procedura standard di revisione del valore catastale degli immobili” al fine di allinearlo con maggiore precisione ai prezzi di mercato, che saranno utilizzati per la tassazione dei capitali nell’esercizio finanziario 2016 e pubblica una relazione sui progressi delle attività nonché un calendario dettagliato (settembre 2013). | Secondo programma, terzo riesame | Il rispetto di questa condizione non è stato valutato (veniva definita “N.a.” nel quarto riesame del secondo programma). |
Le prior actions in materia di fiscalità. | Secondo programma, versione iniziale e primo riesame | Non ne è stato valutato il rispetto |
68 condizioni in materia di fiscalità. | Secondo programma, quarto riesame | Non ne è stato valutato il rispetto |
Per liquidare gli arretrati di spesa e i rimborsi fiscali, le condizioni, che un’unità governativa deve soddisfare per consentire l’erogazione dei fondi da liquidare, comprendono, per gli arretrati di spesa: i) l’istituzione da parte dell’unità di un registro degli impegni perfettamente operativo e ii) la comunicazione, per almeno tre mesi, di dati coerenti su impegni, pagamenti e arretrati (2 mesi per l’organismo nazionale per la fornitura di servizi sanitari, EOPYY); e, sia per gli arretrati di spesa che per i rimborsi fiscali: iii) la verifica delle domande. | Secondo programma, secondo riesame | Non ne è stato valutato il rispetto alla scadenza (secondo riesame del secondo programma) e non vi è stato un follow-up. |
Separatamente, entro la fine di giugno, sarà adottata una nuova legge sulla tassazione dei beni immobili, che entrerà in vigore a partire dal 2014. Il nuovo regime fiscale per i beni immobili, che consoliderà una serie di imposte ora separate, sarà concepito per non avere effetti in termini di bilancio e garantirà entrate annuali di almeno 2,7 miliardi di euro. | Secondo programma, secondo riesame | Questa prior action è stata definita “assolta” nel secondo riesame del primo programma, ma in realtà non era così: l’imposta unificata sugli immobili (ENFIA) è stata adottata con legge (n. 4223) nel dicembre 2013, sulla base di una condizione supplementare contenuta nel terzo aggiornamento del MoU: “Il governo approverà una legge sul regime fiscale dei beni immobiliari che entrerà in vigore nel 2014” [trad. a cura della Corte]. |
Il governo preparerà una riforma fiscale intesa a semplificare il sistema tributario, abolendo deroghe e regimi preferenziali, ampliando così le basi imponibili e consentendo una graduale riduzione delle aliquote fiscali man mano che migliorino i risultati delle entrate. Questa riforma riguarda l’imposta sul reddito delle persone fisiche e l’imposta sul reddito delle persone giuridiche. La riforma sarà adottata nel dicembre 2012 per entrare in vigore nel 2013. | Secondo programma, primo riesame | Questa condizione è stata definita “assolta” nel secondo riesame del secondo programma, ma in realtà non era così (la legge n. 4110 del gennaio 2013 conteneva solo modifiche dei parametri per l’imposta sul reddito delle persone fisiche).Una condizione analoga è stata aggiunta nei successivi aggiornamenti (secondo e terzo) del MoU: “Le autorità adotteranno un codice dell’imposta sui redditi unificato e semplificato” [trad. a cura della Corte]. Il nuovo codice dell’imposta sui redditi è stato votato nel luglio 2013 come prior action del terzo aggiornamento del MoU (legge 4172/2013). |
Il governo adotterà norme per introdurre un nuovo codice dell’imposta sui redditi che semplificherà la normativa esistente, ne migliorerà la trasparenza e ne eliminerà le ambiguità, garantendo contemporaneamente un’amministrazione più snella, incoraggiando il rispetto delle norme tributarie e assicurando entrate più cospicue nell’ambito di tutto il ciclo. Il nuovo codice dell’imposta sul reddito ridurrà gli obblighi burocratici per i contribuenti soggetti a trattenuta alla fonte e per coloro che percepiscono redditi da investimento, consoliderà le norme in materia di fusioni transfrontaliere e riorganizzazioni e introdurrà norme anti-elusione per combattere l’elusione fiscale internazionale; | Secondo programma, terzo riesame | La condizione è stata definita “assolta” nel terzo riesame (la legge 4172/2013 è stata adottata). La legge non è diventata però operativa, in quanto le autorità avevano bisogno di tempo per adottare le norme attuative. |
“Le autorità: […] ii. presentano un piano per sostituire i pagamenti in contanti e tramite assegno agli uffici tributari con bonifici bancari (luglio 2013)” [trad. a cura della Corte]; (terzo aggiornamento del MoU, secondo programma). | Secondo programma quarto riesame | Prevista per luglio 2013, questa condizione è stata definita “rispettata” nell’aprile 2014, con un ritardo di nove mesi (quarto riesame del secondo programma). |
Lavoro | ||
Condizione | MoU | Monitoraggio |
Dopo un dialogo con le parti sociali, il governo adotta norme sui salari minimi per introdurre livelli al di sotto del minimo per gruppi a rischio come i giovani e i disoccupati di lungo periodo e mettere in atto misure per garantire che i salari minimi attuali restino congelati in termini nominali per un periodo di tre anni. | Primo programma, MoU iniziale | Il requisito di introdurre livelli al di sotto del minimo per i giovani lavoratori dipendenti è stato effettivamente “rispettato”. Non vi sono però prove del congelamento triennale dei salari minimi e dell’introduzione di livelli al di sotto del minimo per i disoccupati di lungo periodo. Al momento del primo riesame, nell’agosto 2010, il rispetto delle condizioni non era ancora previsto, ma esse non sono state ripetute né valutate nel MoU successivo. Nel 2014 (legge 4254/2014 dell’8 aprile), gli incrementi ai salari minimi per i disoccupati di lungo periodo sono stati ridotti, ma questa misura non si può considerare rispondente al requisito, previsto dal programma, di introdurre “livelli al di sotto del minimo” [trad. a cura della Corte]. |
Il governo promuove, monitora e valuta l’attuazione dei nuovi accordi collettivi speciali a livello di impresa. Garantisce che non vi siano ostacoli formali o effettivi a tali accordi e che essi contribuiscano a migliorare l’adattabilità delle imprese alle condizioni di mercato, allo scopo di creare e conservare posti di lavoro e migliorare la competitività delle imprese, allineando l’andamento dei salari a quello della produttività a livello di impresa. Redige una relazione su tale valutazione. Qualsiasi altra modifica alla legge sulla contrattazione collettiva settoriale è adottata prima della fine di luglio del 2011. | Primo programma, quinto riesame | Lo status di conformità è “parzialmente assolta”, benché il ricorso agli accordi collettivi speciali a livello di impresa sia stato marginale e i dati fossero incompleti (cfr. paragrafo 76). Inoltre, non è stata presentata alcuna relazione (l’unica effettiva “realizzazione” richiesta da questa condizione del MoU) e la Corte non ha ricevuto alcun elemento comprovante che ciò sia stato fatto per i riesami successivi. |
Il governo riesamina l’attuale struttura del sistema dei livelli salariali minimi, al fine di migliorarne eventualmente la semplicità e l’efficacia, onde promuovere l’occupabilità e contrastare la disoccupazione, rafforzando la competitività dell’economia. | Secondo programma, quarto riesame | Definita “non assolta” nel quarto riesame del secondo programma; attuata nell’aprile 2014, ma mai sottoposta a formale valutazione della conformità. |
Contesto imprenditoriale | ||
Agevolazione delle esportazioni | ||
Condizione | MoU | Monitoraggio |
Il governo adotta misure, conformi alle norme dell’UE in materia di concorrenza, miranti all’approvazione di misure per incoraggiare i partenariati pubblico-privato. |
Primo programma, primo riesame | Nessuna valutazione del rispetto. Insieme di condizioni ripetuto nel primo riesame, in seguito abbandonato. |
Il governo adotta misure, conformi alle norme dell’UE in materia di concorrenza, per potenziare la politica di promozione delle esportazioni. | Primo programma, terzo riesame | Lo status di conformità è ambiguo: non è chiaro infatti se lo status “assolta” riguardi solo l’adozione della legge sugli investimenti o comprenda anche la politica di promozione delle esportazioni. Inoltre, la promozione delle esportazioni compare nuovamente nel terzo PRE, con termine ultimo fissato a dicembre 2015. Nel MoU supplementare del giugno 2016 la condizione è rinviata ancora una volta a maggio 2016. |
Il governo svolge una valutazione approfondita di tutte le azioni in materia di R&S e innovazione, comprese quelle contenute in vari programmi operativi, per adeguare la strategia nazionale. | Primo programma, terzo riesame | Condizione non rispettata. |
Il governo istituisce un consiglio consultivo esterno finanziato tramite il settimo programma di R&S, per analizzare le modalità con le quali promuovere l’innovazione e potenziare i collegamenti tra ricerca pubblica e industrie greche, nonché lo sviluppo di poli industriali regionali. | Primo programma, terzo riesame | Lo status di conformità è ambiguo. Dal riesame emerge che la condizione è “assolta”, ma si richiede di completare l’istituzione del consiglio consultivo esterno. Il quarto riesame del programma definiva “non assolte” tre condizioni, fra cui questa. L’ultima parte della frase (“secondo il governo”) fa in ogni caso pensare a una valutazione inadeguata. |
Riforme del settore finanziario | ||
Condizione | MoU | Monitoraggio |
Riesaminare il diritto fallimentare applicabile al settore privato per garantire la coerenza con le osservazioni della BCE. | Primo programma, primo riesame | La condizione è stata definita “in corso” nel primo riesame, ma in seguito non è stato effettuato alcun monitoraggio e la valutazione della conformità rimane poco chiara. |
La Banca di Grecia e il governo garantiscono la piena operatività del Fondo ellenico di stabilità finanziaria (HFSF). | Primo programma, secondo riesame | Nel secondo riesame, la condizione è stata definita “parzialmente assolta” alla scadenza. L’ultima valutazione è stata effettuata in occasione del quinto riesame; sono stati osservati problemi concernenti il personale. In seguito, non sono state effettuate ulteriori valutazioni e quindi lo status di conformità rimane poco chiaro. |
La Banca di Grecia si impegna a ridurre le retribuzioni del proprio personale nel quadro dello sforzo complessivo di consolidamento di bilancio. | Primo programma, secondo riesame | La condizione è stata definita “parzialmente assolta” nel secondo e nel quinto riesame del primo MoU. La Corte ha potuto seguire il percorso di questa condizione fino al secondo MoU; in seguito non è stato effettuato alcun monitoraggio. Lo status di conformità rimane quindi poco chiaro. |
Dando seguito ai risultati delle prove di stress compiute nel luglio 2010 dal comitato delle autorità europee di vigilanza bancaria (CEBS), la banca che non ha superato il test attua misure di ristrutturazione provvisorie sotto la vigilanza rafforzata della Banca di Grecia. Il governo offre pieno sostegno a questa banca e garantisce che essa rispetti il requisito di attuare un piano di ristrutturazione conformemente alle norme UE in materia di aiuti di Stato, compreso il rispetto del termine ultimo del 1 °ottobre 2010 per la presentazione. |
Primo programma, secondo riesame | La condizione è stata definita “parzialmente assolta/in corso” nel secondo riesame. Il rispetto della condizione non è stato poi monitorato in occasione del nel terzo riesame del primo MoU, benché fosse definita solo “parzialmente assolta” e la valutazione fosse ancora in corso. |
Il governo presenta norme che riuniscono tutti i dipendenti delle banche registrate nella stessa categoria del settore privato, indipendentemente dalla proprietà della rispettiva banca. | Primo programma, quarto riesame | In occasione del quarto e quinto riesame del primo MoU, la condizione non era stata assolta. Dopo questa data, non è stato effettuato alcun monitoraggio. Lo status di conformità pertanto non è chiaro. |
Per sostenere le banche nel loro sforzo di ristrutturare le operazioni, il governo adotta misure per limitare le gratifiche ed eliminare il cosiddetto “premio di bilancio” o altre misure equivalenti. | Primo programma, quinto riesame | In occasione del quarto e quinto riesame, la condizione non era stata assolta; inoltre, non è stato effettuato alcun monitoraggio. Lo status di conformità pertanto non è chiaro. |
La Banca di Grecia trasferisce personale dotato di determinate competenze specialistiche alla sezione Vigilanza. Essa prenderà anche in considerazione l’opportunità di richiedere assistenza tecnica di lungo periodo, eventualmente fornita da altre autorità europee di vigilanza. | Primo programma, quinto riesame | La condizione è stata definita “parzialmente assolta” nel quinto riesame, ma poi non vi è stato monitoraggio nel secondo MoU. Lo status di conformità pertanto non è chiaro. |
La Banca di Grecia chiederà alle banche, la cui base di capitale non è adeguata ai requisiti normativi, di adottare le azioni opportune tramite iniezioni di capitale o ristrutturazioni. Se ciò dovesse comportare il coinvolgimento di altre istituzioni finanziarie locali, la Banca di Grecia presenterà un’analisi d’impatto finanziario e un parere giuridico. | Primo programma, quinto riesame | La condizione è stata definita “parzialmente assolta” in occasione del quinto riesame. A causa della lunghezza e della complessità delle procedure, non era possibile rispettare il termine ultimo concordato. La condizione non è stata però oggetto di monitoraggio nel secondo MoU. |
Riforme della pubblica amministrazione | ||
Condizione | MoU | Monitoraggio |
Il governo adotta norme che limitano le assunzioni in tutto il settore pubblico in base a una formula che prevede non più di un’assunzione per cinque “uscite”, senza eccezioni settoriali. Il governo prepara un piano per le risorse umane conformemente a tale formula. Detta formula si applica anche al personale trasferito dalle imprese pubbliche in corso di ristrutturazione agli enti governativi. | Primo programma, secondo riesame | Benché la condizione fosse definita “assolta”, essa prevedeva molteplici sotto-condizioni che non sono state rispettate. La valutazione del programma non copre adeguatamente tutte le sotto-condizioni. La legge 3899/2010 stabilisce che le assunzioni pubbliche nel periodo 2011-2013 devono rispettare la formula che prevede al massimo un’assunzione per ogni cinque “uscite”. Non esiste ancora, però, un piano esaustivo per le risorse umane. L’assenza di una registrazione costante e tempestiva dei movimenti del personale (assunzioni, “uscite” e trasferimenti) impedisce di monitorare l’attuazione della formula. |
Il ministero delle Finanze, di concerto con il ministero degli Interni, porta a termine l’istituzione di un’autorità unica di pagamento per il pagamento dei salari nel settore pubblico. Il ministero delle Finanze, in collaborazione con l’autorità unica di pagamento, prepara una relazione (da pubblicarsi entro la fine di gennaio 2011), sulla struttura e sui livelli delle remunerazioni e sul volume e sule dinamiche dell’occupazione nel settore delle amministrazioni pubbliche. La relazione comprende piani per l’assegnazione delle risorse umane al settore pubblico per il periodo fino al 2013. Specifica i piani per la ricollocazione del personale qualificato presso l’amministrazione fiscale, la Ragioneria generale dello Stato, l’Ispettorato del lavoro, le autorità di regolamentazione e l’Autorità ellenica per la concorrenza. |
Primo programma, secondo riesame | Questa condizione prevede molteplici sotto-condizioni. La valutazione del programma non copre adeguatamente tutte le sotto-condizioni. Il progetto di relazione comprende una diagnosi sui dati relativi a salari e occupazione nel settore pubblico. Non contiene tuttavia piani per l’assegnazione delle risorse umane al settore pubblico per il periodo fino al 2013. |
Basato su un campione delle condizioni soggette ad audit.
Allegato IV
Riforme fiscali
Parte A: Lacune nei dati
Campo | Osservazioni |
---|---|
Imposte sui beni immobili | Nel corso del primo programma, i dati sul gettito fiscale non erano sufficientemente dettagliati: nelle relazioni di monitoraggio la Commissione non ha segnalato problemi circa la riscossione dell’imposta sulle proprietà immobiliari (FAP), benché in sostanza non fosse stata effettuata alcuna riscossione negli anni 2011-2012. |
Imposte sul reddito delle persone fisiche | La definizione delle riforme dell’imposta sul reddito esigeva dettagliate serie di dati sulla distribuzione del reddito delle persone fisiche, che però non erano disponibili durante il primo programma. |
Domande di rimborso delle imposte | Il monitoraggio delle domande di rimborso delle imposte è stato richiesto inizialmente in occasione del primo aggiornamento del memorandum di politiche economiche e finanziarie (MPEF) per il secondo programma. Non è chiaro perché i dati non siano stati richiesti nel corso del primo programma, benché le domande inevase di rimborso delle imposte rappresentino di solito un rischio nei programmi di assistenza. Nel corso del secondo programma, sono state rilevate ripetute discrepanze tra i cambiamenti del numero complessivo e dei flussi delle domande segnalate. |
Evasione fiscale | I programmi non prevedevano la regolare raccolta dei dati necessari per stimare l’evasione fiscale o per l’eventuale monitoraggio delle perdite di gettito fiscale per differenti tributi e settori economici, segnalati come relativamente elevate nel periodo precedente la crisi. Non sono state monitorate le stime dell’impatto del lavoro non dichiarato sul gettito dell’imposta sul reddito delle persone fisiche e dei contributi di previdenza sociale. Analogamente, non sono stati analizzati i dati sulla performance dell’Ispettorato del lavoro in materia di lavoro non dichiarato. |
Tributi dovuti | I debiti tributari sono stati monitorati a partire dal secondo programma, ma gli indicatori non sono stati definiti chiaramente sin dall’inizio. Dati e valori-obiettivo si riferivano solo alla riscossione dei debiti tributari, mentre la consistenza totale di questi ultimi non è stata definita, monitorata o oggetto di interventi mirati. Ciò contrasta con il fatto che i debiti tributari hanno continuato ad aumentare nel corso dei due programmi. Inoltre, nel corso dei programmi non è stato monitorato il debito nei confronti degli enti di previdenza e assistenza sociale. |
Indicatori di performance per l’amministrazione fiscale | Nel corso del primo programma non è stato definito alcun indicatore di performance per l’amministrazione fiscale. Gli indicatori di realizzazione (come il numero di controlli fiscali) sono stati introdotti durante il secondo programma, ma unicamente per l’amministrazione fiscale, escludendo quindi gli enti di previdenza e assistenza sociale. L’OCSE ha pubblicato indicatori sull’efficienza dell’amministrazione fiscale, (Tax administration 2015 (Amministrazione fiscale 2015)), ma in questa relazione non erano disponibili dati sulla Grecia (ad esempio, coefficienti relativi alla spesa e al personale, coefficienti relativi ai costi di riscossione, rapporto tra costi salariali e costi amministrativi, tasso di avvicendamento/riduzione degli effettivi, etc.). La Commissione non ha monitorato/raccolto alcun indicatore per l’amministrazione fiscale o gli enti di previdenza e assistenza sociale nel corso dei programmi. Gli indicatori chiave di performance posti in essere dalle autorità fiscali con il sostegno del secondo programma non erano allineati con questi indicatori. |
Parte B: Instabilità della politica fiscale
Un sistema fiscale trasparente, semplice e stabile è generalmente considerato uno strumento importante per incoraggiare gli investimenti. In Grecia, l’instabilità della politica fiscale ha interessato tutti i principali tipi di tributi: modifiche e inversioni dell’ambito di applicazione delle aliquote IVA (cfr. tabella 1), modifiche delle aliquote dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche, tassazione degli immobili e degli investimenti, nonché tassazione del lavoro dipendente e autonomo. In particolare, l’aliquota dell’imposta sul reddito delle persone giuridiche è stata ridotta dal 25 % al 24 % nel 2010 e poi al 20 % nel 2011, ed è stata aumentata al 26 % nel 2013 e al 29 % nel 2015. Dai dati dell’OCSE e della Commissione emerge anche che il cuneo fiscale per un singolo lavoratore dipendente è aumentato nel corso del 2012 e poi nel 2015 è tornato al livello del 2009, con obiettivi economici non chiari per il mercato del lavoro. In particolare, le aliquote della previdenza e assistenza sociale e la soglia di esenzione fiscale per il reddito delle persone fisiche sono state dapprima aumentate e poi diminuite.
L’instabilità della politica fiscale è dipesa anche dalle molteplici riforme della determinazione del reddito imponibile, della contabilità, delle verifiche fiscali, delle sanzioni, ecc. Ad esempio, il primo programma propugnava il trattamento fiscale unificato delle fonti di reddito delle persone fisiche, mentre il secondo programma si è mosso nella direzione opposta. Sia le procedure fiscali che il codice dei libri e delle registrazioni contabili hanno subito modifiche nel corso del primo e del secondo programma. Il precedente codice dell’imposta sul reddito (legge 2238/1994) è stato modificato 425 volte da 34 leggi diverse nel corso dei programmi (2010-2014). Quando è stato adottato, nel 2013, il nuovo codice dell’imposta sul reddito (legge 4172/2013) esso non ha abrogato il codice precedente, lasciando temporaneamente i contribuenti nell’incertezza giuridica. L’adozione del nuovo codice dell’imposta sul reddito era un requisito previsto dal MoU. A sua volta, detto codice stato modificato 111 volte da 20 leggi nel periodo 2013-2014.
Nella relazione 2015-2016 sulla competitività globale, la Grecia si è classificata 136 esima su 140 paesi per quanto riguarda gli effetti della tassazione sugli incentivi agli investimenti.
Data di applicazione | Modifica |
---|---|
15 marzo 2010 | Le aliquote IVA sono state aumentate dal 19 %, 9 % e 4,5 % rispettivamente al 21 %, 10 % e 5 %. Le aliquote per alcune isole sono state aumentate dal 3 %, 6 % e 13 % rispettivamente al 4 %, 7 % e 15 %. |
1° luglio 2010 | Le aliquote IVA sono state aumentate al 23 %, 11 % e 5,5 %. I servizi giuridici, della sanità privata e culturali, erogati dal settore privato, che erano esonerati, sono stati riuniti nell’aliquota normale. Le aliquote per alcune specifiche isole sono state aumentate al 4 %, 8 % e 16 %. |
1° gennaio 2011 | Le aliquote ridotte sono state nuovamente aumentate al 13 % e al 6,5 %. Le aliquote per i servizi alberghieri e i prodotti farmaceutici sono passate dal 13 % al 6,5 % (con un passo indietro rispetto all’obiettivo di ampliare la base dell’aliquota normale). |
1° settembre 2011 | L’aliquota per bevande analcoliche, ristoranti, caffè, alimenti da asporto, alimenti pronti nei supermercati è aumentata dal 13 % al 23 %. |
1° agosto 2013 | L’aliquota per bevande analcoliche, ristoranti, caffè, alimenti da asporto, alimenti pronti nei supermercati è passata dal 23 % al 13 % (invertendo la misura precedente). |
20 luglio 2015 | L’aliquota per il trasporto di passeggeri, bevande analcoliche, ristoranti, caffè, alimenti da asporto, alimenti pronti nei supermercati è aumentata dal 13 %al 23 % (invertendo la misura precedente). |
1° ottobre 2015 | L’aliquota per i servizi alberghieri è aumentata dal 6,5 % al 13 % (inversione della misura precedente). Le aliquote per alcune isole sono aumentate al livello delle aliquote applicabili alla Grecia continentale. |
Parte C: Esempi di termini ultimi non realistici
Condizione | Osservazioni |
---|---|
Il governo pone termine ai pagamenti in contanti e con assegni negli uffici tributari; questi dovranno essere sostituiti da bonifici bancari, in modo che il personale abbia più tempo da dedicare a compiti a maggior valore aggiunto (verifiche, attività di riscossione, consulenza ai contribuenti); [secondo trimestre 2012]” (MoU iniziale, secondo programma). | Il progetto di informatizzazione non poteva realisticamente essere realizzato nell’arco di tre mesi. In occasione del primo aggiornamento del MoU, il termine ultimo è stato prorogato al dicembre 2012; in occasione del secondo aggiornamento del MoU, è stato prorogato a giugno 2013. Al terzo aggiornamento del MoU, la condizione è stata trasformata nel requisito di redigere un piano per la messa a punto dei necessari strumenti elettronici. Alla fine del 2014, il progetto non era stato completato. |
Il governo continua a centralizzare e accorpare gli uffici tributari; 200 uffici tributari locali, di cui è stata riscontrata l’inefficienza, saranno chiusi entro la fine del 2012 (MoU iniziale, secondo programma). | Il termine ultimo è stato ripetutamente prorogato: dalla fine del 2012 al giugno 2013 (primo aggiornamento del MoU) e poi al settembre 2013 (secondo aggiornamento del MoU). La condizione è stata infine attuata nel settembre 2013. Prima dell’introduzione, il progetto non è stato preparato in maniera adeguata (il numero degli uffici tributari coinvolti è passato da 90 nella condizione iniziale a 140, e infine a 120), il che spiega anche i ritardi. |
Il parlamento adotta “una legislazione diretta a migliorare l’efficienza dell’amministrazione fiscale e dei controlli”, attuando le raccomandazioni formulate dalla Commissione europea e dall’FMI (MoU iniziale, primo programma). | Questa condizione si basava sulle raccomandazioni formulate dalla missione di assistenza tecnica dell’FMI nel maggio 2010 a proposito di amministrazione fiscale. La condizione, tuttavia, non trovava nelle raccomandazioni una solida base: il piano di breve termine raccomandato prevedeva, per l’attuazione, un calendario di 12-18 mesi, mentre la condizione era corredata di un termine temporale non realistico di soli 3-4 mesi. |
Parte D: Indicatori quantitativi dei programmi per l’amministrazione fiscale
Dic. 2011 | Dic. 2012 | Dic. 2013 | Dic. 2014 | Dic. 2015 | |
Riscossione dei debiti tributari alla fine dell’anno precedente (milioni di euro) | 946 | 1 099 | 1 518 | 1 561 | 1 641 |
Tasso di riscossione dei nuovi debiti accumulati nell’esercizio in corso | 11 % | 19 % | 15 % | 17 % | |
Nuove verifiche complete di grandi contribuenti | 44 | 76 | 324 | 411 | 409 |
Nuove verifiche provvisorie di grandi contribuenti | 271 | 590 | 446 | 105 | |
Tasso di riscossione nell’anno per le entrate fiscali accertate in base a nuove verifiche complete di grandi contribuenti | 65 % | 55 % | 11 % | 13 % | |
Tasso di riscossione nell’anno per le entrate fiscali accertate in base a nuove verifiche provvisorie di grandi contribuenti | 49 % | 55 % | 29 % | 72 % | |
Nuove verifiche, basate sui rischi, di lavoratori autonomi e soggetti dall’ingente patrimonio | 404 | 444 | 454 | 693 | 488 |
Tasso di riscossione nell’anno per le entrate fiscali accertate in base a nuove verifiche di lavoratori autonomi e di soggetti dall’ingente patrimonio | 78 % | 22 % | 26 % | 15 % | |
Verifica patrimoniale sui dirigenti degli Uffici di riscossione delle imposte | 54 | 104 | 52 | ||
Verifica patrimoniale sui revisori fiscali | 72 | 108 | 74 |
Valore-obiettivo raggiunto | Valore-obiettivo non raggiunto | Valore-obiettivo non fissato |
Fonte: documentazione del memorandum tecnico d’intesa e relazioni di attività del Segretariato generale greco per le entrate pubbliche (2014 e 2015).
Allegato V
Evoluzione della metodologia per il deficit di finanziamento
Primo programma | Secondo programma | ||
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Debolezze | Evoluzione | Debolezze | Evoluzione |
Elementi non considerati nel calcolo iniziale:
|
Nel luglio 2011, la Commissione ha inserito nuovi elementi nel calcolo del fabbisogno di finanziamento delle amministrazioni pubbliche:
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Il calcolo del deficit di finanziamento considerava soltanto due dei tre elementi della Partecipazione del settore pubblico (la riduzione del margine dello strumento di prestito a favore della Grecia e l’impegno, da parte delle banche centrali dell’area dell’euro, a trasferire alla Grecia il reddito generato dal possesso di titoli di Stato greci). La decisione di restituire i profitti del Programma per il mercato dei titoli finanziari non era rispecchiata nel calcolo del deficit di finanziamento. |
Nuovi elementi considerati:
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Incoerenze tra le condizioni di finanziamento (scadenze) presentate nel documento di programma e il calcolo del deficit di finanziamento. | I calcoli del deficit di finanziamento effettuati nell’arco del programma non contenevano una disaggregazione in base al contributo di ciascuno strumento al finanziamento complessivo. | Il debito delle imprese di proprietà statale è stato consolidato nel debito delle amministrazioni pubbliche. | |
Calcolo non basato sul debito consolidato delle amministrazioni pubbliche (sotto-entità prese in considerazione secondo criteri non corretti). | Chiara disaggregazione del disavanzo di cassa tra disavanzo di cassa primario stimato e pagamento degli interessi. | ||
Ricorso al disavanzo SEC (per competenza). | Aggiustamento ai disavanzi basati sulla contabilità di cassa, più adatti al calcolo del deficit di finanziamento. |
Allegato VI
Accuratezza delle proiezioni macroeconomiche
2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | ||||||||||||
Effettiva (%) | Previsione (%) | Differenza in punti percentuali | Effettiva (%) | Previsione (%) | Differenza | Effettiva (%) | Previsione (%) | Differenza in punti percentuali | Effettiva (%) | Previsione (%) | Differenza in punti percentuali | Effettiva (%) | Previsione (%) | Differenza in punti percentuali | ||
PIL | 1° PRE | -5,5 | -4,0 | -1,5 | -9,1 | -2,6 | -6,5 | -7,3 | 1,1 | -8,4 | -3,2 | 2,1 | -5,3 | 0,7 | 2,1 | -1,4 |
2° PRE | -4,7 | -2,6 | 0,0 | -3,2 | 2,5 | -1,8 | ||||||||||
Consumi privati | 1° PRE | -6,5 | -3,8 | -2,7 | -9,7 | -4,5 | -5,2 | -8,0 | 1,0 | -9,0 | -2,3 | 1,1 | -3,4 | 0,5 | 1,2 | -0,7 |
2° PRE | -5,7 | -2,3 | -1,1 | -1,2 | 0,9 | -0,4 | ||||||||||
Spesa pubblica per beni e servizi | 1° PRE | -4,2 | -8,2 | 4,0 | -7,0 | -8,0 | 1,0 | -6,0 | -6,0 | 0 | -6,5 | -1,0 | -5,5 | -2,6 | 0,0 | -2,6 |
2° PRE | -11 | 5,0 | -9,5 | 3,0 | -4,7 | 2,1 | ||||||||||
Investimenti | 1° PRE | -19,3 | -7,3 | -12,0 | -20,5 | -7,0 | -13,5 | -23,5 | -2,6 | -20,9 | -9,4 | 1,1 | -10,5 | -2,8 | 1,2 | -4,0 |
2° PRE | -6,2 | -17,3 | 6,9 | -16,3 | 10,3 | -13,1 | ||||||||||
Esportazioni | 1° PRE | 4,9 | 1,5 | 3,4 | 0,0 | 6,1 | -6,1 | 1,2 | 5,7 | -4,5 | 2,2 | 7,3 | -5,1 | 7,5 | 6,7 | 0,8 |
2° PRE | 3,2 | -2,0 | 5,5 | -3,3 | 7,0 | 0,5 | ||||||||||
Importazioni | 1° PRE | -3,4 | -10,3 | 6,9 | -9,4 | -6,6 | -2,8 | -9,1 | -1,5 | -7,6 | -1,9 | 1,5 | -3,4 | 7,7 | 2,1 | 5,6 |
2° PRE | -5,1 | -4,0 | 0,0 | -1,9 | 2,4 | 5,3 | ||||||||||
IPCA | 1° PRE | 4,7 | 1,9 | 2,8 | 3,1 | -0,4 | 3,5 | 1,0 | 1,2 | -0,2 | -0,9 | 0,7 | -1,6 | -1,4 | 0,9 | -2,3 |
2° PRE | -0,5 | 1,5 | -0,3 | -0,6 | 0,1 | -1,5 | ||||||||||
Deflatore del PIL | 1° PRE | 0,7 | 1,2 | -0,5 | 0,8 | -0,5 | 1,3 | -0,4 | 1,0 | -1,4 | -2,5 | 0,7 | -3,2 | -2,2 | 1,0 | -3,2 |
2° PRE | -0,7 | 0,3 | -0,4 | -2,1 | 0,0 | -2,2 | ||||||||||
Disoccupazione (dati relativi alla contabilità nazionale) | 1° PRE | 12,0 | 12,0 | 0 | 16,7 | 14,7 | 2,0 | 23,0 | 15,2 | 7,8 | 25,9 | 14,8 | 11,1 | 24,9 | 14,1 | 10,8 |
2° PRE | 17,9 | 5,1 | 17,8 | 8,1 | 16,7 | 8,2 |
Cifre verdi: variazioni favorevoli (previsioni rispetto ai dati effettivi).
Cifre rosse: variazioni sfavorevoli (previsioni rispetto ai dati effettivi).
Allegato VII
Condizioni differite e non rispettate
Lavoro | ||
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Condizione | Valutazione finale del MoU | Status di conformità |
Insieme di condizioni sulla contrattazione salariale, la flessibilità dell’orario di lavoro e la legislazione a tutela dell’occupazione. | Primo programma terzo riesame | Riforme parzialmente differite alla prima valutazione (secondo riesame, primo programma). Parziale conformità al terzo riesame, rispettivamente con tre o cinque mesi di ritardo. Sotto-condizioni non rispettate, affrontate nel riesame successivo. |
Il governo adotta norme per rimuovere gli ostacoli che impediscono un maggiore uso dei contratti a tempo determinato. | Primo programma quinto riesame | Non assolta alla scadenza (terzo riesame del primo programma). Dopo modifiche della condizione, valutata come rispettata con un ritardo di dieci mesi nel quinto riesame del primo programma). |
Il governo modifica la normativa vigente (legge 3846/2010) per consentire una gestione più flessibile degli orari di lavoro […]. | Primo programma quinto riesame | Non assolta alla scadenza (terzo riesame del primo programma). Dopo modifiche della condizione, valutata come rispettata con un ritardo di dieci mesi nel quinto riesame del primo programma). |
Il governo modifica la legge 1876/1990 (articolo 11, paragrafo 2, e articolo 11, paragrafo 3) per abrogare l’estensione degli accordi settoriali e occupazionali alle parti non rappresentate nella negoziazione. | Secondo programma MoU iniziale | Non assolta alla scadenza (terzo riesame del primo programma). Dopo modifiche della condizione, valutata come rispettata con un ritardo di 18 mesi nel secondo programma. |
Il governo semplifica la procedura per la creazione di sindacati a livello aziendale. | Secondo programma MoU iniziale | Valutata come “in corso” alla scadenza (quarto riesame del primo programma). Valutata come rispettata con un ritardo di dodici mesi grazie all’istituzione dei “sindacati di persone” (secondo programma). |
Il governo coinvolge le parti sociali in una riforma del sistema di determinazione dei salari a livello nazionale […] La proposta mira a sostituire i livelli salariali fissati nel contratto collettivo generale nazionale con un livello salariale minimo statutario fissato per legge dal governo. | Secondo programma quarto riesame | Valutata come “in corso/avviata” alla scadenza (primo riesame del secondo programma). Attuata con un ritardo di 21 mesi (aprile 2014) tramite diverse leggi. |
Contesto imprenditoriale | ||
Agevolazione delle esportazioni | ||
Condizione | Valutazione finale del MoU | Status di conformità |
Il governo adotta misure, conformi alle norme dell’UE in materia di concorrenza: | ||
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Primo programma terzo riesame | Considerata rispettata in occasione del terzo riesame del primo programma; conformità raggiunta con un ritardo di quattro mesi. |
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Primo programma secondo riesame | Considerata rispettata in occasione del secondo riesame del primo programma; valutata come rispettata con un ritardo di due mesi. |
Il governo svolge una valutazione approfondita di tutte le azioni in materia di R&S e innovazione, comprese quelle contenute in vari programmi operativi, per adeguare la strategia nazionale. | Secondo programma primo riesame | Non rispettata alla scadenza (terzo riesame del primo programma), e neppure in occasione del quarto riesame. Valutazione nel quinto riesame: “non ancora applicabile” Valutazione nel secondo programma: “in corso” in occasione del primo riesame del secondo programma, considerata “assolta” con un ritardo di due anni. |
Il governo abolisce l’obbligo di registrazione presso il registro degli esportatori della camera di commercio per il rilascio del certificato di origine. | Secondo programma primo riesame | Definita come “in corso” alla scadenza (quinto riesame del primo programma). Valutata come “rispettata” con un anno di ritardo nel primo riesame del secondo programma. |
Il governo presenta un piano per una “Grecia favorevole alle imprese”, mirante a superare le 30 restrizioni rimanenti che intralciano le attività delle imprese, gli investimenti e l’innovazione. Il piano individua gli ostacoli all’innovazione e all’imprenditorialità – dall’istituzione alla liquidazione delle imprese – e presenta le rispettive azioni correttive. | Secondo programma primo riesame | “Parzialmente assolta” alla scadenza (quinto riesame del primo programma). Valutata come “rispettata” con un anno di ritardo nel primo riesame del secondo programma. |
Liberalizzazione delle professioni regolamentate e attuazione della direttiva sui servizi | ||
Viene varato un audit per valutare in che misura i contributi con cui avvocati e ingegneri coprono i costi operativi delle rispettive associazioni professionali siano ragionevoli, proporzionati e giustificati. | Secondo programma primo riesame | “Parzialmente assolta” alla scadenza (quinto riesame del primo programma). Valutata come “rispettata” con un anno di ritardo nel primo riesame del secondo programma. |
Il governo adotta anche norme:
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Secondo programma secondo riesame | Per quanto riguarda le norme, “parzialmente assolta” alla scadenza (primo riesame del secondo programma). Valutata come “rispettata” con nove mesi di ritardo nel secondo riesame del secondo programma. |
Il governo adotta norme per aprire le professioni regolamentate, compresa la professione legale, per rimuovere […] il divieto vigente sulla pubblicità; | Secondo programma terzo riesame | Valutata come “rispettata” con due anni di ritardo nel terzo riesame del secondo programma. |
Il governo garantisce l’efficace attuazione delle norme UE sul riconoscimento delle qualifiche professionali e sul rispetto delle sentenze della CGUE […]. | Secondo programma secondo riesame | Per quel che concerne l’attuazione, parzialmente rispettata alla scadenza (terzo riesame del primo programma). Valutata come “rispettata” con 29 mesi di ritardo nel secondo riesame del secondo programma. |
Ai sensi della direttiva sui servizi, il governo porta a termine il riesame (screening) della normativa settoriale esistente, e stila un elenco di restrizioni che, di conseguenza, sono in corso di abrogazione o modifica. | Primo programma terzo riesame | Giudicata assolta alla scadenza (terzo riesame del primo programma), ma la relazione segnala che alcuni settori della politica restano scoperti. Ritardo stimato superiore a sei mesi. |
Il governo garantisce che lo sportello unico distingua le procedure applicabili ai fornitori di servizi stabiliti in Grecia da quelle applicabili ai fornitori transfrontalieri (in particolare per quanto riguarda le professioni regolamentate). | Secondo programma primo riesame | Definita come “in corso” alla scadenza (terzo riesame del primo programma). Valutata come “rispettata” con due anni di ritardo nel primo riesame del secondo programma. |
Il governo inoltre garantisce che lo sportello unico elettronico sia operativo con un portale Internet di facile utilizzo che consenta il completamento delle procedure comuni con mezzi elettronici, la disponibilità online dei moduli necessari e il riconoscimento delle firme elettroniche ai sensi della decisione 2009/767/CE. | Secondo programma terzo riesame | Condizioni giudicate non assolte alla scadenza (secondo riesame del primo programma); vi è stata poi una rielaborazione e una suddivisione in più fasi. Valutata come “rispettata” con 33 mesi di ritardo nel terzo riesame del secondo programma. |
Il governo garantisce collegamenti adeguati tra gli sportelli unici e le altre autorità competenti (tra cui le associazioni professionali); | Primo programma terzo riesame | Definita come “in corso” alla scadenza (terzo riesame del primo programma). Valutata come rispettata nel quarto riesame del secondo programma, il 5 settembre 2013 (con due anni e nove mesi di ritardo). |
Il governo adotta norme su un numero limitato di settori di servizi prioritari, individuati nel quarto trimestre del 2010. Il governo indica, per un numero limitato di settori di servizi prioritari, un calendario per l’adozione, entro la fine del quarto trimestre 2011, di una normativa settoriale tale da garantire la piena conformità ai requisiti della direttiva sui servizi. | Secondo programma MoU iniziale | Valutata come “in corso” nel quinto riesame del primo programma, dopo diverse modifiche nel terzo e nel quarto riesame. La conformità è stata raggiunta nel marzo 2012, con nove mesi di ritardo. |
Lo sportello unico è pienamente operativo e il completamento delle procedure con mezzi elettronici è possibile in tutti i settori interessati dalla direttiva sui servizi. | Secondo programma terzo riesame | Non assolta alla scadenza (quinto riesame del primo programma). La condizione è stata suddivisa in tre parti nel terzo riesame del secondo programma, in cui è stata nuovamente giudicata “non assolta”. Valutata come pienamente rispettata con due anni e tre mesi di ritardo. |
Riforme del settore finanziario | ||
Condizione | Valutazione finale del MoU | Status di conformità |
La Banca di Grecia chiederà alle banche, la cui base di capitale non è adeguata ai requisiti normativi, di adottare le azioni opportune tramite iniezioni di capitale o ristrutturazioni. Se ciò dovesse comportare il coinvolgimento di altre istituzioni finanziarie locali, la Banca di Grecia presenterà un’analisi d’impatto finanziario e un parere giuridico. | Primo programma quinto riesame | Giudicata “parzialmente assolta” a causa della lunghezza e della complessità delle procedure. Nel secondo MoU, non è stato dato seguito alla condizione. |
La Banca di Grecia e il Fondo ellenico di stabilità finanziaria (HFSF) redigono un memorandum d’intesa per rafforzare ulteriormente la propria collaborazione e condividere le opportune informazioni di vigilanza. | Secondo programma MoU iniziale | Definita “parzialmente assolta” alla scadenza (quinto riesame del primo programma). Condizione rispettata con un ritardo di nove mesi nel secondo memorandum d’intesa. |
La Banca di Grecia si impegna ad elaborare un piano di attuazione che delinei le fasi ulteriori per migliorare i recuperi e stabilire valori-obiettivo, al fine di garantire un utilizzo efficace degli strumenti potenziati. | Secondo programma quarto riesame | giudicate “non assolte, in sospeso”. Nessuna ulteriore valutazione prevista alla fine del secondo programma. La condizione era suscettibile di interpretazioni diverse. |
Il governo si impegna a: adottare definizioni per termini quali “spese di sostentamento accettabili” e “debitori collaborativi” (cooperative borrowers), come orientamento per il sistema giudiziario e le banche, al fine di proteggere le famiglie vulnerabili. | Secondo programma quarto riesame | giudicate “non assolte, in sospeso”. Nessuna ulteriore valutazione prevista alla fine del secondo programma. |
Continuare a monitorare da vicino la risoluzione dei debiti in sofferenza per le famiglie, le PMI e le imprese. | Secondo programma quarto riesame | Definita “non assolta”. Nessuna ulteriore valutazione prevista alla fine del secondo programma. |
Il governo si impegna a far tesoro degli importanti risultati ottenuti nella riforma dei regimi di insolvenza, adottando le seguenti misure: i) formare un gruppo di lavoro per individuare criteri che rendano più efficaci i processi di risoluzione del debito per le famiglie, le PMI e le imprese; ii) a tal fine, il governo, in consultazione con rappresentanti di CE/BCE/FMI, individuerà le principali strozzature; e iii) il governo, avvalendosi dell’assistenza tecnica, si impegna a proporre misure concrete per migliorare questo settore. | Secondo programma quarto riesame | Per quanto riguarda ii) e iii): giudicate “non assolte, in sospeso”. Nessuna ulteriore valutazione prevista alla fine del secondo programma. |
La Banca di Grecia, in consultazione con le banche e con rappresentanti di CE/BCE/FMI, redigerà un quadro corredato di termini temporali che consenta alle banche di agevolare il saldo degli arretrati dei mutuatari utilizzando protocolli standardizzati, sulla base del riesame delle operazioni relative ai crediti in sofferenza delle banche. In questo quadro (MPEF) rientrano procedure di valutazione, norme di impegno, calendari definiti e strategie di rescissione. | Secondo programma quarto riesame | giudicate “non assolte, in sospeso”. Nessuna ulteriore valutazione prevista alla fine del secondo programma. |
Pubblica amministrazione | ||
Condizione | Valutazione finale del MoU | Status di conformità |
Il governo presenta un piano annuale per legiferare meglio (di cui all’articolo 15 della legge 4048/2012), con obiettivi misurabili per semplificare la normativa (anche mediante codificazione) ed eliminare le norme superflue. (Dicembre 2013) | Secondo programma quarto riesame | Non assolta, differita. Nessuna ulteriore valutazione prevista alla fine del secondo programma. |
Le autorità completeranno il passaggio di almeno altri 12 500 dipendenti di diritto privato al regime […] vedranno ridursi il proprio salario al 75 %. | Secondo programma quarto riesame | Non assolta, in sospeso. Nessuna ulteriore valutazione prevista alla fine del secondo programma. |
Le autorità fisseranno valori-obiettivo minimi trimestrali per il regime di mobilità per il 2014. | Secondo programma quarto riesame | Non assolta, in sospeso. Nessuna ulteriore valutazione prevista alla fine del secondo programma. |
Altri 2 000 “uscite” per dipendenti di diritto privato. | Secondo programma quarto riesame | In sospeso. Nessuna ulteriore valutazione prevista alla fine del secondo programma. |
Le autorità completeranno le tabelle degli organici per tutti gli enti della pubblica amministrazione, che il consiglio governativo per la riforma dovrà adottare progressivamente e al più tardi entro dicembre del 2013. | Secondo programma quarto riesame | Non assolta, in sospeso, nuova scadenza per marzo 2014. Nessuna ulteriore valutazione prevista alla fine del secondo programma. |
Le autorità completeranno la valutazione dei singoli dipendenti ai fini del regime di mobilità. | Secondo programma quarto riesame | Differita di 12 mesi. Nessuna ulteriore valutazione prevista alla fine del secondo programma. |
Le autorità recepiranno nella normativa la strategia in materia di risorse umane. Quest’atto normativo mirerà a garantire la continuità istituzionale e più elevati livelli di efficienza nella pubblica amministrazione; fornirà inoltre la base per valutare e sviluppare le competenze degli alti dirigenti e di tutto il personale. | Secondo programma quarto riesame | Non assolta. Differita di sette mesi (aprile 2014). Nessuna ulteriore valutazione prevista alla fine del secondo programma. |
Le autorità agiscono per consolidare l’attuale lavoro di preparazione in una strategia di e-Government esaustiva e approvata a livello nazionale, […] adottata dal consiglio governativo per la riforma. | Secondo programma quarto riesame | La strategia e-Gov è stata portata a termine e adottata dal consiglio governativo per la riforma il 27.3.2014, con sei mesi di ritardo rispetto a quanto originariamente prescritto. |
Sviluppare un piano d’azione per la valutazione di tutti gli enti pubblici, compresi tutti i fondi fuori bilancio e le imprese di proprietà dello Stato ai sensi del capitolo A (dicembre 2012). Piano d’azione […] completato entro dicembre 2013. | Secondo programma secondo riesame | Non assolta, differita. Nessun seguito. |
L’allegato è basato su un campione delle condizioni soggette ad audit.
Allegato VIII
Pubblica amministrazione
Parte A: Fattori di successo per il potenziamento delle capacità amministrative
Fattori di successo | Valutazione della Corte | Descrizione |
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Processo di cambiamento culturale e amministrativo | Non affrontato | Un piano di comunicazione per la riforma della pubblica amministrazione è stato inserito nelle condizioni del MoU nel 2013, con un anno di ritardo, ed è stato approntato nel 2014. |
Coinvolgimento dei portatori d’interesse e della società civile | Non affrontato | Contrariamente ad altri aspetti del PRE (vale a dire, le riforme del mercato del lavoro), non è stato organizzato alcuno scambio di opinioni con i portatori d’interesse (associazioni scientifiche locali, la scuola nazionale della pubblica amministrazione e associazioni imprenditoriali). |
Chiaro approccio metodologico e tecnico | Non affrontato | Il programma era privo di un piano strategico per la definizione delle condizioni della riforma della pubblica amministrazione. Nel 2013, il governo greco è stato invitato a presentare una strategia e un piano d’azione. Entrambi sono stati approntati nel 2014. Il piano d’azione non è stato attuato, a causa del cambio di governo. Un nuovo piano d’azione per la riforma della pubblica amministrazione è stato inserito tra le condizioni del MoU nel 2015. |
Impegno a livello politico | Affrontato | Un comitato di indirizzo politico di alto livello per la riforma della pubblica amministrazione è stato inserito tra le condizioni del MoU. |
Chiara definizione delle responsabilità | Affrontato | Il ministero della Riforma amministrativa e della e-Governance era competente per il processo di riforma ed è stata offerta assistenza tecnica per coadiuvare l’opera di indirizzo della riforma. |
Scambio di migliori pratiche a livello dell’UE | Non affrontato | Le condizioni del MoU non garantivano che le buone pratiche fossero integrate fra le misure della riforma della pubblica amministrazione. |
Tecniche di monitoraggio e valutazione | Non affrontato | La Commissione ha monitorato la realizzazione degli obiettivi quantitativi del PRE, ma non ha potuto monitorare i progressi né valutare i risultati effettivi delle riforme strutturali da un punto di vista qualitativo. Per quanto riguarda la riorganizzazione della pubblica amministrazione centrale, la mancanza di adeguati indicatori chiave di performance (KPI) non ha agevolato la Commissione nel compito di verificare la realizzazione degli obiettivi di efficienza, come la razionalizzazione delle procedure amministrative e l’eliminazione di sovrapposizioni. |
Continuità e stabilità delle riforme | Non affrontato | Le misure relative all’insieme di condizioni strutturali non sono state attuate tramite i progetti del programma operativo “Riforma amministrativa”, ma dipendevano in gran parte dalla volontà politica. Ciò comportava un rischio di continuità istituzionale che si è materializzato. A causa dell’instabilità politica e dei frequenti rimpasti, la riorganizzazione della pubblica amministrazione è stata gestita da 10 differenti ministri nell’arco di sette anni, circostanza che ha conferito alle riforme un impulso intermittente. |
Criteri basati su: Commissione europea, Promoting Good Governance (Promozione della buona governance), 2014, pag. 6.
Parte B: Principali raccomandazioni dell’OCSE, riforme principali; misure di immediata attuazione e follow-up da parte del programma
Raccomandazione principale | Riforme principali | Misure di immediata attuazione |
---|---|---|
1. Non esiste una chiara visione strategica complessiva che indichi uno scopo e una direzione per il futuro della società e dell’economia greche nel lungo periodo, e neanche per l’attuazione delle misure di breve, medio e lungo periodo. |
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2. La pervasiva presenza della corruzione può essere collegata alla cultura politica e della pubblica amministrazione e ai suoi sistemi opachi e intricati. |
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3. Il governo greco non è “coeso” e il coordinamento è molto scarso; ciò mette a repentaglio le riforme che richiedono un’azione collettiva (ossia la maggior parte di esse). | Elaborare un piano per le tecnologie dell’informazione e della comunicazione che garantisca l’interoperabilità fra i sistemi ministeriali e promuova la raccolta e la condivisione dei dati, a partire dai ministeri principali e dalle sedi (in attesa della razionalizzazione di queste ultime). (Inclusa nelle condizioni del MoU del 2013. Una strategia TIC è stata approntata nell’aprile 2014). | |
4. L’attuazione delle politiche e delle riforme rappresenta una seria e debilitante debolezza, dovuta alla combinazione tra una scarsa vigilanza centrale e una cultura che privilegia la produzione normativa rispetto ai risultati. |
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Esigere che ogni nuova legge o politica comprenda un piano di attuazione, sulla base di tappe e indicatori di risultato quantitativi basati su dati concreti, e individui chiaramente coloro che devono partecipare al processo di attuazione. (Non inclusa) |
6. La gestione delle risorse umane richiede un’attenzione altrettanto urgente, allo scopo di rafforzare la pubblica amministrazione e promuovere la mobilità. | Istituire i necessari collegamenti tra risorse umane e riforme del bilancio. La programmazione di bilancio basata sul conseguimento di obiettivi delle politiche dovrebbe essere chiaramente correlata a una gestione della performance basata sugli obiettivi. Quest’ultima, a sua volta, dovrebbe essere strettamente collegata alla valutazione delle performance individuali. (La programmazione di bilancio basata sulla performance non è stata attuata) | |
7. Nella raccolta e nella gestione dei dati si rilevano carenze cruciali, che ostacolano l’attuazione di riforme efficaci e basate su dati concreti. | Stabilire una strategia per effettuare la raccolta e la gestione dei dati, adeguatamente dotata di istituzioni, finanziamenti e formazione a tutti i livelli dell’amministrazione. Introdurre un sistema per la gestione delle conoscenze esteso a tutto il governo. (Non inclusa) | Individuare i dati essenziali che dovranno essere raccolti dai ministeri tramite le unità ministeriali centrali strategiche, proposte alla precedente raccomandazione 3. (Non inclusa) |
8. L’amministrazione greca è intralciata da un complesso quadro giuridico che scoraggia l’iniziativa, privilegia i processi rispetto alle politiche e blocca il progresso delle riforme. | Affrontare i problemi di fondo che sono alla base del continuo sviluppo e utilizzo di leggi e processi per semplificare strutture e processi normativi. Individuare e analizzare le parti del quadro giuridico che esigono una riforma, per spostare il baricentro dell’amministrazione dal rispetto formale di requisiti dettagliati alla realizzazione di politiche e obiettivi strategici. (Non inclusa) |
Fonte: OCSE, Greece: Review of the Central Administration (“Grecia: analisi dell’amministrazione centrale”), 2011.
Allegato IX
Riforme del settore finanziario
PARTE A: Strategie dei programmi e condizioni cruciali per il settore finanziario
Primo programma di risanamento |
Contesto e logica: il primo programma è stato incentrato essenzialmente sulle finanze pubbliche piuttosto che sul settore finanziario, come è avvenuto in seguito per altri paesi dell’area dell’euro aderenti ai programmi. L’approccio dei programmi consisteva nel mantenere la fiducia ed evitare effetti-domino provocati dal debito sovrano. Di conseguenza, il primo programma ha compreso inizialmente solo tre condizioni concernenti il settore finanziario, largamente ispirate alle conclusioni della consultazione svolta dall’FMI nel 2009 ai sensi dell’articolo IV. Condizioni cruciali: la principale condizione per il settore finanziario riguardava l’istituzione del Fondo ellenico di stabilità finanziaria (HFSF), allo scopo di contribuire alla stabilità finanziaria del sistema bancario greco; le banche infatti venivano considerate vulnerabili alla recessione economica e a una spirale perversa innescata dallo Stato. Il Fondo è stato istituito nel luglio 2010, con 10 miliardi di euro per apporti di capitale. Tuttavia, solo 1,5 miliardi di euro sono stati effettivamente iniettati nel Fondo nel corso del programma; di questi, alla fine ne sono stati usati 0,2 miliardi. Le altre condizioni del programma erano l’intensificazione delle pratiche di vigilanza da parte della Banca di Grecia e l’impegno a riesaminare la normativa in materia di insolvenza. |
Secondo programma di risanamento |
Contesto e logica: a causa della ristrutturazione del debito sovrano greco nel quadro della PSP, delle perdite sostenute da tutte le banche greche (37,7 miliardi di euro in totale) e dell’impatto della recessione sulla qualità degli attivi, la ricapitalizzazione e la risoluzione hanno costituito condizioni cruciali per il settore finanziario nel secondo programma e hanno costantemente mantenuto carattere preminente. Condizioni cruciali: cinquanta miliardi di euro sono stati destinati ai costi di ricapitalizzazione delle banche, per compensare le perdite previste in relazione alla PSP, affrontare le perdite su crediti presenti e future ed effettuare la risoluzione delle banche che non erano più giudicate commercialmente redditizie. Il programma prevedeva il miglioramento della vigilanza e della regolamentazione, nonché l’istituzione di un quadro di governance più robusto per le banche ricapitalizzate tramite fondi pubblici. Con il progredire del secondo programma, il rafforzamento dei quadri di ristrutturazione del debito privato e la capacità di gestione degli NPL da parte delle banche sono stati individuati come priorità più elevate. |
Terzo programma di risanamento |
Contesto e logica: la crisi politica scoppiata nel dicembre 2014 ha gettato nuovamente il sistema bancario greco in una situazione di grave stress. La liquidità è stata sottoposta a pressioni fortissime, a causa della costante e cospicua emorragia di depositi e dell’eliminazione del finanziamento all’ingrosso. Il mancato completamento del riesame finale del secondo programma ha costretto quindi la BCE a mantenere il massimale del sostegno di emergenza alla liquidità (ELA) per le banche greche al livello deciso il 26 giugno 2015; questo, a sua volta, ha spinto le autorità greche a ordinare la chiusura delle banche, seguita da controlli sui capitali. Condizioni cruciali: il programma ha sostenuto il ripristino della stabilità del sistema finanziario, al fine di normalizzare la liquidità, ricapitalizzare le banche di importanza sistemica, potenziare la governance dell’HFSF e delle banche e affrontare il problema del livello sempre elevato di crediti deteriorati. A questo scopo, è stata accantonata una riserva, del valore massimo di 25 miliardi di euro, per far fronte alle potenziali necessità di ricapitalizzazione e risoluzione delle banche greche; operazione che era necessario completare prima della fine del 2015, a causa dell’impatto della direttiva su risanamento e risoluzione delle banche (BRRD), per sostenere la fiducia dei depositanti nel sistema. |
PARTE B: Le ricapitalizzazioni delle banche nel quadro dei programmi
La ricapitalizzazione delle banche nel 2013 | Nel marzo 2012, l’attuazione del programma PSP, uno dei maggiori accordi internazionali di ristrutturazione del debito, che ha interessato circa 206 miliardi di euro di titoli di Stato greci, ha provocato perdite per 37,7 miliardi di euro a carico di tutte le banche greche, cancellandone l’intera base di capitale. Di conseguenza, è stato necessario ricapitalizzare le quattro banche più importanti con 28,6 miliardi di euro (cfr. tabella 1). Tabella 1 - Dati principali di tutte le ricapitalizzazioni bancarie effettuate ai sensi dei programmi * Errori potenziali dovuti ad arrotondamenti ** Include circa 0,9 miliardi di euro per una banca-ponte *** Le cifre indicate si riferiscono agli investimenti iniziali dell’HFSF e non tengono conto delle riduzioni successive Fonte: Fondo ellenico di stabilità finanziaria. Allo scopo di ridurre l’elevato costo degli incentivi (sweeteners) concessi al settore privato e di evitare la possibilità di una completa nazionalizzazione delle banche greche, i partner hanno proposto un quadro di ricapitalizzazione mirante a: a) mitigare i disincentivi prodotti dalle condizioni di mercato prevalenti e dalle future incertezze; e b) ridurre al minimo le perdite per i contribuenti, fornendo al settore privato solo quel fattore di amplificazione al rialzo (upside leverage) che consentisse simultaneamente all’HFSF di uscire senza subire ulteriori perdite. Questo punto è stato considerato un elemento cruciale della strategia in corso per la riorganizzazione del sistema bancario e la conservazione dell’autonomia operativa delle banche. È stato concordato di fissare una soglia minima per il contributo del settore privato, pari al 10 % del fabbisogno di capitale della singola banca. Inoltre, è stato concordato che, se il settore privato avesse contribuito almeno con il 10 % del fabbisogno di capitale, l’HFSF avrebbe coperto il rimanente 90 %, ma avrebbe ricevuto in cambio soltanto azioni privilegiate (ossia senza diritto di voto, tranne che per alcuni cruciali poteri di veto), mantenendo così la il carattere privato della gestione della banca. Se il settore privato non fosse stato disposto a coprire il 10 % minimo del fabbisogno di capitale, l’HFSF avrebbe ricapitalizzato integralmente la banca, ricevendo pieni diritti di voto, diluendo in tal modo la presenza degli azionisti esistenti e di fatto nazionalizzando la banca. Dal momento che le banche erano insolventi, sono state offerte gratuitamente anche obbligazioni a opzione, per incentivare gli investitori privati a partecipare alla ricapitalizzazione. Tali obbligazioni sono state giudicate complesse, ma hanno rappresentato un notevole incentivo per il settore privato (a giugno 2013, il valore di mercato delle obbligazioni a opzione offerte gratuitamente agli investitori privati è stato stimato a 1,7 miliardi di euro). Tra maggio e giugno 2013, le quattro maggiori banche greche hanno completato l’aumento del capitale azionario. Tre delle quattro banche sono riuscite a raccogliere da fonti private più del 10 % minimo del fabbisogno di capitale richiesto, ossia quasi 3,1 miliardi di euro. Alla fine, quindi, l’HFSF ha apportato a queste banche l’importo rimanente di 25,5 miliardi di euro (escludendo 0,9 miliardi di euro andati a una banca-ponte) e ha fornito agli investitori privati obbligazioni a opzione per le proprie azioni, come previsto dal quadro di ricapitalizzazione concordato. Le banche hanno deciso di raccogliere altro capitale per mezzo di azioni ordinarie, rinunciando quindi all’opzione di emettere CoCos costosi e dall’effetto potenzialmente diluitivo. A seguito del fallimento della fusione con un’altra banca e alla luce della crescente emorragia di depositi dovuta all’effetto-domino speculativo causato all’epoca dalla decisione di bail-in adottata per Cipro, la quarta banca ha scelto l’immediata e completa ricapitalizzazione tramite l’HFSF, piuttosto che tentare di raccogliere il 10 % minimo di fabbisogno di capitale da fonti private. Dato il tempo rimanente fino alla fine di aprile (scadenza del secondo programma) e la valutazione estremamente elevata delle azioni da emettere, l’interesse degli investitori privati sarebbe stato limitato. Di conseguenza, nel maggio 2013 l’HFSF ha iniettato 5,8 miliardi di euro nella banca, divenendone l’azionista principale (98,6 %) con pieni diritti di voto; nelle altre tre banche di importanza sistemica, invece, l’HFSF aveva ricevuto azioni con diritti di voto limitati. |
La ricapitalizzazione delle banche nel 2014 | La lunga recessione ha inciso negativamente sulla liquidità, sui bilanci e sui risultati finanziari delle banche greche. Dopo una nuova valutazione del fabbisogno di capitale, compiuta dalla Banca di Grecia, conformemente a una delle condizioni del secondo programma, la seconda ricapitalizzazione delle quattro maggiori banche greche è stata portata a termine entro giugno 2014. In particolare 8,3 miliardi di euro sono stati raccolti interamente presso il settore privato (cfr. tabella 1). Dopo la seconda ricapitalizzazione, due delle banche sono riuscite a raccogliere fondi anche tramite l’emissione di obbligazioni. Nel caso di una banca, l’aumento del capitale azionario di 2,9 miliardi di euro, previsto dallo scenario di base, ha avuto luogo conformemente alla legge 3864/2010 riveduta, ai sensi della quale l’HFSF poteva fungere solo da meccanismo di sostegno di ultima istanza. L’incremento del capitale azionario ha comportato il preventivo impegno da parte di un investitore fondamentale ad acquistare una quantità specifica ad un prezzo specifico. A metà di aprile del 2014, l’HFSF ha ricevuto un’offerta vincolante (0,30 euro per azione, per un totale di 1,3 miliardi di euro) da parte di un consorzio di investitori. L’importo rimanente è stato raccolto durante il processo di registro degli ordini (book-building). Il prezzo dell’offerta finale è stato fissato a 0,31 euro per azione (con uno sconto del 23 % rispetto all’ultimo prezzo di chiusura: cfr. nota n. 54) e l’investitore fondamentale ha aumentato la sua offerta per farla corrispondere a quel prezzo. L’incremento di capitale è stato portato a termine entro la fine di aprile e l’importo è stato coperto interamente da investitori istituzionali e investitori privati tramite una collocazione privata e un’offerta pubblica. Di conseguenza, la partecipazione azionaria dell’HFSF è scesa dal 95,2 % al 35,4 %. |
La ricapitalizzazione delle banche nel 2015 | Nel 2015, il protrarsi dei negoziati tra le istituzioni e le autorità greche, unitamente alla forte emorragia di depositi e alla costante crescita della massa di NPL, in un contesto caratterizzato dal peggioramento del clima economico e dai controlli di capitale, ha imposto una terza ricapitalizzazione delle banche. La valutazione del fabbisogno di capitale effettuata dalla BCE ha riscontrato che, nello scenario avverso, le quattro maggiori banche greche avrebbero registrato una carenza di 14,4 miliardi di euro (cfr. tabella 1). Di conseguenza, le banche hanno presentato i rispettivi piani di ristrutturazione alla BCE, illustrando nei dettagli come intendevano affrontare il problema della carenza di capitale. Stante il quadro giuridico della direttiva su risanamento e risoluzione delle banche (BRRD), il quadro degli aiuti di Stato e gli orientamenti dell’Eurogruppo del 14 agosto 2015, la priorità degli obiettivi principali per la ricapitalizzazione del 2015 era di far fronte a eventuali carenze di capitale, evitare il bail in dei depositanti completando la ricapitalizzazione nel 2015, evitare la nazionalizzazione delle banche greche, ridurre al minimo gli aiuti di Stato massimizzando gli investimenti privati ed evitare l’indebita diluizione della partecipazione azionaria dell’HFSF. Le due banche che avevano il minor fabbisogno di capitale sono riuscite a coprire l’intero importo dello scenario avverso grazie a investitori privati (3,2 miliardi di euro) e convertendo volontariamente tutti i titolari di obbligazioni subordinate e privilegiate in titolari di capitale azionario. Le altre due banche, che avevano un fabbisogno di capitale maggiore, hanno raccolto l’importo di capitale richiesto solo nel quadro del riesame della qualità degli attivi e, nello scenario di base, da investitori privati (2,1 miliardi di euro), nonché convertendo i titolari di obbligazioni subordinate e privilegiate in titolari di capitale azionario. Si osservi che anche la Banca europea per la ricostruzione e lo sviluppo (BERS) e la Società finanziaria internazionale della Banca mondiale (IFC) hanno investito nelle quattro banche. L’importo rimanente (5,4 miliardi di euro) è stato fornito tramite l’HFSF da fondi dei programmi (1,3 miliardi di euro in nuove azioni e 4,1 miliardi di euro come CoCos). |
Allegato X
Stabilità finanziaria
Gli indicatori di rischio dell’ABE per i sistemi bancari greco e dell’UE
Medie ponderate | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 | ||
---|---|---|---|---|---|---|
Grecia | Grecia | UE | Posizione delle banche greche nell’UE-28 | |||
Solvibilità | ||||||
Coefficiente di capitale totale | 12,7 % | 14,1 % | 16,4 % | 17,1 % | 18,5 % | 22 |
Coefficiente di capitale di classe 1 | 12,4 % | 13,9 % | 16,3 % | 17,0 % | 15,5 % | 14 |
Coefficiente CET1 | … | 13,9 % | 16,3 % | 17,0 % | 14,2 % | 12 |
Coefficiente CET1 (“a pieno carico”) | … | 5,6 % | 15,0 % | 15,9 % | 13,6 % | 13 |
Rischio di credito e qualità degli attivi | ||||||
Tasso di crediti deteriorati e anticipi (tasso NPL) | … | 39,7 % | 46,2 % | 45,9 % | 5,1 % | 28 |
Tasso di copertura di NPL e anticipi | … | 43,8 % | 48,5 % | 48,2 % | 44,6 % | 12 |
Tasso di tolleranza per i prestiti | … | 14,2 % | 19,8 % | 23,2 % | 3,2 % | 27 |
Tasso di esposizioni deteriorate (tasso NPE) | … | 33,9 % | 37,3 % | 38,5 % | 4,4 % | 27 |
Redditività | ||||||
Rendimento sul valore contabile del patrimonio | … | (11,1 %) | (25,5 %) | (7,7 %) | 3,3 % | 26 |
Rendimento del capitale | … | (1,0 %) | (2,5 %) | (0,9 %) | 0,2 % | 28 |
Coefficiente costi/proventi | 62,2 % | 60,9 % | 59,8 % | 51,9 % | 65,7 % | 14 |
Rapporto tra utili netti da interessi e utili totali di gestione | 78,3 % | 84,1 % | 86,4 % | 82,0 % | 57,9 % | 28 |
Rapporto tra proventi netti da provvigioni e commissioni e utili totali di gestione | 14,8 % | 14,5 % | 10,9 % | 12,4 % | 27,2 % | 28 |
Rapporto tra utili commerciali netti e utili totali di gestione | … | (4,1 %) | 2,1 % | (2,9 %) | 6,0 % | 26 |
Rapporto tra utili netti da interessi e attività fruttifere | … | 2,8 % | 2,5 % | 2,9 % | 1,5 % | 7 |
Struttura e liquidità del bilancio | ||||||
Rapporto tra prestiti e depositi | 100,7 % | 109,2 % | 129,7 % | 120,2 % | 118,4 % | 21 |
Coefficiente di leva (a regime) | … | … | … | 10,0 % | 5,2 % | 22 |
Coefficiente di leva (transitorio) | … | … | … | 10,7 % | 5,5 % | 27 |
Rapporto debito/capitale proprio | 1132,0 % | 999,0 % | 837,8 % | 754,0 % | 1440,7 % | 7 |
Coefficiente di gravame sulle attività | … | 26,0 % | 47,1 % | 43,3 % | 26,3 % | 25 |
Coefficiente di copertura della liquidità | … | … | … | 0 % | 141,1 % | 28 |
N.B. Il tasso NPL dell’ABE si basa sulla definizione più ampia delle NPE e fa riferimento a prestiti e anticipi; il tasso NPE dell’ABE comprende anche i titoli di debito (principalmente obbligazioni).
Fonte: Autorità bancaria europea, Risk Dashboard Data (da un campione di banche dell’UE; 198 nel 2016).
Allegato XI
Crescita sostenibile
CRESCITA DEL PIL (%) | |||||||
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 |
-4,3 | -5,5 | -9,1 | -7,3 | -3,2 | 0,4 | -0,2 | 0 |
Valore-obiettivo (previsione MoU, maggio 2010) | |||||||
-2,0 | -4,0 | -2,6 | 1,1 | 2,1 | 2,1 | ||
Valore-obiettivo (previsione MoU, marzo 2012) | |||||||
-4,7 | 0,0 | 2,5 | |||||
Valore-obiettivo (previsione MoU, aprile 2014) | |||||||
-0,1 | 3,3 | ||||||
INFLAZIONE – IPCA (% | |||||||
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 |
1,3 | 4,7 | 3,1 | 1,0 | -0,9 | -1,4 | -1,1 | |
Valore-obiettivo (previsione MoU, maggio 2010) | |||||||
1,9 | -0,4 | 1,2 | 0,7 | 0,9 | |||
Valore-obiettivo (previsione MoU, marzo 2012) | |||||||
-0,5 | -0,3 | 0,1 | |||||
Valore-obiettivo (previsione MoU, aprile 2014) | |||||||
-0,8 | 0,3 | ||||||
TASSO DI DISOCCUPAZIONE (%) | |||||||
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 |
9,6 | 12,70 | 17,9 | 24,5 | 27,5 | 26,5 | 24,9 | |
Valore-obiettivo (previsione MoU, maggio 2010) | |||||||
12,0 | 14,7 | 15,2 | 14,8 | ||||
Valore-obiettivo (previsione MoU, marzo 2012) | |||||||
17,9 | 17,8 | 16,7 | |||||
Valore-obiettivo (previsione MoU, aprile 2014) | |||||||
24,5 | 22,5 | ||||||
DISOCCUPAZIONE GIOVANILE (%) | |||||||
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 |
25,7 | 33,0 | 44,7 | 55,3 | 58,3 | 52,4 | 49,8 | |
Valore-obiettivo (Corte dei conti europea, sulla base della previsione MoU, maggio 2010)1: | |||||||
31,2 | 38,2 | 39,5 | 38,5 | ||||
DISOCCUPAZIONE DI LUNGA DURATA(%) | |||||||
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 |
3,9 | 5,7 | 8,8 | 14,5 | 18,5 | 19,5 | 18,2 | |
Valore-obiettivo (Corte dei conti europea, sulla base della previsione MoU, maggio 2010)2: | |||||||
5,4 | 6,6 | 6,8 | 6,6 | ||||
TASSO DI OCCUPAZIONE (%) | |||||||
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 |
65,6 | 63,8 | 59,6 | 55,0 | 52,9 | 53,3 | 54,9 | |
Valore-obiettivo (Europa 2020) | |||||||
70,0 | |||||||
OCCUPAZIONE FEMMINILE (%) | |||||||
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 |
52,9 | 51,8 | 48,7 | 45,2 | 43,3 | 44,3 | 46,0 | |
Valore-obiettivo (Corte dei conti europea; sulla base di Europa 2020)3: | |||||||
59,3 | |||||||
CRESCITA DELLE ESPORTAZIONI | |||||||
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 |
-20,2 | 10,8 | 5,8 | 3,7 | 0,6 | 5,2 | -8,7 | |
Valore-obiettivo (previsione MoU, maggio 2010) | |||||||
3,4 | 7,1 | 6,7 | 9,3 | ||||
Valore-obiettivo (previsione MoU, marzo 2012) | |||||||
2,9 | 5,2 | 6,9 | |||||
Valore-obiettivo (previsione MoU, aprile 2014) | |||||||
0,4 | 3,4 | 5,5 | 5,0 | ||||
QUOTE DELLE ESPORTAZIONI (VARIAZIONE QUINQUENNALE, IN PERCENTUALE) | |||||||
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 |
-10,2 | -14,0 | -15,5 | -24,7 | -25,2 | -18,0 | -20,6 | |
Valore-obiettivo (basato sulla soglia PSM) | |||||||
-6,0 | -6,0 | -6,0 | -6,0 | -6,0 | -6,0 | -6,0 | |
IED (PERCENTUALE DEL PIL – MEDIA DEL FLUSSO IN ENTRATA E IN USCITA | |||||||
2009 | 2010 | 2011 | 2012 | 2013 | 2014 | 2015 | 2016 |
0,8 | 0,2 | 0,4 | 0,7 | 1,2 | 1,1 | 0,6 | |
Valore-obiettivo (Corte dei conti europea) Media dell’UE-28 nel 2010 | |||||||
2,1 | 2,1 | 2,1 | 2,1 | 2,1 | 2,1 |
1Adeguamento della previsione MoU sull’occupazione, nell’ipotesi di un rapporto stabile tra disoccupazione giovanile/disoccupazione generale al livello del 2010.
2Adeguamento della previsione MoU sull’occupazione, nell’ipotesi di un rapporto stabile tra disoccupazione di lunga durata e disoccupazione generale al livello del 2010.
3Il valore-obiettivo generale di Europa 2020 per l’occupazione (70 %), adeguato per il differenziale occupazionale di genere a livello medio di Unione europea nel 2015 (ossia 0,85, data un’occupazione femminile pari a 64,3 e un’occupazione maschile pari a 74,9).
Acronimi
AMC: società di gestione patrimoniale
BCE: Banca centrale europea
BdG: Banca di Grecia
Buoni del Tesoro: emissioni di strumenti di debito a breve termine con scadenza pari o inferiore a un anno
CE: Commissione europea
CGUE: Corte di giustizia dell’Unione europea
CLUP: costo del lavoro per unità di prodotto
DF: deficit di finanziamento
DG ECFIN: direzione generale degli Affari economici e finanziari della Commissione europea
EFSF: European Financial Stability Facility (fondo europeo di stabilità finanziaria)
ENFIA: Imposta uniforme sul patrimonio immobiliare
FMI: Fondo monetario internazionale
GLF: Greek loan facility (strumento di prestito a favore della Grecia)
HFSF: Hellenic Financial Stability Fund (Fondo ellenico di stabilità finanziaria)
IDE: Investimenti diretti esteri
LFA: loan facility agreement (accordo di prestito)
LTO: legislazione a tutela dell’occupazione
MEFP: memorandum di politica economica e finanziaria
MES: Meccanismo europeo di stabilità
MESF: meccanismo europeo di stabilizzazione finanziaria
MoU: Memorandum of Understanding (memorandum d’intesa)
MVU: meccanismo di vigilanza unico
NPL: non-performing loans (crediti deteriorati)
OCSE: Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici
PA: pubblica amministrazione
PDE: procedura per i disavanzi eccessivi
PEE: previsioni economiche europee
PIL: prodotto interno lordo
PO RA: programma operativo “Riforma amministrativa” per il periodo di programmazione 2007-2013
PRE: programma di risanamento economico, detto anche di “aggiustamento economico”
Prelievo PPC (ΔΕΗ): prelievo Public Power Corporation S.A. (Δημόσια Επιχείρηση Ηλεκτρισμού Α.Ε.)
PSP: partecipazione del settore privato
SEC: Sistema europeo dei conti
SGPR: Segretariato generale per le entrate pubbliche
SU: sportello unico
TFGR: Task force per la Grecia
TFUE: Trattato sul funzionamento dell’Unione europea
TMoU: Technical Memorandum of Understanding (memorandum d’intesa tecnico)
Note di chiusura
1 Dal 2008, oltre alla Grecia, altri quattro paesi dell’area dell’euro (Portogallo, Irlanda, Spagna e Cipro) e tre paesi al di fuori di essa (Lettonia, Ungheria e Romania) hanno chiesto il sostegno finanziario internazionale.
2 Il Fondo monetario internazionale (FMI) è un’organizzazione che riunisce 189 paesi e che opera principalmente per garantire la stabilità del sistema monetario internazionale. Tra le altre sue iniziative, il FMI fornisce prestiti ai paesi membri che fanno fronte a problemi, effettivi o potenziali, relativi alla bilancia dei pagamenti; tali prestiti sono subordinati all’attuazione di politiche miranti a risolvere i problemi soggiacenti.
3 Rispettivamente fino alla fine di febbraio e fino alla fine di giugno del 2015.
4 Tutti e tre i programmi condividevano i medesimi obiettivi. Nel quadro del terzo programma, la modernizzazione della pubblica amministrazione è stata perseguita per mezzo di un obiettivo dedicato, per sottolineare l’importanza delle riforme in questo campo; il primo e il secondo programma affrontavano anch’essi la riforma della pubblica amministrazione, ma nell’ambito dell’obiettivo “Crescita e competitività”.
5 Trattato che istituisce il Meccanismo europeo di stabilità, articoli 12 e 13.
6 Regolamento (UE) n. 472/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 21 maggio 2013, sul rafforzamento della sorveglianza economica e di bilancio degli Stati membri nella zona euro che si trovano o rischiano di trovarsi in gravi difficoltà per quanto riguarda la loro stabilità finanziaria (GU L 140 del 27.5.2013, pag. 1).
7 Regolamento (UE) n. 472/2013.
8 Sulla base del trattato sul funzionamento dell’Unione europea (articoli 127 e 282) e dell’articolo 2 della decisione del Consiglio 98/415/CE del 29 giugno 1998 relativa alla consultazione della Banca centrale europea da parte delle autorità nazionali sui progetti di disposizioni legislative (GU L 189 del 3.7.1998, pag. 42).
9 Condizioni relative all’attuazione di riforme concernenti una politica specifica o di modifiche normative.
10 Per il primo e il secondo programma le lettere sono state indirizzate al presidente dell’Eurogruppo, al vicepresidente della Commissione e al presidente della BCE. La stessa lettera è stata inviata parallelamente all’FMI.
11 Nella primavera del 2017, l’FMI non aveva ancora raggiunto un accordo sulla propria partecipazione finanziaria al terzo programma. Tuttavia, era pienamente coinvolto nel processo preparatorio.
12 Le missioni di verifica (“riesame”) sono state condotte da funzionari d’inquadramento superiore della Commissione, dell’FMI e della BCE. Il loro obiettivo era il seguente: 1) aggiornare le previsioni e la valutazione della situazione del paese nei principali ambiti delle politiche; 2) valutare il rispetto dell’insieme di condizioni; 3) rivedere l’insieme di condizioni in vista del riesame successivo.
13 Assieme ai progetti dei documenti di programma, la Commissione ha inviato al Consiglio una comunicazione in conformità della decisione del Consiglio 2010/320/UE del 10 maggio 2010 che stabilisce il rispetto delle condizioni e una raccomandazione di decisione del Consiglio che modifica la decisione 2010/320/UE del Consiglio (articoli 126 e 136).
14 A partire dal terzo riesame del secondo programma (dicembre 2012), non sono state adottate specifiche decisioni del Consiglio in merito ai riesami del programma, poiché questi non avevano prodotto modifiche importanti dei requisiti concernenti le politiche.
15 L’accordo di prestito è stato preparato dalla Commissione europea, che ha gestito le operazioni di prestito. Per il primo programma, l’accordo di prestito è stato concluso su base bilaterale tra gli Stati membri dell’area dell’euro e la Grecia.
16 L’Eurogruppo è un organo informale in cui i ministri delle Finanze degli Stati membri della area dell’euro discutono di questioni relative alle responsabilità condivise riguardo all’euro.
17 Organismo preparatorio composto da rappresentanti degli Stati membri dell’area dell’euro facenti parte del comitato economico e finanziario, da rappresentanti della Commissione e da rappresentanti della Banca centrale europea.
18 Rispetto al lavoro di audit svolto per i cinque paesi aderenti ai programmi nel contesto della relazione speciale n. 18/2015 della Corte, la presente relazione presenta un’analisi più dettagliata concernente le singole politiche dei programmi di risanamento economico per la Grecia. Tuttavia, le conclusioni e le raccomandazioni delle due relazioni sono analoghe, in quanto la DG ECFIN gestiva i rispettivi programmi in parallelo. Bisogna tuttavia ricordare che il programma per la Grecia era eccezionale, sia estensione che per dimensione, e costituiva una sfida particolarmente ardua in termini di gestione.
19 La partecipazione dell’FMI al programma di risanamento economico per la Grecia è stata valutata dall’Independent Evaluation Office, The IMF and the Crises in Greece, Ireland, and Portugal (L’FMI e le crisi in Grecia, Irlanda e Portogallo), 2016.
20 Il MES è un’organizzazione intergovernativa, finanziata dagli Stati membri dell’area dell’euro. È sottoposta ad audit da un collegio di revisori (uno dei quali proveniente dalla Corte dei conti europea) ma la Corte, di per sé, non ha il diritto di sottoporre ad audit il MES. Nella sua analisi panoramica delle disposizioni dell’UE in materia di rendicontabilità e audit del settore pubblico (2014), la Corte ha rilevato questo problema. Una relazione di valutazione pubblicata di recente sull’assistenza finanziaria del MES/FESF (The EFSF/ESM financial assistance) ha analizzato il ruolo svolto dal MES nel caso greco.
21 Articolo 287 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea, in combinato disposto con l’articolo 27, paragrafo 2, dello statuto del SEBC e della BCE. I limiti del mandato di audit della Corte nei confronti della BCE sono stati esaminati nell’analisi panoramica delle disposizioni dell’UE in materia di rendicontabilità e audit del settore pubblico, pubblicata dalla Corte nel 2014.
22 Il Parlamento europeo ha specificamente chiesto alla Corte di analizzare il ruolo della BCE nei programmi di assistenza finanziaria (cfr. risoluzione del Parlamento europeo 2016/2208(DEC) del 27 aprile 2017 sulle relazioni speciali della Corte dei conti nell’ambito del discarico alla Commissione per l’esercizio 2015).
23 La BCE ritiene di aver fornito alla Corte risposte scritte e documentazione collegata sul proprio coinvolgimento nei programmi per la Grecia, all’interno dell’ambito giuridico del mandato della Corte di esaminare l’efficienza operativa della gestione della BCE. La Corte ha incontrato problemi analoghi quando ha cercato di ottenere elementi probatori dalla BCE nel corso dell’audit sul meccanismo di vigilanza unico (cfr. relazione speciale n. 29/2016, paragrafo 29).
24 A gennaio 2010, l’ultimo accesso ai mercati aveva procurato 5 miliardi di euro, a costi già elevati (6,2 %). Tra gennaio e aprile 2010, lo spread per le emissioni obbligazionarie a due anni è salito da 347 a 1 552 punti base.
25 I vertici euro sono riunioni dei capi di Stato o di governo degli Stati membri dell’area dell’euro.
26 L’FMI dispone di linee-guida di questo tipo: ad esempio, le Guidelines on conditionality (Linee-guida sulla condizionalità) del settembre 2002.
27 Ad esempio, è mancato l’accordo in merito al livello di autonomia da concedere all’amministrazione fiscale nei confronti del ministero delle Finanze (in termini di pianificazione delle attività e delle risorse e in termini di presa delle decisioni). Nonostante l’aumento del numero di condizioni introdotte in questo settore, l’obiettivo del programma non è stato raggiunto (il terzo programma si trova di fronte a irrisolti problemi di autonomia).
28 Il primo programma non conteneva prior actions nel settore dell’amministrazione fiscale, mentre il 10 % delle condizioni “uniche” del secondo programma (condizioni ripetute nei vari programmi, ma conteggiate una sola volta ai fini dell’audit) in materia di amministrazione fiscale era composto da prior actions. Tre quarti di tali azioni non erano state inizialmente incluse nel secondo programma.
29 La Grecia ha ordinato la chiusura delle banche a causa della corsa agli sportelli e delle file che si erano formate davanti ai bancomat dopo l’annuncio del referendum.
30 Nonostante il protrarsi dei negoziati, non è stato raggiunto alcun accordo con le autorità greche in merito alle riforme necessarie per completare gli ultimi riesami del secondo programma.
31 Ad esempio: “non assolta”, “in corso”, “non assolta, progressi realizzati”, “assolta e in corso”, “parzialmente assolta”, “in gran parte assolta” e “differita”.
32 Ad esempio, l’ufficio “Legiferare meglio” è stato, di fatto, formalmente istituito nel quadro dell’iniziativa, ma con personale insufficiente e senza il potere di respingere i progetti di proposta accompagnati da valutazioni d’impatto della normativa inadeguate.
33 La Corte ha rilevato un caso particolare (relativo al 2013) in cui la Commissione, in sede di HFSF, non ha espresso in maniera convincente le proprie preoccupazioni circa la potenziale fusione tra due banche. L’operazione è stata annullata solo successivamente, ma il ritardo ha fatto sfumare l’occasione di ricapitalizzare parzialmente una di queste banche con fondi privati (alla fine è stata ricapitalizzata integralmente dall’HFSF).
34 Ad esempio, tramite il Programma per il mercato dei titoli finanziari varato nel maggio 2010 per gli acquisti di obbligazioni sovrane sul mercato secondario e tramite il Sostegno di emergenza alla liquidità introdotto a partire dal 2010 per le banche solventi.
35 Il 4 febbraio 2015, la BCE ha deciso di sospendere la deroga che consentiva di accettare i titoli di Stato greci come garanzia sui prestiti, facendo così automaticamente aumentare il costo dei prestiti a breve termine per le banche. Non è chiaro se tale decisione sia stata presa in coordinamento con i partner partecipanti al secondo programma. Successivamente, nello stesso mese, l’Eurogruppo ha deciso di prorogare il secondo programma di quattro mesi (fino alla fine di giugno 2015).
36 Ad esempio, non vi erano controlli su modifiche/versioni/accesso, nessuna riconciliazione dei dati inseriti né processi analitici predefiniti che garantissero la coerenza e l’integrità dei dati.
37 Ad esempio, nel calcolo iniziale del deficit di finanziamento le esigenze totali di rinnovo del debito sono state sottostimate; e nel calcolo del dicembre 2010 le cifre per l’ammortamento del debito non corrispondono al totale.
38 Ad esempio, la stima delle esigenze di finanziamento delle imprese pubbliche, il ricorso a cifre basate sulla contabilità di competenza anziché sulle reali esigenze di cassa, le condizioni di finanziamento sul mercato e il livello di aggiustamenti stock/flussi.
39 A questo proposito, la Corte ha svolto uno studio statistico, comparando le previsioni macroeconomiche formulate dalla Commissione per il primo e il secondo programma con le previsioni di altre organizzazioni e con modelli macroeconomici alternativi. L’analisi comparativa, effettuata mediante una previsione a orizzonte mobile, ha rilevato che, nel complesso, in fatto di precisione, le previsioni della DG ECFIN erano paragonabili a quelle delle altre istituzioni.
40 Altri importanti settori di riforma non compresi nell’analisi della Corte sono il sistema sanitario, l’istruzione, il sistema giudiziario e l’industria.
41 Ad esempio, non è stata giustificata la seguente condizione: il governo modifica la normativa per ridurre gli ostacoli fiscali alle fusioni e alle acquisizioni, come il mancato trasferimento delle perdite accumulate, unitamente all’impresa, e il complesso calcolo dei “benefici eccessivi” (legge 3522/2006, articolo 11) nel trasferimento delle società a responsabilità limitata (primo programma, maggio 2010).
42 L’OCSE ha giudicato questa imposta la meno dannosa per la crescita.
43 La Commissione stessa ha riconosciuto i modesti progressi compiuti in materia di rispetto degli obblighi tributari nel corso del 2010 e del 2011.
44 Per il primo programma, vi erano 32 condizioni “uniche” relative all’amministrazione fiscale previste dal protocollo d’intesa; per il secondo programma, 194 condizioni dello stesso tipo. Questo forte incremento del livello di dettaglio non è rispecchiato dalle condizioni dell’FMI, che in questo campo includevano 6 parametri strutturali nel primo programma e 14 nel secondo.
45 Gettito delle imposte e dei contributi sociali (così come comunicato da Eurostat), esclusi i contributi sociali figurativi, come percentuale del PIL. Per la sua composizione, l’indicatore esclude anche gli importi non riscossi, poiché la Grecia registra le imposte e i contributi sociali secondo il metodo della contabilità di cassa rettificata tenendo conto del fattore temporale.
46 In particolare, il gettito dell’IVA (in percentuale del PIL) non è migliorato tra il 2009 e il 2014, come previsto inizialmente, nonostante i ripetuti aumenti dell’aliquota e la cospicua percentuale di consumi privati nel PIL.
47 Cfr. Study and Reports on the VAT Gap in the EU-28 Member States: 2016 Final Report (Studi e relazioni sul divario dell’IVA nei 28 Stati membri dell’UE: relazione finale 2016), 2016 (studio effettuato per conto della DG TAXUD).
48 Nel 2009, salari e pensioni hanno costituito i tre quarti di tutta la spesa primaria, e sin dal 2000 costituivano la componente della spesa che è cresciuta in maniera dinamica. La massa salariale è aumentata quasi del 100 % nel periodo 2000-2008 e di un ulteriore 7,5 % nel 2009.
49 Di solito, la capacità istituzionale dovrebbe comprendere tre dimensioni di intervento per: 1) strutture e processi, 2) risorse umane e 3) erogazione del servizio.
50 L’entità e il contributo dell’assistenza tecnica nel campo delle riforme della pubblica amministrazione sono stati limitati. È stato erogato un sostegno finanziario di 750 000 euro. Questo contratto è stato, tuttavia, eseguito solo in parte (37 % della dotazione finanziaria disponibile e 44 % del totale di 620 uomini/giorno disponibili nel periodo 30.1.2013 - 1.1.2014).
51 La riduzione del numero di dipendenti di 150 000 unità era destinata ad essere permanente ed è stata realizzata mediante la formula di riduzione degli effettivi “per ogni cinque che vanno via, uno solo è sostituito”, la riduzione dei contratti a tempo determinato, l’istituzione di una riserva di manodopera, piani di prepensionamento e pensionamento, nonché controlli sulle assunzioni. Per quanto riguarda il piano di 15 000 uscite obbligatorie, i dipendenti in esubero potevano essere sostituiti da nuovo personale il cui profilo fosse più adatto alle esigenze dell’amministrazione.
52 Benché i programmi fissassero le condizioni per migliorare l’accesso delle PMI ai finanziamenti, le riforme del settore finanziario prevedevano unicamente l’istituzione dell’Istituto per la crescita. Inoltre, l’importo concesso a questo scopo (circa 200 milioni di euro) era di piccola entità rispetto alle esigenze di finanziamento delle imprese greche.
53 Un’obbligazione a opzione è un titolo che conferisce al detentore il diritto di acquistare i titoli sottostanti della società emittente a un prezzo fisso fino alla data di scadenza.
54 Dall’inizio della crisi, le banche greche sono state sottoposte a sei valutazioni del fabbisogno di capitale. Tali valutazioni si fondano di solito su due scenari (di base e avverso) relativi alle modifiche delle principali variabili macroeconomiche. Occorre osservare che, in tutti i casi, la Commissione ha svolto un ruolo essenziale nella definizione dello scenario (cfr. anche relazione speciale n. 5/2014 della Corte, paragrafo 58 e riquadro 1).L’FMI, nella propria valutazione ex post sul secondo programma (Country report n. 17/44, febbraio 2017, paragrafo 39 e figura 19), ha individuato debolezze delle valutazioni del fabbisogno di capitale.
55 Nel 2014 gli investitori privati hanno ottenuto azioni delle quattro maggiori banche con uno sconto compreso tra il 7 % e il 23 % dell’ultimo prezzo di chiusura. Nel 2015, lo sconto è stato sensibilmente maggiore (tra il 34 % e il 93 %), poiché, a causa dell’elevato livello di incertezza, non era stato fissato un prezzo minimo ex ante.
56 Tra i problemi, vi erano la proroga fino alla fine del 2015 del termine ultimo di attuazione del codice di condotta per la gestione degli NPL, una gestione meno attiva del portafoglio prestiti (le banche si concentravano quasi sempre su soluzioni a breve termine, spostando in tal modo il problema nel futuro) e una scarsa collaborazione interbancaria. Si è anche osservato un mancato intervento nei casi in cui le banche avevano denunciato accordi di prestito senza che fosse stata avviata un’azione legale.
57 Sia la BCE che l’FMI hanno individuato numerosi ostacoli alla soluzione del problema degli NPL (cfr. BCE, Stocktake of national supervisory practices and legal frameworks related to NPLs (Panorama delle prassi di vigilanza e dei quadri giuridici nazionali in materia di NPL), allegato III, settembre 2016; e FMI, Country Report n. 17/41, febbraio 2017, pagg. 3-15).
58 Ad esempio, la riduzione del salario minimo accresce l’incentivo a pagare parte del salario (quella che supera il salario minimo) in nero, al fine di ridurre le imposte e i contributi della previdenza sociale. D’altro canto, erano operanti misure specifiche di contrasto del sommerso sul mercato del lavoro.
59 Una forma di rappresentanza dei lavoratori dipendenti in assenza di sindacati.
60 Nel primo programma, le decisioni del Consiglio facevano riferimento al disavanzo nominale e nel secondo programma al disavanzo primario, escludendo le misure relative al settore bancario.
61 Saldo strutturale di bilancio primario: saldo di bilancio effettivo al netto delle spese per interessi, della componente ciclica e di misure una tantum e altre misure temporanee. Il saldo strutturale fornisce una misura della tendenza di fondo del saldo di bilancio.
62 Moody’s: Caa3; Fitch: RD (restricted default), S&P: SD (selective default). Nel 2016, solo S&P ha promosso le quattro maggiori banche greche a CCC+.
63 Non-investment grade (BB o inferiore) significa che la probabilità che l’impresa rimborsi i titoli emessi è giudicata aleatoria.
64 L’ammontare dei prestiti da rimborsare nel settore privato è diminuito del 21,9 % tra il 2009 e il 2016. Tuttavia, il flusso negativo reale dei finanziamenti bancari era di gran lunga maggiore, data l’elevata e crescente percentuale di NPL.
65 Con l’importante eccezione del turismo, che ha tratto vantaggio dalla svalutazione interna.
Evento | Data |
---|---|
Adozione del piano di indagine (APM) / Inizio dell’audit | 11.11.2015 |
Trasmissione ufficiale del progetto di relazione alla Commissione (o ad altra entità sottoposta ad audit) | 13.7.2017 |
Adozione della relazione finale dopo la procedura del contraddittorio | 3.10.2017 |
Ricezione, in tutte le lingue, delle risposte ufficiali della Commissione (o di altra entità sottoposta ad audit) | 14.11.2017 |
Équipe di audit
Le relazioni speciali della Corte dei conti europea illustrano le risultanze degli audit espletati su politiche e programmi dell’UE o su temi di gestione relativi a specifici settori di bilancio. La Corte seleziona e pianifica detti compiti di audit in modo da massimizzarne l’impatto, tenendo conto dei rischi per la performance o la conformità, del livello delle entrate o delle spese, dei futuri sviluppi e dell’interesse pubblico e politico.
La presente relazione è stata stilata dalla Sezione di audit IV, specializzata nell’audit riguardante la regolamentazione dei mercati e l’economia competitiva. Baudilio Tomé Muguruza, decano di questa Sezione, è il Membro relatore. Nella preparazione della relazione è stato coadiuvato da: Daniel Costa de Magalhães, Ignacio García de Parada Miranda e Simon Dennett del suo Gabinetto; Zacharias Kolias, direttore; e Kamila Lepkowska, capo incarico. L’équipe di audit era composta da Efstathios Efstathiou, Athanasios Koustoulidis, Adrian Savin, Giuseppe Diana, Marion Schiefele e Natalia Krzempek.
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