Relazione speciale
07 2022

Strumenti di internazionalizzazione delle PMI
numerose azioni di sostegno, che non sono però del tutto coerenti o coordinate tra loro

Contenuto del documentoLa Corte ha valutato se la politica dell’UE per l’internazionalizzazione delle PMI sia supportata da una strategia coerente e coordinata e se la rete Enterprise Europe e l’iniziativa Startup Europe abbiano contribuito con successo all’internazionalizzazione delle PMI.

La Commissione ha posto in essere numerose azioni a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI, che però mancano di coerenza e coordinamento sufficienti. La rete Enterprise Europe ha raggiunto gli obiettivi stabiliti, ma dovrebbe avere una maggiore visibilità e una migliore copertura nei paesi non-UE. L’iniziativa Startup Europe risponde unicamente ai bisogni delle start-up nel breve termine e manca di monitoraggio e coordinamento sufficienti.

La Corte raccomanda alla Commissione di far conoscere meglio le azioni e di aumentarne la coerenza e la sostenibilità, di promuovere la visibilità della rete Enterprise Europe e di potenziarne la cooperazione con altri programmi analoghi, di ampliarne la copertura geografica e di migliorare il monitoraggio e l’efficacia a lungo termine dell’iniziativa Startup Europe.

Relazione speciale della Corte dei conti europea presentata in virtù dell’articolo 287, paragrafo 4, secondo comma, del TFUE.

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PDF Relazione speciale: Strumenti di internazionalizzazione delle PMI:

Sintesi

I Le piccole e medie imprese (PMI) costituiscono le colonne portanti dell’economia dell’UE. Rappresentano circa il 99 % di tutte le aziende e forniscono il 65 % di tutti i posti di lavoro nel settore economico non finanziario.

II Il commercio internazionale è un fattore determinante per l’economia dell’UE, in un contesto in cui oltre 90 milioni di posti di lavoro dipendono dalle esportazioni. Malgrado la loro importanza a livello economico, le PMI non contribuiscono al commercio internazionale nella stessa misura delle aziende più grandi; alle PMI si attribuisce solo il 30 % delle esportazioni totali (in termini di valore) verso paesi non-UE.

III Il contributo dell’UE a favore di strumenti intesi in modo specifico all’internazionalizzazione delle PMI ammontava a circa 850 milioni di euro nel periodo 2014‑2020, di cui all’incirca 450 milioni di euro destinati al finanziamento dell’UE per la rete Enterprise Europe e 30 milioni di euro stanziati per l’iniziativa Startup Europe. Tali strumenti vengono integrati dalle azioni dell’UE per le quali l’internazionalizzazione delle PMI è uno dei tanti ambiti d’intervento, quali i Fondi strutturali e d’investimento europei (fondi SIE), il Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), Orizzonte 2020 o gli strumenti di politica estera.

IV La presente relazione speciale è l’ultima di una serie di pubblicazioni della Corte dei conti europea volte a esaminare il sostegno alle PMI. Essa è incentrata su due principali strumenti dell’UE finalizzati a promuovere l’internazionalizzazione delle PMI nel periodo di programmazione 2014‑2020, sia nel mercato unico dell’UE che in paesi non-UE, ossia la rete Enterprise Europe e l’iniziativa Startup Europe. L’internazionalizzazione delle PMI riveste grande interesse per il Parlamento europeo e altri portatori di interessi pertinenti, in virtù dell’importanza assunta ai fini della massimizzazione del potenziale di crescita dell’UE, in particolare attraverso le esportazioni. L’audit intende contribuire a migliorare la coerenza e il coordinamento dei programmi dell’UE in questo importante settore di intervento, nonché a potenziare i sistemi impiegati dalla Commissione per monitorare l’attuazione complessiva della propria strategia per l’internazionalizzazione delle PMI, sin dalla fase iniziale del periodo di programmazione.

V Gli auditor della Corte hanno esaminato la strategia dell’UE per l’internazionalizzazione delle PMI e due delle principali iniziative gestite direttamente dalla Commissione in tale settore, la rete Enterprise Europe e l’iniziativa Startup Europe. Il quesito di audit principale era se il sostegno dell’UE all’internazionalizzazione delle PMI fosse coerente e coordinato e se abbia contribuito con successo a tale internazionalizzazione.

VI È stato riscontrato che la strategia dell’UE ha individuato correttamente i principali ostacoli all’internazionalizzazione delle PMI e che l’UE e gli Stati membri hanno posto in essere numerose azioni volte a sostenere tale internazionalizzazione. Tuttavia, importanti azioni contemplate dalla strategia non sono state attuate con successo. In particolare, non vi è un inventario aggiornato di tutte le azioni pertinenti in questo ambito, che consentirebbe di individuare lacune, sovrapposizioni e potenziali sinergie tra le azioni esistenti. Inoltre, la sostenibilità finanziaria delle azioni dell’UE non è sempre stata presa in considerazione in misura sufficiente, il che ha comportato l’interruzione di talune azioni, malgrado i risultati positivi.

VII La rete Enterprise Europe (Enterprise Europe Network – EEN) ha conseguito i valori-obiettivo stabiliti, ma resta da chiarire in che misura ciò abbia promosso l’internazionalizzazione delle PMI. Inoltre, la performance dell’EEN varia a seconda dei paesi e dei consorzi, e per i membri di tale rete potrebbe essere utile un sostegno aggiuntivo in determinati settori, come l’accesso ai finanziamenti. La cooperazione tra l’EEN e altri strumenti sta producendo risultati positivi a livello dell’UE, mentre quella tra l’UE e gli strumenti nazionali si è rivelata meno soddisfacente.

VIII L’iniziativa Startup Europe risponde alle esigenze delle start-up, ma solo nel breve termine, poiché tutti i progetti finanziati sono stati sospesi al termine della sovvenzione e, in generale, le attività hanno dovuto confrontarsi a questioni di sostenibilità. La Commissione non dispone di una struttura generale per il coordinamento dell’iniziativa, il limita la cooperazione tra Startup Europe e altri strumenti nazionali e dell’UE. Il monitoraggio dei risultati è efficace solo a livello di singoli progetti, il che si traduce in una scarsa disponibilità di informazioni in merito ai traguardi globali di Startup Europe. Inoltre, in taluni casi questa iniziativa ha comportato l’acquisizione delle start-up da parte di entità al di fuori dell’UE.

IX La Corte raccomanda alla Commissione di:

  • far conoscere meglio il sostegno all’internazionalizzazione delle PMI e aumentarne la coerenza, il coordinamento e la sostenibilità;
  • aumentare la visibilità della rete Enterprise Europe e potenziare la cooperazione con altri programmi analoghi, ampliare il raggio d’azione delle attività di formazione e la copertura geografica dei principali partner commerciali dell’UE di paesi non-UE;
  • migliorare il monitoraggio e l’efficacia a lungo termine di Startup Europe.

Introduzione

01 Le piccole e medie imprese (PMI) costituiscono le colonne portanti dell’economia dell’UE. Circa il 99 % di tutte le aziende nell’UE, a cui si ascrive poco più della metà della produzione economica dell’UE derivante dal settore non finanziario, è costituito da PMI. Questi 21 milioni di aziende occupano all’incirca 100 milioni di persone, e sono pertanto responsabili del 65 % di tutti i posti di lavoro nel settore economico non finanziario1.

02 L’internazionalizzazione rappresenta un importante motore di crescita nell’UE. Quando le imprese crescono grazie al commercio internazionale, vi è altresì un effetto positivo sull’occupazione. All’interno dell’UE, 56 milioni di posti di lavoro dipendono dagli scambi all’interno dell’UE2 e oltre 38 milioni dalle esportazioni verso paesi non-UE3. Benché non siano disponibili cifre esatte sulla percentuale di PMI attive nel commercio internazionale (sia all’interno che al di fuori dell’UE), si stima che le PMI esportatrici rappresentino solo il 30 %, in termini di valore, delle esportazioni totali verso paesi non-UE4.

03 I mercati europei e mondiali sono pertanto importanti per la crescita delle PMI, le cui piccole dimensioni non implicano – o non dovrebbero implicare – il fatto che non possano ambire a trarre dal commercio transfrontaliero gli stessi vantaggi delle imprese più grandi. Inoltre, tenuto conto delle dimensioni del settore delle PMI, le misure volte ad aiutare tali imprese a crescere possono avere un effetto significativo sull’occupazione e sulla crescita nell’UE.

Ostacoli all’internazionalizzazione delle PMI

04 Per “internazionalizzazione” si intende il processo di partecipazione delle imprese ai mercati internazionali (UE o non-UE), principalmente tramite l’esportazione, ma anche attraverso l’importazione e la cooperazione tecnica. Una serie di fattori interni ed esterni potrebbe impedire alle PMI di percorrere la via dell’internazionalizzazione con la stessa facilità con cui lo fanno le aziende più grandi. Tra questi fattori si annoverano una carenza generale di conoscenze in relazione al commercio internazionale o alle opportunità commerciali in altri paesi, leggi straniere complesse, regimi doganali e altre barriere amministrative, risorse e capacità limitate (tra cui l’accesso ai finanziamenti), avversione al rischio e scarsa conoscenza dei regimi di sostegno pubblico. Aiutare le PMI a superare questi ostacoli è una priorità importante per l’UE e sono in essere una serie di iniziative per rispondere alle esigenze di tali imprese.

Strategia dell’UE per l’internazionalizzazione delle PMI

05 La politica globale dell’UE in relazione all’internazionalizzazione delle PMI, sia nel mercato unico che al di fuori dell’UE, discende dallo Small Business Act (SBA)5, che costituisce il fondamento del sostegno alle PMI e ha l’obiettivo di garantire coerenza tra le varie azioni e i diversi strumenti e dell’UE volti a promuovere la crescita internazionale delle PMI europee. Esso definisce altresì i princìpi che disciplinano le iniziative dell’UE in questo settore (cfr. riquadro 1), e incoraggia gli Stati membri a osservare princìpi e priorità analoghi nelle politiche adottate a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI.

Riquadro 1

Small Business Act – Princìpi per l’internazionalizzazione delle PMI

Gli obiettivi generali dello SBA si basano su dieci princìpi, che mirano a promuovere la crescita delle PMI aiutando le piccole imprese ad affrontare gli ostacoli che ne impediscono lo sviluppo. Due di questi dieci princìpi incoraggiano l’UE e gli Stati membri ad aiutare le PMI a beneficiare dell’internazionalizzazione:

  • aiutare le PMI a beneficiare delle opportunità offerte dal mercato unico (principio VII);
  • incoraggiare e sostenere le PMI perché beneficino della crescita dei mercati (principio X).

06 Ai princìpi stabiliti nello SBA ha fatto seguito, nel 2011, la comunicazione della Commissione “Piccole imprese, grande mondo”, in cui viene definita una strategia dell’UE a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI, volta ad affrontare le sfide presenti (figura 1), apportare coerenza alla serie di azioni esistenti a favore della crescita internazionale delle PMI europee, e a delineare i princìpi che dovrebbero disciplinare qualsiasi iniziativa dell’UE in tale ambito a partire dal 2014.

Figura 1 – Sfide nel settore del sostegno all’internazionalizzazione delle PMI

Fonte: COM(2011) 702 final – “Piccole imprese, grande mondo – Un nuovo partenariato per aiutare le PMI a cogliere le opportunità globali”.

07 Al fine di affrontare le sfide individuate, la strategia dell’UE per l’internazionalizzazione delle PMI contempla i seguenti obiettivi:

  • fornire alle PMI europee informazioni adeguate e facilmente accessibili sulle modalità per estendere la loro attività sui mercati internazionali;
  • migliorare la coerenza delle attività di sostegno esistenti;
  • migliorare il coordinamento, la collaborazione e l’efficacia in termini di costi dei programmi dell’UE esistenti, dei programmi dell’UE e degli Stati membri e delle iniziative pubbliche e private;
  • colmare le lacune esistenti in materia di servizi di sostegno;
  • stabilire condizioni eque e garantire la parità di accesso alle PMI di tutti gli Stati membri dell’UE.

08 Inoltre, la strategia stabilisce princìpi guida orientativi che dovrebbero disciplinare qualsiasi iniziativa a livello dell’UE in tale ambito.

  • Complementarità e addizionalità: le azioni intraprese a livello UE dovrebbero essere complementari e non duplicare i servizi di sostegno alle imprese già offerti dagli Stati membri e/o da organizzazioni private.
  • Sussidiarietà e divisione del lavoro adeguata: le azioni a livello dell’UE dovrebbero servire a colmare le lacune o a potenziare i servizi di assistenza esistenti laddove rimangano esigenze non soddisfatte, o non sufficientemente soddisfatte, da altri organismi pubblici o privati.
  • Sostenibilità: il sostegno offerto a livello europeo per i servizi di assistenza alle imprese deve basarsi su una chiara domanda del mercato. A breve termine tali servizi possono essere finanziati da fondi pubblici nel quadro del regolamento finanziario, ma nel lungo termine dovrebbero autofinanziarsi nella misura del possibile, onde evitare la concorrenza con i prestatori di servizi privati.
  • Efficienza nell’uso di fondi pubblici: in linea con il principio della sana gestione finanziaria, per ciascuna attività si devono fissare obiettivi specifici, misurabili, realizzabili, pertinenti e corredati di un termine (SMART); va inoltre prevista un’adeguata valutazione.
  • Condizioni eque in tutti gli Stati membri: si deve far sì che le PMI di tutta l’UE ricevano pari sostegno.

09 La Commissione si è impegnata a intraprendere una serie di azioni al fine di attuare la strategia e raggiungere gli obiettivi sopra illustrati. Tra le suddette azioni figurano il lancio di una mappatura approfondita e della successiva analisi delle azioni di sostegno esistenti a livello nazionale e dell’UE, un rafforzamento della rete Enterprise Europe, in quanto principale strumento dell’UE volto a fornire sostegno diretto all’internazionalizzazione delle PMI, e la promozione di cluster e reti per l’internazionalizzazione delle PMI.

10 Dal 2015 al 2021, lo SBA e la strategia per l’internazionalizzazione sono stati integrati da una serie di comunicazioni sui temi relativi a commercio internazionale, mercato unico, start-up e scale-up, accesso ai finanziamenti e altre tematiche che influiscono sull’internazionalizzazione delle PMI (allegato I). Unitamente allo SBA, tali comunicazioni costituiscono il quadro strategico globale della Commissione in tale ambito.

Principali strumenti, ruoli e responsabilità a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI

11 L’UE ha istituito diversi strumenti a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI, che differiscono notevolmente in termini di approccio e obiettivi. Variano dalle reti di supporto per fornire informazioni generali e consulenza, all’assistenza finanziaria e agli strumenti informatici, nonché ai portali ed helpdesk che forniscono informazioni sui requisiti normativi per il commercio internazionale. Alcuni strumenti sono rivolti esclusivamente alle PMI (e, in taluni casi, anche all’internazionalizzazione delle PMI), mentre per altri le PMI figurano nell’ambito di solo uno dei tanti settori sostenuti. Il contributo dell’UE agli strumenti rivolti appositamente all’internazionalizzazione delle PMI (EEN, iniziativa Startup Europe, rete europea dei cluster, Centro UE-Giappone per la cooperazione industriale, centro UE per le PMI in Cina, rete ELAN UE-America latina, rete ENRICH, il programma EU Gateway, Eurostars e gli helpdesk sui diritti di proprietà intellettuale) ammontava a circa 850 milioni di euro nel periodo 2014‑2020.

12 I molteplici strumenti e le diverse azioni in questo campo trovano corrispondenza nell’ampio numero di organizzazioni e servizi da cui sono gestiti. Per una panoramica dei principali strumenti e dei servizi dell’UE competenti, cfr. tabella 1 e per una descrizione più dettagliata dei vari strumenti, cfr. allegato II. Gli strumenti dell’UE sono integrati da regimi di sostegno negli Stati membri, la maggior parte dei quali viene attuata attraverso organizzazioni per la promozione commerciale e associazioni delle PMI nazionali e regionali.

Tabella 1 – Principali strumenti dell’UE e DG/organismi competenti

Tipo di strumento Strumento DG/organismi
Sostegno globale all’internazionalizzazione delle PMI Rete Enterprise Europe DG GROW/EISMEA
Startup Europe DG CONNECT
Programmi di finanziamento Strumento PMI/Consiglio europeo per l’innovazione (CEI) DG RTD/Eismea
Fondi strutturali e d’investimento europei DG REGIO
Eurostars (EUREKA) DG RTD
Strumenti finanziari Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS)/COSME/InnovFin BEI/FEI/DG GROW/
DG RTD/
DG ECFIN:
Strumenti e progetti geografici Centro UE-Giappone per la cooperazione industriale DG GROW
Centro UE per le PMI (Cina) DG INTPA
Rete ELAN (America Latina) DG INTPA
Rete ENRICH (Brasile, Cina e Stati Uniti) DG RTD
ICI+ nel Sud-Est asiatico (SEA) DG INTPA
EU Gateway/missione Business Avenues nel Sud-Est asiatico Servizio degli strumenti di politica estera
Strumenti informatici, banche dati, helpdesk Access2Markets (in precedenza denominato banca dati sull’accesso ai mercati) DG TRADE
Piattaforma europea di collaborazione tra cluster (European Cluster Collaboration Platform, ECCP) DG GROW
Helpdesk per le PMI sui diritti di proprietà intellettuale DG GROW
DG TRADE
DG INTPA

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base del documento Overview of EU instruments contributing to the internationalisation of European businesses, elaborato dalla Commissione.

13 Tra i numerosi strumenti dell’UE per l’internazionalizzazione delle PMI, particolare importanza assumono l’EEN e l’iniziativa Startup Europe, che costituiscono un primo punto di contatto per le PMI e le start-up che necessitano di sostegno in termini di consulenza e di una collaborazione in rete per l’internazionalizzazione. Di conseguenza, il presente audit si è concentrato in modo particolare su questi due strumenti.

Rete Enterprise Europe

14 L’EEN costituisce lo strumento principale per l’internazionalizzazione delle PMI ed è la più grande rete di supporto mondiale per le PMI che ambiscono a internazionalizzarsi. L’obiettivo principale è fornire servizi a valore aggiunto che contribuiscano al potenziamento della competitività e della sostenibilità delle PMI, nonché delle loro capacità innovative di crescere e svolgere attività commerciali in Europa e al di fuori d’Europa.

15 L’EEN è stata avviata nel 2008. Nell’ambito del COSME, sono stati assegnati all’EEN 385 milioni di euro per la durata del periodo 2015‑2021, ossia circa 55 milioni all’anno. Nell’arco dello stesso periodo, circa 11 milioni di euro all’anno sono stati erogati da Orizzonte 2020 per servizi connessi all’innovazione per le PMI, assieme ai finanziamenti provenienti dalle organizzazioni ospitanti dell’EEN (la dotazione dell’EEN è cofinanziata fino al 60 % dall’UE).

16 L’EEN per il periodo 2015‑2021 contava oltre 600 organizzazioni aderenti in oltre 60 paesi, tra cui agenzie per lo sviluppo regionale, poli tecnologici, organizzazioni di sostegno all’innovazione, università e istituti di ricerca, nonché camere di commercio e dell’industria. Sono raggruppate in consorzi regionali, selezionati mediante inviti aperti a presentare proposte. Tutti i consorzi devono essere in grado di fornire servizi di sostegno di alta qualità alle imprese, e i membri devono vantare un’esperienza comprovata in termini di collaborazione con le PMI.

17 I servizi di sostegno dell’EEN coprono un ampio ventaglio di attività volte ad aiutare le PMI dell’UE a innovarsi, crescere ed espandersi, sia nell’UE che al di fuori di essa. Tali servizi includono la trasmissione di competenze, la fornitura di contatti e la mediazione di eventi, al fine di promuovere partenariati internazionali, nonché l’erogazione di servizi di consulenza sui mercati internazionali e sull’innovazione (figura 2).

Figura 2 – Servizi dell’EEN

Fonte: Corte dei conti europea.

Startup Europe

18 Nel 2012 la Commissione ha lanciato l’iniziativa Startup, con l’obiettivo di aiutare le start-up ad alta tecnologia a crescere sui mercati europei e internazionali. Le esigenze delle start-up differiscono da quelle delle PMI consolidate; inoltre sono a più alto rischio di essere acquisite prima di divenire vere e proprie aziende a livello internazionale.

19 Per aiutare le start-up a conseguire il successo sul mercato all’interno e al di fuori dell’UE, l’iniziativa Startup Europe fornisce finanziamenti ai costruttori di ecosistemi, ossia organizzazioni che collegano le start-up dell’UE agli investitori e ad altri portatori di interessi, offrendo loro le informazioni e l’assistenza di cui necessitano per crescere e internazionalizzarsi. Nel periodo di programmazione 2014‑2020, Startup Europe ha destinato 30 milioni di euro alla promozione di 22 progetti, raggiungendo oltre 1 000 imprese in circa 60 ecosistemi delle start-up in tutta l’UE.

Estensione e approccio dell’audit

20 La presente relazione speciale si basa su una serie di pubblicazioni della Corte dei conti europea volte a esaminare il sostegno alle PMI6. Essa è incentrata sull’internazionalizzazione delle PMI sia nel mercato unico dell’UE che in paesi non-UE e sulle attività attuate a tal fine nel periodo di programmazione 2014‑2020. L’audit è stato espletato in coordinamento con l’audit della Corte sul sostegno del FESR alla competitività delle PMI.

21 Sia il Parlamento europeo che il Consiglio hanno sottolineato l’importanza di sostenere le PMI e le start-up innovative, al fine di massimizzare il potenziale di crescita dell’UE. Nel caso del Parlamento, l’impatto significativo dell’internazionalizzazione delle PMI sulla crescita e l’occupazione è stato di particolare interesse per la commissione per il commercio internazionale e la commissione per l’industria, la ricerca e l’energia. La Corte prevede che le osservazioni e le raccomandazioni del presente audit contribuiranno a migliorare la coerenza e il coordinamento tra i numerosi strumenti dell’UE in tale ambito, in particolare l’EEN e l’iniziativa Startup Europe. Inoltre, tale audit dovrebbe potenziare i sistemi di monitoraggio impiegati dalla Commissione per l’attuazione globale della propria strategia a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI in questa fase iniziale del periodo di programmazione.

22 Tramite il presente audit, la Corte ha verificato se il sostegno dell’UE fosse coerente e coordinato e se abbia contribuito con successo all’internazionalizzazione delle PMI. In particolare, intende rispondere ai seguenti quesiti:

  • il sostegno dell’UE all’internazionalizzazione delle PMI è coerente e coordinato?
  • l’EEN e Startup Europe, in quanto due delle azioni principali gestite direttamente dalla Commissione, contribuiscono con successo all’internazionalizzazione delle PMI?

23 Nel corso dell’audit, sono stati ottenuti elementi probatori da una serie di fonti:

  • riunioni con esperti e rappresentanti dei portatori di interessi, tra cui le principali associazioni di sostegno alle PMI dell’UE;
  • un’analisi documentale; questionari scritti e interviste strutturate con i servizi della Commissione (DG GROW,DG TRADE,DG RTD, DG CNECT, DG REGIO e DG INTPA, il Servizio europeo per l’azione esterna, il servizio degli strumenti di politica estera), il Consiglio europeo per l’innovazione e l’Agenzia esecutiva del Consiglio europeo per l’innovazione e delle PMI (Eismea), la Banca europea per gli investimenti (BEI), il Fondo europeo per gli investimenti (FEI), le organizzazioni per la promozione commerciale e le associazioni per le PMI; un’indagine presso i membri dell’EEN relativa al contributo di tale rete all’internazionalizzazione delle PMI e al coordinamento/alla cooperazione con i principali strumenti dell’UE in questo ambito (cfr. allegato II per maggiori dettagli sulla metodologia dell’indagine);
  • un’indagine presso le organizzazioni per la promozione commerciale in merito ai principali strumenti dell’UE per l’internazionalizzazione delle PMI e la loro complementarità con gli strumenti nazionali operativi in questo settore (cfr. allegato II per maggiori dettagli relativi alla metodologia dell’indagine);
  • analisi della sostenibilità finanziaria e continuità degli strumenti geografici dell’UE selezionati, illustrati nella tabella 2, e dei progetti nel quadro di Startup Europe; analisi del coordinamento e della cooperazione con la rete Enterprise Europe.

Osservazioni

L’attuazione della strategia per l’internazionalizzazione delle PMI da parte della Commissione è risultata incompleta

24 Nella strategia per l’internazionalizzazione delle PMI è stata individuata una serie di sfide in tale ambito (cfr. paragrafo 4). Al fine di affrontare dette sfide, la strategia definisce, tra l’altro, i seguenti obiettivi:

  • fornire alle PMI informazioni adeguate e facilmente accessibili sulle modalità per ampliare la loro attività;
  • migliorare la coerenza delle attività di sostegno;
  • colmare le lacune esistenti in materia di servizi di sostegno.

25 Al fine di conseguire tali obiettivi, con la strategia per l’internazionalizzazione delle PMI la Commissione si è impegnata a favore di una serie di azioni, tra cui:

  • mappare la fornitura esistente di servizi di sostegno al fine di rendere possibile un approccio più coerente e razionale in futuro;
  • creare un unico punto di accesso virtuale per le informazioni destinate alle PMI che desiderano operare al di là dei confini dell’UE;
  • rendere i regimi di sostegno a livello dell’UE più coerenti, al fine di massimizzarne l’impatto;
  • promuovere cluster e reti per l’internazionalizzazione delle PMI.

Non vi è un quadro completo relativo al sostegno all’internazionalizzazione delle PMI e il coordinamento è carente

26 Allorché la Commissione ha lanciato la strategia per l’internazionalizzazione delle PMI nel 2011, sono stati individuati oltre 300 programmi di sostegno con una dotazione finanziaria superiore a 2 milioni di euro a favore dell’internazionalizzazione delle imprese nell’UE e nei suoi Stati membri7. Da allora tale numero ha continuato a crescere, il che ha sollevato preoccupazioni circa il potenziale pericolo del proliferare di regimi di sostegno scarsamente coordinati8.

27 Al fine di aumentare la coerenza tra i numerosi strumenti e individuare potenziali casi di duplicazione, frammentazione, lacune e sinergie, la Commissione si è impegnata a svolgere uno studio approfondito finalizzato a mappare le attività esistenti di sostegno alle PMI a livello nazionale e dell’UE, sia pubbliche che private, e a realizzare una successiva analisi volta individuare casi di duplicazione e frammentazione, nonché lacune e potenziali sinergie nelle attività esistenti. Tale studio9 riguardava tutti e 27 gli Stati membri dell’UE e altri 25 paesi selezionati, e si è tradotto in un catalogo di 1 156 servizi di sostegno (734 nell’UE e 422 in altri paesi). Nonostante quest’ampia copertura, si è giunti alla conclusione che vi siano ancora centinaia di servizi di supporto che non è stato possibile includere.

28 Nel 2015 la Commissione ha pubblicato una panoramica più ristretta degli strumenti dell’UE che contribuiscono all’internazionalizzazione delle imprese europee, che è stata successivamente aggiornata nel 2017, nel 2019 e nel 202010. Nonostante l’utilità di tale panoramica, il fatto che non comprenda gli strumenti nazionali ne limita il valore in termini di coerenza apportata all’ampio spettro di attività di supporto promosse dall’UE e dagli Stati membri.

29 Le attività promosse negli Stati membri attraverso il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR) sono particolarmente importanti per la coerenza e il coordinamento con altre azioni dell’UE in tale ambito. È stato riscontrato che, sebbene al FESR fosse imputabile la quota maggiore del bilancio dell’UE destinato alla competitività delle PMI, ivi inclusa l’internazionalizzazione11, la Commissione non ha definito un codice di categoria di intervento specifico per le azioni volte a promuovere l’internazionalizzazione delle PMI attraverso il FESR per il periodo di programmazione 2014‑2020. Di conseguenza, le informazioni su progetti specifici in questo settore non sono state sistematicamente accessibili e non sono state utilizzate per l’analisi e il coordinamento. Per il periodo di programmazione 2021‑2027, il regolamento (UE) 2021/106012 ha introdotto un codice di categoria di intervento specifico relativo allo sviluppo imprenditoriale e all’internazionalizzazione delle PMI, che dovrebbe aumentare la trasparenza delle azioni cofinanziate dall’UE in tale settore.

30 Malgrado l’elevato numero di azioni annunciate nella strategia e la natura trasversale della politica per l’internazionalizzazione delle PMI, non è stato designato alcun servizio specifico della Commissione per centralizzare e coordinare l’attuazione di suddetta strategia. Di conseguenza, il coordinamento tra i servizi della Commissione ha funzionato molto bene in taluni ambiti (ad es. i capitoli sulle PMI negli accordi di libero scambio), ma non altrettanto nelle diverse reti cofinanziate dall’UE quali l’EEN, Startup Europe o la rete ELAN, come viene illustrato nelle successive sezioni della presente relazione.

L’accessibilità alle informazioni relative al sostegno a favore dell’internazionalizzazione delle PMI è migliorata, ma la consapevolezza dei benefici degli accordi di libero scambio rimane limitata

31 La Commissione si è impegnata a realizzare una serie di azioni volte a migliorare l’accesso delle PMI alle informazioni di cui necessitano per affacciarsi su nuovi mercati. Nel 2014 la Commissione ha istituito il portale per l’internazionalizzazione delle PMI, con l’obiettivo di fornire informazioni utili e accessibili alle PMI su tutti i servizi a loro disposizione in questo ambito. Per la Commissione, tuttavia, è stato molto difficile mantenere aggiornate le informazioni relative ai servizi di sostegno pubblici e privati all’interno e al di fuori dell’UE. Inoltre, fornire dati provenienti da servizi di supporto privati, per i quali la Commissione non poteva essere responsabile, attraverso un portale pubblico ha posto una serie di difficoltà aggiuntive sotto il profilo legale. Tali criticità hanno determinato la chiusura del portale nel 2017.

32 Nel 2020 la Commissione ha varato il portale Access2Market, che combina in un unico strumento l’ex banca dati sull’accesso ai mercati (Market Access Database), il servizio di assistenza sugli scambi commerciali dell’UE (EU Trade Helpdesk) e include anche la banca dati sulle “norme di origine”, nonché lo strumento di autovalutazione delle norme di origine (ROSA) 13 (cfr. riquadro 2). Entrambi gli strumenti sono stati valutati in modo molto positivo da coloro che hanno risposto al questionario della Corte rivolto ai membri dell’EEN e alle organizzazioni nazionali per la promozione commerciale.

Riquadro 2

Il portale Access2Markets e lo strumento di autovalutazione delle norme di origine: strumenti determinanti per migliorare la modalità con cui le PMI traggono benefici dal ricorso agli accordi di libero scambio

Il portale multilingue Access2Markets dell’UE, varato nell’ottobre 2020, testimonia l’impegno della Commissione per la trasmissione di informazioni adeguate e facilmente accessibili sui requisiti normativi negli accordi di libero commercio conclusi dall’UE, oltre a fornire orientamenti su come svolgere attività commerciali in altri paesi ai sensi di tali accordi. Contiene informazioni su ogni singolo prodotto per tutti i paesi dell’UE e per oltre 135 mercati di esportazione in relazione a:

  • tariffe e imposte
  • procedure doganali
  • norme di origine
  • barriere commerciali
  • requisiti dei prodotti
  • statistiche

Fonte: Commissione europea, DG RTD.

Secondo i portatori di interessi e le associazioni di PMI14, due delle principali barriere all’ottenimento di maggiori benefici dal ricorso agli accordi di libero scambio da parte delle PMI sono la scarsa conoscenza e la complessità delle procedure relative alle “norme di origine”, che determinano l’origine dei prodotti e, in tal modo, definiscono se sono applicabili eventuali tariffe preferenziali nel quadro di un dato accordo di libero scambio. Nell’ambito del portale Access2Markets, la Commissione ha lanciato lo strumento di autovalutazione delle “norme di origine” (ROSA) al fine di aiutare le imprese, in particolare le PMI, a decidere se rientrano in tali procedure.

33 L’introduzione di capitoli specifici per le PMI negli accordi di libero scambio stipulati tra l’UE e i paesi non-UE15 ha rappresentato un traguardo significativo per l’internazionalizzazione delle PMI durante il periodo 2014‑2020. Come viene sottolineato nella strategia per l’internazionalizzazione delle PMI, tali capitoli sono concepiti al fine di aiutare le PMI a trarre vantaggio, nell’ambito degli accordi di libero scambio, dall’eliminazione delle barriere tariffarie e non tariffarie, fornendo al contempo un quadro normativo completo e meccanismi istituzionali volti a rilevare eventuali problemi nell’attuazione delle norme.

34 Al fine di beneficiare degli accordi di libero scambio stipulati dall’UE, le PMI devono essere informate dei potenziali vantaggi che ne possono derivare nonché di come ottemperare a requisiti complessi quali quelli relativi alle norme di origine. Le attività di sensibilizzazione e comunicazione rientrano nella responsabilità collettiva della Commissione, degli Stati membri, delle associazioni di imprese e delle organizzazioni per la promozione commerciale.

35 Nel 2019 un’indagine condotta dal Comitato delle regioni e dall’associazione Eurochambers, rivolta ai rappresentanti e alle parti interessate locali e regionali, nonché alle camere di commercio nazionali e regionali nell’UE16, ha rilevato che le PMI erano ancora scarsamente informate in merito agli accordi di libero scambio, con oltre il 70 % di coloro che hanno risposto al questionario del parere che le informazioni pratiche sulla modalità di ricorso all’accordo erano insufficienti17.

36 I colloqui tenuti dalla Corte con la Commissione, unitamente alle relative risposte ai questionari scritti, hanno altresì mostrato che i vantaggi degli accordi di libero scambio per le PMI sono ancora poco conosciuti. Più specificatamente, gli accordi di libero scambio non sono ancora promossi in misura sufficiente e il portale Access2Market non è collegato agli altri portali di informazione correlati al commercio quali i siti Internet delle organizzazioni nazionali per la promozione commerciale. Inoltre, quasi l’80 % di coloro che hanno risposto al questionario della Corte diretto alle organizzazioni nazionali per la promozione commerciale ha espresso il desiderio di un maggiore allineamento tra l’UE e gli Stati membri per quanto concerne la promozione degli accordi di libero scambio, attraverso un apposito organo consultivo.

Non tutti i progetti raggiungono la sostenibilità e la continuità a lungo termine

37 Le reti finanziate dall’UE nel contesto dell’internazionalizzazione delle PMI richiedono tempo per stabilire le connessioni necessarie e devono essere ampiamente conosciute al fine di fornire un valido sostegno alle PMI. In linea di principio, tale continuità può essere raggiunta in due modi diversi: i servizi di supporto ottengono un finanziamento pubblico a lungo termine oppure riescono a generare le entrate necessarie, diventando così finanziariamente sostenibili.

38 La strategia per l’internazionalizzazione delle PMI attribuisce espressamente preferenza a quest’ultima modalità, in quanto la sostenibilità costituisce uno dei princìpi fondamentali della strategia. Tale principio prevede che i servizi di sostegno alle imprese dell’UE siano basati su una domanda chiara del mercato. A breve termine tali servizi possono essere finanziati da fondi pubblici nel quadro del regolamento finanziario, ma a lungo termine dovrebbero autofinanziarsi nella misura del possibile. Ciò non preclude il finanziamento a lungo termine a favore di altri strumenti della Commissione a sostegno delle PMI come l’EEN.

39 Un esempio di servizio di sostegno con accordi di finanziamento pubblico a lungo termine, già menzionato all’inizio, è costituito dal Centro UE-Giappone per la cooperazione industriale e dal programma EU Gateway/missioni imprenditoriali in Giappone, entrambi operativi da oltre 30 anni (cfr. riquadro 3).

Riquadro 3

Centro UE-Giappone per la cooperazione industriale: un elevato livello di soddisfazione in merito all’addizionalità e alla cooperazione con l’EEN

Per oltre 30 anni il Centro UE in Giappone si è adoperato al fine di agevolare l’accesso ai mercati giapponesi per le aziende europee in generale e per le PMI in particolare. Dalle indagini condotte dalla Corte presso i membri dell’EEN e le organizzazioni nazionali per la promozione commerciale è emerso un elevato grado di soddisfazione nei confronti dei servizi forniti dal suddetto Centro, tra cui la cooperazione con l’EEN, il che lo rende l’ufficio per la cooperazione fra imprese maggiormente apprezzato in un paese non-UE.

Tra i possibili motivi che spiegano gli elevati livelli di soddisfazione figurano la continuità (grazie a un partenariato di lunga data e di successo con le autorità giapponesi), il ruolo del Centro in qualità di membro dell’EEN e di punto di contatto nazionale per i programmi in materia di ricerca e innovazione (R&I), nonché la stretta interazione con i principali portatori di interessi, tra cui le organizzazioni per la promozione commerciale (che hanno espresso per il Centro un grado di soddisfazione superiore al 90 %) e le associazioni di imprese.

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base di indagini presso le organizzazioni nazionali per la promozione commerciale e i membri dell’EEN, e dei dati della Commissione.

40 D’altro canto, gli auditor della Corte hanno constatato che la continuità rappresentava in genere un problema per i progetti cofinanziati nel quadro della rete ELAN, dello strumento ICI+ nel Sud-Est asiatico (ICI+SEA) e dell’iniziativa Startup Europe nel periodo 2014‑2020. Tutti i suddetti progetti hanno avuto difficoltà a generare entrate sufficienti e, di conseguenza, a diventare finanziariamente sostenibili, come richiesto nella convenzione di sovvenzione. Di conseguenza, tali progetti sono stati sospesi, sebbene alcuni fossero stati valutati in modo piuttosto positivo nelle relazioni di monitoraggio (cfr. esempi riportati nel riquadro 4 per la rete ELAN e ICI+SEA, e i paragrafi 67-70 per quanto riguarda la discontinuità dei progetti nel quadro dell’iniziativa Startup Europe).

Riquadro 4

Una serie di progetti cofinanziati dall’UE varati nel periodo 2014‑2020 non ha raggiunto la sostenibilità

Rete per i servizi alle imprese e l’innovazione in Europa e America Latina (ELAN)

La rete per i servizi alle imprese e l’innovazione in Europa e America latina (ELAN) è stata avviata nel 2015 con una dotazione finanziaria totale dell’UE di oltre 10 milioni di euro in cofinanziamento. L’invito a presentare proposte per entrambe le componenti di ELAN – i servizi di consulenza aziendale (ELAN Biz) e la rete aziendale basata sulla tecnologia (rete ELAN) – contemplava il requisito per cui dovevano essere finanziariamente sostenibili entro il termine della convenzione di sovvenzione. Nonostante tale requisito e malgrado le relazioni positive riguardanti le attività e il sostegno da parte dei portatori di interessi, entrambe le componenti sono state infine sospese, poiché non erano diventate finanziariamente sostenibili e la Commissione non aveva stanziato le risorse necessarie a finanziare un’estensione dei progetti.

Progetto ICI+ nel Sud-Est asiatico (SEA)

L’obiettivo generale dello strumento ICI+ era aumentare e diversificare gli scambi commerciali e gli investimenti da parte delle aziende europee, in particolare le PMI, in Cambogia, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Vietnam e nelle Filippine. Nell’elaborazione dei progetti ICI+ nella regione interessata, la Commissione non ha effettuato una valutazione d’impatto specifica delle diverse opzioni strategiche al fine di ottimizzare la spesa e garantire la sostenibilità una volta terminate le convenzioni di sovvenzione. Nonostante le valutazioni positive dei progetti e l’obbligo contrattuale relativo al conseguimento della sostenibilità dei progetti, le entrate generate erano limitate e i progetti sono stati sospesi una volta esaurite le sovvenzioni.

41 Il tasso di soddisfazione espresso dai principali portatori di interessi, quali i membri dell’EEN, in relazione agli strumenti e alle azioni nel breve termine era inferiore al 45 %, ben al di sotto di quello riportato per gli strumenti e le azioni che hanno conseguito una continuità nel lungo termine (cfr. tabella 2).

Tabella 2 – Analisi degli strumenti dell’UE selezionati per la continuità nel lungo termine e soddisfazione in merito alla cooperazione con l’EEN

Strumento dell’UE Continuità a lungo termine Tasso di soddisfazione dei membri dell’EEN in merito alla cooperazione
Centro UE-Giappone per la cooperazione industriale 69 %
Helpdesk per le PMI sui diritti di proprietà intellettuale 80 %
Piattaforma europea di collaborazione tra cluster (ECCP) 49 %
Eurostars (EUREKA) 67 %
Strumento PMI/Consiglio europeo per l’innovazione (CEI) 72 %
Centro UE per le PMI (Cina) Parziale 44 %
EU Gateway/missioni Business Avenues nel Sud-Est asiatico Parziale 35 %
Startup Europe No 35 %
Rete ENRICH (Brasile, Cina e Stati Uniti) Parziale 18 %
ELAN (America Latina) No 15 %
ICI+ nei paesi del Sud-Est asiatico No N.d.

Fonte: Indagine della Corte dei conti europea presso i membri dell’EEN, riesame della documentazione della Commissione e colloqui con i servizi della Commissione pertinenti.

La strategia per l’internazionalizzazione delle PMI non è stata valutata sistematicamente

42 Per orientare l’attuazione di tutte le azioni annunciate nella strategia per l’internazionalizzazione delle PMI, la Commissione si è impegnata a monitorare i progressi e a valutare periodicamente l’efficacia della strategia, coinvolgendo tutti i principali portatori di interessi.

43 Se, da un lato, si sono tenuti incontri e forum periodici con i rappresentanti delle PMI e con altre parti interessate (ad es. la Settimana europea delle PMI, l’Assemblea delle PMI e riunioni periodiche con le organizzazioni nazionali per la promozione commerciale), dall’altro l’attuazione della strategia non è stata valutata in modo specifico né esaustivo come sopra descritto. Di conseguenza, non vi è stata una rendicontazione completa sulla relativa attuazione.

44 Nel maggio 2021 la Commissione ha pubblicato un documento di lavoro intitolato “Annual Single Market Report”, ossia un relazione sullo stato dei progressi conseguiti in termini di attuazione della strategia industriale 2020 e della strategia per le PMI dell’UE. Tuttavia, le informazioni fornite sulle azioni specifiche a favore dell’internazionalizzazione delle PMI sono molto generali e non sono sufficienti a fini di monitoraggio e di valutazione.

L’EEN sta conseguendo i principali valori-obiettivo, ma la sua visibilità e copertura nei paesi non-UE non sono ottimali

L’EEN ha conseguito i propri obiettivi generali, ma non ha ancora sufficiente visibilità

45 Per il periodo 2015‑2021, riguardo all’EEN sono state stabilite due serie di valori-obiettivo e di indicatori chiave di performance (ICP):

  • gli indicatori illustrati nel regolamento sul programma COSME18 con valori-obiettivo ad alto livello per l’EEN nel complesso (cfr. tabella 3); e
  • gli obiettivi nel quadro del “sistema di miglioramento della performance” concordati a un livello inferiore tra l’Eismea e ciascun consorzio.

46 Nella relazione finale sull’attività dell’EEN per il 2020, la Commissione ha osservato che i valori-obiettivo aggregati di alto livello erano stati raggiunti, ma non sono state fornite informazioni in merito ai progressi sul riconoscimento dell’EEN da parte delle PMI.

Tabella 3 – Indicatori COSME per l’EEN: conseguimento degli obiettivi

Obiettivo specifico Obiettivo a lungo termine (2020) Situazione nel 2020
E.1. Numero di accordi di partenariato firmati (all’anno) 2 500 2 503
E.2. Riconoscimento della rete tra le PMI Incremento
(in crescita rispetto all’8 % nel 2015)
Non ancora pubblicata
E.3. Tasso di soddisfazione dei clienti (% di PMI che dichiara di essere soddisfatta del valore aggiunto dei servizi specifici forniti dall’EEN) 82 % 92 %19
E.4. Numero di PMI che beneficiano di servizi di sostegno (all’anno) 500 000 232 348
(risultati al di sotto del valore-obiettivo a causa di una variazione del metodo di calcolo nel 2017‑2018)
E.5. Numero di PMI che usano servizi digitali (compresi i servizi d’informazione elettronici) forniti dall’EEN (in milioni) 2,3 14,1

Fonte: Relazione finale di attività dell’EEN per il 2020.

47 A livello di consorzio dell’EEN, nella relazione finale di attività per il 2020 si specificava che, nel complesso, l’EEN aveva superato i valori-obiettivo per gli indicatori per i quali questi erano stati fissati. Tuttavia, le cifre per il numero di accordi di partenariato firmati e i servizi di consulenza forniti dai consorzi mostrano che la performance varia in misura significativa da un paese all’altro: da 24 traguardi raggiunti per responsabile del personale (equivalente a tempo pieno) in Irlanda e 20 in Lituania, a due, tre o quattro in molti altri paesi. Tali variazioni in termini di performance sono imputabili a questioni inerenti alla gestione del consorzio, a cambiamenti riguardanti le organizzazioni coordinatrici e alla cessazione dal servizio di personale chiave.

48 Sebbene nel complesso l’EEN abbia conseguito gli obiettivi generali, non è possibile determinare appieno in che misura ciò abbia comportato miglioramenti effettivi in termini di crescita delle PMI all’interno e al di fuori del mercato unico. Una valutazione intermedia del programma COSME effettuata nel 201720 ha concluso che, benché l’EEN fosse efficace, non era possibile in quel momento misurarne appieno l’impatto. In altri termini, sebbene i servizi forniti dall’EEN possano condurre a molti risultati positivi quali espansione, innovazione avanzata e potenziamento della capacità, è difficile stabilire un collegamento diretto a ciascuno di tali risultati, poiché i servizi dell’EEN svolgono solo un ruolo di supporto, e i risultati concreti devono essere ancora raggiunti dalle PMI stesse.

49 Far conoscere meglio l’EEN alle parti interessate continua a essere un obiettivo perseguito dalla Commissione. A tal fine, le organizzazioni ospitanti devono far sì che le attività nel quadro dell’EEN abbiano un elevato livello di visibilità. Nel 2015 solo l’8 % delle PMI intervistate nel quadro dell’Eurobarometro era consapevole dell’EEN e la percentuale variava notevolmente tra i diversi Stati membri. Da un audit di comunicazione dell’Agenzia esecutiva per le piccole e le medie imprese (EASME), svolto nel 2017‑2018, è emerso che molti siti Internet dei membri dell’EEN non soddisfacevano sistematicamente i requisiti di visibilità. Tale risultato è stato confermato dall’audit della Corte: solo dieci dei 30 siti Internet esaminati mostrano il logo EEN e un link ai servizi dell’EEN sulla rispettiva pagina iniziale. La Commissione non ha pubblicato un valore aggiornato a fronte del parametro di riferimento per quanto riguarda le attività volte a far conoscere l’EEN.

Il coordinamento tra l’EEN e gli strumenti nazionali non è sfruttato appieno

50 Il coordinamento tra l’EEN e gli altri strumenti dell’UE, nazionali e regionali è importante per far sì che vi sia un’ampia gamma di misure di sostegno coerenti, esaustive e complementari a favore dell’internazionalizzazione delle PMI. Sebbene non sia un requisito formale, i consorzi a titolo dell’EEN sono invitati a coinvolgere organizzazioni che sostengono le PMI nella rispettiva regione, al fine di estendere il proprio raggio di azione alla comunità imprenditoriale. Inoltre, i richiedenti nel quadro dell’EEN devono far sì che le loro attività non duplichino servizi già forniti da altre organizzazioni nella stessa area geografica, e sono invitati a collaborare strettamente con i rappresentanti di altre reti dell’UE nella loro regione, quali i punti di contatto nazionali del programma quadro di ricerca e gli organismi intermedi e le autorità di gestione del FESR, nonché a interagire con questi periodicamente. Nella guida dell’EEN per i richiedenti 21 si sottolinea che ciò comporterà un elevato livello di coinvolgimento periodico delle parti interessate nelle attività dell’EEN a tutti i livelli (locale, regionale e nazionale), nonché un dialogo costante con altri fornitori di servizi di sostegno.

51 Quasi il 70 % di coloro che hanno risposto al questionario della Corte rivolto alle organizzazioni nazionali e regionali di promozione commerciale ritiene che l’EEN apporti addizionalità alle PMI europee, al di là della capacità delle strutture di sostegno nazionali in materia di internazionalizzazione. Tuttavia, è stato anche espresso il desiderio di una maggiore integrazione dell’EEN nelle organizzazioni nazionali e regionali degli Stati membri dell’UE. I livelli di soddisfazione non sono risultati elevati in relazione alla cooperazione con numerosi strumenti dell’UE a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI (cfr. tabella 2), ma la percezione generale era che la cooperazione potesse essere rafforzata, in particolare con strumenti di sostegno quali Startup Europe e le reti ELAN ed ENRICH.

52 Nell’ambito dell’EEN per il periodo 2015‑2021, al fine di sostenere le attività dell’EEN e promuovere la cooperazione a livello dell’UE tra la Commissione e le organizzazioni che operano nel campo dell’internazionalizzazione delle PMI, la Commissione ha concluso accordi bilaterali separati con tali organizzazioni, divenute membri associati che forniscono servizi all’EEN. Inoltre, la Commissione potrebbe stipulare protocolli d’intesa specifici con le organizzazioni internazionali competenti.

53 A fine 2020, l’EEN aveva concluso accordi bilaterali o accordi specifici con sette membri associati europei, due agenzie europee, gli helpdesk sui diritti di proprietà intellettuale e una serie di membri associati nazionali. L’EEN ha altresì sottoscritto una dichiarazione di intenti per collaborare con i poli europei di innovazione digitale (European Digital Innovation Hubs – EDIH). Tuttavia, alla fine del 2021, non era stato ancora formalizzato alcun accordo con molti strumenti e reti, tra cui la rete di punti di contatto nazionali, l’iniziativa Startup Europe, la rete ENRICH, la BEI e il FEI (al fine di promuovere gli strumenti finanziari dell’UE attraverso l’EEN), nonché le organizzazioni nazionali e regionali degli Stati membri per la promozione commerciale.

I portatori di interessi hanno individuato lacune nella copertura geografica nei paesi non-UE e i membri dell’EEN segnalano livelli variabili di qualità del servizio

54 La presenza dell’EEN in tutto il mondo è fondamentale affinché la rete possa aiutare le PMI a ottenere accesso ai mercati mondiali. Il lavoro dell’EEN si estende ai paesi non partecipanti al programma COSME, attraverso l’istituzione di uffici per la cooperazione tra le imprese (UCI), che ottengono sostegno non finanziario da parte della Commissione per le attività dell’EEN, in particolare assistenza e supporto tecnico, nonché accesso agli strumenti informatici, all’intranet dell’EEN, alle banche dati e ad altri servizi online. L’EEN non dispone dei mezzi né del mandato per fornire sostegno finanziario agli UCI in paesi non-UE. Di conseguenza, gli UCI dipendono in parte da qualsiasi forma di sostegno finanziario che possono ricevere dalle autorità nazionali e da quelle di altri paesi.

55 Alla fine del 2020, l’EEN era rappresentata in 65 paesi (principalmente paesi con i quali l’UE ha interesse a stabilire una cooperazione economica e, solitamente, un accordo commerciale), attraverso 625 organizzazioni partner, di cui 427 ubicate in Stati membri dell’UE, 92 in altri paesi del programma COSME, 23 nel Regno Unito e 73 (in funzione di UCI) in 29 altri paesi (cfr. figura 3).

Figura 3 – Sostegno a livello mondiale a favore delle PMI europee attraverso l’EEN e altri strumenti dell’UE

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base delle informazioni fornite dalla Commissione europea.

56 Sebbene non vi sia alcun valore-obiettivo specifico relativo al numero degli UCI, nel corso dell’indagine condotta dalla Corte presso i membri dell’EEN e dei colloqui con i portatori di interessi, è spesso emerso l’auspicio di un rafforzamento della presenza degli UCI in una serie di paesi. Tali paesi sono il Sud Africa (con cui l’UE ha un accordo di libero scambio), l’Australia (attualmente in fase di negoziati commerciali con l’UE), la Cina e gli Emirati Arabi Uniti. Inoltre, l’Associazione europea delle organizzazioni per la promozione commerciale (European Trade Promotion Organisations Association – ETPOA) ha individuato l’Africa come regione ideale per sviluppare nuove forme di collaborazione e per ottenere accesso ai mercati per le PMI dell’UE22, dal momento che le organizzazioni per la promozione commerciale degli Stati membri sono sottorappresentate in questo continente.

57 In termini di qualità del servizio, dall’indagine è emerso che i membri dell’EEN sono molto soddisfatti riguardo a determinati UCI. La reattività, la qualità e l’utilità dei servizi forniti da altri sono state definite variabili, con casi di cooperazione o integrazione insufficiente con le organizzazioni europee per la promozione commerciale e interesse troppo scarso nei confronti degli esportatori europei. Nel nuovo invito a manifestare interesse per i “partner di reti internazionali” (la nuova denominazione attribuita agli UCI)23, la Commissione ha espressamente incluso organizzazioni nazionali e regionali per la promozione commerciale nella sezione dedicata al tipo di organizzazioni ricercate, accrescendo in tal modo i potenziali benefici futuri della rete.

I membri dell’EEN auspicherebbero una formazione o una copertura maggiori relativamente all’accesso ai finanziamenti e agli accordi di libero scambio

58 Un accesso sicuro ai finanziamenti costituisce una delle principali priorità delle PMI, indipendentemente dal fatto che siano interessate o meno dall’internazionalizzazione24. In risposta a tale esigenza, la Commissione ha profuso notevoli sforzi tesi a fornire alle PMI un’ampia gamma di strumenti finanziari, che vengono attuati in vario modo dalla Commissione, dalla BEI, dal FEI o dagli intermediari finanziari.

59 L’EEN punta a fornire informazioni e consulenza sugli strumenti finanziari e sui vari portali dell’UE che offrono informazioni sull’accesso ai finanziamenti, in particolare quello della Commissione e il polo europeo di consulenza sugli investimenti (PECI). Tuttavia, la visibilità online e l’accessibilità di tali informazioni varia notevolmente tra i membri dell’EEN. Inoltre, sia il PECI che il portale per l’accesso ai finanziamenti della Commissione non forniscono informazioni e indicazioni sull’EEN.

60 Le osservazioni formulate da coloro che hanno risposto alle due indagini condotte dalla Corte confermano la necessità di sensibilizzare e agevolare i collegamenti a informazioni sull’accesso ai finanziamenti per le PMI, segnatamente rafforzando il ruolo dell’EEN in coordinazione con i regimi dell’UE quali il portale della Commissione per l’accesso ai finanziamenti e il PECI.

61 Nel 2019 la Commissione ha realizzato una guida contenente una serie di raccomandazioni specifiche25. Tuttavia, alcune delle principali raccomandazioni, tra cui la designazione di punti di contatto permanenti sugli accordi di libero scambio e sessioni di formazione specifiche sull’attuazione di tali accordi destinate ai membri dell’EEN (che fungono da principali fonti di informazioni e consulenza per le PMI) non sono state ancora attuate.

62 Gli strumenti informatici e lo sviluppo di capacità costituiscono veicoli sempre più importanti per rendere i servizi dell’EEN maggiormente incentrati sul cliente e commisurati alle esigenze specifiche delle PMI. Dall’indagine della Corte emerge che le PMI devono migliorare e sviluppare ulteriormente i propri strumenti informatici a tal fine, in un contesto in cui un partecipante su cinque mostra insoddisfazione (un grado di insoddisfazione maggiore rispetto ad altri settori di sostegno).

63 Dall’indagine della Corte e dai colloqui tenuti con la Commissione e i servizi della BEI/FEI è emersa la necessità di una maggiore formazione con la partecipazione di esperti della BEI e del FEI. Inoltre, le possibilità di un apprendimento interattivo, che stimolerebbe la capacità delle PMI di occuparsi di ambiti più specifici e più tecnici quali gli accordi di libero scambio e l’accesso ai finanziamenti, sono limitate.

L’iniziativa Startup Europe ha risposto a esigenze importanti, ma la sostenibilità, il monitoraggio e il coordinamento sono variabili

64 L’obiettivo generale di Startup Europe è potenziare le opportunità di creazione di reti per le scale-up ad alta tecnologia e i costruttori di ecosistemi, al fine di accelerare la crescita dell’intero ecosistema imprenditoriale dell’UE. Ciò, a sua volta, va a sostegno delle comunità locali di start-up grazie ad azioni di collegamento di start-up, scale-up, investitori, acceleratori d’impresa, reti aziendali e università.

65 Nel periodo di programmazione 2014‑2020, l’iniziativa Startup Europe è stata attuata attraverso tre inviti a presentare proposte (nel 2014, 2017, e 2019). Ciascun invito disponeva di una dotazione finanziaria limitata a circa 10 milioni di euro. Mentre l’invito del 2014 mirava a incoraggiare gli imprenditori del web ad avviare un’attività commerciale nell’UE e crescere a livello internazionale, gli inviti del 2017 e 2019 estendevano la portata dell’iniziativa Startup Europe a tutte le start-up ad alta tecnologia e alle PMI innovative, promuovendo la crescita e l’espansione nell’UE e oltre.

66 Dai tre inviti summenzionati la Commissione ha selezionato 22 progetti. I progetti hanno solitamente una durata di due anni. Ciascuno di essi viene attuato da un consorzio che riunisce partner di diversi ecosistemi di start-up in tutta l’UE, fornendo opportunità di creazione di reti per start-up e scale-up. Il numero di partner nei consorzi varia da tre a quindici. Il riquadro 5 presenta alcuni esempi di obiettivi di progetto e attività attuate attraverso l’iniziativa Startup Europe. L’allegato IV contiene brevi presentazioni di tutti i progetti a titolo di Startup Europe finanziati nel periodo di programmazione 2014‑2020.

Riquadro 5

Esempi di progetti di Startup Europe

Access2Europe mirava ad addentrarsi nel labirinto di informazioni disponibili online e a riunire le persone giuste al fine di moltiplicare le opportunità delle start-up dell’UE di espandersi e accrescere il fatturato, nonché di trattenere personale qualificato, collegando gli ecosistemi delle start-up di Berlino, Parigi, Barcellona e Tallinn.

Per raggiungere tali obiettivi, Access2Europe ha selezionato una serie di start-up affinché partecipassero a “viaggi di scoperta” di tre giorni, durante i quali hanno avuto la possibilità di mettere a frutto i collegamenti e incontrare i portatori di interessi. Novantanove start-up con 121 partecipanti hanno beneficiato dei viaggi di scoperta nelle quattro città partner.

Un’altra iniziativa, ossia le attività “support&match” (“sostegno e abbinamento”), ha consentito a 41 start-up di lanciare le loro attività sui mercati internazionali. L’elemento “support” (sostegno) consisteva in spazi ufficio gratuiti, workshop condotti da esperti e incontri uno ad uno finalizzati alla riuscita dell’ingresso sul mercato, nonché nel libero accesso ai principali eventi tecnologici e nell’acquisizione di visibilità tramite i canali di comunicazione dei partner. L’elemento “match” (abbinamento) includeva una serie di presentazioni presso attori finanziari e aziendali pertinenti.

Il progetto My-Gateway mirava a rafforzare le capacità delle start-up ad alta tecnologia e delle PMI innovative nelle regioni europee centrali e orientali, collegando gli ecosistemi delle start-up di Budapest, Lisbona, Tel Aviv, Salamanca, Bruxelles, Londra, Cluj, Maribor, Praga e Madrid, affinché potessero essere connessi meglio, ottenere una maggiore esposizione ai mercati e beneficiare di un accesso migliore e semplificato alle opportunità di finanziamento e ai talenti.

Il progetto ha contribuito all’espansione della comunità Startup Europe, aprendo le porte alle start-up provenienti dai Balcani. È stato elaborato un “modello di acquisizione dei talenti”, al fine di aiutare le università dell’Europa centrale e orientale a stabilire collegamenti tra gli studenti con una mentalità imprenditoriale e le start-up alla ricerca di manodopera qualificata. Un “modello di trasferimento di tecnologie” era incentrato su una stretta cooperazione tra ricerca e sviluppo (R&S) e start-up, fornendo assistenza in relazione al passaggio delle tecnologie dalla fase di ricerca allo sviluppo industriale. Sono stati organizzati workshop di “accesso ai finanziamenti” al fine far conoscere meglio alle start-up il panorama dei finanziamenti e di farle interagire con gli investitori e altri attori chiave dell’ecosistema.

I progetti a titolo di Startup Europe mancano di continuità

67 Tutti i progetti selezionati erano tesi ad affrontare uno o più ostacoli che si frappongono alla crescita e impediscono alle aziende di espandersi o evolversi in società paneuropee o globali. Tali progetti erano chiaramente correlati alle tipiche sfide a cui le start-up e le scale-up devono far fronte, ossia accesso ai finanziamenti, accesso ai nuovi mercati, assunzione di collaboratori qualificati e ricerca di partner.

68 Tuttavia, tali contributi agli obiettivi di Startup Europe sono stati di breve durata. Le attività e azioni di progetto sono perlopiù cessate al termine del corrispondente periodo di sovvenzione, malgrado gli inviti del 2017 e 2019 prevedessero l’obbligo che le proposte di progetto dimostrassero di essere sostenibili oltre la durata di quest’ultimo.

69 Nei colloqui tenuti dalla Corte con i coordinatori di progetto e il personale della Commissione sono state formulate alcune possibili motivazioni al riguardo:

  • start-up non disposte o non in grado di pagare i servizi;
  • servizi che possono essere reperiti altrove gratuitamente;
  • start-up non inclini a ricorrere a una consulenza esterna.

70 Inoltre, tutte le convenzioni di sovvenzione prevedevano una norma che sanciva il “divieto del fine di lucro”, secondo il quale qualunque guadagno sarebbe stato detratto dalla sovvenzione. Il contributo finanziario medio dell’UE ai vari progetti è stato molto elevato, pari all’88 % e, in alcuni casi, al 100 % dei costi totali. Di conseguenza, ogni ricavo generato potrebbe automaticamente ridurre il contributo dell’UE. Sebbene sia giustificato, il “divieto del fine di lucro” potrebbe dissuadere i consorzi dal produrre introiti il che, a sua volta, diminuisce le possibilità di raggiungere la sostenibilità finanziaria e, in ultima analisi, la continuità dei progetti.

Il monitoraggio dell’iniziativa Startup Europe nel complesso è stato inadeguato

71 Ciascuna proposta di progetto a titolo di Startup Europe deve comprendere una lista di risultati tangibili, target intermedi e indicatori chiave di performance specifici del progetto con i quali misurare i progressi e risultati conseguiti. Per quanto concerne i progetti, viene fornito periodicamente un resoconto relativo ai progressi e la Commissione risponde presentando risultanze e raccomandazioni sotto forma di analisi per singolo progetto. In generale, la Commissione valuta positivamente i traguardi raggiunti nei progetti. Tuttavia, gli auditor della Corte non sono stati in grado di valutare in che misura Startup Europe abbia raggiunto gli obiettivi generali, poiché i singoli progetti presentano indicatori chiave di performance completamente diversi che non possono essere aggregati.

Coordinamento limitato nell’ambito di Startup Europe e oltre

72 La Commissione pubblica sul proprio sito Internet informazioni in merito ai progetti a titolo di Startup Europe e agli eventi organizzati nel quadro di questa iniziativa. La Corte non ha tuttavia rilevato alcun meccanismo di coordinamento centrale, né uno strumento o un organismo che orientasse l’iniziativa verso il conseguimento dei propri obiettivi generali. Ciascun progetto è stato attuato separatamente, con forme di cooperazione solo occasionali, dal momento che, ad esempio, alcuni membri dei consorzi erano partner in più di un progetto.

73 Il personale della Commissione deputato all’attuazione di Startup Europe ha incontrato saltuariamente colleghi di altre direzioni generali (ad esempio, in occasione di eventi di progetto). Tuttavia, non vi è stato un coordinamento regolare e strutturato delle attività delle diverse DG a sostegno delle start-up e scale-up, né la Commissione ha coordinato le attività a titolo di Startup Europe con i programmi nazionali volti a fornire supporto a questo tipo di imprese. La comunicazione della Commissione del 2016 al riguardo sottolinea la necessità di potenziare la cooperazione tra l’EEN e i progetti nel quadro di Startup Europe. Tuttavia, neanche ciò è stato realizzato in modo strutturato e i contatti tra le due reti sono piuttosto rari. Solo il 35 % dei partecipanti all’indagine realizzata dalla Corte presso i membri dell’EEN si è dichiarato soddisfatto del livello di cooperazione tra l’EEN e l’iniziativa Startup Europe.

Il contributo alla strategia globale a favore delle PMI non è stato valutato

74 Uno degli obiettivi delle politiche e delle strategie dell’UE in tale settore è aiutare le start-up e le scale-up a rimanere in Europa, dove possono crescere per diventare leader globali e creare posti di lavoro nell’UE26.

75 Numerosi documenti della Commissione27, tuttavia, hanno segnalato che le start-up e le scale-up dell’UE promettenti non riescono a diventare leader di mercato globali in Europa e al di fuori di essa, dal momento che vengono acquisite in una fase iniziale da imprese ubicate in paesi non-UE. Le società statunitensi sono le più prolifiche, poiché tra il 2010 e il 2018 hanno acquisito 12 780 start-up dell’UE (il che corrisponde al 27 % di tutte le acquisizioni di start-up dell’Unione). In termini di capitale investito, le società statunitensi rappresentavano il 55 % del valore totale delle operazioni28.

76 La Corte ha individuato due partner di progetto a titolo di Startup Europe, che partecipavano a 10 dei 22 progetti ed erano impegnati nella ricerca di clienti aziendali, tra cui società ubicate al di fuori dell’UE. Ciò ha comportato un esame analitico degli ecosistemi delle start-up per le start-up innovative ad alta tecnologia di potenziale interesse, in considerazione delle esigenze dei relativi clienti in termini di innovazione. La cooperazione risultante tra le aziende più grandi e le start-up/scale-up assume diverse forme, che vanno dalla concessione di licenze ai partenariati, fino all’acquisizione a pieno titolo. Le attività di abbinamento di un tale progetto nel quadro di Startup Europe hanno reso possibile 27 fusioni e acquisizioni, di cui solo 12 all’interno dell’UE (tra cui sette imprese acquirenti del Regno Unito che, in quel momento, era ancora membro dell’UE).

77 Se, da un lato, la cooperazione può essere vantaggiosa per entrambe le parti, dall’altro le acquisizioni di start-up o scale-up europee fuori dall’Unione confliggono con la politica e gli obiettivi strategici dell’UE di aiutare le imprese a crescere a livello internazionale, restando nel contempo nell’Unione.

Conclusioni

78 Dall’audit della Corte è emerso che l’UE e gli Stati membri hanno introdotto un elevato numero di azioni di sostegno volte ad affrontare le esigenze delle PMI in termini di internazionalizzazione, ma queste non risultano pienamente coordinate o coerenti. L’EEN sta conseguendo i principali valori-obiettivo stabiliti, ma la sua visibilità e copertura nei paesi non-UE non sono ottimali. Su una scala più ridotta, Startup Europe mostra alcuni risultati positivi a livello di progetto, ma manca di continuità e di risultati generali misurabili.

79 La Corte conclude che l’attuazione della strategia dell’UE del 2011 per l’internazionalizzazione delle PMI rimane incompleta. Mentre le azioni principali sono state perlomeno attuate in parte, quali il rafforzamento della rete Enterprise Europe e lo sviluppo del portale Access2Market, alcune azioni chiave volte al miglioramento della coerenza nell’ampio panorama delle iniziative dell’Unione e degli Stati membri non hanno avuto esito positivo (paragrafi 24-29).

80 Il coordinamento di numerose azioni dell’UE e degli Stati membri rivolte alle esigenze delle PMI in termini di internazionalizzazione è carente a più livelli. Sebbene il coordinamento interservizi sia altamente efficace in determinati ambiti fondamentali del lavoro della Commissione (ad esempio, la cooperazione sui capitoli relativi alle PMI incentrati sugli accordi di libero scambio), ciò non vale per altri settori, in particolare per quanto concerne le reti di internazionalizzazione e gli strumenti dell’UE che offrono un accesso ai finanziamenti (paragrafi 30-36).

81 La sostenibilità finanziaria di una serie di azioni dell’UE avviate durante il periodo di programmazione 2014‑2020 non è stata sufficientemente presa in considerazione: di conseguenza numerose azioni sono state interrotte nonostante i risultati positivi. Inoltre, non vi sono stati una rendicontazione e un monitoraggio periodici e specifici, né una valutazione globale dell’attuazione della strategia di internazionalizzazione delle PMI (paragrafi 37-44).

82 La rete Enterprise Europe ha raggiunto i principali valori-obiettivo, ma sono necessari ulteriori sforzi in termini di aumento della visibilità, coordinamento, copertura geografica nei paesi non-UE e sviluppo di capacità (paragrafo 45).

83 L’EEN ha perlopiù conseguito gli obiettivi aggregati di alto livello, ma i tassi di conseguimento variano a livelli inferiori. Inoltre, non è sempre possibile desumere facilmente in che misura tali conseguimenti dipendano dalle azioni dell’EEN. Nonostante i miglioramenti nella misurazione della performance, molti membri dell’EEN non soddisfano ancora sistematicamente i requisiti in termini di visibilità e comunicazione che mirano a far conoscere meglio la rete e ad aumentarne l’accessibilità (paragrafi 45-49).

84 Il coordinamento tra l’EEN e altri strumenti di internazionalizzazione a livello dell’UE, nazionale e regionale costituiscono la base per una gamma coerente, completa e complementare di servizi di sostegno. Sebbene la cooperazione tra l’EEN e altri strumenti dell’UE sia positiva in taluni casi, non sono sempre stati stipulati accordi di cooperazione formale (paragrafi 50-53).

85 Al di fuori dell’Unione, l’EEN opera principalmente attraverso gli uffici per la cooperazione tra le imprese (UCI). L’attività di alcuni UCI è stata molto apprezzata, ma altri uffici sono stati criticati a causa del servizio e della capacità di reazione carenti. I membri dell’EEN hanno inoltre lamentato la scarsa presenza, a loro avviso, degli UCI in paesi partner commerciali chiave quali Australia, Cina, Sud Africa ed Emirati Arabi Uniti (paragrafi 54-57).

86 I membri dell’EEN ritengono che il sostegno fornito dalla Commissione, e in particolare dall’Eismea, sia utile. Nei settori specifici relativi all’accesso al finanziamento e agli accordi di libero scambio, vi è la necessità di formazione aggiuntiva e di una più stretta cooperazione con la Commissione e la BEI/FEI, al fine di stimolare lo sviluppo di capacità e le competenze tecniche. Gli strumenti informatici costituiscono un ulteriore ambito in cui i membri dell’EEN auspicano miglioramenti (paragrafi 58-63).

87 Startup Europe si è concentrata sulle esigenze pertinenti delle start-up, ma il suo contributo all’internazionalizzazione delle PMI in generale è poco chiaro e su di esso incidono questioni relative alla sostenibilità e alla governance (paragrafi 64-70).

88 La Commissione non dispone di una struttura di coordinamento generale dell’iniziativa e delle sue interrelazioni con gli altri programmi. Di conseguenza, vi è una cooperazione limitata tra i progetti nel quadro di Startup Europe e tra quest’ultima e altri strumenti nazionali e dell’UE (paragrafi 72-73).

89 Benché esistano informazioni sui progressi e i traguardi raggiunti dai singoli progetti, l’assenza di valori-obiettivo, target intermedi e indicatori generali rende impossibile valutare l’efficacia di Startup Europe a livello di iniziativa (paragrafo 71).

90 In alcuni casi, i partner del consorzio e i progetti a titolo di Startup Europe si sono impegnati nella ricerca e nell’analisi di aziende innovative ad alto potenziale per conto di grandi società, il che ha comportato acquisizioni al di fuori dell’Unione di start-up dell’UE (paragrafi 74-77).

Raccomandazioni

Raccomandazione 1 – Far conoscere meglio il sostegno all’internazionalizzazione delle PMI e aumentarne la coerenza e la sostenibilità

La Commissione dovrebbe:

  1. rendere disponibili informazioni riguardo agli strumenti e ai progetti esistenti che ricevono un cofinanziamento dell’UE nel settore dell’internazionalizzazione, anche nel quadro dei Fondi strutturali e d’investimento europei;
  2. partendo dalla lettera a), esaminare la gamma di strumenti e progetti cofinanziati, al fine di individuare lacune e sovrapposizioni e di promuovere le sinergie;
  3. includere sistematicamente la sostenibilità finanziaria, la domanda chiara del mercato e il coordinamento con le azioni e i servizi esistenti dell’UE e degli Stati membri nelle valutazioni ex ante o nelle valutazioni di impatto dei nuovi strumenti per l’internazionalizzazione delle PMI;
  4. espletare una valutazione esterna per misurare l’efficacia della strategia per l’internazionalizzazione delle PMI.

Termine di attuazione: per le lettere a) e c) entro la fine del 2023; per la lettera b) entro la fine del 2024 e per la lettera d) entro la fine del 2025

Raccomandazione 2 – Potenziare la visibilità della rete Enterprise Europe, la relativa cooperazione con altri programmi analoghi, le attività di formazione realizzate e la copertura geografica

La Commissione dovrebbe:

  1. accrescere la visibilità dell’EEN, verificando che i relativi membri forniscano sui rispettivi siti Internet riferimenti chiari e visibili in relazione a tutti i servizi pertinenti, e facendo sì che il polo europeo di consulenza sugli investimenti e il portale di accesso ai finanziamenti della Commissione presentino altresì collegamenti chiari ed evidenti all’EEN;
  2. concludere, ove possibile, accordi di cooperazione o altri meccanismi di cooperazione tra l’EEN e altri programmi dell’UE, nazionali e regionali a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI europee;
  3. ampliare il raggio d’azione della formazione impartita nel quadro dell’EEN in materia di accesso ai finanziamenti e di accordi di libero scambio;
  4. incoraggiare parti ammissibili affidabili a candidarsi a diventare “partner di reti internazionali” in paesi non-UE dove ciò sia in linea con le priorità commerciali dell’UE.

Termine di attuazione: per le lettere a), b) e c) entro la fine del secondo trimestre del 2022; per la lettera d) entro la fine del secondo trimestre 2025

Raccomandazione 3 – Migliorare il monitoraggio e l’efficacia a lungo termine di Startup Europe

La Commissione dovrebbe migliorare la gestione dell’iniziativa Startup Europe:

  1. elaborando indicatori e valori-obiettivo specifici per misurare l’efficacia complessiva dell’iniziativa, compresa la sostenibilità delle attività di progetto;
  2. assicurando il coordinamento e la cooperazione con altri strumenti nazionali e dell’UE che sostengono la crescita e l’internazionalizzazione delle start-up;
  3. definendo criteri di selezione per attribuire priorità ai progetti che aiutano le start-up a sviluppare appieno il loro potenziale e la competitività, e contribuire in tal modo alla crescita e alla creazione di posti di lavoro nell’UE.

Termine: per le lettere a) e c) entro la fine del quarto trimestre 2022; per la lettera b) entro la fine del primo trimestre 2023

La presente relazione è stata adottata dalla Sezione IV, presieduta da Mihails Kozlov, Membro della Corte dei conti europea, a Lussemburgo il 5 aprile 2022.

 

Per la Corte dei conti europea

Klaus-Heiner Lehne
Presidente

Allegati

Allegato I – Documenti strategici che hanno un impatto sull’internazionalizzazione delle PMI

Documento della Commissione Oggetto
“Una corsia preferenziale per la piccola impresa” – Alla ricerca di un nuovo quadro fondamentale per la Piccola Impresa (un “Small Business Act” per l’Europa) – 2008, versione rivista 2011.

Strategia per l’internazionalizzazione delle PMI “Piccole imprese, grande mondo”, COM(2011) 702 final
Politica globale dell’UE sulle PMI

Strategia per l’internazionalizzazione delle PMI
“Commercio per tutti – Verso una politica commerciale e di investimento più responsabile”, COM(2015) 497 final Princìpi dell’UE che disciplinano gli scambi commerciali con i paesi non-UE
“Le nuove imprese leader dell’Europa: l’iniziativa Start-up e scale-up”, COM(2016) 733 final

“Una strategia per le PMI per un’Europa sostenibile e digitale”, COM(2020) 103 final
Migliorare l’ecosistema per le start-up per consentire loro di crescere e internazionalizzarsi

Potenziare il ricorso da parte delle PMI a pratiche commerciali sostenibili e a tecnologie digitali
“Individuare e affrontare le barriere al mercato unico”, COM(2020) 93 final Affrontare le barriere al mercato unico
“Riesame della politica commerciale – Una politica commerciale aperta, sostenibile e assertiva”, COM(2021) 66 final Riesame della politica commerciale al fine di tener conto dei recenti sviluppi, degli accordi di libero scambio e dell’impatto della pandemia di COVID-19

Fonte: Corte dei conti europea.

Allegato II – Principali strumenti dell’UE a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI

Categoria Strumento dell’UE Descrizione Contributo dell’UE indicativo
2014‑2020
(in milioni di euro)
DG/organo UE competente
Sostegno globale all’internazionalizzazione delle PMI Rete Enterprise Europe (EEN) L’EEN costituisce la principale azione dell’UE volta a fornire un sostegno diretto e globale all’internazionalizzazione delle PMI. La rete svolge un ruolo fondamentale in termini di centralizzazione delle informazioni relative a tutte le altre azioni di sostegno. 450 DG GROW
Eismea
Startup Europe Startup Europe è un’azione chiave dell’UE che aiuta le PMI in fase di avviamento a crescere sui mercati europei e internazionali. È una componente centrale dell’iniziativa Start-up e scale-up. 30 DG CONNECT
Programmi di finanziamento Strumento PMI/Consiglio europeo per l’innovazione (CEI) Lo strumento per le PMI si focalizza sulle PMI altamente innovative con un forte potenziale di crescita e una strategia orientata alla crescita europea o globale; è stato oggetto della relazione speciale della Corte dei conti europea n. 2/2020. I servizi di accelerazione d’impresa contemplati in tale programma dovrebbero essere allineati con altre azioni a favore dell’internazionalizzazione delle PMI. 3 000 DG RTD
Eismea
Fondi strutturali e di investimento europei (fondi SIE/FESR) Il FESR sostiene un ampio ventaglio di azioni relative alla competitività delle PMI. Il bilancio dell’UE dedicato al FESR per il periodo 2014‑2020 era pari a 223 miliardi di euro, di cui 40 miliardi di euro erano destinati all’obiettivo tematico 3 relativo al coordinamento delle azioni cofinanziate dal FESR con altre azioni di sostegno, che costituisce l’obiettivo più pertinente per l’internazionalizzazione delle PMI. Obiettivo tematico 3: 40 000 DG REGIO
Eurostars (EUREKA) Eurostars è un programma gestito congiuntamente dai membri della rete EUREKA a sostegno delle PMI innovative nel settore R&S, alla ricerca di vantaggi di cui beneficiare attraverso la collaborazione internazionale. La coerenza e il coordinamento con altre azioni di sostegno, unitamente ad azioni correttamente indirizzate alle PMI, sono pertinenti nel più ampio contesto del sostegno dell’UE all’internazionalizzazione delle PMI. 287 DG RTD
Strumenti finanziari Fondo europeo per gli investimenti strategici (FEIS), COSME, InnovFin L’accesso al finanziamento costituisce una sfida fondamentale a cui le PMI che aspirano all’internazionalizzazione devono far fronte. Attraverso il FEIS e il programma COSME, l’UE e il Gruppo BEI hanno posto in essere un’ampia gamma di strumenti finanziari volti a fornire sostegno finanziario alle attività delle PMI, tra cui l’internazionalizzazione. I collegamenti con gli altri strumenti dell’UE a favore dell’internazionalizzazione delle PMI sono determinanti per l’intero settore. L’EEN, in particolare, dovrebbe offrire servizi di consulenza alle PMI che desiderano ottenere accesso al finanziamento dell’UE. Sezione per le PMI a titolo del FEIS 5 500

PMI nel programma COSME 1 400

Innovfin 2 600
BEI/FEI
DG GROW
DG RTD
DG ECFIN
Tipo di azione Azione dell’UE Motivazione per l’analisi di coerenza e coordinamento Bilancio indicativo (2014‑2020) DG/organo UE competente
Strumenti geografici Centro UE-Giappone per la cooperazione industriale Il Centro UE-Giappone costituisce un’iniziativa unica, finalizzata a facilitare l’accesso al mercato giapponese per le imprese europee, in particolare le PMI. In coordinamento con altre iniziative di sostegno, il Centro è fondamentale per questo importante mercato. 19,6 DG GROW
Centro UE per le PMI (Cina) Consorzio costituito da strutture bilaterali e multilaterali di sostegno alle imprese europee ubicate in Cina (gestite dalla British Chinese Business Association – Associazione di imprese sino-britannica). Il Centro fornisce un’ampia gamma di servizi alle PMI europee che intendono svolgere attività commerciali in Cina. La coerenza e la sostenibilità unitamente al coordinamento con altre azioni dell’UE sono pertinenti nel più ampio contesto del sostegno dell’UE all’internazionalizzazione delle PMI. 7 DG INTPA
Rete ELAN ed ELAN BIZ (America Latina) L’iniziativa relativa alla rete per i servizi alle imprese e l’innovazione in Europa e America Latina (ELAN) presentava due progetti cofinanziati dall’UE: le componenti ELAN, ossia i servizi alle imprese (ELAN Biz) e la rete aziendale basata sulla tecnologia (ELAN Network). Entrambi i progetti consentivano di fornire informazioni alle PMI europee sullo svolgimento di attività commerciali in determinati mercati dell’America Latina (Argentina, Brasile, Cile, Colombia, Costa Rica, Messico e Perù). Tale piattaforma era collegata ad altre strutture di sostegno alle imprese europee e latino-americane, ubicate in America Latina o nell’UE (ad es. EEN, associazioni di imprese, organizzazioni per la promozione commerciale). La coerenza e la sostenibilità unitamente al coordinamento con altre azioni dell’UE sono pertinenti nel più ampio contesto del sostegno dell’UE all’internazionalizzazione delle PMI. 10 DG INTPA
Rete ENRICH (Brasile, Cina e Stati Uniti) Promossa dalla Commissione europea attraverso il programma Orizzonte 2020, la rete ENRICH offre attualmente servizi per collegare le organizzazioni europee di imprese, tecnologia e ricerca (tra cui le PMI) con tre mercati globali “precursori” a livello di innovazione: Brasile, Cina e Stati Uniti. L’iniziativa dell’UE mira a promuovere lo sviluppo economico dei progetti dell’UE nel campo della R&I in questi tre mercati. La coerenza e la sostenibilità unitamente al coordinamento con altre azioni dell’UE sono pertinenti nel più ampio contesto del sostegno dell’UE all’internazionalizzazione delle PMI. 9 DG RTD
ICI+ Sud-Est asiatico (SEA) Lo strumento ICI+ SEA è stato promosso dalla Commissione europea, al fine di stimolare la cooperazione esterna con i paesi industrializzati incentrata sull’incentivazione di iniziative da parte di attori economici e sociali, organismi pubblici e privati, nonché dell’interazione tra di essi, in Cambogia, Indonesia, Laos, Malaysia, Myanmar, Vietnam e nelle Filippine. 15 DG INTPA
EU Gateway/missioni Business Avenues Iniziativa avviata nel quadro dello strumento di partenariato, volta a promuovere la cooperazione economica e aziendale con i paesi del Sud-Est asiatico, creando relazioni commerciali tra le PMI dell’UE e i mercati emergenti della regione. Tale iniziativa promuove missioni commerciali ed eventi di “abbinamento” in Giappone, Corea del Sud, Singapore, Malaysia, Vietnam, Thailandia, Indonesia, Cina e nelle Filippine, aspirando a rafforzare l’attività delle PMI dell’UE in tali paesi. La coerenza e il coordinamento con altre azioni dell’UE sono pertinenti nel più ampio contesto del sostegno dell’UE all’internazionalizzazione delle PMI. 60 Servizio degli strumenti di politica estera
Strumenti informatici, banche dati, helpdesk Access2Markets (in precedenza denominato banca dati sull’accesso ai mercati) Il portale Access2 Market costituisce il principale strumento sviluppato dalla Commissione per fornire informazioni chiave riguardo alle procedure di importazione alle aziende che esportano dall’UE verso paesi non-UE. L’utilità, l’utilizzo da parte delle PMI e il coordinamento con altri programmi sono tutti pertinenti nel più ampio contesto del sostegno dell’UE all’internazionalizzazione delle PMI. n.d. DG TRADE
Piattaforma europea di collaborazione tra cluster (ECCP) L’ECCP è una piattaforma online avviata dalla Commissione per promuovere la cooperazione internazionale all’interno di cluster costituiti da PMI dell’UE. La coerenza e il coordinamento con altri programmi, in particolare l’EEN e Startup Europe, sono pertinenti nel più ampio contesto del sostegno all’internazionalizzazione delle PMI. n.d. DG GROW
Helpdesk per le PMI sui diritti di proprietà intellettuale Gli helpdesk sui diritti di proprietà intellettuale forniscono alle PMI dell’UE informazioni e consulenza sui diritti di proprietà intellettuale, comprese le questioni inerenti all’internazionalizzazione e al trasferimento di tecnologia. La Commissione ha promosso helpdesk specifici di questo tipo per l’Europa, la Cina, il Sud-Est asiatico, l’America Latina, l’India e, dal 2021, anche l’Africa. Il coordinamento con altre azioni di sostegno, in particolare quelle a favore delle PMI innovative con un orientamento internazionale, è determinante nel più ampio contesto di sostegno all’internazionalizzazione delle PMI. 7 DG GROW
DG TRADE
DG INTPA

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base del documento Overview of EU instruments contributing to the internationalisation of European businesses, elaborato dalla Commissione nel novembre 2020, e di altre fonti della Commissione.

Allegato III – Metodologia dell’indagine

Il presente audit ha contemplato due indagini: una presso i membri dell’EEN e una presso le organizzazioni per la promozione commerciale.

Indagine presso i membri dell’EEN

L’indagine presso i membri dell’EEN si è concentrata sul contributo dell’EEN all’internazionalizzazione delle PMI e al suo coordinamento/alla sua cooperazione con i principali strumenti dell’UE in tale settore. È stata indirizzata a 94 coordinatori dell’EEN e a 436 partner dell’EEN e i rispettivi tassi di risposta sono stati dell’83 % e del 31 %.

Principali domande formulate nel questionario
  1. Quanto siete soddisfatti in relazione a:
  1. il sostegno che vi è stato fornito dall’EASME?
  1. il profilo della rete e la visibilità nei confronti delle PMI?
  1. lo scambio di informazioni riguardanti l’internazionalizzazione delle PMI nei gruppi tematici e settoriali dell’EEN?
  1. Quali paesi, se del caso, ritenete non dispongano di una sufficiente copertura di uffici per la cooperazione tra le imprese (UCI)?
  1. Quanto siete soddisfatti dei servizi forniti dagli uffici per la cooperazione tra le imprese (UCI)?
  1. Quanto siete soddisfatti degli indicatori di performance usati dalla Commissione per misurare i risultati positivi dell’EEN?
  1. Quanto siete soddisfatti del fatto che vi sia una sufficiente cooperazione tra i seguenti programmi e strumenti dell’UE e l’EEN? (il questionario comprendeva un elenco dettagliato)
  1. Quanto siete soddisfatti della cooperazione nazionale e regionale con l’EEN?
  1. Quali attività, se del caso, dovrebbero essere a vostro avviso eliminate dalla sfera di competenza del vostro consorzio nel quadro dell’EEN, o dovrebbero esservi aggiunte, e perché?

A ogni domanda era possibile rispondere con le seguenti opzioni: “Molto soddisfatto(i)”, “Soddisfatto(i), “Insoddisfatto(i)”, “Molto insoddisfatto(i)”, “Nessun parere/non applicabile”. Oltre alle risposte predefinite, i partecipanti avevano anche la possibilità di inserire suggerimenti o formulare osservazioni generali.

Indagine presso le organizzazioni per la promozione commerciale

L’indagine presso le organizzazioni per la promozione commerciale è stata inviata a 32 organizzazioni europee per la promozione commerciale, di cui hanno partecipato 13 (ossia il 41 %). L’indagine era incentrata sui principali strumenti dell’UE a favore dell’internazionalizzazione delle PMI e sulla loro complementarietà con gli strumenti nazionali in tale settore.

Principali domande formulate nel questionario
  1. Quanto siete soddisfatti in relazione a:
  1. il portale Access2Markets (in precedenza denominato banca dati sull’accesso ai mercati)?
  1. lo strumento ROSA, elaborato dalla Commissione per aiutare le PMI a definire le norme di origine in conformità agli accordi commerciali dell’UE?
  1. le altre azioni seguenti intraprese dalla Commissione europea per promuovere i vantaggi che gli accordi commerciali apportano alle PMI:
  1. siti Internet, guide e altro materiale della Commissione
  2. corsi di formazione offerti ai portatori di interessi pertinenti
  3. eventi, conferenze e seminari, compresi quelli online
  4. sostegno diretto alle organizzazioni nazionali per la promozione commerciale, compresa l’assistenza tecnica fornita ai programmi nazionali
  1. Quale sostegno aggiuntivo, se del caso, dovrebbe essere fornito dalla Commissione per incrementare il ricorso da parte delle PMI agli accordi di libero scambio e agli accordi commerciali preferenziali?
  1. Quanto siete soddisfatti del valore aggiunto dei seguenti strumenti dell’UE (elenco dettagliato compreso nel questionario) al di là alle vostre strutture di sostegno nazionale a favore dell’internazionalizzazione?
  1. Quali dei seguenti servizi dell’EEN a sostegno dell’internazionalizzazione delle PMI fornisce valore aggiunto oltre a quello offerto dalle strutture nazionali?
  1. Informazioni, consulenza e attività di sostegno sulle questioni inerenti alle politiche, alla normativa e ai programmi dell’UE
  2. Attività di partenariato trasversali per la cooperazione aziendale, il trasferimento di tecnologie e partnership nel settore R&I
  3. Sostegno specifico per aiutare le PMI a beneficiare del mercato unico
  4. Sostegno specifico per aiutare le PMI ad accedere a mercati terzi attraverso l’EEN/le organizzazioni dei membri dell’EEN nei paesi non-UE
  5. Informazioni specifiche sull’attuazione degli accordi commerciali a vantaggio delle PMI
  6. Informazioni sulle sovvenzioni UE disponibili per le PMI, anche a sostegno dell’internazionalizzazione
  7. Informazioni sugli strumenti finanziari dell’UE a sostegno delle PMI, ivi inclusa l’internazionalizzazione
  1. Quanto siete soddisfatti dell’integrazione dell’EEN nelle strutture di sostegno regionali e nazionali pertinenti del vostro paese?
  1. Quanto siete soddisfatti degli strumenti dell’UE esistenti per l’internazionalizzazione delle PMI che sono:
  1. sufficientemente noti alle organizzazioni nazionali e regionali per la promozione commerciale?
  2. sufficientemente noti alle PMI europee che percorrono la via dell’internazionalizzazione?
  3. adeguatamente promossi negli Stati membri?
  1. Nel complesso, quanto siete soddisfatti del coordinamento realizzato tra la Commissione europea e le autorità degli Stati membri, al fine di accrescere la complementarità ed evitare sovrapposizioni tra gli strumenti nazionali e quelli dell’UE a favore dell’internazionalizzazione delle PMI?

Allegato IV – Obiettivi dei progetti nel quadro di Startup Europe

Nome del progetto Breve descrizione degli obiettivi
MediaMotorEurope Stimolare soluzioni tecnologiche innovative, tra cui intelligenza artificiale (IA) e apprendimento automatico per il settore creativo e quello dei media, incentivandone l’ingresso sul mercato e la distribuzione a clienti potenziali.
Scale-up Champions Espandere le imprese innovative nell’UE e aiutare le start-up a raggiungere il successo di mercato, potenziando la connessione tra gli ecosistemi e le relative aziende, migliorando l’accesso ai clienti e ai dipendenti e stimolando investimenti europei in settori digitali ad elevatissimo contenuto tecnologico.
B-hub for Europe Individuare start-up innovative ad alto potenziale nella verticale estremamente avanzata (“deep tech”) della blockchain e favorirne l’espansione aprendo nuovi canali di mercato.
STARTUP3 Sostenere le imprese innovatrici a partire dalla fase “Product Market Fit”, ossia quando sono in grado di creare e offrire un prodotto “adatto” al loro mercato, fino a quella in cui l’azienda raggiunge un buon grado di solidità e sostenibilità, offrendo loro un’assistenza tecnica e commerciale commisurata alle esigenze, nonché accesso al capitale e ai mercati attraverso un nuovo modello d’impresa e un programma per la crescita. In quanto tale, questo progetto sosterrà direttamente le imprese innovatrici estremamente avanzate con un elevato potenziale, per aiutarle a raggiungere il successo di mercato a livello paneuropeo e internazionale.
Scaleup4Europe Creare una struttura per conseguire una crescita transfrontaliera attraverso la collaborazione con clienti aziendali, investitori e istituzioni pubbliche.
X-Europe Promuovere la crescita e il rafforzamento delle relazioni tra gli ecosistemi delle start-up in fase di sviluppo nei paesi di Visegrad e nella regione del Baltico, attraverso il potenziamento dei portatori di interessi estremamente avanzati e la trasmissione di competenze, opportunità, valorizzazione e capitale.
MY-GATEWAY MY-GATEWAY affronterà le seguenti questioni chiave: accesso alle reti, accesso al finanziamento, accesso ai talenti e sviluppo di capacità.
Scale-EU2p Scale-EUp2 è un’azione correlata al mercato che aspira a individuare un portafoglio minimo di 200 start-up ad alto potenziale attraverso quattro poli interconnessi, e mira ad aiutare tali imprese ad espandersi e diventare leader nel settore emergente dell’Internet delle cose (Internet of Things – IoT).
Access2Europe Penetrare nel labirinto di informazioni disponibili online e riunire le giuste persone al fine di moltiplicare le opportunità delle start-up europee di espandersi e accrescere il fatturato, e di istituire un legame con dipendenti qualificati.
Startup Lighthouse Rafforzare gli ecosistemi nel settore delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC) per le start-up tecnologiche a crescita elevata, collegando e creando nuove sinergie tra i quattro poli di start-up in tutta Europa, nonché agevolando il finanziamento e migliorando la liquidità per gli investimenti europei nelle start-up e scale-up del settore TIC a crescita rapida, aumentando le loro possibilità di un’evoluzione trasformativa di successo.
NordicAIP Stimolare gli investimenti europei nei settori digitali e potenziare la comprensione reciproca tra gli investitori e le start-up e scale-up nel settore TICI.
SEP 2.0 Incentivare le organizzazioni per la promozione commerciale, agevolare i partenariati strategici e commerciali e accrescere la visibilità internazionale per le scale-up europee.
Soft-Landing Questo progetto collegherà gli ecosistemi delle start-up più piccole con quelli delle imprese grandi, attraverso azioni di sensibilizzazione e di sviluppo di capacità di espansione, attraverso l’organizzazione di missioni di scoperta presso gli ecosistemi delle start-up.
EDFx Promuovere la crescita nel lungo termine e la creazione di posti di lavoro in Europa, migliorando considerevolmente le condizioni per l’imprenditorialità orientata all’innovazione e basata sul web.
Ecosistema ePlus Mettere in azione un vero e proprio ecosistema paneuropeo per l’imprenditorialità web, attingendo al numero unico, di cui dispone l’Europa, di oltre 50 000 ricercatori; fornire orientamenti agli imprenditori web riguardo ai concetti aziendali globali attraverso un meccanismo di tutoraggio europeo.
Assicurare l’accesso al capitale nella fase iniziale o sotto forma di finanziamento collettivo.
LIFE Il progetto LIFE consiste nell’apprendimento collaborativo dagli insuccessi verificatisi nel campo dell’imprenditorialità e in azioni comuni volte a promuovere l’imprenditoria.
Startup Scaleup Costituire un ecosistema europeo intorno a quattro sistemi imprenditoriali consolidati, al fine di fornire servizi agli imprenditori che intendono lanciare e fare espandere società incentrate sull’Internet delle cose e dei servizi (Internet of Things and Services – IoTS).
Startup Europe Partnership (SEP) Far crescere la comunità imprenditoriale web aiutando le start-up più digitali ad espandersi e a crescere, creando collegamenti tra di loro mediante opportunità di investimento, acquisizione e appalto provenienti da grandi aziende europee.
MY-WAY Coinvolgimento attivo di reti di studenti, ex studenti, centri per l’imprenditoria studentesca e collegamento di questi con reti aziendali nell’ambito dell’ecosistema dell’imprenditorialità web e delle relative attività, quali lo sviluppo di servizi di sostegno (formazione, tutoraggio, accesso al finanziamento, regolamentazione, politica, ecc.).
DIGISTART Avvicinare gli acceleratori d’impresa agli studenti universitari; elaborare un modello ottimale di condivisione delle risorse ad opera degli acceleratori d’impresa, al fine di condividere le risorse in particolare nel settore dei programmi di acceleratori, mentori, investitori, infrastrutture di supporto e servizi.
TWIST DIGITAL I progetti TWIST mirano a collegare quattro ecosistemi e poli di start-up locali esistenti nell’ambito dell’imprenditorialità web, fornendo nuovi servizi agli imprenditori web che intendono espandersi e competere sul mercato globale.
WELCOME Riunire i migliori attori di ciascun ecosistema locale in un ecosistema paneuropeo, fornendo loro il supporto e i servizi migliori, al fine di lanciare e ampliare efficientemente le loro attività in tutta l’UE, aprendo loro nuove opportunità di finanziamento e facendo interagire gli imprenditori web con gli attori chiave.

Acronimi e abbreviazioni

BEI Banca europea per gli investimenti
CEI Consiglio europeo per l’innovazione
COSME Programma dell’UE per la competitività delle imprese e le PMI
DG CONNECT Direzione generale delle Reti di comunicazione, dei contenuti e delle tecnologie della Commissione europea
DG GROW Direzione generale del Mercato interno, dell’industria, dell’imprenditoria e delle PMI della Commissione europea
DG INTPA Direzione generale per i Partenariati internazionali della Commissione europea
DG REGIO Direzione generale della Politica regionale e urbana della Commissione europea
DG RTD Direzione generale della Ricerca e dell’innovazione della Commissione europea
DG TRADE Direzione generale del Commercio della Commissione europea 
EEN Rete Enterprise Europe (Enterprise Europe Network)
Eismea Agenzia esecutiva del Consiglio europeo per l’innovazione e delle PMI
ELAN Rete aziendale basata sulla tecnologia in Europa e America Latina
ENRICH Rete europea di centri e poli per la ricerca e l’innovazione
FEI Fondo europeo per gli investimenti
FEIS Fondo europeo per gli investimenti strategici
FESR Fondo europeo di sviluppo regionale
Fondi SIE Fondi strutturali e d’investimento europei
ICP Indicatore chiave di performance
OPC Organizzazione per la promozione commerciale
PECI Polo europeo di consulenza sugli investimenti
PMI Piccola o media impresa
ROSA Strumento di autovalutazione delle “norme di origine”
SBA Small Business Act
UCI Ufficio per la cooperazione tra le imprese

Glossario

Accordi di libero scambio: accordi commerciali stipulati dall’UE con paesi non-UE che consentono l’apertura reciproca dei mercati tra i paesi sviluppati e le economie emergenti, mediante la concessione di un accesso preferenziale ai mercati.

Associazione europea delle organizzazioni per la promozione commerciale: associazione europea che raggruppa le organizzazioni nazionali e regionali per la promozione commerciale.

Commissione europea, Better Regulation Guidelines (Orientamenti per legiferare meglio): serie di istruzioni interne rivolte al personale della Commissione, al fine di realizzare gli obiettivi dell’agenda “Legiferare meglio”, tra cui valutazioni esaustive e valutazioni d’impatto per far sì che la normativa e i programmi di spesa siano efficaci, efficienti, pertinenti e coerenti, e che l’intervento a livello dell’Unione produca effettivamente un valore aggiunto.

Ecosistema delle start-up: pool comune di risorse, solitamente situato nel raggio di 100 chilometri da un punto centrale, che è vantaggioso per le start-up locali e include decisori politici, acceleratori, incubatori, spazi di co-working, istituti di istruzione e gruppi di finanziamento.

Norme di origine: criteri utilizzati per determinare il paese dal quale proviene un prodotto. L’applicazione di tariffe preferenziali nel quadro di un accordo di libero scambio con un paese non-UE dipende dal certificato di origine dei prodotti interessati.

Orizzonte 2020: programma di ricerca e innovazione dell’UE per il periodo 2014‑2020.

PMI: definizione dimensionale applicata alle aziende e ad altre organizzazioni, che si basa sul numero di dipendenti e su determinati criteri finanziari. Le piccole imprese occupano meno di 250 dipendenti e hanno un fatturato o un bilancio finanziario totale massimo di 10 milioni di euro. Le medie imprese occupano meno di 250 dipendenti e hanno un fatturato massimo di 50 milioni di euro o un bilancio finanziario totale massimo di 43 milioni di euro.

Portale Access2Markets: banca dati dell’UE per le imprese esportatrici, che fornisce informazioni in merito a dazi, imposte, norme sui prodotti e altri requisiti normativi validi per tutti i paesi dell’UE in oltre 135 altri mercati in tutto il mondo.

Scale-up: piccola impresa che ha operato la transizione da start-up alla fase di crescita, definita come crescita media annua superiore al 20 % in un periodo di tre anni.

Start-up: nuova impresa commerciale, in particolare una PMI o una microimpresa, che necessita di investimento di capitale.

Strumento per le PMI: strumento finanziario, gestito dall’EASME nel quadro di Orizzonte 2020, che offre alle PMI facile accesso ai fondi per progetti nel settore della ricerca e dell’innovazione.

Équipe di audit

Le relazioni speciali della Corte dei conti europea illustrano le risultanze degli audit espletati su politiche e programmi dell’UE o su temi relativi alla gestione concernenti specifici settori di bilancio. La Corte seleziona e pianifica detti compiti di audit in modo da massimizzarne l’impatto, tenendo conto dei rischi per la performance o la conformità, del livello delle entrate o delle spese, dei futuri sviluppi e dell’interesse pubblico e politico.

Il presente controllo di gestione è stato espletato dalla Sezione di audit IV della Corte “Regolamentazione dei mercati ed economia competitiva”, presieduta da Mihails Kozlovs, Membro della Corte. L’audit è stato diretto da Ivana Maletić, Membro della Corte, coadiuvata da Sandra Diering, capo di Gabinetto; Tea Japunčić, attaché di Gabinetto e John Sweeney, primo manager.

Alvaro Garrido-Lestache Angulo è stato il capoincarico e l’équipe di audit era composta da Wayne Codd, Christian Detry, Satu Levelä-Ylinen e Juan Antonio Vazquez, auditor. Thomas Everett ha fornito assistenza linguistica.

Da sinistra a destra: Tea Japunčić, Satu Levelä-Ylinen, Christian Detry, Sandra Diering, Alvaro Garrido-Lestache Angulo, Wayne Codd, Ivana Maletić, Thomas Everett, Wolfgang Schwender, Juan Antonio Vazquez, John Sweeney.

Note

1 Annual Report on European SMEs 2020/2021. SME Performance Review 2020/2021. Commissione europea, luglio 2021.

2 Højbjerre Brauer Schultz, sulla base delle tavole input-output del WIOD e di Eurostat. Studio del 2018. 25 years of the European Single Market.

3 Edizione 2021. Studio della DG TRADE. EU Exports to the World: Effects on Employment.

4 DG Trade Statistical Guide. Commissione europea, agosto 2021.

5 Comunicazione della Commissione “Una corsia preferenziale per la piccola impresa” – Alla ricerca di un nuovo quadro fondamentale per la Piccola Impresa (un “Small Business Act” per l’Europa), COM(2008) 394 final, riesaminata nella comunicazione COM(2011) 78.

6 Relazioni speciali della Corte  20/2017 sullo strumento di garanzia dei prestiti per le PMI, 17/2019 sul venture capital, 02/2020 sullo strumento per le PMI, 25/2020 sull’unione dei mercati dei capitali.

7 Opportunities for the internationalisation of European SMEs. Studio commissionato dalla Commissione europea, 2010.

8 Studio del Parlamento europeo “How to support the internationalisation of SMEs and microenterprises, 2017.

9 Study on Support Services for SMEs in International Business, Commissione europea, 2013.

10 Overview of EU instruments contributing to internationalisation, Commissione europea.

11 Articolo 5, paragrafo 3, lettera d), del regolamento (UE) 1301/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, relativo al Fondo europeo di sviluppo regionale.

12 Regolamento (UE) 2021/1060 del Parlamento europeo e del Consiglio del 24 giugno 2021 recante le disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo di coesione, al Fondo per una transizione giusta, al Fondo europeo per gli affari marittimi, la pesca e l’acquacoltura, e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo, migrazione e integrazione, al Fondo Sicurezza interna e allo Strumento di sostegno finanziario per la gestione delle frontiere e la politica dei visti.

13 Rules of origin in Access2Markets, DG TRADE, Commissione europea.

14 SME united Statement on the World Trade Organisation’s MSMEs Workstream: How to Make International Trade Fit for MSMEs, 19 febbraio 2020.

15 Relazione della Commissione sull’attuazione degli accordi commerciali dell’UE, COM(2020) 705 final.

16 Implementation of Free Trade Agreements”, Committee of Regions and Eurochambres, 2019.

17 Survey Results Note – Implementation of Free Trade Agreements, Comitato delle regioni e associazione Eurochambres.

18 Regolamento (UE) n. 1287/2013 che istituisce il programma COSME.

19 Dati ricavati dall’indagine sulla soddisfazione dei clienti in merito all’EEN nel 2021.

20 Interim Evaluation of the COSME Programme, allegato B al progetto di relazione finale: Business Management Capacity thematic area (EEN), Technopolis Group per la Commissione europea, dicembre 2017.

21 Guide for Applicants, Call for proposals: COS-WP2014-2-1. COSME Enterprise Europe Network 2015‑2020.

22 Towards a joint EU-Member States agenda for the internationalisation of SMEs, documento di sintesi dell’ETPOA, novembre 2020.

23 Programma per il mercato unico, Call for expressions of interest for International Network Partners of the Enterprise Europe Network SMP-COSME-2021-EEN-INTERNATIONAL.

24 Commissione europea, Flash Eurobarometer 421, Internationalisation of Small and Medium-sized Enterprises, ottobre 2015.

25 Guida della Commissione sull’EEN “Enhancing services to improve the export & import performance of European companies under EU Free Trade Agreements (FTAs)”, novembre 2019.

26 Sito Internet della Commissione europea sulla leadership industriale (disponibile in inglese).

27 Sito Internet della Commissione europea sulle opportunità di finanziamento e appalto (disponibile in inglese).

28 MTB & Crunchbase, Tech Startup M&As – 2018 Report, pagg. 11 e 13

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CORTE DEI CONTI EUROPEA
12, rue Alcide De Gasperi
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Tel. +352 4398-1
Modulo di contatto: eca.europa.eu/it/Pages/ContactForm.aspx
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Numerose altre informazioni sull’Unione europea sono disponibili su Internet consultando il portale Europa (https://europa.eu).

Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2022

PDF ISBN 978-92-847-7724-2 ISSN 1977-5709 doi:10.2865/070435 QJ-AB-22-005-IT-N
HTML ISBN 978-92-847-7700-6 ISSN 1977-5709 doi:10.2865/261184 QJ-AB-22-005-IT-Q

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