Capitolo 3 – Realizzare un’Europa prospera e climaticamente neutra

Un ragazzino raccoglie una mela da un albero, guardando di lato tra le foglie.

Introduzione

Il Green Deal europeo delinea la tabella di marcia dell’Unione europea per far fronte alla triplice minaccia rappresentata dalle crisi climatica, ambientale e della biodiversità. Con questa iniziativa l’UE ha innalzato il livello delle sue ambizioni in materia di clima, impegnandosi a raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Il Green Deal sta trasformando l’UE in una società giusta e prospera con un’economia moderna, efficiente sotto il profilo delle risorse e competitiva.

Nel 2023 l’UE ha raggiunto un traguardo importante nel suo percorso verso il conseguimento della neutralità climatica. A metà ottobre è stata adottata la legislazione fondamentale per conseguire, e addirittura superare, l’obiettivo a medio termine di ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030.

Le condizioni meteorologiche estreme hanno nuovamente messo in luce la dura realtà dei cambiamenti climatici in tutta l’UE e nel mondo, evidenziando la necessità di proseguire gli sforzi per abbattere le emissioni il più rapidamente possibile. In occasione della COP28, l’UE ha svolto un ruolo di primo piano nel garantire sia un accordo globale volto ad accelerare la transizione verso l’abbandono dei combustibili fossili, sia un impegno a triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello mondiale e a raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030.

La realtà di un pianeta bollente

Le perturbazioni e le distruzioni provocate dagli eventi meteorologici estremi in Europa e nel mondo nel 2023 sono state un duro monito della grave e persistente minaccia che i cambiamenti climatici rappresentano per le società e della necessità di intervenire con urgenza per proteggere il pianeta.

Le condizioni di siccità hanno contribuito a prolungare e a rendere più pericolose le stagioni degli incendi boschivi, con grandi focolai già a marzo in Spagna e incendi senza precedenti che hanno devastato alcune zone di Grecia, Spagna e Portogallo nei mesi di luglio e agosto. L’incendio boschivo che ha colpito la regione di Evros nella Grecia nordorientale è stato il più esteso mai verificatosi nell’UE. Secondo il sistema europeo d’informazione sugli incendi boschivi - si apre in una nuova scheda., al 22 luglio erano già stati ridotti in cenere - si apre in una nuova scheda. oltre 181 000 ettari di terreno in tutta l’UE, oltre il 40 % in più rispetto alla media registrata tra il 2003 e il 2022 (128 225 ettari).

In risposta al crescente rischio di incendi boschivi, nel 2023 l’UE ha rafforzato le sue capacità di preparazione e previsione, ha potenziato la sua flotta antincendio rescEU - si apre in una nuova scheda. e ha dispiegato centinaia di vigili del fuoco per poter fornire un sostegno immediato. Ha inoltre creato una squadra di sostegno per gli incendi boschivi nell’ambito del suo Centro di coordinamento della risposta alle emergenze - si apre in una nuova scheda..

Con sette mesi e due stagioni da record, il 2023 è stato l’anno più caldo registrato a livello mondiale da quando vengono rilevate le temperature globali. Secondo il servizio relativo ai cambiamenti climatici di Copernicus - si apre in una nuova scheda., gestito dall’UE, in quasi il 50 % dei giorni del 2023 la temperatura ha superato di oltre 1,5 °C la media preindustriale (1850-1900).

Un incendio boschivo dalle cui fiamme si sprigiona un denso fumo.
Incendi boschivi nei comuni di Candelaria e Arafo, Tenerife, Spagna, 16 agosto 2023. © AFP

Gli incendi boschivi costituiscono un problema a livello mondiale. Per aiutare a domare i peggiori incendi boschivi verificatisi in Canada nell’ultimo decennio (che hanno bruciato circa 4 milioni di ettari, un’area delle dimensioni dei Paesi Bassi), gli Stati membri dell’UE hanno offerto al paese i servizi di circa 300 vigili del fuoco attraverso il meccanismo unionale di protezione civile - si apre in una nuova scheda. (cfr. capitolo 8).

A seguito delle inondazioni e degli incendi boschivi senza precedenti, con gli inviti per la richiesta di sostegno per il ripristino e la ricostruzione in caso di catastrofi a titolo del Fondo di solidarietà dell’Unione europea - si apre in una nuova scheda. nel 2023 sono state mobilitate tutte le risorse disponibili per fornire assistenza.

Le precipitazioni estreme hanno causato inondazioni con esiti fatali in alcune parti dell’UE, tra cui in Croazia, Italia, Austria e Slovenia.

Gruppi di alberi e tetti di edifici emergono dalle distese di acque alluvionali che li circondano.
Una veduta aerea delle zone colpite da inondazioni e frane in Emilia-Romagna, Italia, 25 maggio 2023.

Il 15 luglio l’UE ha inaugurato la Giornata delle vittime della crisi climatica globale - si apre in una nuova scheda. per commemorare ogni anno le vittime dei cambiamenti climatici in Europa e nel mondo. L’evento mira a sensibilizzare in merito alle misure specifiche che le persone possono adottare per contribuire a ridurre i danni causati dai cambiamenti climatici e per prepararsi meglio alle catastrofi climatiche.

Oltre i confini dell’Europa, i cambiamenti climatici rappresentano una grave minaccia anche per i paesi più poveri del mondo, in quanto aggravano le crisi già esistenti e richiedono maggiori sforzi per far fronte all’aumento dei bisogni umanitari (cfr. capitolo 8). Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura, negli ultimi vent’anni la percentuale dei paesi a basso e medio reddito esposti a eventi climatici estremi è aumentata dal 76 % al 98 %.

Verso l’azzeramento delle emissioni nette

Con la relazione del gruppo intergovernativo di esperti sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite - si apre in una nuova scheda., pubblicata a marzo, la comunità scientifica ha nuovamente espresso un forte avvertimento circa la necessità di intervenire per contrastare la crisi climatica. Nella relazione si ribadisce che il mondo si sta riscaldando rapidamente a causa dell’influenza umana, con condizioni meteorologiche estreme e catastrofi che mettono a rischio vite umane e mezzi di sussistenza in tutto il mondo. La scienza parla chiaro: l’unico modo per arrestare il riscaldamento globale e attenuare gli effetti dei cambiamenti climatici è azzerare le emissioni nette di gas a effetto serra, il che significa raggiungere un equilibrio tra la quantità di emissioni di gas a effetto serra rilasciate nell’atmosfera e la quantità che viene eliminata.

Grazie alla normativa vigente in materia di clima ed energia, le emissioni di gas a effetto serra dell’UE sono già diminuite del 32,5 % rispetto al 1990, mentre nello stesso periodo l’economia dell’UE è cresciuta del 60 %.

Rendere l’Europa il primo continente a impatto climatico zero è l’obiettivo primario del Green Deal europeo - si apre in una nuova scheda.. Questo obiettivo è sancito nella normativa europea sul clima - si apre in una nuova scheda., unitamente all’impegno giuridicamente vincolante a ridurre le emissioni nette di gas effetto serra di almeno il 55 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Per onorare tale impegno, nel 2021 la Commissione europea ha presentato il pacchetto di proposte legislative «Pronti per il 55 %». Nel 2022, nell’ambito del piano REPowerEU - si apre in una nuova scheda., ha innalzato il livello di ambizione di alcune delle proposte (segnatamente quelle riguardanti l’efficienza energetica - si apre in una nuova scheda. e l’energia da fonti rinnovabili - si apre in una nuova scheda.) nell’intento di ridurre ulteriormente la dipendenza dell’UE dalle importazioni di combustibili fossili dalla Russia (cfr. capitolo 4). Alla fine del 2023 era in vigore la legislazione fondamentale per conseguire il traguardo fissato per il 2030 di una riduzione netta del 55 % (cfr. in appresso), comprendente obiettivi giuridicamente vincolanti per tutti i settori dell’economia, un obiettivo di potenziamento dei pozzi naturali di assorbimento del carbonio e l’aggiornamento del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE - si apre in una nuova scheda..

Più di 9 cittadini dell’UE su 10 considerano i cambiamenti climatici un problema grave

I cambiamenti climatici sono ritenuti:

  • un problema molto grave dal 77 %
  • un problema piuttosto grave dal 16 %
  • un problema non grave dal 7 %

Il sistema esistente è stato rafforzato nel 2023 e il suo ambito di applicazione è stato esteso alle emissioni generate dal trasporto marittimo. È stato creato un nuovo sistema separato di scambio di quote di emissione per estendere la fissazione del prezzo del carbonio a nuovi settori dell’economia, in particolare ai combustibili per l’edilizia e al trasporto su strada. Oltre ad attribuire un prezzo all’inquinamento e a generare investimenti nella transizione verde, il nuovo sistema offrirà un sostegno sociale alle persone e alle piccole imprese per assicurare che nessuno sia lasciato indietro.

Si prevede che, grazie al pacchetto legislativo finale, sarà possibile ridurre le emissioni nette di gas a effetto serra dell’UE del 57 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 1990.

Un nuovo meccanismo - si apre in una nuova scheda. per l’importazione di merci da paesi terzi garantirà la fissazione di un prezzo del carbonio in settori specifici. La nuova legislazione comprende anche obiettivi aggiornati in materia di energie rinnovabili ed efficienza energetica, come pure norme per promuovere le infrastrutture di ricarica e l’uso di combustibili alternativi nei trasporti stradali, marittimi e aerei.

Nel 2023 gli Stati membri erano tenuti a presentare i rispettivi progetti aggiornati di piani nazionali per l’energia e il clima - si apre in una nuova scheda., che delineano le modalità secondo cui intendono conseguire gli obiettivi dell’UE in materia di energia e clima per il 2030. A dicembre la Commissione ha sottoposto i piani a valutazione e ha formulato raccomandazioni.

Per non lasciare indietro nessuno

Al fine di garantire una transizione verde equa e inclusiva, nel corso dell’attuale decennio saranno mobilitati 55 miliardi di euro in investimenti - si apre in una nuova scheda. per sostenere chi vive nelle regioni dell’UE che si trovano ad affrontare le sfide maggiori poste dal passaggio a un’economia climaticamente neutra. In collaborazione con i portatori di interessi a livello nazionale, regionale e locale, l’UE sta contribuendo a diversificare le economie regionali e a dare ai cittadini la possibilità di prosperare nella nuova economia (cfr. anche il capitolo 6).

Questo video illustra l’obiettivo dell’Unione di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050 e mette in evidenza la transizione verso le energie rinnovabili, con il sostegno offerto alle comunità colpite attraverso il Fondo per una transizione giusta e la condivisione delle competenze resa possibile dalla piattaforma per una transizione giusta. L’accento è posto sull’innovazione, sulla crescita sostenibile e sull’equità dei benefici nel cammino verso un futuro più verde.
VIDEO: la piattaforma per una transizione giusta.

Pronti per il 55 % — Legislazione adottata

Riforma del sistema di scambio di quote di emissione dell’UE

Nuovo sistema di scambio di quote di emissione dell’UE per l’edilizia e i carburanti per il trasporto su strada

Fondo sociale per il clima

Regolamento sulla condivisione degli sforzi

Regolamento sull’uso del suolo, la silvicoltura e l’agricoltura

Norme sulle emissioni di CO2 per auto e furgoni

Meccanismo di adeguamento del carbonio alla frontiera

Direttiva sulla promozione delle energie rinnovabili

Direttiva sull’efficienza energetica

Regolamento sull’infrastruttura per i combustibili alternativi

Regolamento ReFuelEU Aviation

Regolamento FuelEU Maritime

La competitività dell’UE dipenderà in larga misura dalla sua capacità di sviluppare e produrre le tecnologie pulite necessarie per una transizione efficace verso un’economia a zero emissioni nette. Per rafforzare la competitività delle tecnologie a zero emissioni nette nell’UE e sostenere la rapida transizione verso la neutralità climatica, a febbraio 2023 la Commissione ha presentato il piano industriale del Green Deal per l’era a zero emissioni nette - si apre in una nuova scheda.. Il piano mira a creare un contesto più favorevole all’aumento della capacità di produzione dell’UE di tecnologie e prodotti a zero emissioni nette (cfr. capitolo 4).

L’UE sostiene le tecnologie innovative a zero emissioni nette anche attraverso il Fondo per l’innovazione - si apre in una nuova scheda., finanziato dal sistema di scambio di quote di emissione, che mira a proporre al mercato soluzioni per decarbonizzare l’industria europea e sostenere la transizione verso la neutralità climatica, rafforzando nel contempo la competitività dell’UE. Alcuni Stati membri sostengono inoltre la capacità di produzione di tecnologie innovative nell’ambito dei rispettivi piani nazionali per la ripresa e la resilienza. Per poter sostenere ogni settore nella costruzione del proprio modello imprenditoriale ai fini della decarbonizzazione dell’industria, la Commissione ha avviato una serie di dialoghi sulla transizione pulita, partendo nel 2023 dai dialoghi sull’idrogeno e sulle industrie ad alta intensità energetica (cfr. capitolo 4).

Verso un’economia circolare

Nel corso dell’anno l’UE ha continuato a registrare progressi nella transizione verso un’economia circolare, con l’obiettivo di rendere i prodotti sostenibili la norma, ridurre la pressione sulle risorse naturali, diminuire gli sprechi e creare crescita e occupazione sostenibili.

Ogni anno nell’UE vengono gettati capi di abbigliamento per oltre 5 milioni di tonnellate (oltre 11 kg a persona), ma solo il 22 % di questi scarti viene raccolto separatamente a fini di riutilizzo o riciclaggio, mentre il resto è spesso incenerito o inviato in discarica. Le nuove norme proposte - si apre in una nuova scheda. relative ai prodotti tessili renderanno i produttori responsabili del ciclo di vita dei loro prodotti, in particolare della gestione dei rifiuti, promuovendo così una gestione sostenibile dei rifiuti tessili in tutta l’UE. Aumentare la disponibilità di prodotti tessili usati e riciclati dovrebbe generare occupazione a livello locale e far risparmiare denaro ai consumatori nell’UE e oltre i suoi confini, attenuando nel contempo l’impatto della produzione tessile sulle risorse naturali. La campagna «ReSet the Trend - si apre in una nuova scheda.» è stata lanciata nel 2023 per sensibilizzare in merito alla moda sostenibile.

Gli sprechi alimentari hanno un enorme impatto economico, sociale e ambientale. In base a una nuova proposta - si apre in una nuova scheda. presentata dalla Commissione a luglio, gli Stati membri dovrebbero ridurre gli sprechi alimentari - si apre in una nuova scheda. del 10 % entro il 2030 nella trasformazione e produzione di alimenti, e del 30 % (pro capite) considerando complessivamente le vendite al dettaglio e il consumo. Questi nuovi obiettivi contribuiranno alla sicurezza alimentare e ridurranno le emissioni di gas a effetto serra, consentendo nel contempo risparmi sui costi per le imprese e i consumatori.

Rifiuti alimentari

58,4 milioni di tonnellate (131 kg/persona/anno) generate ogni anno nell’UE. Fonte: Eurostat - si apre in una nuova scheda., 2023.

Circa il 10 % di tutti i prodotti alimentari forniti ai dettaglianti, ai servizi di ristorazione e alle famiglie viene sprecato.

Oltre la metà dei rifiuti alimentari proviene dalle famiglie (54 %).

La seconda voce per ordine di importanza (21 %) è costituita dal settore della trasformazione e della produzione.

A sostegno di tali sforzi, la Commissione ha adottato un quadro di monitoraggio per l’economia circolare riveduto - si apre in una nuova scheda. per monitorare meglio i progressi conseguiti nella transizione verso un’economia circolare nell’UE e il suo contributo alla sostenibilità globale e alla resilienza dell’UE. Tale quadro comprende nuovi indicatori, quali l’impronta dei materiali e la produttività delle risorse, per misurare i progressi compiuti verso gli obiettivi di prevenzione dei rifiuti.

Ogni anno quasi 6 milioni di veicoli nell’UE giungono al termine del loro ciclo di vita. La gestione inadeguata dei veicoli fuori uso comporta perdite di valore e inquinamento. Le nuove norme proposte - si apre in una nuova scheda., che contemplano tutti gli aspetti di un veicolo, dalla progettazione e immissione sul mercato fino al trattamento finale, dovrebbero generare 1,8 miliardi di euro in ricavi netti entro il 2035. Consentiranno inoltre un notevole risparmio di carbonio e una minore dipendenza dalle materie prime, oltre a creare ulteriori posti di lavoro e maggiori flussi di entrate per l’industria della gestione dei rifiuti e del riciclaggio.

Virginijus Sinkevičius, in piedi con altre due persone, osserva un impianto per il riciclaggio di materiali automobilistici usati. Un nastro trasportatore nero trasporta frammenti di piccole dimensioni; sullo sfondo è visibile un lungo tubo.
Virginijus Sinkevičius, commissario europeo per l’Ambiente, gli oceani e la pesca (a destra), visita un’impresa all’avanguardia nel settore dell’economia circolare, Belgio, luglio 2023.

A seguito delle nuove misure volte a promuovere la circolarità nel settore automobilistico, potrebbero essere riciclate fino a 4 milioni di autovetture in più e potrebbero essere creati 22 000 posti di lavoro in più entro il 2035.

È stato raggiunto un accordo - si apre in una nuova scheda. politico in merito alla proposta della Commissione relativa a nuove norme sulle spedizioni di rifiuti, per garantire che l’UE si assuma una maggiore responsabilità per i propri rifiuti. Sarà vietata l’esportazione di rifiuti di plastica dall’UE verso i paesi che non sono membri dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economici. L’accordo contribuirà a ridurre l’inquinamento da rifiuti e a far progredire l’economia circolare.

I prodotti hanno un impatto ambientale significativo durante tutto il loro ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime alla fabbricazione, al trasporto, all’uso e al fine vita. A dicembre è stato raggiunto un accordo - si apre in una nuova scheda. sulla proposta di rendere i prodotti sostenibili la norma nell’UE. Il nuovo regolamento sulla progettazione ecocompatibile dei prodotti sostenibili - si apre in una nuova scheda. si basa sulle vigenti norme in materia di progettazione ecocompatibile - si apre in una nuova scheda., che da quasi vent’anni promuovono con successo il miglioramento dell’efficienza energetica dei prodotti nell’UE. La nuova normativa estenderà il quadro esistente in due modi: in primo luogo, includendo la gamma più ampia possibile di prodotti e, in secondo luogo, se del caso, ampliando l’ambito di applicazione dei requisiti che i prodotti devono soddisfare.

Responsabilizzare i consumatori per la transizione verde è importante per conseguire gli obiettivi di consumo sostenibile del Green Deal europeo. A settembre il Parlamento europeo e il Consiglio dell’Unione europea hanno raggiunto un accordo - si apre in una nuova scheda. in merito alla proposta relativa a nuove norme volte a garantire che i consumatori siano meglio informati circa la durabilità e la riparabilità dei prodotti che acquistano e meglio tutelati contro le pratiche commerciali sleali. Sarà introdotto anche un nuovo divieto relativo alle dichiarazioni ingannevoli sui prodotti per quanto riguarda la compensazione delle emissioni. La Commissione ha inoltre presentato una proposta - si apre in una nuova scheda. per migliorare l’accesso ai servizi di riparazione e le informazioni al riguardo, promuovendo la riparazione rispetto alla sostituzione durante il periodo di garanzia legale e imponendo ai fabbricanti di riparare i prodotti che sono e saranno soggetti a obblighi specifici in materia di riparabilità (progettazione ecocompatibile) a norma del diritto dell’UE.

Compiere scelte sostenibili

A integrazione delle misure volte a responsabilizzare i consumatori, la Commissione ha inoltre proposto - si apre in una nuova scheda. nuove norme per contrastare il greenwashing, che consiste nel presentare i prodotti o i procedimenti come più rispettosi dell’ambiente di quanto non lo siano in realtà. Garantire che le etichettature e le asserzioni ambientali siano credibili e affidabili consentirà ai consumatori di prendere decisioni di acquisto più informate. Rafforzerà inoltre la competitività delle imprese che si adoperano per aumentare la sostenibilità ambientale dei loro prodotti e delle loro attività.

Sono state messe a punto nuove norme - si apre in una nuova scheda. per aiutare i consumatori a compiere scelte informate e rispettose dell’ambiente quando acquistano telefoni cellulari e tablet. Le nuove norme in materia di progettazione ecocompatibile miglioreranno la durabilità, la riparabilità, la riutilizzabilità e la riciclabilità di tali dispositivi. Nel frattempo, la nuova etichetta energetica su smartphone e tablet specificherà la loro efficienza e durabilità e un indice di riparabilità guiderà i consumatori verso scelte sostenibili. Le norme si applicheranno a decorrere dal 20 giugno 2025.

Un video che illustra le misure dell’Unione per contrastare il greenwashing, come le nuove disposizioni che richiedono alle imprese di attestare le asserzioni ambientali, i criteri comuni per verificare queste asserzioni e la promozione di marchi di qualità ecologica attendibili.
VIDEO: la proposta di una nuova normativa sulle asserzioni ambientali.

Far progredire il piano d’azione per l’inquinamento zero

Acqua

Con la direttiva riveduta sull’acqua potabile - si apre in una nuova scheda. ora integrata nella legislazione nazionale, nel 2023 hanno iniziato ad applicarsi in tutta l’UE nuove norme, che garantiranno alcuni degli standard più elevati al mondo in materia di acqua potabile.

Alla luce dei dati che evidenziano una diminuzione delle piogge in molte parti dell’UE, a giugno hanno iniziato ad applicarsi nuove prescrizioni - si apre in una nuova scheda. per il riutilizzo sicuro delle acque reflue trattate nell’irrigazione agricola.

Nel febbraio 2023 è stata pubblicata una relazione dell’UE - si apre in una nuova scheda. in cui si analizza una delle più grandi catastrofi ecologiche della storia recente in Europa, che ha causato una moria di pesci, circa 360 tonnellate, nel fiume Oder. Nella relazione si individua quale causa probabile una massiccia proliferazione di un’alga tossica e si propongono raccomandazioni per contribuire a prevenire il ripetersi di un tale evento catastrofico.

Veduta aerea di un fiume.
© Getty Images

Il livello di sicurezza marittima nelle acque dell’UE è molto elevato: le vittime sono poche e di recente non si sono verificate fuoriuscite importanti di greggio; tuttavia, si segnalano ancora oltre 2 000 incidenti in mare ogni anno. A giugno la Commissione ha presentato cinque proposte legislative - si apre in una nuova scheda. per aggiornare le norme dell’UE e prevenire l’inquinamento idrico causato dalle navi.

Le proposte mirano inoltre a evitare gli scarichi illegali nei mari europei al fine di ridurre l’impatto ambientale delle attività di trasporto marittimo e di preservare l’ecosistema marino.

Aumentare la sicurezza marittima

L’infografica illustra in che modo il sostegno dell’Agenzia europea per la sicurezza marittima si tradurrà in norme e ispezioni delle navi più rigorose per ridurre l’incidenza degli incidenti marittimi.

Le rigorose norme di sicurezza marittima dell’UE sono efficaci, ma nuove sfide e tecnologie richiedono nuovi approcci. L’Agenzia europea per la sicurezza marittima intende ampliare il sostegno sotto forma di nuovi approcci e tecnologie, quali ispezioni più efficaci, la condivisione di informazioni tra gli Stati di bandiera in merito ai risultati delle ispezioni, un maggiore ricorso a soluzioni digitali, come i certificati elettronici, il miglioramento della sicurezza dei pescherecci e il miglioramento della capacità degli Stati membri di individuare i problemi di sicurezza e i casi di non conformità in materia di ambiente e inquinamento. Tali modifiche sfoceranno in tre azioni chiave. 1. Gli Stati di bandiera dovranno assicurarsi che le navi siano idonee alla navigazione. 2. Gli ispettori dello Stato di approdo ispezioneranno le navi straniere ormeggiate nei porti. 3. Le indagini sugli incidenti marittimi determineranno le cause profonde degli incidenti per evitare che casi simili si verifichino in futuro.

Sostanze chimiche

In base a una proposta - si apre in una nuova scheda. della Commissione volta a proteggere i cittadini dell’UE e l’ambiente dalla tossicità del mercurio, l’uso dell’amalgama dentale sarà completamente vietato. Ogni anno nell’UE vengono utilizzate a questo scopo circa 40 tonnellate di mercurio. La proposta vieterà inoltre la fabbricazione e l’esportazione di determinati prodotti contenenti mercurio, come le lampade.

Emissioni acustiche

Il rumore rappresenta la seconda minaccia ambientale per la salute in Europa, dopo l’inquinamento atmosferico. Una relazione - si apre in una nuova scheda. sull’attuazione della direttiva sul rumore ambientale indica come sia possibile ridurre ulteriormente il rumore per raggiungere l’obiettivo di riduzione del 30 % entro il 2030.

Emissioni industriali

La direttiva sulle emissioni industriali - si apre in una nuova scheda. regolamenta circa 52 000 grandi installazioni industriali e aziende zootecniche in tutta l’UE. Impone loro di essere in possesso di un’autorizzazione basata sull’impiego delle migliori tecniche disponibili (BAT). Nel 2023 è stata effettuata una nuova serie di valutazioni delle BAT relative ai macelli e alle industrie dei sottoprodotti di origine animale e dei coprodotti commestibili. Circa 800 macelli dell’UE dovranno conformarsi a queste nuove norme per ridurre il loro impatto ambientale.

Microplastiche

La Commissione ha compiuto un altro importante passo avanti nella protezione dell’ambiente adottando misure - si apre in una nuova scheda. che limitano l’aggiunta intenzionale di microplastiche ai prodotti. Le nuove norme impediranno il rilascio nell’ambiente di circa mezzo milione di tonnellate di microplastiche.

Biodiversità

La natura è fondamentale nella lotta ai cambiamenti climatici. Il degrado dell’ambiente naturale aumenta la probabilità e la gravità di eventi quali inondazioni e incendi boschivi; la natura e la biodiversità dell’Europa costituiscono pertanto la sua migliore difesa contro le catastrofi naturali.

A novembre è stato raggiunto un accordo politico provvisorio - si apre in una nuova scheda. riguardo alla normativa sul ripristino della natura - si apre in una nuova scheda., che mette in moto un processo volto al ripristino continuo e duraturo della natura. Entro il 2030 gli Stati membri metteranno in atto misure di ripristino in almeno il 20 % delle zone terrestri dell’UE e il 20 % dei suoi mari. Entro il 2050 tali misure dovrebbero essere attuate per tutti gli ecosistemi che necessitano di ripristino.

Suolo

Suoli sani sono fondamentali per garantire la sicurezza alimentare, conseguire la neutralità climatica e arrestare la desertificazione e il degrado del terreno. Eppure, il 60 % dei suoli europei non gode di buona salute. La proposta relativa a una normativa sul monitoraggio del suolo - si apre in una nuova scheda. mira a far sì che l’UE segua un percorso verso suoli sani entro il 2050, raccogliendo dati sulla salute del suolo e mettendoli a disposizione degli agricoltori e di altri gestori del suolo. La nuova legge trasformerà in una prassi normale la gestione sostenibile del suolo. La Commissione ha inoltre pubblicato orientamenti per i portatori di interessi sulle opportunità di finanziamento dell’UE per suoli sani. Il Manifesto della missione per i suoli - si apre in una nuova scheda., varato ad aprile, riunisce responsabili politici a livello regionale e locale, portatori di interessi e cittadini in una comunità dinamica cui sta a cuore la salute del suolo. Oltre 2 100 persone e 350 organizzazioni hanno firmato l’iniziativa volontaria entro la fine dell’anno. I firmatari riconoscono la necessità di agire a favore della salute del suolo e si impegnano in attività volte alla protezione e al ripristino del suolo.

Impollinatori

Dato il rischio di scomparsa di una specie su tre di api, farfalle e sirfidi nell’UE, nel 2023 la Commissione ha presentato un’iniziativa rinnovata - si apre in una nuova scheda. volta a definire le azioni che l’UE e gli Stati membri devono intraprendere per invertire il declino degli impollinatori entro il 2030. I cittadini invocano sempre più un’azione risoluta per contrastare la perdita di impollinatori, da ultimo attraverso l’iniziativa di successo dei cittadini europei «Save Bees and Farmers - si apre in una nuova scheda.» (Salviamo le api e gli agricoltori). L’UE ha inoltre ridotto - si apre in una nuova scheda. i livelli massimi di residui di due pesticidi neonicotinoidi nei prodotti alimentari al livello più basso misurabile con le tecnologie più recenti. L’uso all’aperto di clothianidin - si apre in una nuova scheda.thiamethoxam - si apre in una nuova scheda. è già stato vietato nell’UE. I nuovi livelli si applicheranno agli alimenti e ai mangimi prodotti o importati nell’UE, garantendo così che gli alimenti immessi sul mercato interno non contribuiscano al declino degli impollinatori, a prescindere dal luogo in cui sono prodotti.

La salute del suolo incide direttamente sulla sicurezza alimentare dell’UE

Il 95 % dei nostri alimenti è prodotto, direttamente o indirettamente, nel suolo.

L’erosione del suolo costa all’UE 1,25 miliardi di euro in termini di perdita di produttività agricola.

L’83 % dei suoli dell’UE contiene residui di pesticidi.

Oltre il 23 % dei terreni agricoli soffre di compattazione, che riduce la produttività.

Foreste

Le foreste sono un alleato fondamentale nella lotta contro i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità. La misura in cui i terreni, e in particolare il settore dell’uso del suolo, possono contribuire alla mitigazione dei cambiamenti climatici dipende in larga misura dal modo in cui queste aree sono utilizzate e gestite. Negli ultimi anni l’assorbimento del carbonio in questo settore dell’UE è notevolmente diminuito e la funzione di pozzo di assorbimento esercitata dal suolo è in declino. Nel 2023 l’UE ha rafforzato la sua legislazione - si apre in una nuova scheda. in materia di uso del suolo, cambiamento di uso del suolo e silvicoltura per incentivare l’assorbimento del carbonio e promuovere la gestione sostenibile dei terreni agricoli e forestali.

A novembre la Commissione ha proposto - si apre in una nuova scheda. una normativa sul monitoraggio delle foreste intesa a creare una base completa di conoscenze che consentirà agli Stati membri, ai proprietari e ai gestori di foreste di migliorare la loro risposta alle crescenti pressioni sulle foreste, esacerbate dai cambiamenti climatici. Oltre a garantire che le foreste siano più resilienti alle minacce transfrontaliere (parassiti, siccità e incendi boschivi), il quadro di monitoraggio aiuterà i proprietari e i gestori di foreste a beneficiare di regimi di pagamento ecosistemici, come il sistema di certificazione dell’UE per gli assorbimenti di carbonio.

A giugno è entrato in vigore il regolamento pioneristico dell’UE sulle catene di approvvigionamento a deforestazione zero - si apre in una nuova scheda., un tassello fondamentale nella lotta contro i cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità. Gli operatori e i commercianti avranno 18 mesi di tempo per attuare le nuove norme che, una volta applicate, garantiranno che una serie di beni essenziali esportati dall’UE o immessi sul mercato dell’UE non contribuirà più alla deforestazione e al degrado forestale, né nella stessa Unione europea né altrove nel mondo. Nell’elenco figurano olio di palma, caffè, soia e cioccolato. Le nuove norme contribuiranno inoltre a garantire il sostentamento di milioni di persone che dipendono fortemente dagli ecosistemi forestali, comprese le popolazioni indigene e le comunità locali in tutto il mondo.

Una persona con un cappello a tesa larga e una camicia a maniche lunghe rastrella chicchi di caffè su una superficie piana all’aperto, con un paesaggio rurale verde sullo sfondo.
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Sistemi alimentari sostenibili

L’approvazione di tutti i 28 piani strategici - file PDF – si apre in una nuova scheda. da parte della Commissione ha segnato l’inizio della nuova politica agricola comune - si apre in una nuova scheda. (PAC) il 1º gennaio 2023. Finanziamenti dell’UE per un importo totale di 264 miliardi di euro sosterranno gli agricoltori europei nella transizione verso un settore agricolo sostenibile e resiliente e contribuiranno a preservare la vitalità e la diversità delle zone rurali tra il 2023 e il 2027. Quasi 98 miliardi di euro saranno destinati a produrre benefici per il clima, l’acqua, il suolo, l’aria, la biodiversità e il benessere degli animali, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo.

La nuova PAC contribuirà agli obiettivi dell’UE in materia di riduzione dell’uso di pesticidi chimici e dei rischi da essi derivanti e aumenterà notevolmente il sostegno mirato all’agricoltura biologica. Fornirà inoltre incentivi ai gestori di terreni affinché immagazzinino carbonio nel suolo e nella biomassa e riducano le emissioni di gas a effetto serra nel 35 % della superficie agricola dell’UE attraverso pratiche di gestione adeguate, con una rotazione delle colture prevista sull’85 % dei seminativi che beneficiano del sostegno della PAC.

In un momento di crescenti preoccupazioni circa l’approvvigionamento alimentare, la Commissione ha proseguito i lavori di mappatura dei fattori determinanti per la sicurezza alimentare. Una nuova proposta - si apre in una nuova scheda. volta a consentire l’uso sicuro delle nuove tecniche genomiche - si apre in una nuova scheda. contribuirà al progresso verso sistemi alimentari più sostenibili, salvaguardando nel contempo la sicurezza alimentare. Queste tecniche possono creare varietà vegetali resilienti ai cambiamenti climatici, resistenti ai parassiti e ad alto rendimento, riducendo la necessità di pesticidi chimici e la dipendenza dell’UE dalle importazioni agricole. La Commissione ha proposto una nuova normativa dell’UE - si apre in una nuova scheda. relativa alla produzione e alla commercializzazione di materiale riproduttivo vegetale e forestale per aumentare la diversità e la qualità delle sementi, delle talee e di altro materiale vegetale.

La PAC non è solo uno strumento atto a sostenere le misure di ripresa e ripristino dopo una crisi; consente anche agli agricoltori di prepararsi e adattarsi agli effetti dei cambiamenti climatici e ad altre sfide. L’UE sta vagliando le modalità migliori per sostenere gli agricoltori dell’UE e adattare le sue politiche agricole tenendo conto delle loro esigenze. A tal fine sarà avviato nel gennaio 2024 il dialogo strategico sul futuro dell’agricoltura nell’UE.

Janusz Wojciechowski visita un’azienda agricola con un gruppo di persone. Sullo sfondo sono visibili parti di macchinari di grandi dimensioni.
Janusz Wojciechowski, commissario europeo per l’Agricoltura (a destra, in primo piano), visita le comunità colpite dalle inondazioni nei campi della Tessaglia, Grecia, ottobre 2023.

Benessere degli animali

Da oltre quarant’anni l’UE si adopera per incrementare il benessere degli animali, migliorando progressivamente la vita degli animali e adottando norme in materia di benessere tra le più elevate al mondo. Tale approccio è proseguito nel 2023 con una proposta - si apre in una nuova scheda. di revisione delle attuali norme dell’UE sul trasporto di animali, che migliorerà il benessere di 1,6 miliardi di animali trasportati ogni anno dall’UE e al suo interno. La proposta è incentrata su obiettivi specifici, tra cui la riduzione dei tempi di viaggio, l’aumento dello spazio minimo disponibile e il miglioramento delle condizioni per gli animali esportati dall’UE. L’applicazione della legislazione vigente rimane una priorità e nel corso del 2023 sono proseguiti gli audit e i controlli periodici in vari ambiti.

Inoltre, le norme sul benessere e la tracciabilità di cani e gatti - si apre in una nuova scheda. introdurranno, per la prima volta, standard uniformi dell’UE per l’allevamento, la stabulazione e la manipolazione di cani e gatti negli stabilimenti di allevamento, nei negozi di animali da compagnia e nei rifugi. La tracciabilità di cani e gatti sarà rafforzata anche mediante l’identificazione e la registrazione obbligatorie nelle banche dati nazionali al fine di combattere il commercio illegale e consentirà di controllare meglio le condizioni di benessere in tali stabilimenti.

Nel corso dell’anno la Commissione ha risposto all’iniziativa dei cittadini europei «Fur Free Europe - si apre in una nuova scheda.» (Basta pellicce in Europa), la 10ª iniziativa di successo, sostenuta da oltre 1,5 milioni di cittadini in tutta l’UE. Sebbene in questa fase non siano proposte ulteriori normative, la Commissione prevede una serie di misure atte a conseguire gli obiettivi dell’iniziativa, tra cui l’incarico all’Autorità europea per la sicurezza alimentare di elaborare un parere scientifico sul benessere degli animali da pelliccia entro marzo 2025.

Sono in preparazione ulteriori misure in materia di benessere degli animali, ad esempio il seguito dato all’iniziativa dei cittadini europei «End the Cage Age» (Basta animali in gabbia).

Che cosa pensano i cittadini dell’UE in merito al benessere degli animali?

La necessità di proteggere meglio il benessere degli animali

L’84 % ritiene che il benessere degli animali d’allevamento debba essere protetto meglio.

Il 74 % pensa che il benessere degli animali da compagnia debba essere protetto meglio.

Il benessere degli animali d’allevamento

Il 91 % lo considera importante.

L’8 % non lo ritiene importante.

Il benessere degli animali è importante per i cittadini dell’UE, come dimostrano i risultati di un’indagine Eurobarometro pubblicata in ottobre.

Pesca e oceani sostenibili

I cambiamenti climatici e la perdita di biodiversità minacciano la sostenibilità delle risorse della pesca e dell’acquacoltura. Un pacchetto di misure - si apre in una nuova scheda. presentato a febbraio delinea misure atte a far fronte a queste sfide mediante l’attuazione della politica comune della pesca - si apre in una nuova scheda. e di un nuovo piano d’azione per l’ambiente marino - si apre in una nuova scheda.. Le misure offrono modalità per aumentare la resilienza e la sostenibilità della pesca e dell’acquacoltura, anche sostenendo la tanto necessaria transizione energetica (cfr. capitolo 4). Il pacchetto contribuisce all’impegno dell’UE di proteggere almeno il 30 % dei suoi mari (con un 10 % oggetto di protezione rigorosa). Le misure proposte saranno attuate gradualmente per consentire l’adattamento del settore.

Con le nuove norme - si apre in una nuova scheda. adottate dal Parlamento e dal Consiglio nel 2023 si intende contribuire alla prevenzione della pesca eccessiva e alla creazione di un sistema di controllo della pesca più efficace e armonizzato, avvalendosi appieno delle moderne tecnologie. Rientrano fra queste l’uso del monitoraggio elettronico a distanza e delle telecamere a circuito chiuso a bordo dei pescherecci e l’uso obbligatorio di strumenti digitali nella certificazione delle catture e nei processi di tracciabilità per impedire le importazioni di prodotti provenienti dalla pesca illegale.

La Commissione ha accolto con favore l’iniziativa dei cittadini europei «Stop Finning — Stop the trade - si apre in una nuova scheda.» (Stop all’asportazione e al commercio delle pinne di squalo), con la quale le è stato chiesto di contribuire a porre fine al commercio internazionale di pinne di squalo sfuse, a cominciare dal divieto di commercio sul mercato dell’UE. La Commissione valuterà la necessità di una legislazione in materia. Intensificherà inoltre l’applicazione delle misure di tracciabilità dell’UE e avvierà un dialogo con i partner internazionali per proteggere e gestire in modo sostenibile gli squali a livello mondiale.

Dopo oltre un decennio di negoziati multilaterali, a giugno è stato adottato il trattato sull’alto mare - si apre in una nuova scheda.. Si tratta di un risultato di portata storica nell’ambito dell’impegno profuso per proteggere gli oceani, contrastare il degrado ambientale, combattere i cambiamenti climatici e prevenire la perdita di biodiversità in alto mare. È stata una priorità per l’UE e i suoi Stati membri, che hanno guidato i negoziati - si apre in una nuova scheda. a livello mondiale. Il trattato entrerà in vigore una volta ratificato da 60 parti.

L’UE ha formalmente accettato - si apre in una nuova scheda., a nome dei suoi Stati membri, l’accordo dell’Organizzazione mondiale del commercio sulle sovvenzioni alla pesca. L’accordo è fondamentale per garantire che tali sovvenzioni abbiano come obiettivo centrale la sostenibilità ed evitino di danneggiare gli oceani e gli stock ittici, da cui dipendono i mezzi di sussistenza delle comunità costiere di tutto il mondo. Entrerà in vigore quando due terzi dei 164 membri dell’Organizzazione avranno portato a termine il processo di ratifica a livello nazionale.

Mobilità sostenibile

L’UE sta investendo in un’ampia gamma di progetti nel settore dei trasporti per migliorare le infrastrutture transfrontaliere e promuovere nuove tecnologie attraverso il meccanismo per collegare l’Europa - si apre in una nuova scheda. per il periodo 2021-2027. Tra i progetti che hanno ricevuto finanziamenti nel 2023 - si apre in una nuova scheda. figurano importanti collegamenti ferroviari transfrontalieri, in particolare la galleria di base del Brennero (che collega Italia e Austria), Rail Baltica (che collega i tre Stati baltici e la Polonia al resto dell’Europa) e la tratta transfrontaliera tra la Germania e i Paesi Bassi (Emmerich-Oberhausen). I finanziamenti per l’ammontare di 6,2 miliardi di euro, di cui la maggior parte è destinata a modi di trasporto sostenibili, sostengono progetti che contribuiscono a una rete più efficiente, più verde e più intelligente di ferrovie, vie navigabili interne, strade e rotte marittime. Per migliorare i collegamenti ferroviari transfrontalieri in tutta Europa, nel 2023 l’UE ha annunciato il sostegno a 10 progetti pilota dell’UE - si apre in una nuova scheda. che istituiscono nuovi servizi ferroviari o migliorano quelli esistenti, rendendoli più rapidi, più frequenti e più accessibili.

Inoltre, l’UE ha investito oltre 540 milioni di euro in infrastrutture per i combustibili alternativi lungo la rete transeuropea dei trasporti, il che si tradurrà in circa 14 000 punti di ricarica e 81 stazioni di rifornimento di idrogeno, di pari passo con l’elettrificazione di porti e aeroporti.

L’UE ha altresì proposto - si apre in una nuova scheda. di rivedere la sua direttiva sui trasporti combinati - si apre in una nuova scheda., con l’obiettivo di rendere più sostenibile il trasporto di merci migliorando la competitività del trasporto intermodale.

La Commissione ha presentato una revisione delle norme sulle emissioni di biossido di carbonio dei veicoli pesanti - si apre in una nuova scheda., quali autocarri, autobus urbani e pullman a lunga percorrenza, che sono responsabili di oltre il 25 % delle emissioni di gas a effetto serra prodotte dal trasporto su strada nell’UE e di oltre il 6 % delle emissioni totali dell’UE. Per accelerare la diffusione degli autobus a emissioni zero nelle città, la Commissione ha proposto che, a partire dal 2030, tutti i nuovi autobus urbani non ne debbano più produrre.

Adina Vălean parla con due uomini in piedi con le loro biciclette.
Adina Vălean, commissaria europea per i Trasporti (a destra), durante le Giornate della mobilità urbana 2023 a Siviglia, Spagna, 4 ottobre 2023.

Trasporto aereo

In ottobre l’UE ha adottato il regolamento ReFuelEU Aviation - si apre in una nuova scheda. per promuovere l’uso di carburanti sostenibili per l’aviazione. Le nuove norme imporranno ai fornitori di carburante per l’aviazione di miscelare il cherosene con quantità sempre maggiori di carburanti sostenibili a partire dal 2025. Si prevede che ciò ridurrà di circa due terzi le emissioni di CO2 degli aeromobili entro il 2050 rispetto a uno scenario di assenza di intervento e apporterà benefici per il clima e la qualità dell’aria.

L’Alleanza per l’aviazione a emissioni zero - si apre in una nuova scheda., varata nel 2022, si sta preparando all’entrata in servizio di aeromobili alimentati a idrogeno ed elettrici. Circa 300 esperti delle 141 organizzazioni aderenti all’Alleanza stanno affrontando questioni fondamentali per la diffusione di tali aeromobili. Nella relazione sull’andamento dei lavori - file PDF – si apre in una nuova scheda. pubblicata dall’Alleanza si sostiene che nei prossimi anni si dovrà stabilire un quadro normativo adeguato.

Trasporto marittimo

Il nuovo regolamento FuelEU Maritime - si apre in una nuova scheda., adottato dall’UE a luglio, promuoverà l’uso di combustibili e di energia più puliti per il trasporto marittimo, garantendo che l’intensità dei gas a effetto serra dei combustibili utilizzati dal settore diminuisca gradualmente nel tempo: del 2 % nel 2025 fino a raggiungere l’80 % entro il 2050.

L’UE ha accolto con favore - si apre in una nuova scheda. l’accordo raggiunto in seno all’Organizzazione marittima internazionale per stabilire l’obiettivo di azzerare le emissioni nette delle navi «entro il 2050 o intorno a tale data». Ha inoltre espresso il proprio plauso in merito alle tappe di controllo indicative: almeno il 20 % — adoperandosi per raggiungere il 30 %  — nel 2030 e almeno il 70 % — cercando di arrivare all’80 % — nel 2040 (rispetto ai livelli del 2008).

Agire a livello mondiale per il pianeta

La conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici 2023 (COP28 - si apre in una nuova scheda.), tenutasi a Dubai, Emirati arabi uniti, ha segnato la conclusione del primo bilancio mondiale sotto l’egida dell’accordo di Parigi - si apre in una nuova scheda. per valutare i progressi compiuti dai paesi dall’adozione dell’accordo globale sui cambiamenti climatici.

Un video sul ruolo dell’Unione alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici COP28, incentrato sugli impegni assunti dall’UE per ridurre le emissioni, aumentare le energie rinnovabili e istituire un fondo per i paesi vulnerabili, allo scopo di limitare il riscaldamento globale a 1,5 gradi Celsius.
VIDEO: risultati della COP28.

L’UE è riuscita, di concerto con i partner di tutto il mondo, a mantenere aperta la possibilità di rispettare l’impegno assunto a Parigi nel 2015 di limitare l’aumento della temperatura media mondiale a 1,5 °C. Riconoscendo che attualmente a livello mondiale non si sta avanzando adeguatamente verso il conseguimento di questo obiettivo, le parti hanno concordato un percorso che consenta di tornare sulla buona strada.

Tutte le parti hanno convenuto di abbracciare la transizione verso l’abbandono dei combustibili fossili e di adottare misure urgenti in questo decennio critico per il clima. Durante i colloqui, incentrati in particolare sul settore energetico, i paesi hanno accettato di adottare misure per ridurre le emissioni del 43 % entro il 2030 e di avviare il mondo su un percorso teso all’azzeramento delle emissioni nette entro il 2050, in linea con i migliori dati scientifici disponibili.

In occasione della conferenza l’UE ha guidato un’iniziativa globale volta a triplicare la capacità di energia rinnovabile a livello mondiale e a raddoppiare il tasso di miglioramento dell’efficienza energetica entro il 2030, annunciando nel corso dei colloqui l’impegno globale per le energie rinnovabili e l’efficienza energetica - si apre in una nuova scheda.. Sulla scia del sostegno espresso dalla presidenza della COP28 e da circa 130 paesi, l’impegno ha ottenuto l’approvazione del mondo intero nel documento finale della conferenza, denominato «UAE Consensus - si apre in una nuova scheda.» (Consenso degli Emirati arabi uniti).

L’UE ha annunciato che nei prossimi due anni investirà 2,3 miliardi di euro a titolo del suo bilancio per sostenere la transizione energetica nel vicinato europeo e in tutto il mondo attraverso la strategia «Global Gateway - si apre in una nuova scheda.» (cfr. capitolo 8).

Nell’ambito dell’impegno mondiale sul metano - si apre in una nuova scheda., annunciato dall’UE e dagli Stati Uniti nel 2021, oltre 150 paesi stanno ora attuando l’obiettivo collettivo di ridurre le emissioni globali di metano di almeno il 30 % entro il 2030 rispetto ai livelli del 2020. In occasione della COP28, l’UE e gli Stati membri hanno annunciato finanziamenti nell’ordine di 175 milioni di euro a sostegno del Methane Finance Sprint - si apre in una nuova scheda. per promuovere la riduzione delle emissioni del metano.

Wopke Hoekstra parla dietro a un leggìo; alle sue spalle su uno schermo figura la scritta «COP 28 UAE Dubai 2023».
Wopke Hoekstra, commissario europeo responsabile per l’Azione per il clima, alla COP28, Dubai, Emirati arabi uniti, 8 dicembre 2023.
Maroš Šefčovič parla dietro a un leggìo.
Maroš Šefčovič, vicepresidente esecutivo della Commissione europea responsabile per il Green Deal europeo, le relazioni interistituzionali e le prospettive strategiche, partecipa alla riunione della convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici nel contesto della COP28 a Dubai, Emirati arabi uniti, 4 dicembre 2023.

Nell’ambito del bilancio globale sono stati inoltre analizzati i mezzi per attuare la necessaria transizione e le parti hanno concordato le tappe finali verso la definizione, in occasione dell’incontro del prossimo anno, del nuovo obiettivo collettivo quantificato in materia di finanziamenti per il clima. Durante la conferenza è stato concordato anche un quadro per l’obiettivo globale in materia di adattamento - si apre in una nuova scheda., che mira a rafforzare la resilienza mondiale ai cambiamenti climatici.

L’UE ha contribuito a rendere operativo il nuovo Fondo per le perdite e i danni, che presterà assistenza ai paesi in via di sviluppo particolarmente vulnerabili agli effetti negativi dei cambiamenti climatici. L’UE e i suoi Stati membri hanno contribuito al Fondo con oltre 400 milioni di euro, vale a dire oltre due terzi degli impegni di finanziamento iniziali.

Per affrontare l’impatto umano della crisi climatica in contesti fragili e di conflitto, l’UE ha aderito a due nuove iniziative faro avviate dalla presidenza della COP28: Getting Ahead of Disasters: A charter on finance for managing risks - si apre in una nuova scheda. e la Declaration on Climate, Relief, Recovery and Peace - file PDF – si apre in una nuova scheda.. La prima stabilisce principi per garantire un migliore utilizzo dei finanziamenti intesi a gestire i rischi e proteggere le persone nei paesi più vulnerabili, mentre la seconda invoca un sostegno finanziario urgente per l’adattamento ai cambiamenti climatici e la resilienza in tali paesi.

In occasione della conferenza delle Nazioni Unite sull’acqua - si apre in una nuova scheda. tenutosi a marzo, il primo vertice nel suo genere in quasi 50 anni, l’UE ha confermato il suo fermo impegno - si apre in una nuova scheda. a garantire la resilienza e la sicurezza dell’acqua a livello mondiale. La delegazione dell’UE ha presentato - si apre in una nuova scheda. 33 impegni volontari nell’ambito del programma d’azione per l’acqua - si apre in una nuova scheda., una piattaforma volta ad accelerare i progressi globali verso gli obiettivi di sviluppo sostenibile relativi alle risorse idriche.

All’inizio dell’anno l’UE ha collaborato con 26 paesi per avviare la coalizione dei ministri del Commercio sul clima - si apre in una nuova scheda., il primo forum mondiale a livello ministeriale dedicato a questioni relative al commercio, al clima e allo sviluppo sostenibile. La coalizione mira a promuovere politiche commerciali atte a far fronte ai cambiamenti climatici a livello sia locale sia globale.

L’UE ha istituito un’alleanza verde con la Norvegia - si apre in una nuova scheda. ad aprile e un’altra con il Canada - si apre in una nuova scheda. a novembre per approfondire la cooperazione in materia di clima, ambiente, energia e industria pulita. A maggio inoltre l’UE e la Corea del Sud hanno concluso un partenariato verde - si apre in una nuova scheda. con l’obiettivo di rafforzare la cooperazione bilaterale e lo scambio delle migliori pratiche in materia di azione per il clima, transizione verso un’energia pulita ed equa, protezione dell’ambiente e altri settori della transizione verde.

Obiettivi di sviluppo sostenibile

Dal primo riesame volontario - file PDF – si apre in una nuova scheda. dell’UE sull’attuazione dell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile emerge che essa è pienamente impegnata a realizzare i 17 obiettivi di sviluppo sostenibile, che sono stati adottati da tutti gli Stati membri delle Nazioni Unite nel 2015.

L’UE ha posto saldamente lo sviluppo sostenibile al centro della propria azione e si sta adoperando per far progredire l’Agenda 2030, sia a livello nazionale che in tutto il mondo, sostenendo i paesi partner nei loro sforzi di attuazione.

L’UE ha integrato gli obiettivi nelle sue politiche, nei suoi bilanci e nella sua pianificazione a lungo termine. Grazie al suo approccio globale esteso a tutta l’amministrazione, il Green Deal europeo è all’avanguardia verso un futuro più sostenibile e prospero per tutti.