La mobilità nel quadro di Erasmus+: milioni di partecipanti e valore aggiunto europeo multidimensionale, ma la misurazione della performance deve essere ulteriormente migliorata
Riguardo alla relazione Erasmus+ è un marchio UE ben noto e di successo. Tra il 2014 e il 2020 fornirà sostegno per oltre 16 miliardi di euro nei campi dell’istruzione e della formazione, della gioventù e dello sport. La Corte ha valutato la performance e il valore aggiunto europeo della “Mobilità individuale a fini di apprendimento”, un’azione chiave di Erasmus+ della quale hanno usufruito più di 2 milioni di discenti e esperti e che rappresenta più della metà della dotazione finanziaria del programma.
La conclusione generale della Corte è che Erasmus+ ha un effetto positivo sull’atteggiamento dei partecipanti nei confronti dell’UE e genera molteplici forme di valore aggiunto europeo; gli Stati non sarebbero stati in grado di ottenere detti effetti agendo da soli.
Tuttavia, la Corte ha rilevato che la misurazione della performance è difficile, poiché gli indicatori non sono pienamente allineati agli obiettivi. Ha anche constatato che, nonostante siano state apportate alcune semplificazioni, le procedure di domanda e di rendicontazione sono ancora complesse.
Sintesi
Cenni su Erasmus+
IErasmus+ (in appresso: “il programma”) è un programma dell’UE che sostiene azioni nei settori dell’istruzione e della formazione, della gioventù e dello sport, tramite una dotazione finanziaria complessiva di 16,45 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. Intende offrire a discenti e personale la possibilità di acquisire competenze e di svilupparsi a livello personale, socio-educativo e professionale tramite studi, formazione, esperienze lavorative o volontariato all’estero. Mira inoltre a migliorare la qualità e promuovere l’innovazione, l’eccellenza e l’internazionalizzazione delle organizzazioni che lavorano in questi tre campi.
IIUn obiettivo di più alto livello di Erasmus+ consiste nell’aiutare i paesi europei a modernizzare e migliorare i loro sistemi di istruzione e formazione, rafforzandone il ruolo di fattori propulsivi per la crescita, l’occupazione, la competitività, l’innovazione e la coesione sociale.
IIIErasmus+ copre l’istruzione superiore, l’istruzione e formazione professionale (IFP), l’istruzione scolastica, l’istruzione per gli adulti, la gioventù e lo sport. Le attività e i progetti finanziabili a titolo di Erasmus+ sono articolati in “azioni chiave” (AC). Il programma è attuato per lo più (80 %) a gestione indiretta, da parte delle agenzie nazionali.
Cosa è stato controllato dalla Corte
IVLa Corte ha valutato la performance e il valore aggiunto europeo (VAE) del programma, con particolare riferimento all’azione chiave 1 (“Mobilità individuale a fini di apprendimento”, “Mobilità di Erasmus+” o “Mobilità”) per quel che concerne la componente Istruzione e formazione, che rappresenta più della metà della dotazione finanziaria del programma per il periodo 2014-2020. A gennaio 2018, più di 2,3 milioni di discenti e esperti avevano beneficiato di tale mobilità.
Cosa è stato riscontrato
VLa conclusione generale cui è giunta la Corte è che Erasmus+ è un marchio UE ben noto e di successo. Il programma genera molte forme di valore aggiunto europeo (VAE) che vanno al di là di quanto prescritto dalla normativa. Erasmus+ svolge un ruolo cruciale nel potenziare la mobilità per l’apprendimento in un paese diverso dal proprio ed ha un effetto positivo sulle attitudini dei partecipanti verso l’UE. Gli Stati non sarebbero stati in grado, da soli, di ottenere tali effetti.
VIIn particolare, la Corte ha riscontrato quanto segue:
- la mobilità Erasmus+ fornisce VAE in molti modi aggiuntivi rispetto a quelli disposti dalla normativa di base: ad esempio, un approccio strategico alla mobilità, un incremento del senso di identità europea e il multilinguismo;
- la maggior parte dei valori-obiettivo per gli indicatori fissati dalla normativa sono stati raggiunti o stanno per esserlo. Tuttavia, questi indicatori non sono pienamente allineati agli obiettivi generali e specifici definiti nel regolamento, cosa che rende difficile misurare la performance. Gli indicatori qualitativi sono largamente basati su percezioni dei partecipanti, raccolte tramite colloqui e sondaggi;
- Erasmus+ introduce molteplici innovazioni in materia di semplificazione amministrativa per la mobilità, sebbene le procedure di domanda e di rendicontazione siano ancora complesse;
- l’innovativo strumento di garanzia per i prestiti destinati agli studenti non ha prodotto i risultati attesi e ciò ha indotto la Commissione a riassegnare i fondi in questione.
Raccomandazioni della Corte
VIILa Corte raccomanda alla Commissione, in particolare, di:
- suggerire elementi di VAE aggiuntivi all’atto dell’impostazione e dell’attuazione del futuro programma Erasmus. Tutti gli elementi di VAE dovrebbero avere priorità in fase di valutazione dei progetti ed essere oggetto di monitoraggio e di relazioni;
- definire ulteriormente indicatori che aiutino a misurare il grado di conseguimento degli obiettivi generali e specifici del programma, e dar priorità alla performance ai fini dell’assegnazione dei fondi;
- semplificare ulteriormente il regime, al fine di ridurre l’onere amministrativo, facilitare la presentazione di domande e la reportistica per i beneficiari ed i singoli partecipanti e mantenere somme forfettarie, tassi forfettari e costi unitari, adeguando però gli importi delle sovvenzioni se necessario. La Commissione dovrebbe inoltre migliorare gli strumenti informatici e continuare ad informatizzare le procedure;
- facilitare l’introduzione della mobilità degli studenti delle scuole nell’azione chiave 1 e considerare una maggiore flessibilità per gli studenti di dottorato;
- valutare la possibilità di reintrodurre il finanziamento per il tradizionale insegnamento delle lingue in aula; e
- proporre le opportune modifiche allo strumento di garanzia per i prestiti destinati agli studenti, al fine di includere la mobilità dei dottorandi e degli studenti universitari di primo ciclo.
Introduzione
01Erasmus+ sostiene azioni nei settori dell’istruzione e della formazione, della gioventù e dello sport, tramite una dotazione finanziaria complessiva di 16,45 miliardi di euro per il periodo 2014-2020. Il programma intende offrire a discenti e personale la possibilità di acquisire competenze e di svilupparsi a livello personale, socio-educativo e professionale tramite studi, formazione, esperienze lavorative o volontariato all’estero. Mira inoltre a migliorare la qualità e promuovere l’innovazione, l’eccellenza e l’internazionalizzazione nelle organizzazioni in questi tre campi. Un ulteriore obiettivo di Erasmus+ consiste nell’aiutare i paesi europei a modernizzare e migliorare i loro sistemi di istruzione e formazione, rafforzandone il ruolo di fattori propulsivi per la crescita, l’occupazione, la competitività, l’innovazione e la coesione sociale.
02Secondo quando disposto dal regolamento che lo istituisce1 (in appresso: “il regolamento”), il programma deve contribuire tra l’altro al conseguimento degli obiettivi della strategia Europa 20202, compreso l’obiettivo principale in materia di istruzione. Deve anche contribuire agli obiettivi del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione (ET 2020), compresi i corrispondenti parametri di riferimento3.
03Erasmus+ riunisce in un solo programma i programmi del periodo 2007-2013. Le attività ed i progetti finanziati sono articolati in azioni chiave (AC), come illustrato nella figura 1.
La Commissione europea (direzione generale dell’Istruzione, della gioventù, dello sport e della cultura, DG EAC) è responsabile ultima dell’attuazione di Erasmus+. Gestisce la dotazione finanziaria e fissa priorità, valori-obiettivo e criteri. Guida e monitora l’attuazione, il seguito dato e la valutazione del programma a livello europeo. Spetta inoltre alla Commissione europea sovraintendere alle strutture incaricate di attuare il programma a livello nazionale e coordinarle.
05L’attuazione del programma Erasmus+ è per lo più (80 %) basata sulla gestione indiretta (cfr. figura 2). La Commissione europea delega l’attuazione alle agenzie nazionali (AN) istituite in ciascun paese del programma. Le AN sono responsabili della gestione di tutte le fasi del ciclo di vita dei progetti. Esse sono designate dalla/e autorità nazionale/i, che nominano inoltre un organismo di audit indipendente, conformemente al regolamento finanziario.
La parte più importante del programma, in termini di fondi dell’UE, è l’AC 1. Quest’ultima consiste di progetti di mobilità per discenti e per il personale (istruzione superiore, istruzione e formazione professionale e istruzione per gli adulti), nonché di progetti di mobilità per il personale (istruzione scolastica) e per i giovani. In aggiunta, l’AC 1 prevede titoli di master congiunti Erasmus Mundus e Prestiti Erasmus+ destinati agli studenti di master.
07La mobilità a fini di apprendimento sostenuta a titolo dell’azione chiave 1 (spostamento fisico in un paese diverso dal paese di residenza per svolgere studi, intraprendere un’attività di formazione o un’altra attività di apprendimento non formale o informale, cfr. allegato 1 per qualche esempio) è intesa a migliorare il livello delle competenze e abilità chiave, con particolare riguardo alla loro rilevanza per il mercato del lavoro e al loro contributo a una società coesa. Inoltre, l’azione “Mobilità” è un mezzo importante per promuovere l’inclusione di persone provenienti da contesti svantaggiati.
08La figura 3 illustra la distribuzione della dotazione finanziaria tra le diverse parti del programma.
I paesi che partecipano ad Erasmus+ sono suddivisi in due gruppi, come illustrato nella figura 4:
- paesi del programma: Stati membri dell’UE più ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Turchia; e
- 145 paesi partner (paesi vicini e resto del mondo).
Estensione e approccio dell’audit
10La Corte ha valutato la performance e il valore aggiunto europeo (VAE) del programma Erasmus+. L’audit è stato incentrato sull’AC 1 (“Mobilità”) per Istruzione e formazione, che rappresenta più della metà della dotazione finanziaria del programma. I progetti a titolo della AC 2 e della AC 3 hanno un periodo di attuazione di numerosi anni e nel 2017 erano quasi tutti in fase di attuazione e/o di appalto.
11In particolare, si è verificato:
- se l’azione “Mobilità” di Erasmus+ fornisse il VAE atteso;
- se i risultati di tale azione siano adeguatamente misurati;
- se le innovazioni introdotte nell’ambito di tale azione abbiano migliorato il programma.
La Corte ha scelto di visitare cinque “paesi del programma”: Estonia, Norvegia, Polonia, Romania e Spagna. I criteri alla base di questa scelta sono stati i seguenti: i) numero di partecipanti che detti paesi ricevono e inviano; ii) inclusione di un paese che riceve/invia un numero di partecipanti relativamente basso; iii) distribuzione geografica tra gli Stati membri dell’UE; iv) inclusione di un paese non membro dell’UE.
13Sono stati acquisiti elementi probatori tramite:
- colloqui con portatori d’interesse Erasmus+, tra cui:
- personale della Commissione e del Fondo europeo per gli investimenti (FEI) responsabile della gestione di Erasmus+;
- agenzie nazionali, autorità nazionali, beneficiari e partecipanti provenienti dai cinque paesi del programma prescelti;
- un esame della documentazione e delle procedure relative a Erasmus+;
- un’analisi dei dati, compresa la valutazione di medio termine (VMT) di Erasmus+ 2014-20164 che è stata pubblicata il 31 gennaio 2018, dopo la fine del periodo dell’audit della Corte. Gli auditor della Corte hanno analizzato questo documento chiave, riscontrando che per la maggior parte corroborava quanto da essi riscontrato. Ove opportuno, nel presente documento si farà riferimento alla VMT e alle conclusioni in essa contenute.
Osservazioni
La mobilità di Erasmus+ crea più forme di valore aggiunto europeo di quelle disposte dal regolamento
La mobilità di Erasmus+ fornisce valore aggiunto europeo, come disposto dal regolamento
14Il programma sostiene solo azioni e attività che presentano un potenziale VAE, ed in particolare quelle: aventi carattere transnazionale, soprattutto per quanto riguarda la mobilità e la cooperazione tese a conseguire un impatto sistemico sostenibile; aventi complementarità e sinergia con altri programmi e politiche a livello nazionale, dell’Unione e internazionale; apportanti un contributo a un uso efficace degli strumenti dell’Unione per la trasparenza e il riconoscimento5.
Carattere transnazionale e impatto sistemico
15Il carattere transnazionale è presente per definizione. Lo studio, la formazione o un tirocinio all’estero sono la conditio sine qua non delle azioni di mobilità a titolo dell’AC 1: una mobilità individuale per studio, tirocinio, corso di formazione, affiancamento lavorativo o insegnamento. A gennaio 2018, più di 2,3 milioni di discenti e esperti avevano beneficiato della mobilità prevista da Erasmus+ nell’ambito dei settori “Istruzione e formazione” e “Gioventù”6. La figura 5 presenta il numero di partecipanti che hanno usufruito di una mobilità Erasmus+, per paese, nel corso del periodo 2014-2016.
La mobilità è stata concepita “con lo scopo di” ottenere un impatto sistemico sui sistemi di istruzione e di formazione dei paesi del programma e dei paesi partner7. In questa fase, gli istituti e le scuole visitati dagli auditor della Corte non erano ancora in grado di dimostrare un particolare effetto sistemico dei rispettivi progetti, né sugli istituti stessi né a livello nazionale.
17La Commissione riconosce che l’effetto sistemico sui sistemi di istruzione e formazione è “meno visibile”, che non sono sempre chiari gli elementi comprovanti lo sfruttamento dei risultati di un progetto da parte dei decisori politici e l’effettivo coinvolgimento di questi ultimi quando non sono inclusi nel progetto stesso8 e che vi sono solo prove non confermate che il programma stia cambiando gli approcci degli istituti alla pedagogia e ai rispettivi gruppi-bersaglio9.
18In effetti, come disposto nel regolamento istitutivo, i progetti individuali “non sono tenuti ad avere di per sé un impatto sistemico”. È il “risultato cumulativo di tali progetti” che dovrebbe contribuire al raggiungimento di un impatto sistemico; pertanto, tale impatto potrebbe essere visibile solo alla fine del programma. Nella Guida al Programma si afferma che: “(s)ul lungo periodo, l’effetto combinato di diverse migliaia di progetti sostenuti nell’ambito di questa azione chiave dovrebbe avere un impatto sui sistemi di istruzione, formazione e gioventù nei paesi partecipanti al Programma, stimolando riforme politiche […]”10.
Complementarità e sinergia con altri programmi e politiche
19La complementarità e la sinergia con altri programmi e politiche sono intese essere garantite, in primo luogo, dal contributo di Erasmus+ agli obiettivi della strategia Europa 2020, compresi gli obiettivi principali in materia di istruzione. Erasmus+ dovrebbe anche contribuire agli obiettivi del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione (i parametri di riferimento per la mobilità in “ET 2020”)11.
20Erasmus+ contribuisce in effetti ai parametri di riferimento per la mobilità, ma non vi è alcun nesso evidente tra l’azione chiave 1 e l’indicatore per l’obiettivo principale in materia di istruzione fissato nell’allegato I al regolamento, come spiegato ai paragrafi 57 e 58 che seguono.
21La Commissione ha stabilito il nesso tra, da un lato, Erasmus+ e, dall’altro, Europa 2020 e ET 2020: “Il programma mira a potenziare le competenze, l’occupabilità e la modernizzazione dei sistemi di istruzione, formazione e attività per la gioventù, e sostiene azioni, progetti e strumenti di cooperazione connessi alle priorità strategiche di ET 2020. Nel far ciò, contribuisce anche all’attuazione della strategia Europa 2020, in particolare delle raccomandazioni specifiche per paese in materia di istruzione e formazione. Gli investimenti a titolo di Erasmus+ andranno a beneficio di individui, di istituti e dell’insieme della società, contribuendo dunque a occupazione, crescita e competitività e accrescendo la prosperità e l’inclusione sociale”12 [traduzione della Corte].
22Nei paesi del programma visitati, la Corte ha riscontrato che le misure di mobilità potenziano in effetti le competenze e l’occupabilità, specie nel settore dell’IFP. A livello del programma, nella valutazione di medio termine vi sono elementi comprovanti che gli studenti (istruzione superiore e IFP) che hanno preso parte alla mobilità hanno migliori prospettive occupazionali e salariali rispetto ai loro omologhi stanziali, sebbene finora molti di questi elementi si riferiscano a programmi precedenti.
23Il feedback dei partecipanti rivela livelli di soddisfazione molto elevati per la mobilità Erasmus+ e i suoi effetti sull’occupabilità. Ad esempio, il 93,8 % di coloro che hanno risposto (gennaio 2018) ha dichiarato di aver accresciuto le proprie competenze chiave. Il 93 % del personale dichiara di aver appreso nuove buone pratiche ed il 75 % afferma di esser ritornato con competenze pratiche pertinenti per il proprio lavoro attuale. Il 79,1 % ha dichiarato di aver accresciuto la propria occupabilità13. Il feedback dei partecipanti, informativo e incoraggiante, potrebbe però essere soggettivo (cfr. paragrafi 80-82).
24Nella relazione annuale del programma Erasmus+ per il 2015 viene definito il collegamento tra Erasmus+ e altre iniziative nell’ambito delle politiche dell’UE, quali il Fondo europeo per gli investimenti strategici (istruzione e formazione per ripristinare l’occupazione e la crescita) e si afferma che “per tutto il 2015 Erasmus+ ha attuato gli esistenti programmi strategici dell’UE di promozione della mobilità per l’apprendimento inclusiva e la collaborazione tra i vari portatori d’interesse agenti nei settori dell’istruzione, della formazione e della gioventù”14 [traduzione della Corte].
25Alcuni Stati membri usano altri fondi dell’UE per finanziare la mobilità tramite i meccanismi di Erasmus+. Ad esempio, nel 2016 la Polonia ha concepito il proprio programma operativo del Fondo sociale europeo (FSE) in modo da far sì che finanziasse 2 500 partecipanti nella categoria “istruzione scolastica” e 17 200 partecipanti nella categoria “istruzione e formazione professionale” di Erasmus+. Gli studenti svantaggiati ricevono inoltre fondi aggiuntivi dall’FSE.
Contributo a un uso efficace degli strumenti dell’UE per la trasparenza e il riconoscimento
Trasparenza
26Nella “Guida al Programma” si afferma che “(l)e attività destinate alla diffusione e alla valorizzazione dei risultati servono per mostrare il lavoro compiuto in quanto parte del progetto Erasmus+. Condividere risultati, lezioni apprese, prodotti e conclusioni al di là delle organizzazioni partecipanti permetterà a una comunità più ampia di beneficiare di un lavoro che ha ricevuto un finanziamento dell’UE”15.
27Le piattaforme di diffusione della DG EAC dedicate a Erasmus+ hanno messo in evidenza più di 80 storie di successo. Nel 2015 e nel 2016 sono stati prodotti 120 schede informative e 10 video su alcune di dette storie, dando ulteriore visibilità ai progetti in questione. La promozione è avvenuta tramite social media, siti Internet e la newsletter della DG EAC, nonché nel corso di eventi. Nel 2017 la Commissione ha iniziato a pubblicare online una newsletter mensile su Erasmus+, che presenta una serie di storie di successo. Quella su Erasmus+ è la pagina Facebook specifica ad una DG della Commissione che viene più seguita, con circa 300 000 iscritti.
28Per Erasmus+ è stata istituita una nuova piattaforma (VALOR o piattaforma di diffusione dei risultati dei progetti) al fine di offrire una visione d’insieme esaustiva dei progetti finanziati a titolo del programma e per mettere in evidenza esempi di buone pratiche e storie di successo. La piattaforma mette a disposizione prodotti, realizzazioni tangibili e realizzazioni d’intelletto risultanti dai progetti finanziati. Dà libero accesso, via Internet, a descrizioni, risultati e informazioni di contatto per tutti i progetti finanziati a titolo del programma Erasmus+, nonché per alcuni dei progetti finanziati a titolo dei precedenti programmi.
29La Corte ha riscontrato che i cinque paesi visitati e la Commissione sono molto attivi nella diffusione dei risultati dei rispettivi progetti.
Riconoscimento
30Erasmus+ promuove il riconoscimento dei crediti guadagnati nel corso della mobilità. Il riconoscimento dei crediti non è stato ritenuto problematico da parte dei beneficiari e dei partecipanti incontrati nel corso dell’audit della Corte. Nel 2016, è stato comunicato un tasso di riconoscimento del 100 % per l’istruzione superiore (73 % nel 2013) e del 77 % per l’IFP16. La necessità di guadagnare crediti fa sì che gli studenti debbano essere assidui nel corso del loro periodo di mobilità.
31Nel contesto dell’IFP, il sistema Europass certifica la natura internazionale della formazione e fornisce maggiori garanzie ai potenziali datori di lavoro, rendendo così gli studenti IFP più occupabili.
Erasmus+ fornisce valore aggiunto europeo in modi aggiuntivi
32Il VAE di Erasmus+ può essere definito come l’effetto positivo determinato dal programma che non si sarebbe ottenuto senza il programma. Sulla base di tale definizione, gli auditor della Corte hanno individuato modi aggiuntivi in cui l’azione chiave “Mobilità” fornisce VAE, in misura superiore a quanto disposto dal regolamento.
Il sistema delle Carte
33Tutti gli istituti d’istruzione superiore partecipanti ubicati nei paesi del programma, che ricevano o inviino persone, devono ottenere la Carta Erasmus per l’istruzione superiore (CEIS). Questa Carta, elaborata nell’ambito del programma precedente, è una garanzia della fornitura di un corso di qualità in tutta Europa. Nessun paese, da solo, sarebbe capace di istituire un tale sistema. La Corte ha rilevato casi in cui le Università avevano richiesto la Carta solo per poterla avere come marchio di qualità. Il programma Erasmus+ ha sviluppato il riconoscimento dei crediti guadagnati nel corso del periodo di mobilità e la Carta lo ha grandemente facilitato.
34Erasmus+ incoraggia gli istituti di IFP a richiedere la “carta della mobilità IFP”. Quest’ultima, di recente creazione, è anch’essa una garanzia di qualità e fa aumentare la reputazione e l’attrattiva di un istituto di IFP. Ancora una volta, la Corte ha rilevato casi in cui istituti di IFP l’avevano richiesta solo per poterla avere come marchio di qualità.
Rete di cooperazione e armonizzazione dei curriculum universitari
35La mobilità ha contribuito a promuovere la cooperazione tra Università, creando uffici internazionali affiancati da un sistema di documentazione e strumenti standard a supporto della mobilità di studenti e personale. Sono state apportate modifiche ai piani di studio universitari per facilitare la mobilità degli studenti, sincronizzando i semestri, i periodi di studio e la disponibilità di corsi nei vari paesi. Questa cooperazione facilita inoltre il trasferimento dei crediti ed il mutuo riconoscimento dei moduli completati e dei diplomi conseguiti nel corso del periodo di mobilità.
36Nei settori dell’istruzione superiore e dell’IFP, vengono conclusi “accordi di apprendimento” (AA) tra discenti e istituti riceventi. Si tratta di una forma di garanzia istituzionalizzata che i crediti guadagnati nel corso del periodo di mobilità verranno riconosciuti. Firmare un AA è un forte indicatore predittivo del successivo riconoscimento della mobilità17.
37Per i progetti visitati dagli auditor della Corte, la mobilità di personale proveniente da istituti di istruzione superiore o scuole e di discenti provenienti da istituti di IFP ha portato ad una successiva cooperazione e a successivi scambi al di fuori di Erasmus+.
Un approccio strategico alla mobilità
38Nell’ambito di Erasmus+, sono gli istituti di istruzione superiore, gli istituti di IFP e le scuole, piuttosto che gli studenti e/o i singoli insegnanti, a richiedere l’approvazione di progetti di mobilità. Rispetto ai precedenti programmi, si tratta di un importante cambiamento che, a giudizio della Corte, contribuisce allo sviluppo istituzionale. I benefici vanno a vantaggio degli istituti di istruzione superiore che devono proporre ed attuare una strategia di internazionalizzazione. I fornitori di IFP e le scuole devono redigere un piano di sviluppo europeo che illustri in che modo il proposto progetto di mobilità rientri nei bisogni dell’istituto e nel suo sviluppo complessivo.
39Questo approccio strategico contribuisce a garantire l’adesione della direzione agli obiettivi del progetto, nonché una preservazione di maggiore durata dei collegamenti e del know-how, creando valore aggiunto più sostenibile.
Il VAE della mobilità del personale insegnante
40Il personale insegnante che ha trascorso un periodo di mobilità dovrebbe mettere in pratica, al proprio ritorno, quanto appreso. Ad esempio, il personale universitario in Estonia ed il personale di istituti di IFP in Polonia hanno affermato che, una volta rientrati nei rispettivi enti, hanno messo a profitto l’esperienza maturata nel periodo di mobilità.
Multilinguismo
41Uno degli obiettivi specifici del programma è “migliorare l’insegnamento e l’apprendimento delle lingue” e promuovere la diversità linguistica dell’UE. Le competenze linguistiche contribuiscono alla mobilità, all’occupabilità e allo sviluppo personale dei cittadini europei.
42Uno degli indicatori definiti nell’allegato I al regolamento è la “percentuale di partecipanti […] che dichiarano di aver migliorato le proprie capacità linguistiche”. Questa percentuale supera il 96 %18 (si veda però anche il paragrafo 81). Un periodo di mobilità all’estero è uno dei principali modi che consentono di raggiungere detta percentuale.
43La carenza di competenze linguistiche può comunque ostacolare gli studenti in mobilità, specie al di fuori del settore dell’istruzione superiore. Dai colloqui tenuti con i partecipanti è emerso che, specie nel settore dell’IFP, la carenza di competenze linguistiche può ostacolare i partecipanti e impedire che il tirocinio in mobilità conduca direttamente ad un impiego. Ad esempio, la carenza di abilità linguistica ha impedito agli studenti spagnoli in IFP incontrati dagli auditor della Corte di ottenere un impiego alla fine del loro periodo di mobilità a Berlino. Coloro che hanno risposto alla consultazione pubblica aperta indetta ai fini della valutazione di medio termine hanno citato le barriere linguistiche come l’ostacolo più frequente al conseguimento degli obiettivi del programma19.
Mobilità transfrontaliera e internazionale
44Nella maggior parte dei paesi, la mobilità è una parte importante della strategia di istruzione. Ad esempio, la Norvegia si prefigge una partecipazione del 20 % degli studenti alla mobilità transfrontaliera, l’Estonia ha creato un portale (StudyinEstonia) per attrarre gli studenti stranieri e la Spagna vorrebbe cooperare più intensamente con l’America del Sud, aiutando a creare uffici internazionali e sviluppo di capacità. Erasmus+ è uno strumento ed un modello molto importante per conseguire ciò (cfr. figura 5).
Erasmus+ come parte della politica europea di vicinato e della politica di sviluppo dell’UE
45Il bilancio dell’UE mette a disposizione fondi, come previsto in vari strumenti esterni20, a titolo di Erasmus+ al fine di promuovere la dimensione internazionale dell’istruzione superiore. Detti fondi sono assegnati ad azioni relative alla mobilità a fini di apprendimento tra paesi del programma e paesi partner. La mobilità degli studenti e del personale verso o da paesi partner, finanziata mediante stanziamenti a titolo del DCI, deve concentrarsi “su ambiti rilevanti per lo sviluppo inclusivo e sostenibile dei paesi in via di sviluppo”21.
46In tal modo, Erasmus+ costituisce una forma di potere persuasivo e di diplomazia dell’UE, un VAE politico. Le politiche di sviluppo e di vicinato sono attuate tramite Erasmus+, specialmente mediante la mobilità per l’istruzione superiore con i paesi partner (cfr. figura 5).
47Nell’ambito del precedente programma, questi progetti venivano valutati a livello UE. Nell’ambito di Erasmus+, i progetti vengono valutati in ciascun paese del programma. Ciò potrebbe comportare una diminuzione della qualità, in quanto in ogni paese viene selezionato un numero minimo di progetti.
Aumentata importanza e prestigio dell’IFP
48Il 17 % della dotazione finanziaria complessiva di Erasmus+ è assegnato all’IFP. Ciò compensa la limitatezza dei fondi nazionali disponibili per gli scambi di studenti, insegnanti e personale nell’IFP. Inoltre, gli scambi di studenti in IFP contribuiscono a rendere più attrattivi e prestigiosi gli istituti di IFP, nonché la stessa IFP. Sempre più studenti e personale partecipano alla mobilità in IFP (cfr. figura 7).
L’IFP avvicina Erasmus+ a una tipologia più varia di cittadini
49L’aver incluso l’IFP in Erasmus+ avvicina il programma ad una tipologia più varia di cittadini, che si occupano di una più ampia gamma di ambiti meno accademici (ad esempio, catering o carrozzeria autovetture). Inoltre, l’inclusione di tali discipline nell’ambito di Erasmus+ fornisce a studenti provenienti da contesti svantaggiati opportunità di beneficiare della mobilità. Molti degli studenti in IFP incontrati dagli auditor della Corte non erano mai usciti dal proprio Stato, o neanche dalla propria regione, prima di intraprendere il periodo di mobilità. L’allegato II presenta esempi di tipi di mobilità nel settore dell’IFP nelle scuole/nei paesi visitati.
Incremento del senso di identità europea
50I partecipanti a periodi di mobilità incontrati dagli auditor della Corte hanno affermato che questa partecipazione ha accresciuto il proprio senso di identità europea. Anche dalla valutazione di medio termine è emerso che la partecipazione a Erasmus+ ha promosso il sentirsi europei dei partecipanti (19 % in più rispetto ai non-partecipanti). Inoltre, il pubblico percepisce Erasmus+, ed in particolare la componente Mobilità in quanto più visibile, come uno dei pilastri dell’identità europea e come un concreto beneficio che l’UE fornisce ai propri cittadini. Erasmus+ è uno dei marchi più riconoscibili dell’UE.
51Così, Erasmus+ genera molte forme di valore aggiunto europeo (VAE) che vanno al di là di quanto prescritto dalla normativa. Erasmus+ svolge in effetti un ruolo cruciale nel potenziare la mobilità per l’apprendimento all’estero ed ha un effetto positivo sull’atteggiamento dei partecipanti nei confronti dell’UE. Gli Stati non sarebbero stati in grado, da soli, di ottenere tali effetti.
La misurazione della performance dell’azione “Mobilità” di Erasmus+ presenta carenze in taluni aspetti chiave
52Un’efficace gestione della performance, incluse le attività di valutazione e monitoraggio, richiede lo sviluppo di “indicatori di efficienza specifici, misurabili e realistici che possano essere misurati nel tempo e che riflettano la logica dell’intervento”22. Detta logica d’intervento è illustrata nella figura 8.
Gli obiettivi generali di Erasmus+, per quel che riguarda istruzione e formazione, sono contribuire al conseguimento: degli obiettivi della strategia Europa 2020, compreso l’obiettivo principale in materia di istruzione; degli obiettivi del quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione (ET 2020), compresi i corrispondenti parametri di riferimento; dello sviluppo sostenibile dei paesi partner nel settore dell’istruzione superiore; della promozione dei valori europei a norma dell’articolo 2 del trattato sull’Unione europea23. Per istruzione e formazione, l’articolo 5 del regolamento elenca obiettivi specifici pertinenti per l’AC 1 “Mobilità”.
I valori-obiettivo fissati vengono raggiunti, ma alcuni indicatori non sono pienamente allineati agli obiettivi generali e specifici definiti nel regolamento
Alcuni degli indicatori definiti dal regolamento devono essere migliorati per meglio servire il quadro di valutazione della performance
54Ai fini della valutazione del programma, è stato definito un insieme di indicatori24. Detti indicatori sono descritti come “misurabili e pertinenti”25 e “destinati a valutare la misura in cui l’obiettivo generale e gli obiettivi specifici del programma sono stati conseguiti”26. Gli indicatori fissati per l’AC 1 “Mobilità” sono illustrati nella figura 9.
Gli auditor della Corte hanno valutato l’adeguatezza di questi indicatori. La Commissione sostiene che “il programma sta per raggiungere o superare la grande maggioranza dei valori-obiettivo fissati” [traduzione della Corte].
Non è chiaro in che modo i progetti finanziati nell’ambito dell’azione “Mobilità” contribuiscano al raggiungimento dell’obiettivo principale in materia di istruzione di Europa 2020
56Gli indicatori di Europa 2020 sono stati definiti dal Consiglio. La Commissione ha comunicato che “gli indicatori connessi all’obiettivo principale in materia di istruzione di Europa 2020, ossia il conseguimento di un diploma di istruzione superiore (“terziaria”) e l’abbandono scolastico, hanno fatto registrare continui progressi […]. Nel 2016, il tasso di abbandono scolastico nell’UE è stato del 10,8 %27, ossia inferiore di due punti decimali rispetto al 2015 […]. Allo stesso tempo, la percentuale media di popolazione di età compresa tra i 30 e i 34 anni nell’UE che ha conseguito un diploma d’istruzione superiore è aumentata di tre punti decimali, raggiungendo il 39,0 %28 nel 201629” [traduzione della Corte].
57Non è chiaro tuttavia in che modo i progetti finanziati nell’ambito dell’azione “Mobilità” contribuiscano al raggiungimento di tali obiettivi principali. Inoltre, quand’anche essi contribuiscano, il loro contributo non può essere distinto, né misurato separatamente, da quello di altre azioni nazionali e dell’UE.
58Pertanto, non vi è alcun collegamento manifesto tra l’azione “Mobilità”, o addirittura l’intero programma Erasmus+, e gli indicatori degli obiettivi principali in materia di istruzione. Questi indicatori di Europa 2020 non sono allineati con gli obiettivi generali e specifici fissati nel regolamento, come invece dispone l’articolo 5, paragrafo 2.
Il “criterio di riferimento per la mobilità” non viene misurato adeguatamente, visto che contiene solo risultati parziali
59Nel 2011, gli Stati membri hanno concordato un criterio di riferimento UE per la mobilità nel campo dell’istruzione superiore30, secondo il quale nel 2020 almeno il 20 % dei titolari di un diploma d’istruzione superiore dovranno aver trascorso all’estero un periodo di studio o formazione relativo all’istruzione superiore (compresi i tirocini).
60Gli Stati membri hanno anche fissato un parametro di riferimento per la mobilità a fini di apprendimento in IFP: entro il 2020, almeno il 6 % di coloro che hanno conseguito un titolo di IFP dovrà aver trascorso all’estero un periodo di studio o formazione relativo all’IFP (compresi i tirocini).
61In Erasmus+, la mobilità nel settore dell’istruzione superiore è un fattore chiave per il raggiungimento del criterio di riferimento per la mobilità in quel settore. Il criterio di riferimento per la mobilità è chiaramente connesso all’AC 1. Tuttavia, Erasmus+ non è il solo programma che promuove la mobilità e quindi il contributo di Erasmus+ non può essere individuato del tutto.
62Inoltre, i dati alla base di detto parametro di riferimento31 sono disponibili solo in modo molto parziale, secondo uno studio analitico condotto dal Centro di ricerca sull’apprendimento permanente (CRELL) e non sono disponibili a fini di comparazione per tutta l’Europa32. Pertanto, i risultati di questo indicatore non sono accurati.
63Una valutazione esaustiva del livello di mobilità nell’IFP non è possibile, a causa della limitata disponibilità dei dati. Eurostat ha completato alla fine del 2015 un’indagine-pilota per valutare la mobilità a fini di apprendimento nel campo dell’IFP. Ne è risultato che, nei 17 paesi del programma partecipanti all’indagine, il 3,1 % circa di studenti in IFP aveva preso parte a periodi di mobilità a fini di apprendimento.
64Poiché questo indicatore contiene solo risultati parziali, non viene misurato adeguatamente.
Gli indicatori (generali) quantitativi forniscono informazioni utili, sebbene vi sia bisogno di armonizzare e precisare alcune definizioni
65Detti indicatori riguardano in modo specifico l’azione “Mobilità” e sono oggetto di rendicontazione e monitoraggio da pare della Commissione. I progressi compiuti (a fine 2016) verso il raggiungimento dei valori-obiettivo per questi indicatori, fissati nel programma di lavoro annuale della DG EAC, sono sintetizzati nella figura 10.
L’azione “Mobilità” di Erasmus+ promuove l’inclusione di discenti “con minori opportunità”. Non è chiaro il motivo per cui nella base giuridica l’indicatore raggruppi tali partecipanti assieme a quelli con bisogni specifici. Inoltre, secondo la Relazione annuale Erasmus+ 2016, “il programma continua a cercare di rimuovere barriere alla mobilità divenendo maggiormente inclusivo per le persone provenienti da contesti svantaggiati e quelle con bisogni specifici”33 [traduzione della Corte]. Pertanto, detta terminologia non viene usata in modo coerente.
67Quasi 205 000 partecipanti provenienti da contesti svantaggiati e con minori opportunità hanno beneficiato di Erasmus+ prendendo parte ad attività di mobilità transnazionale nel corso del periodo 2014-201734. L’azione “Mobilità” di Erasmus+ ha offerto nuove esperienze all’estero a molte persone che non sarebbero state altrimenti in grado di permetterselo.
68La definizione di “svantaggiati”/“con minori opportunità” differisce in ciascun paese del programma. In Spagna, ad esempio, tutti i beneficiari che ricevono un sussidio pubblico per gli studi sono inclusi in detta categoria. In effetti, secondo i dati della Commissione, più del 35 % dei partecipanti alla mobilità provenienti da contesti svantaggiati vengono dalla Spagna.
69Di conseguenza, i risultati di questo indicatore non forniscono un raffronto accurato di tale mobilità tra paesi dell’UE. La Commissione riconosce che una delle principali problematiche che ha inciso negativamente sull’analisi delle tendenze di partecipazione è “l’assenza di una definizione armonizzata, applicabile a tutti i settori, di persone con minori opportunità e provenienti da contesti svantaggiati” e che “la qualità dei dati sulla partecipazione dei gruppi svantaggiati non è chiara, a causa delle varie definizioni e pratiche”35 [traduzione della Corte].
70Questi tre indicatori misurano le realizzazioni del programma e contribuiscono a dimostrare i progressi nell’attuazione. Pertanto, forniscono poche informazioni sugli effetti o sull’impatto del programma (cfr. figura 8).
Gli indicatori per “istruzione e formazione” vengono raggiunti, ma non misurano il grado di conseguimento degli obiettivi generali e specifici di Erasmus+
71Gli indicatori per “istruzione e formazione” riportati nell’allegato I al regolamento sono specifici per il programma. I passi in avanti compiuti relativamente a tali indicatori per il 2016 sono illustrati nella figura 11 e nella figura 12 e mostrano che la maggior parte dei valori-obiettivo vengono raggiunti.
72Gli indicatori per “istruzione e formazione” elencati alle lettere da a) a d) nella figura 11 sono indicatori di realizzazione. Sebbene questi indicatori quantitativi siano utili, non stabiliscono appieno “la misura in cui l’obiettivo generale e gli obiettivi specifici del programma sono stati conseguiti”, in particolare per questi ultimi, come invece previsto nell’allegato I al regolamento.
Gli indicatori elencati alle lettere da e) a g) sono indicatori di effetto che forniscono informazioni sui benefici della partecipazione al programma. L’indicatore di cui alla lettera f) è una misurazione soggettiva, basata sulla percezione dei singoli individui, come comunicata alla fine del periodo di mobilità.
La Commissione riconosce i limiti di questi indicatori, ossia che “sono per lo più basati sul contributo dell’AC 1 percepito dai beneficiari e comunicato dagli stessi”36 [traduzione della Corte]. La Commissione dichiara che le relazioni nazionali alla base della valutazione di medio termine riferiscono di miglioramenti nel livello delle competenze e abilità fondamentali tra i discenti, ma riconosce che ciò è “per lo più basato sulle percezioni dei partecipanti, come comunicate da questi ultimi”37 [traduzione della Corte].
Il Quadro Erasmus+ fornisce informazioni in tempo reale su realizzazioni e effetti
75Nel 2016, la Commissione ha avviato il proprio Quadro Erasmus+ (Erasmus+ Dashboard), un unico archivio dati che raccoglie tutte le informazioni registrate dalle agenzie nazionali e dai beneficiari. I dati vengono aggiornati giornalmente e l’archivio fornisce in tempo reale dati qualitativi e quantitativi sull’attuazione del programma in termini di progetti, sovvenzioni, partecipanti e organismi coinvolti. In esso vengono registrate le risposte ai sondaggi e le dichiarazioni post-mobilità di partecipanti e beneficiari.
76Stando al Quadro Erasmus+, la soddisfazione dei partecipanti è elevata: il 95,8 % era soddisfatto della propria esperienza di mobilità (al gennaio 2018) e l’80 % si sentiva meglio preparato per la ricerca di un’occupazione. In effetti, sulla base delle risposte all’indagine e delle dichiarazioni post-mobilità, Erasmus+ è un successo.
Le fonti utilizzate per misurare la performance ai fini della valutazione di medio termine sono in larga misura sondaggi e feedback dei partecipanti
77La relazione di valutazione di medio termine sul programma Erasmus+ è stata presentata il 31 gennaio 201838. Essa è basata su: relazioni nazionali presentate dai paesi del programma, una relazione di valutazione redatta da un contraente esterno, altri studi verificati, esperienza maturata nella gestione del programma nonché oltre un milione di risposte pervenute dalle parti interessate. Per quanto riguarda Erasmus+, copre il periodo 2014-2016.
78Le fonti utilizzate per la VMT sono in grande misura sondaggi e feedback dei partecipanti: “La valutazione ha combinato una serie di tecniche di raccolta e analisi dei dati. La maggior parte dei risultati sono raggiunti combinando elementi empirici […] basati su sondaggi presso i beneficiari, feedback di questi ultimi, nonché risposte a questionari qualitativi e studi di caso”39 [traduzione della Corte]. In aggiunta, tramite una consultazione pubblica aperta sono state raccolte le opinioni del pubblico e dei gruppi interessati.
79Dalle riunioni tra gli auditor della Corte ed i redattori delle relazioni nazionali nei cinque paesi visitati sono emerse difficoltà derivanti dalla mancanza di dati validi che aiutassero a valutare gli impatti del programma.
Il questionario post-mobilità per i partecipanti è soggettivo e complesso
80Una volta completato il periodo di mobilità, ciascun partecipante deve compilare un questionario per valutare la soddisfazione complessiva e aspetti specifici della partecipazione al programma, quali il riconoscimento del periodo di mobilità da parte del proprio istituto, l’aumentato senso di identità europea ed il miglioramento delle competenze linguistiche.
81Questo feedback dei partecipanti è utile, ma, in quanto soggettivo, non dovrebbe essere usato come principale strumento di misura per valutare la qualità ed i risultati di un periodo di mobilità. Il feedback è ancora più soggettivo, in quanto il pagamento finale allo studente è condizionato al completamento del questionario, sebbene detto pagamento non dipenda da un’autovalutazione positiva.
82Gli studenti incontrati dagli auditor della Corte hanno dichiarato che i questionari erano troppo complessi (in particolare per l’IFP) ed usavano troppo gergo UE. Alcuni studenti hanno riferito di difficoltà nella compilazione del questionario. Ad esempio, l’agenzia nazionale norvegese ha affermato che le domande non erano appropriate per gli studenti in IFP.
Le priorità contenute nei programmi di lavoro annuali per Erasmus+ cambiano spesso di anno in anno
83Nel 2014, la Commissione ha definito priorità strategiche per Erasmus+. Alcune di queste sono state mantenute nei successivi PLA, mentre altre sono state rimosse e ne sono state introdotte di nuove.
84La priorità “Cambiamenti sistemici dei sistemi di istruzione e formazione per accrescerne la rilevanza per il mercato del lavoro, mediante maggiori opportunità di apprendimento sul lavoro”, introdotta nel 2014, non è inclusa nei successivi PLA.
85Nessuna delle priorità del 2014 per l’IFP rimane nel PLA per il 2017. In ogni caso, ogni anno sono state introdotte priorità aggiuntive. Per l’istruzione superiore, la priorità “accrescere i livelli di conseguimento” è stata rimossa dal PLA per il 2017 e sono state introdotte nuove priorità.
86Dette priorità sono pertinenti, ma non sono stati fissati né valori-obiettivo quantitativi né indicatori. Non è chiaro in che misura gli obiettivi di queste priorità siano stati raggiunti, né perché molte di esse siano state rimosse. Da un anno all’altro, vi è stata scarsa continuità nelle priorità fissate dalla DG EAC nel PLA per Erasmus+.
L’assegnazione dei fondi non si basa sulla performance
87L’assegnazione dei fondi dovrebbe essere basata sulla performance per promuovere un impiego efficiente ed efficace delle risorse. Il regolamento dispone che i criteri utilizzati per misurare la performance si concentrino particolarmente sul “livello dei risultati annuali realizzati” e sul “livello dei pagamenti annuali effettuati”40.
88La Corte ritiene che questi criteri non siano sufficienti per misurare la performance del programma. Misurano semplicemente quanti fondi possono essere spesi (risorse e realizzazioni). La performance riguarda anche gli effetti e l’impatto, come riconosciuto dal regolamento41.
89In conclusione, la misurazione della performance dell’azione “Mobilità” di Erasmus+ dev’essere ulteriormente migliorata in alcuni importanti ambiti. I valori-obiettivo vengono raggiunti, ma gli indicatori non sono pienamente allineati agli obiettivi generali e specifici definiti nel regolamento, cosa che rende difficile misurare la performance.
Erasmus+ ha introdotto molte innovazioni, ma alcune di esse non sono ancora mature
Aver fatto confluire vari programmi in Erasmus+ è stata una mossa vincente
90Erasmus+ riunisce in un solo programma i programmi del periodo 2007-2013 (cfr. figura 1). Per quanto riguarda la mobilità, ricomprende i precedenti programmi Erasmus (istruzione superiore), Leonardo (IFP) e Comenius (istruzione scolastica). Il personale delle agenzie nazionali incontrato dagli auditor della Corte ritiene che ciò sia positivo; medesima valutazione è contenuta in un documento redatto da tutti i direttori di tali agenzie42. Avere un unico marchio apporta miglior visibilità sia a livello politico che per il pubblico e contribuisce ad accrescere il senso di identità europea (cfr. paragrafo 50).
L’approccio di gestione indiretta è positivo
91L’approccio di gestione indiretta43 aumenta l’efficacia dei progetti. Essendo prossime ai beneficiari, le agenzie nazionali possono meglio contribuire a migliorare la qualità dei progetti proposti e la loro attuazione, adattandoli alla diversità dei sistemi nazionali di istruzione e formazione. I beneficiari intervistati dagli auditor della Corte hanno confermato che le agenzie nazionali forniscono un buon livello di assistenza e feedback nelle fasi di domanda e di attuazione e che hanno organizzato eventi e corsi di formazione per facilitare l’accesso al programma.
Erasmus+ introduce molte innovazioni in materia di semplificazione amministrativa, sebbene le procedure di domanda e di rendicontazione siano ancora complesse
92L’attuazione del programma dovrebbe essere semplificata grazie allo “snellimento dei requisiti formali e burocratici per i beneficiari e gli Stati membri”44. Lo snellimento e la semplificazione a livello organizzativo e gestionale nonché una costante attenzione alla riduzione delle spese amministrative sono “elementi essenziali per il successo del programma”45.
93Solo una minoranza (36 %) di agenzie nazionali ritiene che Erasmus+ implichi un minor onere rispetto ai precedenti programmi46. I beneficiari ed i partecipanti ritengono che il programma sia tuttora complesso (domande, attuazione, rendicontazione). I partecipanti interpellati ritenevano ripetitive la domanda per il progetto e la rendicontazione per l’IFP, visto che le stesse informazioni dovevano essere fornite in più circostanze. Le organizzazioni più piccole ritenevano che l’obbligo di descrivere l’“impatto europeo” dei rispettivi singoli progetti di mobilità fosse eccessivo.
94In quasi tutti i paesi, i partecipanti si sono lamentati delle complesse procedure amministrative relative a domande e rendicontazione47. La Corte ha riscontrato che alcuni studenti ritengono che l’accordo di apprendimento sia complicato da compilare e che gli studenti al loro arrivo a volte scoprono che il contenuto di un corso è stato cambiato. I cataloghi dei corsi a volte non sono aggiornati. Ciò può causare delusione all’arrivo, in quanto alcuni studenti scoprono che il corso che intendevano seguire non esiste più.
95Alcuni dei partecipanti incontrati dagli auditor della Corte hanno trovato i formulari troppo complessi per le scuole. Una particolare difficoltà consiste nello stabilire in che modo i progetti raggiungeranno gli obiettivi del piano di sviluppo europeo. Per il bando del 2018, i formulari di domanda sono stati semplificati.
96La Commissione ha redatto una esaustiva “Guida al Programma”, che viene aggiornata ogni anno, per aiutare le organizzazioni beneficiarie ed i singoli partecipanti. Tuttavia, è difficile individuare le modifiche apportate di anno in anno, in quanto non vengono indicate. L’agenzia nazionale visitata dagli auditor della Corte ha dichiarato che apprezzerebbe un manuale online (attualmente in formato pdf) contenente in un unico documento tutti i documenti originali e gli aggiornamenti (questi ultimi contrassegnati). La Guida al Programma del 2017 è da allora resa disponibile online.
97I rappresentanti di alcuni degli istituti hanno detto agli auditor della Corte che le norme in materia di mobilità per l’istruzione superiore con i paesi partner48 sono troppo complesse. L’attuazione di tale mobilità è stata molto difficile nel corso del primo anno, con 10 modifiche apportate all’accordo finanziario concluso tra Università e agenzie nazionali. In questo campo, la semplificazione non è stata ancora realizzata.
Le somme forfettarie, i tassi forfettari ed i costi unitari costituiscono una buona semplificazione, ma la Commissione dovrebbe fare in modo di evitare effetti indesiderati
98L’attuazione di Erasmus+ è stata semplificata utilizzando finanziamenti con somme forfettarie, a tasso forfettario e a costi unitari. Dall’analisi di medio termine sulla semplificazione delle sovvenzioni49 è emerso che l’utilizzo di tali forme di finanziamento ha comportato molti benefici, di natura finanziaria e non finanziaria, per l’attuazione del programma. Ha semplificato la pianificazione di bilancio, la rendicontazione alle agenzie nazionali e la contabilità. Inoltre, dall’analisi è emerso che, a causa del ridotto onere amministrativo, i beneficiari del programma possono concentrarsi sul contenuto dei progetti nella fase di pianificazione e sul raggiungimento delle finalità del rispettivo progetto nella fase di attuazione.
99La Corte ha riscontrato che i portatori d’interesse apprezzano l’introduzione di somme forfettarie, tassi forfettari e costi unitari, che hanno comportato una semplificazione della gestione finanziaria del programma.
100Tuttavia, per migliorare l’accesso a Erasmus+, “è opportuno che le sovvenzioni a sostegno della mobilità degli individui siano adeguate al costo della vita e di sostentamento nel paese ospitante”50.
101Le somme forfettarie, i tassi forfettari e i costi unitari sono elencati nella Guida al Programma e sono divisi in tre gruppi: paesi con costo della vita simile, paesi con costo della vita maggiore e paesi con costo della vita minore. Alcuni studenti ed alcuni istituti hanno riferito agli auditor della Corte che le sovvenzioni di Erasmus+ non sono sufficienti a coprire i costi e che sono necessari fondi aggiuntivi provenienti dai risparmi dello studente o dal sostegno dei genitori. Ciò può scoraggiare gli studenti svantaggiati dal partecipare.
102La Corte ha riscontrato che gli importi delle sovvenzioni non vengono aggiustati per riflettere i costi reali sostenuti dai partecipanti nel caso in cui il paese ospitante fornisca sussidi specifici: ad esempio, lo Stato francese spesso contribuisce al pagamento del canone di locazione a carico dello studente, il che significa che tali partecipanti sono in una situazione di vantaggio.
103I costi unitari basati su “fasce di distanza” non tengono conto dell’esistenza o della frequenza dei collegamenti, né delle differenze di prezzo tra destinazioni turistiche e luoghi geograficamente remoti. L’utilizzo del “calcolatore di distanze” avvantaggia coloro che si trovano in grandi città con aeroporti.
104A seguito di osservazioni delle agenzie nazionali, la Commissione ha apportato modifiche ad alcuni elementi del bando del 2017, ad esempio introducendo importi integrativi per spese di viaggio elevate. Inoltre, sulla base di elementi probatori forniti dall’analisi di medio termine sulla semplificazione delle sovvenzioni, norme di finanziamento riviste saranno applicabili a partire dal 201851.
L’introduzione di sistemi informatici è stata problematica, ma la maggior parte dei problemi è stata adesso risolta
105L’introduzione di un vasto numero di strumenti informatici all’inizio del programma ha causato confusione per le agenzie nazionali e coloro che presentavano domanda. Gli strumenti informatici forniti dalla Commissione erano inizialmente di qualità variabile e sono stati introdotti con ritardo. Lo Strumento per la mobilità è stato ritenuto inaffidabile e di non facile utilizzo e di molti problemi si è tenuto conto solo gradualmente (ad esempio, per eForms, EPlusLink e OEET). Tutti i paesi visitati hanno segnalato problemi nell’integrazione dei nuovi strumenti, che non erano stati testati prima di essere introdotti.
106La Commissione ha risolto la maggior parte dei problemi con l’introduzione del proprio Piano d’azione per le tecnologie dell’informazione 2016. Nel corso delle visite, le agenzie nazionali hanno confermato i miglioramenti.
107La Corte ha riscontrato che le agenzie nazionali, i beneficiari ed i partecipanti accoglierebbero con favore più documentazione in formato elettronico, il che condurrebbe ad un Erasmus+ senza ricorso a supporto cartaceo. Molti documenti di Erasmus+ erano ancora su supporto cartaceo.
Il Sostegno linguistico online è un utile strumento. Tuttavia, i corsi non online finanziati a titolo del precedente programma sono ritenuti essenziali
108Uno degli obiettivi specifici di Erasmus+ è “migliorare l’insegnamento e l’apprendimento delle lingue”.
109La Commissione ha creato il Sostegno linguistico online (Online Linguistic Support, OLS), dando ai discenti l’opportunità di valutare le proprie competenze nella lingua straniera che avrebbero usato per studiare o lavorare nel paese ospitante, nonché di seguire un corso di lingua online per migliorare il proprio livello.
110Tutti i partecipanti alla mobilità devono completare un test linguistico online per valutare le proprie competenze linguistiche prima e dopo il completamento del rispettivo periodo di mobilità. Tali risultati fornirebbero dati quantificabili sul miglioramento di dette competenze. Il test OLS è obbligatorio per ottenere il pagamento finale della sovvenzione.
111La Corte ha riscontrato che, in una serie di casi, i punteggi ottenuti nel questionario, alla fine del periodo di mobilità, indicano che le competenze linguistiche sono rimaste le stesse o sono persino diminuite. La Commissione ritiene che le manifeste diminuzioni dei livelli di conoscenza linguistica tra la prima valutazione e quella finale siano da attribuire ad una mancanza di motivazione da parte dei partecipanti, data l’assenza di incentivi in questa fase della loro mobilità. Pertanto questi test finali, sebbene essenziali, dovrebbero essere considerati con cautela nel misurare i miglioramenti delle abilità linguistiche.
112Secondo alcuni istituti di istruzione superiore, i test OLS non generano certificazioni di competenze linguistiche che rispettino i criteri di riconoscimento imposti da molte Università europee. In effetti, le Università del Gruppo di Coimbra ritengono che vi siano troppa attenzione ai test linguistici online e debole sostegno ad efficaci corsi di lingua in loco52.
113Alcuni partecipanti all’IFP lamentano inoltre l’assenza, nell’ambito di Erasmus+, di corsi di lingua non online per i quali erano disponibili finanziamenti a titolo del precedente programma. In Estonia, ad esempio, l’assenza di corsi di lingua in un auditorium è fonte di rammarico, in quanto detti corsi riuscivano a meglio stimolare i discenti.
Lo strumento di garanzia per i prestiti destinati agli studenti non è stato all’altezza delle aspettative
114Lo strumento di garanzia per i prestiti destinati agli studenti fornisce agli intermediari finanziari garanzie parziali per i prestiti concessi, “alle condizioni più favorevoli possibili”, agli studenti che frequentano un corso di secondo ciclo, quale ad esempio un master, in un paese del programma diverso dal proprio53.
115Lo strumento è gestito ed attuato dal Fondo europeo per gli investimenti (FEI) per conto della Commissione. In origine, a detto strumento era stato assegnato fino al 3,5 % della dotazione finanziaria complessiva di Erasmus+.
116L’obiettivo era fornire 3 miliardi di euro di prestiti a 200 000 studenti di master, laurea magistrale o equivalente entro il 2020, incrementando così la mobilità studentesca in Europa in linea con il valore-obiettivo di riferimento per la mobilità (20 % per l’UE).
117L’accordo di delega (detto anche “accordo di contributo”) concluso tra la Commissione e il FEI prevede incentivi mirati “affinché ciascun paese del programma selezioni un intermediario finanziario, per garantire che gli studenti di tutti i paesi del programma possano accedere allo strumento di garanzia […]”54. Sebbene il FEI avesse condotto un’indagine di mercato dalla quale era emerso un significativo interesse da parte di tali intermediari, e benché il FEI promuova attivamente lo strumento per oltre 120 istituti finanziari, gli inviti a manifestare interesse che hanno fatto seguito non ne hanno attirati molti. A fine 2017, detto regime di garanzia era operante tramite un unico intermediario per ciascuno dei seguenti paesi: Francia e Turchia (solo per studenti in partenza), nonché Spagna (studenti in partenza ed in arrivo).
118In quella data, solo 358 studenti di master avevano ricevuto un prestito di questo tipo. Sebbene il feedback degli studenti partecipanti sia stato positivo (il 77 % ha confermato che non avrebbe potuto studiare per il proprio master all’estero senza il prestito garantito dallo strumento), è inverosimile che venga raggiunto il valore-obiettivo di 200 000 studenti55. Alla fine del 2017, la Commissione ha riassegnato i relativi fondi.
119Una delle ragioni della mancanza di interesse da parte degli intermediari finanziari è forse che il regolamento rende la tutela dei mutuatari troppo rigida, senza tener conto sufficientemente delle pratiche di mercato standard. Detta tutela è disciplinata in modo specifico al paragrafo 2 dell’allegato II al regolamento.
120Inoltre, lo strumento copre una popolazione-bersaglio ristretta (studenti di master, laurea magistrale o equivalente), escludendo larghi segmenti di studenti, il che ha ulteriormente ridotto l’interesse degli intermediari finanziari.
121Nel 2017, il FEI ha concluso accordi con le Università di Lussemburgo e di Cipro, in base ai quali dette Università permetteranno agli studenti in arrivo di differire per due anni il pagamento delle spese di iscrizione e/o di soggiorno, sfruttando la copertura delle garanzie concordata nell’ambito dello strumento. Questo approccio innovativo è positivo, in quanto le Università stanno sempre di più svolgendo un ruolo nel finanziamento dell’istruzione superiore.
Altre nuove caratteristiche di Erasmus+ necessitano di attenzione
Non è più possibile per gli studenti delle scuole partecipare a periodi di mobilità nell’ambito dell’AC 1
122La partecipazione alla mobilità nell’ambito dell’AC 1 non è più possibile per gli studenti delle scuole. Le agenzie nazionali e le scuole nei paesi visitati hanno lamentato l’assenza di tale tipo di mobilità. Inoltre, è anomalo che studenti della stessa età possano prender parte alla mobilità in IFP, ma non come studenti delle scuole nell’ambito dell’AC 1.
Molti istituti di IFP hanno difficoltà a reperire partner e spesso devono ricorrere ad intermediari
123Gli istituti di IFP visitati dagli auditori della Corte hanno segnalato difficoltà nel reperire partner per mobilità di elevata qualità. Esempi di tali difficoltà sono illustrati nella figura 14. Alcuni istituti ricorrono all’utilizzo di intermediari, che possono essere costosi e riducono i finanziamenti disponibili per la mobilità. Gli istituti di IFP visitati apprezzerebbero più sostegno da parte della Commissione e delle agenzie nazionali nel reperimento dei partner.
124Inoltre, mentre il programma Leonardo copriva spese quali le visite preparatorie degli insegnanti per ispezionare i nuovi partner ospitanti, ciò non avviene più per Erasmus+. Gli istituti di IFP hanno espresso il desiderio di ricevere maggior sostegno, per permettere al personale amministrativo ed agli insegnanti di accompagnare gli studenti all’inizio ed alla fine del periodo di mobilità, nonché per le visite preparatorie. Le visite di accompagnamento sono molto importanti, in quanto gli studenti sono spesso adolescenti e per molti si tratta della prima permanenza all’estero.
125La Commissione ha recentemente creato una mappa online dei titolari della carta IFP, tramite la quale le scuole possono ricercare partenariati con scuole estere considerate affidabili.
Per gli studenti di dottorato è necessaria flessibilità
126Nell’ambito dei precedenti regimi, era possibile organizzare brevi programmi intensivi che erano altamente apprezzati, specie dagli studenti di dottorato. Attualmente, il periodo minimo consentito è di tre mesi. Gli istituti di istruzione superiore visitati dagli auditor della Corte hanno sostenuto che vi è bisogno di maggiore flessibilità per gli studenti di dottorato e che un periodo di un mese riflette meglio la disponibilità di questi ultimi.
Conclusioni e raccomandazioni
127La Corte ha riscontrato che Erasmus+ è un marchio UE ben noto e di successo. Il programma genera molteplici forme di valore aggiunto europeo (VAE), molte delle quali vanno al di là di quanto prescritto dalla normativa. I valori-obiettivo vengono raggiunti, ma il quadro di valutazione della performance dell’azione “Mobilità” di Erasmus+ dev’essere ulteriormente migliorato in alcuni importanti ambiti, in modo da misurare il grado di conseguimento degli obiettivi generali e specifici. Sono state introdotte caratteristiche innovative e misure di semplificazione, ma alcuni portatori d’interesse ritengono che alcuni aspetti fondamentali siano ancora macchinosi.
128Le azioni “Mobilità” di Erasmus+ soddisfano i criteri di valore aggiunto europeo (VAE) fissati nella base giuridica (cfr. paragrafi 14-31). La Corte ha individuato modi aggiuntivi nei quali queste azioni generano VAE (cfr. paragrafi 32-51).
Raccomandazione 1
La Commissione dovrebbe suggerire elementi di VAE aggiuntivi all’atto dell’impostazione e dell’attuazione del futuro programma Erasmus. Tutti gli elementi di VAE dovrebbero avere priorità in fase di valutazione dei progetti ed essere oggetto di monitoraggio e di relazioni.
Data-obiettivo di attuazione: primo semestre del 2021.
129La Corte ha constatato che, sebbene la maggior parte dei valori-obiettivo specificati per il programma venga raggiunta, gli indicatori non sono pienamente allineati agli obiettivi generali e specifici definiti nel regolamento, cosa che rende difficile misurare la performance. Pertanto, il quadro di valutazione della performance dell’azione “Mobilità” di Erasmus+ dev’essere ulteriormente migliorato in alcuni importanti ambiti (cfr. paragrafi 52-88). L’impatto sistemico dell’azione “Mobilità” non è ancora stato dimostrato (cfr. paragrafi 16-18).
130La maggior parte degli indicatori è di tipo quantitativo e basata sulle realizzazioni. Gli indicatori qualitativi sono largamente basati su percezioni dei portatori d’interesse e dei partecipanti, raccolte tramite colloqui e sondaggi. Il feedback dei partecipanti è utile ma, in quanto potenzialmente soggettivo, non dovrebbe essere usato come principale strumento di misura per valutare la qualità ed i risultati delle azioni di mobilità (cfr. paragrafi 54-82).
131I criteri di performance fissati dal regolamento per l’assegnazione dei fondi sono mere misure delle risorse e delle realizzazioni, e non di effetti ed impatti. A giudizio della Corte, la performance deve essere misurata in termini di progressi compiuti verso il conseguimento degli obiettivi, al fine di rispettare il regolamento. Inoltre, tra un anno e l’altro vi è scarsa continuità delle priorità strategiche di Erasmus+ (cfr. paragrafi 83-88).
Raccomandazione 2
La Commissione dovrebbe:
- definire ulteriormente e rendere pubblici indicatori che aiutino a misurare il grado di conseguimento degli obiettivi generali e specifici del programma;
- definire criteri tali da garantire che l’assegnazione dei fondi sia basata sulla performance nel conseguimento degli obiettivi, al fine di promuovere un uso efficiente ed efficace delle risorse.
Data-obiettivo di attuazione: primo semestre del 2021.
132Erasmus+ ha introdotto molte innovazioni positive, specie per semplificare e ridurre l’onere amministrativo gravante su partecipanti, istituti beneficiari ed agenzie nazionali. Tuttavia, sono ancora necessari miglioramenti per rendere la partecipazione meno macchinosa e più attrattiva per i beneficiari, in particolare per quel che concerne le procedure di domanda e di rendicontazione. Solo una minoranza (36 %) di agenzie nazionali ritiene che Erasmus+ implichi un minor onere rispetto ai precedenti programmi (cfr. paragrafi 90-97).
133Le somme forfettarie, i tassi forfettari ed i costi unitari costituiscono una buona semplificazione, ma la Commissione dovrebbe assicurarsi di evitare effetti indesiderati (cfr. paragrafi 98-104).
134L’introduzione di sistemi informatici è stata dapprima problematica, ma entro il 2017 la maggior parte dei problemi era stata risolta. Ciononostante, nella valutazione di medio termine si è affermato che “l’utilizzo delle procedure e degli strumenti di gestione informatici dovrebbe essere reso più semplice per ridurre l’onere amministrativo a carico degli organi attuativi e dei beneficiari”56. Va incoraggiata la presentazione delle domande in formato elettronico (cfr. paragrafi 105-107).
Raccomandazione 3
La Commissione dovrebbe semplificare ulteriormente il regime, al fine di ridurre l’onere amministrativo. In particolare, dovrebbe:
- facilitare la presentazione di domande e la rendicontazione per i beneficiari ed i singoli partecipanti;
- mantenere l’approccio per somme forfettarie, tassi forfettari e costi unitari, adeguando però gli importi delle sovvenzioni se necessario;
- migliorare gli strumenti informatici e continuare ad informatizzare le procedure.
Data-obiettivo di attuazione: 2019.
135Il Sostegno linguistico online è un utile strumento complementare per l’autoapprendimento e per testare il livello di conoscenza linguistica. Tuttavia, in futuro potrebbe essere integrato da corsi non online finanziati a titolo del precedente programma (cfr. paragrafi 108-113).
Raccomandazione 4
La Commissione dovrebbe valutare se possa essere reintrodotto il finanziamento del tradizionale insegnamento delle lingue in aula.
Data-obiettivo di attuazione: 2021.
136Per quanto riguarda lo strumento di garanzia per i prestiti destinati agli studenti, la partecipazione degli intermediari finanziari è limitata e l’impatto atteso non viene conseguito. Il FEI ha cercato soluzioni innovative e flessibili. Nel programma che succederà all’attuale, estendere il potenziale portafoglio prestiti ad altri cicli d’istruzione potrebbe accrescere l’attrattiva del regime per gli intermediari finanziari (cfr. paragrafi 114-121).
Raccomandazione 5
La Commissione dovrebbe:
- proporre opportune modifiche regolamentari e legislative per estendere lo strumento di garanzia per i prestiti destinati agli studenti, affinché includa la mobilità dei dottorandi e degli studenti universitari di primo ciclo;
- prendere misure appropriate per esortare i paesi del programma a far sì che i rispettivi istituti nazionali di promozione partecipino allo strumento esistente.
Data-obiettivo di attuazione: per il punto a): primo semestre del 2021; per il punto b): 2018.
137La Corte ha rilevato una forte richiesta di reintroduzione della mobilità degli studenti delle scuole nell’azione chiave 1 di Erasmus+ (cfr. paragrafo 122).
138Il periodo di mobilità minimo di tre mesi per gli studenti di dottorato non è sempre appropriato. Detti studenti necessitano di maggior flessibilità (cfr. paragrafo 126).
Raccomandazione 6
La Commissione dovrebbe:
- facilitare l’introduzione della mobilità degli studenti delle scuole nell’azione chiave 1; e
- considerare di applicare maggiore flessibilità in merito alla durata del periodo di mobilità per gli studenti di dottorato. Il periodo di un mese riflette meglio la disponibilità di tale categoria di studenti.
Data-obiettivo di attuazione: per il punto a): 2020; per il punto b): primo semestre del 2021.
La presente relazione è stata adottata dalla Sezione IV, presieduta da Neven MATES, Membro della Corte dei conti europea, a Lussemburgo, nella riunione del 3 luglio 2018.
Per la Corte dei conti europea
Klaus-Heiner LEHNE
Presidente
Allegati
Allegato I
Esempi di progetti di mobilità nell’ambito dell’azione chiave 1 in diversi settori dell’istruzione
Istruzione superiore
University project, Lussemburgo (1.7.2014 - 31.10.2015)
Il progetto dell’Università di Lussemburgo ha consentito 469 mobilità di studenti (tre mesi) e 20 mobilità di personale (da sei a 12 giorni).
Dotazione finanziaria: 792 400 euro
Istruzione e formazione professionale
Lycée technique pour Professions de Santé, Lussemburgo (1.10.2014 - 30.9.2015)
Questa scuola professionale nel settore della sanità ha avviato un progetto di mobilità a fini di apprendimento, con l’obiettivo di accrescere la qualità della formazione professionale, nei modi seguenti:
- facendo sì che i discenti si confrontino con un contesto professionale e socio-culturale diverso;
- sviluppando la capacità di riflessione e l’apertura a metodi di lavoro diversi dei discenti;
- accrescendo le competenze linguistiche dei discenti in tedesco e francese, specie per un impiego di termini professionali e medici corretti.
Dotazione finanziaria: 96 950 euro
Istruzione scolastica
Vrije Basisschool Roezemoes, Belgio (1.9.2014 - 31.8.2015)
Questa scuola ha inviato all’estero quattro insegnanti (per otto giorni) a fini di formazione.
Dotazione finanziaria: 6 580 euro
Istruzione per gli adulti
Bergen Public Library – Norvegia (2015)
Il progetto consisteva in uno scambio con la biblioteca di Rosengård, a Malmö, in merito ad iniziative educative per migranti.
Dotazione finanziaria: 8 840 euro
Allegato II
Esempi di mobilità negli istituti di IFP visitati
Istituti di IFP visitati dalla Corte dei conti europea | Mobilità | ||
---|---|---|---|
Paesi ospitanti | Ambiti | ||
Estonia | Studenti | Danimarca Finlandia Francia Islanda Italia Spagna Regno Unito |
Meccanica automobilistica Settore alberghiero Cucina Prodotti da forno Energia elettrica Industria del legname |
Personale | Danimarca Finlandia Francia Germania Spagna |
Sartoria Pulitura Cucina Logistica Energia elettrica |
|
Norvegia | Studenti | Austria Islanda |
Attività all’aperto Allevamento di ovini Addestramento di cavalli |
Personale | Austria Islanda Slovenia |
Attività all’aperto Allevamento di ovini Addestramento di cavalli Tutela della natura |
|
Polonia | Studenti | Portogallo | Cucina |
Personale | Portogallo | Cucina | |
Romania | Studenti | Spagna Turchia |
Programmazione visuale Photoshop Chirurgia Emergenze Ostetricia Ginecologia |
Personale | Danimarca Spagna Turchia |
Studi in assistenza sanitaria Cibernetica Tutoraggio Contabilità Assistenza medica |
|
Spagna | Studenti | Germania Irlanda Italia |
Carrozzeria autovetture Tecnologie dell’informazione |
Personale | Germania Italia Polonia |
Affiancamento lavorativo |
Fonte: Corte dei conti europea.
Abbreviazioni e acronimi
AA: Accordo di apprendimento
AC: Azione chiave
AN: Agenzia nazionale
DCI: Strumento per il finanziamento della cooperazione allo sviluppo (Development Cooperation Instrument)
DG EAC: La direzione generale dell’Istruzione, della gioventù, dello sport e della cultura della Commissione europea è il ramo esecutivo dell’Unione europea responsabile della politica in materia di istruzione, cultura, gioventù, lingue e sport.
FEI: Fondo europeo per gli investimenti
FSE: Fondo sociale europeo
IFP: Istruzione e formazione professionale
Istr. sco.: Istruzione scolastica
Istr. sup.: Istruzione superiore
OLS: Sostegno linguistico online (Online Linguistic Support)
PLA: Programma di lavoro annuale
VAE: Valore aggiunto europeo
VMT: Valutazione di medio termine
Glossario
Comenius: precedente programma di mobilità per le scuole.
Criterio di riferimento per la mobilità: indicatore relativo a Erasmus+ che misura uno dei valori-obiettivo fissati nell’ambito di ET 2020.
Erasmus: precedente programma di mobilità per l’istruzione superiore.
ET 2020: Education and Training 2020 è il quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione, adottato tramite le conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009.
Europass: insieme di cinque documenti che consente ai cittadini europei di meglio comunicare e valorizzare le proprie qualifiche e competenze quando si candidano per un lavoro o per studiare in Europa. Si tratta del CV Europass, del passaporto delle lingue Europass e di tre documenti che possono essere rilasciati ai cittadini che portano a termine un’esperienza di mobilità in un paese europeo diverso dal proprio (Europass Mobilità), che completano un programma formale di istruzione o formazione professionale (supplemento al certificato Europass) o di istruzione superiore (supplemento al diploma Europass).
Leonardo da Vinci: precedente programma di mobilità per l’istruzione e la formazione professionale.
Mobilità a fini di apprendimento: spostamento fisico in un paese diverso dal paese di residenza per svolgere studi, intraprendere un’attività di formazione o un’altra attività di apprendimento non formale o informale. Può assumere la forma di tirocinio, apprendistato, scambi di giovani, volontariato, attività didattica oppure partecipazione ad attività di sviluppo professionale.
Paesi del programma e paesi partner: i paesi ammissibili sono divisi in due gruppi: paesi del programma (Stati membri dell’UE più ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Turchia) e paesi partner (145 paesi situati in tutto il mondo).
Quadro Erasmus+: archivio dati, sito presso la Commissione, che raccoglie tutte le informazioni su Erasmus+ registrate dalle agenzie nazionali e dai beneficiari. Aggiornato giornalmente, fornisce in tempo reale dati qualitativi e quantitativi sull’attuazione del programma.
Strategia Europa 2020: strategia decennale per la crescita e l’occupazione avviata nel 2010 dall’Unione europea per creare le condizioni di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva.
Strumento di garanzia per i prestiti destinati agli studenti: iniziativa dell’UE gestita e attuata dal FEI per conto della Commissione europea. È stata avviata nel dicembre 2014, nel contesto di Erasmus+, per fornire garanzie parziali agli intermediari finanziari che concedono prestiti agli studenti che intraprendono un programma a livello di master all’estero.
Note
1 Articolo 4 del regolamento (UE) n. 1288/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, dell’11 dicembre 2013, che istituisce “Erasmus+”: il programma dell’Unione per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport e che abroga le decisioni n. 1719/2006/CE, n. 1720/2006/CE e n. 1298/2008/CE (GU L 347 del 20.12.2013, pag. 50).
2 “Europa 2020 – Una strategia per una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva”, COM(2010) 2020 definitivo del 3 marzo 2010.
3 Conclusioni del Consiglio del 12 maggio 2009 su un quadro strategico per la cooperazione europea nel settore dell’istruzione e della formazione (“ET 2020”), GU C 119 del 28.5.2009, pag. 2.
4 Cfr. “Valutazione di medio termine del programma «Erasmus+» (2014-2020)”, COM(2018) 50 final del 31 gennaio 2018, e il documento SWD(2018)40 final a corredo.
5 Articolo 3 del regolamento.
6 Fonte: Quadro Erasmus+ della DG EAC.
7 Articolo 3 del regolamento.
8 SWD(2018) 40, pag. 2.
9 Ibidem, pag. 36.
10 Commissione europea, “Erasmus+ – Guida al programma”, Bruxelles, 2017, pag. 33.
11 Articolo 4 del regolamento.
12 SWD(2015) 161 final, pag. 86.
13 Fonte: Quadro Erasmus+ della DG EAC.
14 Relazione annuale 2015 sul programma Erasmus+, pagg. 3 e 4.
15 “Guida al Programma”, pag. 306.
16 Relazione annuale di attività 2016 della DG EAC.
17 SWD(2018) 40, pag. 26.
18 Fonte: Quadro Erasmus+ della DG EAC.
19 SWD(2018) 40, pag. 26.
20 Lo strumento di cooperazione allo sviluppo (DCI), lo strumento europeo di vicinato (ENI), lo strumento di partenariato per la cooperazione con i paesi terzi, lo strumento di assistenza preadesione ed il Fondo europeo di sviluppo (FES) per il periodo 2016-2020.
21 Articolo 18, paragrafo 4, del regolamento.
22 Considerando (30) del regolamento.
23 Articolo 4 del regolamento.
24 Allegato I al regolamento.
25 Articolo 5, paragrafo 2, del regolamento.
26 Allegato I al regolamento.
27 Nell’ambito di Europa 2020, l’obiettivo è ridurre “al di sotto del 10 %” la percentuale delle persone di età compresa tra 18 e 24 anni che abbandonano istruzione e formazione (cfr. http://ec.europa.eu/eurostat/web/education-and-training/eu-benchmarks).
28 Nell’ambito di Europa 2020, l’obiettivo è di far sì che la percentuale di popolazione di età compresa tra i 30 e i 34 anni che ha conseguito un diploma d’istruzione superiore raggiunga “almeno il 40 %” (cfr. http://ec.europa.eu/eurostat/web/education-and-training/eu-benchmarks.
29 Relazione annuale di attività 2016 della DG EAC.
30 http://ec.europa.eu/eurostat/web/education-and-training/eu-benchmarks
31 Commissione europea, Education and Training Monitor (relazione di monitoraggio del settore dell’istruzione e della formazione), 2016, pag. 77.
32 Commissione europea, JRC Technical Report, Learning Mobility, 2015.
33 Relazione annuale Erasmus+ 2016, pag. 20.
34 Fonte: Quadro Erasmus+ della DG EAC.
35 SWD(2018) 40, pagg. 17 e 20.
36 SWD(2018) 40, pag. 22.
37 Ibidem, pag. 23.
38 L’articolo 21 del regolamento disponeva che la Commissione presentasse la VMT entro il 31 dicembre 2017.
39 SWD(2018) 40, pag. 15.
40 Articolo 18, paragrafo 8, del regolamento.
41 Considerando 30 e articolo 21, paragrafo 1, del regolamento.
42 Erasmus+ expectations for the future: a contribution from the NA Directors Education and Training, 15 marzo 2017.
43 Cfr. paragrafo 5.
44 Considerando (42) del regolamento.
45 Considerando (3) del regolamento.
46 SWD(2018) 40, pag. 68.
47 SWD(2018) 40, nota 318 e pag. 67.
48 Cfr. paragrafo 46.
49 Mid-term review of Simplified Grants used in the Erasmus+ Programme (2017), Sintesi, pag. 6.
50 Considerando (40) del regolamento.
51 Decisione C(2017) 6864 della Commissione, del 17.10.2017, che modifica la decisione C(2013) 8550 della Commissione che autorizza l’utilizzo di somme forfettarie, il rimborso su base di costi unitari ed il finanziamento a tasso forfettario a titolo del programma “Erasmus+”.
52 Presa di posizione del Gruppo di Coimbra su Erasmus+, adottata il 3 maggio 2017. Il Gruppo di Coimbra è un’associazione di Università europee di elevato standard internazionale.
53 Articolo 20 del regolamento.
54 Ibidem.
55 Pagina 104 della Guida al Programma 2016.
56 COM(2018) 50, pag. 6.
1 https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:52009XG0528(01)&from=IT
2 Aspetto riconosciuto particolarmente positivo dalle parti interessate a livello di UE nei settori dell'istruzione scolastica e superiore, mentre le percezioni sono più eterogenee tra le parti interessate a livello di UE nel settore dello sport e tra i soggetti interessati a livello nazionale. Ad esempio, sono stati spesso apprezzati aspetti quali il buon allineamento del programma con la comunicazione concernente la modernizzazione dell'istruzione superiore, la nuova agenda per le competenze o la crescente attenzione riservata all'apprendimento sul lavoro (ErasmusPro).
3 Sebbene le sfide non siano sempre esplicitamente descritte; ad esempio, la Guida al Programma del 2017 descrive brevemente il corpo europeo di solidarietà (nella parte relativa allo SVE) come mezzo per contribuire a "risolvere situazioni difficili", senza specificare di quali situazioni si tratti.
4 C (2013) 8550, del 4 dicembre 2013, che autorizza l'utilizzo di sovvenzioni semplificate.
Evento | Data |
---|---|
Adozione del piano di indagine (APM) / Inizio dell’audit | 22.11.2016 |
Trasmissione ufficiale del progetto di relazione alla Commissione (o ad altra entità sottoposta ad audit) | 27.4.2018 |
Adozione della relazione finale dopo la procedura del contraddittorio | 3.7.2018 |
Ricezione, in tutte le lingue, delle risposte ufficiali della Commissione (o di altra entità sottoposta ad audit) | 26.7.2018 |
Équipe di audit
Le relazioni speciali della Corte dei conti europea illustrano le risultanze degli audit espletati su politiche e programmi dell’UE o su temi relativi alla gestione concernenti specifici settori di bilancio. La Corte seleziona e pianifica detti compiti di audit in modo da massimizzarne l’impatto, tenendo conto dei rischi per la performance o la conformità, del livello delle entrate o delle spese, dei futuri sviluppi e dell’interesse pubblico e politico.
Il presente controllo di gestione è stato espletato dalla Sezione di audit IV della Corte (“Regolamentazione dei mercati e economia competitiva”), presieduta da Neven Mates, Membro della Corte. L’audit è stato diretto da Rimantas Šadžius, Membro della Corte, coadiuvato da Mindaugas Pakštys, capo del Gabinetto lituano, Tomas Mackevičius, attaché di Gabinetto, nonché Aušra Maziukaitė e Niamh Carey, assistenti di Gabinetto; Paul Stafford, primo manager; Maria Echanove, capoincarico; Sandra Dreimane, Agnieszka Plebanowicz, Bogdan Sinca e Timothy Upton, auditor. L’assistenza linguistica è stata fornita da Michael Pyper.
Per contattare la Corte
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LUXEMBOURG
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