Corte dei conti europea 2018 Relazione di attività

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Corte dei conti europea

Chi siamo

La Corte dei conti europea (di seguito: “la Corte”) è il revisore esterno dell’Unione europea (UE).

Istituita nel 1977, la Corte è una delle sette istituzioni dell’UE.

Ha sede a Lussemburgo e conta un organico di circa 900 persone, di tutte le nazionalità dell’Unione, che svolgono attività di audit, di supporto o amministrative.

Il collegio della Corte si compone di un Membro per ciascuno Stato membro dell’UE.

Che cosa facciamo

Gli auditor della Corte controllano che l’UE tenga una buona contabilità, applichi correttamente le norme finanziarie applicabili e che le politiche e i programmi dell’UE conseguano gli obiettivi perseguiti assicurando un impiego ottimale delle risorse.

Tramite il proprio lavoro, la Corte contribuisce a migliorare la gestione finanziaria dell’UE e promuove il rispetto dell’obbligo di rendiconto e la trasparenza. La Corte segnala i possibili rischi, fornisce garanzie, evidenzia carenze e successi e offre orientamenti ai responsabili delle politiche e ai legislatori dell’UE.

Presenta osservazioni e raccomandazioni al Parlamento europeo, al Consiglio dell’UE, ai governi e ai parlamenti nazionali, nonché al grande pubblico.

Il collegio dei Membri della Corte dei conti europea al 1° maggio 2018.


Prefazione del Presidente

Cara lettrice / caro lettore,

la strategia della Corte per il periodo 2018‑2020 intende promuovere, tramite audit indipendenti, la fiducia dei cittadini nell’Unione europea. Prestiamo ancora maggiore attenzione a valutare la performance degli interventi dell’UE, comunicando con chiarezza i nostri messaggi ai destinatari e accrescendo il valore dell’attività svolta per le parti interessate.

La presente relazione di attività passa in rassegna l’operato della Corte nel corso del 2018, un anno in cui abbiamo pubblicato un numero record di relazioni speciali, documenti di analisi e pareri. Riporta inoltre informazioni sull’organico, sulla gestione e sulle finanze della Corte.

Le relazioni della Corte offrono una valutazione imparziale delle politiche e dei programmi dell’UE, nonché della qualità della gestione finanziaria dei fondi UE in tutto il suo territorio e al suo esterno. La Corte verifica che la spesa dell’UE sia conforme alla normativa e che le politiche e i programmi dell’Unione assicurino un impiego ottimale delle risorse.

Siamo impazienti di lavorare con il Parlamento europeo e la Commissione entranti per migliorare ulteriormente la gestione finanziaria dell’Unione e assicurare che l’UE produca i risultati attesi.

In prospettiva, la presente relazione mostra quanto siamo determinati a evolvere ancora per rendere la nostra organizzazione “a prova di futuro” e rimanere all’avanguardia sugli sviluppi dell’audit del settore pubblico.

Klaus-Heiner Lehne
Presidente

Il 2018 in breve

Le attività della Corte

Strategia

Si procede nel conseguimento
degli obiettivi strategici

Il 2018 è il primo anno della strategia in vigore, che si estende fino al 2020. Nel corso di questi tre anni, la Corte si prefigge le seguenti finalità strategiche:

  • migliorare il valore aggiunto della dichiarazione di affidabilità nel contesto dell’odierna gestione finanziaria dell’UE;
  • prestare maggiore attenzione agli aspetti di performance dell’azione dell’UE;
  • far giungere messaggi chiari agli interlocutori della Corte.

La Corte ha inoltre deciso di adattare meglio la propria organizzazione ai prodotti offerti.

Per mettere in atto la propria strategia, la Corte ha stabilito un piano d’azione che copra tali finalità e la aiuti a rimanere all’avanguardia sugli sviluppi dell’audit del settore pubblico. Tutte queste azioni erano in corso alla fine del 2018. Al contempo, la Corte ha già commissionato una valutazione inter pares sull’attuazione della propria strategia, che dovrebbe essere ultimata verso la fine del 2019 (per maggiori informazioni cfr. il capitolo intitolato L’obbligo di rendiconto).

In evidenza – comunicare i nostri prodotti

Far giungere messaggi chiari
agli interlocutori della Corte

La comunicazione è cruciale per conseguire la finalità strategica di far giungere messaggi chiari agli interlocutori della Corte: le autorità politiche dell’UE e degli Stati membri responsabili di passare al vaglio e gestire le politiche e i programmi dell’UE, le istituzioni superiori di controllo nostre pari, le organizzazioni imprenditoriali e di settore, il mondo accademico e infine, ma non meno importante, il grande pubblico, che è la principale parte interessata.

Nel 2018 si è registrato un forte aumento dell’interesse prestato dagli organi di informazione all’attività della Corte. La copertura è stata particolarmente elevata per le relazioni speciali, che sempre più spesso sono state oggetto di discussione sia nei media nazionali che nei mezzi d’informazione specializzati sull’UE (per maggiori informazioni cfr. la sezione intitolata Presenza nei media).

Prodotti di comunicazione nuovi e migliori

Rassegne preliminari all’audit
Uno sguardo
all’attività di audit in corso

Nella seconda metà del 2017, la Corte ha avviato un progetto pilota per fornire al pubblico informazioni su un compito di audit imminente o appena intrapreso.

Nel 2018, sono stati pubblicate 12 rassegne preliminari all’audit (in passato chiamate “documenti esplicativi”), che intendono costituire una fonte di informazione per tutti gli interessati alla politica e/o ai programmi sottoposti ad audit. Le informazioni sono ricavate dal lavoro preparatorio svolto prima dell’inizio di un compito di audit in corso.

Le rassegne preliminari all’audit hanno contribuito al numero costante e bilanciato di pubblicazioni offerte dalla Corte durante l’intero anno: per la prima volta, nel 2018, non c’è stato mese in cui la Corte non abbia fatto uscire una sua pubblicazione. La Corte continuerà a dare alla luce questi prodotti di comunicazione nel 2019.

L’ECA Journal
Una finestra sulla nostra
istituzione

Se le relazioni di audit della Corte ne presentano le constatazioni e le raccomandazioni per migliorare la gestione finanziaria dell’UE, la rivista ECA Journal verte sulle modalità di lavoro della Corte e sulle persone incaricate della stesura delle sue relazioni in vari ambiti.

La rivista è stata sottoposta di recente a un restyling, con anche un consolidamento nella selezione degli argomenti trattati. Ciascun numero è caratterizzato ora da un tema di fondo che varia di volta in volta.

Nel 2018, sono stati approfonditi temi quali gli aiuti di preadesione dell’UE, il finanziamento e l’audit del Parlamento, la governance economica e finanziaria dell’UE, nonché sono stati presentati il programma di lavoro della Corte, le sue relazioni speciali, le iniziative in materia di cooperazione internazionale e le attività di pianificazione prospettica per rendere l’istituzione “a prova di futuro”.

Download effettuati

L’espletamento di audit

Maggiore focalizzazione
sulla performance

Gli auditor della Corte espletano diverse tipologie di audit nei vari settori del bilancio dell’UE:

  • controlli di gestione su efficacia, efficienza ed economicità delle politiche e dei programmi dell’UE – questi audit, intesi a valutare il rapporto tra costi e benefici, vertono su specifiche tematiche di gestione o di bilancio. La Corte seleziona e pianifica detti compiti di audit tenendo conto dei rischi per la performance o la conformità, del livello delle entrate o delle spese, nonché dell’interesse pubblico e politico;
  • audit finanziari e di conformità sull’affidabilità dei conti annuali e sulla legittimità e regolarità delle operazioni monetarie sottostanti, perlopiù ai fini della dichiarazione di affidabilità, nonché valutazioni intese ad accertare se i sistemi in specifici settori di bilancio siano conformi alla normativa. La Corte applica un approccio di campionamento casuale, in modo che ogni euro speso ha la stessa probabilità di essere oggetto di audit.

Gli audit della Corte riguardano temi che rispecchiano le problematiche cui l’UE è confrontata, quali l’uso sostenibile e compatibile con l’ambiente delle risorse naturali, la crescita e l’inclusione, le sfide della migrazione e delle dinamiche mondiali, il mercato unico e l’unione bancaria, onde far sì che l’Unione europea sia efficiente e risponda del proprio operato.

Basate sugli elementi probatori raccolti nel corso degli audit, le relazioni della Corte forniscono conclusioni chiare sul grado di conseguimento degli obiettivi strategici dell’UE e sulla situazione della contabilità di bilancio e della gestione finanziaria dell’UE. Questi elementi consentono alla Corte di formulare raccomandazioni pratiche ed efficienti rispetto ai costi sostenuti.

La Corte espleta i propri audit in conformità dei princìpi di audit del settore pubblico riconosciuti a livello internazionale. L’attività di audit viene svolta percorrendo le tappe seguenti:

La pianificazione del lavoro

La priorità di audit
è attribuita a temi
di cruciale interesse per l’UE

I Membri della Corte concordano ogni anno il programma di lavoro.

Nel gennaio 2018 il Presidente Lehne ha presentato il programma di lavoro della Corte per l’anno appena iniziato alla Conferenza dei presidenti di commissione del Parlamento europeo e ha invitato tutte le commissioni del Parlamento europeo a suggerire potenziali temi di audit per il programma di lavoro del 2019, nell’ambito della procedura di consultazione annuale con i portatori di interesse.

Nell’ottobre 2018, la Corte ha pubblicato il programma di lavoro per il 2019, il primo a rientrare nella nuova strategia, nel quale la Corte ha esposto le proprie priorità di audit e ha illustrato nei dettagli le 36 pubblicazioni, fra relazioni e documenti basati su analisi, che intendeva far uscire in tale anno. Tali compiti incorporavano, almeno in parte, 29 dei 69 suggerimenti (42 %) formulati dal Parlamento (contro il 32 % nel 2017).

Gli audit della Corte continueranno a prendere in esame temi cruciali, quali l’uso sostenibile delle risorse naturali, la crescita e l’inclusione, la migrazione, la sicurezza e le dinamiche mondiali, il mercato unico, nonché l’efficienza e l’obbligo di rendiconto dell’UE, al fine di appurare se l’UE stia mantenendo le proprie promesse.

L’attività sul campo

3 761 giorni di audit
nell’UE e oltre i suoi confini

La maggior parte del lavoro di audit si svolge presso la sede della Corte, a Lussemburgo.

Parimenti, gli auditor della Corte effettuano anche numerose visite presso la Commissione europea (il principale soggetto controllato) e altre istituzioni, agenzie ed organismi dell’UE, o presso le sue delegazioni, le autorità nazionali, regionali e locali degli Stati membri, nonché presso organizzazioni internazionali che gestiscono fondi UE.

Gli auditor della Corte svolgono anche controlli in loco presso i destinatari di fondi UE, tanto all’interno quanto all’esterno dell’Unione. Mediante questi controlli, seguono la pista di audit e acquisiscono elementi probatori direttamente dai soggetti che partecipano alla gestione delle politiche e dei programmi dell’UE e alla riscossione o all’erogazione dei fondi UE, nonché dai beneficiari che ricevono tali fondi.

La frequenza e l’intensità del lavoro di audit della Corte nei singoli Stati membri e nei paesi beneficiari dipende dal tipo di audit svolto. Nel 2018 gli auditor della Corte hanno dedicato 3 761 giorni (contro i 3 670 del 2017) all’audit in loco, sia negli Stati membri che al di fuori dell’UE.

Ogni équipe di audit è generalmente composta da due o tre auditor e la durata di una visita di audit varia da alcuni giorni a un paio di settimane. I controlli in loco all’interno dell’UE sono spesso espletati in collegamento con le istituzioni superiori di controllo degli Stati membri interessati.

A questi si aggiungono 2 723 giorni di lavoro (contro i 2 300 del 2017) presso le istituzioni dell’UE a Bruxelles e a Lussemburgo, nonché presso agenzie e organismi decentrati in tutta l’UE, organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite o l’OCSE e società di audit private. Per acquisire e convalidare gli elementi probatori di audit, gli auditor della Corte ricorrono con sempre maggior frequenza alla videoconferenza e ad altre tecnologie dell’informazione, quali la condivisione sicura di dati e documenti.

Giorni dedicati a visite di audit nel 2018 presso gli Stati membri e paesi non appartenenti all’UE

Nota: i totali possono variare per effetto dell’arrotondamento.

La lotta contro le frodi a danno del bilancio UE

Nove casi
di presunta frode

La Corte collabora strettamente con l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) nel combattere le frodi a danno del bilancio dell’UE. Comunica all’OLAF ogni caso sospetto di frode, corruzione o altra attività illecita lesiva degli interessi finanziari dell’UE che individua nel corso del lavoro di audit. Questi casi vengono poi seguiti dall’OLAF, che decide se procedere ad ulteriori indagini in collaborazione, ove necessario, con le autorità degli Stati membri.

Sebbene gli audit non siano finalizzati specificamente all’individuazione di casi di frode, talvolta gli auditor della Corte rilevano situazioni in cui sono indotti a sospettare eventuali attività irregolari o fraudolente. Durante il 2018, la Corte ha comunicato all’OLAF nove casi di presunte frodi (13 nel 2017) che erano stati individuati nello svolgimento dell’attività di audit.

Nelle relazioni annuali sul bilancio dell’UE, la Corte fornisce maggiori ragguagli sulla natura delle presunte frodi comunicate all’OLAF e sui recuperi raccomandati da questo Ufficio in tali casi.

Pubblicazioni

Una quantità inedita
di pubblicazioni nel 2018

Le relazioni, le analisi e i giudizi di audit della Corte sono un elemento essenziale della catena di responsabilità dell’UE. Aiutano il Parlamento europeo e il Consiglio dell’UE a monitorare e verificare il conseguimento degli obiettivi delle politiche dell’UE nonché, in particolare nell’ambito della procedura annuale di discarico, a chiamare i responsabili della gestione dei fondi dell’UE a rispondere dell’utilizzo di tali risorse. Ciò riguarda principalmente la Commissione europea, ma anche le altre istituzioni e gli altri organismi dell’UE. Anche le autorità nazionali, regionali e locali degli Stati membri svolgono un ruolo importante nei settori soggetti a gestione concorrente, come l’agricoltura e la coesione, ai quali è imputata la maggior parte della spesa nel bilancio dell’UE.

Numero di relazioni speciali e pubblicazioni basate su analisi (2015‑2018)

Le pubblicazioni della Corte comprendono:

le relazioni speciali e annuali, ossia
  • le relazioni speciali, che presentano le risultanze di audit selezionati su specifici settori di spesa o di intervento dell’UE o su temi relativi al bilancio e alla gestione;
  • le relazioni annuali, che contengono principalmente i risultati degli audit finanziari e di conformità concernenti il bilancio dell’Unione europea e i Fondi europei di sviluppo, ma che riguardano anche aspetti relativi alla performance e alla gestione di bilancio;
  • le relazioni annuali specifiche, pubblicate separatamente, concernenti le agenzie, gli organismi decentrati e le imprese comuni dell’UE;
i pareri e altre pubblicazioni basate su analisi, ossia
  • i pareri su atti normativi nuovi o aggiornati aventi un impatto significativo sulla gestione finanziaria, che sono obbligatori ai sensi del trattato sul funzionamento dell’UE (TFUE), formulati su richiesta di un’altra istituzione oppure emanati di propria iniziativa;
  • i documenti di riflessione, che descrivono e analizzano aspetti strategici o gestionali, vertendo su temi specifici;
  • le analisi panoramiche, ossia documenti analoghi ai documenti di riflessione, ma incentrati su settori d’intervento complessi, tematiche di vasta portata o questioni gestionali, spesso esaminati da una prospettiva trasversale;
  • le analisi rapide di casi, che accertano i fatti in merito a questioni o problemi molto puntuali e specifici e che, se necessario, includono un’analisi utile alla comprensione di tali fatti.

Infine, le rassegne preliminari all’audit riportano informazioni di base su un compito di audit imminente o in corso (per maggiori ragguagli, cfr. il capitolo intitolato In evidenza – comunicare i nostri prodotti).

Tutte le pubblicazioni della Corte sono disponibili sul sito Internet (eca.europa.eu) e sono elencate in calce alla presente relazione.

Relazioni speciali

Le relazioni speciali mirano in
particolare a valutare la performance
degli interventi UE

In linea con la strategia della Corte per il periodo 2018‑2020, si presta maggiore attenzione a valutare la performance degli interventi UE per fare in modo che il denaro dei cittadini dell’UE venga utilizzato in maniera ottimale. Nel 2018 sono state pubblicate 35 relazioni speciali (28 nel 2017) sui vari settori di spesa dell’UE, in cui sono state affrontate le sfide che impegnano l’UE, in relazione tra l’altro all’inquinamento atmosferico, alle linee ferroviarie ad alta velocità, allo strumento per i rifugiati in Turchia, alla vigilanza bancaria e al finanziamento delle ONG.

In queste relazioni speciali la Corte esamina se siano stati raggiunti gli obiettivi di politiche e programmi selezionati dell’UE, se i risultati siano stati ottenuti in modo efficace ed efficiente e se il finanziamento UE abbia fornito valore aggiunto, ossia se abbia prodotto più di quanto avrebbero potuto conseguire interventi effettuati solo a livello nazionale. La Corte formula inoltre raccomandazioni, individuando modi per risparmiare risorse, lavorare meglio, evitare sprechi o conseguire gli obiettivi strategici previsti con un migliore rapporto costi/benefici. In questa sede si mettono in evidenza due delle relazioni speciali pubblicate dalla Corte nel 2018: una sulla rete ferroviaria ad alta velocità nell’UE e l’altra sullo strumento per i rifugiati in Turchia.

La Corte si adopera per produrre le relazioni speciali nell’arco di 13 mesi, in linea con le disposizioni del regolamento finanziario dell’UE.

Relazione speciale in evidenza
La rete ferroviaria ad alta velocità in Europa non è una realtà, bensì un sistema disomogeneo e inefficace

Le linee ferroviarie ad alta velocità presentano molteplici vantaggi per i passeggeri, essendo un mezzo di trasporto comodo, sicuro, flessibile ed ecosostenibile. Inoltre, se le varie regioni dell’UE sono meglio collegate, la loro competitività aumenta e viene favorita l’integrazione europea avvicinando i cittadini tra loro.

La Corte ha affrontato l’audit nella prospettiva del passeggero, analizzando i diversi collegamenti, i tempi di percorrenza e i prezzi applicati a chi viaggia per lavoro e a chi viaggia per diporto. È stato inoltre verificato se gli investimenti cofinanziati dall’UE nelle linee ad alta velocità siano stati efficienti in termini di costi ed efficaci, nonché oggetto di uno studio approfondito e di una pianificazione adeguata.

Paesi visitati dagli auditor Periodo considerato: dal 2000 al 2017
10 linee ferroviarie ad alta velocità 4 collegamenti transfrontalieri
30 progetti Oltre 5 000 km di linee ferroviarie

La Corte ha concluso che la rete ferroviaria ad alta velocità in Europa rimane un sistema disomogeneo e inefficace di linee nazionali mal collegate tra loro. Manca un piano realistico a lungo termine per collegare le varie parti della rete esistente dell’UE, la realizzazione di linee ad alta velocità che attraversano le frontiere nazionali non è una priorità per i governi nazionali e la Commissione europea non ha la facoltà di imporla loro. In simili circostanze, il valore aggiunto del cofinanziamento UE fornito per le linee ferroviarie ad alta velocità è modesto. Vi sono però anche buone notizie: il numero di passeggeri che utilizzano la linea ferroviaria ad alta velocità in Europa è in costante crescita ed è passato da circa 15 miliardi di passeggeri-chilometro nel 1990 a oltre 124 miliardi nel 2016.

Per quanto concerne l’attività di comunicazione, la relazione speciale è stata presentata alla commissione per i trasporti e il turismo e alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo, nonché al Consiglio dell’UE. Entrambe le istituzioni hanno accolto con favore la relazione, condividendone le conclusioni. La Corte ha presentato la relazione anche a una serie di amministrazioni nazionali e istituzioni superiori di controllo, nonché a ricercatori, portatori di interesse del settore e organi di stampa.

La relazione ha ricevuto grande copertura nella stampa in tutta l’UE, in particolare in Spagna e Germania, nei mezzi di informazione specializzati sull’UE o del settore finanziario, nonché ha destato notevole interesse nei social media.

ES – El cinco días: Los auditores de la UE critican la incoherencia de los trazados del AVE

DE – Die Zeit: Bahnlinien: Ausbau schneller Zugstrecken in EU zu teuer und zu langsam

IT – La Repubblica: Alta velocità nell’Ue, la Corte dei Conti europea boccia la rete

UK – Financial Times: Bloc criticised over high-speed rail strategy

Relazione speciale in evidenza
Lo strumento per i rifugiati in Turchia: assistenza utile, ma sono necessari miglioramenti per ottenere un miglior rapporto tra benefici e costi

La Turchia ospita il maggior numero di rifugiati al mondo: quasi 4 milioni di persone. Questa cifra include circa 3,5 milioni di siriani, che vivono per la maggior parte al di fuori dei campi per rifugiati. Tramite lo strumento per i rifugiati in Turchia viene prestata assistenza umanitaria e non umanitaria ai rifugiati e alle comunità che li ospitano, con un finanziamento dell’UE e degli Stati membri pari in totale a 6 miliardi di euro. L’accordo politico impegna peraltro la Turchia a porre termine alla migrazione irregolare dal suo territorio verso l’UE.

Paese visitato dagli auditor Periodo considerato: gennaio 2016 - marzo 2018
10 progetti umanitari per la copertura di bisogni fondamentali, la protezione, la salute e l’istruzione 33 % dell’assistenza umanitaria oggetto di contratti (458 milioni di euro) Partner attuatori, ad es. agenzie delle Nazioni unite, ONG internazionali

La Corte ha concluso che lo strumento aveva fornito una risposta celere alla crisi. I progetti umanitari hanno aiutato i rifugiati a soddisfare i bisogni fondamentali, ma non sempre è stato ottenuto l’atteso rapporto tra costi e benefici o conseguito l’obiettivo dello strumento di un efficace coordinamento del sostegno. Tutti i progetti umanitari controllati dalla Corte hanno fornito utile sostegno ai rifugiati. Ad esempio, il progetto relativo alla Rete di sicurezza sociale di emergenza ha fornito assistenza in denaro a 1,3 milioni di rifugiati. Tuttavia, metà dei progetti non ha ancora ottenuto gli effetti attesi, ossia effetti duraturi e benefici che siano sostenibili senza ulteriore assistenza finanziaria, e nove dei dieci progetti hanno dovuto essere prorogati.

Il difficile ambiente operativo è stato il principale fattore che ha ostacolato la tempestiva attuazione di alcuni progetti da parte di ONG internazionali. Sebbene la Commissione avesse posto in essere misure adeguate per monitorare i progetti, il fatto che le autorità turche abbiano rifiutato l’accesso ai dati dei beneficiari per i due progetti di assistenza in denaro del campione (per un valore complessivo di 1,1 miliardi di euro) ha impedito alla Commissione e agli auditor della Corte di risalire ai flussi di denaro a favore dei beneficiari del progetto, dalla registrazione al pagamento.

La relazione è stata presentata, in seno al Parlamento europeo, a una riunione congiunta della commissione per lo sviluppo, della commissione per gli affari esteri e della commissione per il controllo dei bilanci, nonché in seguito alla commissione per le libertà civili, la giustizia e gli affari interni. È stata anche presentata al Gruppo “Allargamento e paesi impegnati nei negoziati di adesione all’UE” del Consiglio, nonché alla stampa.

La relazione ha suscitato grande interesse nei media, specie in Germania, ma anche in Danimarca, in Austria, nel Benelux e nei paesi del Mediterraneo, oltre che nei mezzi di informazione specializzati nell’UE.

DE – Der Spiegel: Rechnungshof kritisiert Mängel bei EU-Flüchtlingshilfe

FR – EurActiv: La Cour des comptes plutôt satisfaite de l’aide aux réfugiés en Turquie

ES – Euronews: Turquía debe rendir cuentas por la gestión de los refugiados

UK – EU Observer: EU unable to fully trace €1 bn spent on refugees in Turkey

Relazioni annuali

Relazione annuale sull’esecuzione del bilancio dell’UE per l’esercizio finanziario 2017
Conti certificati,
giudizio positivo per le entrate,
giudizio con rilievi per la spesa

Ogni anno la Corte controlla le entrate e le spese del bilancio UE ed appura se i conti annuali siano affidabili e se le operazioni relative alle entrate e alle spese a livello dell’UE e degli Stati membri siano conformi alla normativa finanziaria. Gli auditor valutano inoltre in maniera specifica ogni importante settore del bilancio dell’UE, in base alle rubriche del quadro finanziario pluriennale (QFP) 2014‑2020, e forniscono informazioni sulla gestione finanziaria e di bilancio, nonché su elementi relativi alla performance. Valutano peraltro i motivi per cui gli errori si sono verificati, formulano raccomandazioni per futuri miglioramenti e verificano se e in che modo le raccomandazioni espresse in precedenza siano state messe in pratica.

Per la più recente relazione annuale della Corte sul bilancio UE, relativa all’esercizio finanziario 2017, gli auditor hanno campionato e verificato circa 700 pagamenti a beneficiari in tutti i settori di spesa, per un valore complessivo di circa 100 miliardi di euro. Ciò significa che hanno valutato circa 700 casi diversi in cui i fondi UE sono stati usati per fornire sostegno a progetti di infrastrutture fondamentali, PMI, organizzazioni/istituti di ricerca, agricoltori e studenti negli Stati membri o a beneficiari in paesi non-UE.

Informazioni essenziali
Spesa dell’UE per il 2017 137,4 miliardi di euro
Importo controllato 100,2 miliardi di euro (703 operazioni di pagamento)
Conti Fedeli e veritieri – certificati come affidabili
Entrate Legittime e regolari – giudizio positivo
Spese Legittime e regolari, tranne che per i rimborsi – giudizio con rilievi (anziché giudizio negativo)
Prosegue il calo tendenziale
dei livelli di errore stimati

Basandosi sull’esito di tali vasti controlli, la Corte rilascia una dichiarazione di affidabilità, che ha l’obbligo di presentare al Parlamento europeo e al Consiglio in conformità del mandato conferitole dal trattato sul funzionamento dell’Unione europea (TFUE). Al pari degli anni scorsi, la Corte ha espresso un “giudizio positivo” per quanto concerne i conti e le entrate dell’UE. Inoltre, per il secondo anno consecutivo, ha potuto formulare un “giudizio con rilievi” (anziché un “giudizio negativo”) sulla spesa dell’UE.

Una parte significativa della spesa del 2017 controllata dalla Corte non era inficiata da errori in misura rilevante. In aggiunta, il livello di errore stimato per i pagamenti effettuati nel 2017 è stato del 2,4 %, registrando quindi un calo rispetto al 3,1 % del 2016 e al 3,8 % del 2015.

Livelli di errore stimati per i principali settori di spesa dell’UE (2015‑2017)
Il segno d’inizio della procedura di
discarico del Parlamento

La pubblicazione della relazione annuale della Corte segna anche l’inizio della procedura di discarico del Parlamento, durante la quale il colegislatore dell’UE nonché autorità di bilancio decide, su raccomandazione del Consiglio, se la Commissione e gli altri organismi hanno gestito il bilancio UE in modo soddisfacente e, se così è, concede loro il “discarico”.

La Corte ha presentato la relazione annuale alla commissione per il controllo dei bilanci (CONT) del Parlamento il 4 ottobre, giorno della sua pubblicazione, e successivamente anche al Parlamento in seduta plenaria, al Consiglio (Affari economici e finanziari) e a 14 parlamenti degli Stati membri e autorità nazionali.

Il Presidente della Corte dei conti europea Klaus-Heiner Lehne e il Membro della Corte Lazaros S. Lazarou presentano la relazione annuale al Parlamento europeo riunito in seduta plenaria (novembre 2018, Strasburgo).

Nuovo approccio verso
l’approccio di attestazione

Come stabilito nella propria strategia 2018‑2020, la Corte ha compiuto i primi passi per modificare l’approccio adottato per l’audit ai fini della dichiarazione di affidabilità (DAS). Per quanto concerne la spesa per la coesione, la Corte ha verificato il regime di controllo e affidabilità per il periodo 2014‑2020 e l’attendibilità delle informazioni sulla regolarità fornite dalla Commissione. Si è trattato di un primo passo verso l’eventuale organizzazione della DAS seguendo un “approccio di attestazione”.

Lo scopo globale dell’approccio modificato e dell’avvicinamento a un approccio di attestazione è di tener maggiormente conto dei diversi livelli di controllo interno presso la Commissione europea e le autorità degli Stati membri incaricate di gestire la spesa UE. Ciò concorrerà a individuare con maggiore chiarezza dove rimangono criticità, a livello sia della Commissione europea che degli Stati membri, in modo che la Corte possa contribuire a promuovere il rispetto dell’obbligo di rendiconto e a migliorare ulteriormente la gestione delle finanze dell’UE. La Corte applicherà questo approccio solo nel caso in cui siano soddisfatte le condizioni necessarie a tal fine, quali stabilite dai princìpi internazionali di audit.

Relazione annuale sui Fondi europei di sviluppo
Giudizio negativo per i
pagamenti

I Fondi europei di sviluppo (FES) forniscono assistenza finanziaria dell’UE, nell’ambito della cooperazione allo sviluppo, ai paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico, nonché ai paesi e territori d’oltremare. Sono finanziati dagli Stati membri dell’UE e gestiti, al di fuori del quadro del bilancio dell’UE, dalla Commissione europea e dalla Banca europea per gli investimenti.

Si riportano di seguito le informazioni essenziali riguardanti il giudizio di audit della Corte sui FES.

Informazioni essenziali
Bilancio FES 2017 4,3 miliardi di euro
Importo controllato 3,5 miliardi di euro
Conti Fedeli e veritieri – certificati come affidabili
Entrate Legittime e regolari – giudizio positivo
Spese Inficiate da un livello di errore rilevante – giudizio negativo

Relazioni annuali specifiche

Agenzie e altri organismi dell’UE
Giudizio positivo per tutte le
agenzie dell’UE tranne una

Le agenzie dell’UE sono distribuite in tutta Europa e contano circa 11 000 effettivi. Il bilancio complessivo 2017 di tutti questi organismi, escluso il Comitato di risoluzione unico (SRB), è ammontato a 3,5 miliardi di euro, un importo equivalente a circa il 2,7 % del bilancio generale dell’UE. Il bilancio 2017 dell’SRB, finanziato tramite i contributi degli enti creditizi, è stato pari a 6,6 miliardi di euro.

Sede londinese dell’Agenzia europea per i medicinali (EMA),
che sarà trasferita ad Amsterdam.

Nuovo approccio:
un’unica relazione per
41 agenzie dell’UE

Nel 2018 la Corte ha deciso di presentare le risultanze degli audit finanziari sulle agenzie UE in un formato di più facile consultazione. Pur fornendo una specifica dichiarazione di affidabilità per ciascuna agenzia, ha pubblicato un’unica relazione annuale relativa alla totalità delle agenzie, compreso un documento di sintesi intitolato “Sintesi dell’audit sulle agenzie dell’UE”. In aggiunta, come ogni anno, la Corte ha pubblicato la relazione annuale sulle Scuole europee e quella sulle passività potenziali dell’SRB, della Commissione e del Consiglio.

Sedi delle agenzie negli Stati membri

* In seguito alla decisione del Regno Unito di recedere dall’UE, il Consiglio ha deciso di trasferire nel 2019 l’EMA e l’ABE rispettivamente ad Amsterdam e a Parigi.

Principali conclusioni

Complessivamente, l’audit della Corte sulle agenzie per l’esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 ha confermato le risultanze positive esposte negli anni passati. La Corte ha espresso:

  • giudizi di audit positivi (senza rilievi) sull’affidabilità dei conti di tutte le agenzie;
  • giudizi di audit positivi (senza rilievi) sulla legittimità e regolarità delle entrate alla base dei conti per tutte le agenzie;
  • giudizi di audit positivi (senza rilievi) sulla legittimità e regolarità dei pagamenti alla base dei conti di tutte le agenzie, ad eccezione del giudizio di audit negativo per l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo, in relazione al quale sono stati individuati vari problemi.
Imprese comuni
Giudizio positivo per tutte le imprese
comuni dell’UE operanti nel campo
della ricerca, tranne una

Le imprese comuni, ossia i partenariati pubblico-privato conclusi tra l’UE e l’industria, i gruppi di ricerca e gli Stati membri, svolgono un ruolo importante nella realizzazione di aspetti specifici della politica dell’UE in materia di ricerca. La Commissione europea, in rappresentanza dell’UE, partecipa alle imprese comuni quale membro del settore pubblico, mentre fra i membri privati figurano vari partner dell’industria e della ricerca. Uno dei principali obiettivi delle imprese comuni è di produrre un effetto moltiplicatore dei contributi dei membri del settore industriale privato e del settore della ricerca: è in questo ambito che si concretizza il loro valore aggiunto.

Principali conclusioni

  • La Corte ha certificato l’affidabilità dei conti 2017 di tutte le imprese comuni dell’UE.
  • La Corte ha espresso giudizi positivi sulle operazioni inerenti alle entrate e ai pagamenti per sette imprese comuni e un giudizio con rilievi per l’impresa comune Componenti e sistemi elettronici per la leadership europea, in quanto gli auditor hanno rilevato criticità che, in alcuni casi, hanno impedito il funzionamento efficace del controllo interno.

Pareri

La Corte contribuisce a migliorare la governance finanziaria dell’UE anche pubblicando pareri sulle proposte della Commissione di introduzione o modifica di atti normativi. Quando questi ultimi comportano un impatto finanziario significativo, il parere della Corte è obbligatorio ai sensi del diritto dell’UE. I pareri emanati dalla Corte sono utilizzati principalmente dalle autorità legislative – il Parlamento europeo e il Consiglio – per il proprio lavoro. Anche altre istituzioni possono richiedere il parere della Corte su questioni specifiche, oppure la Corte può formularne di propria iniziativa.

Nel 2018 la Corte ha pubblicato un numero inedito di dieci pareri su vari ambiti di governance dell’UE. Questi pareri hanno avuto per oggetto soprattutto le proposte legislative della Commissione per il nuovo QFP, come la riforma della politica agricola comune (PAC), ma anche l’efficacia dell’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) e la sua cooperazione con la futura Procura europea (EPPO), il collegamento dei finanziamenti dell’UE al rispetto dello Stato di diritto, nonché la protezione degli informatori (whistle-blower).

In evidenza: parere sulla riforma della PAC
Occorre una PAC più verde, basata
rigorosamente sulla performance
e con un obbligo di rendiconto rafforzato

Nel pubblicare la propria proposta legislativa relativa alla nuova PAC dopo il 2020, la Commissione europea ha sottolineato che gli obiettivi concernenti il clima e l’ambiente sarebbero stati altamente prioritari.

Nel parere sulla riforma della PAC, invece, la Corte ha osservato che molte delle opzioni strategiche proposte erano simili all’attuale PAC. In particolare, la componente più cospicua del bilancio continuerà ad essere costituita dai pagamenti diretti agli agricoltori, basati sul numero di ettari di terreno posseduti o utilizzati. Secondo la Corte, inoltre, questo strumento non costituisce il modo più efficiente per sostenere un reddito sufficiente né consente di affrontare, in maniera appropriata, molte problematiche ambientali. La Corte ha peraltro giudicato non realistica la stima, formulata dalla Commissione, del contributo della PAC agli obiettivi dell’UE in materia di cambiamenti climatici e ha raccomandato piani più verdi, basati rigorosamente sulla performance e con un obbligo di rendiconto rafforzato.

Come avviene per le relazioni, il parere è stato presentato alle commissioni del Parlamento europeo (nello specifico, la commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale nonché la commissione per il controllo dei bilanci), al Consiglio, ai portatori d’interesse industriali operanti nel campo dell’ambiente e dell’agricoltura, nonché alla stampa.

Le pubblicazioni basate su analisi: analisi panoramiche, documenti di riflessione e analisi rapide di casi

Lo studio analitico delle informazioni di
pubblico dominio e l’attività propria
della Corte
Analisi panoramiche

Nel 2018, la Corte ha stilato due analisi panoramiche. Nella prima, incentrata sull’applicazione del diritto dell’UE, la Corte ha sostenuto il rafforzamento della vigilanza praticata dalla Commissione sull’applicazione del diritto dell’UE da parte degli Stati membri. La seconda riguardava la mobilità e i trasporti, che la Corte riconosce essere una delle basi dell’integrazione europea. La Corte teme, tuttavia, che gli investimenti in infrastrutture di trasporto non siano sufficienti, dal momento che la loro riduzione ostacola la modernizzazione della rete di trasporto dell’UE.

Documenti di riflessione

Nel 2018, la Corte ha redatto sei documenti di riflessione: cinque sulle proposte della Commissione per il prossimo QFP e uno sull’integrazione dei migranti nell’UE. Le osservazioni della Corte in merito al QFP riguardano in particolare il processo proposto per la fissazione delle priorità di spesa dell’UE, la flessibilità del bilancio UE, l’orientamento alla performance e la semplificazione amministrativa, ma anche l’obbligo di rendiconto e i dispositivi di audit.

Pur apprezzando gli sforzi profusi dalla Commissione per modernizzare il bilancio UE per il periodo successivo al 2020, la Corte segnala anche diversi rischi potenziali, individua una serie di debolezze e propone miglioramenti specifici. Sostiene che la vigilanza parlamentare debba essere basata su un dispositivo di rendicontabilità robusto e che, quale norma generale, la Corte dei conti europea debba essere nominata revisore esterno per tutti gli organismi istituiti dall’Unione europea.

Analisi rapide di casi

Nel 2018, la Corte ha pubblicato un’unica analisi rapida di casi sulla coesione, in cui osservava che il rimborso dell’imposta sul valore aggiunto (IVA) è soggetto a errore e non sempre rappresenta un impiego ottimale dei fondi dell’UE. La Corte ritiene che, dopo il 2020, l’IVA concernente spese cofinanziate dall’UE non dovrebbe più essere rimborsata agli enti pubblici.

Eventi significativi

Nel corso del 2018, la Corte ha organizzato e ha partecipato a una serie di eventi per far conoscere il proprio punto di vista su come promuovere la rendicontabilità e la trasparenza, nonché su come migliorare la gestione finanziaria dell’UE.

Conferenza sugli strumenti finanziari

Nel gennaio 2018, la Corte ha tenuto a Vilnius, di concerto con il ministero delle Finanze lituano, una conferenza congiunta ad alto livello sull’impiego degli strumenti finanziari. Tale conferenza è stata occasione di scambio di opinioni e idee fra esperti ad alto livello provenienti dalle istituzioni lituane e dell’UE, professionisti e altri portatori d’interesse pubblici e privati.

Simposio sul finanziamento pubblico dei parlamenti

Nel marzo 2018, la Corte ha ospitato presso la propria sede un simposio internazionale di due giorni sul finanziamento pubblico dei parlamenti in Europa, per discuterne l’autonomia e studiare i sistemi di bilancio degli Stati europei.

Global Audit Leadership Forum (GALF)

Nell’aprile 2018, la Corte ha ospitato la quinta edizione del GALF, che riunisce i presidenti e i delegati di circa venti istituzioni superiori di controllo (ISC) di tutto il mondo. Il dibattito si è incentrato sulla conduzione e sui limiti dei controlli di gestione in un contesto politico, nonché sulle sfide e sulle opportunità per la comunicazione delle constatazioni di audit in un mondo digitale.

Nell’aprile 2018, la quinta edizione del GALF ha riunito i presidenti di oltre 20 ISC di tutto il mondo presso la sede della Corte.

Festa dell’Europa – le giornate “porte aperte” dell’UE

Nel maggio 2018, la Corte ha preso parte agli eventi per la celebrazione della festa dell’Europa a Bruxelles, Strasburgo e Lussemburgo. Gli auditor hanno illustrato ai visitatori degli stand informativi il ruolo e l’attività della Corte e hanno raccontato di persona come si svolgono gli audit. La Corte continuerà a organizzare giornate “porte aperte” e a partecipare a eventi pubblici per incontrare i cittadini.

Simposio sull’efficienza dell’amministrazione pubblica

Nel settembre 2018, la Corte ha preso parte a un simposio sugli obiettivi di sviluppo sostenibile dell’ONU e la governance pubblica, dal titolo Good Public Administration and Benefits for Citizens – The Role of Parliamentary Control Bodies (Efficienza dell’amministrazione pubblica e benefici per i cittadini – Ruolo degli organismi di controllo parlamentare), che era stato organizzato dalla Corte dei conti austriaca, il segretariato dell’INTOSAI e il Difensore civico austriaco.

Conferenza sull’applicazione del diritto dell’UE

Facendo seguito all’analisi panoramica sull’attuazione del diritto dell’UE, nel settembre 2018 la Corte ha organizzato una conferenza sull’applicazione del diritto dell’UE, in cui è stata discussa l’esigenza di trasparenza, rendicontabilità e audit. L’evento si è tenuto presso il Comitato delle regioni a Bruxelles.

Conferenza su commercio elettronico e fiscalità

Nell’ottobre 2018, la Corte ha ospitato una conferenza sul commercio elettronico e le sfide per la fiscalità nell’era digitale. Oratori ed esperti hanno discusso i rischi del modello fiscale in vigore per l’IVA applicabile al commercio elettronico e hanno suggerito modelli fiscali alternativi che si avvalgono di tecnologie moderne, come quella a catena di blocchi (blockchain).

Conferenza dell’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA)

Nel novembre 2018, la Corte ha preso parte a Francoforte all’8a conferenza annuale dell’EIOPA, che ha riunito oltre 400 partecipanti provenienti dal settore dei servizi finanziari, dal mondo accademico, dalle associazioni dei consumatori, dagli organi d’informazione, dalle organizzazioni internazionali, dagli organismi dell’UE e dalle autorità nazionali. La Corte ha presentato il lavoro svolto per l’audit relativo alla vigilanza e alla stabilità finanziaria nel settore assicurativo europeo, argomento della relazione speciale sull’EIOPA che la Corte ha pubblicato nel 2018.

COP24

Nel dicembre 2018, la Corte ha partecipato alla conferenza delle Nazioni Unite sul clima (COP24) a Katowice. La Corte ha illustrato l’attività di audit svolta in riferimento alla qualità dell’aria e all’influenza reciproca tra quest’ultima e il cambiamento climatico, nonché ha analizzato le sfide della desertificazione e del degrado del suolo nell’UE, entrambi argomenti oggetto di relazioni speciali pubblicate dalla Corte nel 2018.

Il Membro della Corte Janusz Wojciechowski presenta a Katowice, nel dicembre 2018, la relazione speciale sulla qualità dell’aria.

Ritorno a scuola (Back to School)

Durante tutto l’anno, il personale della Corte ha preso parte al programma Ritorno a scuola (Back to School) organizzato dalle istituzioni dell’UE. Diciassette funzionari si sono recati in sette Stati membri presso la scuola secondaria frequentata e hanno presentato agli studenti l’UE, il ruolo della Corte e le possibilità di studio nell’Unione e di lavoro nelle istituzioni dell’UE.

Relazioni con gli interlocutori istituzionali

L’impatto del lavoro svolto dalla
Corte dipende dall’uso che ne fanno
i suoi interlocutori istituzionali

La Corte lavora a stretto contatto con il Parlamento europeo, il Consiglio dell’Unione europea e i parlamenti nazionali, in quanto l’impatto del suo lavoro dipende in larga misura da come vengono utilizzate le risultanze dei suoi audit e le raccomandazioni da essa espresse.

Parlamento europeo

Con le commissioni parlamentari è stato
discusso un numero inedito di relazioni

I Membri della Corte e le équipe di audit sono invitati con regolarità a presentare le constatazioni e le raccomandazioni della Corte alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo, nonché ad altre commissioni e organismi parlamentari. Nel 2018, sono stati presentati al Parlamento 33 relazioni speciali, quattro pareri e sei pubblicazioni basate su analisi. In tutto, i rappresentanti della Corte hanno partecipato a 74 riunioni con la commissione per il controllo dei bilanci (60 nel 2017) e a 38 riunioni con altre 13 commissioni parlamentari e organismi di lavoro, nonché con un gruppo parlamentare.

La riunione annuale congiunta della Corte dei conti europea e della commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento ha avuto luogo nel febbraio 2018. Nell’aprile 2018, il Presidente Lehne ha preso parte al dibattito del Parlamento europeo, riunito in seduta plenaria, sul discarico per l’esercizio 2016. Nell’ottobre 2018, ha presentato la relazione annuale della Corte sull’esercizio 2017 alla commissione per il controllo dei bilanci (CONT) e al Parlamento riunito in seduta plenaria.

Consiglio

Per la prima volta è stata
presentata una relazione speciale
al Consiglio ECOFIN

Nel 2018 i rappresentanti della Corte hanno partecipato a 21 riunioni del Comitato del bilancio, il principale interlocutore della Corte presso il Consiglio. In aggiunta, sono state tenute 44 presentazioni ad altri organismi competenti del Consiglio preposti ai lavori preparatori (27 nel 2017). In tutto, sono stati presentati al Consiglio durante l’anno 37 relazioni speciali, quattro pareri e tre pubblicazioni basate su analisi (27 nel 2017).

Nel gennaio 2018, durante la presidenza bulgara del Consiglio, il Presidente Lehne ha incontrato il viceministro delle Finanze della Bulgaria per discutere le pertinenti constatazioni di audit in vista della procedura di discarico relativa all’esercizio 2016.

Nel marzo 2018, il Presidente Lehne e Neven Mates, il Membro della Corte responsabile della relazione speciale sulla procedura per gli squilibri macroeconomici, hanno presentato la relazione ai ministri delle Finanze dell’UE in occasione della riunione del Consiglio ECOFIN. Era la prima volta che veniva presentata una relazione speciale al Consiglio ECOFIN, che riunisce i ministri delle Finanze dell’UE.

Il Presidente Lehne ha inoltre presentato la relazione annuale della Corte sul 2017 alla riunione del Consiglio ECOFIN in novembre, durante la presidenza austriaca del Consiglio. Prima della riunione, ha incontrato il ministro federale delle Finanze dell’Austria, in qualità di presidente del Consiglio ECOFIN, e il ministro delle Finanze pubbliche della Romania, lo Stato membro che detiene la presidenza del Consiglio agli inizi del 2019, per discutere della relazione annuale sul 2017 e la procedura di discarico corrispondente, nonché informarli di altre attività pertinenti a cura della Corte.

Governi e parlamenti degli Stati membri

Il Presidente della Corte dei conti europea si è
recato in cinque Stati membri per partecipare
a riunioni con rappresentanti di alto livello
del governo

Nel corso dell’anno, il Presidente Lehne si è recato in visita in alcuni Stati membri dell’UE (Austria, Bulgaria, Repubblica ceca, Irlanda e Romania) dove ha incontrato rappresentanti di alto livello del governo. In occasione di queste visite, ha partecipato talvolta anche un evento di Stato ufficiale o a una conferenza ad alto livello.

In aggiunta, i Membri della Corte hanno presentato la relazione annuale sull’esercizio 2017 ai parlamenti nazionali e/o ad altre autorità nazionali in 14 Stati membri. Sono stati compiuti inoltre sforzi supplementari per presentare alcune relazioni speciali della Corte alle pertinenti commissioni parlamentari presso i parlamenti nazionali. La Corte riceve, occasionalmente, delegazioni dei parlamenti nazionali e continua a contemplare nuove opportunità per rafforzare la cooperazione con i parlamenti nazionali.

Incontro a Bucarest, nell’ottobre 2018, fra il Presidente Lehne,
il Membro rumeno George Pufan e il Presidente della Romania,
Klaus Iohannis.

Cooperazione con le istituzioni superiori di controllo (ISC)

Le ISC degli Stati membri dell’UE

Cooperazione attiva con le ISC dell’UE: un invito
congiunto a porre rimedio alle deficienze in materia
di rendicontabilità e a predisporre l’audit della
vigilanza bancaria nell’UE

La cooperazione della Corte con le ISC dell’UE si svolge principalmente nel quadro del Comitato di contatto dei presidenti di queste ultime. Nell’ottobre 2018, la Corte ha partecipato attivamente alla riunione annuale del Comitato di contatto, che è stata ospitata e presieduta dalla ISC croata. Le discussioni principali hanno avuto per oggetto l’interazione con i cittadini e una maggiore apertura delle ISC.

Discorso del Presidente della Corte dei conti europea, Klaus-Heiner Lehne, dinnanzi ai presidenti delle ISC dell’UE in occasione della riunione annuale del Comitato di contatto svoltasi a Dubrovnik, Croazia, nell’ottobre 2018.

Nel novembre 2018, assieme ai presidenti delle 28 ISC dell’UE, la Corte ha invitato i governi e i parlamenti nazionali, nonché il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione, a porre rimedio alle deficienze in materia di rendicontabilità e a definire dispositivi di audit della vigilanza bancaria nell’UE.

La Corte ha inoltre contribuito, e partecipato, alle attività di diversi gruppi di lavoro del Comitato di contatto, come il gruppo di lavoro concernente le attività sull’imposta sul valore aggiunto, la rete sull’audit della politica di bilancio, la rete sull’audit della strategia Europa 2020 e la task force sull’unione bancaria europea, nonché ad altre attività nell’ambito dell’informativa finanziaria sul settore pubblico e dell’audit degli appalti pubblici.

La Corte ha anche coordinato la produzione del primo Compendio del Comitato di contatto (La disoccupazione giovanile e l’integrazione dei giovani nel mercato del lavoro), basato su relazioni di audit redatte da 14 ISC dell’UE fra il 2013 e il 2017. Il compendio è un nuovo tipo di pubblicazione, teso ad accrescere la divulgazione dei messaggi di audit pertinenti alle parti interessate del Comitato di contatto e a un pubblico più vasto.

INTOSAI/EUROSAI

Durante il 2018, la Corte ha continuato a partecipare attivamente e a contribuire alle attività dell’Organizzazione internazionale delle istituzioni superiori di controllo (INTOSAI), innanzitutto in qualità di vicepresidente del Comitato delle norme professionali (da dicembre 2016) e di membro dei relativi sottocomitati per l’audit finanziario e la contabilità, l’audit di conformità e il controllo di gestione. Ha inoltre partecipato in maniera costruttiva alle attività di altri gruppi di lavoro dell’INTOSAI, in particolare il sottocomitato dell’INTOSAI per le peer review, il gruppo di lavoro sull’audit ambientale e quello sulla modernizzazione finanziaria e la riforma normativa, nonché la task force sulla professionalizzazione degli auditor dell’INTOSAI.

La Corte ha anche contribuito attivamente alle attività dell’Organizzazione europea delle istituzioni superiori di controllo (EUROSAI), del gruppo regionale europeo dell’INTOSAI, specie nell’ambito dei gruppi di lavoro sull’audit ambientale e sulle tecnologie dell’informazione, della task force su audit e etica, nonché a diversi workshop e seminari.

ISC dei paesi candidati e potenziali candidati all’adesione all’UE

La Corte sostiene anche le ISC dei paesi candidati e potenziali candidati all’adesione all’UE (Albania, Bosnia-Erzegovina, Kosovo1, Montenegro, Macedonia del Nord, Serbia e Turchia), principalmente tramite una rete simile al Comitato di contatto e il sostegno fornito alle attività coordinate dall’OCSE. Nel 2018, hanno partecipato al programma di tirocinio della Corte sette auditor delle ISC di questa rete. La Corte ha inoltre contribuito attivamente a diverse riunioni e attività della rete suddetta, trattando tematiche quali l’audit finanziario e l’audit informatico.

1 Tale designazione non pregiudica le posizioni riguardo allo status ed è in linea con la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza dell’ONU e con il parere della Corte internazionale di giustizia sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo.

Il corpo direttivo della Corte

Il collegio dei Membri

I Membri della Corte hanno un mandato di sei anni, rinnovabile. Essi esercitano le loro funzioni in piena indipendenza e nell’interesse generale dell’Unione europea. Al momento della loro entrata in carica, prestano giuramento dinnanzi alla Corte di giustizia dell’Unione europea.

Il Collegio si compone di 1 Membro per ogni Stato membro. I Membri della Corte dei conti europea, dopo essere stati designati dai rispettivi governi nazionali, sono nominati dal Consiglio, previa consultazione del

Parlamento europeo. La Corte non ha alcun ruolo nel processo di nomina o designazione dei Membri.

Nel 2018 il Consiglio ha nominato quattro nuovi Membri della Corte:

  • Eva Lindström (Svezia), Tony Murphy (Irlanda) e Hannu Takkula (Finlandia) a decorrere dal 1° marzo 2018, e Annemie Turtelboom (Belgio) a decorrere dal 1° maggio 2018.

Il Consiglio ha anche rinnovato il mandato di cinque Membri in carica:

  • Pietro Russo (Italia), Baudilio Tomé Muguruza (Spagna), Bettina Jakobsen (Danimarca) e João Figueiredo (Portogallo), fino al 29 febbraio 2024, e Iliana Ivanova (Bulgaria) fino al 31 dicembre 2024.

Il collegio dei Membri della Corte si è riunito 18 volte nel 2018 (nel 2017 21 volte).

Riunione del collegio dei Membri della Corte, 28 febbraio 2019, Lussemburgo.

Presidente

I Membri designano tra loro, per un periodo rinnovabile di tre anni, il Presidente della Corte, il quale (o la quale) assume il ruolo di primus inter pares. Il Presidente è responsabile della strategia dell’istituzione, della pianificazione e della gestione della performance, della comunicazione e dei rapporti con i media, delle questioni giuridiche e dell’audit interno. Inoltre rappresenta l’istituzione nelle sue relazioni esterne. Klaus-Heiner Lehne è stato eletto Presidente nel settembre 2016.

Intervento del Presidente della Corte, Klaus-Heiner Lehne, alla riunione annuale del collegio dei Membri della Corte e del collegio dei Commissari, svoltasi nel febbraio 2018 a Lussemburgo.

Il Presidente e i Membri

Le Sezioni di audit e i comitati

I Membri sono assegnati ad una delle cinque Sezioni di audit della Corte, le quali preparano e adottano la maggior parte delle relazioni, delle analisi e dei pareri di audit. Ciascuna Sezione sviluppa la propria attività attorno a una tematica basata sulle politiche dell’UE. A capo di ciascuna Sezione vi è un Decano, eletto fra e dai Membri della Sezione stessa. Ciascun Membro è responsabile dei propri incarichi di audit ed è coadiuvato dal personale del proprio Gabinetto. Il lavoro di audit è svolto da auditor professionisti che lavorano presso le direzioni delle Sezioni di audit.

A dicembre 2018, i decani delle cinque Sezioni di audit erano Nikolaos Milionis, Iliana Ivanova, Bettina Jakobsen, Neven Mates e Lazaros S. Lazarou. Danièle Lamarque presiedeva il comitato per il controllo della qualità dell’audit, Oscar Herics era a capo del comitato etico e Samo Jereb del comitato di audit, mentre Rimantas Šadžius era il Membro responsabile delle relazioni esterne.

Le decisioni relative a questioni strategiche e amministrative di più ampia portata spettano al comitato amministrativo e, ove opportuno, al collegio dei Membri, entrambi presieduti dal Presidente.

La Corte ha dieci direzioni, le cui competenze ne abbracciano i vari settori di attività: cinque di esse fanno capo alle Sezioni di audit, una al controllo della qualità dell’audit, una al Presidente e tre al Segretario generale.

Il Segretario generale e i direttori

Misurazione della performance

Primo anno di rendicontazione
sui nuovi ICP relativi alla
strategia 2018‑2020

Dal 2008, la Corte applica indicatori chiave di performance (ICP) per informare la dirigenza dei progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi della Corte, sostenere il processo decisionale e fornire agli interlocutori della Corte informazioni sulla performance del suo operato. Nel definire la strategia per il periodo 2018‑2020, la Corte ha anche aggiornato l’insieme degli ICP per il periodo in questione. Ne consegue che il 2018 è il primo esercizio in cui la Corte può riferire in merito a tali indicatori.

L’insieme dei cinque ICP offre un’ampia panoramica della performance dell’istituzione in termini di presentazione del suo operato, nonché di impatto e percezione connessi.

  • ICP 1 - Attuazione delle raccomandazioni formulate dalla Corte
  • ICP 2 - Riscontro dato dai portatori di interesse al lavoro svolto dalla Corte
  • ICP 3 - Partecipazioni a sedute del Parlamento europeo, del Consiglio e dei parlamenti nazionali
  • ICP 4 - Numero di relazioni speciali (e prodotti simili) pubblicati
  • ICP 5 - Presenza della Corte nei media

Numero di relazioni speciali e prodotti simili pubblicati

La Corte monitora il numero e la tempistica delle relazioni pubblicate nell’arco dell’anno. Tali dati danno un’indicazione dell’esattezza della pianificazione.

Nel 2018, sono state pubblicate 44 relazioni (35 relazioni speciali, sei documenti di riflessione, due analisi panoramiche e un’analisi rapida di casi) a fronte delle 47 relazioni previste per tale anno. La Corte ha formulato 10 pareri oltre agli audit selezionati previsti nel programma di lavoro.

Relazioni speciali e prodotti analoghi

Partecipazioni a sedute del Parlamento europeo, del Consiglio dell’UE e dei parlamenti nazionali

La maggior parte delle relazioni di audit della Corte sono presentate alla commissione competenti del Parlamento europeo e al Consiglio dell’Unione europea. Inoltre, molti Membri della Corte ne presentano le relazioni annuali al parlamento del proprio Stato membro.

Nel 2018, rappresentanti della Corte hanno presenziato 133 volte alle sedute del Parlamento europeo (91 nel 2017), 65 volte a quelle del Consiglio (47 nel 2017) 47) e 50 volte a quelle dei parlamenti nazionali (19 nel 2017). Si tratta di un aumento considerevole rispetto al 2017.

Partecipazioni della Corte nel 2018: PE, Consiglio e parlamenti nazionali

Presenza nei media

La presenza nei social media e
nei media online è quasi triplicata

Nel 2018 la Corte ha aumentato i contatti con la stampa e gli interlocutori non istituzionali, oltre ad accrescere la propria attività nei sociali media. La Corte

  • ha pubblicato 76 comunicati stampa in 23 lingue dell’UE (2017: 57); e
  • ha tenuto 20°briefing per la stampa a Bruxelles (2017: 16), compresi briefing sulla relazione annuale dedicati alla stampa settoriale e nazionale.

La Corte ha inoltre ricevuto la visita di giornalisti accreditati a Bruxelles e negli Stati membri e ha fornito diversi briefing su relazioni selezionate per i portatori di interessi di vari settori, ONG e think-tank.

Visita presso la Corte di giornalisti provenienti dagli Stati membri, novembre 2018, Lussemburgo.

La Corte monitora la copertura mediatica riservata al suo operato e all’istituzione in quanto tale, copertura che può variare considerevolmente a seconda dell’oggetto e della complessità di una relazione. Al contempo, va riconosciuto che l’interesse dei media per le pubblicazioni della Corte può essere fortemente influenzato da fattori esterni. Ad esempio, se la data di pubblicazione della relazione coincide con un importante evento o sviluppo strategico, l’interesse del pubblico per il tema trattato può crescere notevolmente.

La copertura mediatica globale, compresi i social media, è quasi triplicata, passando dai circa 15 500 articoli online e menzioni nei media del 2017 a oltre 44 000 nel 2018. Nel 2018, i messaggi postati sui social media dagli account ufficiali della Corte concernenti le sue pubblicazioni sono stati visionati circa 11 °milioni di volte, una frequenza pari a quasi 18 volte quella registrata nel 2017.

Le relazioni speciali sono chiaramente il
prodotto di punta della Corte sotto il
profilo della copertura mediatica

In termini di comunicazione e copertura tematica, le relazioni speciali sono ora, innegabilmente, il prodotto di punta della Corte: 12 delle 15 pubblicazioni della Corte che hanno riscosso maggior successo nel 2018 erano relazioni speciali.

Nel 2018, sono apparsi online più di 11 000 articoli sulle relazioni speciali della Corte, ossia più del doppio di quelli registrati nel 2017, a fronte dei 1°500 articoli online del 2013, quando la Corte ha iniziato a monitorare la copertura mediatica.

Si rileva, inoltre, un aumento del 60 %, rispetto al 2017, della copertura mediatica media per relazione speciale. Ciò significa che ad aumentare fortemente la copertura mediatica della Corte non è stato solamente il numero più elevato di relazioni prodotte, ma anche il maggior interesse da queste suscitato.

Copertura mediatica delle relazioni annuali, delle relazioni speciali e della Corte in generale
Maggior impatto conseguito: la relazione speciale
sulla rete ferroviaria europea ad alta velocità – oltre
4 400 articoli online e commenti sui social media

Le relazioni della Corte che hanno ottenuto la più alta copertura mediatica nel 2018 sono state le relazioni speciali sulla rete ferroviaria europea ad alta velocità, sull’efficienza operativa nella gestione delle crisi bancarie da parte della BCE e sullo strumento per i rifugiati in Turchia.

La Corte possiede cinque account nei social media:

Follower nel 2018 Aumento rispetto al 2017 Totale visualizzazioni*
7 674 31 % 3 419 137
10 080 23 % 256 268
4 800 83 % 9 590 234
869 27 % 11 800
1 134 149 % N/A

* Numero di volte in cui i post della Corte sono stati visualizzati.

Nel corso dell’anno, si è registrato un aumento esponenziale dell’esposizione e dell’impegno della Corte sui social media – specie su Facebook, Twitter e LinkedIn – divenuti una parte indispensabile del suo lavoro di comunicazione e un mezzo per interagire direttamente con i cittadini. Si è registrato un aumento del numero di follower e delle visualizzazioni dei post della Corte.

Il lavoro della Corte: impatto e percezione

Le relazioni della Corte sono
considerate utili e di forte impatto

La Corte valuta l’impatto esercitato dal proprio lavoro e come questo viene percepito sulla base della valutazione delle parti interessate e del seguito dato alle raccomandazioni formulate per migliorare la gestione finanziaria dell’UE.

All’inizio del 2018, la Corte ha iniziato ad invitare i suoi interlocutori (il Parlamento europeo, il Consiglio e la Commissione, nonché le agenzie dell’UE, le rappresentanze permanenti degli Stati membri, le agenzie degli Stati membri, le ISC, le ONG, il mondo accademico, i media e altre parti interessate) a esprimere un parere sull’utilità e il probabile impatto delle relazioni della Corte. L’invito, riguardante un numero ristretto di relazioni speciali e analisi selezionate, nonché la relazione annuale, è espresso mediante questionari elettronici anonimizzati inviati a tutti coloro cui è stata precedentemente trasmessa una copia di tali documenti. Il questionario permette agli interlocutori suddetti di esprimere anche un giudizio qualitativo sulle relazioni e di formulare suggerimenti di carattere generale per il lavoro della Corte.

Nel complesso, l’87 % di coloro che hanno risposto riteneva le relazioni della Corte utili per il loro lavoro mentre il 78 % ne riconosceva l’impatto.

Seguito dato alle raccomandazioni della Corte

La maggior parte delle raccomandazioni
della Corte sono state attuate

Nel 2018, la Corte ha iniziato a basare questo indicatore sulla verifica del seguito dato svolta dagli auditor, anziché sull’attestazione fornita dalla direzione della Commissione europea. Per il 2018, sono state analizzate le raccomandazioni espresse nella relazione annuale sull’esercizio 2014 e nelle relazioni speciali dello stesso anno.

Dall’analisi risulta che il 74 % delle raccomandazioni formulate dalla Corte nella relazione annuale sull’esercizio 2014 e il 94 % delle raccomandazioni espresse nelle relazioni speciali pubblicate nel 2014 erano state interamente attuate o lo erano state per la maggior parte degli aspetti o per alcuni di essi.

Attuazione delle raccomandazioni della Corte per anno di emanazione

Il personale della Corte

Ripartizione degli effettivi

Alla fine del 2018, lavoravano alla Corte 834 funzionari e agenti temporanei. La tabella dell’organico della Corte contava 853 posti, permanenti e temporanei, di cui 541 nelle Sezioni di audit, compresi 112 posti nei Gabinetti dei Membri.

I posti previsti dall’organico della Corte sono ripartiti fra l’audit, la traduzione, l’amministrazione e la presidenza

Alla fine dell’esercizio, l’organico della Corte comprendeva anche 76 agenti contrattuali e 15 esperti nazionali distaccati.

Assunzione del personale

Il personale della Corte possiede un’ampia gamma di esperienze accademiche e professionali. Per quanto riguarda le assunzioni, la politica della Corte segue i princìpi generali e il regime delle istituzioni dell’UE e favorisce pari opportunità a tutti i livelli.

Nel 2018, sono state assunte 79 persone: 15 funzionari, 32 agenti temporanei, 22 agenti contrattuali e 10 esperti nazionali distaccati.

Sono stati inoltre offerti 60 tirocini per laureati, per una durata variabile compresa fra i tre e i cinque mesi.

Fasce d’età

Il grafico della ripartizione per fasce d’età del personale in servizio attivo al 31 dicembre 2018 mostra che quasi la metà del personale della Corte ha un’età pari o inferiore ai 44 anni.

Dei 64 direttori e primi manager, 30 (47 %) hanno un’età pari o superiore a 55 anni. Ciò porterà ad un rinnovo del personale direttivo nei prossimi 5-10 anni, in occasione del rispettivo pensionamento.

Fasce d’età

Nota: A causa dell’arrotondamento, il totale potrebbe non corrispondere alla somma delle singole cifre.

Equilibrio di genere

La Corte offre pari opportunità di carriera al proprio personale, indipendentemente dal genere. È stata raggiunta una proporzione uguale di donne e uomini nell’organico complessivo dell’istituzione, con il 45 % degli auditor e degli amministratori costituito da donne.

Equilibrio di genere per livello di responsabilità

La Corte conferma il proprio impegno a migliorare l’equilibrio di genere a tutti i livelli manageriali. Negli ultimi anni, ad esempio, la percentuale di donne che svolgono funzioni direttive in seno alle Sezioni di audit è aumentata, passando dal 7 % alla fine del 2015 a quasi il 24 % alla fine del 2018.

La politica delle pari opportunità applicata dalla Corte per il periodo 2018‑2020 affronta anche le questioni dell’età e della disabilità.

Personale direttivo per cittadinanza e genere

Supporto all’audit

Formazione professionale

Senza formazione, il personale e la Corte stessa
non possono essere adeguati alle esigenze future

La Corte mira a fornire in media, a ciascun auditor, 40 ore (5 giorni) all’anno di formazione professionale, conformemente alle raccomandazioni formulate dalla Federazione internazionale degli esperti contabili. Nel 2018 tale obiettivo è stato, ancora una volta, superato, con 6,9 giorni di formazione professionale per ciascun auditor.

La Corte ha inoltre continuato ad ampliare l’offerta di formazione professionale destinata al personale, indipendentemente dal fatto che svolga mansioni di audit o di altra natura, e a sostenere gli auditor nell’ottenere varie attestazioni. Dato il successo riscosso, sono proseguite le presentazioni fornite da esperti interni ed esterni sugli sviluppi nel campo dell’audit o su temi inerenti al lavoro degli auditor della Corte.

Sono stati nuovamente banditi i premi della Corte per la performance, per consentire a membri del personale non direttivo di frequentare una formazione specifica esternamente all’istituzione.

Numero medio annuo di giornate di formazione professionale
Una cooperazione fruttuosa
con il mondo accademico

La Corte ha firmato un accordo di partenariato con il Collegio d’Europa (situato a Bruges, in Belgio), che prevede la cooperazione in diversi ambiti, tra fui la formazione, i tirocini e la redazione di relazioni. Ha inoltre stipulato accordi di cooperazione con l’Istituto europeo di amministrazione pubblica e con altre organizzazioni, consentendo in tal modo al personale di partecipare a corsi di formazione organizzati da questi organismi.

La Corte ha proseguito e ulteriormente sviluppato la cooperazione con l’Università della Lorena: ancora una volta ha organizzato un corso per il conseguimento di un titolo di studio post-laurea in “Audit delle organizzazioni e delle politiche pubbliche” e il programma di master in “Gestione delle organizzazioni pubbliche”, creando inoltre un nuovo programma post-laurea sui “Fondamenti della statistica applicata all’audit”.

Infine, auditor di altre ISC hanno partecipato a corsi di formazione interna della Corte e alcuni di essi hanno condiviso le proprie esperienze presentando alcune relazioni durante la giornata annuale della formazione organizzata dalla Corte, cui hanno partecipato più di 450 persone.

Offerta al pubblico di corsi
interattivi di apprendimento online

La Corte ha aperto al pubblico il corso di apprendimento online da essa organizzato sul controllo di gestione, tenendo due sessioni interattive per oltre 150 partecipanti disseminati in tutto il mondo.

La traduzione

Nel 2018, la direzione Traduzione, servizi linguistici e pubblicazione ha tradotto e rivisto oltre 251 000 pagine, il 18 % in più rispetto al 2017. Tale aumento ha comportato anche un tasso di esternalizzazione più elevato. Tutte le équipe di traduzione della Corte applicano ora metodi di lavoro armonizzati.

I traduttori hanno partecipato in misura crescente alle attività di audit della Corte, fornendo assistenza linguistica durante le visite di audit e la stesura della maggior parte delle relazioni. Ciò ha creato ulteriori sinergie con gli auditor della Corte.

L’equipe addetta alla pubblicazione è divenuta ora parte integrante della direzione. Di conseguenza, l’intera catena di produzione delle relazioni della Corte, dalla revisione linguistica alla traduzione e alla pubblicazione, è integrata in un unico flusso di lavoro più razionale.

Tecnologie dell’informazione, ambiente di lavoro e innovazione

La direzione Informazione, ambiente di lavoro e innovazione aiuta il personale della Corte a utilizzare in maniera efficace ed efficiente le tecnologie dell’informazione, promuovendo l’innovazione e la gestione delle conoscenze. Inoltre, è incaricata della gestione degli immobili della Corte.

Gestione dell’informazione

La Corte ha lanciato l’iniziativa tECAway, una soluzione di accesso in rete per il personale che deve viaggiare per lavoro. Grazie ad essa, il personale suddetto può accedere alle risorse e ai servizi digitali della Corte da qualsiasi dispositivo, ovunque e in qualsiasi momento.

È stato creato anche un nuovo sistema per la gestione armonizzata dei documenti e sono stati introdotti dispositivi multifunzionali per stampare, fotocopiare ed effettuare scansioni. Queste innovazioni dovrebbero apportare benefici sul piano della sicurezza dell’informazione e del consumo di carta.

La Corte ha adottato un nuovo modello di governance in materia di sicurezza informatica e sta attuando il piano concernente la sicurezza in questo campo.

Tutti i progetti e i prodotti informatici sono stati realizzati tenendo in debita considerazione la continuità operativa, garantendo la piena disponibilità dei sistemi cruciali.

Innovazione

La Corte ha istituito l’ECAlab, un laboratorio di innovazione interdisciplinare incentrato sulla trasformazione digitale dell’audit mediante l’uso di dati e tecnologica. Il laboratorio sta sperimentando l’uso di tecnologie come l’intelligenza artificiale, l’elaborazione del linguaggio naturale e l’analisi di testi (text mining) su incarichi di audit reali. Diversi incarichi e pubblicazioni hanno già beneficiato di questo sostegno.

È stato sperimentato anche un progetto pilota utilizzando le tecnologie blockchain per “sigillare” gli elementi probatori e le pubblicazioni di audit. Il prototipo che ne risulta, ossia il registro della Corte (ECA registry), è stato selezionato dal partenariato europeo per la blockchain – costituito dagli Stati membri dell’UE e dalla Commissione – come parte dell’infrastruttura europea di blockchain per i servizi, il cui sviluppo avrà inizio nel 2019.

Gestione delle conoscenze

Nel luglio 2018, assieme all’università di Pisa e all’Associazione internazionale dei contabili certificati iscritti all’albo (Association of Chartered Certified Accountants – ACCA), la Corte ha tenuto il primo corso estivo annuale concernente l’audit del settore pubblico, volto ad esaminare una serie di problematiche inerenti alla professione di auditor emergenti a livello mondiale. Al corso estivo, avente sostanzialmente per oggetto l’analisi dei dati per l’audit, hanno partecipato 45 persone provenienti da altre ISC, istituzioni dell’UE e università.

La Corte ha inoltre tenuto una conferenza sulla blockchain per esplorare le opportunità che questa offre e le sue applicazioni pratiche per il controllo della spesa dell’UE. La conferenza era principalmente rivolta ai partecipanti di altre istituzioni dell’UE.

Immobili

La Corte possiede attualmente tre edifici (“K1”, “K2” e “K3”), che operano come un’unica entità tecnica integrata, e detiene uffici in locazione a Lussemburgo per il centro di ripristino in caso di sinistro.

K1

Inaugurato nel 1988, l’edificio K1 dispone di uffici per un massimo di 310 effettivi e di sale riunioni. Nei piani interrati vi sono parcheggi, locali tecnici, aree di stoccaggio, la biblioteca e la principale sala archivi, mentre l’ultimo piano è interamente adibito a locali tecnici.

Il K1 è stato ammodernato nel 2008 per rispettare le norme nazionali in materia di igiene, sicurezza e ambiente. La tecnologia utilizzata al K1 è stata adattata, ove possibile, per essere compatibile con quella già utilizzata al K2 e al K3.

K2

L’edificio K2, in funzione dal 2003, ospita ai piani interrati parcheggi, locali tecnici e di stoccaggio, nonché la palestra. L’ultimo piano è adibito interamente a locali tecnici. Nei piani restanti si trovano uffici per una capienza massima di 241 effettivi, sale riunioni, una sala conferenze con cabine di interpretazione, sale per videoconferenze, una caffetteria e zone cucine con attrezzature di base.

La Corte prevede di ammodernare l’edificio K2, ottimizzando l’organizzazione degli ambienti di lavoro e migliorando alcuni impianti tecnici. Uno studio dettagliato per questo progetto verrà effettuato nel 2019, mentre i lavori dovrebbero avere inizio alla fine dell’anno.

Come convenuto con il Parlamento europeo e il Consiglio nel marzo 2014, i costi di tale ammodernamento saranno coperti dalla dotazione finanziaria rimanente del progetto di costruzione del K3 ultimato qualche anno fa.

K3

Quanto all’edificio K3, in funzione dal 2012, nei piani interrati si trovano parcheggi, locali tecnici e di stoccaggio, aree riservate alle operazioni di carico e scarico, strutture di stoccaggio dei rifiuti, la stamperia, cucine e archivi. Il piano terra comprende la mensa, una caffetteria e le aule per la formazione. Vi sono inoltre uffici per una capienza massima di 503 effettivi, sale riunioni e una sala informatica. Al sesto piano si trovano sale di ricevimento, una cucina e locali tecnici. L’edificio K3 è stato valutato come “molto buono” da BREEAM, il metodo all’avanguardia mondiale per la valutazione e certificazione della sostenibilità degli edifici.

La sede della Corte nell’area del Plateau di Kirchberg a Lussemburgo.

Rafforzamento della sicurezza della Corte

Durante il 2018, il progetto per il rafforzamento della sicurezza lungo il perimetro dell’istituzione e del personale è stato completato. Un moderno centro di controllo per la sicurezza e un centro di controllo esterno per l’accreditamento e l’accesso per il personale e i visitatori è entrato in funzione nel settembre 2018.

L’edificio principale della Corte (K1) e il nuovo centro di controllo per la sicurezza in rue Alcide De Gasperi, a Lussemburgo.

Gestione ambientale

Quale istituzione dell’UE, la Corte ha il dovere di applicare i princìpi di sana gestione ambientale in tutte le proprie attività. Pertanto, si impegna a ridurre costantemente il proprio impatto ambientale.

La Corte è fiera di aver conseguito la certificazione del sistema di ecogestione ed audit (EMAS). La Corte attua ora con successo un sistema di gestione ambientale conforme ai princìpi EMAS e rispetta pienamente i requisiti di certificazione ISO 14001:2015.

Intende continuare a ridurre sistematicamente le proprie emissioni di CO2 e analizza regolarmente le emissioni di gas a effetto serra generate dalle proprie attività. Le emissioni di gas a effetto serra prodotte in totale dalla Corte nel 2017 sono ammontate a 10 451 tonnellate di biossido di carbonio equivalente (tCO2e), registrando una diminuzione del 3 % rispetto ai dati del 2016. Quanto al 2018, la Corte ha analizzato per il quarto anno consecutivo la propria impronta di carbonio; i risultati saranno disponibili sul sito della Corte nel secondo semestre del 2019.

L’obbligo di rendiconto

Informazioni finanziarie

La Corte dei conti europea è finanziata dalla sezione del bilancio generale dell’UE concernente le spese amministrative.

Nel 2018, la sua dotazione di bilancio ammontava a circa 146 milioni di euro, un importo inferiore allo 0,1 % della spesa totale dell’UE e pari a circa l’1,5 % della spesa amministrativa totale dell’UE. La dotazione di bilancio 2018 è stata utilizzata in misura del 96 %.

Esecuzione del bilancio 2018

ESERCIZIO FINANZIARIO 2018 Stanziamenti definitivi Impegni Utilizzo (%) Pagamenti
Titolo 1: Persone appartenenti all’istituzione (migliaia di euro)
10 - Membri dell’istituzione 12 265 11 245 92 % 11 186
12 - Funzionari e agenti temporanei 105 044 102 543 98 % 102 528
14 - Altro personale e prestazioni esterne 6 335 5 914 93 % 5 825
162 - Missioni 3 450 3 050 88 % 2 537
161 + 163 + 165 – Altre spese relative alle persone appartenenti all’istituzione 2 990 2 883 96 % 2 221
Totale parziale Titolo 1 130 084 125 635 97 % 124 297
Titolo 2: Immobili, mobilio, impianti e apparecchiature
e spese varie
di funzionamento
20 - Immobili 2 956 2 945 99 % 1 822
210 - Informatica e telecomunicazioni 8 708 8 707 99 % 4 714
212 + 214 + 216 – Beni mobili e spese associate 1 129 1 066 94 % 749
23 - Spese amministrative correnti 557 353 63 % 241
25 - Riunioni e conferenze 708 581 82 % 332
27 - Informazione e pubblicazioni 1 874 1 197 64 % 922
Totale parziale Titolo 2 15 932 14 849 93 % 8 780
Totale Corte dei conti europea 146 016 140 484 96 % 133 077

Bilancio 2019

Il bilancio 2019 registra un incremento dello 0,6 % rispetto al bilancio 2018.

BILANCIO 2019 2018
Titolo 1: Persone appartenenti all’istituzione (migliaia di euro)
10 - Membri dell’istituzione 11 474 12 515
12 - Funzionari e agenti temporanei 107 666 106 600
14 - Altro personale e prestazioni esterne 6 381 5 745
162 - Missioni 3 450 3 450
161 + 163 + 165 – Altre spese relative alle persone appartenenti all’istituzione 3 098 2 990
Totale parziale Titolo 1 132 069 131 300
Titolo 2: Immobili, mobilio, impianti e apparecchiature e spese varie di funzionamento
20 - Immobili 2 984 2 930
210 - Informatica e telecomunicazioni 7 605 7 492
212 + 214 + 216 – Beni mobili e spese associate 998 1 157
23 - Spese amministrative correnti 548 555
25 - Riunioni e conferenze 700 706
27 - Informazione e pubblicazioni 1 986 1 876
Totale parziale Titolo 2 14 821 14 716
Totale Corte dei conti europea 146 890 146 016

Audit interno ed esterno

Audit interno

Il servizio di audit interno (IAS) consiglia l’istituzione in merito alle modalità di gestione dei rischi. Fornisce garanzie indipendenti e obiettive nonché servizi di consulenza concepiti per produrre valore aggiunto e migliorare il funzionamento dell’istituzione. Lo IAS riferisce al comitato di audit interno composto di tre Membri della Corte e di un esperto esterno. Il comitato monitora regolarmente l’avanzamento dei vari compiti stabiliti nel programma di lavoro annuale dello IAS e ne assicura l’indipendenza.

Nel 2018, lo IAS ha svolto un audit sui sistemi di sicurezza informatica della Corte e sui lavori di costruzione relativi al suo perimetro di sicurezza. Sono state esaminate anche l’attuazione della politica dell’istituzione in materia di gestione dei rischi e le dichiarazioni annuali fornite dagli ordinatori. Lo IAS ha inoltre monitorato l’attuazione delle raccomandazioni da esso precedentemente formulate, assicurandosi che fossero stati posti in atto i piani d’azione concordati.

Nel 2018, gli audit svolti dallo IAS non hanno rilevato carenze tali, per natura o entità, da rimettere seriamente in discussione l’affidabilità generale dei sistemi di controllo interni posti in essere dall’ordinatore per assicurare la legittimità e la regolarità delle operazioni finanziarie della Corte.

Ogni anno, la Corte riferisce al Parlamento europeo e al Consiglio i risultati dell’attività di audit interno.

Audit esterno

I conti annuali della Corte sono controllati da un revisore esterno indipendente. Si tratta di un aspetto importante, in quanto la Corte applica nei propri confronti gli stessi princìpi di trasparenza ed obbligo di rendiconto applicati nei confronti delle entità controllate. La relazione del revisore esterno – PricewaterhouseCoopers S.à.r.l. – sui conti della Corte per l’esercizio finanziario 2017 è stata pubblicata il 17 maggio 2018.

I giudizi del revisore esterno della Corte — esercizio finanziario 2017

Per quanto riguarda i rendiconti finanziari della Corte:

“A nostro giudizio, i rendiconti finanziari forniscono un’immagine fedele e veritiera della situazione finanziaria della Corte dei conti europea (“la Corte”) al 31 dicembre 2017, nonché dei risultati delle sue operazioni, dei flussi di cassa e delle variazioni dell’attivo netto per l’esercizio chiuso in tale data, conformemente al regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1) e le successive modifiche, di seguito denominato “il regolamento finanziario”; ed al regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione, del 29 ottobre 2012 (GU L 362 del 31.12.2012, pag. 1), recante le modalità di applicazione del suddetto regolamento finanziario e le successive modifiche.”

Per quanto riguarda l’uso delle risorse e le procedure di controllo da parte della Corte:

“Basandoci sul lavoro descritto nella presente relazione, non abbiamo rilevato nulla che ci induca a credere che, sotto tutti gli aspetti rilevanti e sulla base dei criteri sopra descritti:

  • le risorse assegnate alla Corte non siano state utilizzate per le finalità previste;
  • le procedure di controllo poste in essere non forniscano le garanzie necessarie ad assicurare la conformità delle operazioni finanziarie alle norme applicabili”.

Discarico

Come tutte le altre istituzioni dell’UE, anche la Corte è soggetta alla procedura di discarico. Nell’aprile 2018, il Parlamento europeo ha concesso al Segretario generale della Corte il discarico per l’esecuzione del bilancio concernente l’esercizio 2016. Come ogni anno, la Corte, dopo aver analizzato attentamente tutte le questioni sollevate durante la procedura di discarico circa le proprie responsabilità di audit e di gestione, ha adottato misure appropriate e ha riferito in maniera dettagliata al Parlamento europeo sul seguito dato.

Il 26 marzo 2019, il Parlamento europeo ha concesso al Segretario generale il discarico per l’esercizio 2017, segno che i conti relativi al 2017 erano chiusi e approvati.

Valutazioni inter pares (“peer reviews”)

Le valutazioni inter pares consistono in una valutazione indipendente e trasparente delle capacità di una determinata ISC da parte di altre ISC. Ogni ISC coinvolta nella valutazione inter pares continua a rispettare l’indipendenza delle altre ISC durante lo svolgimento della valutazione.

Nel 2018, la Corte ha invitato le ISC di Estonia (capo fila del gruppo), Danimarca, Paesi Bassi e Stati Uniti d’America a valutare se sia sulla strada giusta verso il conseguimento dei propri obiettivi strategici a metà del periodo 2018‑2020, nonché se le azioni intraprese finora per attuare la strategia siano in procinto di sortire gli effetti auspicati. La relazione sulla valutazione inter pares sarà pubblicata nel 2019.

Al contempo, la Corte ha iniziato i lavori preparatori per la valutazione inter pares condotta dalla ISC lituana, in cooperazione con le ISC di Polonia e Regno Unito. Il principale obiettivo di questa valutazione consisterà nel valutare se l’approccio di audit della ISC lituana sia conforme alle norme internazionali.

Nel corso dell’anno, la Corte ha inoltre commissionato una valutazione esterna indipendente del proprio quadro etico. A tale esame stanno procedendo l’Istituzione superiore di controllo polacca e quella croata. La relazione dovrebbe essere stilata nel 2019.

Dichiarazione dell’ordinatore delegato

Il sottoscritto, Segretario generale della Corte dei conti europea, in qualità di ordinatore delegato, con la presente dichiara:

  • che le informazioni contenute nella presente relazione sono veritiere ed esatte e
  • di aver ottenuto ragionevole garanzia che:
    • le risorse assegnate alle attività descritte nella presente relazione sono state utilizzate per le finalità previste e conformemente ai princìpi della sana gestione finanziaria;
    • le procedure di controllo poste in essere forniscono le necessarie garanzie riguardo alla legittimità e regolarità delle operazioni su cui sono basati i conti e consentono un adeguato intervento in caso di segnalazioni di frode o di presunta frode; e che
    • i costi e i benefici dei controlli sono proporzionati.

Detta garanzia si basa sul giudizio del sottoscritto e sulle informazioni a sua disposizione, quali le relazioni e le dichiarazioni degli ordinatori sottodelegati, le relazioni dell’auditor interno, nonché le relazioni del revisore esterno per gli esercizi finanziari precedenti.

Il sottoscritto conferma di non essere a conoscenza di elementi non riportati nella presente relazione che potrebbero essere lesivi degli interessi dell’istituzione.

Fatto a Lussemburgo il 28 marzo 2019

Eduardo Ruiz García
Segretario generale

Allegato – pubblicazioni del 2018:
relazioni speciali, relazioni annuali, pareri nonché altri lavori basati su analisi

Relazioni speciali

  • Relazione speciale n. 1/2018: L’Assistenza congiunta ai progetti nelle regioni europee (JASPERS): è il momento di un’azione più mirata
  • Relazione speciale n. 2/2018: L’efficienza operativa nella gestione delle crisi bancarie da parte della BCE
  • Relazione speciale n. 3/2018: Audit della procedura per gli squilibri macroeconomici
  • Relazione speciale n. 4/2018: L’assistenza dell’UE al Myanmar/Birmania
  • Relazione speciale n. 5/2018: Energia da fonti rinnovabili per uno sviluppo rurale sostenibile: vi sono notevoli sinergie potenziali, ma per lo più non realizzate
  • Relazione speciale n. 6/2018: Libera circolazione dei lavoratori: la libertà fondamentale è garantita, ma un’assegnazione più mirata dei fondi UE faciliterebbe la mobilità dei lavoratori
  • Relazione speciale n. 7/2018: L’assistenza preadesione dell’UE alla Turchia: finora sono stati ottenuti solo risultati limitati
  • Relazione speciale n. 8/2018: Sostegno dell’UE agli investimenti produttivi nelle imprese – è necessaria una maggiore focalizzazione sulla durabilità
  • Relazione speciale n. 9/2018: Partenariati pubblico-privato nell’UE: carenze diffuse e benefici limitati
  • Relazione speciale n. 10/2018: Il regime di pagamento di base per gli agricoltori: dal punto di vista operativo è sulla buona strada, ma sta avendo un impatto modesto su semplificazione, indirizzamento e convergenza dei livelli di aiuto
  • Relazione speciale n. 11/2018: Le nuove opzioni per il finanziamento dei progetti di sviluppo rurale sono più semplici, ma non orientate ai risultati
  • Relazione speciale n. 12/2018: La banda larga negli Stati membri dell’UE: nonostante i progressi, non tutti i target di Europa 2020 saranno raggiunti
  • Relazione speciale n. 13/2018: Lotta alla radicalizzazione che sfocia in atti terroristici: la Commissione ha risposto alle esigenze degli Stati membri, ma si osservano alcune carenze di coordinamento e valutazione
  • Relazione speciale n. 14/2018: I centri di eccellenza chimici, biologici, radiologici e nucleari (CBRN) dell’UE: sono necessari ulteriori progressi
  • Relazione speciale n. 15/2018: Il potenziamento della capacità delle forze di sicurezza interna in Niger e in Mali: i progressi sono solo lenti e limitati
  • Relazione speciale n. 16/2018: Riesame ex post della legislazione UE: un sistema ben concepito ma incompleto
  • Relazione speciale n. 17/2018: La Commissione e gli Stati membri, con le azioni degli ultimi anni dei programmi del 2007‑2013, hanno affrontato il problema del basso tasso di assorbimento dei fondi, senza però prestare sufficiente attenzione ai risultati
  • Relazione speciale n. 18/2018: È raggiunto il principale obiettivo del braccio preventivo del Patto di stabilità e crescita?
  • Relazione speciale n. 19/2018: La rete ferroviaria ad alta velocità in Europa non è una realtà, bensì un sistema disomogeneo e inefficace
  • Relazione speciale n. 20/2018: L’Architettura africana di pace e di sicurezza: occorre orientare diversamente il sostegno dell’UE
  • Relazione speciale n. 21/2018: La selezione e il monitoraggio dei progetti a titolo del FESR e dell’FSE nel periodo 2014‑2020 sono ancora sostanzialmente incentrati sulle realizzazioni
  • Relazione speciale n. 22/2018: La mobilità nel quadro di Erasmus+: milioni di partecipanti e valore aggiunto europeo multidimensionale, ma la misurazione della performance deve essere ulteriormente migliorata
  • Relazione speciale n. 23/2018: Inquinamento atmosferico: la nostra salute non è ancora sufficientemente protetta
  • Relazione speciale n. 24/2018: Dimostrazione delle tecnologie di cattura e stoccaggio del carbonio e delle fonti rinnovabili innovative su scala commerciale nell’UE: i progressi attesi non sono stati realizzati negli ultimi dieci anni
  • Relazione speciale n. 25/2018: Direttiva Alluvioni: progressi nella valutazione dei rischi, ma occorre migliorare la pianificazione e l’attuazione
  • Relazione speciale n. 26/2018: Una serie di ritardi nei sistemi informatici doganali: cosa non ha funzionato?
  • Relazione speciale n. 27/2018: Lo strumento per i rifugiati in Turchia: assistenza utile, ma sono necessari miglioramenti per ottenere un miglior rapporto tra benefici e costi
  • Relazione speciale n. 28/2018: Le misure di semplificazione integrate in Orizzonte 2020 hanno giovato per la maggior parte ai beneficiari, ma restano margini di miglioramento
  • Relazione speciale n. 29/2018: L’EIOPA ha apportato un contributo significativo alla vigilanza e alla stabilità nel settore assicurativo, ma permangono sfide considerevoli
  • Relazione speciale n. 30/2018: I passeggeri nell’Unione europea hanno pieni diritti, ma devono ancora lottare per farli rispettare
  • Relazione speciale n. 31/2018: Il benessere degli animali nell’UE: colmare il divario tra obiettivi ambiziosi e attuazione pratica
  • Relazione speciale n. 32/2018: Il fondo fiduciario di emergenza dell’Unione europea per l’Africa: flessibile, ma non sufficientemente mirato
  • Relazione speciale n. 33/2018: Combattere la desertificazione nell’UE: di fronte a una minaccia crescente occorre rafforzare le misure
  • Relazione speciale n. 34/2018: Gli spazi per uffici delle istituzioni dell’UE – Alcune buone pratiche sul piano della gestione, ma anche varie debolezze
  • Relazione speciale n. 35/2018: La trasparenza dei finanziamenti UE la cui esecuzione è demandata alle ONG: è necessario compiere maggiori sforzi

Relazioni annuali e relazioni annuali specifiche

  • Relazione annuale della Corte sull’esecuzione del bilancio per l’esercizio finanziario 2017
  • Relazione annuale sulle attività finanziate dall’ottavo, nono, decimo e undicesimo Fondo europeo di sviluppo (FES) per l’esercizio finanziario 2017
  • Relazione annuale su 41 agenzie dell’UE per l’esercizio finanziario 2017
  • Sintesi delle risultanze dell’audit annuale della Corte dei conti europea sui conti 2017 delle otto imprese comuni operanti nel campo della ricerca in Europa
  • Relazione sui conti annuali delle Scuole europee relativi all’esercizio finanziario 2017
  • Relazione su eventuali passività potenziali derivanti dallo svolgimento, da parte del Comitato di risoluzione unico, del Consiglio e della Commissione, dei compiti loro attribuiti dal regolamento (UE) n. 806/2014 relativamente all’esercizio 2017

Pareri

  • Parere n. 1/2018 concernente la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, del 2 maggio 2018, sulla tutela del bilancio dell’Unione in caso di carenze generalizzate riguardanti lo Stato di diritto negli Stati membri
  • Parere n. 2/2018: Considerazioni in materia di audit e rendicontabilità riguardanti la proposta del 6 dicembre 2017 per l’istituzione di un Fondo monetario europeo nell’ambito del quadro giuridico dell’Unione
  • Parere n. 3/2018 concernente la proposta di regolamento del Consiglio recante il regolamento finanziario per l’11° Fondo europeo di sviluppo
  • Parere n. 4/2018 sulla proposta di direttiva del Parlamento europeo e del Consiglio riguardante la protezione delle persone che segnalano violazioni del diritto dell’Unione
  • Parere n. 5/2018 sulla proposta della Commissione relativa a un nuovo sistema delle risorse proprie dell’Unione europea
  • Parere n. 6/2018 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio recante le disposizioni comuni applicabili al Fondo europeo di sviluppo regionale, al Fondo sociale europeo Plus, al Fondo di coesione, al Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca e le regole finanziarie applicabili a tali fondi e al Fondo Asilo e migrazione, al Fondo per la Sicurezza interna e allo Strumento per la gestione delle frontiere e i visti
  • Parere n. 7/2018 sulle proposte della Commissione di regolamenti concernenti la politica agricola comune per il periodo successivo al 2020
  • Parere n. 8/2018 sulla proposta della Commissione, del 23 maggio 2018, che modifica il regolamento (UE, Euratom) n. 883/2013 per quanto riguarda la cooperazione con la Procura europea e l’efficacia delle indagini dell’OLAF
  • Parere n. 9/2018 concernente la proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce il programma antifrode dell’UE
  • Parere n. 10/2018 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio che istituisce lo strumento di vicinato, cooperazione allo sviluppo e cooperazione internazionale

Documenti basati su analisi

  • Documento di riflessione: Il futuro delle finanze dell’UE: riforma delle modalità di funzionamento del bilancio dell’UE
  • Documento di riflessione: Il futuro della PAC
  • Documento di riflessione: Contributo alla semplificazione del programma di ricerca dell’UE successivamente a Orizzonte 2020
  • Documento di riflessione: L’integrazione dei migranti che provengono da paesi non appartenenti all’UE
  • Documento di riflessione: Semplificazione dell’attuazione della politica di coesione nel periodo successivo al 2020
  • Documento di riflessione: The Commission’s proposal for the 2021‑2027 Multiannual Financial Framework (La proposta della Commissione per il quadro finanziario pluriennale 2021‑2027)
  • Analisi panoramica: Applicazione del diritto dell’UE: le responsabilità della Commissione europea in materia di vigilanza ai sensi dell’articolo 17, paragrafo 1, del trattato sull’Unione europea
  • Analisi panoramica: Le sfide da affrontare per un settore dei trasporti efficiente nell’UE
  • Analisi rapida di casi: Il rimborso dell’IVA nel settore della Coesione – un utilizzo dei fondi UE non ottimale e soggetto a errore

Rassegne preliminari all’audit

  • Animal welfare in the EU (Benessere degli animali nell’UE)
  • Food safety in the EU (Sicurezza alimentare nell’UE)
  • Electricity production from wind and solar photovoltaic power in the EU (Produzione di energia elettrica da impianti eolici e solari fotovoltaici nell’UE)
  • Organic food in the EU (Alimenti biologici nell’UE)
  • European Insurance and Occupational Pensions Authority’s (EIOPA) contribution to the supervision of and financial stability in the EU’s insurance sector (Contribuito dell’Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali (EIOPA) alla vigilanza e alla stabilità finanziaria nel settore assicurativo dell’UE)
  • Facility for Refugees in Turkey (Strumento per i rifugiati in Turchia)
  • Cross-border healthcare in the EU (Assistenza sanitaria transfrontaliera nell’UE)
  • Consulting the public when preparing EU law (Consultazione pubblica nella preparazione di atti legislativi dell’UE)
  • Desertification in the EU (Desertificazione nell’UE)
  • Riscossione dell’IVA e dei dazi doganali nel commercio elettronico transfrontaliero
  • Fund for European Aid to the Most Deprived (Fondo di aiuti europei agli indigenti)
  • Enforcement of EU competition policy (applicazione della politica UE sulla concorrenza)

Per contattare la Corte

CORTE DEI CONTI EUROPEA
12, rue Alcide De Gasperi
1615 Luxembourg
LUXEMBOURG

Tel. +352 4398-1
Modulo di contatto: eca.europa.eu/it/Pages/ContactForm.aspx
Sito Internet: eca.europa.eu
Twitter: @EUAuditors

Numerose altre informazioni sull’Unione europea sono disponibili su Internet consultando il portale Europa (http://europa.eu).

Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2019

PDF ISBN 978-92-847-1834-4 ISSN 2315-3970 doi:10.2865/91844 QJ-AA-19-001-IT-N
HTML ISBN 978-92-847-1812-2 ISSN 2315-3970 doi:10.2865/60315 QJ-AA-19-001-IT-Q

© Unione europea, 2019.
Riproduzione autorizzata, purché sia citata la fonte.

Per qualsiasi utilizzo o riproduzione delle seguenti fotografie, occorre chiedere l’autorizzazione direttamente ai titolari dei diritti d’autore:
Pag. 30, © Croce rossa francese
Pag. 31, © Agenzia europea per i medicinali

Per le fotografie seguenti è autorizzata la riproduzione, purché siano indicati il titolare dei diritti d’autore, la fonte e il nome dei fotografi e/o degli architetti:
Pagg. 1, 5, 12, 13, 14, 24, 28, 38, 40, 43, 44, 46, 47, 48, 49, 53, © UE / Corte dei conti europea
Pag. 9, © UE / Corte dei conti europea, Journal
Pag. 20, da sinistra a destra e dall’alto al basso:
* © UE / Parlamento europeo
* © UE, 2005 / Servizio audiovisivo della Commissione europea / Alain Schroeder
* © UE, 2010 / Carlos Juan
* © UE, 2008 / Parlamento europeo
* © UE, 2013 / AFP / Ronny Hartmann
* © UE, 2016 / Yasin Akgul
* © UE, 2017 / Mauro Bottaro
* © UE, 2017 / Frank Molter
* © UE, 2017 / Mauro Bottaro
Pag. 22, © UE, 2008 / Parlamento europeo
Pag. 23, © UE / Eurostat – GISCO, 02/2018, fonte dei dati: © EuroGeographics © DG MOVE
Pag. 25, © UE / Eurostat – GISCO, 03/2019, confini amministrativi: © EuroGeographics © UN-FAO ©Geonames
Pag. 35, © UE, 2008 / Laurent Chamussy
Pagg. 65 e 66, © UE / Corte dei conti europea, Architetti degli edifici: Paul Noël (1988) e Jim Clemes (2004 e 2013).

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  • per email dal sito http://europa.eu/contact

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Online
Il portale Europa contiene informazioni sull’Unione europea in tutte le lingue ufficiali: http://europa.eu

Pubblicazioni dell’UE
È possibile scaricare o ordinare pubblicazioni dell’UE gratuite e a pagamento dal sito EU Bookshop (http://op.europa.eu/eubookshop). Le pubblicazioni gratuite possono essere richieste in più esemplari contattando Europe Direct o un centro di informazione locale (cfr. http://europa.eu/contact).

Legislazione dell’UE e documenti correlati
La banca dati EurLex contiene la totalità della legislazione UE dal 1951 in poi in tutte le versioni linguistiche ufficiali: http://eur-lex.europa.eu

Open Data dell’UE
Il portale Open Data dell’Unione europea (http://data.europa.eu/euodp) dà accesso a un’ampia serie di dati prodotti dall’Unione europea. I dati possono essere liberamente utilizzati e riutilizzati per fini commerciali e non commerciali.