Relazione speciale
15 2022

Le misure volte ad ampliare la partecipazione a Orizzonte 2020 sono state ben concepite, ma un cambiamento sostenibile dipenderà per lo più dalle autorità nazionali

Contenuto del documentoPer colmare il divario in termini di innovazione, Orizzonte 2020 ha introdotto specifiche “misure di ampliamento” volte a sostenere gli Stati membri che registrano ritardi nel settore della ricerca e dell’innovazione (R&I). La Corte ha verificato se tali misure fossero adatte allo scopo.

La conclusione a cui è giunta è che le misure di ampliamento sono state ben concepite per ovviare alla limitata partecipazione ai programmi quadro in materia di R&I da parte dei paesi “getto dell’ampliamento”; tuttavia, per conseguire cambiamenti sostenibili occorre un impegno a livello nazionale. La capacità del Meccanismo di sostegno delle politiche di indurre tali cambiamenti è stata limitata.

La partecipazione alle misure di ampliamento non è stata uniforme ed i progetti finanziati, pur iniziando a mostrare risultati promettenti, incontrano problemi per quanto riguarda i finanziamenti complementari e la sostenibilità.

La Corte raccomanda alla Commissione di accrescere l’utilizzo del Meccanismo di sostegno delle politiche, mirare ad una partecipazione maggiormente bilanciata alle misure di ampliamento, facilitare la disponibilità di finanziamenti complementari per progetti, rafforzare la capacità dei beneficiari di sfruttare i risultati dei progetti e potenziare il monitoraggio.

Relazione speciale della Corte dei conti europea presentata in virtù dell’articolo 287, paragrafo 4, secondo comma, del TFUE.

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PDF Relazione speciale: Orizzonte 2020 affronta il divario esistente nell’UE in materia di ricerca e innovazione

Sintesi

I Nella strategia Europa 2020, la Commissione ha sottolineato il ruolo della ricerca e dell’innovazione quali motori fondamentali della prosperità sociale ed economica nonché della sostenibilità ambientale nell’UE. L’UE ha fornito sostegno alla ricerca e all’innovazione dal 1984 tramite successivi “programmi quadro”. Orizzonte 2020, l’8° programma quadro, ha riguardato il periodo 2014-2020, con una dotazione finanziaria di 76,4 miliardi di euro. Per il periodo 2021-2027, è stato seguito da Orizzonte Europa che dispone di una dotazione finanziaria di 95,5 miliardi di euro.

II Le performance degli Stati membri dell’UE in materia di ricerca e di innovazione sono estremamente diverse. Tale divario si riflette anche nei diversi livelli di partecipazione ai programmi quadro, per i quali l’assegnazione dei fondi è basata sull’eccellenza. A sua volta, una bassa partecipazione limita la capacità dei paesi con una performance insoddisfacente di superare le carenze dei rispettivi sistemi di ricerca e innovazione. Per ovviare al divario in termini di innovazione e migliorare i tassi di partecipazione, Orizzonte 2020 ha destinato alle “misure di ampliamento” 935 milioni di euro specificamente diretti agli Stati membri dalla performance insoddisfacente. La finalità era rafforzare la capacità degli istituti di ricerca in questi Stati membri, ad esempio aiutandoli ad agire in rete, a stabilire partenariati con gli istituti che svolgono un ruolo guida e ad attrarre personale altamente qualificato. Queste misure sono state potenziate nel quadro di Orizzonte Europa e dispongono adesso di una dotazione finanziaria di 2,95 miliardi di euro.

III La Corte ha deciso di espletare il presente audit per informare i decisori politici sulle problematiche relative alla concezione e attuazione delle misure di ampliamento, specie perché dette misure permangono nel quadro di Orizzonte Europa. La presente relazione speciale è l’ultima di una serie di pubblicazioni della Corte dei conti europea in cui si esamina il sostegno fornito da Orizzonte 2020.

IV La Corte ha verificato se le misure di ampliamento di Orizzonte 2020 fossero adatte allo scopo. A tal fine, sono stati esaminati la concezione complessiva delle misure e, per due di esse, i meccanismi di attuazione e monitoraggio. Si tratta delle misure “Raggruppamento” (sostegno ai centri di eccellenza) e delle “Cattedre SER” (“Attirare accademici di alto livello” negli istituti di ricerca), entrambe concepite per generare effetti di lungo periodo presso i beneficiari.

V La Corte ha concluso che le misure di ampliamento sono state ben concepite per affrontare molti dei fattori che hanno limitato la partecipazione dei paesi “oggetto dell’ampliamento” a successivi programmi quadro. Tuttavia, un vero cambiamento sostenibile dipende in larga misura dagli investimenti in ricerca e innovazione e dalle riforme a livello nazionale.

VI Il meccanismo di sostegno delle politiche (MSP) è uno degli strumenti utilizzati dall’UE per agevolare le riforme degli ecosistemi nazionali. Non tutti i paesi “oggetto dell’ampliamento” hanno fatto ricorso a detto meccanismo nel periodo 2014-2020, e la Commissione ha dovuto ritardare alcuni progetti a causa della mancanza di risorse. La Corte ha constatato che, sebbene spetti agli Stati membri reagire alle raccomandazioni scaturite dalle attività realizzate nell’ambito del Meccanismo di sostegno delle politiche, anche la Commissione ha utilizzato le conoscenze acquisite sui sistemi nazionali di ricerca e innovazione, principalmente per le proprie valutazioni per paese nel contesto del Semestre europeo, che hanno poi condotto a formulare le raccomandazioni specifiche per paese.

VII La Corte ha rilevato che le misure di ampliamento sono andate a beneficio di un gruppo di paesi con livelli ineguali di performance in materia di ricerca e innovazione e nel programma quadro. Benché non siano necessariamente del tutto correlate, tali differenze si riflettono altresì nella partecipazione dei paesi alle misure di ampliamento.

VIII Sebbene sia prematuro valutare l’impatto complessivo delle misure, la Corte ha osservato che i progetti relativi al “Raggruppamento” e alle “Cattedre SER” stanno iniziando a produrre risultati promettenti, specificamente in termini di numero di pubblicazioni, attività di rete e accesso a maggiori finanziamenti per la ricerca. Tuttavia, detti progetti hanno avuto una serie di problemi in fase di attuazione, come ad esempio la difficoltà di reperire finanziamenti complementari da fonti diverse da Orizzonte 2020, reclutare ricercatori internazionali e, cosa più importante, assicurare la sostenibilità grazie alle entrate generate dallo sfruttamento dei risultati della ricerca.

IX La Corte ha constatato che vi erano margini di miglioramento per quanto riguarda il monitoraggio dei progetti relativi alle misure “Raggruppamento” e “Cattedre SER”, specie per quel che riguarda la misurazione dell’impatto a lungo termine di entrambi gli strumenti.

X La Corte raccomanda alla Commissione di:

  • accrescere l’utilizzo del Meccanismo di sostegno delle politiche:
  • mirare ad una partecipazione maggiormente bilanciata alle misure di ampliamento da parte dei paesi “oggetto dell’ampliamento”;
  • agevolare la tempestiva disponibilità dei finanziamenti complementari;
  • rafforzare la capacità dei beneficiari dei progetti di sfruttare i risultati della ricerca conseguiti dagli stessi;
  • potenziare il monitoraggio delle misure di ampliamento da essa effettuato.

Introduzione

Importanza della ricerca e dell’innovazione nell’UE

01 Nella strategia Europa 2020, la Commissione ha fissato l’obiettivo una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva e ha sottolineato il ruolo della ricerca e dell’innovazione (R&I) quali motori fondamentali della prosperità sociale ed economica nonché della sostenibilità ambientale. La costante importanza della R&I per l’UE trova riscontro nelle sei priorità per il 2019-2024 fissate dalla Commissione, dato che ricerca e innovazione svolgono un ruolo cruciale in almeno quattro di esse: un Green Deal europeo, un’economia al servizio delle persone, un’Europa pronta per l’era digitale e un’Europa più forte nel mondo.

02 La strategia Europa 2020 dell’UE ha inoltre fissato l’obiettivo di incrementare la spesa in ricerca e sviluppo al fine di attrarre investimenti privati fino a due terzi degli investimenti totali, raggiungendo così a livello UE un totale cumulato del 3 % del prodotto interno lordo (PIL) entro il 2020. I singoli Stati membri hanno fissato valori-obiettivo nazionali che vanno dallo 0,5 % al 4,0 % del PIL.

03 Dal 1984 il bilancio dell’UE sostiene specifici programmi di finanziamento per promuovere ricerca e innovazione. L’8° programma quadro (PQ) di ricerca e innovazione, Orizzonte 2020 (O 2020), copriva il periodo 2014-2020 e disponeva di una dotazione finanziaria di 76,4 miliardi di euro. Il 9° programma quadro, Orizzonte Europa, copre il periodo 2021-2027 con una dotazione finanziaria di 95,5 miliardi di euro. La R&I è sostenuta anche da altri fondi dell’UE, in particolare dal Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), uno dei fondi tramite il quale viene attuata la politica di coesione.

04 La valutazione finale del 6° PQ (periodo 2002-2006) e la valutazione intermedia del 7° PQ (2007-2013) rilevavano entrambe in modo ricorrente bassi livelli di partecipazione ai PQ da parte di alcuni Stati membri. Detti bassi livelli di partecipazione limitano il coinvolgimento degli attori della R&I in progetti collaborativi e in comunità a livello nazionale e dell’UE.

05 Nel regolamento Orizzonte 2020 del 2013 si riconosceva che, “[n]onostante la recente tendenza a una convergenza dei risultati dei singoli paesi e regioni nell’ambito dell’innovazione, permangono marcate differenze tra gli Stati membri”. Poiché nell’ambito dei PQ l’assegnazione dei finanziamenti è basata sull’eccellenza (ossia solo le migliori proposte sono selezionate), gli Stati membri con una performance inferiore in materia di R&I hanno riscontrato difficoltà a competere con gli Stati con migliori performance. La Commissione ne ha dapprima, nel 2011, individuato alcune cause, quali insufficienti investimenti nazionali in R&I e scarso accesso alle reti esistenti. Il regolamento ha quindi introdotto un obiettivo specifico, “Diffondere l’eccellenza e ampliare la partecipazione” (per il periodo 2014-2020), specificamente riservato ai paesi con basse prestazioni in materia di R&I, adesso chiamati “paesi oggetto dell’ampliamento”. La finalità era affrontare l’ineguale performance degli Stati membri in materia di R&I e “sbloccare l’eccellenza” (ossia attivare le esistenti nicchie di eccellenza e connetterle alle reti di eccellenza) nelle regioni dalla performance meno soddisfacente, ampliando in tal modo la partecipazione a Orizzonte 2020.

06 Le “misure di ampliamento” consistevano in una serie di strumenti volti a sostenere il rafforzamento delle capacità, creare collegamenti tra i principali istituti di ricerca e i paesi e le regioni con basse prestazioni in materia di R&I nonché fornire il sostegno di esperti in materia di politiche (cfr. figura 1).

Figura 1 – Misure di ampliamento nel quadro di Orizzonte 2020

Fonte: Corte dei conti europea.

07 Per le misure di ampliamento sono stati impegnati in totale 935 milioni di euro (1,2 % di tutti gli impegni per O 2020). La percentuale più alta è andata ai progetti di raggruppamento (390 milioni di euro, ossia il 41 %, cfr. figura 2). Dette misure continuano nel quadro di Orizzonte Europa, ma includono nuove caratteristiche e dispongono di una dotazione notevolmente maggiore, pari a 2,95 miliardi di euro (il 3 % della dotazione di Orizzonte Europa); cfr. allegato I. Sulla base della valutazione intermedia di Orizzonte 2020 e della valutazione d’impatto di Orizzonte Europa da essa effettuate, la Commissione aveva proposto di aumentare la dotazione a 2,1 miliardi di euro; detta cifra è stata poi ulteriormente aumentata dai co-legislatori in esito al processo legislativo.

Figura 2 – Impegni per “Diffondere l’eccellenza e ampliare la partecipazione” nel quadro di Orizzonte 2020 (milioni di euro)

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base dei dati della Commissione.

08 Nel quadro di Orizzonte 2020, le misure di ampliamento erano dirette ai 13 Stati membri che hanno aderito all’UE a partire dal 2004 (UE-13), più Lussemburgo e Portogallo (figura 3). Orizzonte Europa era diretto agli stessi paesi, eccetto il Lussemburgo che è stato sostituito dalla Grecia. Anche le regioni ultraperiferiche di Francia e Spagna si sono unite al gruppo. Il regolamento Orizzonte Europa specifica che detto gruppo sarà valido per tutta la durata di Orizzonte Europa.

Figura 3 – Stati membri selezionati per beneficiare delle misure di ampliamento di Orizzonte 2020

Fonte: Corte dei conti europea.

Ruoli e responsabilità

09 La direzione generale Ricerca e innovazione (DG RTD) della Commissione è la principale DG responsabile della politica UE in materia di ricerca, scienza e innovazione (comprese la concezione e la gestione dei PQ). Orizzonte 2020 è attuato tramite programmi quadro pluriennali, illustranti le priorità della Commissione, sulla cui base sono successivamente preparati inviti a presentare proposte di progetti.

10 L’Agenzia esecutiva europea per la ricerca (REA) gestisce tutte le misure di ampliamento (in particolare selezione, attuazione e monitoraggio dei progetti) ad eccezione del Meccanismo di sostegno delle politiche, che è gestito dalla DG RTD, e della Cooperazione europea in campo scientifico e tecnologico (COST), attuata dall’omonima associazione.

11 I progetti finanziati nel contesto delle misure di ampliamento possono beneficiare di finanziamenti complementari provenienti da altre fonti, quali il FESR. Il FESR è attuato sulla base di programmi operativi elaborati dalle autorità nazionali/regionali ed approvati dalla Commissione. Le autorità di gestione responsabili dei programmi interessati valutano e selezionano i progetti ammissibili ai finanziamenti complementari e ne monitorano l’attuazione da parte dei beneficiari.

Estensione e approccio dell’audit

12 L’obiettivo dell’audit era far luce sulla concezione delle misure di ampliamento ed evidenziare le problematiche che potrebbero comprometterne una efficace attuazione, specie in considerazione del fatto che esse sono state potenziate nel quadro di Orizzonte Europa. Poiché le misure di ampliamento erano una novità in Orizzonte 2020 e la maggior parte dei progetti di ampliamento è ancora in corso, l’audit non è stato incentrato sulla valutazione dell’impatto di tali misure, che dovrebbe esplicarsi pienamente solo a partire dalla metà del decennio che è iniziato nel 2020.

13 Già in precedenti relazioni speciali su Orizzonte 20201, la Corte ha sottolineato i diversi livelli di partecipazione degli Stati membri dell’UE ai PQ. La Corte ha deciso di svolgere questo audit per coprire le misure di ampliamento recentemente introdotte nell’8° PQ e completare la serie di audit della Corte su Orizzonte 2020.

14 Gli auditor della Corte hanno concentrato la propria attenzione sulle misure di ampliamento “Raggruppamento” e “Cattedre SER”, ossia le due misure che mirano a generare effetti di lungo termine, nonché sul ruolo del Meccanismo di sostegno delle politiche. Nella presente relazione non vengono valutate le sinergie tra Orizzonte 2020 e i fondi tramite i quali viene attuata la politica di coesione; questi ultimi saranno oggetto di una prossima relazione della Corte.

15 Gli auditor della Corte si sono chiesti se le misure di ampliamento di Orizzonte 2020 fossero idonee ad ovviare al divario in termini di R&I. Per rispondere a tale quesito, si è valutato:

  • se le misure di ampliamento fossero ben concepite;
  • se le misure di ampliamento siano sulla strada giusta per raggiungere gli obiettivi fissati;
  • se la Commissione disponga di un sistema efficace per monitorare l’impatto delle misure di ampliamento.

16 Sono stati raccolti elementi probatori da un insieme di fonti:

  • esame di documentazione pertinente;
  • questionari e colloqui con personale della Commissione, della REA, nonché delle autorità di gestione e dei punti di contatto nazionali per le misure di ampliamento in Croazia, Polonia, Portogallo, Romania e Slovenia;
  • analisi statistica dei dati di Orizzonte 2020 e dei dati sugli investimenti in R&I effettuati dagli Stati membri;
  • analisi approfondita di un campione ragionato di cinque progetti delle “Cattedre SER” e di sei progetti del “Raggruppamento”, quattro dei quali finanziati nell’ambito del primo invito (programma di lavoro 2016-2017) e due nell’ambito del secondo invito (programma di lavoro 2018-2020). L’analisi dei progetti è stata basata su dati raccolti fino alla prima metà del 2021. Si veda l’allegato II per ulteriori dettagli sulla metodologia applicata dalla Corte;
  • analisi dettagliata dei finanziamenti complementari per tutti i progetti del “Raggruppamento”.

Osservazioni

La concezione delle misure di ampliamento era nella maggior parte dei casi appropriata, ma le misure possono soltanto avviare i progressi in termini di performance di R&I

17 L’obiettivo delle misure di ampliamento era di ovviare al divario in materia di R&I e alla partecipazione costantemente bassa ai PQ favorendo l’eccellenza nei paesi con performance meno soddisfacenti (cfr. paragrafo 05).

18 La Commissione ha individuato alcune problematiche strutturali (ad esempio, debolezza di governance e istituzioni e/o frammentazione degli ecosistemi nazionali di R&I e/o mancanza di collegamenti tra istruzione e ricerca) come una delle ragioni per cui alcuni Stati membri sono rimasti indietro e registrano una scarsa performance in materia di innovazione. L’UE dispone di un insieme di strumenti per avviare riforme, tra i quali il Meccanismo di sostegno delle politiche (cfr. paragrafo 06).

19 La Corte ha valutato:

  • se le misure di ampliamento fossero concepite per ovviare alle cause della scarsa performance in materia di R&I;
  • se le misure di ampliamento fossero coerenti con altre misure UE volte ad avviare le riforme negli Stati membri;
  • se le misure di ampliamento fossero dirette ai paesi con prestazioni insoddisfacenti in materia.

Le misure hanno nella maggior parte dei casi ovviato alle cause della scarsa performance in materia di R&I, ma per aumentare gli investimenti in questo ambito è necessario un impegno a livello nazionale

20 In numerosi lavori di ricerca2 sono state analizzate le cause della scarsa performance dei paesi “oggetto dell’ampliamento” in materia di R&I e della loro limitata partecipazione a Orizzonte 2020. Le cause individuate includono problematiche quali: inadeguatezza degli ecosistemi di R&I (governance frammentata o limitati investimenti), collegamenti più deboli con le reti di collaborazione internazionali, capitale umano carente, fuga di cervelli, limitata collaborazione tra organismi pubblici e privati coinvolti nell’innovazione e limitata internazionalizzazione delle istituzioni di R&I.

21 La Corte ha valutato se le misure di ampliamento fossero specificamente dirette ad affrontare queste cause. Le risultanze sono illustrate nella tabella 1.

Tabella 1 – Cause della scarsa performance in materia di R&I affrontate dalle misure di ampliamento

Cause della scarsa performance in materia di R&I Raggruppamento Cattedre SER Gemellaggio COST MSP
1. Ecosistema 1.1. Scarsi investimenti nazionali in R&I          
  1.2. Limitati investimenti privati in R&I          
  1.3. Questioni strutturali incidenti sugli ecosistemi nazionali di R&I (ad esempio, frammentazione della governance di R&I) X X     X
  2. Limitato accesso alle reti internazionali X X X X  
  3. Limitata visibilità internazionale di Università e centri di ricerca X X X X  
  4. Limitata collaborazione fra i centri di ricerca e le imprese X        
  5. Disparità retributive / fuga di cervelli X X      
  6. Limitata esperienza nei precedenti PQ X X X    
  7. Sinergie limitate tra i PQ ed i fondi tramite i quali viene attuata la politica di coesione X       X

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base del regolamento e dei programmi di lavoro di Orizzonte 2020.

22 Tutte le cause diverse dai livelli degli investimenti nazionali (pubblici e privati) in R&I sono state affrontate da una o più delle misure di ampliamento. Ciononostante, le misure di ampliamento non erano incentrate sull’innovazione e hanno offerto solo limitato sostegno alla rete dei punti di contatto nazionali, i quali forniscono ai beneficiari informazioni e assistenza sui PQ. Nella relazione speciale 28/2018, la Corte ha concluso che tale sostegno era necessario. La Corte prende atto del fatto che nel quadro di Orizzonte Europa le misure di ampliamento prevedono adesso questo tipo di sostegno, oltre a sostegno per ovviare alla fuga di cervelli e favorire l’eccellenza nelle Università ed ecosistemi d’innovazione basati sul territorio (cfr. allegato I).

23 Nel riquadro 1 viene spiegato come le due misure sulle quali la Corte ha incentrato la propria analisi dell’attuazione dei progetti (Raggruppamento e Cattedre SER) hanno affrontato le cause del divario in termini di R&I.

Riquadro 1

Delucidazioni su come il Raggruppamento e le Cattedre SER hanno affrontato le cause del divario in termini di R&I

Raggruppamento

I progetti della misura “Raggruppamento” (cfr. figura 1) prevedono una organizzazione di ricerca (“centro di eccellenza R&I”) in un paese “oggetto dell’ampliamento” che funga da coordinatore e uno o più istituti di eccellenza di fama internazionale che partecipino come partner del progetto. Ciò dovrebbe servire da base per ovviare alle debolezze nn. 2, 3 e 6 (cfr. tabella 1).

I centri di eccellenza finanziati dovrebbero impegnarsi a seguire un percorso di crescita strategica in termini di sviluppo economico; essi devono pertanto spiegare, nei piani aziendali allegati alla loro proposta di progetto, in che modo creeranno collegamenti con le imprese e sfrutteranno i risultati della ricerca (debolezza n. 4). Ci si attende inoltre che contribuiscano ad un significativo miglioramento dell’ecosistema nazionale di R&I (debolezza n. 1.3).

Ciascun progetto del Raggruppamento può ottenere un massimo di 15 milioni di euro di finanziamenti di Orizzonte 2020, principalmente per coprire i costi delle retribuzioni e costi fissi (debolezza n. 5). Le autorità pubbliche o gli enti privati devono sostenere il progetto con finanziamenti complementari almeno pari a quelli forniti da Orizzonte 2020. Questi finanziamenti possono essere forniti tramite programmi operativi, creando così sinergie tra Orizzonte 2020 e i fondi tramite i quali viene attuata la politica di coesione (debolezza n. 7).

Cattedre SER

I progetti delle misure “Cattedre SER” (cfr. figura 1) prevedono l’erogazione di finanziamenti di Orizzonte 2020, in modo che un’organizzazione di ricerca in un paese “oggetto dell’ampliamento” (che “ospita” la cattedra) possa designare un ricercatore di alto profilo (il “titolare” della cattedra). I fondi coprono principalmente le retribuzioni del titolare della cattedra e di una squadra di ricercatori da questi istituita. La finalità è rendere l’organizzazione ospitante più attraente per i ricercatori internazionali, aiutandola al contempo ad attuare cambiamenti strutturali, conseguire l’eccellenza in modo sostenibile e avere maggiore successo nelle gare per l’assegnazione dei fondi. Le Cattedre SER ovviano quindi alle debolezze nn. 1.3, 2, 3, 5 e 6.

24 Le misure di ampliamento di Orizzonte 2020 non hanno affrontato in modo specifico i livelli di investimenti nazionali (pubblici e privati) in R&I. In realtà, l’entità della dotazione finanziaria di queste ultime (cfr. paragrafo 07) implica che dette misure dovessero avere principalmente un effetto catalizzatore sulla performance in materia di R&I in generale e sulla partecipazione a Orizzonte 2020 in particolare.

25 Ciononostante, esistono altre misure dell’UE per far aumentare i livelli di investimento, nel quadro di Orizzonte 2020 o di altri programmi dell’UE oppure nell’ambito del processo del Semestre europeo, ad esempio il ciclo annuale di coordinamento della politica economica e di bilancio in seno all’UE (cfr. anche la relazione speciale 16/2020 della Corte sul Semestre europeo).

26 Inoltre, gli Stati membri sono i primi responsabili del livello degli investimenti pubblici. Il livello degli investimenti nazionali (pubblici e privati) in R&I e la robustezza degli ecosistemi nazionali di R&I influenza fortemente la performance in materia di R&I e la partecipazione a Orizzonte 2020. Per maggior informazioni su detta correlazione, cfr. allegato III.

27 Nel 2020, l’UE ha investito il 2,3 % del proprio PIL in R&I. I tassi di investimento variano grandemente tra gli Stati membri dell’UE (cfr. figura 4), ma nessuno dei paesi “oggetto dell’ampliamento” ha raggiunto la media dell’UE e solo due (Slovenia e Cechia) hanno investito più del 2,0 %. Per di più, a fine 2020 la maggior parte degli Stati membri, e più specificamente i paesi “oggetto dell’ampliamento”, era ancora lontana dal raggiungere i propri valori-obiettivo (cfr. paragrafo 02), i quali nella maggior parte dei casi erano inferiori alla media dell’UE (cfr. figura 4).

Figura 4 – Investimenti nazionali in R&I, in percentuale del PIL, a fine 2020, raffrontati ai valori-obiettivo della Strategia Europa 2020

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base dei dati Eurostat per le cifre effettive, della Strategia Europa 2020 per i valori-obiettivo.

La capacità del Meccanismo di sostegno delle politiche di indurre i cambiamenti necessari nei sistemi nazionali di R&I era limitata, in quanto dipende anche da livello dell’impegno degli Stati membri, ma contribuisce ad altre misure dell’UE che promuovono le riforme

28 Per il periodo 2014-2020, in risposta alla riconosciuta necessità di riforme negli Stati membri (cfr. paragrafo 18), la Commissione ha adottato nuovi strumenti per promuovere il processo di riforma e aiutare gli Stati membri ad affrontare le problematiche sottostanti. Alcuni di questi strumenti sono stati introdotti nei campi della ricerca e della politica di coesione. Nell’ambito di Orizzonte 2020, si trattava dell’anzidetto Meccanismo di sostegno delle politiche (cfr. paragrafo 06).

29 La Corte ha verificato se il Meccanismo di sostegno delle politiche fosse coerente con altre misure di sostegno dell’UE e se la Commissione abbia reagito in modo appropriato ai risultati della valutazione del Meccanismo di sostegno delle politiche da essa condotta nel 2019.

30 I vari servizi offerti nell’ambito del Meccanismo di sostegno delle politiche e il numero di progetti finanziati nei paesi “oggetto dell’ampliamento” sono illustrati nel riquadro 2. La dotazione finanziaria complessiva era relativamente modesta (solo 5,7 milioni di euro) e alcuni progetti sono stati avviati in ritardo a causa di carenza di personale presso la Commissione.

Riquadro 2

Servizi offerti dal Meccanismo di sostegno delle politiche e attuazione dei progetti (periodo 2014-2020)

  • Valutazione inter pares dei sistemi nazionali di R&I: gruppi di esperti e omologhi che si occupano di politiche hanno effettuato approfondite valutazioni dei sistemi nazionali di R&I e hanno fornito raccomandazioni operative sulle riforme necessarie per rafforzarli. Otto progetti attuati (di cui cinque in paesi “oggetto dell’ampliamento”).
  • Apprendimento reciproco: diversi paesi hanno scambiato buone pratiche, insegnamenti tratti e fattori di successo. 12 progetti attuati (tutti i paesi “oggetto dell’ampliamento” tranne 3 hanno partecipato).
  • Attività di sostegno specifico: gruppi di esperti hanno fornito consulenza mirata a singoli paesi, aiutandoli a progettare o attuare riforme specifiche relative alla R&I (quali l’ecosistema delle start-up, la governance della R&I o i collegamenti tra ricerca e imprese). 14 progetti attuati (di cui otto in paesi “oggetto dell’ampliamento”).

31 Gli Stati membri hanno partecipato alle attività del Meccanismo di sostegno delle politiche su base volontaria. La Corte ha rilevato che, nel 2014-2020, quattro paesi “oggetto dell’ampliamento” (Croazia, Cechia, Lussemburgo e Portogallo) non hanno partecipato alle attività direttamente mirate alle riforme dei sistemi di R&I (valutazione inter pares e sostegno specifico).

32 In conformità con il principio di sussidiarietà, i paesi partecipanti decidono da soli se e come tener conto delle raccomandazioni formulate nel contesto di dette attività. Dalla valutazione del Meccanismo di sostegno delle politiche condotta nel 2019 dalla Commissione, è emerso che quest’ultima non stava ponendo “abbastanza enfasi sul follow-up e sul monitoraggio degli effettivi cambiamenti delle politiche” [trad. della Corte]. È quindi importante far sì che le informazioni sulle riforme nazionali necessarie non vadano perse, ma siano usate proficuamente nel contesto del Semestre europeo. Il lavoro svolto nel contesto del Semestre europeo sfocia nell’approvazione annua, da parte del Consiglio, di raccomandazioni specifiche per paese sulla base di una proposta della Commissione.

33 Gli auditor della Corte hanno analizzato le valutazioni annuali dei paesi sulle quali sono basate le raccomandazioni specifiche per paese, constatando che la Commissione ha iniziato a fare esplicito riferimento alle informazioni provenienti dalle attività del Meccanismo di sostegno delle politiche3 solo nel 2019. Tali riferimenti erano selettivi, ossia contenevano i punti più importanti derivanti dal Meccanismo di sostegno delle politiche.

34 Analogamente, è solo dal 2019 che la Commissione ha iniziato in modo più sistematico a formulare raccomandazioni specifiche per paese in materia di R&I all’indirizzo degli Stati membri. Dall’analisi svolta dalla Corte sulle raccomandazioni specifiche per paese in materia di R&I è emerso che si trattava di raccomandazioni di natura generale, incentrate sugli investimenti piuttosto che sulle riforme. Tra il 2015 e il 2018, alcuni paesi “oggetto dell’ampliamento” non hanno ricevuto alcuna raccomandazione specifica per paese in materia di R&I (per maggiori dettagli, cfr. allegato IV). Nella relazione speciale 16/2020 sul Semestre europeo, la Corte aveva già concluso che la Commissione non aveva formulato sufficienti raccomandazioni in materia di ricerca.

35 Ciò detto, sono gli Stati membri ad essere responsabili dello stato dei rispettivi sistemi di R&I, il che include compiere i passi necessari per attuare le necessarie riforme. Dall’analisi svolta dalla Commissione sull’attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese del 2019 è emerso che, un anno dopo la formulazione delle raccomandazioni, i progressi in più della metà dei paesi “oggetto dell’ampliamento” erano limitati o assenti.

36 L’attuazione delle riforme è inoltre uno degli aspetti cruciali del dispositivo per la ripresa e la resilienza (DRR). Il regolamento relativo al DRR stabilisce che il dispositivo debba “contribuire ad affrontare in modo efficace tutte, o un sottoinsieme significativo delle sfide, individuate nelle pertinenti raccomandazioni specifiche per paese”. La Commissione deve valutare tale condizione prima di approvare il piano per la ripresa e la resilienza presentato da ogni singolo Stato membro. Al momento dell’audit, era prematuro valutare in che misura l’attuazione delle riforme pianificate nell’ambito del DRR avrebbe avuto successo nella pratica, ossia convertita da impegni sulla carta (quale l’adozione di un atto giuridico) a progressi reali.

37 L’accresciuta importanza delle riforme nel contesto del DRR, assieme ai limitati progressi compiuti nell’attuazione delle raccomandazioni specifiche per paese (cfr. paragrafo 32), evidenziano la rilevanza del sostegno alle politiche da parte della Commissione.

38 Nella valutazione del Meccanismo di sostegno delle politiche condotta nel 2019 dalla Commissione si affermava che la grande maggioranza dei portatori d’interesse che avevano risposto a un’indagine si era espressa in modo molto positivo circa i vantaggi di tale regime di aiuto. Ciononostante, la valutazione includeva una serie di raccomandazioni concernenti:

  1. il potenziamento del ruolo del Meccanismo di sostegno delle politiche come motore delle riforme (ad esempio, utilizzarlo anche per stimolare un dialogo più sistematico ed ampio tra gli Stati membri e tra questi ultimi e la Commissione);
  2. l’estensione delle specifiche di progettazione del Meccanismo di sostegno delle politiche (ad esempio, estendendo il periodo di validità di tale meccanismo e introducendo un quadro per darvi seguito, al fine di sostenere l’attuazione e monitorare l’impatto);
  3. il miglioramento dei meccanismi dell’MSP (ad esempio, compiendo maggiori sforzi di divulgazione e comunicazione per accrescere la visibilità e assicurarsi che i risultati abbiamo un impatto maggiore nei paesi coinvolti).

39 Tuttavia, tre anni dopo, la Commissione non ha ancora pienamente attuato dette raccomandazioni. La Commissione ha informato la Corte che, partendo da esistenti esperienze con alcuni Stati membri, intende sviluppare ulteriormente il dialogo bilaterale approfondito in tema di R&I con gli Stati membri desiderosi di impegnarsi nel processo (punto a) e che sono attualmente profusi sforzi per migliorare la divulgazione, la comunicazione e la visibilità (punto c).

40 Attualmente, la Commissione verifica il seguito dato alle raccomandazioni indirizzate agli Stati membri risultanti dal Meccanismo di sostegno delle politiche (punto b) principalmente tramite il Semestre europeo, ed in futuro anche tramite il monitoraggio dei piani per la ripresa e la resilienza (cfr. paragrafo 36). Inoltre, in risposta a questo punto della valutazione del 2019, nell’ambito del Meccanismo di sostegno delle politiche di Orizzonte Europa è stata introdotta una nuova componente, detta “MSP Aperto”. Detta componente permette agli Stati membri che hanno già beneficiato di un’attività del Meccanismo di sostegno delle politiche di ricevere sostegno per attuare le raccomandazioni del Meccanismo di sostegno delle politiche. Tuttavia, il Meccanismo di sostegno delle politiche rimane un meccanismo basato sulla domanda. Gli auditor della Corte non sono stati in grado di valutare l’idoneità dell’MSP Aperto, in quanto gli aspetti pratici relativi alla sua attuazione non sono stati ancora definiti.

41 Il personale del Centro comune di ricerca interpellato dagli auditor della Corte ha sottolineato l’importanza di misure di accompagnamento che aiutino gli Stati membri a riformare i loro sistemi di R&I. Ha citato la fornitura di sostegno continuo, linee-guida sugli investimenti e consulenza sugli strumenti e sulle azioni più idonei, nessuna delle quali era stata fornita dal Meccanismo di sostegno delle politiche nel quadro di Orizzonte 2020.

Alcuni dei paesi destinatari delle misure di ampliamento ne hanno beneficiato molto meno di altri

42 Per Orizzonte 2020, la decisione sui paesi che avrebbero potuto beneficiare delle misure di ampliamento è stata adottata nel contesto dell’approvazione dei programmi di lavoro. Ciò viene fatto dalla Commissione tramite la procedura del comitato, ossia tramite un comitato di rappresentanti degli Stati membri. Per Orizzonte Europa, i paesi “oggetto dell’ampliamento” sono stati decisi dai co-legislatori ed elencati nel regolamento stesso.

43 Sebbene non avesse competenza diretta per la scelta dei paesi beneficiari, la Commissione ha fornito analisi per consentire di prendere decisioni basate su elementi concreti, in linea con i propri princìpi per legiferare meglio. Detta analisi è stata basata su una serie di indicatori scelti per riflettere le cause della scarsa performance.

44 Dopo aver riesaminato gli indicatori usati per Orizzonte 2020, per l’analisi di Orizzonte Europa la Commissione ha applicato un differente insieme di indicatori (cfr. allegato V per dettagli sugli indicatori per entrambi i periodi). Questa analisi, fornita sotto forma di un documento informale rivolto ai co-legislatori per la scelta dei paesi per Orizzonte Europa, non includeva informazioni sui seguenti elementi di un paese:

  1. partecipazione a precedenti PQ. Questo indicatore è pertinente, dato che l’obiettivo immediato delle misure di ampliamento è accrescere la partecipazione (cfr. articolo 7, paragrafo 5, del regolamento che istituisce Orizzonte Europa);
  2. posizione in reti transnazionali e pluridisciplinari di ricerca. Si tratta di un indicatore pertinente, perché una posizione centrale nelle reti, e dunque una forte connettività, riflette il livello di partecipazione di un paese al PQ. La maggior parte della dotazione finanziaria dei PQ viene spesa per progetti di R&I collaborativi al fine di promuovere, tra l’altro, la creazione di reti transnazionali e pluridisciplinari, considerate dalla Commissione un importantissimo valore aggiunto dei PQ.

45 Gli auditor della Corte hanno quindi analizzato questi due indicatori. Per quanto riguarda la partecipazione a Orizzonte 2020, tutti i paesi “oggetto dell’ampliamento” mostrano un livello di partecipazione a Orizzonte 2020 più basso rispetto ai paesi che non ne erano oggetto (cfr. figura 5).

Figura 5 – Fondi di Orizzonte 2020 impegnati, per paese, in termini relativi ed assoluti (alla fine del programma)

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base della banca dati di Orizzonte 2020.

46 Tuttavia, questa statistica è largamente influenzata dalla dimensione di ciascun paese. Se si tiene conto della dimensione dei paesi, emerge un quadro diverso, più utile. Gli auditor della Corte hanno normalizzato i dati in base alla popolazione (fondi impegnati pro capite) e al numero di ricercatori (in equivalenti a tempo pieno). Per tener conto di eventuali distorsioni legate alle diverse scale salariali, i dati sono stati anche normalizzati in base al PIL (cfr. figura 6).

Figura 6 – Fondi di Orizzonte 2020, per paese, normalizzati per popolazione (pro capite), per equivalenti tempo pieno di ricercatori e per PIL (alla fine del programma)

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base dei dati di Eurostat e della banca dati di Orizzonte 2020.

47 Dalla figura 6 emergono importanti differenze tra i paesi “oggetto dell’ampliamento”. La maggior parte di questi figura nella parte bassa della classifica. Tuttavia, i migliori tra i paesi “oggetto dell’ampliamento” hanno un livello di partecipazione simile a quello dei paesi non oggetto dell’ampliamento aventi la migliore performance. Ciononostante, tutti i paesi “oggetto dell’ampliamento” in Orizzonte 2020, tranne il Lussemburgo, hanno conservato il loro status in Orizzonte Europa (cfr. paragrafo 08).

48 Analoghe differenze sono visibili in termini di partecipazione dei paesi alle reti di ricerca (cfr. figura 7). Nella relazione From Horizon 2020 to Horizon Europe – Monitoring Flash del 2018, la Commissione osservava che “[...] numerosi paesi UE-13 si trovano continuamente in fondo alla classifica nel periodo” [trad. della Corte].

Figura 7 – Indicatore di attività di rete, normalizzato secondo la dimensione del paese (alla fine del programma)

Fonte: quadro operativo di Orizzonte 2020.

49 Differenze emergono anche in seno al gruppo dei paesi “oggetto dell’ampliamento” in termini di fondi impegnati a tal fine (cfr. figura 8). Circa la metà dei fondi per l’ampliamento di Orizzonte 2020 è andata solo a tre dei 15 paesi. Tuttavia, questa variabile è largamente influenzata dalla dimensione del paese. Un quadro più utile emerge quindi se si normalizzano i dati in base alla popolazione (cfr. figura 9). Anche i paesi “oggetto dell’ampliamento” meno connessi (cfr. paragrafo 47) beneficiano in misura minore delle misure di ampliamento.

Figura 8 – Fondi per l’ampliamento in Orizzonte 2020, per paese (alla fine del programma)

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base della banca dati di Orizzonte 2020.

Figura 9 – Fondi per l’ampliamento in Orizzonte 2020, pro capite (alla fine del programma)

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base della banca dati di Orizzonte 2020.

50 Facendo luce in particolare sulle due misure analizzate (cfr. paragrafo 14), gli auditor della Corte hanno riscontrato quanto segue.

  • Più del 60 % dei progetti del Raggruppamento finanziati nell’ambito di Orizzonte 2020 sono attuati da solo quattro paesi “oggetto dell’ampliamento”. Cipro è in testa con sei progetti (24 %). Cinque paesi non hanno avuto alcun progetto del Raggruppamento (cfr. allegato VI per maggiori dettagli).
  • Circa il 51 % dei progetti delle Cattedre SER sono concentrati in due soli paesi “oggetto dell’ampliamento”. Tre paesi non hanno ospitato alcun progetto delle Cattedre SER e quattro ne hanno ospitato solo uno (cfr. allegato VI per maggiori dettagli).

51 Le stesse ragioni che spiegavano la bassa partecipazione dei paesi nel passato (cfr. paragrafi 05 e 20-21) spiegano il divario esistente in seno al gruppo dei paesi “oggetto dell’ampliamento”. Sebbene l’esperienza maturata con i PQ e in particolare con le misure di ampliamento miri ad aiutare i paesi a migliorare la capacità di preparare proposte di progetto competitive e a istituire collaborazioni, questo effetto si manifesterà solo nei prossimi anni (cfr. paragrafo 12).

L’attuazione delle misure di ampliamento ha incontrato difficoltà, ma mostra i primi risultati

52 Gli auditor della Corte hanno individuato gli aspetti importanti ai fini di una attuazione senza intoppi. Essi sono:

  • il tempestivo arrivo dei fondi complementari per i progetti del Raggruppamento, in quanto di solito tali fondi coprono i costi per infrastrutture e attrezzature. Inoltre, infrastrutture e attrezzature all’avanguardia sono fattori essenziali per attrarre i ricercatori internazionali;
  • assunzione di ricercatori internazionali, per portare eccellenza in materia di R&I al paese;
  • conseguimento della sostenibilità. Per ottenere un impatto duraturo, i centri di eccellenza del Raggruppamento devono divenire autosufficienti nel lungo periodo, e devono dimostrare questa finalità in un piano imprenditoriale allegato alla loro proposta di progetto. Per conseguire l’eccellenza in modo sostenibile4, i progetti delle Cattedre SER devono indurre cambiamenti strutturali negli istituti ospitanti.

53 Gli auditor della Corte hanno tenuto colloqui con i beneficiari dei progetti, le autorità di gestione e i punti di contatto nazionali, hanno analizzato la documentazione a supporto (convenzioni di sovvenzione e relazioni di monitoraggio) per valutare se i progetti controllati siano riusciti a tener conto di questi aspetti. Al momento dell’audit, non era stato completato alcun progetto del Raggruppamento, ma quattro progetti delle Cattedre SER si erano appena conclusi. Gli auditor della Corte hanno altresì valutato se le misure di ampliamento avessero iniziato a contribuire a colmare il divario in termini di innovazione.

I finanziamenti complementari sono spesso arrivati con ritardo

54 Secondo le convenzioni di sovvenzione, il valore dei finanziamenti complementari per i 24 progetti del Raggruppamento in corso ammontava a 784 milioni di euro, più del doppio della dotazione di Orizzonte 2020. I programmi operativi del FESR hanno fornito il 44 % di tutti i finanziamenti complementari. Il restante 56 % è composto di risorse nazionali (pubbliche e private), contributi in natura, sovvenzioni ed entrate generate dai centri di eccellenza.

55 Gli auditor della Corte hanno effettuato un esame documentale e una dettagliata analisi di tutti i progetti del Raggruppamento, dai quali è emerso che il 55 % dei beneficiari del primo invito ed almeno il 28 % del secondo invito avevano sperimentato ritardi nell’ottenere i fondi complementari, in particolare quelli provenienti dai programmi operativi (FESR più cofinanziamento nazionale). Le informazioni sull’entità dei fondi complementari erogati per il secondo invito sono limitate, perché tutti i progetti erano in corso da meno di un anno e mezzo nel momento in cui gli auditor della Corte hanno raccolto i dati.

56 Questi lunghi tempi – in un caso quasi due anni (cfr. riquadro 3) – nonché le farraginose procedure amministrative necessarie per ottenere i fondi complementari (del FESR e/o nazionali) sono stati alcuni dei motivi addotti per giustificare i ritardi di costruzione o ristrutturazione dei locali avvenuti per quattro dei sei progetti. Una indagine presso i beneficiari di 24 progetti del Raggruppamento, condotta dalla REA a sostegno della propria relazione del 2021 sull’impatto delle politiche, è giunta a conclusioni simili per quanto riguarda i ritardi. Dall’indagine è inoltre emerso che, all’inizio del 2021, i locali del 60 % dei beneficiari dell’invito del 2016 non erano stati ancora costruiti o ristrutturati.

57 In aggiunta ai ritardi precedentemente discussi, per quattro dei sei progetti del Raggruppamento inclusi nel campione della Corte vi sono state difficoltà nel gestire i fondi complementari, principalmente a causa di problemi legali o di tempistica. Tra gli esempi di tali problematiche individuate dagli auditor della Corte mediante varie analisi figurano i seguenti:

  • per quanto riguarda la tempistica, i bandi FESR per l’erogazione di finanziamenti complementari non sono stati coordinati con i corrispondenti inviti del Raggruppamento. Questa problematica è già stata evidenziata in una relazione tecnica del 2018 dal Centro comune di ricerca della Commissione.
  • I progetti di Orizzonte 2020 possono durare fino al 2026 e le spese sono accettate fino a quella data. Tuttavia, solo le spese sostenute prima della fine del 2023 sono ammissibili al finanziamento tramite i fondi FESR. I beneficiari si lamentano del fatto che sarà difficile spendere i fondi complementari FESR loro assegnati entro detto termine ultimo. Ciò è particolarmente preoccupante per i progetti finanziati nell’ambito del secondo invito del Raggruppamento (convenzioni di sovvenzione firmate nel 2019-2020); cfr. riquadro 3. Gli auditor della Corte hanno riscontrato che per otto dei dieci progetti finanziati nel quadro dell’invito del 2016 si erano già verificati ritardi ed erano state richieste proroghe. Hanno inoltre accertato che anche la pandemia di COVID-19 ha inciso sui calendari. Pertanto, ancora più progetti finanziati nel quadro del secondo invito sperimenteranno probabilmente lo stesso problema, e la loro attuazione sarà messa a rischio, specie se non verranno forniti fondi nazionali che compensino i finanziamenti FESR perduti.

Riquadro 3

Esempio di difficoltà incontrate da un progetto del Raggruppamento con fondi complementari del FESR

Il beneficiario ha firmato una convenzione di sovvenzione di Orizzonte 2020 nell’ottobre 2019. La convenzione includeva una lettera con la quale una autorità di gestione si impegnava a erogare finanziamenti del FESR. Nel febbraio 2020, l’autorità di gestione ha bandito un invito ad hoc per questo progetto, chiedendo un gran numero di documenti. Da allora, il termine ultimo per presentare i documenti è stato prorogato tre volte e l’autorità di gestione ha richiesto documenti aggiuntivi in sei occasioni (da ultimo nel maggio 2021) per completare l’intero processo di valutazione. Dopo un oneroso e lungo processo di valutazione dell’autorità di gestione, la convenzione di sovvenzione del FESR è stata firmata nel giugno 2021, quasi due anni dopo quella di Orizzonte 2020.

Il bando del FESR prevedeva la possibilità di utilizzare il 20 % della sovvenzione per la ristrutturazione di immobili. Nel gennaio 2021, l’autorità di gestione ha revocato questa clausola, ritenendo che i costi per infrastrutture non potessero essere finanziati nel quadro del programma operativo. La soluzione proposta era di ridurre l’importo della sovvenzione e bandire un nuovo invito, nel quadro di un’altra misura, per coprire i costi per infrastrutture. A fine giugno 2021, il secondo invito doveva ancora essere bandito.

Le spese relative alla sovvenzione FESR devono essere sostenute entro fine settembre 2023 benché, secondo il piano imprenditoriale allegato alla convenzione di sovvenzione, si contasse sul fatto di poter utilizzare i fondi FESR nel corso di tutto il periodo di attuazione del progetto (fino a fine 2026). Il beneficiario ha affermato che è improbabile che i fondi vengano assorbiti in così poco tempo (dal giugno 2021 al settembre 2023).

58 I progetti delle Cattedre SER possono beneficiare anche di finanziamenti aggiuntivi a valere sui fondi FESR. Tra quelli nel campione della Corte, due progetti su cinque hanno ricevuto tali finanziamenti, ma ancora una volta con notevole ritardo: in un caso, quattro anni dopo la concessione della sovvenzione di Orizzonte 2020.

59 La REA, responsabile della selezione e dell’attuazione dei progetti, non era in grado di svolgere né una approfondita valutazione ex ante dei fondi complementari impegnati per i progetti del Raggruppamento, né un monitoraggio ex post dell’effettiva erogazione di detti fondi. Ciò limita la capacità della REA di adottare azioni correttive in caso di necessità. Come sottolineato nella relazione del 2021 della REA sull’impatto delle politiche:

  • “Per i progetti del Raggruppamento non sempre le relazioni sui fondi complementari vengono redatte in modo uniforme e armonizzato”, rendendo quindi difficile confrontare i finanziamenti ricevuti con gli impegni indicati nella domanda per il progetto;
  • “l’erogazione dei fondi complementari [...] necessita di un più attento monitoraggio” [trad. della Corte].

60 Gli auditor della Corte hanno analizzato i dati sui fondi complementari nelle convenzioni di sovvenzione per tutti i progetti del Raggruppamento, rilevando che non sono presentati in modo chiaro né coerente. La REA, nella relazione sull’impatto delle politiche, è giunta a conclusioni simili. In particolare, gli auditor della Corte hanno riscontrato che:

  • il 28 % di tutte le proposte di progetto includeva sia finanziamenti complementari garantiti sia finanziamenti non garantiti (sovvenzioni concesse a seguito di una gara, proventi di progetti di ricerca, ecc.), senza distinguere tra queste due categorie;
  • il 56 % di tutte le proposte di progetto includeva finanziamenti complementari sotto forma di contributi in natura, ma non veniva descritto in modo adeguato come erano valutati i contributi in natura;
  • il 36 % dei progetti includeva fondi complementari che andavano oltre il periodo settennale per i progetti del Raggruppamento. Non sempre le proposte di progetto includevano informazioni sufficienti a calcolare quale percentuale dell’impegno ricadesse entro i sette anni. Inoltre, per la REA è impossibile verificare se i fondi complementari siano effettivamente erogati dopo la conclusione di un progetto.

61 La Corte osserva che la REA e/o la Commissione hanno preso le prime misure in risposta alle conclusioni della relazione della REA del 2021 sull’impatto delle politiche. In particolare, esse hanno standardizzato: i) le informazioni sui finanziamenti complementari da fornire con la proposta di progetto e ii) la rendicontazione dei finanziamenti complementari erogati (in modo che gli impegni possano essere raffrontati agli importi effettivamente ricevuti), e i contributi in natura non possono più essere conteggiati come finanziamenti complementari.

62 Per quanto riguarda le difficoltà che incidono sul monitoraggio (cfr. paragrafo 59), la Corte ha riscontrato che esse sono parzialmente dovute al fatto che le lettere con le quali le autorità nazionali e altri finanziatori si impegnano a fornire fondi complementari sono talvolta vaghe e non possono esser fatte rispettare. Ad esempio:

  • non vi è alcuna indicazione dell’importo impegnato;
  • vengono utilizzate espressioni quali “valuteremo di contribuire [...] fino a euro [...] l’anno”;
  • contengono un impegno generale relativo a tutti i progetti in lizza per un dato paese, con il rischio di non poter finanziare tutti quelli infine selezionati.

L’assunzione di personale internazionale ha richiesto molto tempo

63 Sulla base dei colloqui avuti con i beneficiari dei progetti e dell’analisi delle relazioni periodiche sullo stato di avanzamento dei progetti inclusi nel campione della Corte (cfr. paragrafo 15), la Corte ha constatato che l’assunzione di personale internazionale si è rivelata difficoltosa e ha richiesto molto tempo (cfr. tabella 2). Nella relazione del giugno 2021 sull’impatto delle politiche, la REA ha raggiunto conclusioni simili.

Tabella 2 – Problematiche relative al personale, per i progetti inclusi nel campione della Corte

  Raggruppamento Cattedre SER
   Percentuale di progetti Osservazione Percentuale di progetti Osservazione
Difficoltà ad assumere personale 75 % Assunto almeno un ricercatore dall’estero. 80 % Assunto un ricercatore internazionale di alto profilo per la posizione di titolare della cattedra.
  50 % Problemi nell’assumere personale internazionale. 80 % Problemi nell’assumere personale internazionale.
Difficoltà a trattenere il personale -- -- 60 % Il titolare della cattedra è cambiato durante il periodo di finanziamento.
      50 % Non si è riusciti a trattenere il titolare della cattedra dopo la fine del finanziamento dell’UE.

Fonte: elaborazione della Corte dei conti europea.

64 Tra i motivi alla base di queste difficoltà vi è la necessità di traslocare e il fatto che in alcuni paesi “oggetto dell’ampliamento” una carriera nella ricerca viene percepita come poco attraente. Anche una retribuzione non attraente può influire, specie se i centri di ricerca sono enti pubblici, poiché i vincoli giuridici sulle condizioni di impiego che possono essere offerte al personale potrebbero limitare la capacità di reclutare ricercatori internazionali di alto livello. La REA ha confermato che i centri di eccellenza del Raggruppamento sono spesso stati propensi ad assumere candidati nazionali.

Assicurare la sostenibilità è tuttora problematico

65 Per essere sostenibili, i progetti devono competere per assicurarsi ulteriori sovvenzioni, oltre a generare introiti sfruttando i risultati della ricerca. A tal fine, due prerequisiti sono la buona visibilità dei lavori di ricerca e i collegamenti con il mondo imprenditoriale per portare le innovazioni sul mercato. Assicurare la sostenibilità rimane in primo luogo il compito dei beneficiari dei progetti e delle autorità pubbliche nazionali. Ciononostante, la Commissione può fornire strumenti per facilitare il percorso verso la sostenibilità.

66 Analizzando le relazioni periodiche sui progressi compiuti dai progetti più avanzati inclusi nel campione della Corte (cfr. paragrafo 16) e i proventi da questi generati è emerso che, per la maggior parte dei progetti, la sostenibilità non è stata assicurata. A tal proposito, le principali problematiche sono illustrate nella tabella 3.

Tabella 3 – Problematiche che incidono sulla sostenibilità a lungo termine dei progetti

Problematiche Raggruppamento, numero di progetti Cattedre SER, numero di progetti
Difficoltà a sfruttare commercialmente i risultati della ricerca 50 % 50 %
Nessuna borsa di ricerca assicurata oltre ai finanziamenti del Raggruppamento/delle Cattedre SER. 25 % 50 %
Nessun collegamento stabilito con il mondo imprenditoriale 50 % 50 %
Scarsa visibilità dei beneficiari percepita nell’ambiente di ricerca dell’UE 100 % 75 %

Fonte: Corte dei conti europea.

67 Gli auditor della Corte hanno analizzato le convenzioni di sovvenzione incluse nel campione dei progetti del Raggruppamento, constatando che il 75 % di esse includeva indicatori di performance per la commercializzazione. Tuttavia, al momento dell’audit, nessuno di detti indicatori era neanche lontanamente vicino al relativo valore-obiettivo. Inoltre, il 50 % dei progetti non ha finora generato alcun introito.

68 Le risultanze dell’analisi effettuata dagli auditor della Corte sulle problematiche incidenti sulla sostenibilità dei progetti del Raggruppamento sono coerenti con quelle ottenute dalla REA.

  • Nell’indagine su cui è basata la relazione della REA del 2021, l’80 % dei partecipanti al primo invito del Raggruppamento che hanno risposto ha affermato che erano stati in grado di attrarre sovvenzioni, ed il 50 % ha affermato di generare altri tipi di entrate. Non è però chiaro se le fonti di entrate disponibili saranno sufficienti a garantire la sostenibilità finanziaria dei centri di eccellenza. Inoltre, il 40 % di coloro che hanno risposto ha affermato di non essere ancora in grado di generare entrate diverse dai fondi di ricerca accordati in esito ad una gara.
  • Secondo un’altra analisi della REA dell’ottobre 2020, solo per tre dei rimanenti 10 progetti del Raggruppamento dell’invito del 2016 erano stati creati collegamenti con il mondo imprenditoriale.

69 Per quanto riguarda i progetti del Raggruppamento, al fine di migliorare la commercializzazione, la decisione di esecuzione di Orizzonte 2020 del Consiglio prevedeva la possibilità di “stabilire collegamenti con poli d’innovazione e di riconoscere l’eccellenza nelle regioni e negli Stati membri con prestazioni meno soddisfacenti dal punto di vista dell’RSI, anche attraverso verifiche inter pares e l’attribuzione di riconoscimenti dell’eccellenza agli istituti che soddisfano le norme internazionali”. Tuttavia, la Commissione non ha istituito pratiche di verifiche inter pares ed ha istituito solo in maniera limitata riconoscimenti dell’eccellenza.

70 La Corte osserva che, nell’ambito della filiera “ampliamento” di Orizzonte Europa, la Commissione ha introdotto una nuova misura per sostenere i “poli di eccellenza”. Uno degli intenti è creare migliori collegamenti tra scienza e mondo imprenditoriale. Tuttavia, non vi è alcuna garanzia che gli attuali progetti del Raggruppamento beneficeranno di detta iniziativa: ad esempio, i poli di eccellenza sono tematici, per cui i progetti del Raggruppamento riguardanti tematiche diverse da quelle coperte dai poli potrebbero non rientrarvi. Inoltre, questa iniziativa non pone rimedio alla mancanza di conoscenze e di esperienza dei beneficiari su come valorizzare al meglio i risultati delle rispettive ricerche.

71 Nel quadro di Orizzonte 2020 e di Orizzonte Europa vi sono ulteriori iniziative a disposizione di tutti gli Stati membri che cercano di creare collegamenti tra la comunità dei ricercatori ed il mondo imprenditoriale, quali le comunità della conoscenza e dell’innovazione. Tuttavia, la Commissione non ha promosso in maniera attiva la creazione di collegamenti tra i progetti e le comunità dell’innovazione.

72 Al fine di diffondere i risultati della ricerca e promuoverne lo sfruttamento, la Commissione gestisce una banca dati specifica nota come Servizio comunitario di informazione in materia di ricerca e sviluppo (CORDIS). Detta banca dati fornisce informazioni su tutte le attività di ricerca e sviluppo finanziate dall’UE, comprese risultanze dei progetti e pubblicazioni, che i beneficiari dei progetti sono tenuti a registrare in CORDIS. Gli auditor della Corte hanno però riscontrato che le informazioni presenti in CORDIS non sono aggiornate e sono solo in parte attendibili (specie per quanto riguarda i progetti delle Cattedre SER).

Vi sono le prime prove di risultati concreti

73 Considerando che uno degli obiettivi delle misure di ampliamento (cfr. paragrafo 05) era espandere la partecipazione dei paesi “oggetto dell’ampliamento” a Orizzonte 2020, e tenendo conto del fatto che ci si attende che l’impatto delle misure si manifesterà solo nel medio e lungo periodo (cfr. paragrafo 12), gli auditor della Corte hanno esaminato le prime tendenze in termini di partecipazione. Inoltre, hanno verificato se i progetti stessero già ottenendo i primi risultati concreti.

74 La percentuale di fondi che i paesi “oggetto dell’ampliamento” si sono assicurata è aumentata tra il 7° PQ e Orizzonte 2020 (+1,7 punti percentuali ed un balzo pari a +31 % in termini relativi) (cfr. tabella 4). Tutti i paesi “oggetto dell’ampliamento”, tranne Croazia ed Ungheria, hanno aumentato la propria partecipazione, sia in punti percentuali sia in termini relativi (per informazioni dettagliate su ciascuno Stato membro, cfr. allegato VI).

Tabella 4 – Percentuale di fondi del 7° PQ e di Orizzonte 2020 impegnati, per gruppo di paesi (alla fine di entrambi i programmi)

  Fondi del 7° PQ impegnati (A) Fondi di O 2020 impegnati (B) Variazione
(B-A)
Variazione (in %)
(B-A)/A
Paesi dell’UE “oggetto dell’ampliamento” 5,5 % 7,2 % + 1,7 + 31
Paesi dell’UE non oggetto dell’ampliamento 68,4 % 71,5 % + 3,1 + 4,5
Regno Unito 15,5 % 11,5 % - 4,0 - 25,8
Paesi non-UE (escluso Regno Unito) 10,6 % 9,7 % - 0,9 - 8,0

Fonte:Corte dei conti europea, sulla base delle banche dati del 7° PQ e di Orizzonte 2020 (O 2020).

75 Dopo aver dedotto gli impegni per l’ampliamento, l’aumento dei fondi impegnati per i paesi “oggetto dell’ampliamento” è stato meno marcato, dell’1,1 % in punti percentuali e del 20 % in termini relativi. I paesi con una più forte partecipazione alle misure di ampliamento (cfr. figura 9) erano anche fra quelli in cui la partecipazione è maggiormente aumentata tra il 7° PQ e Orizzonte 2020 in termini di finanziamenti (cfr. tabella 10 dell’allegato VI) e di attività di rete (cfr. figura 7).

76 Gli auditor della Corte hanno riscontrato che i progetti del campione avevano già prodotto una serie di effetti positivi tangibili e intangibili. Per i progetti del Raggruppamento, tra detti effetti figurano i seguenti.

  • Secondo i beneficiari e le autorità di gestione, le autorità nazionali e regionali hanno mostrato molto interesse politico sia per i singoli progetti che, più in generale, per la R&I nei paesi “oggetto dell’ampliamento”.
  • I progetti hanno costituito una fonte di occupazione per ricercatori e innovatori (tre dei quattro nuovi centri del primo invito analizzati dagli auditor della Corte hanno creato ognuno fino a 70 posti di lavoro nella ricerca).
  • Stanno già emergendo alcune realizzazioni, principalmente sotto forma di pubblicazioni scientifiche (quattro progetti per il primo invito, mentre è ancora troppo presto per i progetti del secondo invito).
  • I progetti hanno raccolto più fondi complementari di quanto richiesto (cfr. paragrafo 11).

77 Alcuni primi effetti positivi dei progetti delle Cattedre SER sono i seguenti.

  • I beneficiari e le autorità di gestione comunicano un riconoscimento internazionale per i titolari delle cattedre e gli istituti ospitanti.
  • L’80 % dei progetti inclusi nel campione ha beneficiato di maggiori attività di rete.
  • Il 60 % dei progetti inclusi nel campione ha generato cambiamenti strutturali presso l’istituto ospitante.

78 Il riquadro 4 fornisce due esempi di progetti promettenti che mostrano risultati concreti.

Riquadro 4

Esempi di risultati positivi

Progetto del “Raggruppamento”: primi risultati promettenti

Il progetto è stato avviato nel 2017 per un periodo di cinque anni. Dopo quattro anni, il centro di eccellenza da poco istituito occupava già 68 persone di 17 paesi. I partner più avanzati hanno fornito sostegno per la creazione di collegamenti e l’assunzione di ricercatori internazionali.

Nei primi quattro anni, detto centro si è assicurato finanziamenti per 47 progetti di ricerca (compresi otto progetti di Orizzonte 2020), ha prodotto un numero significativo di pubblicazioni scientifiche, ha stabilito collegamenti con il mondo imprenditoriale e ha depositato una domanda di brevetto.

Progetto delle Cattedre SER: risultati positivi

Il progetto è iniziato nel luglio 2015 ed è durato sei anni. Il titolare della cattedra ha fornito risultati concreti e lavora presso l’istituzione ospitante anche ora che il progetto ha avuto termine. In particolare, il progetto ha spinto l’istituto ospitante a: i) adottare la Carta europea dei ricercatori e il codice di condotta per l’assunzione dei ricercatori; ii) migliorare le attività di rete internazionali; iii) aumentare del 20 % il numero di pubblicazioni riviste da pari nel campo di ricerca della cattedra SER; iv) istituire un ufficio per il trasferimento delle tecnologie, che ha contribuito ad un aumento della collaborazione con l’industria e allo sfruttamento dei risultati della ricerca (nuove invenzioni, brevetti, licenze commerciali e spin-off).

In aggiunta, la squadra di ricerca ha partecipato con successo a gare per ottenere sovvenzioni, tra cui sovvenzioni internazionali. Ha anche svolto un ruolo molto attivo nella ricerca relativa alla COVID-19.

La Commissione non ha preso sufficienti disposizioni per il monitoraggio dell’impatto delle misure di ampliamento

79 Il regolamento finanziario dell’UE dispone che la Commissione stabilisca gli obiettivi dei programmi e verifichi i progressi compiuti verso il loro conseguimento mediante indicatori di performance. La Corte ha verificato se i meccanismi di monitoraggio delle misure di ampliamento fossero adeguati.

80 Nella relazione annuale sull’esercizio 2015, la Corte aveva già evidenziato debolezze nella concezione di Orizzonte 2020, in particolare per quel che concerne gli indicatori di performance, nonché per quanto riguarda gli obiettivi eccessivamente generali e di alto livello.

81 Tra gli indicatori definiti per Orizzonte 2020, solo uno era specifico per la filiera dell’ampliamento (ma limitatamente alle Cattedre SER e alle attività di gemellaggio): “Evoluzione [in percentuale] (rispetto ad un periodo di riferimento [3 anni] precedente la firma della convenzione di sovvenzione) delle pubblicazioni su riviste ad elevato impatto nel determinato campo di ricerca dell’organizzazione di ricerca finanziata” [trad. della Corte].

82 Dal 2016, in numerosi documenti preparati per la Commissione o la REA è stata sottolineata l’importanza di introdurre la raccolta di dati per indicatori-chiave di performance (ICP) specifici e misurabili5, specie per i progetti del Raggruppamento. Ad esempio, la REA ha suggerito ICP che misurino i “cambiamenti strutturali” in una organizzazione, oppure indicatori per le informazioni fornite nelle proposte di progetto, quali numero di brevetti, accordi di licenza, ricercatori assunti e nuovi progetti di ricerca finanziati.

83 In risposta a questi suggerimenti, il programma di lavoro della Commissione per il 2018-2020 conteneva, quanto all’ampliamento, i seguenti dettagli pertinenti per il monitoraggio:

  • nel quadro del Raggruppamento, il potenziale impatto dei centri di eccellenza nuovi/ristrutturati doveva essere rafforzato tramite ICP misurabili, mentre i miglioramenti a medio/lungo termine nell’ecosistema di R&I dovevano essere dimostrati anche tramite indicatori (ad esempio, intensità di ricerca);
  • nel quadro delle Cattedre SER, il programma di lavoro forniva esempi di indicatori per misurare l’aumento dell’eccellenza nella ricerca (ad esempio, pubblicazioni su riviste oggetto di peer review, accordi di collaborazione con imprese, proprietà intellettuale, nuovi prodotti e servizi innovativi).

84 Tuttavia, la Commissione non ha definito alcun ICP dettagliato per la misura del Raggruppamento, e gli indicatori per la misura delle Cattedre SER mancavano di valori di partenza e di valori-obiettivo. Gli indicatori avrebbero invece dovuto essere definiti in dettaglio nella convenzione di sovvenzione applicabile ad ogni progetto. L’assenza di indicatori comuni rende difficile trarre conclusioni in merito all’impatto.

85 I beneficiari dei progetti sono tenuti a rendicontare periodicamente sullo stato di avanzamento. In aggiunta, la REA effettua periodiche indagini per valutare gli effettivi progressi compiuti, in particolare per i progetti del Raggruppamento. Tramite dette indagini, è riuscita ad individuare le principali problematiche che incidono sui progetti (cfr. paragrafo 56).

86 I progetti dell’ampliamento sono intesi avere un impatto di medio/lungo periodo nei paesi ospitanti. A tal fine, le convenzioni di sovvenzione includono un “piano di diffusione e sfruttamento” che i beneficiari devono attuare dopo la fine del periodo di finanziamento dell’UE. La Commissione non ha però previsto alcun follow-up o monitoraggio dei progetti dopo la fine del periodo di finanziamento.

Conclusioni e raccomandazioni

87 La conclusione generale della Corte è che le misure di ampliamento di Orizzonte 2020 erano adatte allo scopo, in quanto hanno ovviato a molte delle cause della bassa partecipazione di alcuni Stati membri ai programmi quadro. Tuttavia, date le disparità esistenti nell’ecosistema della R&I tra i paesi “oggetto dell’ampliamento”, non tutti questi paesi ne hanno tratto beneficio in egual misura. Ci si attende che il pieno impatto delle misure si realizzerà del tutto solo nei prossimi anni. Dette misure, insieme ad altre misure dell’UE che promuovono le riforme, possono avviare progressi nella R&I nei paesi destinatari, ma un vero cambiamento sostenibile dipende dal fatto che i governi nazionali facciano fino in fondo la loro parte per rendere prioritaria la R&I, sia in termini di investimenti che di riforme.

88 Le misure di ampliamento di Orizzonte 2020 risolvono molti dei problemi individuati che hanno avuto un’incidenza negativa sulla performance in materia di R&I. Ciononostante, agiscono principalmente da catalizzatore dei progressi, in quanto il ruolo decisivo per la performance di un paese è svolto dai livelli di investimento nazionali in R&I, nonché dalle riforme, e quindi da decisioni strategiche nazionali (cfr. paragrafi 20-27).

89 Il Meccanismo di sostegno delle politiche è parte di un insieme di strumenti che l’UE ha posto in essere per avviare riforme negli Stati membri; il più recente di tali strumenti è il dispositivo per la ripresa e la resilienza. La Commissione ha utilizzato quanto appreso dal Meccanismo di sostegno delle politiche, specie dal 2019 in poi, per contribuire, in modo selettivo, al lavoro da essa svolto nell’ambito del Semestre europeo. Tuttavia, il Meccanismo di sostegno delle politiche è riuscito ad indurre i cambiamenti necessari nei sistemi nazionali solo in misura ridotta, poiché: i) le risorse disponibili per il Meccanismo di sostegno delle politiche erano limitate; ii) non tutti i paesi “oggetto dell’ampliamento” hanno richiesto il sostegno di tale meccanismo; iii) gli Stati membri erano liberi di decidere in che misura attuare le riforme individuate nel contesto del Meccanismo di sostegno delle politiche (cfr. paragrafi 28-37).

90 La Commissione non ha ancora integralmente attuato le raccomandazioni contenute nella valutazione del Meccanismo di sostegno delle politiche da essa condotta nel 2019 ed ha affermato di voler: i) sviluppare un ulteriore dialogo sulle strategie nazionali sia tra essa e gli Stati membri desiderosi di impegnarsi in quel processo sia tra gli Stati membri stessi; ii) fare di più per la diffusione e la comunicazione. Nel quadro dell’“MSP Aperto”, una nuova componente del Meccanismo di sostegno delle politiche basato sulla domanda (periodo 2021-2027), gli Stati membri possono chiedere sostegno per attuare le riforme dei propri sistemi di R&I, ma la Commissione deve ancora definire tutti gli aspetti pratici (cfr. paragrafi 38-41).

Raccomandazione 1 – Accrescere l’utilizzo del Meccanismo di sostegno delle politiche

Per usare efficacemente gli strumenti a propria disposizione per indurre nei sistemi nazionali di R&I quei cambiamenti necessari per progredire nei paesi “oggetto dell’ampliamento”, la Commissione dovrebbe:

  1. tradurre in interventi concreti le proprie intenzioni riguardanti: i) una migliore diffusione e comunicazione dei risultati del Meccanismo di sostegno delle politiche e ii) il miglioramento del dialogo (ad esempio, decidere sulla finalità, gli strumenti, la tempistica e la periodicità del dialogo); ciò dovrebbe contribuire al lavoro della Commissione nell’ambito del Semestre europeo e al monitoraggio da essa svolto sui “traguardi” stabiliti nei piani per la ripresa e la resilienza;
  2. concepire l’“MSP Aperto” in modo tale che possa fornire sostegno continuo alle autorità nazionali che attuano le riforme, sia le riforme derivanti dalle raccomandazioni scaturenti dalle attività del Meccanismo di sostegno delle politiche oppure richieste nel contesto del Semestre europeo, sia quelle che le autorità si sono impegnate a realizzare nei piani per la ripresa e la resilienza.

Termine di attuazione: fine 2022 per il punto a) e metà 2023 per il punto b).

91 La Corte ha constatato che la maggior parte dei paesi “oggetto dell’ampliamento” era in fondo alla classifica per partecipazione a Orizzonte 2020 (importo pro capite ricevuto) e in termini di attività di collegamento con partner nell’UE. Ciononostante, alcuni paesi avevano livelli di partecipazione e attività di collegamento simili ai paesi non oggetto dell’ampliamento con la migliore performance (cfr. paragrafi 45-51).

92 La decisione in merito a quali paesi dovessero beneficiare delle misure di ampliamento di Orizzonte Europa è stata presa dai co-legislatori e non verrà riesaminata a metà del programma. La Commissione ha fornito analisi a sostegno di alcuni indicatori scelti per le cause della scarsa performance. L’analisi non ha tenuto conto né del grado di partecipazione a precedenti programmi quadro né del grado di attività di collegamento con partner nell’UE (cfr. paragrafi 42-44).

Raccomandazione 2 – Mirare ad una partecipazione maggiormente bilanciata dei paesi “oggetto dell’ampliamento” alle misure di ampliamento

Per evitare situazioni in cui la maggior parte dei progetti dell’ampliamento vada solo a pochi paesi, la Commissione dovrebbe monitorare attentamente i livelli di partecipazione nei paesi “oggetto dell’ampliamento” nel quadro di Orizzonte Europa e, nel caso di continui significativi squilibri, dovrebbe introdurre misure per ampliare maggiormente la platea di partecipanti.

Termine di attuazione: nel corso dell’attuazione delle misure di ampliamento

93 I beneficiari dei progetti del Raggruppamento e delle Cattedre SER hanno sperimentato una serie di problemi che hanno provocato ritardi e/o potrebbero incidere negativamente sui risultati dei progetti (cfr. paragrafi 52-53). I problemi hanno riguardato in particolare:

  • i ritardi nel ricevere finanziamenti complementari alle sovvenzioni di Orizzonte 2020, la maggior parte dei quali, specie per i progetti del Raggruppamento, proviene dal FESR. Inoltre, sebbene i progetti del Raggruppamento possano durare fino al 2026, le spese finanziate con sovvenzioni del FESR devono essere sostenute entro la fine del 2023: alcuni beneficiari potrebbero quindi avere difficoltà ad assorbire i fondi (cfr. paragrafi 54-62).
  • l’assunzione di ricercatori internazionali (cfr. paragrafi 63-64), che si è rivelata onerosa in termini di tempo, ma che alla fine è stata conseguita per la maggioranza dei progetti;
  • la sostenibilità a lungo termine dei progetti, ad esempio concentrandosi sulla visibilità e creando collegamenti con il mondo imprenditoriale per promuovere lo sfruttamento dei risultati della ricerca (cfr. paragrafi 65-72).

94 I fondi complementari sono cruciali, in particolare per finanziare le infrastrutture e le attrezzature presso i centri di eccellenza sostenuti dal Raggruppamento. Tuttavia, la REA non era in grado di valutare e monitorare in modo idoneo questi fondi, principalmente a causa della mancanza di dati armonizzati o, in alcuni casi, della natura vaga degli impegni assunti dai finanziatori (cfr. paragrafi 59-62).

Raccomandazione 3 – Facilitare la tempestiva disponibilità dei finanziamenti complementari

Per ridurre il rischio che i progetti abbiano difficoltà ad ottenere i fondi complementari dai programmi operativi del FESR, la Commissione dovrebbe esortare le autorità di gestione a seguire una procedura semplificata per approvare le sovvenzioni, ad esempio tenendo pienamente conto della valutazione effettuata nel contesto del finanziamento di Orizzonte 2020.

Termine di attuazione: fine 2022.

95 I progetti del Raggruppamento e delle Cattedre SER mirano a creare effetti di lunga durata. Tuttavia, per i progetti analizzati dalla Corte è emersa una limitata capacità di sfruttare i risultati della ricerca. La Commissione, pur garantendo che la sostenibilità resti di primaria responsabilità dei beneficiari e delle autorità pubbliche nazionali, fornisce sostegno anche a questo riguardo sotto forma di iniziative (nell’ambito di Orizzonte 2020 o Orizzonte Europa) miranti a creare collegamenti tra ricerca e mondo imprenditoriale. Tuttavia, non vi è alcuna garanzia che gli attuali progetti del Raggruppamento e delle Cattedre SER ne beneficeranno (cfr. paragrafi 65-71).

96 La banca dati CORDIS, che contiene i risultati dei progetti sostenuti dai vari programmi quadro, non viene utilizzata in modo efficace per promuovere la visibilità e facilitare lo sfruttamento dei risultati della ricerca effettuata nell’ambito del Raggruppamento e delle Cattedre SER, in quando non viene aggiornata in modo sistematico (cfr. paragrafo 72).

Raccomandazione 4 – Rafforzare la capacità dei beneficiari dei progetti di sfruttare i rispettivi risultati della ricerca

Per aumentare le prospettive di sostenibilità dei progetti, la Commissione dovrebbe:

  1. fornire sostegno (come ad esempio formazione e coaching) per progetti dell’ampliamento, specie quelli del Raggruppamento, per far sì che ci si occupi meglio della valorizzazione dei risultati della ricerca;
  2. promuovere i contatti tra beneficiari dei progetti e potenziali partner industriali, in particolare tramite le iniziative dell’UE esistenti (come le comunità della conoscenza e dell’innovazione) volte a creare collegamenti tra ricerca e impresa;
  3. Promuovere ulteriormente la visibilità dei progetti esortando i beneficiari a fornire periodici aggiornamenti sui risultati dei progetti e rendendoli disponibili al pubblico sulle piattaforme UE a tal fine create.

Data-obiettivo di attuazione: fine 2023.

97 Al momento dell’audit, era prematuro stabilire se le misure di ampliamento abbiano fornito l’atteso slancio alla performance dei paesi “oggetto dell’ampliamento”, in quanto eventuali effetti si concretizzeranno solo dopo l’inizio dell’attuazione di Orizzonte Europa. Non desta pertanto sorpresa il fatto che, alla fine del periodo di Orizzonte 2020, vi sia stato solo un aumento graduale del tasso di partecipazione dei paesi “oggetto dell’ampliamento” rispetto al 7°programma quadro (specie dopo aver detratto l’impatto del finanziamento separato per l’ampliamento) (cfr. paragrafi 73-75).

98 Ciononostante, anche in questa prima fase, e a dispetto delle difficoltà di attuazione precedentemente descritte, la Corte ha rilevato una serie di prime realizzazioni positive dei progetti del Raggruppamento e delle Cattedre SER. In particolare, le iniziative del Raggruppamento hanno attratto significativi importi di fondi complementari, hanno condotto alla pubblicazione di risultati scientifici e creato posti di lavoro per ricercatori; e la maggior parte dei progetti delle Cattedre SER ha contribuito alla realizzazione di cambiamenti strutturali presso i rispettivi istituti ospitanti (cfr. paragrafi 76-78).

99 Il monitoraggio del raggiungimento dell’obiettivo di “diffondere l’eccellenza e ampliare la partecipazione”, nonché delle singole misure (come il Raggruppamento e le Cattedre SER) è stato ostacolato dalla mancanza di indicatori di performance o, ove questi esistessero, dalla mancanza di valori di partenza e di valori-obiettivo. Inoltre, la Commissione non prevede di monitorare i singoli progetti dopo la chiusura, nonostante: i) uno dei principali obiettivi sia la continuità degli interventi; e ii) molti risultati ed impatti saranno visibili solo allora (cfr. paragrafi 79-86).

Raccomandazione 5 – Potenziare il monitoraggio delle misure di ampliamento

Per monitorare le misure di ampliamento e i relativi impatti in modo efficace, la Commissione dovrebbe:

  1. fissare obiettivi specifici e tradurli in adeguati indicatori chiave di performance a livello di misura;
  2. monitorare i progetti del Raggruppamento anche dopo la chiusura, per poter giungere a conclusioni in merito ai loro impatti a medio/lungo termine.

Termine di attuazione: fine 2024 per il punto a); due anni dopo la chiusura dei progetti per il punto b).

La presente relazione è stata adottata dalla Sezione IV, presieduta da Mihails Kozlovs, Membro della Corte dei conti europea, a Lussemburgo il 3 maggio 2022.

 

Per la Corte dei conti europea

Klaus-Heiner Lehne
Presidente

Allegati

Allegato I – Misure di ampliamento nel quadro di Orizzonte Europa

Nel quadro di Orizzonte Europa, le misure di ampliamento dispongono di una dotazione finanziaria di 2,95 miliardi di euro (il 3 % della dotazione finanziaria di Orizzonte Europa). Il regime è stato esteso ed include adesso quattro misure aggiuntive:

  • l’iniziativa di eccellenza per le università mira a trasformare il settore dell’istruzione superiore e gli ecosistemi che lo circondano, compresi i centri di ricerca non universitari;
  • i poli di eccellenza mirano a promuovere ecosistemi di innovazione nei paesi “oggetto dell’ampliamento” e oltre, a creare migliori collegamenti tra mondo accademico, mondo imprenditoriale e amministrazione pubblica, in linea con le strategie di specializzazione intelligente regionali o nazionali;
  • la circolazione dei cervelli consiste in un insieme di sovvenzioni diverse miranti ad accrescere l’attrattiva degli enti nei paesi “oggetto dell’ampliamento”, fornendo sovvenzioni per le quali concorrere e diffondendo pratiche di lavoro e di impiego attraenti;
  • lo strumento “Hop-on” consiste in sovvenzioni fornite a enti di paesi dalla bassa performance in termini di R&I che aderiscano ad azioni collaborative in tema di R&I già selezionate.

Nella tabella 5 viene illustrata la dotazione di bilancio di queste varie misure nel quadro di Orizzonte Europa.

Tabella 5 – Misure di ampliamento nel quadro di Orizzonte Europa

Misura/strumento Fondi disponibili (milioni di euro) Percentuale della dotazione finanziaria per l’ampliamento
Raggruppamento 743,6 26 %
Gemellaggio 486,2 17 %
Cattedre SER 343,2 12 %
COST 400,4 14 %
Iniziativa di eccellenza per le università 286,0 10 %
Poli di eccellenza (ecosistemi di innovazione) 257,4 9 %
Circolazione dei cervelli 143,0 5 %
Pacchetto di sostegno (comprendente l’“MSP Aperto”) 57,2 2 %
Strumento “Hop-on” 143,0 5 %

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base delle informazioni fornite dalla Commissione europea.

Allegato II – Metodologia

L’audit della Corte è stato basato sui seguenti elementi probatori:

  1. esame documentale di documentazione pubblica e di documenti interni della Commissione, quali: testi giuridici, linee-guida, valutazioni d’impatto, relazioni di valutazione e di monitoraggio, comunicazioni e altri documenti pertinenti;
  2. questionari e videoconferenze, volte ad accertare i fatti, tenute con autorità di gestione e punti di contatto nazionali per le misure di ampliamento di cinque Stati membri (Croazia, Polonia, Portogallo Romania e Slovenia) scelti in base alla performance in tema di R&I, alla partecipazione complessiva al PQ e in particolare alle misure di ampliamento;
  3. analisi statistica di dati provenienti da una serie di fonti: CORDA, Business Objects, quadro di valutazione dell’innovazione, Eurostat e CORDIS;
  4. analisi dettagliata di un campione di progetti del Raggruppamento e delle Cattedre SER scelti in modo ragionato, in particolare tra i progetti in avanzata fase di attuazione (cfr. tabella 6). Tale analisi dettagliata è consistita di: i) un esame dei documenti relativi ai progetti (proposte, convenzioni di sovvenzione, relazioni di monitoraggio, etc.); ii) questionari e videoconferenze volte ad accertare i fatti con i beneficiari;
  5. analisi dettagliata dei finanziamenti complementari per tutti i progetti del Raggruppamento.

Tabella 6 – Campione di progetti del Raggruppamento e delle Cattedre SER

Invito Numero di progetti finanziati Campione Copertura
Raggruppamento 2016-2017 10(1) 4 40 %
Raggruppamento 2018-2019 14 2 14 %
Totale Raggruppamento 24 6 25 %
Cattedre SER 59 5 8 %

Nota: (1) 11 progetti hanno inizialmente ottenuto una sovvenzione nell’ambito del Raggruppamento, ma un progetto è stato fermato nel 2020 (prima della fine dell’attuazione).

Fonte: Corte dei conti europea.

Allegato III – Relazione tra investimenti in R&I e performance della R&I

Gli auditor della Corte hanno riscontrato una correlazione positiva tra:

  • livello di investimenti nazionali in R&I pro capite e performance, come misurata dall’indice sintetico dell’innovazione del Quadro europeo di valutazione dell’innovazione. Più ingenti erano gli investimenti nazionali in R&I pro capite nel 2014-2020, più alto era il punteggio nel Quadro europeo di valutazione dell’innovazione del 2021 (cfr. figura 10);
  • il livello di investimenti nazionali in R&I pro capite (nel periodo 2014-2020) e il livello di partecipazione ad Orizzonte 2020 (cfr. figura 11).

Figura 10 – Correlazione tra investimenti nazionali in R&I pro capite (2014-2020) e Quadro europeo di valutazione dell’innovazione del 2021

Fonte: Corte dei conti europea, in basa a dati di Eurostat e del Quadro europeo di valutazione dell’innovazione.

La figura 11 illustra la correlazione tra investimenti pro capite nazionali in R&I (2014-2020) e partecipazione a Orizzonte 2020. Il coefficiente di determinazione, R2, che spiega la proporzione della variazione di una variabile che può prevedersi dall’altra variabile, è 0,45. Tuttavia, escludendo Cipro (valore anomalo), R2 aumenta fino a 0,65. La maggior parte dei paesi dell’ampliamento sono concentrati nell’angolo in basso a sinistra, il che denota bassi investimenti nazionali in R&I e pochi fondi di Orizzonte 2020 pro capite. Tutti i paesi “oggetto dell’ampliamento”, tranne Cechia e Lussemburgo, sono al di sotto della linea di tendenza.

Figura 11 – Correlazione tra investimenti nazionali in R&I pro capite (2014-2020) e partecipazione a Orizzonte 2020 (fondi impegnati alla fine del programma)

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base dei dati di Eurostat e della banca dati di Orizzonte 2020.

Allegato IV – Raccomandazioni specifiche per paese in materia di R&I

Nel 2014-2020, sono state formulate all’indirizzo dei paesi “oggetto dell’ampliamento” le seguenti raccomandazioni specifiche per paese in materia di R&I:

  • 2014: 10 dei 15 paesi “oggetto dell’ampliamento” sono stati destinatari di una raccomandazione, per lo più riguardante i collegamenti da creare tra R&I e politica industriale.
  • 2015-2018: ogni anno sono state formulate raccomandazioni rivolte ad un numero di paesi compreso tra due e cinque. Cinque paesi (Bulgaria, Croazia, Ungheria, Slovenia, Romania) non sono stati destinatari di alcuna raccomandazione.
  • 2019: a tutti i paesi “oggetto dell’ampliamento” tranne uno è stato raccomandato di concentrare su R&I la politica economica relativa agli investimenti.
  • 2020: 10 paesi su 15 sono stati destinatari di una raccomandazione, per lo più di concentrarsi sugli investimenti in R&I.

Allegato V – Indicatori utilizzati nell’analisi fornita dalla Commissione ai co-legislatori per la scelta dei paesi “oggetto dell’ampliamento”

  1. Orizzonte 2020:

    Uno Stato membro doveva avere un punteggio inferiore al 70 % dell’indicatore composito medio UE-27 dell’eccellenza della ricerca, che è composto di quattro variabili:

    • percentuale di pubblicazioni più spesso citate per le quali almeno uno degli autori ha un’affiliazione nel paese;
    • numero di università scientifiche e organismi pubblici di ricerca di punta nel paese;
    • domande di brevetto;
    • valore totale delle sovvenzioni del Consiglio europeo della ricerca ricevute.
  2. Orizzonte Europa:

    • reddito nazionale lordo inferiore al 90 % della media dell’UE;
    • per ogni paese, percentuale delle pubblicazioni scientifiche dei suoi ricercatori che si classificano nel primo 10 % delle citazioni (ossia citate da altri lavori di ricerca);
    • numero di domande di brevetto per milione di abitanti inferiore alla media dell’UE.

Allegato VI – Statistiche

La tabella 7 e la tabella 8 forniscono un quadro d’insieme della partecipazione dei paesi “oggetto dell’ampliamento” alle due misure analizzate. Può vedersi quante delle proposte di progetto presentate sono state ammesse a finanziamento alla fine del processo di selezione concorrenziale. Il principale fattore che influenza il tasso di successo di un paese è la performance complessiva in materia di R&I. Tra gli altri fattori rientrano, ad esempio, l’esperienza acquisita da precedenti partecipazioni, gli sforzi combinati profusi da attori nazionali per aumentare la riuscita della partecipazione ed i collegamenti di rete esistenti. Ciò è in linea con le osservazioni formulate dalla Corte nella relazione speciale 02/2020 (paragrafo 43) sullo strumento SME.

Tabella 7 – Proposte di progetti del Raggruppamento presentate e finanziate, per paese (alla fine del programma)

Paese Proposte presentate (A) Progetti finanziati (B) Tasso di successo (B/A) Percentuale di tutti i progetti finanziati
Cipro 41 6 15 % 24 %
Portogallo 21 3(2) 14 % 12 %
Cechia 28 3 11 % 12 %
Polonia 32 3 9 % 12 %
Lettonia 14 2 14 % 8 %
Ungheria 17 2 12 % 8 %
Bulgaria 28 2 7 % 8 %
Estonia 11 1 9 % 4 %
Slovacchia 18 1 6 % 4 %
Slovenia 20 1 5 % 4 %
Serbia(1) 30 1 3 % 4 %
Lituania 9 - 0 % -
Romania 44 - 0 % -
Croazia 16 - 0 % -
Malta 9 - 0 % -
Lussemburgo 2 - 0 % -

Note:

(1) Anche i paesi associati a Orizzonte 2020 possono partecipare alle misure di ampliamento.

(2) Compreso un progetto che è stato interrotto nel 2020 (ossia prima della fine dell’attuazione).

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base della banca dati di Orizzonte 2020.

Tabella 8 – Proposte di progetti per le Cattedre SER presentate e finanziate, per paese (alla fine del programma)

Paese Proposte presentate (A) Progetti finanziati (B) Tasso di successo (B/A) Percentuale di tutti i progetti finanziati
Portogallo 61 16 26 % 27 %
Estonia 43 14 33 % 24 %
Polonia 46 6 13 % 10 %
Cipro 27 5 19 % 8 %
Cechia 23 4 17 % 7 %
Slovenia 39 3 8 % 5 %
Turchia(1) 7 2 29 % 3 %
Romania 12 2 17 % 3 %
Croazia 14 2 14 % 3 %
Lussemburgo 5 1 20 % 2 %
Bulgaria 15 1 7 % 2 %
Lituania 15 1 7 % 2 %
Serbia(1) 18 1 6 % 2 %
Slovacchia 16 1 6 % 2 %
Lettonia 20 - 0 % -
Malta 6 - 0 % -
Ungheria 6 - 0 % -

Nota: (1) Anche i paesi associati a Orizzonte 2020 possono partecipare alle misure di ampliamento.

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base della banca dati di Orizzonte 2020.

Tabella 9 – Distribuzione per paese degli impegni per fondi di ampliamento di Orizzonte 2020 (alla fine del programma)

Stato membro/gruppo di paesi Impegni (in milioni di euro) (esclusa la COST)
Portogallo 102,3
Cipro 88,2
Polonia 59,4
Estonia 52,9
Cechia 50,1
Bulgaria 30,1
Lettonia 28,3
Slovenia 26,0
Ungheria 24,8
Slovacchia 18,0
Romania 10,2
Croazia 9,9
Lituania 5,3
Lussemburgo 4,7
Malta 4,1
   
Paesi non oggetto dell’ampliamento 157,5
Paesi non-UE (incluso Regno Unito) 82,3

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base del Portale di Orizzonte 2020.

Tabella 10 – Confronto per paese tra impegni a valere sul 7° PQ e su Orizzonte 2020 (alla fine di entrambi i programmi)

Stato membro/ gruppo di paesi 7° PQ (miliardi di euro) Orizzonte 2020 (miliardi di euro) Percentuale del 7° PQ
(A)
Percentuale di Orizzonte 2020
(B)
Variazione
(B-A)
Variazione (in %)
(B-A)/A
Germania 7,13 9,97 15,70 % 14,74 % -0,96 -6,1 
Francia 5,21 7,34 11,48 % 10,86 % -0,62 -5,4
Spagna 3,30 6,34 7,27 % 9,37 % 2,10 28,9
Italia 3,63 5,62 8,00 % 8,31 % 0,31 3,9
Paesi Bassi 3,42 5,33 7,52 % 7,88 % 0,36 4,8
Belgio 1,84 3,39 4,05 % 5,01 % 0,96 23,7
Svezia 1,75 2,29 3,85 % 3,39 % -0,46 -11,9
Austria 1,19 1,92 2,62 % 2,84 % 0,22 8,4
Danimarca 1,08 1,76 2,38 % 2,60 % 0,22 9,2
Grecia 1,02 1,70 2,25 % 2,51 % 0,26 11,6
Finlandia 0,87 1,52 1,93 % 2,25 % 0,32 16,6
Irlanda 0,63 1,19 1,38 % 1,77 % 0,39 28,3
Portogallo 0,53 1,15 1,16 % 1,70 % 0,54 46,6
Polonia 0,44 0,74 0,97 % 1,10 % 0,13 13,4
Cechia 0,29 0,50 0,63 % 0,74 % 0,11 17,5
Slovenia 0,17 0,38 0,38 % 0,56 % 0,18 47,4
Ungheria 0,29 0,37 0,64 % 0,55 % -0,09 -14,1
Cipro 0,09 0,32 0,21 % 0,47 % 0,26 123,8
Romania 0,15 0,30 0,34 % 0,44 % 0,10 29,4
Estonia 0,10 0,27 0,21 % 0,41 % 0,20 95,2
Lussemburgo 0,06 0,20 0,13 % 0,29 % 0,16 123,1
Bulgaria 0,10 0,16 0,22 % 0,24 % 0,02 9,1
Slovacchia 0,08 0,14 0,17 % 0,21 % 0,04 23,5
Croazia 0,09 0,14 0,20 % 0,20 % 0,00 0,0
Lettonia 0,05 0,12 0,11 % 0,17 % 0,06 54,5
Lituania 0,05 0,10 0,11 % 0,14 % 0,03 27,3
Malta 0,02 0,04 0,05 % 0,06 % 0,01 20,0
Paesi non-UE (Regno Unito) 7,03 7,75 15,48 % 11,46 % -4,02 -26,0
Paesi non-UE (altri) 4,80 6,58 10,56 % 9,72 -0,84 -8,0
TOTALE 45,41 67,62        

Fonte: Corte dei conti europea, sulla base del Portale di Orizzonte 2020.

Acronimi e abbreviazioni

CORDIS: Servizio comunitario di informazione in materia di ricerca e sviluppo

COST: cooperazione europea in campo scientifico e tecnologico

DG RTD: Direzione generale Ricerca e innovazione della Commissione europea

DRR: dispositivo per la ripresa e la resilienza

FESR: Fondo europeo di sviluppo regionale

ICP: indicatore chiave di performance

MSP: meccanismo di sostegno delle politiche

O 2020: Orizzonte 2020

PIL: prodotto interno lordo

PQ: programma quadro

R&I ricerca e innovazione

REA Agenzia esecutiva europea per la ricerca

Glossario

Assegnazione dei finanziamenti sulla base dell’eccellenza: assegnazione sulla base di inviti concorrenziali a presentare proposte e tramite esame indipendente e basato sul merito condotto da pari, selezionando solo i migliori progetti, senza tener alcun conto della distribuzione geografica.

Autorità di gestione: autorità (pubblica o privata) nazionale, regionale o locale, designata da uno Stato membro per gestire un programma finanziato dall’UE.

Centro comune di ricerca: servizio scientifico e informativo della Commissione, che fornisce consulenza scientifica e sostegno alle politiche dell’UE.

Contributi in natura: risorse non finanziarie messe gratuitamente a disposizione del beneficiario da terzi.

Dispositivo per la ripresa e la resilienza: dispositivo di sostegno finanziario dell’UE volto a mitigare l’impatto economico e sociale della pandemia di COVID-19 e a stimolare la ripresa nel medio termine, promuovendo al contempo una trasformazione verde e digitale.

Fondo europeo di sviluppo regionale: fondo dell’UE che rafforza la coesione economica e sociale nell’Unione europea finanziando investimenti volti a ridurre gli squilibri tra regioni.

Impegno: importo iscritto a bilancio per finanziare una voce di spesa specifica, come un contratto o una convenzione di sovvenzione.

Innovazione basata sul territorio: innovazione promossa dalla stretta interazione di attori dell’innovazione quali imprese, enti di ricerca e amministrazioni locali/regionali in un contesto territoriale ravvicinato nel quale la prossimità geografica facilita lo scambio di conoscenze e la collaborazione.

Procedura di comitato: si applica quando il testo di un atto normativo ha concesso poteri di attuazione alla Commissione. La Commissione deve essere assistita da un comitato composto di rappresentanti di tutti i paesi dell’UE. Detto comitato fornisce un parere formale, di solito sotto forma di un voto, sulle misure proposte dalla Commissione. A seconda della procedura, i pareri del comitato possono essere più o meno vincolanti per la Commissione.

Programma operativo: quadro di riferimento di base per l’esecuzione dei progetti di coesione finanziati dall’UE in un dato periodo, che riflette le priorità e gli obiettivi stabiliti negli accordi di partenariato tra la Commissione e i singoli Stati membri.

Punto di contatto nazionale: entità istituita e finanziata dall’amministrazione di uno Stato membro dell’UE o di un altro paese partecipante per fornire assistenza nel paese ed orientamenti ai richiedenti ed ai beneficiari nell’ambito di Orizzonte 2020/Orizzonte Europa.

Raccomandazioni specifiche per paese: orientamenti annuali che la Commissione, nell’ambito del Semestre europeo, indirizza a singoli Stati membri in merito alle rispettive politiche macroeconomiche, di bilancio e strutturali.

Semestre europeo: ciclo annuale che fornisce un quadro per il coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri dell’UE e il monitoraggio dei progressi compiuti.

Strategia Europa 2020: strategia decennale dell’UE, varata nel 2010, per stimolare la crescita e creare posti di lavoro.

Strumento finanziario: sostegno finanziario, a valere sul bilancio dell’UE, sotto forma di investimenti azionari o quasi-azionari, prestiti o garanzie, o altri strumenti di condivisione del rischio.

Sussidiarietà: principio secondo il quale l’UE interviene solo quando il suo intervento è più efficace di quello intrapreso a livello nazionale, regionale o locale.

Équipe di audit

Le relazioni speciali della Corte dei conti europea illustrano le risultanze degli audit espletati su politiche e programmi dell’UE o su temi relativi alla gestione concernenti specifici settori di bilancio. La Corte seleziona e pianifica detti compiti di audit in modo da massimizzarne l’impatto, tenendo conto dei rischi per la performance o la conformità, del livello delle entrate o delle spese, dei futuri sviluppi e dell’interesse pubblico e politico.

Il presente controllo di gestione è stato espletato dalla Sezione di audit IV della Corte “Regolamentazione dei mercati ed economia competitiva”, presieduta da Mihails Kozlovs, Membro della Corte. L’audit è stato diretto da Ivana Maletić, Membro della Corte, coadiuvata da: Sandra Diering, capo di Gabinetto e Tea Japunčić, attaché di Gabinetto; Marion Colonerus, prima manager; Juan Antonio Vazquez Rivera, capoincarico; Marco Montorio e Katja Mravlak, auditor. Thomas Everett ha fornito assistenza linguistica.

 

Da sinistra a destra: Marco Montorio, Tea Japunčić, Juan Antonio Vazquez Rivera, Ivana Maletić, Sandra Diering, Katja Mravlak.

Note

1 Relazione speciale 02/2020, paragrafo 41 e relazione speciale 04/2016, paragrafo 86.

2 Relazione conclusiva del progetto MIRRIS, giugno 2016; Commissione europea, MLE on National Practices in Widening Participation and Strengthening Synergies: Summary Report, 2018; Servizio di ricerca del Parlamento europeo, Overcoming innovation gaps in EU-13 Member States, marzo 2018; Centro comune di ricerca, Mobilising European Structural and Investment Funds and Horizon 2020 in support of innovation in less developed regions, novembre 2018.

3 Commissione europea, Research and Innovation analysis in the European Semester 2020 Country Reports, maggio 2020.

4 Detta finalità (conseguire l’eccellenza in modo sostenibile) è enunciata nel documento H2020 Work Programme on Spreading Excellence and Widening Participation.

5 H2020 Advisory Group on Spreading Excellence and Widening Participation, relazione conclusiva, giugno 2016; Brainstorming on Future Widening Actions in Horizon Europe: Contribution from REA B5, ottobre 2019; REA, Policy Impact Report on Teaming, giugno 2021.

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