Istruzione e formazione professionale:
Competenze per il presente e per il futuro
Istruzione e formazione professionale:
Competenze per il presente e per il futuro
Istruzione e formazione professionale:
Competenze per il presente e per il futuro
L’Europa sta attraversando un periodo di transizione. Le trasformazioni verdi e digitali sono essenziali per un futuro sostenibile e portano con sé opportunità e sfide. È intenso anche il desiderio di uscire più forti dalla pandemia di COVID-19, utilizzando questo periodo di trasformazione per creare nuove opportunità e posti di lavoro al fine di promuovere la ripresa dell’Europa.
Con il cambiamento delle industrie e delle professioni, cambiano anche le esigenze dei datori di lavoro e le richieste dei lavoratori. L’istruzione e la formazione professionale (IFP) di alta qualità rivestono un ruolo fondamentale nel garantire che le persone abbiano le giuste competenze per affrontare le sfide socio-economiche e prosperare nella loro vita personale e professionale. Questo vale sia per i giovani di oggi, ai quali l’IFP fornisce un percorso agevole nel mercato del lavoro sin dalla scuola dell’obbligo, sia per gli adulti che hanno bisogno di aggiornarsi e riqualificarsi per adattarsi a un mondo del lavoro in mutamento.
L’Unione europea (UE) svolge da tempo un’opera pionieristica per quanto concerne la promozione e l’investimento nell’IFP. La raccomandazione del Consiglio sull’IFP per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza, pubblicata nel 2020, delinea la visione globale dell’UE per il futuro dell’IFP. Il nostro obiettivo è quello di rendere l’IFP un’opzione interessante e di alta qualità per tutti gli studenti.
Mentre la Commissione apre la strada con una vasta gamma di iniziative politiche, strumenti di supporto e meccanismi di finanziamento a livello dell’UE, gli Stati membri hanno il potere di realizzare concretamente le riforme richieste. Gli Stati membri hanno già approvato e si sono impegnati in azioni concrete attraverso la Dichiarazione di Osnabrück. Ora è il momento di intraprendere queste riforme e contribuire a realizzare la nostra visione collettiva per l’IFP in Europa.
È con grande piacere che scrivo la prefazione a questo opuscolo, che delinea la nostra visione per l’IFP e l’assistenza che mettiamo a disposizione per sostenere gli Stati membri in questo processo. Esorto vivamente gli Stati membri ad approfittare di questi strumenti per rafforzare e modernizzare i loro sistemi di IFP, a beneficio di tutti gli attori coinvolti nell’IFP e, in definitiva, degli studenti, in tutta Europa.
Prefazione
Nicolas Schmit,
commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali
1
L’Europa sta attraversando un periodo di transizione. Le trasformazioni verdi e digitali sono essenziali per un futuro sostenibile e portano con sé opportunità e sfide. È intenso anche il desiderio di uscire più forti dalla pandemia di COVID-19, utilizzando questo periodo di trasformazione per creare nuove opportunità e posti di lavoro al fine di promuovere la ripresa dell’Europa.
Con il cambiamento delle industrie e delle professioni, cambiano anche le esigenze dei datori di lavoro e le richieste dei lavoratori. L’istruzione e la formazione professionale (IFP) di alta qualità rivestono un ruolo fondamentale nel garantire che le persone abbiano le giuste competenze per affrontare le sfide socio-economiche e prosperare nella loro vita personale e professionale. Questo vale sia per i giovani di oggi, ai quali l’IFP fornisce un percorso agevole nel mercato del lavoro sin dalla scuola dell’obbligo, sia per gli adulti che hanno bisogno di aggiornarsi e riqualificarsi per adattarsi a un mondo del lavoro in mutamento.
L’Unione europea (UE) svolge da tempo un’opera pionieristica per quanto concerne la promozione e l’investimento nell’IFP. La raccomandazione del Consiglio sull’IFP per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza, pubblicata nel 2020, delinea la visione globale dell’UE per il futuro dell’IFP. Il nostro obiettivo è quello di rendere l’IFP un’opzione interessante e di alta qualità per tutti gli studenti.
Mentre la Commissione apre la strada con una vasta gamma di iniziative politiche, strumenti di supporto e meccanismi di finanziamento a livello dell’UE, gli Stati membri hanno il potere di realizzare concretamente le riforme richieste. Gli Stati membri hanno già approvato e si sono impegnati in azioni concrete attraverso la Dichiarazione di Osnabrück. Ora è il momento di intraprendere queste riforme e contribuire a realizzare la nostra visione collettiva per l’IFP in Europa.
È con grande piacere che scrivo la prefazione a questo opuscolo, che delinea la nostra visione per l’IFP e l’assistenza che mettiamo a disposizione per sostenere gli Stati membri in questo processo. Esorto vivamente gli Stati membri ad approfittare di questi strumenti per rafforzare e modernizzare i loro sistemi di IFP, a beneficio di tutti gli attori coinvolti nell’IFP e, in definitiva, degli studenti, in tutta Europa.
Prefazione
Nicolas Schmit,
commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali
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L’Europa sta attraversando un periodo di transizione. Le trasformazioni verdi e digitali sono essenziali per un futuro sostenibile e portano con sé opportunità e sfide. È intenso anche il desiderio di uscire più forti dalla pandemia di COVID-19, utilizzando questo periodo di trasformazione per creare nuove opportunità e posti di lavoro al fine di promuovere la ripresa dell’Europa.
Con il cambiamento delle industrie e delle professioni, cambiano anche le esigenze dei datori di lavoro e le richieste dei lavoratori. L’istruzione e la formazione professionale (IFP) di alta qualità rivestono un ruolo fondamentale nel garantire che le persone abbiano le giuste competenze per affrontare le sfide socio-economiche e prosperare nella loro vita personale e professionale. Questo vale sia per i giovani di oggi, ai quali l’IFP fornisce un percorso agevole nel mercato del lavoro sin dalla scuola dell’obbligo, sia per gli adulti che hanno bisogno di aggiornarsi e riqualificarsi per adattarsi a un mondo del lavoro in mutamento.
L’Unione europea (UE) svolge da tempo un’opera pionieristica per quanto concerne la promozione e l’investimento nell’IFP. La raccomandazione del Consiglio sull’IFP per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza, pubblicata nel 2020, delinea la visione globale dell’UE per il futuro dell’IFP. Il nostro obiettivo è quello di rendere l’IFP un’opzione interessante e di alta qualità per tutti gli studenti.
Mentre la Commissione apre la strada con una vasta gamma di iniziative politiche, strumenti di supporto e meccanismi di finanziamento a livello dell’UE, gli Stati membri hanno il potere di realizzare concretamente le riforme richieste. Gli Stati membri hanno già approvato e si sono impegnati in azioni concrete attraverso la Dichiarazione di Osnabrück. Ora è il momento di intraprendere queste riforme e contribuire a realizzare la nostra visione collettiva per l’IFP in Europa.
È con grande piacere che scrivo la prefazione a questo opuscolo, che delinea la nostra visione per l’IFP e l’assistenza che mettiamo a disposizione per sostenere gli Stati membri in questo processo. Esorto vivamente gli Stati membri ad approfittare di questi strumenti per rafforzare e modernizzare i loro sistemi di IFP, a beneficio di tutti gli attori coinvolti nell’IFP e, in definitiva, degli studenti, in tutta Europa.
Prefazione
Nicolas Schmit,
commissario europeo per il lavoro e i diritti sociali
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Introduzione all’istruzione e alla formazione professionale
Ogni cittadino europeo dovrebbe essere in grado di accedere all’istruzione, alla formazione e all’apprendimento permanente, indipendentemente dal fatto che viva in una grande città o in una remota area rurale. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea riconosce come un diritto fondamentale l’accesso all’istruzione e alla formazione professionale e continua.
Il primo principio del Pilastro europeo dei diritti sociali è il diritto a un’istruzione di qualità e inclusiva, alla formazione e all’apprendimento permanente; anche il quarto principio, relativo al sostegno attivo all’occupazione, sottolinea che tutti hanno il diritto all’istruzione e alla formazione continua, nonché al sostegno per migliorare le loro prospettive di lavoro.
Questi diritti cercano di garantire a tutti la piena partecipazione alla società, l’inserimento nel mercato del lavoro e una vita professionale e personale florida. Inoltre, i datori di lavoro necessitano di lavoratori con le giuste competenze per i lavori di oggi e di domani, al fine di sostenere la duplice transizione verde e digitale dell’Europa e la sua ripresa dalle conseguenze della pandemia di COVID-19.
Le competenze sono al centro degli sforzi dell’UE volti a realizzare tale visione. Attraverso iniziative quali l’agenda europea per le competenze, lo Spazio europeo dell’istruzione e il Piano d’azione per l’istruzione digitale, l’UE sta lavorando allo sviluppo di competenze migliori e alla costruzione di sistemi di istruzione e formazione resilienti e lungimiranti che siano adatti all’era digitale.
L’istruzione e la formazione professionale (IFP) sono fondamentali per questo processo, come sottolineato dalla raccomandazione del Consiglio sull’IFP per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza, adottata nel novembre del 2020. Parallelamente, gli Stati membri dell’UE e diversi altri paesi hanno approvato la Dichiarazione di Osnabrück, che definisce l’impegno ad adoperarsi concretamente per l’ulteriore sviluppo dell’IFP in Europa entro il 2025.
Cosa sono l’istruzione e la formazione professionale?
La raccomandazione del Consiglio definisce «l’istruzione e la formazione professionale» come «un’istruzione e una formazione volte a fornire ai giovani e agli adulti le conoscenze, le abilità e le competenze richieste in particolari professioni o più in generale sul mercato del lavoro.» Tale formazione può essere fornita in contesti formali e non formali, e a tutti i livelli del quadro europeo delle qualifiche (EQF). L’IFP è il settore dell’istruzione e della formazione più vicino al mercato del lavoro. Questa forma personalizzata di istruzione e formazione è estremamente importante ed efficace, in quanto fornisce al contempo sia competenze che preparano i lavoratori a intraprendere carriere e professioni specifiche sia preziose competenze trasferibili, rispondendo in maniera efficace alle necessità economiche.
Questo opuscolo riassume la visione globale dell’UE per il futuro dell’IFP nonché il lavoro che l’UE sta portando avanti con gli Stati membri per realizzare questa visione. Esamina l’importanza delle riforme dell’IFP a livello nazionale e i principi fondamentali per queste riforme, e presenta le iniziative principali che stanno facendo da guida a livello europeo.
Se sei una parte interessata dell’IFP (come un ente statale o regionale, un professionista, un dirigente scolastico o un insegnante, un formatore o un centro di formazione, un servizio di collocamento o un responsabile delle risorse umane) questa pubblicazione costituisce una lettura imprescindibile in merito alle principali riforme e iniziative intraprese a livello dell’UE e al possibile sostegno finanziario disponibile.
Se sei un discente dell’IFP, puoi anche leggere questo opuscolo per apprendere maggiori informazioni sull’IFP e i suoi vantaggi. Ciò ti aiuterà a capire in cosa consiste il sostegno dell’UE e dei suoi Stati membri nel tuo sviluppo personale e professionale durante la tua vita lavorativa.
I vantaggi dell’istruzione e della formazione professionale
Sia per i giovani all’inizio della loro carriera, sia per gli adulti che cercano di migliorare e riqualificarsi, l’IFP fornisce agli studenti delle competenze che sostengono il loro sviluppo personale e professionale:
In tutta l’UE, l’occupabilità dei neodiplomati dei programmi di IFP (a livello secondario superiore e post-secondario) è notevolmente superiore rispetto a quella dei neodiplomati dell’istruzione generale, come dimostrato dai dati contenuti nel grafico 1 e nell’allegato. Secondo Eurostat, il tasso di occupazione dei diplomati IFP di età compresa tra i 20 e i 34 anni era pari al 76,1 % nel 2020, rispetto ad appena il 58,3 % dei diplomati dell’istruzione generale della stessa età. Questa tendenza è emersa chiaramente anche nei singoli paesi: 20 Stati membri hanno mostrato tassi di occupazione più elevati tra i recenti diplomati dell’IFP, mentre solo cinque stati hanno mostrato tassi più elevati tra i diplomati dell’istruzione generale. Queste statistiche dimostrano l’efficacia dei programmi di IFP nel fornire competenze che rafforzano l’occupabilità degli studenti e la loro preparazione per entrare nel mercato del lavoro.
Un panorama dell’istruzione e della formazione professionale in evoluzione
Tradizionalmente, i programmi dell’IFP sono stati considerati come un modo per preparare gli individui a svolgere professioni mediamente qualificate. Sebbene tali occupazioni possano essere in declino, continuano a rappresentare la maggior parte dei posti di lavoro attualmente disponibili sul mercato. Tuttavia, la necessità di lavoratori più qualificati ha anche aperto la strada all’espansione delle qualifiche IFP a livelli più alti. In questa prospettiva, e considerati i vantaggi dell’approccio IFP altamente personalizzato all’istruzione e alla formazione, l’IFP non dovrebbe più essere ritenuta come un servizio rivolto alle sole professioni mediamente qualificate in quanto può soddisfare le esigenze di studenti di tutte le età alla ricerca di una vasta gamma di professioni a diversi livelli di competenza.
L’IFP ricopre già un ruolo di primo piano nel panorama europeo dell’istruzione secondaria superiore. Circa la metà (48,4 %) di tutti gli studenti iscritti all’istruzione secondaria superiore sono iscritti a programmi di IFP. I dati complessivi relativi alla partecipazione variano notevolmente tra gli Stati membri, dal 70,8 % in Slovenia e il 70,5 % in Cechia, ad appena il 26,1 % in Lituania e il 16,9 % a Cipro. Nel periodo tra il 2017 e il 2019, circa la metà degli Stati membri dell’UE ha mostrato aumenti percentuali nella partecipazione, mentre l’altra metà ha mostrato diminuzioni, rivelando piccole differenze nelle tendenze tra gli Stati membri.³ I dati per tutti gli Stati membri sono mostrati nel grafico 2 e inclusi sotto forma di tabella nell’allegato.
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Introduzione all’istruzione e alla formazione professionale
Ogni cittadino europeo dovrebbe essere in grado di accedere all’istruzione, alla formazione e all’apprendimento permanente, indipendentemente dal fatto che viva in una grande città o in una remota area rurale. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea riconosce come un diritto fondamentale l’accesso all’istruzione e alla formazione professionale e continua.
Il primo principio del Pilastro europeo dei diritti sociali è il diritto a un’istruzione di qualità e inclusiva, alla formazione e all’apprendimento permanente; anche il quarto principio, relativo al sostegno attivo all’occupazione, sottolinea che tutti hanno il diritto all’istruzione e alla formazione continua, nonché al sostegno per migliorare le loro prospettive di lavoro.
Questi diritti cercano di garantire a tutti la piena partecipazione alla società, l’inserimento nel mercato del lavoro e una vita professionale e personale florida. Inoltre, i datori di lavoro necessitano di lavoratori con le giuste competenze per i lavori di oggi e di domani, al fine di sostenere la duplice transizione verde e digitale dell’Europa e la sua ripresa dalle conseguenze della pandemia di COVID-19.
Le competenze sono al centro degli sforzi dell’UE volti a realizzare tale visione. Attraverso iniziative quali l’agenda europea per le competenze, lo Spazio europeo dell’istruzione e il Piano d’azione per l’istruzione digitale, l’UE sta lavorando allo sviluppo di competenze migliori e alla costruzione di sistemi di istruzione e formazione resilienti e lungimiranti che siano adatti all’era digitale.
L’istruzione e la formazione professionale (IFP) sono fondamentali per questo processo, come sottolineato dalla raccomandazione del Consiglio sull’IFP per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza, adottata nel novembre del 2020. Parallelamente, gli Stati membri dell’UE e diversi altri paesi hanno approvato la Dichiarazione di Osnabrück, che definisce l’impegno ad adoperarsi concretamente per l’ulteriore sviluppo dell’IFP in Europa entro il 2025.
Cosa sono l’istruzione e la formazione professionale?
La raccomandazione del Consiglio definisce «l’istruzione e la formazione professionale» come «un’istruzione e una formazione volte a fornire ai giovani e agli adulti le conoscenze, le abilità e le competenze richieste in particolari professioni o più in generale sul mercato del lavoro.» Tale formazione può essere fornita in contesti formali e non formali, e a tutti i livelli del quadro europeo delle qualifiche (EQF). L’IFP è il settore dell’istruzione e della formazione più vicino al mercato del lavoro. Questa forma personalizzata di istruzione e formazione è estremamente importante ed efficace, in quanto fornisce al contempo sia competenze che preparano i lavoratori a intraprendere carriere e professioni specifiche sia preziose competenze trasferibili, rispondendo in maniera efficace alle necessità economiche.
Questo opuscolo riassume la visione globale dell’UE per il futuro dell’IFP nonché il lavoro che l’UE sta portando avanti con gli Stati membri per realizzare questa visione. Esamina l’importanza delle riforme dell’IFP a livello nazionale e i principi fondamentali per queste riforme, e presenta le iniziative principali che stanno facendo da guida a livello europeo.
Se sei una parte interessata dell’IFP (come un ente statale o regionale, un professionista, un dirigente scolastico o un insegnante, un formatore o un centro di formazione, un servizio di collocamento o un responsabile delle risorse umane) questa pubblicazione costituisce una lettura imprescindibile in merito alle principali riforme e iniziative intraprese a livello dell’UE e al possibile sostegno finanziario disponibile.
Se sei un discente dell’IFP, puoi anche leggere questo opuscolo per apprendere maggiori informazioni sull’IFP e i suoi vantaggi. Ciò ti aiuterà a capire in cosa consiste il sostegno dell’UE e dei suoi Stati membri nel tuo sviluppo personale e professionale durante la tua vita lavorativa.
I vantaggi dell’istruzione e della formazione professionale
Sia per i giovani all’inizio della loro carriera, sia per gli adulti che cercano di migliorare e riqualificarsi, l’IFP fornisce agli studenti delle competenze che sostengono il loro sviluppo personale e professionale:
In tutta l’UE, l’occupabilità dei neodiplomati dei programmi di IFP (a livello secondario superiore e post-secondario) è notevolmente superiore rispetto a quella dei neodiplomati dell’istruzione generale, come dimostrato dai dati contenuti nel grafico 1 e nell’allegato. Secondo Eurostat, il tasso di occupazione dei diplomati IFP di età compresa tra i 20 e i 34 anni era pari al 76,1 % nel 2020, rispetto ad appena il 58,3 % dei diplomati dell’istruzione generale della stessa età. Questa tendenza è emersa chiaramente anche nei singoli paesi: 20 Stati membri hanno mostrato tassi di occupazione più elevati tra i recenti diplomati dell’IFP, mentre solo cinque stati hanno mostrato tassi più elevati tra i diplomati dell’istruzione generale. Queste statistiche dimostrano l’efficacia dei programmi di IFP nel fornire competenze che rafforzano l’occupabilità degli studenti e la loro preparazione per entrare nel mercato del lavoro.
Un panorama dell’istruzione e della formazione professionale in evoluzione
Tradizionalmente, i programmi dell’IFP sono stati considerati come un modo per preparare gli individui a svolgere professioni mediamente qualificate. Sebbene tali occupazioni possano essere in declino, continuano a rappresentare la maggior parte dei posti di lavoro attualmente disponibili sul mercato. Tuttavia, la necessità di lavoratori più qualificati ha anche aperto la strada all’espansione delle qualifiche IFP a livelli più alti. In questa prospettiva, e considerati i vantaggi dell’approccio IFP altamente personalizzato all’istruzione e alla formazione, l’IFP non dovrebbe più essere ritenuta come un servizio rivolto alle sole professioni mediamente qualificate in quanto può soddisfare le esigenze di studenti di tutte le età alla ricerca di una vasta gamma di professioni a diversi livelli di competenza.
L’IFP ricopre già un ruolo di primo piano nel panorama europeo dell’istruzione secondaria superiore. Circa la metà (48,4 %) di tutti gli studenti iscritti all’istruzione secondaria superiore sono iscritti a programmi di IFP. I dati complessivi relativi alla partecipazione variano notevolmente tra gli Stati membri, dal 70,8 % in Slovenia e il 70,5 % in Cechia, ad appena il 26,1 % in Lituania e il 16,9 % a Cipro. Nel periodo tra il 2017 e il 2019, circa la metà degli Stati membri dell’UE ha mostrato aumenti percentuali nella partecipazione, mentre l’altra metà ha mostrato diminuzioni, rivelando piccole differenze nelle tendenze tra gli Stati membri.³ I dati per tutti gli Stati membri sono mostrati nel grafico 2 e inclusi sotto forma di tabella nell’allegato.
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Introduzione all’istruzione e alla formazione professionale
Ogni cittadino europeo dovrebbe essere in grado di accedere all’istruzione, alla formazione e all’apprendimento permanente, indipendentemente dal fatto che viva in una grande città o in una remota area rurale. La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea riconosce come un diritto fondamentale l’accesso all’istruzione e alla formazione professionale e continua.
Il primo principio del Pilastro europeo dei diritti sociali è il diritto a un’istruzione di qualità e inclusiva, alla formazione e all’apprendimento permanente; anche il quarto principio, relativo al sostegno attivo all’occupazione, sottolinea che tutti hanno il diritto all’istruzione e alla formazione continua, nonché al sostegno per migliorare le loro prospettive di lavoro.
Questi diritti cercano di garantire a tutti la piena partecipazione alla società, l’inserimento nel mercato del lavoro e una vita professionale e personale florida. Inoltre, i datori di lavoro necessitano di lavoratori con le giuste competenze per i lavori di oggi e di domani, al fine di sostenere la duplice transizione verde e digitale dell’Europa e la sua ripresa dalle conseguenze della pandemia di COVID-19.
Le competenze sono al centro degli sforzi dell’UE volti a realizzare tale visione. Attraverso iniziative quali l’agenda europea per le competenze, lo Spazio europeo dell’istruzione e il Piano d’azione per l’istruzione digitale, l’UE sta lavorando allo sviluppo di competenze migliori e alla costruzione di sistemi di istruzione e formazione resilienti e lungimiranti che siano adatti all’era digitale.
L’istruzione e la formazione professionale (IFP) sono fondamentali per questo processo, come sottolineato dalla raccomandazione del Consiglio sull’IFP per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza, adottata nel novembre del 2020. Parallelamente, gli Stati membri dell’UE e diversi altri paesi hanno approvato la Dichiarazione di Osnabrück, che definisce l’impegno ad adoperarsi concretamente per l’ulteriore sviluppo dell’IFP in Europa entro il 2025.
Cosa sono l’istruzione e la formazione professionale?
La raccomandazione del Consiglio definisce «l’istruzione e la formazione professionale» come «un’istruzione e una formazione volte a fornire ai giovani e agli adulti le conoscenze, le abilità e le competenze richieste in particolari professioni o più in generale sul mercato del lavoro.» Tale formazione può essere fornita in contesti formali e non formali, e a tutti i livelli del quadro europeo delle qualifiche (EQF). L’IFP è il settore dell’istruzione e della formazione più vicino al mercato del lavoro. Questa forma personalizzata di istruzione e formazione è estremamente importante ed efficace, in quanto fornisce al contempo sia competenze che preparano i lavoratori a intraprendere carriere e professioni specifiche sia preziose competenze trasferibili, rispondendo in maniera efficace alle necessità economiche.
Questo opuscolo riassume la visione globale dell’UE per il futuro dell’IFP nonché il lavoro che l’UE sta portando avanti con gli Stati membri per realizzare questa visione. Esamina l’importanza delle riforme dell’IFP a livello nazionale e i principi fondamentali per queste riforme, e presenta le iniziative principali che stanno facendo da guida a livello europeo.
Se sei una parte interessata dell’IFP (come un ente statale o regionale, un professionista, un dirigente scolastico o un insegnante, un formatore o un centro di formazione, un servizio di collocamento o un responsabile delle risorse umane) questa pubblicazione costituisce una lettura imprescindibile in merito alle principali riforme e iniziative intraprese a livello dell’UE e al possibile sostegno finanziario disponibile.
Se sei un discente dell’IFP, puoi anche leggere questo opuscolo per apprendere maggiori informazioni sull’IFP e i suoi vantaggi. Ciò ti aiuterà a capire in cosa consiste il sostegno dell’UE e dei suoi Stati membri nel tuo sviluppo personale e professionale durante la tua vita lavorativa.
I vantaggi dell’istruzione e della formazione professionale
Sia per i giovani all’inizio della loro carriera, sia per gli adulti che cercano di migliorare e riqualificarsi, l’IFP fornisce agli studenti delle competenze che sostengono il loro sviluppo personale e professionale:
In tutta l’UE, l’occupabilità dei neodiplomati dei programmi di IFP (a livello secondario superiore e post-secondario) è notevolmente superiore rispetto a quella dei neodiplomati dell’istruzione generale, come dimostrato dai dati contenuti nel grafico 1 e nell’allegato. Secondo Eurostat, il tasso di occupazione dei diplomati IFP di età compresa tra i 20 e i 34 anni era pari al 76,1 % nel 2020, rispetto ad appena il 58,3 % dei diplomati dell’istruzione generale della stessa età. Questa tendenza è emersa chiaramente anche nei singoli paesi: 20 Stati membri hanno mostrato tassi di occupazione più elevati tra i recenti diplomati dell’IFP, mentre solo cinque stati hanno mostrato tassi più elevati tra i diplomati dell’istruzione generale. Queste statistiche dimostrano l’efficacia dei programmi di IFP nel fornire competenze che rafforzano l’occupabilità degli studenti e la loro preparazione per entrare nel mercato del lavoro.
Un panorama dell’istruzione e della formazione professionale in evoluzione
Tradizionalmente, i programmi dell’IFP sono stati considerati come un modo per preparare gli individui a svolgere professioni mediamente qualificate. Sebbene tali occupazioni possano essere in declino, continuano a rappresentare la maggior parte dei posti di lavoro attualmente disponibili sul mercato. Tuttavia, la necessità di lavoratori più qualificati ha anche aperto la strada all’espansione delle qualifiche IFP a livelli più alti. In questa prospettiva, e considerati i vantaggi dell’approccio IFP altamente personalizzato all’istruzione e alla formazione, l’IFP non dovrebbe più essere ritenuta come un servizio rivolto alle sole professioni mediamente qualificate in quanto può soddisfare le esigenze di studenti di tutte le età alla ricerca di una vasta gamma di professioni a diversi livelli di competenza.
L’IFP ricopre già un ruolo di primo piano nel panorama europeo dell’istruzione secondaria superiore. Circa la metà (48,4 %) di tutti gli studenti iscritti all’istruzione secondaria superiore sono iscritti a programmi di IFP. I dati complessivi relativi alla partecipazione variano notevolmente tra gli Stati membri, dal 70,8 % in Slovenia e il 70,5 % in Cechia, ad appena il 26,1 % in Lituania e il 16,9 % a Cipro. Nel periodo tra il 2017 e il 2019, circa la metà degli Stati membri dell’UE ha mostrato aumenti percentuali nella partecipazione, mentre l’altra metà ha mostrato diminuzioni, rivelando piccole differenze nelle tendenze tra gli Stati membri.³ I dati per tutti gli Stati membri sono mostrati nel grafico 2 e inclusi sotto forma di tabella nell’allegato.
La visione dell’UE per l’istruzione e la formazione professionale
Per promuovere una forza lavoro qualificata, formata e adattabile nonché mercati del lavoro che rispondano ai cambiamenti economici sono fondamentali politiche professionali forti. L’UE ha posto le basi per sostenere il panorama dell’IFP in Europa attraverso una serie di iniziative, compresi i principi fondamentali e gli obiettivi per il futuro dell’IFP.
Una breve panoramica sulla politica di istruzione e formazione professionale dell’UE
Le politiche dell’UE hanno a lungo promosso e rafforzato l’IFP in tutta Europa; già nel 1963, l’UE aveva stabilito i principi generali per l’attuazione di una politica comune di formazione professionale e istituito il Comitato consultivo per la formazione professionale (CCFP). Dall’inizio del XXI secolo, la politica dell’UE si è concentrata molto sull’IFP, in particolare a seguito del lancio della strategia europea per una maggiore cooperazione nell’istruzione e formazione professionale nel 2002 (il cosiddetto «processo di Copenaghen»). Strumenti chiave quali Europass e l’EQF sono stati successivamente introdotti per migliorare la trasparenza delle competenze e delle qualifiche. Programmi faro di finanziamento, come il Fondo sociale europeo plus (FSE+) ed Erasmus+, sostengono l’istruzione, la formazione, le competenze e l’apprendimento permanente.
A seguito della crisi finanziaria, la politica dell’UE ha cercato di investire ulteriormente nell’IFP di alta qualità al fine di promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva per affrontare gli elevati tassi di disoccupazione giovanile, concentrandosi in particolare sulla promozione dell’apprendimento basato sul lavoro, sulla garanzia della qualità, su un maggiore accesso all’IFP, sul rafforzamento delle competenze chiave e sullo sviluppo professionale dei formatori IFP. Un’iniziativa fondamentale in questo contesto è la Garanzia per i giovani, che dal 2013 utilizza l’IFP per favorire la transizione dei giovani nel mercato del lavoro. Più di recente, il piano per la cooperazione settoriale sulle competenze si è concentrato su come affrontare le carenze di competenze settoriali, anche attraverso lo sviluppo di programmi e qualifiche di IFP, e la classificazione europea di abilità, competenze, qualifiche e occupazioni (ESCO) ha contribuito a migliorare le classificazioni multilingue di competenze e qualifiche.
I principali organi di governance dell’UE per la cooperazione nell’istruzione e nella formazione professionale
Gli Stati membri, le parti sociali e la Commissione discutono le iniziative relative all’IFP nelle riunioni del Comitato consultivo per la formazione professionale (CCFP) e dei direttori generali dell’IFP.
Dal 1963, il CCFP assiste l’UE nell’attuazione della sua politica in materia di IFP. Il CCFP in pratica copre il campo più ampio dell’IFP e dell’apprendimento degli adulti, riflettendo il fatto che le politiche in materia di IFP sono tipicamente incorporate nei più ampi sistemi di istruzione e formazione.
Le riunioni dei direttori generali dell’IFP riuniscono rappresentanti di alto livello dei ministeri di 35 paesi responsabili dell’IFP, insieme alle parti sociali europee. I direttori generali dell’IFP discutono regolarmente delle politiche strategiche dell’IFP e delle riforme a livello nazionale e assumono un ruolo lungimirante per indirizzare la cooperazione europea in materia di IFP.
Dal 2002, le riunioni dei direttori generali dell’IFP hanno contribuito a rafforzare la cooperazione nel campo dell’IFP tra gli Stati membri, i paesi candidati, i paesi dell’Associazione europea di libero scambio / Spazio economico europeo e le parti sociali europee nell’ambito del processo di Copenaghen. Si tratta di un processo volontario intrapreso dai paesi allo scopo di migliorare le prestazioni, la qualità e l’attrattiva dell’IFP in Europa.
Agenzie dell’UE che sostengono la cooperazione in materia di istruzione e formazione professionale
Il Cedefop, il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale, sostiene la cooperazione in materia di IFP e contribuisce all’evoluzione dell’agenda politica sin dalla sua istituzione nel 1975. Il Cedefop collabora con la Commissione europea, gli Stati membri dell’UE e le parti sociali per aiutare a sviluppare, promuovere e attuare politiche di IFP, competenze e qualifiche.
Il Cedefop fornisce informazioni, ricerche, analisi e prove a metà strada tra IFP e mercato del lavoro. Il suo lavoro riguarda: sistemi di IFP; apprendistati; percorsi di IFP e di aggiornamento per gli adulti; orientamento, convalida dell’apprendimento e finanziamento dell’IFP; qualifiche e quadri delle qualifiche; insegnanti e formatori; analisi del fabbisogno di competenze e futuro del lavoro, con particolare attenzione alle competenze verdi e alla digitalizzazione. In quanto piattaforma per responsabili delle politiche, parti sociali, ricercatori, esperti e altri attori dell’IFP e del mercato del lavoro, il Cedefop promuove la condivisione delle conoscenze e l’apprendimento delle politiche. Svolge un ruolo chiave nel monitoraggio dell’attuazione delle priorità e delle azioni definite nella raccomandazione del Consiglio sull’IFP e nella dichiarazione di Osnabrück.
La Fondazione europea per la formazione (ETF) assiste i paesi vicini nella riforma dei loro sistemi di istruzione, formazione e mercato del lavoro. Con più di 25 anni di esperienza, l’ETF lavora a stretto contatto con governi, imprese e parti sociali a livello dell’UE per sfruttare al meglio le capacità e le competenze delle persone. L’ETF attualmente sostiene lo sviluppo umano in 29 paesi confinanti con l’UE. Cerca di promuovere la mobilità e l’inclusione sociale, di riformare i sistemi di istruzione e formazione e bilanciarli con le esigenze del mercato del lavoro.
L’Agenda 2020 per le competenze per l’Europa ha fissato obiettivi quantitativi per il miglioramento del livello delle competenze (miglioramento delle competenze esistenti) e la riqualificazione (formazione su nuove competenze) nell’arco di cinque anni. Le 12 azioni dell’Agenda si concentrano sulla promozione della collaborazione tra gli Stati membri, le aziende e le parti sociali al fine di consentire alle persone di intraprendere l’apprendimento permanente, utilizzando il bilancio dell’UE come catalizzatore per sbloccare gli investimenti pubblici e privati in materia di competenze. L’Agenda lavora in sinergia con lo spazio europeo dell’istruzione e il piano d’azione per l’istruzione digitale per migliorare le competenze digitali e creare uno spazio europeo olistico per l’apprendimento a beneficio di tutti gli studenti, gli insegnanti e le istituzioni.
Il Patto per le competenze è la prima delle azioni faro dell’Agenda per le competenze per l’Europa e invita le organizzazioni pubbliche e private a unire le forze e a intraprendere azioni concrete per migliorare le competenze e riqualificare le persone in Europa. L’Agenda per le competenze per l’Europa ha inoltre annunciato un’iniziativa sui conti individuali di apprendimento, con l’obiettivo di agevolare l’accesso alla formazione per gli adulti in età lavorativa e metterli in grado di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro.
L’istruzione e la formazione professionale nel più ampio contesto politico dell’UE
L’istruzione, la formazione e le competenze sono al centro della politica dell’UE. Il Green Deal europeo, la nuova strategia industriale per l’Europa, il piano d’azione per l’economia circolare e la strategia dell’UE sulla biodiversità sottolineano il ruolo importante delle competenze e della formazione nel sostenere la crescita sostenibile e la transizione verso un’economia verde. La strategia per le PMI per un’Europa sostenibile e digitale sottolinea il valore delle competenze per le imprese, mentre la Strategia per la parità di genere 2020-2025 evidenzia l’importanza delle competenze per affrontare gli stereotipi di genere e raggiungere un equilibrio di genere in molte professioni. NextGenerationEU, il piano per condurre l’UE fuori dalla pandemia di COVID-19, prevede anche un finanziamento dedicato all’istruzione e alla formazione professionale in quanto mira a rendere l’Europa e la sua economia più verdi, più digitali e più forti che mai.
Un nuovo approccio globale all’istruzione e alla formazione professionale
La raccomandazione del Consiglio sull’IFP per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza definisce i principi fondamentali per garantire che l’IFP fornisca opportunità di apprendimento di qualità per giovani e adulti. La raccomandazione pone un forte accento su una maggiore flessibilità, maggiori opportunità per l’apprendimento basato sul lavoro e gli apprendistati, e una migliore garanzia della qualità.
Ispirandosi al parere del 2018 del CCFP sul futuro dell’istruzione e della formazione professionale dopo il 2020, la raccomandazione del Consiglio definisce una visione per una politica di IFP che:
La raccomandazione stabilisce anche i seguenti obiettivi a livello di UE, che mira a raggiungere entro il 2025:
Il primo e il terzo obiettivo si basano sui parametri di riferimento esistenti di ET 2020 sull’occupabilità e la mobilità dei diplomati nell’IFP, mentre il secondo si basa sulla raccomandazione del Consiglio, del marzo 2018, relativa a un quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità.
3
La visione dell’UE per l’istruzione e la formazione professionale
Per promuovere una forza lavoro qualificata, formata e adattabile nonché mercati del lavoro che rispondano ai cambiamenti economici sono fondamentali politiche professionali forti. L’UE ha posto le basi per sostenere il panorama dell’IFP in Europa attraverso una serie di iniziative, compresi i principi fondamentali e gli obiettivi per il futuro dell’IFP.
Una breve panoramica sulla politica di istruzione e formazione professionale dell’UE
Le politiche dell’UE hanno a lungo promosso e rafforzato l’IFP in tutta Europa; già nel 1963, l’UE aveva stabilito i principi generali per l’attuazione di una politica comune di formazione professionale e istituito il Comitato consultivo per la formazione professionale (CCFP). Dall’inizio del XXI secolo, la politica dell’UE si è concentrata molto sull’IFP, in particolare a seguito del lancio della strategia europea per una maggiore cooperazione nell’istruzione e formazione professionale nel 2002 (il cosiddetto «processo di Copenaghen»). Strumenti chiave quali Europass e l’EQF sono stati successivamente introdotti per migliorare la trasparenza delle competenze e delle qualifiche. Programmi faro di finanziamento, come il Fondo sociale europeo plus (FSE+) ed Erasmus+, sostengono l’istruzione, la formazione, le competenze e l’apprendimento permanente.
A seguito della crisi finanziaria, la politica dell’UE ha cercato di investire ulteriormente nell’IFP di alta qualità al fine di promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva per affrontare gli elevati tassi di disoccupazione giovanile, concentrandosi in particolare sulla promozione dell’apprendimento basato sul lavoro, sulla garanzia della qualità, su un maggiore accesso all’IFP, sul rafforzamento delle competenze chiave e sullo sviluppo professionale dei formatori IFP. Un’iniziativa fondamentale in questo contesto è la Garanzia per i giovani, che dal 2013 utilizza l’IFP per favorire la transizione dei giovani nel mercato del lavoro. Più di recente, il piano per la cooperazione settoriale sulle competenze si è concentrato su come affrontare le carenze di competenze settoriali, anche attraverso lo sviluppo di programmi e qualifiche di IFP, e la classificazione europea di abilità, competenze, qualifiche e occupazioni (ESCO) ha contribuito a migliorare le classificazioni multilingue di competenze e qualifiche.
I principali organi di governance dell’UE per la cooperazione nell’istruzione e nella formazione professionale
Gli Stati membri, le parti sociali e la Commissione discutono le iniziative relative all’IFP nelle riunioni del Comitato consultivo per la formazione professionale (CCFP) e dei direttori generali dell’IFP.
Dal 1963, il CCFP assiste l’UE nell’attuazione della sua politica in materia di IFP. Il CCFP in pratica copre il campo più ampio dell’IFP e dell’apprendimento degli adulti, riflettendo il fatto che le politiche in materia di IFP sono tipicamente incorporate nei più ampi sistemi di istruzione e formazione.
Le riunioni dei direttori generali dell’IFP riuniscono rappresentanti di alto livello dei ministeri di 35 paesi responsabili dell’IFP, insieme alle parti sociali europee. I direttori generali dell’IFP discutono regolarmente delle politiche strategiche dell’IFP e delle riforme a livello nazionale e assumono un ruolo lungimirante per indirizzare la cooperazione europea in materia di IFP.
Dal 2002, le riunioni dei direttori generali dell’IFP hanno contribuito a rafforzare la cooperazione nel campo dell’IFP tra gli Stati membri, i paesi candidati, i paesi dell’Associazione europea di libero scambio / Spazio economico europeo e le parti sociali europee nell’ambito del processo di Copenaghen. Si tratta di un processo volontario intrapreso dai paesi allo scopo di migliorare le prestazioni, la qualità e l’attrattiva dell’IFP in Europa.
Agenzie dell’UE che sostengono la cooperazione in materia di istruzione e formazione professionale
Il Cedefop, il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale, sostiene la cooperazione in materia di IFP e contribuisce all’evoluzione dell’agenda politica sin dalla sua istituzione nel 1975. Il Cedefop collabora con la Commissione europea, gli Stati membri dell’UE e le parti sociali per aiutare a sviluppare, promuovere e attuare politiche di IFP, competenze e qualifiche.
Il Cedefop fornisce informazioni, ricerche, analisi e prove a metà strada tra IFP e mercato del lavoro. Il suo lavoro riguarda: sistemi di IFP; apprendistati; percorsi di IFP e di aggiornamento per gli adulti; orientamento, convalida dell’apprendimento e finanziamento dell’IFP; qualifiche e quadri delle qualifiche; insegnanti e formatori; analisi del fabbisogno di competenze e futuro del lavoro, con particolare attenzione alle competenze verdi e alla digitalizzazione. In quanto piattaforma per responsabili delle politiche, parti sociali, ricercatori, esperti e altri attori dell’IFP e del mercato del lavoro, il Cedefop promuove la condivisione delle conoscenze e l’apprendimento delle politiche. Svolge un ruolo chiave nel monitoraggio dell’attuazione delle priorità e delle azioni definite nella raccomandazione del Consiglio sull’IFP e nella dichiarazione di Osnabrück.
La Fondazione europea per la formazione (ETF) assiste i paesi vicini nella riforma dei loro sistemi di istruzione, formazione e mercato del lavoro. Con più di 25 anni di esperienza, l’ETF lavora a stretto contatto con governi, imprese e parti sociali a livello dell’UE per sfruttare al meglio le capacità e le competenze delle persone. L’ETF attualmente sostiene lo sviluppo umano in 29 paesi confinanti con l’UE. Cerca di promuovere la mobilità e l’inclusione sociale, di riformare i sistemi di istruzione e formazione e bilanciarli con le esigenze del mercato del lavoro.
L’Agenda 2020 per le competenze per l’Europa ha fissato obiettivi quantitativi per il miglioramento del livello delle competenze (miglioramento delle competenze esistenti) e la riqualificazione (formazione su nuove competenze) nell’arco di cinque anni. Le 12 azioni dell’Agenda si concentrano sulla promozione della collaborazione tra gli Stati membri, le aziende e le parti sociali al fine di consentire alle persone di intraprendere l’apprendimento permanente, utilizzando il bilancio dell’UE come catalizzatore per sbloccare gli investimenti pubblici e privati in materia di competenze. L’Agenda lavora in sinergia con lo spazio europeo dell’istruzione e il piano d’azione per l’istruzione digitale per migliorare le competenze digitali e creare uno spazio europeo olistico per l’apprendimento a beneficio di tutti gli studenti, gli insegnanti e le istituzioni.
Il Patto per le competenze è la prima delle azioni faro dell’Agenda per le competenze per l’Europa e invita le organizzazioni pubbliche e private a unire le forze e a intraprendere azioni concrete per migliorare le competenze e riqualificare le persone in Europa. L’Agenda per le competenze per l’Europa ha inoltre annunciato un’iniziativa sui conti individuali di apprendimento, con l’obiettivo di agevolare l’accesso alla formazione per gli adulti in età lavorativa e metterli in grado di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro.
L’istruzione e la formazione professionale nel più ampio contesto politico dell’UE
L’istruzione, la formazione e le competenze sono al centro della politica dell’UE. Il Green Deal europeo, la nuova strategia industriale per l’Europa, il piano d’azione per l’economia circolare e la strategia dell’UE sulla biodiversità sottolineano il ruolo importante delle competenze e della formazione nel sostenere la crescita sostenibile e la transizione verso un’economia verde. La strategia per le PMI per un’Europa sostenibile e digitale sottolinea il valore delle competenze per le imprese, mentre la Strategia per la parità di genere 2020-2025 evidenzia l’importanza delle competenze per affrontare gli stereotipi di genere e raggiungere un equilibrio di genere in molte professioni. NextGenerationEU, il piano per condurre l’UE fuori dalla pandemia di COVID-19, prevede anche un finanziamento dedicato all’istruzione e alla formazione professionale in quanto mira a rendere l’Europa e la sua economia più verdi, più digitali e più forti che mai.
Un nuovo approccio globale all’istruzione e alla formazione professionale
La raccomandazione del Consiglio sull’IFP per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza definisce i principi fondamentali per garantire che l’IFP fornisca opportunità di apprendimento di qualità per giovani e adulti. La raccomandazione pone un forte accento su una maggiore flessibilità, maggiori opportunità per l’apprendimento basato sul lavoro e gli apprendistati, e una migliore garanzia della qualità.
Ispirandosi al parere del 2018 del CCFP sul futuro dell’istruzione e della formazione professionale dopo il 2020, la raccomandazione del Consiglio definisce una visione per una politica di IFP che:
La raccomandazione stabilisce anche i seguenti obiettivi a livello di UE, che mira a raggiungere entro il 2025:
Il primo e il terzo obiettivo si basano sui parametri di riferimento esistenti di ET 2020 sull’occupabilità e la mobilità dei diplomati nell’IFP, mentre il secondo si basa sulla raccomandazione del Consiglio, del marzo 2018, relativa a un quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità.
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La visione dell’UE per l’istruzione e la formazione professionale
Per promuovere una forza lavoro qualificata, formata e adattabile nonché mercati del lavoro che rispondano ai cambiamenti economici sono fondamentali politiche professionali forti. L’UE ha posto le basi per sostenere il panorama dell’IFP in Europa attraverso una serie di iniziative, compresi i principi fondamentali e gli obiettivi per il futuro dell’IFP.
Una breve panoramica sulla politica di istruzione e formazione professionale dell’UE
Le politiche dell’UE hanno a lungo promosso e rafforzato l’IFP in tutta Europa; già nel 1963, l’UE aveva stabilito i principi generali per l’attuazione di una politica comune di formazione professionale e istituito il Comitato consultivo per la formazione professionale (CCFP). Dall’inizio del XXI secolo, la politica dell’UE si è concentrata molto sull’IFP, in particolare a seguito del lancio della strategia europea per una maggiore cooperazione nell’istruzione e formazione professionale nel 2002 (il cosiddetto «processo di Copenaghen»). Strumenti chiave quali Europass e l’EQF sono stati successivamente introdotti per migliorare la trasparenza delle competenze e delle qualifiche. Programmi faro di finanziamento, come il Fondo sociale europeo plus (FSE+) ed Erasmus+, sostengono l’istruzione, la formazione, le competenze e l’apprendimento permanente.
A seguito della crisi finanziaria, la politica dell’UE ha cercato di investire ulteriormente nell’IFP di alta qualità al fine di promuovere una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva per affrontare gli elevati tassi di disoccupazione giovanile, concentrandosi in particolare sulla promozione dell’apprendimento basato sul lavoro, sulla garanzia della qualità, su un maggiore accesso all’IFP, sul rafforzamento delle competenze chiave e sullo sviluppo professionale dei formatori IFP. Un’iniziativa fondamentale in questo contesto è la Garanzia per i giovani, che dal 2013 utilizza l’IFP per favorire la transizione dei giovani nel mercato del lavoro. Più di recente, il piano per la cooperazione settoriale sulle competenze si è concentrato su come affrontare le carenze di competenze settoriali, anche attraverso lo sviluppo di programmi e qualifiche di IFP, e la classificazione europea di abilità, competenze, qualifiche e occupazioni (ESCO) ha contribuito a migliorare le classificazioni multilingue di competenze e qualifiche.
I principali organi di governance dell’UE per la cooperazione nell’istruzione e nella formazione professionale
Gli Stati membri, le parti sociali e la Commissione discutono le iniziative relative all’IFP nelle riunioni del Comitato consultivo per la formazione professionale (CCFP) e dei direttori generali dell’IFP.
Dal 1963, il CCFP assiste l’UE nell’attuazione della sua politica in materia di IFP. Il CCFP in pratica copre il campo più ampio dell’IFP e dell’apprendimento degli adulti, riflettendo il fatto che le politiche in materia di IFP sono tipicamente incorporate nei più ampi sistemi di istruzione e formazione.
Le riunioni dei direttori generali dell’IFP riuniscono rappresentanti di alto livello dei ministeri di 35 paesi responsabili dell’IFP, insieme alle parti sociali europee. I direttori generali dell’IFP discutono regolarmente delle politiche strategiche dell’IFP e delle riforme a livello nazionale e assumono un ruolo lungimirante per indirizzare la cooperazione europea in materia di IFP.
Dal 2002, le riunioni dei direttori generali dell’IFP hanno contribuito a rafforzare la cooperazione nel campo dell’IFP tra gli Stati membri, i paesi candidati, i paesi dell’Associazione europea di libero scambio / Spazio economico europeo e le parti sociali europee nell’ambito del processo di Copenaghen. Si tratta di un processo volontario intrapreso dai paesi allo scopo di migliorare le prestazioni, la qualità e l’attrattiva dell’IFP in Europa.
Agenzie dell’UE che sostengono la cooperazione in materia di istruzione e formazione professionale
Il Cedefop, il Centro europeo per lo sviluppo della formazione professionale, sostiene la cooperazione in materia di IFP e contribuisce all’evoluzione dell’agenda politica sin dalla sua istituzione nel 1975. Il Cedefop collabora con la Commissione europea, gli Stati membri dell’UE e le parti sociali per aiutare a sviluppare, promuovere e attuare politiche di IFP, competenze e qualifiche.
Il Cedefop fornisce informazioni, ricerche, analisi e prove a metà strada tra IFP e mercato del lavoro. Il suo lavoro riguarda: sistemi di IFP; apprendistati; percorsi di IFP e di aggiornamento per gli adulti; orientamento, convalida dell’apprendimento e finanziamento dell’IFP; qualifiche e quadri delle qualifiche; insegnanti e formatori; analisi del fabbisogno di competenze e futuro del lavoro, con particolare attenzione alle competenze verdi e alla digitalizzazione. In quanto piattaforma per responsabili delle politiche, parti sociali, ricercatori, esperti e altri attori dell’IFP e del mercato del lavoro, il Cedefop promuove la condivisione delle conoscenze e l’apprendimento delle politiche. Svolge un ruolo chiave nel monitoraggio dell’attuazione delle priorità e delle azioni definite nella raccomandazione del Consiglio sull’IFP e nella dichiarazione di Osnabrück.
La Fondazione europea per la formazione (ETF) assiste i paesi vicini nella riforma dei loro sistemi di istruzione, formazione e mercato del lavoro. Con più di 25 anni di esperienza, l’ETF lavora a stretto contatto con governi, imprese e parti sociali a livello dell’UE per sfruttare al meglio le capacità e le competenze delle persone. L’ETF attualmente sostiene lo sviluppo umano in 29 paesi confinanti con l’UE. Cerca di promuovere la mobilità e l’inclusione sociale, di riformare i sistemi di istruzione e formazione e bilanciarli con le esigenze del mercato del lavoro.
L’Agenda 2020 per le competenze per l’Europa ha fissato obiettivi quantitativi per il miglioramento del livello delle competenze (miglioramento delle competenze esistenti) e la riqualificazione (formazione su nuove competenze) nell’arco di cinque anni. Le 12 azioni dell’Agenda si concentrano sulla promozione della collaborazione tra gli Stati membri, le aziende e le parti sociali al fine di consentire alle persone di intraprendere l’apprendimento permanente, utilizzando il bilancio dell’UE come catalizzatore per sbloccare gli investimenti pubblici e privati in materia di competenze. L’Agenda lavora in sinergia con lo spazio europeo dell’istruzione e il piano d’azione per l’istruzione digitale per migliorare le competenze digitali e creare uno spazio europeo olistico per l’apprendimento a beneficio di tutti gli studenti, gli insegnanti e le istituzioni.
Il Patto per le competenze è la prima delle azioni faro dell’Agenda per le competenze per l’Europa e invita le organizzazioni pubbliche e private a unire le forze e a intraprendere azioni concrete per migliorare le competenze e riqualificare le persone in Europa. L’Agenda per le competenze per l’Europa ha inoltre annunciato un’iniziativa sui conti individuali di apprendimento, con l’obiettivo di agevolare l’accesso alla formazione per gli adulti in età lavorativa e metterli in grado di gestire con successo le transizioni nel mercato del lavoro.
L’istruzione e la formazione professionale nel più ampio contesto politico dell’UE
L’istruzione, la formazione e le competenze sono al centro della politica dell’UE. Il Green Deal europeo, la nuova strategia industriale per l’Europa, il piano d’azione per l’economia circolare e la strategia dell’UE sulla biodiversità sottolineano il ruolo importante delle competenze e della formazione nel sostenere la crescita sostenibile e la transizione verso un’economia verde. La strategia per le PMI per un’Europa sostenibile e digitale sottolinea il valore delle competenze per le imprese, mentre la Strategia per la parità di genere 2020-2025 evidenzia l’importanza delle competenze per affrontare gli stereotipi di genere e raggiungere un equilibrio di genere in molte professioni. NextGenerationEU, il piano per condurre l’UE fuori dalla pandemia di COVID-19, prevede anche un finanziamento dedicato all’istruzione e alla formazione professionale in quanto mira a rendere l’Europa e la sua economia più verdi, più digitali e più forti che mai.
Un nuovo approccio globale all’istruzione e alla formazione professionale
La raccomandazione del Consiglio sull’IFP per la competitività sostenibile, l’equità sociale e la resilienza definisce i principi fondamentali per garantire che l’IFP fornisca opportunità di apprendimento di qualità per giovani e adulti. La raccomandazione pone un forte accento su una maggiore flessibilità, maggiori opportunità per l’apprendimento basato sul lavoro e gli apprendistati, e una migliore garanzia della qualità.
Ispirandosi al parere del 2018 del CCFP sul futuro dell’istruzione e della formazione professionale dopo il 2020, la raccomandazione del Consiglio definisce una visione per una politica di IFP che:
La raccomandazione stabilisce anche i seguenti obiettivi a livello di UE, che mira a raggiungere entro il 2025:
Il primo e il terzo obiettivo si basano sui parametri di riferimento esistenti di ET 2020 sull’occupabilità e la mobilità dei diplomati nell’IFP, mentre il secondo si basa sulla raccomandazione del Consiglio, del marzo 2018, relativa a un quadro europeo per apprendistati efficaci e di qualità.
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Guidare la riforma in Europa
Gli Stati membri si sono impegnati ad attuare azioni per sostenere le riforme dell’IFP a livello nazionale, insieme alle parti sociali e ad altri soggetti interessati. Queste riforme a livello nazionale sono essenziali per realizzare la visione dell’IFP.
Principi per le riforme a livello nazionale
Le riforme dovrebbero essere basate sui seguenti principi secondo i quali l’IFP dovrebbe…
Garanzia della qualità dell’istruzione e della formazione professionale europea (EQAVET) e sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale (ECVET)
La raccomandazione del Consiglio sull’IFP del novembre 2020 sostituisce le precedenti raccomandazioni sull’EQAVET e sul sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale (ECVET), adottate nel 2009.
L’EQAVET stabilisce un quadro di riferimento per sostenere gli Stati membri nel migliorare la qualità dei loro sistemi di IFP e aumentare la trasparenza per quanto riguarda i dispositivi di garanzia della qualità nell’IFP. Pur non avendo contribuito in modo significativo a migliorare la trasparenza dei dispositivi di garanzia della qualità, durante i suoi 10 anni di attuazione l’EQAVET ha stimolato le riforme dei sistemi nazionali di garanzia della qualità, trovando principale applicazione nell’IFP iniziale a livello scolastico.
L’EQAVET è rafforzata da un quadro EQAVET aggiornato, incluso nella raccomandazione sull’IFP, che sottolinea la qualità dei risultati dell’apprendimento, la certificazione e la valutazione, la consultazione delle parti interessate, il ruolo degli insegnanti e dei formatori, l’apprendimento basato sul lavoro, l’apprendimento digitale e la flessibilità. Vengono introdotte delle valutazioni inter pares a livello dell’UE sulla garanzia della qualità per i sistemi di IFP per migliorare l’apprendimento reciproco, rendere la garanzia della qualità più trasparente e rafforzare la fiducia reciproca tra gli Stati membri.
L’ECVET è stato istituito per migliorare il riconoscimento, l’accumulo e il trasferimento dei risultati dell’apprendimento, con l’obiettivo di sostenere la mobilità e l’apprendimento permanente, nonché l’istituzione di un sistema di crediti dell’UE nell’IFP. L’ECVET ha contribuito a migliorare la mobilità attraverso l’uso e la documentazione delle unità e dei relativi risultati di apprendimento. Tuttavia, in generale il concetto di punti ECVET non è stato applicato e l’ECVET non ha portato allo sviluppo di un sistema europeo di crediti nell’IFP.
La raccomandazione del Consiglio ha sostituito la raccomandazione ECVET includendo i principi chiave del precedente strumento ECVET relativi alla flessibilità, mentre gli strumenti a sostegno della mobilità dei discenti dell’istruzione e della formazione professionale (contratto di apprendimento e protocollo d’intesa) saranno ulteriormente sviluppati nell’ambito di altri strumenti dell’UE (ad esempio Erasmus+). Per le qualifiche professionali a livello post-secondario e terziario continuerà a essere utilizzato il sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti (ECTS).
Le azioni intraprese dagli Stati membri, sostenute dalla cooperazione dell’UE sull’IFP e dai principi di cui sopra, dovrebbero rendere l’IFP un’opzione agile, flessibile e attraente basata sulle pari opportunità e su una cultura di garanzia della qualità. In particolare, le azioni dovrebbero:
La cooperazione tra le parti interessate dell’IFP a livello nazionale è cruciale per garantire che le riforme siano ben progettate e attuate e ben comprese a livello degli operatori e delle altre parti interessate.
La Comunità dei professionisti europei dell’IFP della piattaforma elettronica per l’apprendimento degli adulti in Europa, per esempio, mira a rafforzare la comunità dell’IFP in tutta l’UE. Prestando particolare attenzione all’apprendimento online/a distanza, alle competenze verdi, all’inclusione sociale e alla mobilità dei discenti, aiuta i professionisti, quali insegnanti, formatori e tutor aziendali a essere al corrente delle iniziative politiche a livello europeo e a cooperare tra loro per trovare strumenti e risorse interessanti per l’offerta dell’IFP.
Impegni concreti a livello nazionale
La Dichiarazione di Osnabrück, che stabilisce l’impegno a lavorare per diverse azioni basate sulla raccomandazione sull’IFP entro il 2025, è stata approvata dai ministri responsabili dell’IFP nell’UE27, dallo Spazio economico europeo/Associazione europea di libero scambio e dai paesi candidati, dalle parti sociali europee e dalla Commissione europea. Anche le associazioni dei fornitori dell’IFP dell’UE e i rappresentanti dei discenti hanno sostenuto la Dichiarazione.
Essa integra la raccomandazione del Consiglio definendo azioni concrete per il periodo 2021-2025 sia a livello nazionale che dell’UE, concentrandosi su quattro aree principali:
La dichiarazione rappresenta un chiaro impegno degli Stati membri a migliorare i sistemi di IFP in tutta l’UE nei prossimi anni, in sinergia con i principi e le azioni della raccomandazione del Consiglio sull’IFP.
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Guidare la riforma in Europa
Gli Stati membri si sono impegnati ad attuare azioni per sostenere le riforme dell’IFP a livello nazionale, insieme alle parti sociali e ad altri soggetti interessati. Queste riforme a livello nazionale sono essenziali per realizzare la visione dell’IFP.
Principi per le riforme a livello nazionale
Le riforme dovrebbero essere basate sui seguenti principi secondo i quali l’IFP dovrebbe…
Garanzia della qualità dell’istruzione e della formazione professionale europea (EQAVET) e sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale (ECVET)
La raccomandazione del Consiglio sull’IFP del novembre 2020 sostituisce le precedenti raccomandazioni sull’EQAVET e sul sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale (ECVET), adottate nel 2009.
L’EQAVET stabilisce un quadro di riferimento per sostenere gli Stati membri nel migliorare la qualità dei loro sistemi di IFP e aumentare la trasparenza per quanto riguarda i dispositivi di garanzia della qualità nell’IFP. Pur non avendo contribuito in modo significativo a migliorare la trasparenza dei dispositivi di garanzia della qualità, durante i suoi 10 anni di attuazione l’EQAVET ha stimolato le riforme dei sistemi nazionali di garanzia della qualità, trovando principale applicazione nell’IFP iniziale a livello scolastico.
L’EQAVET è rafforzata da un quadro EQAVET aggiornato, incluso nella raccomandazione sull’IFP, che sottolinea la qualità dei risultati dell’apprendimento, la certificazione e la valutazione, la consultazione delle parti interessate, il ruolo degli insegnanti e dei formatori, l’apprendimento basato sul lavoro, l’apprendimento digitale e la flessibilità. Vengono introdotte delle valutazioni inter pares a livello dell’UE sulla garanzia della qualità per i sistemi di IFP per migliorare l’apprendimento reciproco, rendere la garanzia della qualità più trasparente e rafforzare la fiducia reciproca tra gli Stati membri.
L’ECVET è stato istituito per migliorare il riconoscimento, l’accumulo e il trasferimento dei risultati dell’apprendimento, con l’obiettivo di sostenere la mobilità e l’apprendimento permanente, nonché l’istituzione di un sistema di crediti dell’UE nell’IFP. L’ECVET ha contribuito a migliorare la mobilità attraverso l’uso e la documentazione delle unità e dei relativi risultati di apprendimento. Tuttavia, in generale il concetto di punti ECVET non è stato applicato e l’ECVET non ha portato allo sviluppo di un sistema europeo di crediti nell’IFP.
La raccomandazione del Consiglio ha sostituito la raccomandazione ECVET includendo i principi chiave del precedente strumento ECVET relativi alla flessibilità, mentre gli strumenti a sostegno della mobilità dei discenti dell’istruzione e della formazione professionale (contratto di apprendimento e protocollo d’intesa) saranno ulteriormente sviluppati nell’ambito di altri strumenti dell’UE (ad esempio Erasmus+). Per le qualifiche professionali a livello post-secondario e terziario continuerà a essere utilizzato il sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti (ECTS).
Le azioni intraprese dagli Stati membri, sostenute dalla cooperazione dell’UE sull’IFP e dai principi di cui sopra, dovrebbero rendere l’IFP un’opzione agile, flessibile e attraente basata sulle pari opportunità e su una cultura di garanzia della qualità. In particolare, le azioni dovrebbero:
La cooperazione tra le parti interessate dell’IFP a livello nazionale è cruciale per garantire che le riforme siano ben progettate e attuate e ben comprese a livello degli operatori e delle altre parti interessate.
La Comunità dei professionisti europei dell’IFP della piattaforma elettronica per l’apprendimento degli adulti in Europa, per esempio, mira a rafforzare la comunità dell’IFP in tutta l’UE. Prestando particolare attenzione all’apprendimento online/a distanza, alle competenze verdi, all’inclusione sociale e alla mobilità dei discenti, aiuta i professionisti, quali insegnanti, formatori e tutor aziendali a essere al corrente delle iniziative politiche a livello europeo e a cooperare tra loro per trovare strumenti e risorse interessanti per l’offerta dell’IFP.
Impegni concreti a livello nazionale
La Dichiarazione di Osnabrück, che stabilisce l’impegno a lavorare per diverse azioni basate sulla raccomandazione sull’IFP entro il 2025, è stata approvata dai ministri responsabili dell’IFP nell’UE27, dallo Spazio economico europeo/Associazione europea di libero scambio e dai paesi candidati, dalle parti sociali europee e dalla Commissione europea. Anche le associazioni dei fornitori dell’IFP dell’UE e i rappresentanti dei discenti hanno sostenuto la Dichiarazione.
Essa integra la raccomandazione del Consiglio definendo azioni concrete per il periodo 2021-2025 sia a livello nazionale che dell’UE, concentrandosi su quattro aree principali:
La dichiarazione rappresenta un chiaro impegno degli Stati membri a migliorare i sistemi di IFP in tutta l’UE nei prossimi anni, in sinergia con i principi e le azioni della raccomandazione del Consiglio sull’IFP.
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Guidare la riforma in Europa
Gli Stati membri si sono impegnati ad attuare azioni per sostenere le riforme dell’IFP a livello nazionale, insieme alle parti sociali e ad altri soggetti interessati. Queste riforme a livello nazionale sono essenziali per realizzare la visione dell’IFP.
Principi per le riforme a livello nazionale
Le riforme dovrebbero essere basate sui seguenti principi secondo i quali l’IFP dovrebbe…
Garanzia della qualità dell’istruzione e della formazione professionale europea (EQAVET) e sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale (ECVET)
La raccomandazione del Consiglio sull’IFP del novembre 2020 sostituisce le precedenti raccomandazioni sull’EQAVET e sul sistema europeo di crediti per l’istruzione e la formazione professionale (ECVET), adottate nel 2009.
L’EQAVET stabilisce un quadro di riferimento per sostenere gli Stati membri nel migliorare la qualità dei loro sistemi di IFP e aumentare la trasparenza per quanto riguarda i dispositivi di garanzia della qualità nell’IFP. Pur non avendo contribuito in modo significativo a migliorare la trasparenza dei dispositivi di garanzia della qualità, durante i suoi 10 anni di attuazione l’EQAVET ha stimolato le riforme dei sistemi nazionali di garanzia della qualità, trovando principale applicazione nell’IFP iniziale a livello scolastico.
L’EQAVET è rafforzata da un quadro EQAVET aggiornato, incluso nella raccomandazione sull’IFP, che sottolinea la qualità dei risultati dell’apprendimento, la certificazione e la valutazione, la consultazione delle parti interessate, il ruolo degli insegnanti e dei formatori, l’apprendimento basato sul lavoro, l’apprendimento digitale e la flessibilità. Vengono introdotte delle valutazioni inter pares a livello dell’UE sulla garanzia della qualità per i sistemi di IFP per migliorare l’apprendimento reciproco, rendere la garanzia della qualità più trasparente e rafforzare la fiducia reciproca tra gli Stati membri.
L’ECVET è stato istituito per migliorare il riconoscimento, l’accumulo e il trasferimento dei risultati dell’apprendimento, con l’obiettivo di sostenere la mobilità e l’apprendimento permanente, nonché l’istituzione di un sistema di crediti dell’UE nell’IFP. L’ECVET ha contribuito a migliorare la mobilità attraverso l’uso e la documentazione delle unità e dei relativi risultati di apprendimento. Tuttavia, in generale il concetto di punti ECVET non è stato applicato e l’ECVET non ha portato allo sviluppo di un sistema europeo di crediti nell’IFP.
La raccomandazione del Consiglio ha sostituito la raccomandazione ECVET includendo i principi chiave del precedente strumento ECVET relativi alla flessibilità, mentre gli strumenti a sostegno della mobilità dei discenti dell’istruzione e della formazione professionale (contratto di apprendimento e protocollo d’intesa) saranno ulteriormente sviluppati nell’ambito di altri strumenti dell’UE (ad esempio Erasmus+). Per le qualifiche professionali a livello post-secondario e terziario continuerà a essere utilizzato il sistema europeo di accumulazione e trasferimento dei crediti (ECTS).
Le azioni intraprese dagli Stati membri, sostenute dalla cooperazione dell’UE sull’IFP e dai principi di cui sopra, dovrebbero rendere l’IFP un’opzione agile, flessibile e attraente basata sulle pari opportunità e su una cultura di garanzia della qualità. In particolare, le azioni dovrebbero:
La cooperazione tra le parti interessate dell’IFP a livello nazionale è cruciale per garantire che le riforme siano ben progettate e attuate e ben comprese a livello degli operatori e delle altre parti interessate.
La Comunità dei professionisti europei dell’IFP della piattaforma elettronica per l’apprendimento degli adulti in Europa, per esempio, mira a rafforzare la comunità dell’IFP in tutta l’UE. Prestando particolare attenzione all’apprendimento online/a distanza, alle competenze verdi, all’inclusione sociale e alla mobilità dei discenti, aiuta i professionisti, quali insegnanti, formatori e tutor aziendali a essere al corrente delle iniziative politiche a livello europeo e a cooperare tra loro per trovare strumenti e risorse interessanti per l’offerta dell’IFP.
Impegni concreti a livello nazionale
La Dichiarazione di Osnabrück, che stabilisce l’impegno a lavorare per diverse azioni basate sulla raccomandazione sull’IFP entro il 2025, è stata approvata dai ministri responsabili dell’IFP nell’UE27, dallo Spazio economico europeo/Associazione europea di libero scambio e dai paesi candidati, dalle parti sociali europee e dalla Commissione europea. Anche le associazioni dei fornitori dell’IFP dell’UE e i rappresentanti dei discenti hanno sostenuto la Dichiarazione.
Essa integra la raccomandazione del Consiglio definendo azioni concrete per il periodo 2021-2025 sia a livello nazionale che dell’UE, concentrandosi su quattro aree principali:
La dichiarazione rappresenta un chiaro impegno degli Stati membri a migliorare i sistemi di IFP in tutta l’UE nei prossimi anni, in sinergia con i principi e le azioni della raccomandazione del Consiglio sull’IFP.
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Azioni e iniziative a supporto degli Stati membri
L’UE lavora continuamente per sostenere gli Stati membri nelle loro riforme dell’IFP. L’UE mira a incoraggiare la cooperazione tra gli Stati membri e a facilitare il coordinamento nei settori dell’occupazione e dell’IFP, pur rispettando pienamente la responsabilità degli Stati membri in merito al contenuto e all’organizzazione di tale formazione.
Alcune iniziative dell’UE forniscono strumenti utili e supporto alle parti interessate all’IFP e possono aiutare gli Stati membri a migliorare la qualità e la trasparenza dei loro sistemi di IFP e a far sì che la visione dell’UE per l’IFP diventi una realtà in tutta Europa.
Centri di eccellenza professionale
I centri di eccellenza professionale sono reti di collaborazione transnazionali volte a guidare l’innovazione e l’eccellenza nell’IFP. Riuniscono una vasta gamma di partner locali e regionali, tra cui fornitori di IFP (a livello secondario superiore e terziario), datori di lavoro, centri di ricerca e parti sociali, per co-creare «ecosistemi di competenze». Così facendo, contribuiscono a un’economia innovativa, inclusiva e sostenibile.
L’iniziativa CoVEs è allineata con l’Agenda per le competenze e lo Spazio europeo dell’istruzione, e mira a istituire 100 centri di eccellenza professionale, sostenuti da finanziamenti Erasmus+, tra il 2021 e il 2027. Sostiene gli Stati membri, le parti sociali e i fornitori di IFP per attuare gli obiettivi della raccomandazione del Consiglio sull’IFP e della dichiarazione di Osnabrück.
I centri di eccellenza professionale hanno attirato l’interesse di molti partner da tutto il mondo (più di 1 700 organizzazioni provenienti da 55 paesi hanno risposto all’invito Erasmus+ del 2021), il che dimostra il loro potenziale per sostenere l’internazionalizzazione dell’IFP europea e la creazione di partenariati a lungo termine con organizzazioni al di fuori dell’Europa. Essi possono costituire un elemento determinante per tener fede agli obiettivi dell’UE di rendere l’Europa un punto di riferimento di livello mondiale per competenze di alta qualità.
Competenze verdi e digitali
L’UE ha sottolineato l’importanza di azioni che promuovano la duplice transizione verde e digitale per rendere l’economia europea più equa, resiliente e sostenibile. La duplice transizione costituisce il fulcro dell’agenda politica della Commissione, come evidenziato dall’Agenda per le competenze per l’Europa 2020, dal piano d’azione per l’istruzione digitale e dal Green Deal europeo.
Le istituzioni e i sistemi di IFP sono ben posizionati per facilitare il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione, che rappresentano una condizione essenziale affinché la transizione sia equa e inclusiva.
Erasmus+ e il dispositivo per la ripresa e la resilienza (parte di NextGenerationEU) possono essere sfruttati per preparare le persone attraverso l’IFP alle opportunità del mercato del lavoro derivanti dalla duplice transizione.
Inoltre, saranno ulteriormente promossi corsi intensivi di formazione digitale e DigComp (il quadro europeo delle competenze digitali) sarà aggiornato per riflettere gli sviluppi tecnologici nuovi ed emergenti, come l’intelligenza artificiale, la «datafication» di tutti gli aspetti della vita e le competenze verdi. Per elaborare una comprensione comune delle competenze chiave necessarie per completare la transizione verde è stato sviluppato un quadro di competenze simile sulla sostenibilità.
SELFIE (Self-reflection on Effective Learning by Fostering the use of Innovative Educational technologies) è uno strumento che supporta la digitalizzazione delle scuole. È gratuito e può essere personalizzato dalle scuole, comprese le scuole IFP, per comprendere e incorporare la tecnologia digitale nelle loro pratiche di insegnamento e apprendimento. SELFIE raccoglie feedback anonimi da studenti, insegnanti e dirigenti scolastici attraverso questionari riguardanti le modalità di utilizzo della tecnologia all’interno della loro scuola. Lo strumento genera poi un rapporto sui punti di forza e di debolezza della scuola nell’utilizzo della tecnologia.
Nell’ottobre 2021, l’UE ha lanciato un’estensione di SELFIE che si concentra sull’apprendimento basato sul lavoro. Il nuovo modulo integra le opinioni dei formatori in azienda, coinvolgendo così le aziende, gli studenti, gli insegnanti e i dirigenti scolastici nell’esercizio. Questo permette alle scuole IFP e alle aziende di formazione di discutere insieme il modo migliore per digitalizzare l’istruzione e la formazione fornita. Per ora, questa estensione è disponibile in tutte le 24 lingue ufficiali dell’UE nell’ambito dello strumento principale SELFIE.
Sostegno rafforzato all’apprendistato
Iniziative quali la Garanzia per i giovani, l’Alleanza europea per l’apprendistato e i servizi di sostegno all’apprendistato riuniscono i governi e le parti interessate per rafforzare il sostegno all’apprendistato e incrementare la consapevolezza e gli impegni volti al miglioramento dell’IFP.
La rinnovata Alleanza europea per l’apprendistato promuove le coalizioni nazionali, sostiene le PMI e rafforza il coinvolgimento delle parti sociali, anche a livello settoriale. Essa mobilita anche le autorità locali e regionali e sostiene la rappresentanza degli apprendisti negli Stati membri. Incoraggia apprendistati verdi, digitali e inclusivi che avvantaggino sia i datori di lavoro che i giovani, costruendo una forza lavoro qualificata in una vasta gamma di settori. I servizi di sostegno dell’Alleanza lavorano per migliorare la qualità degli apprendistati in Europa, fornendo risorse online e opportunità di networking e permettendo agli individui di connettersi, imparare e agire.
Sia l’Alleanza europea per l’apprendistato che i servizi di sostegno all’apprendistato saranno rafforzati e promossi dall’UE.
Settimana europea delle competenze professionali
Dal 2016, la Settimana europea delle competenze professionali (Settimana VET) riunisce organizzazioni locali, regionali e nazionali per celebrare i risultati ottenuti dall’IFP in tutta Europa. L’evento annuale accresce la consapevolezza del potenziale dell’IFP per quanto concerne la creazione di posti di lavoro, sostiene le carriere e fornisce opportunità per scambiare informazioni e buone pratiche.
La Settimana VET è ricca di eventi e attività organizzate dai partner in tutta Europa e ha un tema diverso ogni anno che riconosce l’importanza dell’istruzione e della formazione professionale nonché delle competenze. Numerosi esperti sono coinvolti in qualità di oratori, condividendo le loro conoscenze con i partecipanti alle conferenze o in occasione degli scambi online. La settimana è anche una celebrazione dei premi per l’eccellenza dell’IFP che mette sotto i riflettori persone e organizzazioni cui ispirarsi.
Profili chiave della formazione professionale europea
I profili chiave della formazione professionale europea sono un altro elemento innovativo dell’eccellenza e dell’internazionalizzazione dell’IFP. Questi profili possono definire un insieme comune di risultati dell’apprendimento da utilizzare nello sviluppo di piani di studio e di formazione professionale, qualifiche e micro-credenziali comuni. I profili possono favorire la mobilità dei discenti e dei lavoratori e supportare il riconoscimento automatico delle qualifiche dell’IFP e dei risultati dell’apprendimento all’estero. I profili farebbero parte della piattaforma Europass e sarebbero integrati, ove possibile, da contenuti professionali digitali.
Valutazioni inter pares della garanzia della qualità dell’istruzione e formazione professionale a livello di sistema
Le valutazioni inter pares sono un tipo di apprendimento reciproco volontario volto a rendere più trasparenti ed efficaci i sistemi di garanzia della qualità. La raccomandazione sull’IFP cita le valutazioni inter pares della garanzia della qualità a livello di sistema di IFP come un’azione concreta per contribuire a rafforzare la fiducia e la trasparenza tra gli Stati membri e migliorare l’apprendimento reciproco nell’UE. L’UE collaborerà con gli Stati membri per migliorare la trasparenza degli sviluppi nazionali dell’IFP attraverso valutazioni inter pares della garanzia della qualità, basandosi sul lavoro di EQAVET, che ha contribuito a diverse riforme nei sistemi nazionali di garanzia della qualità.
Micro-credenziali
Una micro-credenziale è una registrazione dei risultati di apprendimento che un discente ha acquisito in seguito a una breve fase di apprendimento. La raccomandazione del Consiglio sull’IFP invita la Commissione europea a «esaminare il concetto e l’uso delle micro-credenziali». Le micro-credenziali permettono un’acquisizione mirata e flessibile di competenze per soddisfare le nuove ed emergenti esigenze della società e del mercato del lavoro, senza sostituire le qualifiche tradizionali. Le micro-credenziali possono essere progettate ed erogate da una varietà di fornitori in diversi contesti di apprendimento formale, non formale e informale.
Nel dicembre 2021, una proposta della Commissione per una raccomandazione del Consiglio sulle micro-credenziali per l’apprendimento permanente e l’occupabilità ha delineato una definizione e un formato comuni per descrivere le micro-credenziali, nonché una serie di principi per la progettazione e il rilascio delle stesse. Questi elementi costitutivi possono essere utilizzati dai fornitori di micro-credenziali in tutta l’UE, compresi i fornitori di IFP continua, per sostenere la fiducia, la qualità e l’adozione di micro-credenziali.
Finanziamento
I finanziamenti dell’UE svolgono un ruolo fondamentale nella realizzazione delle azioni descritte sopra e nel garantire che l’IFP possa essere sufficientemente sviluppata e rafforzata in tutti gli Stati membri.
I fondi e i programmi dell’UE, come NextGenerationEU e i suoi pilastri, il dispositivo per la ripresa e la resilienza e REACT-EU, FSE+, Erasmus+, il Fondo europeo di sviluppo regionale, InvestEU, Orizzonte Europa, Interreg, Europa digitale, il meccanismo per una transizione giusta e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale sono a disposizione per sostenere la realizzazione degli impegni nazionali per il futuro dell’IFP.
Il programma Erasmus+ per il 2021-2027 include anche finanziamenti volti a sostenere la mobilità internazionale di quasi 2 milioni di studenti e personale dell’IFP, nonché un budget di 400 milioni di euro per finanziare 100 reti di centri di eccellenza professionale durante questo periodo.
Tali opportunità di finanziamento possono contribuire a rafforzare il sostegno all’apprendistato, alla digitalizzazione degli istituti di IFP e alle riforme dell’IFP per migliorare i programmi di riqualificazione, soprattutto per chi lavora in settori profondamente colpiti dalla pandemia di COVID-19.
Se sei una parte interessata dell’IFP, queste iniziative forniscono supporto, guida e strumenti utili per aiutarci a realizzare insieme la visione globale dell’UE per il futuro dell’IFP. L’IFP è fondamentale per garantire che le persone in Europa abbiano le giuste competenze per svolgere i lavori di oggi e di domani.
Seguendo il percorso delineato dalla raccomandazione, come indicato in questo opuscolo, gli Stati membri possono contribuire alla duplice transizione verde e digitale dell’Europa, garantendo al contempo che tutti in Europa abbiano accesso a un’istruzione di qualità e inclusiva, alla formazione e all’apprendimento permanente, in modo da poter partecipare pienamente alla società, alla transizione nel mercato del lavoro, e in definitiva avere successo nella vita professionale.
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Azioni e iniziative a supporto degli Stati membri
L’UE lavora continuamente per sostenere gli Stati membri nelle loro riforme dell’IFP. L’UE mira a incoraggiare la cooperazione tra gli Stati membri e a facilitare il coordinamento nei settori dell’occupazione e dell’IFP, pur rispettando pienamente la responsabilità degli Stati membri in merito al contenuto e all’organizzazione di tale formazione.
Alcune iniziative dell’UE forniscono strumenti utili e supporto alle parti interessate all’IFP e possono aiutare gli Stati membri a migliorare la qualità e la trasparenza dei loro sistemi di IFP e a far sì che la visione dell’UE per l’IFP diventi una realtà in tutta Europa.
Centri di eccellenza professionale
I centri di eccellenza professionale sono reti di collaborazione transnazionali volte a guidare l’innovazione e l’eccellenza nell’IFP. Riuniscono una vasta gamma di partner locali e regionali, tra cui fornitori di IFP (a livello secondario superiore e terziario), datori di lavoro, centri di ricerca e parti sociali, per co-creare «ecosistemi di competenze». Così facendo, contribuiscono a un’economia innovativa, inclusiva e sostenibile.
L’iniziativa CoVEs è allineata con l’Agenda per le competenze e lo Spazio europeo dell’istruzione, e mira a istituire 100 centri di eccellenza professionale, sostenuti da finanziamenti Erasmus+, tra il 2021 e il 2027. Sostiene gli Stati membri, le parti sociali e i fornitori di IFP per attuare gli obiettivi della raccomandazione del Consiglio sull’IFP e della dichiarazione di Osnabrück.
I centri di eccellenza professionale hanno attirato l’interesse di molti partner da tutto il mondo (più di 1 700 organizzazioni provenienti da 55 paesi hanno risposto all’invito Erasmus+ del 2021), il che dimostra il loro potenziale per sostenere l’internazionalizzazione dell’IFP europea e la creazione di partenariati a lungo termine con organizzazioni al di fuori dell’Europa. Essi possono costituire un elemento determinante per tener fede agli obiettivi dell’UE di rendere l’Europa un punto di riferimento di livello mondiale per competenze di alta qualità.
Competenze verdi e digitali
L’UE ha sottolineato l’importanza di azioni che promuovano la duplice transizione verde e digitale per rendere l’economia europea più equa, resiliente e sostenibile. La duplice transizione costituisce il fulcro dell’agenda politica della Commissione, come evidenziato dall’Agenda per le competenze per l’Europa 2020, dal piano d’azione per l’istruzione digitale e dal Green Deal europeo.
Le istituzioni e i sistemi di IFP sono ben posizionati per facilitare il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione, che rappresentano una condizione essenziale affinché la transizione sia equa e inclusiva.
Erasmus+ e il dispositivo per la ripresa e la resilienza (parte di NextGenerationEU) possono essere sfruttati per preparare le persone attraverso l’IFP alle opportunità del mercato del lavoro derivanti dalla duplice transizione.
Inoltre, saranno ulteriormente promossi corsi intensivi di formazione digitale e DigComp (il quadro europeo delle competenze digitali) sarà aggiornato per riflettere gli sviluppi tecnologici nuovi ed emergenti, come l’intelligenza artificiale, la «datafication» di tutti gli aspetti della vita e le competenze verdi. Per elaborare una comprensione comune delle competenze chiave necessarie per completare la transizione verde è stato sviluppato un quadro di competenze simile sulla sostenibilità.
SELFIE (Self-reflection on Effective Learning by Fostering the use of Innovative Educational technologies) è uno strumento che supporta la digitalizzazione delle scuole. È gratuito e può essere personalizzato dalle scuole, comprese le scuole IFP, per comprendere e incorporare la tecnologia digitale nelle loro pratiche di insegnamento e apprendimento. SELFIE raccoglie feedback anonimi da studenti, insegnanti e dirigenti scolastici attraverso questionari riguardanti le modalità di utilizzo della tecnologia all’interno della loro scuola. Lo strumento genera poi un rapporto sui punti di forza e di debolezza della scuola nell’utilizzo della tecnologia.
Nell’ottobre 2021, l’UE ha lanciato un’estensione di SELFIE che si concentra sull’apprendimento basato sul lavoro. Il nuovo modulo integra le opinioni dei formatori in azienda, coinvolgendo così le aziende, gli studenti, gli insegnanti e i dirigenti scolastici nell’esercizio. Questo permette alle scuole IFP e alle aziende di formazione di discutere insieme il modo migliore per digitalizzare l’istruzione e la formazione fornita. Per ora, questa estensione è disponibile in tutte le 24 lingue ufficiali dell’UE nell’ambito dello strumento principale SELFIE.
Sostegno rafforzato all’apprendistato
Iniziative quali la Garanzia per i giovani, l’Alleanza europea per l’apprendistato e i servizi di sostegno all’apprendistato riuniscono i governi e le parti interessate per rafforzare il sostegno all’apprendistato e incrementare la consapevolezza e gli impegni volti al miglioramento dell’IFP.
La rinnovata Alleanza europea per l’apprendistato promuove le coalizioni nazionali, sostiene le PMI e rafforza il coinvolgimento delle parti sociali, anche a livello settoriale. Essa mobilita anche le autorità locali e regionali e sostiene la rappresentanza degli apprendisti negli Stati membri. Incoraggia apprendistati verdi, digitali e inclusivi che avvantaggino sia i datori di lavoro che i giovani, costruendo una forza lavoro qualificata in una vasta gamma di settori. I servizi di sostegno dell’Alleanza lavorano per migliorare la qualità degli apprendistati in Europa, fornendo risorse online e opportunità di networking e permettendo agli individui di connettersi, imparare e agire.
Sia l’Alleanza europea per l’apprendistato che i servizi di sostegno all’apprendistato saranno rafforzati e promossi dall’UE.
Settimana europea delle competenze professionali
Dal 2016, la Settimana europea delle competenze professionali (Settimana VET) riunisce organizzazioni locali, regionali e nazionali per celebrare i risultati ottenuti dall’IFP in tutta Europa. L’evento annuale accresce la consapevolezza del potenziale dell’IFP per quanto concerne la creazione di posti di lavoro, sostiene le carriere e fornisce opportunità per scambiare informazioni e buone pratiche.
La Settimana VET è ricca di eventi e attività organizzate dai partner in tutta Europa e ha un tema diverso ogni anno che riconosce l’importanza dell’istruzione e della formazione professionale nonché delle competenze. Numerosi esperti sono coinvolti in qualità di oratori, condividendo le loro conoscenze con i partecipanti alle conferenze o in occasione degli scambi online. La settimana è anche una celebrazione dei premi per l’eccellenza dell’IFP che mette sotto i riflettori persone e organizzazioni cui ispirarsi.
Profili chiave della formazione professionale europea
I profili chiave della formazione professionale europea sono un altro elemento innovativo dell’eccellenza e dell’internazionalizzazione dell’IFP. Questi profili possono definire un insieme comune di risultati dell’apprendimento da utilizzare nello sviluppo di piani di studio e di formazione professionale, qualifiche e micro-credenziali comuni. I profili possono favorire la mobilità dei discenti e dei lavoratori e supportare il riconoscimento automatico delle qualifiche dell’IFP e dei risultati dell’apprendimento all’estero. I profili farebbero parte della piattaforma Europass e sarebbero integrati, ove possibile, da contenuti professionali digitali.
Valutazioni inter pares della garanzia della qualità dell’istruzione e formazione professionale a livello di sistema
Le valutazioni inter pares sono un tipo di apprendimento reciproco volontario volto a rendere più trasparenti ed efficaci i sistemi di garanzia della qualità. La raccomandazione sull’IFP cita le valutazioni inter pares della garanzia della qualità a livello di sistema di IFP come un’azione concreta per contribuire a rafforzare la fiducia e la trasparenza tra gli Stati membri e migliorare l’apprendimento reciproco nell’UE. L’UE collaborerà con gli Stati membri per migliorare la trasparenza degli sviluppi nazionali dell’IFP attraverso valutazioni inter pares della garanzia della qualità, basandosi sul lavoro di EQAVET, che ha contribuito a diverse riforme nei sistemi nazionali di garanzia della qualità.
Micro-credenziali
Una micro-credenziale è una registrazione dei risultati di apprendimento che un discente ha acquisito in seguito a una breve fase di apprendimento. La raccomandazione del Consiglio sull’IFP invita la Commissione europea a «esaminare il concetto e l’uso delle micro-credenziali». Le micro-credenziali permettono un’acquisizione mirata e flessibile di competenze per soddisfare le nuove ed emergenti esigenze della società e del mercato del lavoro, senza sostituire le qualifiche tradizionali. Le micro-credenziali possono essere progettate ed erogate da una varietà di fornitori in diversi contesti di apprendimento formale, non formale e informale.
Nel dicembre 2021, una proposta della Commissione per una raccomandazione del Consiglio sulle micro-credenziali per l’apprendimento permanente e l’occupabilità ha delineato una definizione e un formato comuni per descrivere le micro-credenziali, nonché una serie di principi per la progettazione e il rilascio delle stesse. Questi elementi costitutivi possono essere utilizzati dai fornitori di micro-credenziali in tutta l’UE, compresi i fornitori di IFP continua, per sostenere la fiducia, la qualità e l’adozione di micro-credenziali.
Finanziamento
I finanziamenti dell’UE svolgono un ruolo fondamentale nella realizzazione delle azioni descritte sopra e nel garantire che l’IFP possa essere sufficientemente sviluppata e rafforzata in tutti gli Stati membri.
I fondi e i programmi dell’UE, come NextGenerationEU e i suoi pilastri, il dispositivo per la ripresa e la resilienza e REACT-EU, FSE+, Erasmus+, il Fondo europeo di sviluppo regionale, InvestEU, Orizzonte Europa, Interreg, Europa digitale, il meccanismo per una transizione giusta e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale sono a disposizione per sostenere la realizzazione degli impegni nazionali per il futuro dell’IFP.
Il programma Erasmus+ per il 2021-2027 include anche finanziamenti volti a sostenere la mobilità internazionale di quasi 2 milioni di studenti e personale dell’IFP, nonché un budget di 400 milioni di euro per finanziare 100 reti di centri di eccellenza professionale durante questo periodo.
Tali opportunità di finanziamento possono contribuire a rafforzare il sostegno all’apprendistato, alla digitalizzazione degli istituti di IFP e alle riforme dell’IFP per migliorare i programmi di riqualificazione, soprattutto per chi lavora in settori profondamente colpiti dalla pandemia di COVID-19.
Se sei una parte interessata dell’IFP, queste iniziative forniscono supporto, guida e strumenti utili per aiutarci a realizzare insieme la visione globale dell’UE per il futuro dell’IFP. L’IFP è fondamentale per garantire che le persone in Europa abbiano le giuste competenze per svolgere i lavori di oggi e di domani.
Seguendo il percorso delineato dalla raccomandazione, come indicato in questo opuscolo, gli Stati membri possono contribuire alla duplice transizione verde e digitale dell’Europa, garantendo al contempo che tutti in Europa abbiano accesso a un’istruzione di qualità e inclusiva, alla formazione e all’apprendimento permanente, in modo da poter partecipare pienamente alla società, alla transizione nel mercato del lavoro, e in definitiva avere successo nella vita professionale.
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Azioni e iniziative a supporto degli Stati membri
L’UE lavora continuamente per sostenere gli Stati membri nelle loro riforme dell’IFP. L’UE mira a incoraggiare la cooperazione tra gli Stati membri e a facilitare il coordinamento nei settori dell’occupazione e dell’IFP, pur rispettando pienamente la responsabilità degli Stati membri in merito al contenuto e all’organizzazione di tale formazione.
Alcune iniziative dell’UE forniscono strumenti utili e supporto alle parti interessate all’IFP e possono aiutare gli Stati membri a migliorare la qualità e la trasparenza dei loro sistemi di IFP e a far sì che la visione dell’UE per l’IFP diventi una realtà in tutta Europa.
Centri di eccellenza professionale
I centri di eccellenza professionale sono reti di collaborazione transnazionali volte a guidare l’innovazione e l’eccellenza nell’IFP. Riuniscono una vasta gamma di partner locali e regionali, tra cui fornitori di IFP (a livello secondario superiore e terziario), datori di lavoro, centri di ricerca e parti sociali, per co-creare «ecosistemi di competenze». Così facendo, contribuiscono a un’economia innovativa, inclusiva e sostenibile.
L’iniziativa CoVEs è allineata con l’Agenda per le competenze e lo Spazio europeo dell’istruzione, e mira a istituire 100 centri di eccellenza professionale, sostenuti da finanziamenti Erasmus+, tra il 2021 e il 2027. Sostiene gli Stati membri, le parti sociali e i fornitori di IFP per attuare gli obiettivi della raccomandazione del Consiglio sull’IFP e della dichiarazione di Osnabrück.
I centri di eccellenza professionale hanno attirato l’interesse di molti partner da tutto il mondo (più di 1 700 organizzazioni provenienti da 55 paesi hanno risposto all’invito Erasmus+ del 2021), il che dimostra il loro potenziale per sostenere l’internazionalizzazione dell’IFP europea e la creazione di partenariati a lungo termine con organizzazioni al di fuori dell’Europa. Essi possono costituire un elemento determinante per tener fede agli obiettivi dell’UE di rendere l’Europa un punto di riferimento di livello mondiale per competenze di alta qualità.
Competenze verdi e digitali
L’UE ha sottolineato l’importanza di azioni che promuovano la duplice transizione verde e digitale per rendere l’economia europea più equa, resiliente e sostenibile. La duplice transizione costituisce il fulcro dell’agenda politica della Commissione, come evidenziato dall’Agenda per le competenze per l’Europa 2020, dal piano d’azione per l’istruzione digitale e dal Green Deal europeo.
Le istituzioni e i sistemi di IFP sono ben posizionati per facilitare il miglioramento del livello delle competenze e la riqualificazione, che rappresentano una condizione essenziale affinché la transizione sia equa e inclusiva.
Erasmus+ e il dispositivo per la ripresa e la resilienza (parte di NextGenerationEU) possono essere sfruttati per preparare le persone attraverso l’IFP alle opportunità del mercato del lavoro derivanti dalla duplice transizione.
Inoltre, saranno ulteriormente promossi corsi intensivi di formazione digitale e DigComp (il quadro europeo delle competenze digitali) sarà aggiornato per riflettere gli sviluppi tecnologici nuovi ed emergenti, come l’intelligenza artificiale, la «datafication» di tutti gli aspetti della vita e le competenze verdi. Per elaborare una comprensione comune delle competenze chiave necessarie per completare la transizione verde è stato sviluppato un quadro di competenze simile sulla sostenibilità.
SELFIE (Self-reflection on Effective Learning by Fostering the use of Innovative Educational technologies) è uno strumento che supporta la digitalizzazione delle scuole. È gratuito e può essere personalizzato dalle scuole, comprese le scuole IFP, per comprendere e incorporare la tecnologia digitale nelle loro pratiche di insegnamento e apprendimento. SELFIE raccoglie feedback anonimi da studenti, insegnanti e dirigenti scolastici attraverso questionari riguardanti le modalità di utilizzo della tecnologia all’interno della loro scuola. Lo strumento genera poi un rapporto sui punti di forza e di debolezza della scuola nell’utilizzo della tecnologia.
Nell’ottobre 2021, l’UE ha lanciato un’estensione di SELFIE che si concentra sull’apprendimento basato sul lavoro. Il nuovo modulo integra le opinioni dei formatori in azienda, coinvolgendo così le aziende, gli studenti, gli insegnanti e i dirigenti scolastici nell’esercizio. Questo permette alle scuole IFP e alle aziende di formazione di discutere insieme il modo migliore per digitalizzare l’istruzione e la formazione fornita. Per ora, questa estensione è disponibile in tutte le 24 lingue ufficiali dell’UE nell’ambito dello strumento principale SELFIE.
Sostegno rafforzato all’apprendistato
Iniziative quali la Garanzia per i giovani, l’Alleanza europea per l’apprendistato e i servizi di sostegno all’apprendistato riuniscono i governi e le parti interessate per rafforzare il sostegno all’apprendistato e incrementare la consapevolezza e gli impegni volti al miglioramento dell’IFP.
La rinnovata Alleanza europea per l’apprendistato promuove le coalizioni nazionali, sostiene le PMI e rafforza il coinvolgimento delle parti sociali, anche a livello settoriale. Essa mobilita anche le autorità locali e regionali e sostiene la rappresentanza degli apprendisti negli Stati membri. Incoraggia apprendistati verdi, digitali e inclusivi che avvantaggino sia i datori di lavoro che i giovani, costruendo una forza lavoro qualificata in una vasta gamma di settori. I servizi di sostegno dell’Alleanza lavorano per migliorare la qualità degli apprendistati in Europa, fornendo risorse online e opportunità di networking e permettendo agli individui di connettersi, imparare e agire.
Sia l’Alleanza europea per l’apprendistato che i servizi di sostegno all’apprendistato saranno rafforzati e promossi dall’UE.
Settimana europea delle competenze professionali
Dal 2016, la Settimana europea delle competenze professionali (Settimana VET) riunisce organizzazioni locali, regionali e nazionali per celebrare i risultati ottenuti dall’IFP in tutta Europa. L’evento annuale accresce la consapevolezza del potenziale dell’IFP per quanto concerne la creazione di posti di lavoro, sostiene le carriere e fornisce opportunità per scambiare informazioni e buone pratiche.
La Settimana VET è ricca di eventi e attività organizzate dai partner in tutta Europa e ha un tema diverso ogni anno che riconosce l’importanza dell’istruzione e della formazione professionale nonché delle competenze. Numerosi esperti sono coinvolti in qualità di oratori, condividendo le loro conoscenze con i partecipanti alle conferenze o in occasione degli scambi online. La settimana è anche una celebrazione dei premi per l’eccellenza dell’IFP che mette sotto i riflettori persone e organizzazioni cui ispirarsi.
Profili chiave della formazione professionale europea
I profili chiave della formazione professionale europea sono un altro elemento innovativo dell’eccellenza e dell’internazionalizzazione dell’IFP. Questi profili possono definire un insieme comune di risultati dell’apprendimento da utilizzare nello sviluppo di piani di studio e di formazione professionale, qualifiche e micro-credenziali comuni. I profili possono favorire la mobilità dei discenti e dei lavoratori e supportare il riconoscimento automatico delle qualifiche dell’IFP e dei risultati dell’apprendimento all’estero. I profili farebbero parte della piattaforma Europass e sarebbero integrati, ove possibile, da contenuti professionali digitali.
Valutazioni inter pares della garanzia della qualità dell’istruzione e formazione professionale a livello di sistema
Le valutazioni inter pares sono un tipo di apprendimento reciproco volontario volto a rendere più trasparenti ed efficaci i sistemi di garanzia della qualità. La raccomandazione sull’IFP cita le valutazioni inter pares della garanzia della qualità a livello di sistema di IFP come un’azione concreta per contribuire a rafforzare la fiducia e la trasparenza tra gli Stati membri e migliorare l’apprendimento reciproco nell’UE. L’UE collaborerà con gli Stati membri per migliorare la trasparenza degli sviluppi nazionali dell’IFP attraverso valutazioni inter pares della garanzia della qualità, basandosi sul lavoro di EQAVET, che ha contribuito a diverse riforme nei sistemi nazionali di garanzia della qualità.
Micro-credenziali
Una micro-credenziale è una registrazione dei risultati di apprendimento che un discente ha acquisito in seguito a una breve fase di apprendimento. La raccomandazione del Consiglio sull’IFP invita la Commissione europea a «esaminare il concetto e l’uso delle micro-credenziali». Le micro-credenziali permettono un’acquisizione mirata e flessibile di competenze per soddisfare le nuove ed emergenti esigenze della società e del mercato del lavoro, senza sostituire le qualifiche tradizionali. Le micro-credenziali possono essere progettate ed erogate da una varietà di fornitori in diversi contesti di apprendimento formale, non formale e informale.
Nel dicembre 2021, una proposta della Commissione per una raccomandazione del Consiglio sulle micro-credenziali per l’apprendimento permanente e l’occupabilità ha delineato una definizione e un formato comuni per descrivere le micro-credenziali, nonché una serie di principi per la progettazione e il rilascio delle stesse. Questi elementi costitutivi possono essere utilizzati dai fornitori di micro-credenziali in tutta l’UE, compresi i fornitori di IFP continua, per sostenere la fiducia, la qualità e l’adozione di micro-credenziali.
Finanziamento
I finanziamenti dell’UE svolgono un ruolo fondamentale nella realizzazione delle azioni descritte sopra e nel garantire che l’IFP possa essere sufficientemente sviluppata e rafforzata in tutti gli Stati membri.
I fondi e i programmi dell’UE, come NextGenerationEU e i suoi pilastri, il dispositivo per la ripresa e la resilienza e REACT-EU, FSE+, Erasmus+, il Fondo europeo di sviluppo regionale, InvestEU, Orizzonte Europa, Interreg, Europa digitale, il meccanismo per una transizione giusta e il Fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale sono a disposizione per sostenere la realizzazione degli impegni nazionali per il futuro dell’IFP.
Il programma Erasmus+ per il 2021-2027 include anche finanziamenti volti a sostenere la mobilità internazionale di quasi 2 milioni di studenti e personale dell’IFP, nonché un budget di 400 milioni di euro per finanziare 100 reti di centri di eccellenza professionale durante questo periodo.
Tali opportunità di finanziamento possono contribuire a rafforzare il sostegno all’apprendistato, alla digitalizzazione degli istituti di IFP e alle riforme dell’IFP per migliorare i programmi di riqualificazione, soprattutto per chi lavora in settori profondamente colpiti dalla pandemia di COVID-19.
Se sei una parte interessata dell’IFP, queste iniziative forniscono supporto, guida e strumenti utili per aiutarci a realizzare insieme la visione globale dell’UE per il futuro dell’IFP. L’IFP è fondamentale per garantire che le persone in Europa abbiano le giuste competenze per svolgere i lavori di oggi e di domani.
Seguendo il percorso delineato dalla raccomandazione, come indicato in questo opuscolo, gli Stati membri possono contribuire alla duplice transizione verde e digitale dell’Europa, garantendo al contempo che tutti in Europa abbiano accesso a un’istruzione di qualità e inclusiva, alla formazione e all’apprendimento permanente, in modo da poter partecipare pienamente alla società, alla transizione nel mercato del lavoro, e in definitiva avere successo nella vita professionale.
5
Allegato
Discenti iscritti all’istruzione e formazione professionale secondaria superiore sul totale degli studenti dell’istruzione secondaria superiore5 |
Tasso di occupazione dei neodiplomati da IFP (20-34 anni) |
Tasso di occupazione dei neodiplomati dall’istruzione generale (20-34 anni) |
|||||||
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
|
2017 |
2018 |
2019 |
2018 |
2019 |
2020 |
2018 |
2019 |
2020 |
|
EU27 |
48,1 |
48,4 |
48,4 |
79,0 |
79,1 |
76,1 |
63,7 |
62,8 |
58,3 |
Belgio |
57,8 |
56,8 |
56,2 |
76,7 |
77,1 |
76,5 |
43,9 |
61,6 |
61,3 |
Bulgaria |
50,7 |
52,9 |
52,1 |
66,4 |
73,5 |
69,6 |
68,6 |
63,0 |
59,3 |
Cechia |
72,4 |
71,3 |
70,5 |
87,7 |
86,8 |
84,8 |
80,6 |
75,9 |
68,5 |
Danimarca |
38,9 |
37,7 |
37,3 |
85,0 |
84,7 |
84,5 |
77,1 |
77,1 |
79,1 |
Germania |
45,6 |
46,5 |
48,1 |
92,4 |
93,4 |
93,4 |
68,7 |
66,8 |
61,4 |
Estonia |
40,7 |
40,1 |
39,8 |
76,6 |
86,2 |
79,9 |
68,8 |
62,6 |
63,9 |
Irlanda |
n/d |
35,7 |
27,6 |
76,9 |
75,9 |
73,5 |
71,5 |
69,9 |
56,0 |
Grecia |
28,8 |
28,5 |
29,1 |
50,5 |
50,9 |
43,7 |
45,2 |
51,3 |
48,4 |
Spagna |
35,3 |
35,8 |
36,4 |
70,0 |
66,0 |
50,3 |
64,1 |
53,6 |
51,5 |
Francia |
39,9 |
39,3 |
39,3 |
72,2 |
68,8 |
68,5 |
47,2 |
50,8 |
43,0 |
Croazia |
69,6 |
69,2 |
69,0 |
68,8 |
73,9 |
73,7 |
|||
Italia |
55,3 |
53,6 |
53,0 |
53,9 |
56,6 |
53,3 |
36,2 |
38,3 |
37,0 |
Cipro |
16,7 |
16,7 |
16,9 |
67,3 |
70,2 |
59,0 |
69,4 |
73,8 |
68,8 |
Lettonia |
38,6 |
38,9 |
38,9 |
75,8 |
65,6 |
70,2 |
73,4 |
74,2 |
72,9 |
Lituania |
27,4 |
26,8 |
26,1 |
79,2 |
67,3 |
56,8 |
75,6 |
69,6 |
53,0 |
Lussemburgo |
61,6 |
61,6 |
61,9 |
95,4 |
100,0 |
71,9 |
73,7 |
73,4 |
|
Ungheria |
23,0 |
38,0 |
44,0 |
87,1 |
86,3 |
80,0 |
75,7 |
71,7 |
69,4 |
Malta |
27,1 |
28,5 |
27,7 |
91,0 |
91,2 |
89,5 |
91,2 |
86,0 |
88,0 |
Paesi Bassi |
68,2 |
67,5 |
67,5 |
87,9 |
90,4 |
84,7 |
89,1 |
78,7 |
58,6 |
Austria |
68,6 |
68,4 |
68,8 |
87,3 |
88,0 |
85,4 |
77,4 |
64,0 |
69,6 |
Polonia |
51,7 |
52,1 |
52,5 |
78,4 |
78,9 |
78,0 |
72,5 |
71,0 |
65,7 |
Portogallo |
40,7 |
39,7 |
39,0 |
77,4 |
76,0 |
73,0 |
69,7 |
70,9 |
69,1 |
Romania |
56,2 |
56,2 |
56,2 |
69,0 |
67,7 |
68,7 |
62,8 |
63,6 |
60,4 |
Slovenia |
70,9 |
70,9 |
70,8 |
84,5 |
79,1 |
71,6 |
66,6 |
77,3 |
57,9 |
Slovacchia |
68,9 |
67,8 |
67,5 |
84,7 |
84,6 |
80,7 |
84,3 |
86,8 |
69,3 |
Finlandia |
71,6 |
71,6 |
68,7 |
78,5 |
80,4 |
74,6 |
76,9 |
82,9 |
76,4 |
Svezia |
34,1 |
35,4 |
35,2 |
88,0 |
87,4 |
85,3 |
79,4 |
83,0 |
77,5 |
6
Allegato
Discenti iscritti all’istruzione e formazione professionale secondaria superiore sul totale degli studenti dell’istruzione secondaria superiore5 |
Tasso di occupazione dei neodiplomati da IFP (20-34 anni) |
Tasso di occupazione dei neodiplomati dall’istruzione generale (20-34 anni) |
|||||||
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
|
2017 |
2018 |
2019 |
2018 |
2019 |
2020 |
2018 |
2019 |
2020 |
|
EU27 |
48,1 |
48,4 |
48,4 |
79,0 |
79,1 |
76,1 |
63,7 |
62,8 |
58,3 |
Belgio |
57,8 |
56,8 |
56,2 |
76,7 |
77,1 |
76,5 |
43,9 |
61,6 |
61,3 |
Bulgaria |
50,7 |
52,9 |
52,1 |
66,4 |
73,5 |
69,6 |
68,6 |
63,0 |
59,3 |
Cechia |
72,4 |
71,3 |
70,5 |
87,7 |
86,8 |
84,8 |
80,6 |
75,9 |
68,5 |
Danimarca |
38,9 |
37,7 |
37,3 |
85,0 |
84,7 |
84,5 |
77,1 |
77,1 |
79,1 |
Germania |
45,6 |
46,5 |
48,1 |
92,4 |
93,4 |
93,4 |
68,7 |
66,8 |
61,4 |
Estonia |
40,7 |
40,1 |
39,8 |
76,6 |
86,2 |
79,9 |
68,8 |
62,6 |
63,9 |
Irlanda |
n/d |
35,7 |
27,6 |
76,9 |
75,9 |
73,5 |
71,5 |
69,9 |
56,0 |
Grecia |
28,8 |
28,5 |
29,1 |
50,5 |
50,9 |
43,7 |
45,2 |
51,3 |
48,4 |
Spagna |
35,3 |
35,8 |
36,4 |
70,0 |
66,0 |
50,3 |
64,1 |
53,6 |
51,5 |
Francia |
39,9 |
39,3 |
39,3 |
72,2 |
68,8 |
68,5 |
47,2 |
50,8 |
43,0 |
Croazia |
69,6 |
69,2 |
69,0 |
68,8 |
73,9 |
73,7 |
|||
Italia |
55,3 |
53,6 |
53,0 |
53,9 |
56,6 |
53,3 |
36,2 |
38,3 |
37,0 |
Cipro |
16,7 |
16,7 |
16,9 |
67,3 |
70,2 |
59,0 |
69,4 |
73,8 |
68,8 |
Lettonia |
38,6 |
38,9 |
38,9 |
75,8 |
65,6 |
70,2 |
73,4 |
74,2 |
72,9 |
Lituania |
27,4 |
26,8 |
26,1 |
79,2 |
67,3 |
56,8 |
75,6 |
69,6 |
53,0 |
Lussemburgo |
61,6 |
61,6 |
61,9 |
95,4 |
100,0 |
71,9 |
73,7 |
73,4 |
|
Ungheria |
23,0 |
38,0 |
44,0 |
87,1 |
86,3 |
80,0 |
75,7 |
71,7 |
69,4 |
Malta |
27,1 |
28,5 |
27,7 |
91,0 |
91,2 |
89,5 |
91,2 |
86,0 |
88,0 |
Paesi Bassi |
68,2 |
67,5 |
67,5 |
87,9 |
90,4 |
84,7 |
89,1 |
78,7 |
58,6 |
Austria |
68,6 |
68,4 |
68,8 |
87,3 |
88,0 |
85,4 |
77,4 |
64,0 |
69,6 |
Polonia |
51,7 |
52,1 |
52,5 |
78,4 |
78,9 |
78,0 |
72,5 |
71,0 |
65,7 |
Portogallo |
40,7 |
39,7 |
39,0 |
77,4 |
76,0 |
73,0 |
69,7 |
70,9 |
69,1 |
Romania |
56,2 |
56,2 |
56,2 |
69,0 |
67,7 |
68,7 |
62,8 |
63,6 |
60,4 |
Slovenia |
70,9 |
70,9 |
70,8 |
84,5 |
79,1 |
71,6 |
66,6 |
77,3 |
57,9 |
Slovacchia |
68,9 |
67,8 |
67,5 |
84,7 |
84,6 |
80,7 |
84,3 |
86,8 |
69,3 |
Finlandia |
71,6 |
71,6 |
68,7 |
78,5 |
80,4 |
74,6 |
76,9 |
82,9 |
76,4 |
Svezia |
34,1 |
35,4 |
35,2 |
88,0 |
87,4 |
85,3 |
79,4 |
83,0 |
77,5 |
6
Allegato
6
Discenti iscritti all’istruzione e formazione professionale secondaria superiore sul totale degli studenti dell’istruzione secondaria superiore5 |
Tasso di occupazione dei neodiplomati da IFP (20-34 anni) |
Tasso di occupazione dei neodiplomati dall’istruzione generale (20-34 anni) |
|||||||
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
% |
|
2017 |
2018 |
2019 |
2018 |
2019 |
2020 |
2018 |
2019 |
2020 |
|
EU27 |
48,1 |
48,4 |
48,4 |
79,0 |
79,1 |
76,1 |
63,7 |
62,8 |
58,3 |
Belgio |
57,8 |
56,8 |
56,2 |
76,7 |
77,1 |
76,5 |
43,9 |
61,6 |
61,3 |
Bulgaria |
50,7 |
52,9 |
52,1 |
66,4 |
73,5 |
69,6 |
68,6 |
63,0 |
59,3 |
Cechia |
72,4 |
71,3 |
70,5 |
87,7 |
86,8 |
84,8 |
80,6 |
75,9 |
68,5 |
Danimarca |
38,9 |
37,7 |
37,3 |
85,0 |
84,7 |
84,5 |
77,1 |
77,1 |
79,1 |
Germania |
45,6 |
46,5 |
48,1 |
92,4 |
93,4 |
93,4 |
68,7 |
66,8 |
61,4 |
Estonia |
40,7 |
40,1 |
39,8 |
76,6 |
86,2 |
79,9 |
68,8 |
62,6 |
63,9 |
Irlanda |
n/d |
35,7 |
27,6 |
76,9 |
75,9 |
73,5 |
71,5 |
69,9 |
56,0 |
Grecia |
28,8 |
28,5 |
29,1 |
50,5 |
50,9 |
43,7 |
45,2 |
51,3 |
48,4 |
Spagna |
35,3 |
35,8 |
36,4 |
70,0 |
66,0 |
50,3 |
64,1 |
53,6 |
51,5 |
Francia |
39,9 |
39,3 |
39,3 |
72,2 |
68,8 |
68,5 |
47,2 |
50,8 |
43,0 |
Croazia |
69,6 |
69,2 |
69,0 |
68,8 |
73,9 |
73,7 |
|||
Italia |
55,3 |
53,6 |
53,0 |
53,9 |
56,6 |
53,3 |
36,2 |
38,3 |
37,0 |
Cipro |
16,7 |
16,7 |
16,9 |
67,3 |
70,2 |
59,0 |
69,4 |
73,8 |
68,8 |
Lettonia |
38,6 |
38,9 |
38,9 |
75,8 |
65,6 |
70,2 |
73,4 |
74,2 |
72,9 |
Lituania |
27,4 |
26,8 |
26,1 |
79,2 |
67,3 |
56,8 |
75,6 |
69,6 |
53,0 |
Lussemburgo |
61,6 |
61,6 |
61,9 |
95,4 |
100,0 |
71,9 |
73,7 |
73,4 |
|
Ungheria |
23,0 |
38,0 |
44,0 |
87,1 |
86,3 |
80,0 |
75,7 |
71,7 |
69,4 |
Malta |
27,1 |
28,5 |
27,7 |
91,0 |
91,2 |
89,5 |
91,2 |
86,0 |
88,0 |
Paesi Bassi |
68,2 |
67,5 |
67,5 |
87,9 |
90,4 |
84,7 |
89,1 |
78,7 |
58,6 |
Austria |
68,6 |
68,4 |
68,8 |
87,3 |
88,0 |
85,4 |
77,4 |
64,0 |
69,6 |
Polonia |
51,7 |
52,1 |
52,5 |
78,4 |
78,9 |
78,0 |
72,5 |
71,0 |
65,7 |
Portogallo |
40,7 |
39,7 |
39,0 |
77,4 |
76,0 |
73,0 |
69,7 |
70,9 |
69,1 |
Romania |
56,2 |
56,2 |
56,2 |
69,0 |
67,7 |
68,7 |
62,8 |
63,6 |
60,4 |
Slovenia |
70,9 |
70,9 |
70,8 |
84,5 |
79,1 |
71,6 |
66,6 |
77,3 |
57,9 |
Slovacchia |
68,9 |
67,8 |
67,5 |
84,7 |
84,6 |
80,7 |
84,3 |
86,8 |
69,3 |
Finlandia |
71,6 |
71,6 |
68,7 |
78,5 |
80,4 |
74,6 |
76,9 |
82,9 |
76,4 |
Svezia |
34,1 |
35,4 |
35,2 |
88,0 |
87,4 |
85,3 |
79,4 |
83,0 |
77,5 |
Note
1. I dati relativi al Lussemburgo (LU) per il 2020 non erano disponibili al momento della pubblicazione; pertanto, il grafico mostra quelli risalenti al 2019.
2. Dati relativi alla Croazia (HR) non disponibili al momento della pubblicazione
3. Va osservato che i dati disponibili più recenti risalgono al 2019 e pertanto non riflettono ancora l’eventuale impatto della pandemia di COVID-19.
4. Dati relativi all’Irlanda (IE) non disponibili per il 2017
5. Si prega di notare che il codice colore delle colonne nella tabella indica i colori utilizzati nei grafici 1 e 2.
Immagini © Shutterstock
Questo documento non può essere considerato come costituente una presa di posizione ufficiale della Commissione europea.
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2022
© Unione europea, 2022
|
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Per qualsiasi utilizzo o riproduzione di elementi che non sono di proprietà dell’Unione europea, potrebbe essere necessaria l’autorizzazione diretta dei rispettivi titolari dei diritti.
|
ISBN 978-92-76-43595-2 |
doi:10.2767/575545 |
KE-06-21-179-IT-N |
HTML |
ISBN 978-92-76-43570-9 |
doi:10.2767/026622 |
KE-06-21-179-IT-Q |
|
Note
1. I dati relativi al Lussemburgo (LU) per il 2020 non erano disponibili al momento della pubblicazione; pertanto, il grafico mostra quelli risalenti al 2019.
2. Dati relativi alla Croazia (HR) non disponibili al momento della pubblicazione
3. Va osservato che i dati disponibili più recenti risalgono al 2019 e pertanto non riflettono ancora l’eventuale impatto della pandemia di COVID-19.
4. Dati relativi all’Irlanda (IE) non disponibili per il 2017
5. Si prega di notare che il codice colore delle colonne nella tabella indica i colori utilizzati nei grafici 1 e 2.
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Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2022
© Unione europea, 2022
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La politica di riutilizzo dei documenti della Commissione europea è attuata dalla decisione 2011/833/UE della Commissione, del 12 dicembre 2011, relativa al riutilizzo dei documenti della Commissione (GU L 330 del 14.12.2011, pag. 39). Salvo diversa indicazione, il riutilizzo del presente documento è autorizzato ai sensi della licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/). Ciò significa che il riutilizzo è autorizzato a condizione che venga riconosciuta una menzione di paternità adeguata e che vengano indicati gli eventuali cambiamenti.
Per qualsiasi utilizzo o riproduzione di elementi che non sono di proprietà dell’Unione europea, potrebbe essere necessaria l’autorizzazione diretta dei rispettivi titolari dei diritti.
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ISBN 978-92-76-43595-2 |
doi:10.2767/575545 |
KE-06-21-179-IT-N |
HTML |
ISBN 978-92-76-43570-9 |
doi:10.2767/026622 |
KE-06-21-179-IT-Q |
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Note
1. I dati relativi al Lussemburgo (LU) per il 2020 non erano disponibili al momento della pubblicazione; pertanto, il grafico mostra quelli risalenti al 2019.
2. Dati relativi alla Croazia (HR) non disponibili al momento della pubblicazione
3. Va osservato che i dati disponibili più recenti risalgono al 2019 e pertanto non riflettono ancora l’eventuale impatto della pandemia di COVID-19.
4. Dati relativi all’Irlanda (IE) non disponibili per il 2017
5. Si prega di notare che il codice colore delle colonne nella tabella indica i colori utilizzati nei grafici 1 e 2.
Immagini © Shutterstock
Questo documento non può essere considerato come costituente una presa di posizione ufficiale della Commissione europea.
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2022
© Unione europea, 2022
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La politica di riutilizzo dei documenti della Commissione europea è attuata dalla decisione 2011/833/UE della Commissione, del 12 dicembre 2011, relativa al riutilizzo dei documenti della Commissione (GU L 330 del 14.12.2011, pag. 39). Salvo diversa indicazione, il riutilizzo del presente documento è autorizzato ai sensi della licenza Creative Commons Attribution 4.0 International (CC BY 4.0) (https://creativecommons.org/licenses/by/4.0/). Ciò significa che il riutilizzo è autorizzato a condizione che venga riconosciuta una menzione di paternità adeguata e che vengano indicati gli eventuali cambiamenti.
Per qualsiasi utilizzo o riproduzione di elementi che non sono di proprietà dell’Unione europea, potrebbe essere necessaria l’autorizzazione diretta dei rispettivi titolari dei diritti.
ISBN 978-92-76-43595-2 doi:10.2767/575545 KE-06-21-179-IT-N |
HTML ISBN 978-92-76-43570-9 doi:10.2767/026622 KE-06-21-179-IT-Q |
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