DA QUANDO È STATA CREATA, L’UNIONE EUROPEA HA OTTENUTO MOLTI RISULTATI. HA GARANTITO PER PIÙ DI MEZZO SECOLO PACE, STABILITÀ E PROSPERITÀ, HA CONTRIBUITO A MIGLIORARE IL TENORE DI VITA DEI SUOI CITTADINI, HA AVVIATO IL MERCATO UNICO PIÙ VASTO AL MONDO E HA VARATO L’EURO. QUALI SONO LE PROSSIME TAPPE? IN QUESTO CAPITOLO SCOPRIRETE IN CHE MODO L’UE AFFRONTA LE SFIDE ATTUALI E QUALI SONO LE SUE PRINCIPALI PRIORITÀ PER I PROSSIMI ANNI.
Stiamo vivendo tempi difficili. I cambiamenti climatici, la perdita di biodiversità e i danni ambientali minacciano l’Europa e il mondo. Allo stesso tempo nuove tecnologie digitali stanno trasformando il nostro modo di vivere, lavorare e fare affari. Queste nuove tecnologie digitali offrono nuove opportunità ma comportano anche nuovi rischi. A tutto ciò si aggiunge la pandemia globale di COVID-19, che ha colpito l’Europa nel 2020 e ha sconvolto le nostre vite. La pandemia ha dimostrato con quanta rapidità il mondo possa essere travolto da una crisi e quanto sia importante per l’UE essere pronta a reagire alle nuove sfide e ad affrontare allo stesso tempo quelle esistenti.
Quando ha assunto l’incarico nel 2019, la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen ha illustrato sei tematiche ambiziose fondamentali per l’Europa nei prossimi anni. Queste tematiche spaziano dall’obiettivo di guidare la transizione verso un pianeta in salute e un nuovo mondo digitale al rafforzamento del ruolo dell’UE quale leader mondiale. In risposta alla pandemia mondiale, l’UE ha messo a punto un piano per la ripresa dell’Europa volto a garantire che dopo la pandemia di COVID-19 l’Europa sia più verde, digitale e resiliente, offrendo ai giovani molte opportunità. Questo piano per la ripresa è denominato NextGenerationEU. Il presente capitolo spiega quali interventi l’UE sta attuando in ciascuno dei settori prioritari per raggiungere questi obiettivi.
«Non possiamo sostituire il tempo che la pandemia ha rubato ai giovani ma possiamo costruire qualcosa di migliore e di più equo, per loro e con loro. Dobbiamo agire ora e i giovani devono svolgere un ruolo centrale in questo cambiamento».
Scoprite qualcosa in più sulle priorità strategiche dell’UE: ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024_it
L’Europa si sta riprendendo dalla peggiore crisi di sanità pubblica della sua storia, che ha determinato anche un rallentamento senza precedenti dell’economia. Tutti noi siamo stati colpiti, in un modo o nell’altro, dalla pandemia di coronavirus. Molte persone si sono ammalate o hanno subito un lutto, altre hanno perso il proprio posto di lavoro o subito una riduzione del reddito.
Quando è scoppiata la crisi all’inizio del 2020 l’UE ha agito rapidamente per sostenere i sistemi sanitari, salvare vite e garantire la continuità dell’attività economica. Si è inoltre assicurata la produzione, l’acquisto e la consegna di vaccini ai paesi dell’UE. L’UE sta ora lavorando per realizzare un maggiore coordinamento tra i suoi Stati membri affinché possano prepararsi ad affrontare le future crisi sanitarie e reagire tutti insieme.
L’UE intende rimediare ai danni sociali ed economici causati dalla pandemia investendo in progetti e iniziative che rendano l’Europa più sana, più verde, più digitale e maggiormente in grado di affrontare le sfide future. Per promuovere la ripresa l’UE sta utilizzando il suo bilancio insieme ad un piano speciale per la ripresa, noto come NextGenerationEU. In totale la dotazione disponibile ammonterà a poco più di 2 000 miliardi di euro (per l’esattezza 2 018 miliardi di euro) per stimolare la ripresa. Per ulteriori informazioni, consultate la sezione «Un’economia al servizio delle persone».
Per saperne di più: https://ec.europa.eu/info/strategy/recovery-plan-europe_it
I paesi dell’UE sono responsabili delle proprie politiche sanitarie nazionali, anche per quanto riguarda la vaccinazione dei propri cittadini contro malattie pericolose come la COVID-19. Dall’altro lato, l’UE sostiene i loro sforzi. Ad esempio ha istituito un sistema che collega le applicazioni nazionali di tracciamento dei contatti e ha coordinato un sistema comune di certificati digitali dell’UE per consentire alle persone di viaggiare più agevolmente.
Per informazioni e consigli di viaggio, visitate il sito: https://reopen.europa.eu/it/
Nel 2020 i leader dell’UE hanno approvato il più ampio pacchetto di finanziamenti nella storia dell’Unione, allo scopo di aiutare la ricostruzione dopo la pandemia di COVID-19 e preparare un futuro migliore per la prossima generazione. Questo pacchetto è composto dal bilancio a lungo termine dell’UE per il periodo 2021-2027 e da NextGenerationEU, lo strumento temporaneo creato per finanziare il piano per la ripresa dell’Europa. La maggior parte dei finanziamenti provenienti da NextGenerationEU fornirà sostegno finanziario ai paesi dell’UE per aiutarli a riprendersi dagli effetti della pandemia. I finanziamenti saranno utilizzati per aiutare i paesi a superare la crisi diventando più verdi, digitali e resilienti. Tale obiettivo sarà raggiunto attraverso investimenti in settori che riguardano tutti gli europei: ad esempio connessioni internet più veloci, energia e trasporti puliti, istruzione e formazione e miglioramento delle prestazioni energetiche degli edifici.
Scoprite qualcosa in più sui piani per la ripresa del vostro paese: europa.eu/!wYRggt
Per aiutare i paesi ad affrontare il rallentamento dell’economia, l’UE ha creato l’iniziativa SURE, uno strumento di sostegno finanziario alle imprese grazie al quale, solo nel 2020, circa 30 milioni di persone nell’UE hanno potuto mantenere il proprio posto di lavoro.
Per informazioni sull’iniziativa SURE europa.eu/!tr36Hv
I paesi europei hanno mostrato vera solidarietà sostenendosi a vicenda durante la pandemia. Ad esempio gli ospedali di tutta l’UE hanno accolto pazienti di altri paesi e inviato squadre mediche per aiutare i loro vicini. L’UE ha inoltre coordinato la consegna di dispositivi di protezione a chi ne aveva più bisogno. L’UE è impegnata a garantire che vaccini sicuri raggiungano tutte le regioni del mondo. La Commissione e i paesi dell’UE sono tra i principali donatori dello strumento COVAX, un’iniziativa globale che mira a garantire l’accesso equo ai vaccini contro la COVID-19. Inoltre stanno sostenendo le campagne vaccinali nei paesi partner.
Scoprite qualcosa in più sulla solidarietà europea in azione: europa.eu/!wR98Uj
Con l’aiuto dell’UE i cittadini di tutta l’Europa, dai contadini italiani agli insegnanti croati fino ai piccoli imprenditori tedeschi, sono riusciti a resistere alla tempesta del coronavirus.
Scoprite le loro storie: europa.eu/!BRXTVk
Qual è stata la vostra esperienza durante la pandemia di COVID-19 a scuola, nella vostra città e in altri contesti? Dividetevi in gruppi e discutete del modo in cui le persone hanno reagito nel vostro paese e del contributo fornito dall’UE. Si sarebbe potuto fare meglio?
Scoprite qualcosa in più sulla risposta dell’UE alla crisi del coronavirus: europa.eu/!Dr37QB
Il cambiamento climatico è una delle più grandi sfide a cui il mondo deve oggi far fronte. Degli otto milioni di specie presenti sul pianeta un milione è a rischio di estinzione. Assistiamo all’inquinamento e alla distruzione di foreste e oceani. Non c’è da sorprendersi se sono stati proprio i giovani, preoccupati per lo stato del pianeta che erediteranno, a invocare una maggiore azione a favore del clima.
L’Unione europea guida gli sforzi globali nella lotta ai cambiamenti climatici. Essa ha svolto un ruolo chiave nella conclusione dello storico accordo globale sul clima firmato a Parigi nel 2015. L’UE è ora determinata a diventare entro il 2050 il primo continente climaticamente neutro (nel quale cioè la quantità di gas a effetto serra prodotta non superi quella che i nostri ecosistemi sono naturalmente in grado di assorbire).
Il Green Deal europeo è il piano d’azione dell’UE per raggiungere tale obiettivo e trasformare l’UE in un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva. Ciò comporta la necessità di conseguire obiettivi ambiziosi di riduzione delle emissioni di gas a effetto serra, investire nelle tecnologie verdi e proteggere il nostro ambiente naturale, ma anche affrontare le inevitabili conseguenze del cambiamento climatico.
L’obiettivo dell’UE di conseguire la neutralità climatica entro il 2050 è stato fissato formalmente con la prima legge europea sul clima mai realizzata. Inoltre con questa normativa l’obiettivo intermedio dell’UE di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990 diventa un obbligo giuridico.
Per tenere fede agli impegni sul clima assunti dall’UE saranno necessari interventi in tutti i settori: industria, energia, trasporti, produzione alimentare, agricoltura, edilizia. Occorrerà tra l’altro potenziare l’uso di energia pulita, ridurre l’inquinamento, aumentare l’efficienza energetica degli edifici e promuovere modalità di trasporto più pulite e i relativi carburanti. A luglio del 2021 la Commissione europea ha proposto una serie di misure per preparare la strada affinché l’UE possa realizzare i suoi obiettivi climatici entro il 2030. Tali misure comprendono:
L’UE fornirà sostegno finanziario a coloro che affrontano le maggiori sfide per garantire che nessuna persona o regione sia lasciata indietro. Per sottolineare il suo impegno l’UE sta destinando almeno il 30 % della sua spesa per il periodo 2021-2027 a iniziative collegate al clima.
I prodotti venduti nell’UE dovrebbero essere progettati in modo da durare più a lungo e da essere più facilmente riutilizzabili, riparabili e riciclabili. Dovrebbero inoltre contenere la maggiore quantità possibile di materiali riciclati. Il nuovo piano d’azione per l’economia circolare, che costituisce una delle componenti principali del Green Deal, intende far sì che i prodotti sostenibili diventino la norma nell’UE.
Per informazioni sulla proposta della Commissione per realizzare il Green Deal europeo: europa.eu/!RJnx7k
Che cosa può fare la vostra classe o la vostra scuola per contribuire alla costruzione di un’Europa più verde? Gli insegnanti possono trovare spunti utili per una discussione in classe nel kit didattico dedicato alla «Sfida verde». Dividevi in piccoli gruppi per discutere le vostre idee.
Il kit didattico dedicato alla «Sfida verde»: europa.eu/!NQRHxk
Nell’UE gli edifici sono responsabili del 40 % del consumo energetico e del 36 % delle emissioni di CO2 legate all’energia. La buona notizia è che, entro il 2030, 35 milioni di edifici nell’UE potrebbero essere ristrutturati, con una riduzione significativa delle emissioni e la creazione di 160 000 nuovi posti di lavoro nel settore dell’edilizia.
La produzione e il consumo di energia sono responsabili del 75 % delle emissioni dell’UE. Il risparmio energetico ottenuto attraverso misure di efficienza energetica e il massiccio aumento delle energie rinnovabili ridurranno direttamente le emissioni, l’inquinamento atmosferico e la dipendenza dai combustibili fossili.
Scoprite qualcosa in più sull’energia con questa serie di brevi video: https://europa.eu/learning-corner/eu-energy-policy_it
Le zone Natura 2000 sono indicate in tutta Europa.
Il cambiamento climatico rappresenta un problema mondiale che l’UE non può risolvere da sola. L’Unione europea sta lavorando con altri paesi e con altre regioni del mondo per conseguire gli obiettivi dell’accordo di Parigi. Questo accordo fissa l’obiettivo di mantenere il riscaldamento globale «ben al di sotto di 2 °C» rispetto alle temperature registrate prima della rivoluzione industriale e di proseguire l’azione volta a limitare tale aumento a 1,5 °C. Ogni anno i paesi si incontrano per discutere i progressi realizzati verso il conseguimento di questi obiettivi in occasione della conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, nota come COP (conferenza delle parti).
La natura è il nostro maggiore alleato nella lotta contro i cambiamenti climatici e le epidemie. Tuttavia la rete di vita da cui dipendiamo è minacciata da attività umane non sostenibili. Ripristinare la salute dell’ambiente naturale è un elemento centrale del Green Deal europeo. L’UE prevede di raggiungere tale obiettivo ad esempio ampliando la rete di aree protette sulla terraferma e in mare (la rete Natura 2000), piantando miliardi di alberi e promuovendo pratiche agricole sostenibili. Sta inoltre lavorando affinché gli alimenti di cui ci nutriamo siano sani, a prezzi accessibili e prodotti con metodi rispettosi dell’ambiente. Ciò significa anche ridurre l’uso di pesticidi nocivi e promuovere l’agricoltura biologica.
Scoprite qualcosa in più a proposito della strategia dell’UE sulla biodiversità per il 2030: europa.eu/!Hw37Bu
L’UE e i suoi Stati membri sono nel loro complesso i maggiori fornitori di finanziamenti per il clima al mondo. Nel 2019 hanno erogato 21,9 miliardi di euro per sostenere i paesi in via di sviluppo nella lotta ai cambiamenti climatici.
Se volete scoprire qualcosa in più sui cambiamenti climatici, visitate il sito web «Il nostro pianeta, il nostro futuro»: europa.eu/learning-corner/our-planet-our-future_it
Scoprite qualcosa in più sul Green Deal europeo: europa.eu/!pR94df
La pandemia di COVID-19 ha impresso una straordinaria accelerazione alla transizione dell’Europa verso il mondo digitale. Grazie alle tecnologie digitali, amici e familiari si sono tenuti in contatto, le scuole hanno proseguito le lezioni e le imprese sono rimaste in attività. Queste tecnologie sono ormai una parte essenziale delle nostre vite. Tuttavia non tutti vi hanno lo stesso accesso o dispongono delle competenze necessarie per utilizzarle al meglio.
L’UE intende fare in modo che i prossimi dieci anni siano il decennio digitale dell’Europa e sta lavorando per garantire che la trasformazione digitale funzioni per tutti e non soltanto per pochi. Ciò significa, ad esempio, garantire che tutti abbiano l’accesso a internet ad alta velocità e posseggano le competenze necessarie per sfruttare le possibilità del mondo digitale. Allo stesso tempo nuove tecnologie come l’intelligenza artificiale stanno trasformando il mondo in cui viviamo grazie ai numerosi vantaggi che sono in grado di procurare ma suscitano anche nuove preoccupazioni. L’UE intende guidare lo sviluppo di nuove norme globali per garantire che gli europei possano fidarsi di ciò che queste tecnologie hanno da offrire.
La transizione digitale e l’uso più intelligente delle tecnologie saranno cruciali anche per aiutare l’UE a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e a realizzare gli obiettivi del Green Deal europeo.
A marzo del 2021 la Commissione europea ha presentato una visione per la trasformazione digitale dell’Europa entro il 2030, oltre a una serie di traguardi concreti e ad un piano per garantirne il raggiungimento. I traguardi mirano a conseguire quattro obiettivi principali: un continente tecnologicamente esperto, con una popolazione dotata di competenze digitali e professionisti altamente qualificati nel settore digitale; infrastrutture digitali sicure, affidabili e di eccellenza; un’alta percentuale di imprese digitalizzate in Europa; servizi pubblici modernizzati rispondenti alle esigenze della società. Il programma per l’Europa digitale, che è il primo nel suo genere, ha una dotazione di bilancio di 7,5 miliardi di euro per il periodo 2021-2027 e finanzierà progetti in settori importanti quali l’intelligenza artificiale, il supercalcolo, la cibersicurezza e le competenze avanzate. Nell’ambito del piano dell’UE per la ripresa, i paesi dell’Unione devono destinare ad iniziative digitali almeno il 20 % dei fondi che ricevono da NextGenerationEU.
Per ulteriori informazioni sugli obiettivi digitali per il 2030: europa.eu/!uMKRtm
Il know-how digitale è essenziale per studiare e lavorare. È inoltre indispensabile per accedere a un crescente numero di servizi pubblici online, dall’apertura di un conto in banca alla presentazione di una domanda per studiare all’estero. Eppure oggi più di un giovane su cinque non possiede competenze digitali di base. Anche se la responsabilità dell’istruzione e della formazione incombe ai singoli Stati membri, l’UE fornisce sostegno in questo ambito. L’Unione sta sostenendo i suoi Stati membri investendo in programmi quali l’agenda europea per le competenze e il piano d’azione per l’istruzione digitale per formare gli europei ed ampliare il serbatoio di talenti dell’Europa.
La Commissione europea ha una vasta gamma di progetti che aiutano i paesi dell’UE a migliorare il livello di competenze digitali. Ne sono un esempio la settimana europea della programmazione (EU code week) e i tirocini «Digital Opportunity», che offrono agli studenti del ciclo di istruzione superiore la possibilità di acquisire un’esperienza professionale pratica in settori digitali richiesti dal mercato del lavoro.
Scoprite il mondo delle possibilità digitali con la serie di cartoni animati «Esploratori digitali»: europa.eu/!fPwNr6
In base al «quadro di valutazione relativo alle donne nel settore digitale» 2020 le donne rappresentano soltanto il 18 % degli esperti di TIC dell’UE. L’UE sta adottando misure per rafforzare la partecipazione delle donne nel settore digitale mettendo in discussione gli stereotipi, promuovendo l’istruzione e la formazione in materia di competenze digitali e incoraggiando la presenza di un maggior numero di imprenditrici nel settore.
L’intelligenza artificiale (IA) può aiutarci in molti modi, ad esempio consente di formulare diagnosi mediche più precise e di ridurre al minimo l’impatto ambientale dell’agricoltura. Tuttavia ci chiediamo talvolta se l’IA possa mettere a rischio posti di lavoro e se possiamo fidarci della tecnologia. Per rispondere a queste preoccupazioni la Commissione ha proposto nuove norme per garantire che i sistemi di IA utilizzati nell’UE siano sicuri, trasparenti, etici, imparziali e sotto il controllo umano.
Quali sono i vantaggi e i rischi associati all’intelligenza artificiale (IA)? Discutetene in piccoli gruppi.
Vega, il primo supercomputer di livello mondiale dell’UE, è stato inaugurato a Maribor, in Slovenia, nell’aprile 2021. È in grado di eseguire la cifra incredibile di 6,9 milioni di miliardi di calcoli al secondo! Deve il nome al famoso matematico sloveno Jurij Vega ed è uno degli otto supercomputer avanzati che aiuteranno i ricercatori, l’industria e le imprese europei a compiere progressi in molti ambiti, dalla progettazione di medicinali e nuovi materiali alla lotta contro i cambiamenti climatici.
L’UE è dotata delle norme più severe al mondo in materia di protezione dei dati e della privacy. Tali norme garantiscono che l’ambiente online sia sicuro ed equo e contribuiscono a proteggere le persone, in particolare i minori, da contenuti illegali e nocivi. Tuttavia le piattaforme online possono essere usate in maniera impropria per diffondere contenuti illegali, ad esempio contenuti terroristici o di incitamento all’odio, o per vendere prodotti pericolosi o contraffatti. La Commissione europea sta lavorando affinché ciò che è illegale offline lo sia anche online. Inoltre si sta adoperando per rafforzare la cibersicurezza in tutta l’UE e proteggere i governi, i cittadini e le imprese dalle minacce informatiche globali. Nell’ambito di tale attività l’UE ha contribuito a creare un’unità congiunta per il ciberspazio allo scopo di riunire le risorse e le competenze a disposizione dell’UE e dei suoi Stati membri. L’obiettivo è consentire una prevenzione, dissuasione e risposta efficaci per quanto riguarda le crisi e gli incidenti informatici su vasta scala.
La rete dei centri «Safer internet», finanziata dall’UE, contribuisce a sensibilizzare al tema della sicurezza online. Ciascuno di questi centri è dotato di una commissione per la gioventù in cui i giovani forniscono ai loro pari suggerimenti e consigli utili sulla base della propria esperienza nell’uso delle tecnologie online.
Scoprite qualcosa in più su un’Europa pronta per l’era digitale: https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/europe-fit-digital-age_it
La pandemia di coronavirus ha causato un grave shock alle economie europee e ha avuto ripercussioni sulle condizioni di vita delle persone e sulle imprese in tutti i settori. La perdita di posti di lavoro ha interessato in particolare i giovani, molti dei quali lavorano in comparti duramente colpiti dalla crisi, quali il turismo e il settore alberghiero.
Oltre ad adottare misure per proteggere le imprese e i lavoratori dalle ricadute economiche della pandemia, l’UE ha anche elaborato un piano per la ripresa che aiuterà l’Europa a risollevarsi. Questo piano, denominato NextGenerationEU, mira non soltanto a riparare i danni causati dalla pandemia ma anche, come suggerisce il suo stesso nome, a investire nella prossima generazione di europei e nel futuro a lungo termine dell’UE. I finanziamenti per NextGenerationEU integrano il bilancio UE 2021-2027 e offrono a tutti i paesi dell’UE l’opportunità senza precedenti di accelerare la ripresa e la transizione verde e digitale in tutta l’UE. Il pacchetto per la ripresa ammonta complessivamente a più di 2 000 miliardi di euro.
L’UE sta lavorando per rafforzare l’economia in tutti i paesi e in tutte le regioni e in particolare per sostenere i giovani. Si sta inoltre adoperando per ridurre le disuguaglianze e migliorare il tenore di vita di tutti gli europei.
Lo strumento per la ripresa NextGenerationEU ha un valore di oltre 800 miliardi di euro ed è destinato a finanziare in larga misura riforme e investimenti negli Stati membri fino al 2026. Nel corso di questo periodo la Commissione europea contrarrà prestiti sui mercati dei capitali per conto dell’UE. I fondi raccolti saranno distribuiti ai paesi dell’UE, che li potranno spendere per progetti e iniziative. Per poter beneficiare del sostegno finanziario i paesi dell’UE hanno dovuto definire piani nazionali in modo da dimostrare come avrebbero investito il denaro. Tali piani dovevano destinare una specifica quota della spesa nazionale a iniziative per il clima e il settore digitale. Tutto questo aiuterà l’UE a raggiungere il suo obiettivo di neutralità climatica entro il 2050 e contribuirà alla transizione digitale dell’Europa, creando posti di lavoro e promuovendo la crescita economica.
L’UE sta lavorando per garantire che i giovani siano in possesso delle qualifiche e delle competenze necessarie per affrontare un mondo del lavoro in rapida evoluzione, in particolare quelle che consentiranno loro di prosperare nella transizione verde e digitale. La Commissione ha presentato iniziative mirate per sostenere gli Stati membri nella lotta alla disoccupazione e per aiutare i giovani che fanno il loro ingresso nel mercato del lavoro. Attraverso l’iniziativa di sostegno all’occupazione giovanile il sistema di garanzia per i giovani è stato rafforzato ed è ora rivolto a un gruppo destinatario più ampio composto da giovani di età compresa tra 15 e 29 anni. L’iniziativa inoltre rilancia gli apprendistati, anche attraverso il rinnovamento dell’alleanza europea per l’apprendistato, che ora è più vantaggiosa sia per i giovani sia per i datori di lavoro, e una serie di riforme destinate a rendere la formazione e l’istruzione professionale più moderne, interessanti e flessibili.
Una nuova iniziativa dell’UE denominata ALMA (Aim, Learn, Master, Achieve) aiuterà i giovani che non hanno un lavoro e non seguono alcun percorso scolastico o formativo a fare il loro ingresso nel mercato del lavoro. L’iniziativa prevede un sostegno per l’istruzione, la formazione professionale o l’occupazione nel paese di residenza abbinato alla possibilità di svolgere un tirocinio in un altro paese dell’UE.
La Commissione sta inoltre lavorando per migliorare le condizioni delle persone con forme di occupazione atipiche (ad esempio il lavoro organizzato mediante piattaforme digitali), che sono sempre più diffuse tra i giovani.
L’obiettivo generale è fare in modo che i paesi dell’UE investano almeno 22 miliardi di euro di fondi UE a favore di misure di sostegno all’occupazione giovanile tra il 2021 e il 2027. Ad esempio le risorse dell’UE possono essere utilizzate per finanziare bonus per le piccole imprese che assumono apprendisti, sovvenzioni e prestiti di avviamento per aspiranti imprenditori e sessioni di formazione per aiutare i giovani ad acquisire nuove competenze necessarie sul mercato del lavoro.
Per ulteriori informazioni sul sostegno all’occupazione giovanile: europa.eu/!V7V3Bu
Diritto alle pari opportunità, sostegno all’occupazione e retribuzioni eque che offrano un tenore di vita dignitoso sono alcuni dei temi al centro del pilastro europeo dei diritti sociali, che stabilisce venti principi volti a creare mercati del lavoro equi e sistemi di protezione sociale al servizio di tutti. L’applicazione di tali principi è una responsabilità condivisa delle istituzioni dell’UE, delle autorità nazionali, regionali e locali, delle parti sociali e della società civile.
Una serie di obiettivi che l’UE si prefigge di raggiungere entro il 2030 mira a garantire che un maggior numero di europei abbia accesso alle competenze necessarie e alle pari opportunità in un’economia più digitale, sostenibile e inclusiva.
Inclusività significa tenere conto delle esigenze di tutti i componenti della società. Significa anche che tutti dovrebbero avere la possibilità di lavorare e di guadagnarsi da vivere. Ad esempio la Commissione europea si adopererà per garantire che le persone con disabilità possano partecipare a corsi di formazione e acquisire nuove competenze e che possano trovare un lavoro ed essere indipendenti.
La Commissione sta inoltre proponendo nuove misure per garantire che donne e uomini ricevano la stessa retribuzione per uno stesso lavoro. Tali misure sono destinate a sensibilizzare maggiormente alle condizioni salariali nelle imprese e ad offrire ai datori di lavoro e ai lavoratori maggiori strumenti per affrontare la discriminazione retributiva sul lavoro.
Il nuovo Fondo sociale europeo Plus sosterrà i cittadini, le regioni e i paesi dell’UE che affrontano una serie di sfide quali la ripresa dalla pandemia e il conseguimento degli obiettivi dell’UE in materia di occupazione, inclusione sociale, istruzione e clima (europa.eu/!gXkxp4).
Scoprite qualcosa in più sulle iniziative della Commissione per trasformare in realtà i 20 principi del pilastro europeo dei diritti sociali: europa.eu/!3yJhpm
Troverete qui sotto un elenco di tematiche che rientrano nel pilastro europeo dei diritti sociali. Scegliete le tre che ritenete più importanti e poi discutete la vostra scelta in piccoli gruppi.
Scoprite qualcosa in più sui piani dell’UE per un’economia al servizio delle persone: https://ec.europa.eu/info/strategy/priorities-2019-2024/economy-works-people_it
L’Unione europea è terza, dopo la Cina e l’India, per numero di abitanti (circa 447 milioni) e svolge un ruolo importante sulla scena mondiale. L’UE, che opera come un mercato unico di 27 paesi, rappresenta il terzo maggiore blocco commerciale al mondo. Gli accordi commerciali internazionali generano crescita economica per l’Europa e i suoi partner e contribuiscono a promuovere i principi e i valori europei, ad esempio la democrazia, i diritti umani, i diritti sociali e la lotta contro i cambiamenti climatici.
I rapporti dell’UE con il resto del mondo sono improntati alla solidarietà e alla cooperazione. Sfide quali il cambiamento climatico, l’estremismo violento, la tratta di esseri umani e la migrazione irregolare non conoscono confini. Inoltre soltanto attraverso la cooperazione con i paesi partner in via di sviluppo possiamo combattere la povertà estrema.
L’UE si adopera affinché il mondo sia un posto più sicuro in cui tutti siano trattati equamente e le leggi siano rispettate. Le sue azioni esterne si fondano sui principi che ne hanno ispirato la creazione e lo sviluppo, tra cui la pace, la democrazia, lo Stato di diritto, i diritti umani e le libertà fondamentali. L’UE sta lavorando per rafforzare i partenariati con i paesi dell’immediato vicinato ad est (in particolare i Balcani occidentali) e con altri paesi (per ulteriori informazioni sui paesi candidati all’adesione all’UE, andate al capitolo 1 «Che cos’è l’Unione europea?»).
Nell’UE sono in vigore più di 45 accordi commerciali con quasi 80 partner in tutto il mondo. Nel 2020 l’UE ha concluso un nuovo accordo commerciale con il Messico ed è entrato in vigore l’accordo commerciale con il Vietnam.
In seguito all’uscita del Regno Unito dall’Unione europea il 31 gennaio 2020, il 30 dicembre 2020 l’UE e il Regno Unito hanno firmato l’accordo sugli scambi commerciali e la cooperazione UE-Regno Unito.
Più di 35 milioni di posti di lavoro in Europa dipendono, direttamente o indirettamente, dagli scambi commerciali con paesi terzi.
Gli accordi commerciali facilitano i rapporti commerciali tra i paesi e contribuiscono alla creazione di posti di lavoro, rafforzando la crescita economica. Offrono inoltre agli acquirenti dell’UE una maggiore scelta di prodotti provenienti da ogni parte del mondo e accessibili a prezzi più bassi. Inoltre aiutano le imprese dell’UE a competere sui mercati esteri. L’UE ha negoziato accordi commerciali con molti paesi del mondo. Esprimendosi con una voce sola, l’UE ha molto più peso nei negoziati commerciali internazionali di quanto ne avrebbe ognuno dei paesi che la compongono se agisse isolatamente.
La politica commerciale può svolgere un ruolo importante nella lotta contro i cambiamenti climatici e il degrado ambientale. L’UE intende assicurare che il rispetto dell’accordo di Parigi sui cambiamenti climatici sia un elemento essenziale dei futuri accordi commerciali e di investimento.
L’UE guida gli sforzi volti a riformare le norme del commercio mondiale affinché possano rispondere meglio alle sfide odierne.
L’UE lavora a stretto contatto con i suoi vicini e con altri paesi e con organizzazioni internazionali quali le Nazioni Unite e l’Organizzazione mondiale della sanità per affrontare sfide comuni come ad esempio la COVID-19 e il cambiamento climatico. L’UE mira a costruire nuove alleanze con paesi terzi e a rafforzare la cooperazione con organizzazioni multilaterali e regionali.
Il vertice UE-USA del giugno 2021 ha rappresentato l’inizio di un partenariato transatlantico rinnovato e ha permesso di definire un’agenda congiunta per la cooperazione tra l’UE e gli Stati Uniti nell’era post-pandemia.
L’UE cofinanzia la scuola grazie alla quale i giovani africani possono diventare piloti, assistenti di cabina o ingegneri di volo. La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen in visita all’Accademia aeronautica di Addis Abeba, in Etiopia, 27 febbraio 2020.
L’UE si sta adoperando per rafforzare e approfondire la cooperazione con l’Africa. Ha proposto una serie di partenariati basati su interessi e valori condivisi che si concentrano su tematiche fondamentali quali la transizione verde, la trasformazione digitale, la migrazione e la mobilità.
L’UE conta in tutto il mondo 140 uffici, le cosiddette delegazioni, che svolgono un ruolo analogo a quello delle ambasciate. Le delegazioni hanno il compito fondamentale di rappresentare l’UE e i suoi cittadini e di creare reti e partenariati.
L’UE e i paesi che la compongono sono i maggiori donatori di aiuti umanitari nel mondo. L’UE fornisce assistenza e coordina i soccorsi alle vittime di calamità in Europa e nel mondo. Nel 2020 l’UE e i suoi 27 Stati membri hanno fornito aiuti pubblici allo sviluppo a favore dei paesi partner per un totale di 66,8 miliardi di euro.
Ecco alcuni esempi delle attività svolte dall’UE a livello internazionale. Scegliete i tre che ritenete più importanti e spiegate i motivi della vostra scelta. Confrontate le vostre risposte con quelle dei vostri compagni.
Scoprite qualcosa in più sul lavoro svolto dall’UE per un’Europa più forte nel mondo: europa.eu/!YkBrc6
L’Unione europea non è semplicemente un mercato unico di beni e servizi ma è anche un’unione di persone che condividono un insieme di valori comuni. Tali valori sono sanciti nei trattati dell’UE e nella Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea, che conferiscono diritti a tutti coloro che vivono nell’UE. Questi valori, tra cui la democrazia e lo Stato di diritto, sono alla base delle nostre società. Ad esempio nessuna democrazia può prosperare senza organi giurisdizionali indipendenti che garantiscano la tutela dei diritti fondamentali e delle libertà civili, né senza una società civile attiva e mezzi di comunicazione liberi.
Lo stile di vita europeo è inclusivo, cioè nessuno dovrebbe essere escluso. Tutti coloro che vivono nell’UE dovrebbero avere la possibilità di prosperare, partecipare ed esercitare la leadership, indipendentemente dal sesso, dalla razza o dall’origine etnica, dalla religione o dalle convinzioni, dalla disabilità, dall’età e dall’orientamento sessuale. La Commissione europea sta mettendo in atto politiche e azioni per combattere la discriminazione e gli stereotipi troppo spesso presenti nella società
Basandosi sugli insegnamenti tratti dalla pandemia di coronavirus, l’UE si sta adoperando per rafforzare la propria risposta alle crisi sanitarie intervenendo allo stesso tempo per migliorare tutti gli aspetti che riguardano la salute dei cittadini.
L’Unione europea dispone di leggi contro la discriminazione tra le più evolute al mondo. Tuttavia c’è ancora molto da fare per ridurre le disuguaglianze ancora presenti nell’UE e per garantire che tutti possano partecipare alla vita europea. La Commissione sta intensificando la sua attività in tutti i settori, dalla lotta contro il razzismo e l’antisemitismo alle azioni volte a garantire che le persone che giungono in Europa e quelle che appartengono a minoranze etniche non siano emarginate o escluse dalla società. Inoltre la Commissione continua ad adoperarsi per garantire che le persone con disabilità possano esercitare i propri diritti e avere le stesse opportunità nella vita e per combattere la discriminazione nei confronti delle persone LGBTIQ.
Per ulteriori informazioni sui piani dell’UE per combattere ogni forma di discriminazione: europa.eu/!dTBh33
Nell’UE circa 87 milioni di persone presentano qualche forma di disabilità.
Scoprite i piani dell’UE per tutelare i diritti delle persone con disabilità nel prossimo decennio: europa.eu/!mbWnW3
Quasi sei europei su dieci ritengono che la discriminazione basata sull’origine etnica o sul colore della pelle sia diffusa nel proprio paese.
Fonte: Eurobarometro 2251
Vi vengono in mente episodi di discriminazione ai quali avete assistito o di cui siete stati vittima? Secondo voi che cosa possiamo fare per combattere la discriminazione? Discutetene in piccoli gruppi ed esponete le vostre osservazioni alla classe.
Lo Stato di diritto incide direttamente sulla vita di tutti i cittadini. È necessario per garantire la parità di trattamento di fronte alla legge e la difesa dei diritti individuali. È inoltre necessario per prevenire gli abusi di potere da parte delle autorità pubbliche e per assicurare che chi partecipa al processo decisionale risponda delle proprie azioni.
Scoprite che cosa sta facendo l’UE per promuovere, proteggere e rafforzare lo Stato di diritto in Europa: europa.eu/!bX3pxp
Più di otto cittadini su dieci dichiarano di attribuire importanza alla tutela giurisdizionale effettiva da parte di organi giurisdizionali indipendenti, all’uguaglianza di fronte alla legge e all’efficacia delle indagini e dell’azione penale nei casi di corruzione.
Fonte: Eurobarometro 2235
L’Unione europea è uno spazio di protezione per coloro che fuggono da persecuzioni o danni gravi nel proprio paese di origine. Ogni anno migliaia di persone arrivano in Europa cercando protezione internazionale o una vita migliore. L’UE sta collaborando con i suoi Stati membri per migliorare la gestione del flusso di migranti in arrivo sulle sue coste. Nel 2020 la Commissione ha presentato una serie di proposte per migliorare il sistema di migrazione e asilo in Europa. L’intento è cercare un modo per migliorare la cooperazione con i paesi di origine e di transito e garantire un’integrazione efficace dei rifugiati e il rimpatrio di coloro che non hanno diritto di soggiornare nell’UE.
I migranti e i cittadini dell’UE provenienti da un contesto migratorio svolgono un ruolo importante nella società europea e in diversi comparti della nostra economia. Al fine di garantire la loro piena partecipazione alla società, l’UE sta intervenendo in settori quali l’istruzione, l’occupazione, la sanità e gli alloggi.
VIDEO: Intervista a Suaad Alshleh audiovisual.ec.europa.eu/en/video/I-195435
Suaad Alshleh è arrivata in Europa dalla Siria come rifugiata. Oggi insegue il suo sogno di diventare medico in Irlanda.
L’UE si sta adoperando per garantire che i suoi Stati membri si preparino alle crisi sanitarie e le affrontino insieme e che le forniture mediche siano disponibili e a buon mercato. Sta inoltre lavorando per migliorare la prevenzione, il trattamento e l’assistenza post-terapia per malattie come il cancro. Tale attività, che è alla base dell’Unione europea della salute, doterà l’UE degli strumenti necessari per prevenire e affrontare meglio eventuali pandemie future, rafforzare i sistemi sanitari europei e garantire una migliore protezione della salute dei cittadini.
L’UE investirà oltre 5 miliardi di euro in azioni con un valore aggiunto europeo al fine di integrare le politiche sanitarie degli Stati membri nell’ambito del programma di finanziamento EU4Health 2021-2027.
https://ec.europa.eu/health/funding/eu4health_it
Ambiti di intervento:
Nel 2020 sono stati 2,7 milioni i casi di cancro diagnosticati nell’Unione europea e 1,3 milioni di persone, tra cui oltre 2 000 giovani, sono morti a causa di questa malattia.
Scoprite in che modo il piano europeo di lotta contro il cancro mira a ridurre il numero di morti dovute alla malattia e migliorare la prevenzione, il trattamento e l’assistenza oncologici: europa.eu/!QmbCQf
Un infermiere prepara il macchinario per effettuare la risonanza magnetica a un paziente. Ospedale universitario di Liegi, Belgio, 24 gennaio 2020.
Scoprite qualcosa in più sul lavoro svolto dall’UE per promuovere il nostro stile di vita europeo: europa.eu/!kW44Uu
La democrazia è il fondamento dell’Unione europea. In un sistema democratico sano e prospero i cittadini possono esprimere liberamente la propria opinione, scegliere i loro leader politici o fare politica e avere voce in capitolo sul loro futuro.
Da qualche anno si osserva una ripresa dell’impegno politico popolare e una maggiore affluenza alle elezioni. Tuttavia, come avviene in molti luoghi del mondo, la democrazia nell’UE e nei suoi Stati membri affronta una serie di sfide, come ad esempio l’aumento dell’estremismo e le interferenze nelle elezioni, le minacce nei confronti dei giornalisti e la percezione di una distanza tra i cittadini e i loro rappresentanti eletti.
L’UE intende rafforzare i processi democratici e incoraggia i cittadini a partecipare attivamente alla definizione del loro futuro nell’UE. Si adopera inoltre per rendere più trasparenti e democratiche le proprie strutture.
Volete scoprire come partecipare attivamente e fare sentire la vostra voce? Andate alla sezione «La vostra voce nel processo decisionale dell’UE».
I diritti e le libertà individuali, la trasparenza e la responsabilità sono al centro del piano della Commissione europea per rafforzare le democrazie dell’UE. Il piano è imperniato su azioni volte a promuovere elezioni libere e regolari. L’Unione europea e i paesi dell’UE stanno intensificando le loro azioni per contrastare i tentativi di coloro che cercano di sfruttare le crisi, ad esempio la pandemia di COVID-19, e che diffondono propaganda o odio. Ad esempio l’UE e i suoi Stati membri individuano e denunciano la disinformazione e collaborano con le piattaforme online per limitare la diffusione di notizie false («fake news»).
Il 73 % delle giornaliste di tutto il mondo ha subito violenze online nello svolgimento del proprio lavoro (indagine Unesco/ICEF).
Ogni minore in Europa e in ogni altra parte del mondo dovrebbe godere dei medesimi diritti e vivere senza subire discriminazioni o intimidazioni. La strategia dell’UE sui diritti dei minori è un’iniziativa senza precedenti che mira a garantire protezione e sostegno a tutti i minori (giovani di età inferiore a 18 anni), indipendentemente dal loro contesto di provenienza, dalla loro origine, dal loro status sociale o dalla loro condizione di residenza. La strategia propone interventi in vari ambiti, compresi quelli relativi al diritto dei minori di crescere al riparo da violenze e di stare al sicuro online. Allo stesso tempo l’UE si sta adoperando per spezzare il circolo vizioso della povertà e dello svantaggio per tutte le generazioni. La nuova garanzia europea per l’infanzia è volta a garantire che i minori a rischio di povertà o di esclusione sociale abbiano accesso a pasti sani, all’istruzione, all’assistenza sanitaria e ad alloggi adeguati.
Più di 10 000 bambini e ragazzi hanno contribuito con le proprie idee a plasmare la strategia dell’Unione europea sui diritti dei minori.
VIDEO: Strategia dell’Unione europea sui diritti dei minori europa.eu/!MDM3DK
Nel 2019 il 22,2 % dei bambini dell’UE viveva in famiglie a rischio di povertà o di esclusione sociale. Si tratta di quasi 18 milioni di bambini in stato di necessità.
La Commissione europea istituirà una piattaforma per la partecipazione dei minori grazie alla quale i minori potranno partecipare ai processi decisionali dell’UE. Ad esempio saranno attivamente coinvolti nell’attuazione del patto europeo per il clima e del Green Deal europeo.
A maggio del 2021 l’UE ha avviato un dibattito per offrire ai cittadini di tutta l’UE la possibilità di raccontare il tipo di Europa in cui vorrebbero vivere. Le discussioni e gli eventi sono stati organizzati sia online sia in presenza in tutti i paesi. Questo tipo di feedback è importante in quanto contribuirà a plasmare il futuro dell’UE.
Per ulteriori informazioni riguardanti la Conferenza sul futuro dell’Europa: futureu.europa.eu/?locale=it
Le società europee stanno cambiando. Ad esempio aumenta l’aspettativa di vita mentre diminuiscono le nascite. Affrontare i cambiamenti demografici è fondamentale per costruire un’Unione europea più resiliente, sostenibile ed equa. Ad esempio le zone rurali dell’UE sono spesso interessate da un calo demografico e allo stesso tempo l’età media della loro popolazione è superiore a quella delle aree urbane. Le zone rurali ci forniscono cibo, alloggi, posti di lavoro e servizi ecosistemici essenziali. Per garantire che possano continuare a svolgere queste funzioni essenziali, la Commissione europea ha definito un piano d’azione che aiuterà le comunità e le imprese rurali a realizzare il loro massimo potenziale nei prossimi decenni.
Date un’occhiata a come sarà l’Europa nei prossimi decenni: europa.eu/!jH37uX
In tutta l’UE i commissari incontrano periodicamente i cittadini nell’ambito di dibattiti pubblici. Se non riuscite a partecipare ad uno di questi «Dialoghi con i cittadini», perché non ne organizzate uno nella vostra classe? Tre o quattro studenti rappresenteranno un commissario e sceglieranno come punto di partenza per la discussione uno dei temi illustrati nel presente capitolo. Lavorando individualmente, ciascuno di loro esaminerà in dettaglio la politica prescelta in modo da preparare un intervento della durata di cinque minuti. In classe, dopo che il «commissario» avrà reso la sua breve dichiarazione, organizzate una sessione di domande e risposte, della durata di 15 minuti, in cui l’insegnante fungerà da moderatore.
Scoprite qualcosa in più sul nuovo slancio dell’UE per la democrazia europea: europa.eu/!YkVcvb