Verifica del reddito nazionale lordo ai fini del finanziamento del bilancio dell’UE I rischi riguardanti la compilazione dei dati sono complessivamente ben coperti, ma vi sono margini per una migliore definizione della priorità delle azioni
Contenuto del documentoLa risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (RNL) costituisce la principale fonte di finanziamento del bilancio dell’UE. Per far sì che gli importi dei contributi versati dai singoli Stati membri siano corretti, la Commissione controlla la qualità dei dati RNL da essi forniti nel quadro di cicli di verifica pluriennale.
La Corte dei conti ha esaminato l’ultimo ciclo di verifica dell’RNL completato (2016‑2019) al fine di valutare se la Commissione lo avesse gestito in maniera efficace ed efficiente. La Corte ha rilevato che, nel complesso, la Commissione si è dimostrata efficace nell’individuare le questioni ad alto rischio, ma non le ha affrontate tutte in modo tempestivo.
La Corte rivolge alla Commissione raccomandazioni intese nello specifico ad attribuire maggiore priorità alla questioni ad alto rischio e a migliorare ulteriormente l’efficienza del ciclo di verifica.
Relazione speciale della Corte dei conti europea presentata in virtù dell’articolo 287, paragrafo 4, secondo comma, del TFUE.
Sintesi
I La risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (RNL) costituisce la principale fonte di finanziamento del bilancio dell’UE, per un importo totale di 116 miliardi di euro nel 2021. La Commissione calcola tale risorsa sotto forma di percentuale dell’RNL annuo degli Stati membri, un indicatore macroeconomico utilizzato per misurare la ricchezza economica di un paese.
II La Commissione utilizza le previsioni dell’RNL per calcolare i contributi degli Stati membri e li rivede nel momento in cui sono resi disponibili dati più precisi. Ogni rettifica dei dati per un determinato Stato membro incide sui contributi degli altri Stati membri. La legislazione dell’UE prevede pertanto che la Commissione verifichi le fonti e i metodi utilizzati dagli Stati membri per la compilazione dei dati RNL. Le verifiche, condotte dall’Ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat), devono garantire che gli Stati membri versino al bilancio dell’UE contributi basati sull’RNL equi e prevedibili. Inoltre, il processo di verifica stesso dovrebbe essere efficace sotto il profilo dei costi.
III Eurostat organizza le proprie verifiche in cicli pluriennali, il che spiega la lunghezza intrinseca del processo. Consistono in un’analisi dettagliata dei dati relativi all’RNL comunicati dagli Stati membri, al fine di garantire la comparabilità, l’affidabilità e l’esaustività e, in ultima analisi, l’esattezza degli importi versati al bilancio dell’UE. Più lungo è il processo e maggiore è il numero di problemi individuati da Eurostat, meno i contributi degli Stati membri sono prevedibili. Ciò potrebbe rendere difficile il pagamento di eventuali importi aggiuntivi da parte degli Stati membri.
IV La Corte ha esaminato il più recente ciclo completo di verifica dell’RNL (2016‑2019) al fine di valutare se la Commissione lo avesse gestito in modo efficace ed efficiente. La Corte ha verificato se la Commissione avesse effettivamente individuato e mitigato i rischi principali per la comparabilità, l’affidabilità e l’esaustività dei dati RNL. Ha altresì valutato se il ciclo di verifica dell’RNL e la comunicazione in proposito fossero stati tempestivi ed efficienti. La Corte ha espletato l’audit in questo momento al fine di esaminare un ciclo completo comprendente le modifiche apportate all’approccio della Commissione in materia di verifica. Con questo lavoro la Corte intende aiutare la Commissione a migliorare il proprio approccio per il prossimo ciclo di verifica, che inizierà nel 2025.
V La Corte ha reperito i pertinenti elementi probatori tramite esami documentali, due indagini e colloqui con la Commissione e con gli istituti nazionali di statistica degli Stati membri. Per valutare l’efficienza di Eurostat, la Corte ha esaminato i relativi fascicoli di verifica per sei Stati membri: Irlanda, Spagna, Francia, Malta, Paesi Bassi e Polonia.
VI La Corte è giunta alla conclusione che, nel complesso, Eurostat si è dimostrato efficace nell’individuare le questioni ad alto rischio, ma non le ha affrontate tutte in modo tempestivo.
VII Ha riscontrato che, in linea generale, Eurostat ha applicato un metodo di valutazione del rischio ben concepito e che ha individuato le questioni ad alto rischio per tutti gli Stati membri. Tuttavia, vi sono margini per attribuire maggiore priorità alle attività riguardanti le questioni con l’incidenza potenziale più elevata. Nel complesso, Eurostat ha fornito un sostegno adeguato agli istituti nazionali di statistica nei loro sforzi tesi ad affrontare le questioni ad alto rischio. Ha varato diverse iniziative al fine di trattare la questione della globalizzazione, ma non vi ha reagito in tempo utile.
VIII Nel complesso, il ciclo di verifica è stato completato come previsto nel 2019 e la Commissione ha fornito agli Stati membri informazioni tempestive circa le rettifiche dei contributi operate in esito alle verifiche dell’RNL. Tuttavia, alla fine del ciclo numerose questioni erano ancora in sospeso, il che potrebbe incidere sui futuri contributi degli Stati membri. La Corte ha riscontrato che Eurostat ha esaminato molti aspetti la cui incidenza sull’RNL si è rivelata debole e che gli strumenti che ha utilizzato per documentare le proprie verifiche si erano a volte tradotti in una mancanza di efficienza.
IX Alla luce delle risultanze dell’audit espletato, la Corte rivolge alla Commissione raccomandazioni affinché, tramite Eurostat, possa:
- attribuire maggiori priorità alle questioni ad alto rischio;
- migliorare la puntualità del sostegno offerto agli Stati membri e giustificare meglio le proprie decisioni di limitare il periodo di applicazione delle riserve;
- migliorare ulteriormente l’efficienza del ciclo di verifica.
Introduzione
Il bilancio dell’UE e la risorsa propria basata sull’RNL
01 La risorsa propria basata sul reddito nazionale lordo (RNL) costituisce la principale fonte di finanziamento del bilancio dell’UE. È calcolata sulla base dell’RNL, un indicatore macroeconomico utilizzato per misurare la ricchezza economica di un paese. Rappresenta la fonte “residua” del finanziamento dell’UE (“saldo contabile”). Ciò significa che garantisce che vi siano entrate sufficienti a coprire le spese di bilancio una volta che tutte le altre fonti di entrate sono state prese in considerazione. È calcolata come percentuale dell’RNL annuo degli Stati membri, nota come aliquota uniforme di prelievo. A titolo esemplificativo, l’aliquota di prelievo applicata per l’anno finanziario 2021 era dello 0,84 %. Al fine di garantire la comparabilità tra gli Stati membri, la compilazione dell’RNL deve essere conforme al Sistema europeo dei conti nazionali e regionali (SEC 2010)1.
02 Originariamente, la risorsa propria basata sull’RNL doveva essere riscossa solo se le altre risorse proprie non coprivano integralmente le spese. Nel corso degli anni, tuttavia, è diventata la principale fonte di entrate per il bilancio dell’UE (cfr. figura 1). I contributi basati sull’RNL versati dagli Stati membri per il 2021 sono riportati nell’allegato I.
Nota: il dato non include le entrate di bilancio associate al lancio di NextGenerationEU, in virtù della natura eccezionale e temporanea di tale strumento per la ripresa.
Fonte: Corte dei conti europea, sulla base dei conti annuali consolidati dell’UE per l’esercizio 2021 (pag. 144), entrate di bilancio.
03 Il valore assoluto della risorsa propria basata sull’RNL è triplicato dalla fine degli anni “90, passando da circa 40 miliardi di euro a circa 120 miliardi di euro. La percentuale che essa rappresenta nel totale delle entrate dell’UE è quasi raddoppiata nello stesso periodo, aumentando dal 40 % al 71 % nel 2020, prima di giungere al 63 % nel 2021, principalmente a causa dell’introduzione di una nuova risorsa propria basata sui rifiuti di imballaggio di plastica non riciclati (cfr. figura 2). L’aumento nel corso degli anni è dovuto in particolare all’adesione di nuovi Stati membri, alla progressiva crescita del bilancio e al fatto che le entrate provenienti da altre risorse proprie non sono aumentate di pari passo con le spese. Sebbene in un prossimo futuro la risorsa propria basata sull’RNL possa vedere la propria percentuale nel totale delle entrate dell’UE diminuire per l’effetto dell’introduzione di nuove risorse proprie, rimarrà comunque la principale fonte di entrate dell’UE.
Note:
* L’anno di riferimento è qui il 1991, considerato che nel 1990 la risorsa propria basata sull’RNL si situava ad un livello eccezionalmente basso.
** La percentuale per il 2020 è stata calcolata sulla base sul totale delle entrate dell’UE, escluse le entrate connesse al recesso del Regno Unito dall’UE.
*** La percentuale per il 2021 è stata calcolata escludendo le entrate di bilancio associate allo strumento per la ripresa NextGenerationEU.
Fonte: Corte dei conti europea, sulla base dei conti annuali dell’UE – esercizi finanziari 1991, 2000, 2010, 2020 e 2021.
04 La gestione di tale risorsa propria prevede due processi principali, entrambi associati all’uso delle statistiche per il calcolo dei contributi basati sull’RNL degli Stati membri: da un lato, la procedura di elaborazione del bilancio annuale, basata sui dati RNL previsionali, e, dall’altro, la verifica dei dati RNL effettivi comunicati annualmente dagli Stati membri (cfr. allegato II).
05 La direzione generale Bilancio della Commissione (DG BUDG) è responsabile della procedura di elaborazione del bilancio annuale. L’Ufficio statistico dell’Unione europea (Eurostat) è responsabile della verifica dei dati RNL, sia su base annuale che pluriennale. Secondo il regolamento RNL2, Eurostat verifica la comparabilità, l’affidabilità e l’esaustività dei dati, tenendo conto del principio di un favorevole rapporto costi-benefici. Tale principio, precedentemente definito “principio costi-benefici”, implica un giudizio sulle dimensioni e l’importanza potenziale di specifiche operazioni sulla base dei dati RNL disponibili, al fine di evitare l’allocazione di risorse sproporzionate al calcolo di voci non significative3. Il termine “operazioni” è comunemente usato nei conti nazionali (cfr. riquadro 1).
Operazioni nei conti nazionali
Per “operazione” si intende un flusso economico, ossia, nella maggior parte dei casi, un’interazione concordata tra entità economiche.
Esempio: l’acquisto di beni da una società costituisce un’operazione che deve essere registrata nei conti nazionali.
Calcolo e trasferimento della risorsa propria basata sull’RNL al bilancio dell’UE
06 Ogni anno, nel mese di maggio, la DG BUDG calcola i contributi degli Stati membri utilizzando le previsioni dell’RNL fornite dalla direzione generale Affari economici e finanziari (DG ECFIN) della Commissione e ne richiede il pagamento in 12 rate mensili. Ricalcola i contributi nel febbraio successivo, utilizzando i dati aggiornati sulla base delle verifiche di Eurostat. Nel marzo dell’anno successivo, la DG BUDG riscuote gli importi dovuti dagli Stati membri che non hanno versato un contributo sufficiente e li distribuisce tra gli Stati membri che hanno pagato in eccesso, proporzionalmente alla loro quota aggiornata dell’RNL totale dell’UE4.
07 I dati RNL si basano su stime, che vengono adeguate nell’arco di diversi anni prima di raggiungere il livello di precisione previsto. Le regole UE in materia di calcolo delle risorse proprie consentono quindi di rivedere le stime per un determinato esercizio finanziario n fino al 30 novembre dell’esercizio n+4. Il periodo di revisione può essere esteso laddove la Commissione o uno Stato membro ritenga che la qualità dei dati RNL debba essere migliorata5. Tali dati sono in tal caso oggetto di “riserve”.
08 Poiché la risorsa propria basata sull’RNL costituisce un saldo contabile, la sopravvalutazione o la sottovalutazione dei dati RNL per un determinato Stato membro non incidono sull’importo totale riscosso delle entrate dell’UE. Tuttavia, detta valutazione determina un aumento o una diminuzione dei contributi degli altri Stati membri, fino a quando il problema non viene individuato e corretto. Più a lungo i dati RNL restano in revisione e più riserve vengono formulate, meno i contributi degli Stati membri sono prevedibili.
09 In passato, la messa a disposizione con breve preavviso di importi significativi per la risorsa propria basata sull’RNL ha creato problemi agli Stati membri. Nel 2014, ad esempio, le revisioni dei dati RNL hanno condotto a un livello senza precedenti di rettifiche dei contributi degli Stati membri, pari a quasi 10 miliardi di euro, il cui impatto è stato maggiore per taluni Stati membri che per altri. Il Regno Unito ha dovuto versare al bilancio dell’UE 2,1 miliardi di euro in aggiunta al proprio contributo abituale (21 % dell’importo totale del contributo nazionale iscritto a bilancio per quell’anno).
Verifica dei dati RNL degli Stati membri
10 Gli istituti nazionali di statistica (INS) degli Stati membri sono responsabili della compilazione dei dati RNL6. Forniscono a Eurostat un “inventario RNL” che descrive nel dettaglio le fonti e i metodi utilizzati per produrre gli aggregati relativi all’RNL e ai loro componenti(cfr. riquadro 2) a norma del SEC 2010.
Componenti dell’RNL
Componente dell’RNL: qualsiasi elemento dell’RNL
Esempio: retribuzione dei dipendenti (uno dei principali componenti dell’RNL), definita come il totale delle retribuzioni in denaro o in natura per il lavoro svolto durante il periodo contabile, che il datore di lavoro corrisponde a un dipendente. Può essere suddivisa in:
- retribuzioni lorde;
- contributi sociali a carico dei datori di lavoro.
11 La verifica di Eurostat comporta l’esame dei dati RNL utilizzati ai fini della risorsa propria, che si fonda sui due sottoprocessi principali seguenti:
- la verifica annuale dei dati RNL nonché delle modifiche delle fonti e dei metodi comunicati dagli Stati membri nei questionari RNL e le relazioni sulla qualità;
- la verifica pluriennale (“ciclo di verifica”) delle fonti statistiche e dei metodi utilizzati per calcolare l’RNL, descritti negli inventari RNL degli Stati membri.
12 Eurostat è assistito nelle verifiche dal gruppo di esperti dell’RNL, composto da rappresentanti di tutti gli Stati membri e presieduto da un rappresentante della Commissione. Fornisce consulenza alla Commissione e si pronuncia in merito alla comparabilità, affidabilità ed esaustività dei calcoli dell’RNL. Esamina altresì questioni relative all’attuazione del regolamento RNL e formula pareri annuali sull’adeguatezza dei dati RNL presentati dagli Stati membri ai fini delle risorse proprie. Fino al 2019, le attività del gruppo di esperti dell’RNL sono state svolte dal comitato RNL.
Verifica annuale
13 Ogni anno Eurostat controlla i dati dei conti nazionali comunicati dagli Stati membri nei questionari RNL, ossia in tabelle contenenti dati RNL riguardanti più anni. I controlli riguardano, tra le altre cose, la correttezza formale e numerica, la coerenza dei dati nel tempo e con i dati pubblicati. Eurostat verifica inoltre le modifiche apportate alle fonti e ai metodi utilizzati per compilare l’RNL, descritte nelle relazioni sulla qualità. La verifica annuale costituisce la base del parere formale del gruppo di esperti dell’RNL sull’uso dei dati ai fini del calcolo delle risorse proprie.
Verifica pluriennale
14 La verifica pluriennale di Eurostat è incentrata sugli inventari RNL, che sono documenti completi che descrivono le fonti statistiche e i metodi utilizzati per la compilazione dei dati RNL nel corso di più anni. Consiste in un’analisi dettagliata e standardizzata delle procedure di compilazione dell’RNL al fine di garantire la comparabilità, l’affidabilità e l’esaustività dei dati. A tal fine, Eurostat conduce cicli di verifica della durata di diversi anni (solitamente quattro o cinque). I risultati della verifica pluriennale confluiscono nel parere annuale del gruppo di esperti sulla qualità dei dati RNL.
15 Eurostat ha avviato l’ultimo ciclo di verifica pluriennale completo, il ciclo 2016‑2019, nel 2016. Ha concluso i propri lavori prima della fine del 2019 per tutti gli Stati membri ad eccezione della Francia, per la quale le verifiche sono state completate nel 2021, a causa della presentazione tardiva del relativo inventario RNL7. La DG BUDG ha formalmente chiuso il ciclo di verifica nell’aprile 2020. Le verifiche effettuate durante il ciclo 2016‑2019 hanno riguardato le fonti e i metodi utilizzati dagli Stati membri per compilare i propri dati RNL a partire dal 2010.
16 I dati RNL restano aperti in caso di formulazione di riserve (cfr. paragrafo 07) fino alla risoluzione dei problemi individuati da Eurostat nel corso delle verifiche condotte. La risoluzione, che può richiedere diversi anni, in molti casi si estende oltre la chiusura formale del ciclo di verifica, il che incide sulla prevedibilità dei contributi degli Stati membri. Ciò evidenzia l’importanza di orientare efficacemente le verifiche sulle questioni più importanti e di chiudere il ciclo di verifica il più rapidamente possibile.
17 Nel 2013, la Corte ha pubblicato una relazione speciale8 relativa al controllo di gestione sul ciclo di verifica appena concluso (2007‑2012). La relazione concludeva che il ciclo di verifica pluriennale è stato efficace soltanto in parte, in quanto Eurostat non ha pianificato e definito priorità per il proprio lavoro in modo adeguato e non ha applicato un approccio coerente a tutti gli Stati membri. Dando seguito alle raccomandazioni della Corte e al fine di applicare il principio del rapporto costi-benefici, Eurostat ha apportato due principali modifiche al proprio approccio di verifica per il ciclo 2016‑2019:
- un esercizio di valutazione dei rischi per stabilire le priorità in relazione alle verifiche;
- la definizione di una soglia di rilevanza per orientare le proprie verifiche e formulare riserve solo in caso di problemi aventi un impatto significativo.
18 Il ciclo di verifica 2016‑2019 è iniziato con la presentazione degli inventari RNL a fine marzo 2016. È stato caratterizzato dall’introduzione di un nuovo quadro contabile (SEC 2010), che prevedeva diverse modifiche rispetto al precedente (SEC 959) e ha pertanto richiesto ulteriori sforzi da parte di Eurostat per controllarne l’attuazione negli Stati membri.
19 Le fasi successive del ciclo di verifica prevedevano una valutazione dei rischi ed esami documentali tramite un questionario di valutazione dell’inventario RNL (GNI Inventory Assessment Questionnaire – GIAQ), nonché visite di informazione negli Stati membri. Le verifiche hanno portato alla definizione di punti di azione e alla formulazione di riserve, che hanno un’incidenza sui dati RNL. La figura 3 mostra una panoramica dei principali elementi del ciclo di verifica 2016‑2019, il cui calendario indicativo è illustrato nell’allegato III.
Figura 3 – Panoramica dei principali elementi del ciclo di verifica 2016‑2019
Fonte: Corte dei conti europea, sulla base dei documenti Eurostat che ne descrivono l’approccio in materia di verifica.
20 La valutazione dei rischi di Eurostat ha prodotto tre principali realizzazioni:
- un elenco di problematiche trasversali ad alto rischio (cfr. allegato IV) da verificare in tutti gli Stati membri mediante “comparazioni tra paesi”, tra cui questioni come la globalizzazione (cfr. riquadro 3), le esportazioni e le importazioni e i servizi finanziari;
- una classificazione del livello di rischio per ciascuno Stato membro, al fine di determinare con quale estensione e in che ordine effettuare le verifiche;
- un insieme di settori specifici relativi alla compilazione dell’RNL soggetti a rischio elevato tra i quali scegliere i settori da verificare direttamente in ciascuno Stato membro, al fine di seguire la pista di verifica da una componente RNL selezionata fino ai dati di origine e di rivedere il calcolo delle principali cifre che ne sono alla base.
La sfida della globalizzazione nei conti nazionali
Una delle questioni trasversali individuate da Eurostat riguarda la registrazione di aspetti inerenti alla globalizzazione nei conti nazionali, che rappresenta una sfida importante per gli statistici. Il termine “globalizzazione” si riferisce alla crescente integrazione delle economie di tutto il mondo, in particolare attraverso la circolazione trasfrontaliera di beni, servizi e capitali.
21 In esito al proprio lavoro di verifica, la Commissione definisce punti di azione (stabiliti da Eurostat) ed emette riserve (formulate dalla DG BUDG, sulla base di una proposta tecnica di Eurostat). I punti di azione rivolti agli INS riguardano questioni che richiedono possibili modifiche metodologiche o una correzione degli errori di compilazione (punti di azione “A”), oppure chiarimenti, correzioni e integrazioni delle informazioni contenute nell’inventario RNL (punti di azione “B”).
22 Eurostat converte i punti di azione “A” in riserve laddove ritenga che possano avere un impatto rilevante (superiore allo 0,1 % dell’RNL) e non siano stati affrontati dagli Stati membri entro i termini previsti. Ciò avviene in generale alla fine del ciclo di verifica.
23 Le riserve consentono agli Stati membri di rivedere i propri dati RNL dopo il termine previsto di quattro anni (cfr. paragrafo 07). Esistono due principali tipi di riserve:
- riserve generali, che riguardano la compilazione dell’insieme dei componenti dell’RNL di uno Stato membro;
- riserve specifiche, che riguardano un aspetto del calcolo dell’RNL (riserve specifiche su operazioni) o questioni che richiedono un’analisi comparativa delle soluzioni adottate dagli Stati membri (riserve trasversali). La Commissione utilizza inoltre le riserve specifiche su processi per mantenere aperti i dati sull’RNL oltre il limite di quattro anni, fino al completamento delle verifiche pluriennali.
24 Sia i punti di azione che le riserve possono implicare revisioni dei dati RNL degli Stati membri. Le revisioni sono realizzate per migliorare l’accuratezza dei dati quando le fonti di dati forniscono nuove informazioni e/o per introdurre miglioramenti metodologici10. Regolarmente, dopo qualche anno, i paesi procedono a importanti revisioni dei propri conti nazionali, note come “revisioni generali”, per integrare le nuove fonti di dati e i principali cambiamenti apportati ai metodi statistici11.
25 Le revisioni generali hanno un impatto sui dati dichiarati per l’RNL, il PIL (prodotto interno lordo) e numerosi altri indicatori macroeconomici per diversi anni. Nel 2012 è stata introdotta una politica europea armonizzata di revisione al fine di garantire revisioni coordinate e coerenti nei diversi settori statistici, nell’insieme dei paesi e a livello dell’UE. Tale politica include la raccomandazione di effettuare revisioni generali coordinate ogni cinque anni, a partire dal 2014. La prossima revisione di questo tipo dovrebbe aver luogo nel 2024.
26 Le verifiche di Eurostat hanno un impatto sul calendario delle revisioni generali, che a loro volta influiscono sull’inizio del successivo ciclo di verifica, che si basa appunto sugli inventari RNL aggiornati in esito a tali revisioni. Gli Stati membri di solito necessitano di informazioni pertinenti sui punti di azione presentati da Eurostat almeno un anno prima di effettuare le revisioni generali, al fine di tenerne conto nella compilazione dei conti nazionali. La definizione in tempo utile dei punti di azione dipende dalla puntualità con cui gli Stati membri trasmettono gli inventari RNL, nonché dall’efficienza del ciclo di verifica.
Estensione e approccio dell’audit
27 Il presente controllo di gestione riguarda il ciclo di verifica 2016‑2019 relativo ai dati RNL ai fini delle risorse proprie. La Corte ha selezionato tale aspetto poiché le risorse proprie basate sull’RNL costituiscono la principale fonte di entrate dell’UE ed è importante garantire che i contributi degli Stati membri a dette risorse siano equi e prevedibili, nel rispetto del rapporto costi-benefici.
28 La Corte ha espletato l’audit in questo momento al fine di esaminare un ciclo completo comprendente le due principali modifiche apportate all’approccio della Commissione in materia di verifica (valutazione dei rischi e soglia di rilevanza). Con questo lavoro la Corte intende aiutare la Commissione a migliorare il proprio approccio per il prossimo ciclo di verifica, che inizierà nel 2025.
29 Il principale quesito di audit era se la Commissione avesse gestito il ciclo di verifica 2016‑2019 in modo efficace ed efficiente. Nella prima parte della presente relazione viene esaminata l’efficacia della valutazione dei rischi da parte della Commissione e le azioni da questa intraprese per mitigare i rischi più elevati per la comparabilità, l’affidabilità e l’esaustività dei dati RNL. Nella seconda parte viene valutato se il ciclo di verifica e la comunicazione dei risultati corrispondenti siano stati tempestivi ed efficienti.
30 L’audit ha riguardato i sistemi di gestione e controllo utilizzati dalla Commissione per verificare e valutare i dati RNL forniti dagli Stati membri ai fini delle risorse proprie. In particolare, la Corte ha esaminato l’adeguatezza del modello di verifica stabilito da Eurostat per il ciclo 2016‑2019. L’audit è stato espletato a livello della Commissione ed è stato incentrato sulle attività di Eurostat in relazione al ciclo di verifica 2016‑2019, fino a gennaio 2022.
31 Gli auditor della Corte hanno reperito gli elementi probatori attraverso esami della documentazione pertinente (procedure, orientamenti, fascicoli di verifica ecc.). Hanno esaminato i fascicoli di verifica di Eurostat per un campione di sei Stati membri (Irlanda, Spagna, Francia, Malta, Paesi Bassi e Polonia). Detti paesi sono stati selezionati in virtù della diversità che offrono su diversi piani: entità dei contributi basati sull’RNL, numero di riserve e punti di azione, categorie di rischio individuate da Eurostat (rischio basso, medio e elevato), funzionari di Eurostat responsabili delle verifiche e distribuzione geografica.
32 Gli auditor della Corte hanno altresì consultato i rappresentanti della DG BUDG e dell’unità di Eurostat responsabile delle verifiche, nonché altre unità coinvolte in attività correlate riguardanti i conti nazionali ed esperti in statistica degli INS dei sei Stati membri selezionati.
33 Le fonti di informazioni summenzionate sono state integrate con un’indagine rivolta ai 28 INS (26 hanno risposto, il che equivale a un tasso di risposta del 93 %) e alle 28 autorità nazionali responsabili della messa a disposizione delle risorse proprie al bilancio dell’UE in tutti gli Stati membri (10 hanno risposto, il che equivale a un tasso di risposta del 36 %). Le indagini miravano a ottenere il parere degli interpellati sulla gestione, da parte della Commissione, del ciclo di verifica e del processo di comunicazione delle rettifiche di bilancio a seguito delle revisioni dei dati RNL.
34 La Corte non ha valutato direttamente la qualità delle fonti e dei metodi utilizzati per compilare l’RNL. Gli auditor della Corte hanno tuttavia consultato due esperti indipendenti su questioni specifiche, come il potenziale impatto dei punti di azione sull’RNL, ed esaminato diverse pubblicazioni su argomenti relativi ai conti nazionali (in particolare, la globalizzazione e l’uso di una soglia di rilevanza per la verifica della qualità dei dati statistici).
35 Laddove non venga indicato un riferimento specifico ai sei Stati membri selezionati, le constatazioni riguardano tutti gli Stati membri interessati dal ciclo di verifica 2016‑2019.
Osservazioni
La Commissione ha individuato efficacemente le questioni ad alto rischio riguardanti la compilazione dei dati RNL, ma potrebbe definire meglio la priorità delle proprie verifiche
Il processo di valutazione dei rischi di Eurostat ha consentito di individuare efficacemente questioni ad alto rischio
36 Per essere efficaci, le verifiche di Eurostat (e, di conseguenza, gli sforzi degli INS per migliorare i dati sull’RNL) dovrebbero riguardare le questioni che hanno maggiori probabilità di avere un impatto significativo (“questioni ad alto rischio”), affinché siano affrontate in via prioritaria. A tal fine, nella relazione del 2013 la Corte ha raccomandato a Eurostat di introdurre un modello di valutazione dei rischi che consenta di attribuire priorità agli aspetti da verificare12.
37 La Corte ha esaminato il modello di valutazione dei rischi di Eurostat e il modo in cui è stato applicato al ciclo di verifica 2016‑2019 al fine di individuare le questioni trasversali, gli Stati membri e i componenti dell’RNL ad alto rischio.
38 La Corte ha riscontrato che Eurostat aveva elaborato e attuato una procedura strutturata e formalizzata di valutazione dei rischi per il ciclo di verifica 2016‑2019, fondata su criteri pertinenti. Questi comprendevano i rischi specifici relativi alla compilazione dei conti nazionali da parte degli Stati membri nonché l’importanza relativa dei componenti RNL interessati, in linea con la raccomandazione della Corte. I criteri utilizzati per individuare le questioni trasversali e selezionare i settori da verificare direttamente hanno tenuto conto sia della probabilità che dell’impatto dei rischi.
39 In esito alla propria pianificazione, all’inizio del ciclo di verifica nel 2016 Eurostat ha individuato 18 questioni trasversali ad alto rischio (cfr. allegato IV). Ha inoltre suddiviso gli Stati membri in tre categorie di rischio (sette ad alto rischio, nove a medio rischio e 12 a basso rischio), che determinavano il numero minimo di verifiche dirette da effettuare in ciascuno Stato membro. Eurostat ha altresì effettuato e aggiornato la valutazione dei rischi risultante nella selezione dei settori da verificare diretta.
40 Per verificare la completezza dell’elenco delle questioni trasversali ad alto rischio individuate da Eurostat, la Corte ha confrontato i dati RNL per gli anni 2010‑2019 pubblicati a livello nazionale con i dati RNL comunicati ai fini delle risorse proprie. Sono stati selezionati tali anni in quanto includevano il periodo coperto dal ciclo di verifica 2016‑2019. Tale confronto ha consentito di stabilire se gli Stati membri avessero riscontrato problemi significativi (che richiedessero la revisione dei rispettivi dati RNL) non individuati da Eurostat nel corso della propria valutazione dei rischi. Non sono stati riscontrati casi di questo tipo.
41 Eurostat ha presentato il proprio modello di valutazione dei rischi al comitato RNL, unitamente all’elenco delle questioni trasversali individuate e ai livelli di rischio degli Stati membri. Il comitato RNL ha espresso il proprio accordo sull’applicazione di detto modello e sui relativi risultati. Al termine del ciclo di verifica, quasi tutti gli INS che hanno risposto al sondaggio (96 %) hanno ritenuto che Eurostat avesse identificato correttamente la maggior parte se non la totalità delle questioni trasversali ad alto rischio.
42 Gli elementi sopra descritti (paragrafi 40 e 41) indicano che Eurostat ha affrontato tutte le pertinenti questioni ad alto rischio nella propria valutazione. L’adeguata individuazione delle aree a rischio ha fornito una buona base per permettere a Eurostat di pianificare e definire l’ordine di priorità delle verifiche nonché per mitigare efficacemente i rischi.
Eurostat non ha utilizzato appieno i risultati della propria valutazione dei rischi per verificare prioritariamente le questioni a più alto rischio
43 La Corte ha appurato se Eurostat avesse effettuato le verifiche sulla base dei risultati della propria valutazione del rischio e se avesse, come previsto, dato priorità alle questioni a più alto rischio. La Corte si sarebbe aspettata che Eurostat espletasse le verifiche per le questioni (o gli Stati membri) a più alto rischio prima di dedicarsi alle questioni (o agli Stati membri) a più basso rischio. La Corte supponeva altresì, per il ciclo di verifica esaminato, di rilevare un maggior numero di lavori inerenti alle questioni ad alto rischio rispetto a quelle a medio o basso rischio. Tale approccio avrebbe consentito agli Stati membri di avere più tempo per affrontare le questioni a più alto rischio prima della chiusura del ciclo di verifica. Ciò avrebbe potuto ridurre il numero di riserve su tali questioni, rendendo più prevedibili i contributi degli Stati membri al bilancio dell’UE.
Definizione dell’ordine di priorità delle questioni trasversali
44 Nel 2017 Eurostat ha utilizzato le informazioni raccolte durante le verifiche iniziali per rivalutare il livello di rischio e stimare il potenziale impatto delle 18 questioni trasversali individuate nel 2016 (cfr. paragrafo 39). A seguito di tale analisi, Eurostat ha eliminato due questioni dall’elenco e ridotto il lavoro programmato per tre questioni il cui livello di rischio è stato rivisto al ribasso. Eurostat ha confermato il precedente livello di priorità elevata per le restanti 13 questioni, quattro delle quali valutate a “priorità molto alta” e nove a “priorità alta” in termini di potenziale impatto.
45 Nel caso delle questioni trasversali ad alto rischio, Eurostat ha condotto, come previsto, confronti tra paesi, analizzando gli inventari RNL e, in taluni casi, inviando questionari agli INS. Per le tre questioni a priorità più bassa, Eurostat ha limitato le proprie verifiche all’analisi delle informazioni provenienti dagli inventari RNL e ha redatto meno relazioni sullo stato di avanzamento che per le altre questioni. Non è stata attribuita una priorità specifica alle restanti 13 questioni trasversali, sebbene Eurostat ritenesse che quattro fossero a rischio più elevato delle altre.
46 La Corte ha analizzato l’impatto dei punti di azione “A” definiti da Eurostat per le questioni trasversali riguardanti i sei Stati membri oggetto del presente audit, al fine di verificare se la valutazione di Eurostat circa il potenziale impatto vi si fosse concretizzata. La Corte ha inoltre tenuto conto dei punti di azione trasformati in riserve, una volta disponibili le informazioni circa il loro impatto. I punti di azione analizzati rappresentano un quarto del totale dei punti di azione di tipo “A” relativi alle questioni trasversali, il che offre un’indicazione dell’importanza di tali questioni.
47 La Corte ha riscontrato che Eurostat aveva definito punti di azione “A” per 14 delle 18 questioni trasversali. L’analisi della Corte ha evidenziato che l’impatto potenziale elevato o molto elevato previsto da Eurostat si è concretizzato per una sola questione trasversale (servizi abitativi), che ha avuto un impatto equivalente in media allo 0,39 % dell’RNL nei sei Stati membri. I punti di azione definiti per le restanti 13 questioni identificate come “ad alto rischio” hanno avuto un impatto relativamente ridotto (0,08 % dell’RNL in media). Inoltre, il 27 % degli INS che hanno risposto al sondaggio ha indicato che talune questioni trasversali non erano pertinenti per tutti gli Stati membri o avevano soltanto un impatto limitato sui rispettivi dati RNL. Alcune di tali questioni sono state oggetto di riserve specifiche o trasversali, pertanto potrebbero ancora avere un impatto significativo sul completamento dei lavori in corso.
48 Sebbene sia difficile stimare l’impatto potenziale di una questione specifica prima dell’inizio del lavoro di verifica, Eurostat è in una posizione migliore per valutarlo durante il ciclo, man mano che maggior informazioni sono tratte dall’analisi dell’inventario RNL. Ciononostante, tali informazioni non si sono tradotte in una definizione più marcata delle priorità del lavoro.
Definizione dell’ordine di priorità sulla base del livello di rischio degli Stati membri
49 Come osservato al paragrafo 20, Eurostat prevedeva di stabilire un ordine di priorità per le proprie verifiche sulla base del livello di rischio degli Stati membri. Intendeva farlo nel quadro del portafoglio di Stati membri assegnato a ciascun responsabile geografico. La Corte si attendeva pertanto che Eurostat concentrasse le verifiche sugli Stati membri ad alto e medio rischio nella prima parte del ciclo di verifica, lasciando le verifiche riguardanti gli Stati membri a basso rischio per la parte successiva del ciclo (cfr. allegato III).
50 La Corte ha analizzato l’ordine in cui i responsabili geografici hanno fissato i punti d’azione risultanti dalle verifiche per determinare se avessero attribuito priorità agli Stati membri a più alto rischio. La definizione di punti di azione è un momento chiave del ciclo di verifica, perché è allora che Eurostat notifica le questioni identificate agli Stati membri e che questi ultimi possono iniziare a trattarle. Sono stati esclusi i punti di azione indicati per le questioni trasversali, considerato che alcuni di essi potevano essere decisi in una fase successiva del ciclo di verifica per via della necessità di confrontare le diverse metodologie utilizzate dagli Stati membri.
51 La Corte ha riscontrato che i responsabili geografici avevano effettuato le verifiche per tre dei sette Stati membri ad alto rischio nelle fasi iniziali del ciclo di verifica, prima di altri Stati membri nel loro portafoglio presentanti un rischio più basso. Per quanto riguarda gli altri quattro, la Corte ha riscontrato che:
- per due Stati membri, i responsabili geografici avevano iniziato a stabilire punti di azione dopo averlo fatto per due altri Stati membri (uno a basso rischio e uno ad alto rischio);
- per uno Stato membro, il responsabile geografico aveva svolto simultaneamente le verifiche relative a uno Stato membro a basso rischio, il che ha ridotto il tempo dedicato al paese ad alto rischio;
- per il restante Stato membro, il responsabile geografico aveva iniziato a stabilire punti di azione alla fine del ciclo di verifica (giugno 2017), pur non avendo altri Stati membri nel proprio portafoglio.
52 Nel complesso, i responsabili geografici avevano effettuato prima le verifiche relative agli Stati membri a medio rischio rispetto a quelle per i paesi a basso rischio. Tuttavia, la Corte ha rilevato un caso in cui il responsabile geografico doveva controllare tre Stati membri (uno a basso rischio e due a medio rischio) e attribuito priorità alle verifiche per lo Stato membro a basso rischio.
53 La Corte ha riscontrato che circa un quarto delle riserve specifiche su operazioni formulate da Eurostat al termine del ciclo di verifica riguardava i quattro Stati membri ad alto rischio che non erano stati debitamente considerati come prioritari (cfr. paragrafo 51). Sebbene alcune questioni metodologiche possano essere intrinsecamente complesse e richiedere riserve anche laddove siano trattate in priorità, la loro individuazione in una fase iniziale avrebbe consentito agli Stati membri ad alto rischio la possibilità di affrontarle prima della chiusura del ciclo.
Definizione dell’ordine di priorità mediante verifiche dirette
54 Come osservato nel paragrafo 20, Eurostat intendeva selezionare i settori da sottoporre a verifica diretta da un insieme di settori specifici relativi alla compilazione dell’RNL soggetti a rischio elevato, individuati sulla base del proprio modello di valutazione dei rischi. Eurostat si è riservato il diritto di modificare, sulla base di un esame qualitativo, la composizione di tale insieme risultante dal modello di valutazione dei rischi. La procedura di valutazione dei rischi ha definito il numero minimo di verifiche dirette secondo il seguente principio:
- Stati membri a basso rischio: una verifica,
- Stati membri a medio rischio: tre verifiche,
- Stati membri ad alto rischio: quattro verifiche.
55 La Corte ha verificato se Eurostat avesse applicato il modello di valutazione del rischio per determinare l’insieme di settori da sottoporre a verifica diretta, selezionato tali settori dall’insieme in questione (o fornito una giustificazione in caso contrario) e svolto quanto meno il numero minimo di verifiche dirette richieste per ciascuna categoria di rischio.
56 La Corte ha riscontrato che Eurostat aveva applicato il modello di valutazione dei rischi per determinare l’insieme di settori da sottoporre a verifica diretta, come previsto. Tuttavia, per otto dei 28 Stati membri, i responsabili geografici di Eurostat avevano deciso di effettuare verifiche dirette per settori non selezionati nei fascicoli di valutazione dei rischi, al fine di raggiungere il numero minimo di verifiche. Sebbene la procedura consenta un esame qualitativo, la motivazione di tale decisione non è stata documentata. Per questo motivo, Eurostat non dispone di una visione d’insieme delle ragioni per cui i responsabili geografici modificano i risultati della valutazione dei rischi e non può analizzare il potenziale di miglioramento del modello mediante la trasformazione di alcune di queste ragioni in criteri di rischio.
57 Eurostat ha effettuato almeno il numero minimo di verifiche dirette richieste dal livello di rischio di ciascuno Stato membro. Ciò dimostra che ha esaminato correttamente i settori a rischio e ha dedicato più tempo e risorse alle verifiche dirette negli Stati membri a più alto rischio, come previsto. Per 11 dei 28 Stati membri, Eurostat ha effettuato più verifiche dirette del numero minimo richiesto, selezionando da uno a quattro ulteriori settori da sottoporre a verifica.
Definizione dell’ordine di priorità dei punti di azione
58 Eurostat non ha stabilito né indicato il livello di priorità che gli INS devono attribuire ai punti di azione più rischiosi che potrebbero avere un impatto maggiore, ad esempio chiedendo agli INS di iniziare i lavori prima o fissando scadenze anticipate. Spettava a ciascun INS decidere l’ordine con il quale trattare i punti di azione, sulla base delle scadenze concordate con Eurostat.
59 In assenza di indicazioni da parte di Eurostat sulle questioni prioritarie, gli INS possono decidere di destinare le proprie risorse a punti di azione più facili da trattare, tralasciando quelli più complessi e che richiedono modifiche metodologiche più significative. Secondo Eurostat, è plausibile presumere che i punti di azione trasformati in riserve riguardino questioni più complesse e/o più ampie rispetto ai punti che potrebbero essere affrontati e chiusi più rapidamente, e daranno luogo pertanto a revisioni più ampie.
Eurostat ha fornito un sostegno adeguato agli Stati membri nell’affrontare le questioni ad alto rischio, ma non ha risposto in maniera tempestiva alla questione della globalizzazione
Supporto e orientamento per gli istituti nazionali di statistica
60 Per consentire agli Stati membri di affrontare tempestivamente le questioni ad alto rischio, Eurostat dovrebbe fornire supporto e orientamenti adeguati agli INS.
61 La Corte ha riscontrato che, nel complesso, Eurostat ha efficacemente sostenuto gli INS negli sforzi intrapresi per affrontare le questioni trasversali. Ciò è avvenuto in particolare attraverso l’istituzione di sottogruppi al fine di chiarire gli aspetti metodologici all’interno del gruppo di esperti dell’RNL, il coordinamento del lavoro per l’elaborazione di orientamenti con altre sue unità all’interno nonché con organizzazioni internazionali, l’organizzazione di un seminario e l’avvio di un progetto pilota teso ad analizzare le attività delle imprese multinazionali (IMN). Eurostat ha redatto relazioni sullo stato di avanzamento e finali contenenti informazioni sul lavoro svolto per affrontare tali questioni nonché le soluzioni adottate dai diversi INS.
62 Gli INS che hanno risposto al sondaggio hanno apprezzato il supporto, l’orientamento e le informazioni fornite da Eurostat durante il ciclo di verifica. Tutti hanno riferito una cooperazione buona o eccellente con Eurostat e l’88 % di essi ha convenuto che Eurostat aveva fornito orientamenti adeguati e tempestivi nella maggior parte dei casi. Inoltre, tutti gli INS hanno confermato che Eurostat aveva fornito informazioni sufficienti sulla portata e l’avanzamento delle proprie verifiche.
63 Due INS hanno sottolineato che Eurostat aveva fornito orientamenti sulle indennità giornaliere dopo la formulazione della riserva anziché prima, analogamente a quanto avvenuto per i margini sulle attività finanziarie per negoziazione. Gli INS hanno altresì suggerito che Eurostat fornisca orientamenti più chiari e/o più pratici, organizzi più riunioni bilaterali tra i responsabili geografici e gli INS e rafforzi il proprio supporto tecnico.
La risposta di Eurostat alle sfide della globalizzazione
64 La globalizzazione implica che le imprese svolgono le proprie attività a livello internazionale e delocalizzano le loro operazioni o attività per beneficiare di regimi fiscali vantaggiosi. È difficile per Eurostat e gli INS tenere correttamente conto di tali attività nei calcoli dell’RNL, poiché ogni INS può vedere solo le attività economiche delle organizzazioni che operano sul suo territorio.
65 La Corte ha verificato se Eurostat avesse reagito in modo tempestivo a tale problema e se il suo approccio (fornire orientamenti e supporto agli INS e, in ultima analisi, formulare una riserva) fosse stato efficace nell’ottenere ragionevoli garanzie dell’adeguatezza dei sistemi di contabilità nazionale istituiti per misurare l’impatto della globalizzazione sull’RNL.
66 La Corte ha riscontrato che le questioni relative alla misurazione delle attività delle imprese multinazionali nei conti nazionali erano emerse prima dell’inizio del ciclo di verifica dell’RNL 2016‑2019 e avrebbero potuto essere affrontate prima da Eurostat. Già nel 2011 vi erano diversi segnali che la globalizzazione e le relative modifiche dei quadri contabili avrebbero avuto un impatto significativo sui conti nazionali, richiedendo un’analisi più approfondita per individuare soluzioni pratiche, come la profilazione delle imprese multinazionali coordinata a livello dell’UE (cfr. riquadro 4).
Segnali che la questione della globalizzazione richiedeva soluzioni pratiche
- Il Sistema dei conti nazionali del 2008 (quadro statistico internazionale) e il SEC 2010 hanno introdotto nuove regole sulla registrazione dei modelli aziendali globalizzati.
- Nel 2011, la Commissione economica per l’Europa delle Nazioni Unite ha osservato che le nuove indagini dovrebbero essere dirette alle multinazionali per consentire la misurazione diretta delle loro operazioni.
- Nel 2012 e nel 2014, il gruppo dei direttori delle statistiche macroeconomiche della Commissione ha osservato che gli orientamenti disponibili non affrontavano gli aspetti riguardanti la ricerca e lo sviluppo nelle multinazionali e che la globalizzazione e le multinazionali ponevano per i conti nazionali nuovi problemi richiedenti soluzioni quali la profilazione.
- Nel 2014, le modifiche al regime IVA e l’abolizione di alcuni sistemi di ottimizzazione fiscale nell’UE hanno innescato rapidi cambiamenti del modello aziendale per alcune multinazionali.
67 Sebbene Eurostat avesse individuato il rischio correlato alla globalizzazione e avesse già fornito sostegno agli Stati membri per quanto riguarda taluni aspetti della globalizzazione, non disponeva di un sistema che aiutasse gli Stati membri a individuare la delocalizzazione delle attività delle multinazionali e garantisse un’efficace cooperazione tra gli Stati membri per facilitare la profilazione di questo tipo di aziende prima del 2016.
68 Nel luglio 2016, l’Irlanda ha registrato un aumento del 24 % (39 miliardi di euro) nei dati RNL per il 2015 rispetto al 2014, a causa della delocalizzazione di attività da parte di alcune grandi multinazionali. Eurostat ha esaminato la metodologia alla base dei dati RNL comunicati dall’Irlanda e il comitato RNL ha convalidato questi ultimi.
69 A seguito della constatazione di tale problema in Irlanda, Eurostat ha iniziato ad affrontare la questione delle attività delle multinazionali con un approccio più pratico. Ha istituito nuovi gruppi di lavoro sull’argomento e avviato iniziative di raccolta di informazioni nonché un progetto pilota (cfr. paragrafo 60), per contribuire ad accertare l’affidabilità della registrazione degli aspetti legati alla globalizzazione nei dati RNL e i problemi inerenti. Eurostat ha inoltre proposto l’introduzione di un sistema di allerta precoce per rilevare le ristrutturazioni delle multinazionali. Se avesse avviato tali iniziative con maggiore tempestività, gli INS avrebbero potuto raccogliere prima informazioni pertinenti relative alle multinazionali.
70 Al termine del ciclo di verifica, Eurostat ha concluso che tutti gli Stati membri dovevano lavorare ulteriormente alle questioni relative alla globalizzazione. La Commissione ha a tal fine formulato una riserva trasversale, con termine a settembre 2022. Si tratta della riserva più importante tra le cinque riserve formulate al termine del ciclo di verifica 2016‑2019 (cfr. allegato V), in virtù della sua complessità e ampia portata. Mentre le altre quattro riserve trasversali si applicano ai dati RNL dal 2010 in poi, la Commissione ha deciso di limitare l’applicazione della riserva trasversale sulla globalizzazione ai dati RNL agli anni dal 2018 in poi.
71 La limitazione del periodo di applicazione di tale riserva diminuisce la comparabilità, l’affidabilità e la completezza dei dati RNL dichiarati dagli Stati membri per il periodo 2010- 201713. Alcuni Stati membri rischiano di non aver adeguatamente tenuto conto del fenomeno della globalizzazione nei propri conti nazionali precedenti al 2018, mentre altri (come l’Irlanda) hanno comunicato dati affidabili per quel periodo.
72 La Commissione (Eurostat e DG BUDG) ha giustificato la limitazione del periodo di applicazione facendo riferimento alla difficoltà pratica di ottenere dalle imprese multinazionali dati relativi agli esercizi precedenti. Ha ritenuto che l’incertezza in materia di bilancio determinata da una riserva RNL pendente da lunga data non fosse proporzionata al potenziale impatto sull’RNL14. Sebbene sia giustificato tener conto del rapporto costi-benefici nel decidere l’estensione di una riserva, tale decisione dovrebbe basarsi su informazioni adeguate relative al potenziale impatto della questione in causa. La Commissione ha dichiarato che la sua decisione prendeva in considerazione la conclusione dell’esercizio pilota di Eurostat riguardante le multinazionali, dal quale non sono emerse distorsioni importanti dell’RNL. Tale esercizio riguardava tuttavia solo un campione ristretto di multinazionali e un unico anno (2016), il che non consente di avere sufficienti elementi probatori per gli anni precedenti al 2018.
73 Vi sono diverse indicazioni in merito al fatto che la globalizzazione abbia avuto un impatto significativo sui conti nazionali prima del 2018, il che avrebbe potuto indurre cambiamenti a livello dell’RNL. A titolo esemplificativo, nel 2017 tre Stati membri hanno riferito a Eurostat di aver osservato, a partire dal 2010, casi specifici di delocalizzazione da o verso il proprio paese da parte di società con un cospicuo attivo (oltre 100 milioni di euro). Nel settembre 2021, uno Stato membro ha fornito informazioni in merito a revisioni significative dei propri dati sull’RNL nel contesto di tre riserve RNL, inclusa quella relativa alla globalizzazione (allora parzialmente attuata). L’impatto combinato di tali tre riserve variavano dal -2,0 % (2010) al 16,3 % dell’RNL (2012) tra il 2010 e il 2019.
74 Nella relazione annuale sull’esercizio 2020, la Corte ha raccomandato che se l’impatto della revoca di tale riserva dovesse differire notevolmente tra uno Stato membro e l’altro, la Commissione dovrebbe rivalutare la qualità dei dati RNL degli anni precedenti, al fine di informare l’autorità di bilancio delle possibili implicazioni della revisione delle statistiche risultante da tale revoca per la sezione “entrate” del bilancio a partire dal 2010. La Commissione non ha accolto tale raccomandazione, poiché ha ritenuto che la tempistica della riserva sulla globalizzazione, vale a dire per gli anni dal 2018 in poi, fosse adeguata.
75 Quasi la metà degli INS partecipanti all’indagine ha ritenuto che l’estensione della riserva trasversale sulla globalizzazione non garantisse la comparabilità, l’affidabilità e l’esaustività dei dati RNL degli Stati membri. Alcuni dei motivi addotti riguardavano la complessità e la specificità della questione (argomento valido soprattutto per i paesi con regimi fiscali competitivi), il numero ridotto di multinazionali incluse e il fatto che la riserva non riguardasse gli anni precedenti al 2018, il che potrebbe ridurre la comparabilità delle stime degli Stati membri in materia di RNL.
Il ciclo di verifica dell’RNL è stato completato come previsto, ma alcune debolezze ne hanno minato l’efficienza
Nel complesso, la Commissione ha completato le verifiche come previsto e ne ha comunicato i risultati in tempo utile
76 La prevedibilità dei contributi basati sull’RNL dipende dalla tempestività del ciclo di verifica e dalla rapidità con cui la Commissione informa gli Stati membri dei relativi risultati (rettifiche dei contributi versati) rispetto al termine di pagamento dei contributi. Gli auditor hanno verificato se Eurostat avesse completato il ciclo di verifica dell’RNL come previsto (nel 2019) e se la DG BUDG avesse informato gli Stati membri delle rettifiche dei loro contributi basati sull’RNL in modo tempestivo, consentendo un’efficace pianificazione di bilancio.
77 Nonostante le numerose questioni metodologiche derivanti dall’introduzione di un nuovo quadro contabile (SEC 2010), Eurostat ha completato le verifiche previste per il periodo 2016‑2019 entro i termini, tranne nel caso della Francia, poiché quest’ultima ha trasmesso tardivamente il proprio inventario RNL (cfr. paragrafo 15). Tuttavia, rimangono questioni aperte sotto forma di riserve, che fanno sì che le verifiche si prolunghino oltre il completamento ufficiale del ciclo di verifica (cfr. paragrafi 07 e 08).
78 In esito alle proprie verifiche, la Commissione ha stabilito circa 1 200 punti di azione e formulato 300 riserve, cifre in aumento rispetto al precedente ciclo di verifica (cfr. figura 4). Le riserve riguardano oltre dieci anni di dati RNL e possono avere un impatto significativo sui futuri contributi degli Stati membri, che sono tenuti ad affrontare tutte le riserve al più tardi nel settembre 2022. Nel 2017, Eurostat aveva revocato la maggior parte delle riserve relative al precedente ciclo di verifica (in generale, queste avevano un impatto sui dati dal 2002 al 2010).
Figura 4 – Evoluzione dei punti di azione e delle riserve tra due cicli di verifica consecutivi
Fonte: Corte dei conti europea, sulla base della relazione finale di Eurostat sul ciclo di verifica 2016‑2019, delle relazioni sulle visite di informazione del ciclo di verifica 2007‑2012 e della relazione speciale 11/2013 della Corte stessa.
79 Sul piano della comunicazione, la Corte ha riscontrato che la DG BUDG aveva informato tempestivamente gli Stati membri in merito alle rettifiche dei contributi basati sull’RNL, principalmente in ragione del fatto che le modifiche alla pertinente legislazione dell’UE concedevano più tempo per il pagamento.
80 Nel 2016, una modifica al regolamento UE sulla messa a disposizione delle risorse proprie15 (“il regolamento sulla messa a disposizione”), ha esteso il termine compreso tra la data in cui la DG BUDG informa gli Stati membri degli importi dovuti (1° febbraio di ogni anno) e la data in cui tali importi devono essere messi a disposizione (1° giugno dello stesso anno). Un nuova modifica di detto regolamento è stata adottata nell’aprile 202216. Il termine per la messa a disposizione degli importi rettificati delle risorse proprie basate sull’RNL è stato nuovamente prorogato, dal giugno dello stesso anno al marzo dell’anno successivo. La Corte ha sostenuto tale cambiamento, poiché ha ulteriormente ridotto l’incertezza in materia di bilancio per gli Stati membri pur non incidendo sul bilancio dell’UE17.
81 Le risposte all’indagine condotta tra le autorità nazionali preposte alla messa a disposizione delle risorse proprie al bilancio dell’UE confermano che, tenuto conto della modifica apportata nel 2022 al regolamento sulla messa a disposizione, le informazioni fornite dalla Commissione sulle rettifiche sono tempestive e sufficienti a consentire una pianificazione di bilancio efficace a livello nazionale (nove delle dieci autorità nazionali che hanno risposto si sono pronunciate in tal senso).
Eurostat ha esaminato molti aspetti la cui incidenza sull’RNL si è rivelata modesta
82 Per migliorare l’efficienza, può essere utilizzata una soglia di rilevanza che consenta di centrare le verifiche su questioni che possono avere un impatto significativo sull’RNL. Eurostat ha introdotto una soglia di rilevanza dello 0,1 % dell’RNL per il ciclo di verifica 2016‑2019. Ha ritenuto che le questioni con un impatto inferiore a tale soglia non richiedessero ulteriori azioni. La Corte ha esaminato la base utilizzata da Eurostat per fissare la soglia di rilevanza allo 0,1 % dell’RNL, nonché la misura in cui tale soglia è stata presa in considerazione al momento delle verifiche.
Livello della soglia di rilevanza
83 La soglia di rilevanza dello 0,1 % fissata da Eurostat non si basava su alcun particolare modello o riferimento riscontrato nelle pratiche statistiche internazionali. Dall’analisi della letteratura e dall’indagine tra gli INS effettuate dalla Corte è emerso che il concetto di rilevanza non è ampiamente utilizzato nelle statistiche. L’applicazione di una soglia è giustificata dalla natura unica del ciclo di verifica dell’RNL. Quest’ultimo deve fornire garanzie sulla qualità dei dati statistici, in ragione dell’impatto finanziario sui contributi degli Stati membri al bilancio dell’UE. La soglia di rilevanza proposta è stata presentata al comitato RNL, che ne ha approvato l’applicazione quale mezzo per garantire l’adozione del principio dell’efficienza in termini di costi (cfr. paragrafi 05 e 17).
84 La soglia di rilevanza pari allo 0,1 % dell’RNL stabilita da Eurostat indica un elevato livello di controllo dei dati RNL e una bassa tolleranza per eventuali imprecisioni o lacune metodologiche eventualmente rilevate durante il ciclo di verifica. La letteratura esaminata18 dagli auditor della Corte evidenzia il fatto che i conti nazionali sono un insieme estremamente complesso di statistiche economiche. Poiché combinano un gran numero di fonti di dati interne ed esterne riguardanti vari aspetti dell’economia per ricavare l’RNL e altri indicatori chiave, è difficile garantire un livello di precisione molto elevato. Il manuale dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico sui conti nazionali19 precisa che sarebbe illusorio pensare che i livelli del PIL siano precisi al punto percentuale. Per alcuni componenti dell’RNL, il margine di deviazione implicito (ossia, l’errore di misurazione) nelle cifre stimate può essere molto superiore allo 0,1 %.
85 Nelle economie che hanno un RNL relativamente basso rispetto alla media dell’UE ma sono esposte all’economia globale, la soglia dello 0,1 % significa di fatto che quasi tutte le operazioni o attività finanziarie condotte da grandi società internazionali sarebbero rilevanti. A titolo esemplificativo, a Malta la soglia di rilevanza era di 13 milioni di euro nel 2019, mentre per la Germania era quasi 300 volte superiore (3,6 miliardi di euro). Lo sforzo necessario per analizzare questioni al di sopra della soglia di rilevanza può pertanto essere sproporzionato rispetto alle risorse disponibili in alcuni Stati membri.
86 Nelle risposte al sondaggio, l’85 % degli INS ha ritenuto che lo 0,1 % fosse una soglia di rilevanza adeguata, mentre l’11 % l’ha trovata troppo bassa. Tuttavia, il 39 % di coloro che hanno risposto ha affermato che il ciclo di verifica era solo parzialmente efficiente (35 %), o non lo era affatto (4 %). Il motivo più comunemente addotto per la risposta “parzialmente efficiente” (90 % dei casi) era che le verifiche di Eurostat riguardavano troppe questioni con una modesta incidenza sull’RNL.
Applicazione della soglia di rilevanza
87 La Corte si attendeva che Eurostat applicasse la soglia di rilevanza ogniqualvolta vi fossero informazioni sufficienti per effettuare una valutazione ragionevole del potenziale impatto sull’RNL. Ciò consentirebbe di evitare verifiche dettagliate su questioni che potrebbero rivelarsi irrilevanti.
88 Secondo le procedure di Eurostat, la soglia di rilevanza dovrebbe essere considerata in diverse fasi del ciclo di verifica. Gli Stati membri non sono tenuti ad agire se dimostrano che l’incidenza di una questione non è rilevante (cfr. tabella 1):
Tabella 1 – Applicazione della soglia di rilevanza dello 0,1 %.
| Fase del ciclo di verifica | Azione intrapresa se l’INS dimostra l’irrilevanza |
|---|---|
| Redazione dell’inventario RNL | La descrizione del punto corrispondente può essere omessa dall’inventario se la relativa percentuale inferiore allo 0,1 % dell’RNL dello Stato membro è indicata e giustificata. |
| Individuazione di lacune nella compilazione dell’RNL | Non sono necessarie ulteriori indagini. |
| Definizione di punti di azione/formulazione di riserve | Non viene definito alcun punto di azione o formulata alcuna riserva. |
| Chiusura/revoca dei punti di azione/delle riserve | Il punto di azione o la riserva possono essere chiusi/revocati senza ovviare alla lacuna. |
Fonte: Corte dei conti europea, sulla base dei documenti di Eurostat riguardanti l’applicazione della soglia di rilevanza.
89 La Corte ha riscontrato che, nel redigere i propri inventari RNL, gli INS hanno generalmente scelto di presentare una descrizione completa dei componenti RNL indipendentemente dalla loro rilevanza. Poiché gli inventari RNL sono utilizzati da un’ampia gamma di portatori di interessi (compreso Eurostat) per i quali le informazioni presentate rivestono un’importanza differente, si tratta di un approccio ragionevole per soddisfare le loro esigenze.
90 Nell’analizzare gli inventari RNL per individuare le lacune e chiedere chiarimenti agli INS, i responsabili geografici di Eurostat non hanno considerato la rilevanza, a meno che gli INS non fornissero esplicitamente tale informazione. Per i sei Stati membri selezionati, i responsabili geografici hanno posto agli INS oltre 1 100 domande per chiarire determinati aspetti in seguito all’analisi degli inventari RNL. La maggior parte delle domande è stata chiarita prima di divenire punti di azione, o perché gli INS hanno fornito le informazioni richieste o perché hanno dimostrato che la questione era irrilevante. Le restanti domande (circa un quarto) sono divenute punti di azione, alcuni dei quali sono stati trasformati in riserve (cfr. figura 5).
Figura 5 – Numero di domande poste da Eurostat e numero di punti di azione e di riserve che ne sono discesi (per i sei Stati membri selezionati)
Fonte: Corte dei conti europea, sulla base dei questionari utilizzati da Eurostat per la valutazione degli inventari RNL dei sei Stati membri selezionati nonché delle banche dati dei punti di azione e delle riserve.
91 In riferimento ai punti di azione esaminati, i responsabili geografici non valutavano il potenziale impatto sull’RNL utilizzando informazioni tratte dai relativi inventari (come la rilevanza del componente RNL in questione), né informazioni pubbliche o altri documenti o relazioni disponibili presso Eurostat. Secondo le procedure di verifica di Eurostat, i responsabili geografici non sono tenuti a richiedere sistematicamente agli INS di inviare informazioni preliminari sull’incidenza prevista dei punti di azione. Dei sei Stati membri selezionati, solo i Paesi Bassi hanno fornito tali informazioni preliminari per tutti i punti di azione, mentre altri INS lo hanno fatto in un numero molto limitato di casi. Ciò può essere dovuto al fatto che è difficile dimostrare inequivocabilmente l’impatto di un punto di azione prima che la problematica metodologica soggiacente sia risolta.
92 Per verificare se dette stime preliminari dell’impatto potenziale fossero affidabili, la Corte ha raccolto le informazioni più recenti disponibili sulle stime finali per i sei Stati membri. Tra i punti di azione per i quali gli INS avevano previsto un impatto irrilevante, il 75 % ha in effetti avuto un impatto finale inferiore alla soglia di rilevanza. Ciò significa che le stime preliminari offrivano un elevato grado di affidabilità. Quando Eurostat ha ricevuto tali stime, i responsabili geografici hanno proseguito le verifiche e hanno richiesto informazioni supplementari fino a quando non hanno ritenuto che la questione metodologica fosse stata sufficientemente affrontata e che gli INS avessero fornito tutte le informazioni relative all’impatto finale sull’RNL.
93 Per i sei Stati membri analizzati, Eurostat ha applicato principalmente la soglia di rilevanza nella fase finale delle verifiche sui punti di azione, per decidere se gli INS dovessero rivedere i propri dati RNL per ovviare alle debolezze rilevate. Tale approccio ha influito sull’efficienza del ciclo di verifica poiché sia Eurostat che gli INS hanno dedicato risorse alla risoluzione di problemi che secondo le informazioni preliminari non avrebbero probabilmente avuto rilevanza.
94 La Corte ha analizzato in modo più approfondito 15 punti di azione con il supporto di esperti indipendenti. Ha rilevato che le informazioni a disposizione di Eurostat al momento della definizione dei punti di azione (o subito dopo) avrebbero consentito ai responsabili geografici di decidere se dare seguito alla questione. Tali informazioni erano disponibili al pubblico, presentate negli inventari RNL o fornite dagli INS poco dopo la definizione dei punti di azione. Nel riquadro 5 sono presentati esempi di punti di azione per i quali tali informazioni erano già disponibili e la cui incidenza era probabilmente non significativa.
Punti di azione con bassa probabilità di avere un impatto: due esempi
Irlanda – stima delle mance
Eurostat ha stabilito un punto di azione relativo alla stima delle mance, poiché si basava su informazioni obsolete sulle abitudini riguardanti le mance (20 % degli stipendi totali nei settori della ricettività e della ristorazione).
- L’importo stimato era pari a circa 400 milioni di euro nel 2010, mentre la soglia di rilevanza per l’Irlanda era di 140 milioni di euro quello stesso anno.
- Anche se i cambiamenti delle abitudini relative alle mance nell’arco di cinque anni avessero comportato una revisione del 25 % di tale stima (+/- 100 milioni di euro), l’impatto sull’RNL sarebbe stato irrilevante.
Eurostat ha chiuso il punto di azione due anni e mezzo dopo la sua definizione, quando l’INS irlandese ha migliorato la procedura di compilazione corrispondente e ha registrato un impatto sull’RNL dello 0,006 %.
Malta – stima delle opere edili domestiche realizzate autonomamente
Eurostat ha stabilito un punto di azione relativo alla stima delle opere edili eseguite autonomamente dalle famiglie.
- L’importo stimato era pari a 4,5 milioni di euro, mentre la soglia di rilevanza era di 9,4 milioni di euro per Malta nel 2015.
- Affrontare il punto di azione avrebbe condotto unicamente a una revisione al ribasso del componente RNL in questione. Anche una rettifica del 100 % (-4,5 milioni di euro) sarebbe stata irrilevante.
Eurostat ha chiuso tale punto di azione un anno e mezzo dopo averlo stabilito, quando l’INS maltese ha rivisto la procedura di compilazione corrispondente e ha registrato una incidenza sull’RNL pari a -0,01 %.
95 L’indagine ha rilevato che la maggior parte degli INS ha ritenuto elevato o molto elevato il carico di lavoro connesso alle richieste di chiarimenti, ai punti di azione e alle riserve di Eurostat (cfr. figura 6).
Figura 6 – Valutazione, da parte degli INS, del carico di lavoro connesso al ciclo di verifica
Fonte: indagine della Corte dei conti rivolta agli INS.
Impatto finale dei punti di azione e delle riserve
96 Le informazioni sull’impatto finale dei punti di azione e delle riserve permetterebbero a Eurostat di valutare l’efficienza del proprio approccio di verifica e di prendere decisioni di gestione in tale ambito. Ciò potrebbe comportare il perfezionamento della valutazione dei rischi o delle modalità di applicazione della soglia di rilevanza. La Corte ha riscontrato che Eurostat non aveva redatto un quadro d’insieme dell’impatto dei punti di azione sull’RNL. Le informazioni sull’impatto delle riserve sono state fornite per un numero limitato di casi in un fascicolo riepilogativo contenente i dettagli di tutte le riserve.
97 Gli auditor della Corte hanno analizzato le informazioni disponibili sull’impatto dei 130 punti di azione “A” definiti per i sei Stati membri selezionati nonché il tempo necessario per prenderli in considerazione. L’analisi ha evidenziato che i 106 punti di azione con impatto finale noto avevano un impatto mediano dello 0,02 % dell’RNL e il 75 % era irrilevante. Più della metà dei 130 punti di azione ha richiesto almeno due anni per la chiusura e 24 erano ancora aperti sotto forma di riserve al momento dell’audit. Ciò significa che i punti di azione hanno richiesto un lavoro significativo da parte degli INS. La figura 7 mostra l’impatto dei 106 punti di azione per i quali tali informazioni erano disponibili al momento dell’audit nonché il tempo necessario per trattarli.
Figura 7 – Impatto dei punti di azione e tempo impiegato per trattarli (per i sei Stati membri selezionati)
Note:
Per l’analisi è stato preso in considerazione l’impatto annuale più elevato in valore assoluto (indipendentemente dal segno). Per i punti di azione trasformati in riserve, la Corte ha presentato l’impatto e il numero di anni necessari per considerare la riserva corrispondente, compresi i casi in cui la portata della riserva era più ampia del punto di azione. Laddove le riserve corrispondenti non siano state revocate entro gennaio 2022 (data limite dell’audit), il numero di anni è stato calcolato sulla base di tale data di riferimento.
Fonte: Corte dei conti europea, sulla base delle informazioni provenienti dai fascicoli di verifica di Eurostat, della corrispondenza con gli INS, delle relazioni degli Stati membri sui lavori svolti sui punti di azione nonché delle relazioni sulla qualità.
98 Eurostat conserva un elenco delle questioni ritenute irrilevanti durante i cicli di verifica (sulla base delle risposte fornite, dei punti di azione o delle riserve). Richiede agli Stati membri di esaminare tale elenco in ogni ciclo di verifica controllando, per ciascuna questione, se l’impatto potenziale è ancora inferiore alla soglia di rilevanza. Ciò può rappresentare un onere aggiuntivo per gli INS, poiché sono tenuti ad aggiornare le informazioni su questioni precedentemente ritenute irrilevanti. Nell’aprile 2022, a seguito dell’audit, Eurostat ha adottato misure per ridurre il numero delle questioni in elenco e semplificarne il processo di revoca nei futuri cicli di verifica.
99 L’analisi dell’impatto delle 39 riserve revocate entro la fine del 2021 (su un totale di 300 riserve) mostra che il 41 % ha avuto un impatto irrilevante e il loro impatto mediano è stato dello 0,15 %. Ciò indica che le riserve tendono a riguardare questioni con un impatto leggermente superiore rispetto ai punti di azione chiusi durante il ciclo di verifica.
Un ciclo di verifica segnato da inefficienze legate agli strumenti di documentazione utilizzati
100 La Corte ha analizzato gli strumenti utilizzati da Eurostat per documentare le proprie verifiche, al fine di valutare se avessero facilitato il ciclo di verifica e l’esame dei risultati di quest’ultimo e se avessero permesso di migliorare l’efficienza nonché di limitare gli oneri amministrativi.
101 La Corte ha riscontrato che gli INS avevano presentato le informazioni chiave per l’analisi di Eurostat in diversi tipi di documenti, utilizzando modelli Microsoft Word ed Excel. I responsabili geografici di Eurostat hanno documentato le verifiche dei file Word ed Excel e hanno inviato e-mail agli INS in merito a domande, punti di azione e riserve e per assicurare il seguito dei lavori degli INS.
102 Il solo numero di documenti e strumenti ha creato un sistema complesso che imponeva ai responsabili geografici di tenere traccia di tutte le informazioni pertinenti relative ai paesi o delle questioni di cui erano responsabili, nonché di aggiornarle. Tale sistema ha reso difficile per gli esaminatori, gli auditor interni/esterni e il personale di Eurostat trovare e analizzare le informazioni pertinenti senza consultare i responsabili geografici. Nonostante l’uso di modelli per garantire un approccio coerente, la Corte ha riscontrato numerose differenze nel modo in cui gli INS hanno presentato le informazioni pertinenti e in cui i responsabili di Eurostat hanno documentato il proprio lavoro (cfr. riquadro 6). Ciò compromette l’efficienza e la coerenza dell’esame interno realizzato da Eurostat.
Differenze nella presentazione delle informazioni negli inventari RNL e nei documenti di lavoro di Eurostat
Inventari RNL
Sebbene gli inventari RNL degli Stati membri seguissero generalmente il modello fornito da Eurostat, le informazioni trasmesse non erano sempre chiare a causa di:
- numerazione dei paragrafi/delle tabelle inadeguata e/o incoerente;
- mancanza di informazioni numeriche per indicare le fasi di compilazione dei componenti RNL;
- mancanza delle unità di misura.
Questionari di valutazione dell’inventario RNL
I responsabili geografici hanno utilizzato pratiche diverse per documentare il proprio lavoro con, ad esempio, un livello di dettaglio variabile nelle loro risposte alle domande del modello.
Altri strumenti a supporto del lavoro di verifica
Per i sei Stati membri selezionati, i responsabili geografici hanno utilizzato semplici file di registro per tenere traccia delle comunicazioni pertinenti con gli INS, conformemente alle procedure Eurostat. Per quattro dei sei Stati membri del campione, hanno redatto ulteriori fascicoli riepilogativi che hanno facilitato il monitoraggio e la revisione delle informazioni pertinenti (elenco dei punti di azione, scadenze, stato ecc.). Gli INS non avevano accesso a tali fascicoli e hanno pertanto dovuto ripetere parte del lavoro.
103 I responsabili geografici di Eurostat hanno dovuto chiarire diverse questioni con gli INS, cosa che non sarebbe stata necessaria in presenza di uno strumento più standardizzato, supportato da un sistema informatico integrato, concepito specificamente per le verifiche dell’RNL. Gli strumenti utilizzati da Eurostat presentano l’ulteriore svantaggio di offrire possibilità limitate in termini di controlli e promemoria automatici per dare seguito ai punti di azione. La Corte ha riscontrato che i responsabili di Eurostat non adottavano un approccio comune per l’invio di solleciti agli INS, elemento che avrebbe potuto migliorare il rispetto delle scadenze.
104 Inefficienze legate agli strumenti di documentazione pregiudicano la tempestività del lavoro di verifica, poiché è necessario del tempo per eseguire controlli manuali, inviare promemoria, reperire le informazioni pertinenti durante la verifica dei punti di azione, ecc. Ciò può comportare ritardi nel trattamento dei punti di azione e nelle necessarie revisioni dei dati RNL.
Conclusioni e raccomandazioni
105 Il ciclo di verifica del reddito nazionale lordo (RNL)per il periodo 2016‑2019 è stato segnato dall’introduzione di un nuovo quadro contabile per i conti nazionali (SEC 2010) e da un cambiamento significativo nell’approccio di verifica seguito da Eurostat. Per la prima volta, tale approccio si basava su una valutazione dei rischi formalizzata e implicava l’applicazione di una soglia di rilevanza. Tali cambiamenti hanno aiutato Eurostat a individuare e mitigare i rischi per la compilazione dei dati RNL concentrando le verifiche sulle questioni più importanti. Tuttavia, Eurostat non ha sfruttato appieno i nuovi elementi del ciclo di verifica per indirizzare meglio i propri sforzi nonché quelli degli istituti nazionali di statistica (INS) al fine di affrontare tempestivamente le questioni a più alto rischio.
106 La Corte ha riscontrato che la valutazione del rischio di Eurostat è stata generalmente ben concepita e ha individuato le questioni ad alto rischio che incidono sulla compilazione dell’RNL. Tuttavia, Eurostat non ha utilizzato appieno i risultati per attribuire priorità alle verifiche riguardanti le questioni trasversali e gli Stati membri ad alto rischio. Eurostat ha effettuato verifiche dirette in base al livello di rischio per ciascuno Stato membro, ma vi sono stati casi in cui i responsabili geografici non hanno documentato la motivazione della verifica di settori non risultanti dalla valutazione dei rischi. Eurostat non ha definito il livello di priorità dei punti di azione sulla base del rischio e non lo ha indicato agli INS. Ciò aumenta il rischio che aspetti metodologici con un impatto maggiore vengano trattati dopo questioni meno rilevanti, che ha come corollario una minore prevedibilità dei contributi degli Stati membri al bilancio dell’UE (cfr. paragrafi 36-59).
Raccomandazione 1 – Attribuire maggiore priorità alle questioni ad alto rischio
La Commissione, tramite Eurostat, dovrebbe:
- quando vi siano numerose questioni trasversali da trattare, stabilire priorità nei lavori orientati alle questioni trasversali che hanno maggiore probabilità di avere un impatto molto marcato nella maggior parte degli Stati membri, e occuparsi di questioni con un impatto potenziale più debole nelle fasi successive del ciclo di verifica o nei cicli futuri;
- attribuire sistematicamente priorità alle verifiche relative agli Stati membri ad alto rischio facendo in modo che siano effettuate quanto prima nel ciclo di verifica;
- documentare meglio le ragioni alla base della selezione di settori da sottoporre a verifica diretta nei casi in cui si imponesse una riflessione qualitativa e analizzare tali ragioni per determinare l’opportunità di includere ogni altro criterio pertinente nella valutazione dei rischi esistente;
- in cooperazione con gli istituiti nazionali di statistica, analizzare i modi di migliorare la definizione della priorità dei lavori relativi ai punti di azione, tenendo conto del loro livello di rischio.
Termine di attuazione: 2025 (inizio del ciclo di verifica successivo al 2020‑2024)
107 Nel complesso, Eurostat ha adeguatamente sostenuto gli INS nei loro sforzi volti ad affrontare le questioni trasversali ad alto rischio, sebbene in due casi gli orientamenti necessari siano giunti con ritardo. La questione ad alto rischio della globalizzazione è stato l’aspetto trasversale più importante per il ciclo di verifica 2016‑2019. Eurostat ha varato una serie di iniziative nel settore della globalizzazione. Tuttavia, non ha reagito in maniera tempestiva a tale questione emergente e ha limitato il periodo di applicazione della riserva trasversale corrispondente senza disporre di elementi probatori sufficienti circa il suo potenziale impatto. Non vi sono pertanto ragionevoli garanzie relative all’impatto della globalizzazione sui dati RNL prima del 2018. In relazione a tale aspetto, nella relazione annuale sull’esercizio 2020 la Corte ha raccomandato che, qualora la revoca di tale riserva dovesse differire notevolmente tra uno Stato membro e l’altro, la Commissione dovrebbe rivalutare la qualità dei dati RNL degli anni precedenti, (cfr. paragrafi 60-75).
Raccomandazione 2 – Migliorare la puntualità del sostegno offerto agli Stati membri e giustificare meglio le proprie decisioni di limitare il periodo di applicazione delle riserve
La Commissione, tramite Eurostat, dovrebbe:
- rispondere rapidamente quando viene individuata una nuova questione ad alto rischio, fornendo orientamenti e supporto tempestivi agli istituti nazionali di statistica;
- quando sia necessario decidere in merito alla limitazione del periodo di applicazione di future riserve, effettuare una solida analisi costi-benefici basata su sufficienti informazioni quantitative e/o qualitative e sul rischio specifico in ciascuno Stato membro interessato.
Termine di attuazione: 2025 (inizio del ciclo di verifica successivo al 2020‑2024)
108 Nel complesso, il ciclo di verifica è stato completato nel 2019, come previsto. La Commissione ha fornito agli Stati membri informazioni tempestive sulle rettifiche risultanti dalle verifiche dell’RNL, tenendo conto delle recenti modifiche legislative che prorogano il termine per la messa a disposizione dei contributi al bilancio dell’UE. Ciò consente una pianificazione di bilancio più efficace a livello nazionale (cfr. paragrafi 76-81).
109 Tuttavia, alla fine del ciclo, molte questioni erano ancora in sospeso sotto forma di riserve, che potrebbero incidere sui futuri contributi degli Stati membri. Nonostante Eurostat si sia sforzato di orientare le proprie verifiche applicando una soglia di rilevanza, ha verificato molte questioni il cui impatto sull’RNL si è rivelato modesto. Vi sono margini per un migliore utilizzo delle informazioni disponibili sul potenziale impatto al fine di chiudere più rapidamente questo tipo di questioni. Inoltre, sono state riscontrate inefficienze nel ciclo di verifica per quanto riguarda gli strumenti utilizzati per documentare le verifiche (cfr. paragrafi 82-104).
Raccomandazione 3 – Migliorare ulteriormente l’efficienza del ciclo di verifica
La Commissione, tramite Eurostat, dovrebbe:
- analizzare l’adeguatezza dell’attuale livello della soglia di rilevanza sulla base dell’esperienza acquisita in materia di definizione e chiusura/revoca di punti di azione e di riserve per il ciclo di verifica 2016‑2019;
- in cooperazione con gli istituti nazionali di statistica, analizzare i modi di integrare meglio il concetto di rilevanza (compreso il potenziale impatto sull’RNL, se del caso) nel lavoro relativo ai punti di azione; Tale principio dovrebbe essere applicato il prima possibile nel processo di verifica, al fine di chiudere i punti di azione;
- analizzare la possibilità di migliorare gli strumenti esistenti o di introdurre nuovi strumenti informatici per consentire un monitoraggio integrato in tempo reale di tutte le informazioni pertinenti sugli inventari RNL, sulle verifiche pianificate e completate, sui punti di azione e sulle riserve (per l’uso da parte dei responsabili geografici e della direzione di Eurostat, nonché del personale degli istituti nazionali di statistica, se del caso).
Termine di attuazione: 2025 (inizio del ciclo di verifica successivo al 2020‑2024)
La presente relazione è stata adottata dalla Sezione IV, presieduta da Jan Gregor, Membro della Corte dei conti europea, a Lussemburgo nella riunione del 26 ottobre 2022.
Per la Corte dei conti europea
Tony Murphy
Presidente
Allegati
Allegato I – Contributi basati sull’RNL degli Stati membri al bilancio dell’UE per il 2021 (in miliardi di euro)
Fonte: Corte dei conti europea, sulla base dei conti annuali consolidati dell’UE per l’esercizio finanziario 2021, tabella 3 dell’allegato A: Entrate.
Allegato II – Processi chiave nel calcolo della risorsa propria basata sull’RNL
Fonte: Corte dei conti europea, sulla base dei documenti interni di Eurostat che ne descrivono l’approccio in materia di verifica, Regolamento (UE) n. 2019/516 e Regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014.
Allegato III – Calendario indicativo per il ciclo di verifica 2016‑2019 di Eurostat
Fonte: Corte dei conti europea, sulla base dei documenti Eurostat che ne descrivono l’approccio in materia di verifica.
Allegato IV – Elenco delle questioni trasversali ad alto rischio
| Rif. | Questione trasversale | Descrizione (obiettivo della verifica di Eurostat) |
|---|---|---|
| Questioni trasversali ad alto rischio | ||
| A | Esaustività | |
| A1 | Assenza o errore di dichiarazione | Analizzare l’approccio degli Stati membri in merito alle significative lacune nella copertura delle operazioni non dichiarate o dichiarate in modo errato. La verifica riguarda le seguenti questioni: il produttore dovrebbe essersi registrato (produttore “clandestino”); il produttore non è obbligato a registrarsi; la persona giuridica registrata non figura nelle statistiche; l’imprenditore registrato non figura nelle statistiche; errore di dichiarazione da parte del produttore. |
| A2 | Lacune statistiche | Verificare il rispetto, da parte degli Stati membri, delle fonti e dei metodi descritti negli inventari RNL e individuare potenziali problemi che richiedono un ulteriore esame in termini di dati incompleti, non raccolti o non direttamente osservabili e di dati che sono gestiti, elaborati o compilati in modo errato dagli statistici. |
| A3 | Frode IVA | Verificare la corretta registrazione delle rettifiche per frode IVA nel PIL/RNL, confrontare e valutare le pratiche degli Stati membri, in particolare per quanto riguarda l’uso del metodo proposto o dell’approccio alternativo basato sulla decisione 98/527/CE e sulle raccomandazioni del comitato RNL in materia di lotta alla frode dell’IVA. La verifica include l’individuazione/il confronto dei settori problematici nella stima del gettito IVA teorico e del gettito IVA effettivo, la coerenza del campo di applicazione e degli importi delle imposte registrate quando si stimano variabili diverse nei metodi della produzione e della spesa e la questione delle imposte non riscosse (l’analisi esclude le frodi dell’operatore “fantasma”). |
| A4 | Utilizzo delle informazioni tratte dalle verifiche fiscali | Individuare/confrontare gli ambiti problematici quando si utilizzano i dati tratti dalle verifiche fiscali a fini di esaustività; individuare i casi nei quali gli Stati membri non hanno condotto indagini sui i dati tratti dalle verifiche fiscali come richiesto dalla decisione 94/168/CE, Euratom della Commissione nonché i casi nei quali dovrebbero essere ulteriormente esaminate altre modalità di utilizzo delle informazioni tratte dalle verifiche fiscali, oltre alle modalità attualmente in uso. |
| A5 | Attività illegali | Verificare se gli Stati membri stimano i principali tipi di attività economiche illegali nei conti nazionali (ossia prostituzione, produzione e traffico di droga e contrabbando) conformemente alle raccomandazioni del comitato RNL. |
| B | Bilanciamento del PIL | Valutare la correttezza delle soluzioni di bilanciamento applicate dagli Stati membri. |
| C | Servizi di abitazione | Garantire che le stime riguardanti i servizi abitativi (mercato e fitti figurativi per l’alloggio) nei conti nazionali degli Stati membri siano comparabili, affidabili ed esaurienti. Le stime sono verificate in base ai princìpi del regolamento (CE) 1722/2005 della Commissione sui servizi di abitazione e alle raccomandazioni del comitato RNL in materia di alloggi in cooperativa. |
| D | Servizi finanziari, compresi i servizi di intermediazione finanziaria indirettamente misurati (SIFIM) | Verificare le fonti e i metodi, nonché il rispetto del SEC 2010 per il trattamento della produzione, la sua destinazione e i consumi intermedi (NACE Rev. 2 Sezione K: attività finanziarie e assicurative). |
| E | Controllo incrociato delle fonti di dati statistici e amministrativi | Determinare in che misura le fonti amministrative sono utilizzate dagli Stati membri per la stima o la verifica incrociata dei dati riguardanti il PIL/l’RNL, nonché i vantaggi e gli svantaggi dell’utilizzo dei dati delle indagini o amministrativi. |
| F | Produzione globale, bilancia dei pagamenti | |
| F1 | Esportazioni e importazioni di beni e servizi | Verificare se la misurazione delle operazioni sulle esportazioni e importazioni di beni e servizi è conforme alle fonti e ai metodi del SEC 2010 descritti negli inventari RNL. |
| F2 | Flussi transfrontalieri di redditi da lavoro | Verificare la misurazione della retribuzione dei dipendenti negli Stati membri percepita dal/corrisposta al resto del mondo. |
| F3 | Flussi transfrontalieri di redditi da capitale | Verificare la conformità degli Stati membri ai requisiti SEC 2010 in materia. Il precedente ciclo di verifica ha evidenziato lacune nella disponibilità delle fonti di dati, discrepanze tra i diversi domini statistici (bilancia dei pagamenti e conti nazionali) e alcuni casi di non conformità al SEC 95. |
| F4 | Imposte e sovvenzioni a destinazione/in provenienza dell’UE | Verificare le imposte sulla produzione e sulle importazioni riscosse dagli Stati membri per conto delle istituzioni dell’UE a titolo di risorsa propria tradizionale del bilancio dell’UE, nonché le sovvenzioni concesse direttamente dall’UE alle unità produttrici residenti. |
| F5 | Società a destinazione specifica (SDS) | Garantire un trattamento corretto e comparabile delle SDS nei conti nazionali. Ove pertinente, i risultati del precedente ciclo di verifica sono stati verificati e confermati. |
| F6 | Produzione globale e delocalizzazione delle multinazionali | A seguito della significativa revisione al rialzo del PIL e dell’RNL irlandese nel luglio 2016, verificare se esistono imprese multinazionali simili anche in altri Stati membri ed esaminare come queste vengono trattate nelle stime PIL/RNL. Potrebbe comportare una ridistribuzione del valore aggiunto lordo e dell’RNL tra gli Stati membri. |
| F7 | Banconote euro per gli Stati membri della zona euro | Valutare se è possibile ottenere dati amministrativi sugli interessi corrisposti o maturati associati ad attività o passività “tecniche” all’interno dell’Eurosistema al fine di procedere ad una verifica incrociata con i valori trasmessi dagli Stati membri. |
| G | Modifiche tra il SEC 95 e il SEC 2010 | |
| G1 | Ricerca e sviluppo (elemento di transizione 1) | Analizzare la gestione delle attività di ricerca e sviluppo nei conti nazionali secondo il SEC 2010 e calcolo dell’elemento di transizione relativo a ricerca e sviluppo dal SEC 95 al SEC 2010. |
| G2 | Sistemi d’armi (elemento di transizione 4) | Analizzare la corretta registrazione dei sistemi d’armi, inclusa la stima del rispettivo elemento di transizione dal SEC 95 al SEC 2010. |
Allegato V – Riserve trasversali
| Nome della riserva | Questioni trasversali correlate | Descrizione sintetica | Applicabile dal | Termine |
|---|---|---|---|---|
| Globalizzazione | Società a destinazione specifica (F5) Produzione globale e delocalizzazione delle multinazionali (F6) |
Gli Stati membri sono tenuti a verificare ulteriormente la registrazione nei conti nazionali delle questioni relative alla globalizzazione, come previsto nel SEC 2010. Tali ulteriori sforzi di controllo dovrebbero concentrarsi in particolare sui seguenti aspetti delle attività delle multinazionali: - questioni riguardanti unità mancanti o conteggiate due volte, trattamento delle succursali e delle società a destinazione specifica; - applicazione del principio di proprietà economica per la registrazione della produzione di beni e servizi; - registrazione e valutazione delle operazioni infragruppo; - applicazione del principio di proprietà economica per i beni di proprietà intellettuale; - flussi transfrontalieri di redditi da capitale. |
2018 | 9/2022 |
| Margini relativi alle attività finanziarie per negoziazione | Servizi finanziari (D) | Gli Stati membri dovrebbero garantire che la produzione da servizi finanziari relativi all’acquisizione e alla vendita di attivi e passivi sui mercati finanziari sia inclusa nei conti nazionali e che sia valutata conformemente al SEC 2010, ossia come margine tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita. Inoltre, gli Stati membri dovrebbero garantire che tale produzione sia adeguatamente destinata agli impieghi previsti. A tal fine, gli Stati membri dovrebbero elaborare o modificare (se del caso) i metodi utilizzati per stimare tali flussi, in linea con i prossimi orientamenti del gruppo di lavoro sulle statistiche esterne. Ciò riguarda anche gli Stati membri che durante il ciclo di verifica dell’RNL 2016‑2019 hanno rivisto i propri conti nazionali al fine di tener conto della questione dei margini sulle attività e passività finanziarie per negoziazione. |
2010 | 9/2022 |
| Frode IVA legata agli operatori “fantasma” | Esportazioni e importazioni di beni e servizi (F1) | La frode IVA legata a opertori “fantasma” è un tipo di frode IVA in cui un operatore riscuote l’IVA dal cliente e poi scompare senza pagare l’IVA dovuta al Tesoro. Un confronto incrociato ad hoc tra paesi al fine di determinare il modo in cui la frode IVA legata agli operatori “fantasma” viene presa in considerazione nella compilazione dei conti nazionali ha dimostrato che i vari Stati membri adottano attualmente approcci statistici differenti. È pertanto necessario lavorare ulteriormente su tale aspetto, al fine di migliorare la comparabilità dell’RNL tra gli Stati membri. Gli Stati membri dovrebbero esaminare in modo approfondito l’esistenza di frodi IVA legate a operatori “fantasma” (in particolare frodi legate alle acquisizioni e frodi carosello) e, se del caso, effettuare le necessarie rettifiche statistiche ai dati di contabilità nazionale per gli anni a partire dal 2010. |
2010 | 9/2021 |
| Utili reinvestiti di investimenti diretti all’estero | Flussi transfrontalieri di redditi da capitale (F3) | Gli Stati membri dovrebbero rivedere le fonti e i metodi utilizzati nella compilazione degli utili reinvestiti sugli investimenti diretti all’estero e allineare le stime al SEC 2010, se pertinente. Il SEC 2010 (paragrafo 4.64) definisce gli utili reinvestiti sugli investimenti diretti all’estero come pari al risultato netto di gestione dell’impresa di investimenti diretti all’estero più il reddito da capitale e i trasferimenti correnti in entrata meno il reddito da capitale, i trasferimenti correnti e le imposte sul reddito da versare. |
2010 | 9/2021 |
| Registrazione delle indennità giornaliere | Esaustività (A) | Durante la verifica degli inventari RNL degli Stati membri, sono state rilevate differenze per quanto riguarda la registrazione delle indennità giornaliere percepite dai dipendenti per le trasferte di lavoro. La maggior parte degli Stati membri li registra come consumi intermedi, mentre altri li imputano in tutto o in parte alle retribuzioni. Le diverse interpretazioni adottate dai diversi Stati membri richiedono ulteriori valutazioni. Anche la registrazione delle indennità giornaliere nelle statistiche di finanza pubblica è oggetto di discussione. Eurostat ritiene necessario mantenere aperta la questione fino a quando non saranno disponibili orientamenti definitivi su una registrazione appropriata. In base a ciò, taluni Stati membri potrebbero dover rivedere la loro maniera di registrare tali indennità o dimostrare che la questione non è rilevante nel proprio paese. |
2010 | 9/2022 |
Abbreviazioni e acronimi
DG BUDG: direzione generale del Bilancio della Commissione europea
Eurostat: ufficio statistico dell’Unione europea
GIAQ: questionario di valutazione dell’inventario RNL (GNI Inventory Assessment Questionnaire)
IMN: impresa multinazionale
INS: istituto nazionale di statistica
IVA: imposta sul valore aggiunto
PIL: prodotto interno lordo
RNL: reddito nazionale lordo
SEC: sistema europeo dei conti
Glossario
Ciclo di verifica dell’RNL: verifica delle fonti e dei metodi statistici utilizzati per calcolare l’RNL in un determinato periodo.
Comitato RNL: organo, composto dai rappresentanti degli Stati membri e presieduto da un rappresentante della Commissione, che è esistito fino al 2019 e ha coadiuvato la Commissione nel lavoro di verifica dell’RNL e nell’esercizio delle sue competenze di esecuzione.
Comparazione tra paesi: analisi comparativa dettagliata delle soluzioni adottate dagli Stati membri per affrontare un aspetto comune fra tutti loro.
Conti nazionali: insieme di statistiche che forniscono informazioni sull’attività economica di un paese.
Gruppo di esperti dell’RNL: organo, composto dai rappresentanti degli Stati membri e presieduto da un rappresentante della Commissione, che ha assunto talune funzioni dal comitato RNL nel 2019.
Inventari RNL: elenco di procedure, statistiche e altri elementi usati per calcolare l’RNL.
Prodotto interno lordo: misura convenzionale della ricchezza di un paese, basata sul valore totale di tutti i beni e servizi ivi prodotti (solitamente nell’arco di un anno).
Questionario di valutazione dell’inventario RNL (GNI Inventory Assessment Questionnaire): lista di controllo utilizzata da Eurostat per garantire la coerenza delle informazioni utilizzate per valutare l’affidabilità, la comparabilità e l’esaustività delle stime del PIL e dell’RNL degli Stati membri.
Questionario RNL: questionario annuale presentato a Eurostat contenente i dati RNL degli Stati membri per l’anno precedente ed eventuali modifiche apportate alle cifre per gli anni precedenti.
Questione trasversale: aspetto dei conti nazionali che Eurostat considera problematico in tutti gli Stati membri.
Reddito nazionale lordo: misura convenzionale della ricchezza di un paese, basata sul reddito generato al suo interno e all’estero.
Revisione generale: modifiche apportate ai conti nazionali al fine di includere nuove fonti di dati e importanti cambiamenti nella metodologia statistica.
Riserva RNL: punto in relazione al quale la Commissione ha notificato a uno Stato membro che sono necessarie modifiche alla metodologia utilizzata per compilare i dati RNL. Le riserve differiscono dai punti di azione in quanto i dati RNL in questione possono essere rivisti dopo il limite di quattro anni previsto dalla legislazione.
Riserva trasversale: riserva RNL riguardante una questione trasversale e che richiede un’analisi comparativa delle soluzioni adottate dagli Stati membri.
Soglia di rilevanza: limite utilizzato da Eurostat per stabilire l’importanza delle questioni di conformità o di qualità rilevati durante le verifiche dell’RNL.
Tabella di processo RNL: mezzo di rappresentare informazioni numeriche su ciascuna fase del processo di compilazione dell’RNL, dalle fonti statistiche ai conti nazionali definitivi.
Risposte della Commissione
Équipe di audit
Le relazioni speciali della Corte dei conti europea illustrano le risultanze degli audit espletati su politiche e programmi dell’UE o su temi relativi alla gestione concernenti specifici settori di bilancio. La Corte seleziona e pianifica detti compiti di audit in modo da massimizzarne l’impatto, tenendo conto dei rischi per la performance o la conformità, del livello delle entrate o delle spese, dei futuri sviluppi e dell’interesse pubblico e politico.
Il presente controllo di gestione è stato espletato dalla Sezione di audit V (“Finanziamento ed amministrazione dell’Unione”), presieduta da Jan Gregor, Membro della Corte. L’audit è stato diretto da Marek Opioła, Membro della Corte, coadiuvato da: Kinga Wisniewska-Danek, capo di Gabinetto, e Bernard Witkos, attaché di Gabinetto; Alberto Gasperoni, primo manager; Diana Voinea, capoincarico; Mircea-Cristian Martinescu e Anthony Balbi, auditor. Alexandra Mazilu e Jesús Nieto Muñoz hanno fornito supporto grafico.
Da sinistra a destra: Alberto Gasperoni, Kinga Wisniewska-Danek, Marek Opioła, Diana Voinea, Bernard Witkos, Anthony Balbi.
Note
1 Regolamento (UE) n. 549/2013.
2 Articolo 5 del regolamento (UE) 2019/516.
3 Articolo 5, paragrafo 2, lettera b), del regolamento (CE, Euratom) n. 1287/2003.
4 Articolo 10 ter, paragrafo 5, del regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014.
5 Articolo 10 ter, paragrafo 4, del regolamento (UE, Euratom) n. 609/2014.
6 Articolo 2, paragrafo 2, del regolamento (UE) 2019/516.
7 Relazioni annuali della Corte sugli esercizi finanziari 2018, 2019 e 2020, paragrafi 4.18, 3.21 e 3.9 rispettivamente.
8 Relazione speciale 11/2013, “Ottenere dati affidabili relativi al reddito nazionale lordo (RNL): un approccio più strutturato e meglio mirato renderebbe più efficace la verifica della Commissione”.
9 Regolamento (CE) n. 2223/96.
11 “A Harmonised European Revision Policy for Macroeconomic Statistics”, Comitato delle statistiche monetarie, finanziarie e della bilancia dei pagamenti.
12 Relazione speciale 11/2013, raccomandazione 4.
13 Relazione annuale sull’esercizio finanziario 2020, paragrafo 3.11.
14 Commissione europea, nota al fascicolo, riserva riguardante la globalizzazione per i dati RNL, 24.9.2020.
15 Regolamento (UE, Euratom) 2016/804.
16 Regolamento (UE, Euratom) 2022/615.
17 Parere 2/2021, paragrafo 13.
18 Gli studi e i principali documenti esaminati includono: Understanding National Accounts, OCSE, 2006 e 2014; Independent review of UK economic statistics, C. Bean, 2015; Documentation of statistics for National Accounts 2020, Statistics Denmark; Quality Dimensions of the Australian National Accounts, Australian Bureau of Statistics, 2007; Assessing Accuracy and Reliability: A Note Based on Approaches Used in National Accounts and Balance of Payments Statistics, Documento di lavoro del FMI, 2002; Statistical quality by design: certification, rules and culture, Statistics Netherlands, 2018.
19 Understanding National Accounts, Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, 2014.
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