Corte dei conti europea 2017 Relazione di attività

Nulla può far rivivere 40 anni come le fotografie che li hanno immortalati. Queste foto mostrano il lavoro quotidiano delle centinaia di funzionari e agenti che hanno servito l’istituzione nel corso degli anni. Nell’arco del 2017, ne sono state selezionate alcune per pubblicarle nel sito della Corte (eca.europa.eu) e nei social media (@EUauditors).
Corte dei conti europea
Chi siamo
La Corte dei conti europea, una delle sette istituzioni dell’Unione, è il revisore esterno dell’UE.
Guidata da un collegio di 28 Membri, uno per ogni Stato membro dell’UE, ha un organico di circa 900 persone, di tutte le nazionalità dell’UE, che svolgono attività di audit o funzioni amministrative.
La Corte, che ha iniziato ad operare nel 1977, ha sede a Lussemburgo.
Che cosa facciamo
La Corte controlla che l’UE tenga una buona contabilità, applichi correttamente le norme finanziarie applicabili e che le politiche e i programmi dell’UE ottengano il miglior risultato possibile ad un costo ragionevole.
Tramite il proprio lavoro, la Corte contribuisce a migliorare la gestione finanziaria dell’UE e promuove il rispetto dell’obbligo di rendiconto e la trasparenza. La Corte segnala i possibili rischi, fornisce garanzie, evidenzia carenze e successi ed offre orientamenti ai responsabili delle politiche e ai legislatori dell’UE.
Presenta osservazioni e raccomandazioni al Parlamento europeo, al Consiglio dell’UE, ai parlamenti nazionali e al grande pubblico.


La sede della Corte nell’area del Plateau di Kirchberg a Lussemburgo, 2017.
Prefazione del Presidente
Cara lettrice / caro lettore,
la Corte dei conti europea è entrata in funzione nel 1977. A distanza di 40 anni, possiamo ricordare i numerosi importanti contributi apportati alla rendicontabilità pubblica e alla gestione finanziaria dell’UE.
Nell’ottobre 2017, questo anniversario è stato celebrato con una cerimonia solenne in presenza delle LL.AA.RR. il Granduca e la Granduchessa di Lussemburgo, di Kersti Kaljulaid, Presidente dell’Estonia, Antonio Tajani, Presidente del Parlamento europeo, e Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione europea. La loro presenza ha rappresentato un importante tributo al ruolo di «coscienza finanziaria» dell’Unione europea svolto dalla Corte.
Ma, nel corso dell’anno, abbiamo anche guardato al futuro. Abbiamo discusso e concordato la strategia della Corte per i rimanenti tre anni dell’attuale quadro finanziario pluriennale, fino alla fine del 2020. I nostri cittadini hanno bisogno di informazioni chiare, attendibili e accessibili per continuare a nutrire fiducia nell’UE e nelle sue istituzioni. La gente deve poter vedere che l’UE agisce con integrità, rispetta lo Stato di diritto, spende il denaro pubblico in modo oculato, definisce i propri obiettivi strategici in modo chiaro e consegue i risultati promessi. La Corte, in qualità di revisore esterno dell’Unione, è in grado di verificare tutto ciò e di darne conto.
Durante tutto l’anno, abbiamo pubblicato relazioni speciali su una vasta gamma di politiche e programmi dell’UE nonché i risultati di analisi svolte, quali le analisi panoramiche e le analisi rapide. Abbiamo inoltre formulato diversi pareri su proposte legislative e presentato, come ogni anno, le nostre relazioni annuali sul bilancio dell’UE e sui Fondi europei di sviluppo, nonché sulle agenzie dell’UE e su molti altri organismi dell’Unione.
Nella presente relazione, troverete un resoconto completo delle attività svolte dalla Corte nel 2017 nonché informazioni fondamentali su di essa, sul suo bilancio e sul suo personale.
Mi auguro che la lettura sia di vostro gradimento.
Klaus-Heiner LEHNE
Presidente
Il 2017 in breve
Le attività della Corte
- Ventotto relazioni speciali che esaminano l’efficacia e il valore aggiunto delle politiche e dei programmi dell’UE in ambiti quali la disoccupazione giovanile, l’ambiente, la migrazione e l’unione bancaria;
- un’analisi panoramica sull’azione dell’UE in materia di energia e cambiamenti climatici e un’analisi rapida della riduzione del 5 % dell’organico delle istituzioni UE;
- cinque pareri su atti legislativi dell’UE, nuovi o aggiornati, che incidono in misura significativa sulla gestione finanziaria, fra cui uno sul regolamento finanziario applicabile al bilancio dell’UE e uno sul finanziamento dei partiti politici europei;
- relazioni annuali sull’esecuzione del bilancio dell’UE e sui Fondi europei di sviluppo, compreso il documento di sintesi sull’audit dell’UE per il 2016;
- cinquantacinque relazioni annuali specifiche sui conti dei vari organismi, agenzie e imprese comuni dell’UE disseminati in tutta l’Unione, comprese due relazioni di sintesi; e
- riunioni, seminari e conferenze con gli interlocutori istituzionali e gli omologhi della Corte, fra cui la riunione del Comitato di contatto dei presidenti delle Istituzioni superiori di controllo degli Stati membri dell’UE, nonché conferenze sull’occupazione giovanile e sull’energia, i cambiamenti climatici e la valutazione d’impatto.
La gestione della Corte
- Due nuovi Membri sono entrati a far parte del Collegio: Juhan Parts (Estonia), il 1º gennaio 2017, e Ildikó Gáll-Pelcz (Ungheria), il 1º settembre 2017;
- la Corte ha elaborato una nuova strategia pluriennale su cui saranno improntate le varie attività e la gestione a partire dal 2018 e fino al 2020;
- ha rivisto la programmazione di lavoro per assicurare un approccio più strategico, coerente e trasversale alla pianificazione delle priorità di audit;
- ha rivisto la propria politica di gestione del rischio e rafforzato le procedure finanziarie;
- ha continuato a porre in atto la riduzione dei posti in organico, come convenuto fra le istituzioni dell’UE, attuando al contempo una politica di pari opportunità in materia di assunzioni e di gestione delle risorse umane;
- ha ottenuto le certificazioni EMAS e ISO 14001:2015 per il proprio sistema di gestione ambientale.
Le attività della Corte
L’espletamento di audit
Gli auditor della Corte espletano diverse tipologie di audit nei vari settori del bilancio dell’UE:
- controlli di gestione sull’efficacia, l’efficienza e l’economicità delle politiche e dei programmi dell’UE. Questi audit, intesi a valutare il rapporto benefici/costi, sono incentrati su specifiche tematiche di gestione o di bilancio: la Corte le seleziona in base a criteri quali l’interesse che rivestono per il pubblico, il potenziale di miglioramento, il rischio di una performance insoddisfacente o il rischio di irregolarità; e
- audit finanziari e di conformità sull’affidabilità dei conti annuali e sulla legittimità e regolarità delle operazioni sottostanti (perlopiù ai fini della dichiarazione di affidabilità) nonché valutazioni intese ad accertare se i sistemi o le operazioni in specifici settori di bilancio siano conformi alle norme che li disciplinano.
Basate sugli elementi probatori raccolti nel corso degli audit, le relazioni della Corte forniscono conclusioni chiare sul grado di conseguimento degli obiettivi strategici dell’UE e sulla situazione della contabilità di bilancio e della gestione finanziaria dell’UE. Questi elementi consentono alla Corte di formulare raccomandazioni pratiche ed efficaci in relazione ai costi sostenuti.
Visite di audit nel 2017
La maggior parte del lavoro di audit si svolge presso la sede della Corte, a Lussemburgo. Parimenti, nel corso del 2017, gli auditor della Corte hanno effettuato anche numerose visite presso altre istituzioni, agenzie ed organismi dell’UE, o presso le sue delegazioni, le autorità nazionali, regionali e locali degli Stati membri, nonché presso organizzazioni internazionali, come le Nazioni Unite, che partecipano alla gestione di fondi UE. Gli auditor della Corte svolgono anche controlli in loco presso i destinatari di fondi UE, tanto all’interno quanto all’esterno dell’Unione. Mediante questi controlli, acquisiscono elementi probatori direttamente dai soggetti che partecipano alla gestione delle politiche e dei programmi dell’UE, alla riscossione e all’erogazione dei fondi UE, nonché dai beneficiari che hanno ricevuto tali fondi.
La frequenza e l’intensità del lavoro di audit della Corte nei singoli Stati membri e nei paesi beneficiari dipende dal tipo di audit svolto. Nel 2017, gli auditor della Corte hanno dedicato 3 670 giorni all’audit in loco (4 246 nel 2016) – negli Stati membri e al di fuori dell’UE.
Le équipe di audit della Corte sono generalmente composte da due o tre auditor e la durata di una visita di audit varia da alcuni giorni a un paio di settimane. I controlli in loco all’interno dell’UE sono spesso espletati in collegamento con le istituzioni superiori di controllo (ISC) degli Stati membri interessati.
A questi si aggiungono 2 300 giorni di lavoro (2 510 nel 2016) presso le istituzioni dell’UE a Bruxelles e a Lussemburgo, nonché presso agenzie e organismi decentrati in tutta l’UE, organizzazioni internazionali come le Nazioni Unite o l’OCSE e società di audit private. Per acquisire e convalidare gli elementi probatori di audit, gli auditor della Corte ricorrono con sempre maggior frequenza alla videoconferenza e ad altre tecnologie dell’informazione (quali la condivisione sicura di dati e documenti).
Individuazione delle frodi
La Corte collabora strettamente con l’Ufficio europeo per la lotta antifrode (OLAF) nel combattere le frodi a danno del bilancio dell’UE. Comunica all’OLAF ogni sospetto caso di frode, corruzione o altra attività illecita lesiva degli interessi finanziari dell’UE, individuato nel corso del lavoro di audit. Questi casi vengono poi seguiti dall’OLAF, che decide se procedere ad ulteriori indagini in collaborazione, ove necessario, con le autorità degli Stati membri.
Sebbene gli audit della Corte non siano finalizzati specificamente all’individuazione di casi di frode, talvolta gli auditor rilevano situazioni in cui sospettano eventuali attività irregolari o fraudolente. Durante il 2017, la Corte ha comunicato all’OLAF 13 casi di sospette frodi (11 nel 2016) che erano state individuate durante il lavoro svolto ai fini della dichiarazione di affidabilità per gli esercizi finanziari 2016 e 2017 e durante altri compiti di audit.
Pubblicazioni
Le relazioni di audit ed i pareri della Corte costituiscono un elemento essenziale della procedura con cui l’UE adempie all’obbligo di rendere conto del proprio operato. Vengono infatti utilizzate, in particolare nell’ambito della procedura annuale di discarico, per chiamare i responsabili della gestione del bilancio dell’UE a rispondere dell’utilizzo di tali risorse. Ciò riguarda principalmente la Commissione europea, ma anche le altre istituzioni e gli altri organismi dell’UE. Anche le amministrazioni nazionali, regionali e locali degli Stati membri svolgono un ruolo importante nei settori soggetti a gestione concorrente, come la spesa per l’agricoltura e la coesione, che assorbono circa l’80 % delle risorse di bilancio dell’UE.
Le pubblicazioni della Corte comprendono:
- le relazioni speciali, che presentano le risultanze di audit selezionati su specifici settori di spesa o di intervento dell’UE o su temi relativi al bilancio e alla gestione;
- le relazioni annuali, che contengono principalmente i risultati degli audit finanziari e di conformità concernenti il bilancio dell’Unione europea e i Fondi europei di sviluppo, ma che riguardano anche aspetti relativi alla performance e alla gestione di bilancio;
- le relazioni annuali specifiche, pubblicate separatamente, concernenti le agenzie, gli organismi decentrati e le imprese comuni dell’UE;
- i pareri, concernenti atti normativi nuovi o aggiornati che incidono sulla gestione finanziaria, formulati su richiesta di un’altra istituzione o su iniziativa della Corte; e
- pubblicazioni basate su analisi, quali:
- le analisi panoramiche, ossia documenti descrittivi ed analitici che prendono in esame settori d’intervento complessi, tematiche di vasta portata o questioni gestionali, presentando le conoscenze e l’esperienza acquisite nel tempo dalla Corte sul tema selezionato, spesso esaminato da una prospettiva trasversale;
- i documenti di riflessione, simili alle analisi panoramiche (documenti descrittivi o analitici su una politica o su un tema gestionale), che affrontano però argomenti più specifici; e
- le analisi rapide dei casi, che presentano e accertano i fatti in merito a questioni o problemi molto puntuali e specifici e che, se necessario, includono un’analisi utile alla comprensione di tali fatti.
Tutti le pubblicazioni della Corte sono disponibili sul suo sito Internet (eca.europa.eu). Inoltre, tutte le relazioni speciali, i pareri e le pubblicazioni basate su analisi del 2017 sono elencate alla fine della presente relazione.
Relazioni annuali
Relazione annuale sull’esecuzione del bilancio dell’UE per l’esercizio finanziario 2016
Nella relazione annuale sull’esecuzione del bilancio dell’UE per l’esercizio finanziario 2016, la Corte ha esaminato l’utilizzo dei fondi UE nel corso dell’esercizio e ha evidenziato le aree in cui vi erano maggiori rischi di spese irregolari. Gli auditor hanno inoltre valutato in maniera specifica ogni importante settore del bilancio dell’UE, in base alle rubriche del quadro finanziario pluriennale 2014-2020, e fornito informazioni sulla gestione finanziaria e di bilancio, nonché su elementi relativi alla performance. Hanno anche analizzato i motivi all’origine degli errori e formulato raccomandazioni affinché vengano apportati miglioramenti.
Gli auditor hanno verificato circa un migliaio di pagamenti corrisposti a beneficiari in tutti i settori di spesa del bilancio dell’UE. Ciò significa che hanno valutato circa un migliaio di casi diversi in cui i fondi UE sono stati usati per fornire sostegno a progetti di infrastrutture fondamentali, PMI, organizzazioni/istituti di ricerca, agricoltori e studenti negli Stati membri o a beneficiari in paesi non-UE.
La pubblicazione della relazione annuale della Corte segna l’inizio della procedura finalizzata alla concessione, da parte del Parlamento europeo, del discarico per l’esecuzione del bilancio dell’UE. La Corte ha presentato la relazione annuale alla commissione per il controllo dei bilanci (CONT) del Parlamento il 28 settembre, e, successivamente, anche al Parlamento in sessione plenaria, al Consiglio Affari economici e finanziari dell’Unione europea e ai parlamenti degli Stati membri.
Principali conclusioni
- I conti 2016 sono stati compilati nel rispetto dei princìpi internazionali e forniscono, sotto tutti gli aspetti rilevanti, un’immagine fedele e veritiera delle finanze dell’UE.
- Nelle entrate 2016 non vi sono stati errori rilevanti.
- Vi è stato un sostenuto miglioramento nel livello di errore stimato per quanto concerne i pagamenti eseguiti negli ultimi anni tramite il bilancio dell’UE: 2016: 3,1 %; 2015: 3,8 % e 2014: 4,4 %. Nel 2016, una parte significativa della spesa controllata – i pagamenti per diritti acquisiti – non è stata inficiata da un livello di errore rilevante, contrariamente a quanto avvenuto per i pagamenti a titolo di rimborso.
- Le conclusioni della Commissione sulla regolarità sono, per la maggior parte dei settori, sostanzialmente in linea con le constatazioni della Corte. Tuttavia, la Commissione dovrebbe semplificare la misurazione della performance, ad esempio riducendo il numero di obiettivi e indicatori.
- Le azioni correttive intraprese dagli Stati membri e dalla Commissione hanno avuto un impatto positivo sul livello di errore stimato. Senza questi interventi, il livello di errore complessivo stimato dalla Corte sarebbe stato dell’1,2 % più elevato. Tuttavia, erano disponibili informazioni sufficienti per prevenire, individuare e correggere ulteriormente una parte significativa degli errori.
- L’importo totale dei pagamenti che l’UE si è impegnata ad erogare tramite i futuri bilanci è stato il più elevato di sempre e, secondo le previsioni, continuerà ad aumentare. Liquidare questi arretrati e impedire che se ne creino altri dovrebbe costituire una priorità al momento di pianificare la spesa dell’UE per il periodo successivo al 2020.
«La relazione annuale sull’esercizio 2016 ha una valenza storica, in quanto riporta un importante cambiamento rispetto alle relazioni precedenti. Per la prima volta, la Corte ha espresso un giudizio con rilievi invece di un giudizio negativo per quanto concerne la conformità dal lato delle spese».
«Il giudizio con rilievi formulato per quest’anno rispecchia un importante miglioramento nella gestione delle finanze dell’UE. Per il futuro, la Corte ha deciso di rinnovare il modo in cui controlla il bilancio dell’UE:
- terrà maggiormente conto dei controlli interni operanti presso la Commissione europea e gli Stati membri, in modo da promuovere meglio il rispetto dell’obbligo di rendiconto e migliorare ulteriormente la gestione delle finanze dell’UE;
- verrà anche prestata maggiore attenzione alla performance, onde assicurare che il denaro dei cittadini dell’UE venga utilizzato in maniera ottimale».
L’importanza della focalizzazione sulla performance per quanto riguarda la spesa dell’UE e sui risultati conseguiti è stata ribadita anche dal relatore del Parlamento per il discarico 2016, il deputato Joachim Zeller:
«I tassi di errore e l’impiego, ad esempio, delle risorse dei Fondi strutturali nel rispetto o meno delle norme sono sicuramente aspetti importanti, ma dovremmo anche considerare che cosa è stato realizzato grazie ad esse».
Relazione annuale sui Fondi europei di sviluppo
I Fondi europei di sviluppo (FES) forniscono assistenza finanziaria agli Stati dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (ACP), nonché ai paesi e territori d’oltremare. Sono finanziati dagli Stati membri e gestiti, al di fuori del quadro del bilancio dell’UE, dalla Commissione europea e, per alcuni tipi di sostegno, dalla Banca europea per gli investimenti (BEI).
L’inosservanza delle norme in materia di appalti ha rappresentato circa un terzo del livello di errore globale nei FES. Fra le importanti tipologie di errori figurano anche le spese non sostenute o non ammissibili.
La relazione annuale della Corte sui FES è pubblicata insieme alla relazione annuale sul bilancio dell’UE ed è disponibile sul sito Internet della Corte (eca.europa.eu).
Relazioni annuali specifiche
Le agenzie, gli altri organismi e le imprese comuni dell’UE sono situati in tutta l’Unione europea e svolgono compiti specifici in settori di vitale importanza per i cittadini dell’Unione, come la salute, la sicurezza, la protezione, la libertà, la giustizia e la ricerca.
Nel 2017 la Corte ha sottoposto ad audit detti organismi per accertare se i rispettivi conti fossero affidabili e se le operazioni che ne sono alla base fossero conformi alle norme. Nell’esprimere il proprio giudizio sui conti suddetti, la Corte ha tenuto conto, ove disponibile, del lavoro di audit svolto da società di audit private. Sono stati sottoposti ad audit anche l’infrastruttura di comunicazione Sisnet, le Scuole europee, le passività potenziali del Comitato di risoluzione unico e la liquidazione dell’impresa comune Galileo. La Corte si è inoltre occupata di consolidare i risultati e prevede di pubblicare per le agenzie, nel 2018, un’unica relazione.
Agenzie (dotazione di bilancio: 3,4 miliardi di euro; effettivi: 10 364)
Dall’audit della Corte è emerso che i conti di tutte le 41 agenzie fornivano un’immagine fedele e veritiera. Le operazioni finanziarie alla base dei conti di tutte le agenzie erano legittime e regolari, tranne per l’Ufficio europeo di sostegno per l’asilo, per il quale la Corte ha espresso un giudizio con rilievi a causa del mancato rispetto dei princìpi in materia di appalti pubblici.
Imprese comuni (dotazione di bilancio: 1,8 miliardi di euro; effettivi: 633)
I conti di tutte le otto imprese comuni erano affidabili. Presentavano fedelmente, sotto tutti gli aspetti rilevanti, la rispettiva situazione finanziaria, i risultati delle operazioni e i flussi di cassa per l’esercizio 2016.
Inoltre, le operazioni alla base dei conti di sette imprese erano conformi alle norme applicabili, salvo nel caso dell’impresa comune ECSEL, per la quale la Corte ha formulato un giudizio con rilievi, non potendo ottenere una ragionevole garanzia in merito all’affidabilità dei controlli interni relativi ai pagamenti delle sovvenzioni del 7° PQ.
Tutte le relazioni annuali specifiche della Corte e le due relazioni di sintesi sono disponibili sul sito della Corte (eca.europa.eu).
Relazioni speciali
Nel 2017 sono state pubblicate 28 relazioni speciali. In queste relazioni, si è verificato in particolare se gli obiettivi delle politiche e dei programmi dell’UE selezionati fossero stati raggiunti, se i risultati fossero stati ottenuti in maniera efficace ed efficiente e se il finanziamento dell’UE avesse fornito valore aggiunto. La Corte ha inoltre formulato raccomandazioni volte ad apportare miglioramenti, in termini di risparmi di risorse finanziarie, migliori metodi di lavoro, assenza di sprechi o conseguimento degli obiettivi perseguiti dalle politiche con un miglior rapporto benefici/costi.
Le relazioni speciali della Corte hanno riguardato temi che rispecchiano le problematiche cui l’UE è confrontata, quali l’uso sostenibile e compatibile con l’ambiente delle risorse naturali, in grado di favorire la crescita e l’inclusione, le sfide della migrazione e lo sviluppo globale, il mercato unico, l’unione bancaria e la necessità di un’Unione europea efficiente che risponda del proprio operato.
La presente relazione si sofferma, in particolare, su due delle 28 relazioni speciali: la relazione sullo spreco alimentare, in cui la Corte ha esaminato se le politiche dell’UE fossero in grado di contrastare il problema nell’intera filiera alimentare, e la relazione sulla crisi finanziaria della Grecia, che analizza la risposta dell’UE alla crisi finanziaria e del debito in uno Stato membro tramite i programmi di risanamento economico.

Lo spreco di alimenti costituisce un problema mondiale
Lo spreco di cibo è un problema mondiale al quale negli ultimi anni è stata prestata maggiore attenzione da parte del pubblico e dei decisori politici, specie considerata l’esigenza di nutrire una popolazione mondiale in aumento. Le stime attuali indicano che, globalmente, circa un terzo del cibo prodotto per il consumo umano va sprecato o perso, il che comporta un costo economico e ambientale elevatissimo.
La Corte ha esaminato il ruolo che l’UE potrebbe svolgere nella lotta contro lo spreco alimentare
Sono state esaminate in particolare le azioni intraprese finora e il modo in cui i vari strumenti d’intervento dell’UE operano per ridurre lo spreco alimentare. Particolare attenzione è stata prestata alla prevenzione e alla donazione, ovvero le forme di intervento preferite nella lotta contro lo spreco alimentare.
Gli auditor della Corte hanno interpellato alcuni membri del personale presso i servizi della Commissione competenti per questa politica, nonché esaminato documenti e svolto visite di audit in cinque Stati membri: Italia (Lazio), Paesi Bassi, Portogallo, Romania e Finlandia. Si sono recati presso i ministeri competenti e hanno condotto visite in loco. Hanno poi consultato le parti interessate nei settori della produzione alimentare, della vendita al dettaglio, della ricerca e delle organizzazioni caritative.
A detta della Corte, «l’UE può e deve intervenire meglio per contrastare più efficacemente lo spreco di cibo».
La Corte ha concluso che, sebbene molte politiche dell’UE abbiano il potenziale per lottare contro lo spreco di cibo, detto potenziale non è sfruttato. Le azioni intraprese sinora sono state frammentate ed intermittenti, e manca il coordinamento a livello della Commissione europea. Nella sua relazione, la Corte ha individuato varie opportunità mancate e potenziali miglioramenti che non richiedono nuove leggi né maggiori fondi pubblici, e ha raccomandato un miglior allineamento delle politiche esistenti e la chiara individuazione della riduzione dello spreco alimentare come obiettivo strategico.
La relazione è stata presentata al Parlamento europeo (commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare e commissione per il controllo dei bilanci), al Consiglio dell’UE e a diversi parlamenti nazionali nell’UE. Il Parlamento europeo e il Consiglio hanno accolto con favore la relazione, condividendone le conclusioni. La relazione ha suscitato notevole interesse nei media, in particolare nei social media.

La Grecia necessitava di aiuti per la propria stabilità finanziaria
La crisi finanziaria del 2008 ha generato una recessione economica e, in Europa, una crisi del debito, che ha esposto la vulnerabilità dell’economia greca. Ad aprile 2010, la Grecia non era più in grado di finanziarsi in maniera sostenibile sui mercati finanziari e, di conseguenza, ha richiesto l’assistenza finanziaria degli Stati membri dell’area dell’euro e del Fondo monetario internazionale (FMI).
Da allora, la Grecia ha partecipato a tre programmi di risanamento economico, gestiti dalla Commissione europea, dalla Banca centrale europea e dall’FMI (la cosiddetta «Troika»). Il terzo programma ha visto anche il coinvolgimento del Meccanismo europeo di stabilità (MES). L’assistenza, del valore totale di 368,6 miliardi di euro, era subordinata a condizioni relative alle politiche, stabilite dall’accordo concluso tra le autorità greche e i prestatori.
Questi programmi erano intesi creare in Grecia una situazione economica stabile, coprendo il fabbisogno di finanziamento dell’economia, evitando in tal modo il «contagio» degli altri paesi dell’area dell’euro. In cambio, la Grecia si impegnava ad attuare riforme strutturali di ampia portata.
La Corte ha valutato se la Commissione avesse gestito in maniera adeguata i programmi di risanamento economico
Questo audit faceva parte di una serie di controlli di gestione espletati negli ultimi anni sulle azioni e le riforme intraprese in risposta alla crisi finanziaria del 2008. Gli auditor della Corte hanno valutato come la Commissione europea avesse gestito i primi due programmi per la Grecia e come avesse impostato il terzo. A tal fine, hanno esaminato la documentazione relativa ai programmi di assistenza finanziaria dell’UE, analizzato le condizioni dei programmi e svolto colloqui con il personale della Commissione, delle autorità nazionali (come i ministeri competenti), la Banca di Grecia, le associazioni imprenditoriali, le parti interessate e il personale dell’FMI, del MES e dell’OCSE.
I programmi di risanamento economico per la Grecia: a parere della Corte, nonostante le debolezze riscontrate, vi è stato qualche progresso in termini di riforme
La Corte ha concluso che i programmi di risanamento economico per la Grecia avevano fornito stabilità finanziaria nel breve periodo e reso possibile alcuni passi in avanti in materia di riforme. Ma detti programmi hanno contribuito solo a una ripresa limitata in Grecia. La Corte ha anche constatato che la Commissione non aveva precedente esperienza nella gestione di un tale processo, che le condizioni dei programmi non erano state inserite in una strategia più ampia per la Grecia, che a tali condizioni non era stata attribuita sufficiente priorità in ordine d’importanza e che le ipotesi macroeconomiche dei programmi non erano sufficientemente giustificate.
La relazione speciale è stata presentata alla commissione per il controllo dei bilanci del Parlamento europeo e agli interlocutori istituzionali in Grecia. Fra tutte le relazioni speciali pubblicate nel 2017, tale relazione, cui i media hanno riservato ampia attenzione, è quella che ha ottenuto l’impatto mediatico più significativo.
Eventi significativi
Il 40° anniversario della Corte dei conti europea
12 ottobre 2017, Emiciclo, Lussemburgo

Il 40° anniversario dell’entrata in funzione della Corte è stato celebrato con una cerimonia solenne in presenza delle LL.AA.RR. il Granduca e la Granduchessa di Lussemburgo, nonché del primo ministro del Lussemburgo, Xavier Bettel.
La cerimonia è stata aperta dal Presidente della Corte, Klaus-Heiner Lehne, cui hanno fatto seguito le allocuzioni di Antonio Tajani, Presidente del Parlamento europeo, Kersti Kaljulaid, Presidente dell’Estonia, e Jean-Claude Juncker, Presidente della Commissione europea.
Oltre alla cerimonia, la Corte ha indetto la conferenza annuale dei presidenti delle istituzioni superiori di controllo (ISC) degli Stati membri dell’UE (il «comitato di contatto dell’UE») e dei presidenti delle ISC dei paesi candidati e potenziali candidati all’adesione all’UE.
Conferenza della Corte sull’occupazione giovanile – Affrontare le sfide e trovare soluzioni
10 maggio 2017, Parlamento europeo, Bruxelles
Questa conferenza è stata organizzata dopo la pubblicazione della relazione speciale della Corte sulla Garanzia per i Giovani che, assieme ad altre relazioni, ha esaminato l’efficacia delle politiche UE nel contribuire a risolvere il problema della disoccupazione giovanile in tutti gli Stati membri dell’UE. Durante la conferenza, il Membro relatore Iliana Ivanova e gli auditor hanno analizzato, assieme a rappresentanti ad alto livello delle istituzioni UE, delle organizzazioni attive nel settore dell’occupazione e dei giovani, se le politiche dell’UE stessero conseguendo risultati e quali fossero le strade migliori da percorrere.
Conferenza della Corte dei conti europea sull’azione dell’UE in materia di energia e cambiamenti climatici
17 ottobre 2017, Parlamento europeo, Bruxelles
La conferenza indetta dalla Corte era parte integrante del lavoro svolto per l’analisi panoramica sull’azione dell’UE in materia di energia e cambiamenti climatici, pubblicata nel settembre 2017 e successivamente presentata anche alla conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP23) svoltasi a Bonn. La conferenza ha fornito alle parti interessate e ai principali contributori al dibattito, provenienti tanto dal settore pubblico quanto da quello privato, una piattaforma per discutere le sfide future.
Organizzata dalla Corte assieme al Servizio Ricerca del Parlamento europeo, è stata aperta dal Membro relatore Phil Wynn Owen, e da Jerzy Buzek, presidente della commissione per l’industria, la ricerca e l’energia (ITRE) del Parlamento europeo. Vi hanno partecipato rappresentanti degli Stati membri, delle istituzioni UE, delle istituzioni superiori di controllo, di ONG e think-tank, nonché deputati al Parlamento europeo, esponenti del mondo accademico e auditor della Corte.

Simposio organizzato dalla Corte dei conti europea sull’analisi dell’impatto della regolamentazione
23 e 24 novembre 2017, Corte dei conti, Lussemburgo
Il simposio sull’analisi dell’impatto della regolamentazione, articolatosi in due giornate, ha riunito circa 100 partecipanti provenienti dal mondo accademico, think-tank, centri di ricerca, organizzazioni internazionali, nonché istituzioni europee, nazionali e locali. Rispondendo a un invito aperto a presentare contributi, i partecipanti hanno trasmesso i propri lavori che hanno presentato e discusso durante il simposio. Il simposio, presieduto da Danièle Lamarque, Membro della Corte, è stato organizzato in collaborazione con la rivista accademica «Politiques et management public».
Relazioni con gli interlocutori istituzionali
La Corte lavora a stretto contatto con il Parlamento europeo, il Consiglio dell’Unione europea e i parlamenti nazionali. Si tratta di un aspetto fondamentale, in quanto l’impatto del suo lavoro dipende ampiamente dal modo in cui i suoi interlocutori utilizzano le risultanze di audit e le raccomandazioni da essa formulate. Per questo motivo, è altrettanto importante che la Corte tenga conto delle preoccupazioni e dei suggerimenti da questi espressi nell’elaborare il proprio programma di lavoro annuale.
Parlamento europeo
Nel febbraio 2017, il Presidente Klaus-Heiner Lehne ha presentato il programma di lavoro 2017 della Corte all’organo del Parlamento che coordina il lavoro delle varie commissioni, ossia la Conferenza dei presidenti di commissione (CPC). In questa occasione ha invitato tutte le commissioni parlamentari permanenti a suggerire possibili compiti di audit per il programma di lavoro 2018 della Corte. Tre quarti delle commissioni parlamentari hanno fornito suggerimenti, due terzi dei quali sono stati inseriti nel programma della Corte.
Nell’aprile 2017, il Presidente Lehne ha preso parte al dibattito del Parlamento europeo, riunito in sessione plenaria, sul discarico per l’esercizio 2015. Nei mesi di settembre e ottobre 2017, ha presentato la relazione annuale della Corte sull’esercizio 2016, rispettivamente, alla commissione del Parlamento per il controllo dei bilanci (CONT) e all’assemblea riunita in sessione plenaria. La Conferenza dei presidenti dei gruppi politici del Parlamento ha invitato il Presidente Lehne alla propria riunione del novembre 2017 per discutere la strategia e il programma di lavoro della Corte.
È prassi consolidata per i Membri della Corte presentare le relazioni e altri lavori alla commissione CONT. Nel corso dell’anno sono stati quasi 60 i lavori presentati a questa commissione. I Membri della Corte sono soliti scambiare opinioni anche con altre commissioni permanenti e delegazioni. Nel 2017, le relazioni della Corte sono state presentate in 23 riunioni, principalmente alle commissioni per l’agricoltura e lo sviluppo rurale, per l’industria, la ricerca e l’energia, nonché alle commissioni per lo sviluppo regionale e per l’occupazione e gli affari sociali.
I Membri della Corte hanno inoltre partecipato alle riunioni dei coordinatori della commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale e della commissione per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare, a seguito dell’interesse specifico da queste dimostrato per il lavoro della Corte. Il Parlamento, in aggiunta, ha invitato la Corte a presentare la relazione speciale sui «punti di crisi» (hotspot) legati alla migrazione nell’ambito della sua conferenza sulla gestione della migrazione.
Consiglio
Nel giugno 2017, durante la presidenza maltese del Consiglio, il Presidente Lehne e il Membro maltese della Corte, Leo Brincat, hanno incontrato il primo ministro per gli Affari europei, Helena Dalli, e il segretario parlamentare per i fondi europei e il dialogo sociale, Aaron Farrugia, a La Valletta (Malta). Nel settembre 2017, durante la presidenza estone del Consiglio, il Presidente della Corte, il Membro estone, Juhan Parts, e il Membro per le relazioni istituzionali, Rimantas Šadžius, hanno incontrato il primo ministro dell’Estonia, Jüri Ratas, e il ministro delle Finanze, Toomas Tõniste, a Tallinn.
Durante l’anno, rappresentanti di entrambe le presidenze del Consiglio hanno fatto visita alla Corte a Lussemburgo.
Nel novembre 2017, il Presidente Lehne ha presentato la relazione annuale della Corte ai ministri delle Finanze dell’UE nell’ambito del Consiglio «Economia e finanza» (Ecofin), a Bruxelles.
A livello operativo, il principale interlocutore della Corte è il comitato Bilancio del Consiglio, che si occupa di tutte le questioni finanziarie, compresa la procedura di discarico. Nel 2017, gli auditor della Corte hanno partecipato a diverse riunioni indette dagli altri organi preparatori del Consiglio per presentare le relazioni della Corte, principalmente i gruppi di lavoro del Consiglio sulle misure strutturali, l’ambiente e le questioni agrofinanziarie.
Governi e parlamenti degli Stati membri
Durante l’anno, il Presidente Klaus-Heiner Lehne ha incontrato numerosi rappresentanti di governo ad alto livello negli Stati membri. Fra questi, il Presidente della Polonia, Andrzej Duda, a Varsavia, il Presidente del Portogallo, Marcelo Rebelo de Sousa e il primo ministro António Costa, a Lisbona, il primo ministro spagnolo Mariano Rajoy a Madrid e i ministri francesi Nathalie Loiseau (Affari europei) e Gérald Darmanin (Azione pubblica e conti) a Parigi; il Presidente Lehne ha incontrato anche Sabine Thillaye, presidente della commissione Affari europei dell’Assemblea nazionale francese. In occasione di queste visite, è stato accompagnato, rispettivamente, dai Membri della Corte Janusz Wojciechowski (Polonia), João Figueiredo (Portogallo), Baudilio Tomé Muguruza (Spagna) e Danièle Lamarque (Francia).
Nel 2017, i Membri della Corte hanno presentato la relazione annuale sull’esercizio 2016 ai parlamenti nazionali di 14 Stati membri: Repubblica ceca, Grecia, Spagna, Cipro, Lettonia, Lituania, Lussemburgo, Malta, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Slovenia, Finlandia, Svezia. Hanno poi presentato una serie di relazioni speciali alle pertinenti commissioni parlamentari nazionali.
Cooperazione con le Istituzioni superiori di controllo
Comitato di contatto delle Istituzioni superiori di controllo (ISC) degli Stati membri dell’UE
Nel 2017, la Corte ha ospitato e presieduto la riunione annuale del comitato di contatto dei Presidenti delle Istituzioni superiori di controllo (ISC) dei 28 Stati membri dell’UE. Il dibattito ha riguardato il ruolo delle ISC nel riconquistare la fiducia dei cittadini dell’UE nelle istituzioni governative nazionali e sovranazionali.
In aggiunta, la Corte ha contribuito o preso parte alle attività degli organismi di lavoro in materia di unione bancaria dell’UE, fondi strutturali, strategia Europa 2020, audit della politica di bilancio, imposta sul valore aggiunto, princìpi contabili per il settore pubblico degli Stati membri dell’UE (EPSAS) nonché prevenzione e lotta alle irregolarità e alle frodi.
Rete delle ISC dei paesi candidati e potenziali candidati all’adesione all’UE
La Corte sostiene anche le ISC dei paesi candidati e potenziali candidati all’adesione all’UE (Albania, Bosnia-Erzegovina, ex Repubblica jugoslava di Macedonia, Kosovo*, Montenegro, Serbia e Turchia), principalmente tramite una rete simile al comitato di contatto. Nel 2017, hanno partecipato al programma di tirocinio della Corte nove auditor della rete ISC. La Corte ha inoltre contribuito attivamente a diverse riunioni e attività della rete suddetta, trattando tematiche quali la lotta alla frode e alla corruzione e organizzando seminari sull’audit finanziario e di conformità.
La Corte ha poi partecipato a un controllo di gestione parallelo sugli appalti pubblici, guidato dalla ISC svedese.
Nell’ottobre 2017, ha ospitato e partecipato a una riunione dei presidenti delle ISC della rete per adottare un piano di lavoro per il 2018 e gli anni successivi.
Intosai/Eurosai
Durante tutto il 2017, la Corte ha proseguito la partecipazione attiva e il contributo fornito alle attività dell’Intosai, innanzitutto in qualità di vicepresidente del Comitato delle norme professionali (PSC) e di membro dei relativi sottocomitati per l’audit finanziario e la contabilità, l’audit di conformità e il controllo di gestione. Si è inoltre impegnata attivamente nelle attività di altri organi di lavoro dell’Intosai e dell’Eurosai. Il mandato della Corte quale membro del comitato direttivo dell’Eurosai è giunto a scadenza con il X Congresso Eurosai nel maggio 2017.
- Intosai – Organizzazione internazionale delle istituzioni superiori di controllo
- Eurosai – Organizzazione europea delle istituzioni superiori di controllo.
La gestione della Corte
Il collegio dei Membri
Il mandato dei Membri della Corte ha una durata di 6 anni ed è rinnovabile. I Membri esercitano le loro funzioni in piena indipendenza e nell’interesse generale dell’Unione europea. Al momento della loro entrata in carica, prestano giuramento dinnanzi alla Corte di giustizia europea.
Il Collegio si compone di 28 Membri, uno per ogni Stato membro. I Membri della Corte dei conti europea, dopo essere stati designati dai rispettivi governi nazionali, sono nominati dal Consiglio, previa consultazione del Parlamento europeo.
Nel 2017 il Consiglio ha nominato due nuovi Membri:
- Juhan Parts (Estonia), a partire dal 1° gennaio 2017;
- Ildikó Gáll-Pelcz (Ungheria), a partire dal 1° settembre 2017.
Presidente
I Membri designano tra loro, per un periodo rinnovabile di tre anni, il Presidente della Corte, il quale assume il ruolo di primus inter pares. Oltre alle altre competenze, il Presidente sovrintende al lavoro della Corte e rappresenta l’istituzione all’esterno. Klaus-Heiner Lehne (Germania) è stato eletto Presidente nel settembre 2016.
Le Sezioni di audit e i comitati
I Membri sono assegnati ad una delle cinque Sezioni di audit della Corte, in seno alle quali si adottano relazioni, pareri e altre pubblicazioni basate su analisi. Ciascuna Sezione sviluppa la propria attività attorno a una tematica basata sulle politiche dell’UE. A capo di ciascuna Sezione vi è un Decano, eletto fra e dai Membri della Sezione stessa. Ciascun Membro è responsabile per i compiti di audit di propria competenza ed è assistito dal proprio Gabinetto.
A dicembre 2017, i Decani delle cinque Sezioni di audit erano Phil Wynn Owen (Regno Unito), Iliana Ivanova (Bulgaria), Karel Pinxten (Belgio), Baudilio Tomé Muguruza (Spagna) ed Lazaros S. Lazarou (Cipro). Danièle Lamarque (Francia) presiedeva il comitato per il controllo della qualità dell’audit. Rimantas Šadžius (Lituania) era responsabile del coordinamento delle attività di relazioni istituzionali.
Le decisioni relative a questioni strategiche e amministrative di più ampia portata spettano al comitato amministrativo e, ove opportuno, al Collegio dei Membri. Entrambi sono presieduti dal Presidente.
Corte dei conti europea: organigramma al 31 dicembre 2017
Presidente
Germania
Sezione I
Uso sostenibile delle risorse naturali
Regno Unito
Grecia
Polonia
Slovenia
Portogallo
Sezione II
Investimenti a favore della coesione, della crescita e dell’inclusione
Bulgaria
Lussemburgo
Slovacchia
Romania
Austria
Sezione III
Azioni esterne, sicurezza e giustizia
Belgio
Svezia
Finlandia
Danimarca
Estonia
Sezione IV
Regolamentazione dei mercati e economia competitiva
Spagna
Irlanda
Croazia
Paesi Bass
Lituania
Ungheria
Sezione V
Finanziamento e amministrazione dell’Unione
Cipro
Italia
Repubblica ceca
Lettonia
Malta
Membro responsabile del controllo della qualità dell’audit
Francia
Strategia
I prossimi tre anni saranno cruciali per l’Unione europea e richiederanno l’adozione di decisioni fondamentali. La Corte riconosce che per fronteggiare con successo le sfide cui l’Unione europea è confrontata è necessario che i cittadini dell’UE dispongano di informazioni chiare, attendibili e accessibili. Essi devono poter vedere che l’UE agisce con integrità, rispetta lo Stato di diritto, spende il denaro dei contribuenti in modo oculato, definisce i propri obiettivi in modo chiaro e consegue i risultati promessi. È a tale riguardo che la Corte, quale revisore esterno dell’UE, può dare il proprio contributo.
Nel luglio 2017, la Corte ha pubblicato la propria strategia per il periodo 2018-2020, in cui ha individuato quattro obiettivi strategici:
- far giungere messaggi chiari agli interlocutori della Corte;
- prestare maggiore attenzione agli aspetti di performance dell’azione dell’UE;
- migliorare il valore aggiunto della dichiarazione di affidabilità;
- adattare l’organizzazione della Corte ai suoi prodotti.
Tramite i propri audit indipendenti, la Corte può far luce su cosa funziona e cosa non funziona nella spesa e negli interventi dell’UE, aiutare i cittadini dell’Unione a decidere se le sue istituzioni stiano fornendo loro risultati, contribuendo così a promuovere la fiducia nell’Unione europea. A tal fine, gli audit della Corte devono rispondere anche ai timori del suo interlocutore ultimo: il cittadino europeo.
La strategia per il periodo 2018-2020 definisce cinque ambiti prioritari in cui dovrà concentrarsi il lavoro della Corte negli anni a venire.
Nell’elaborare la propria strategia, la Corte ha fatto ampio ricorso alla consultazione interna ed esterna. Ha discusso la strategia con il personale e ha consultato persino i deputati al Parlamento europeo, i rappresentanti degli Stati membri dell’UE, la Commissione europea, altre istituzioni superiori di controllo e gli interlocutori non istituzionali provenienti dal mondo accademico, think-tank, organizzazioni non governative (ONG) e auditor del settore privato.
La strategia della Corte per il 2018-2020 è descritta nel sito Internet (eca.europa.eu).
Programma di lavoro
Nel gennaio 2017, la Corte ha deciso nuove procedure di programmazione, applicate per la prima volta al programma di lavoro annuale per il 2018, presentato l’anno scorso in ottobre.
I principali cambiamenti apportati alla programmazione del lavoro della Corte sono i seguenti:
- sviluppo di un ampio portafoglio di compiti di audit che abbracci tutti i settori coperti dalla Corte;
- un processo di selezione centralizzato delle idee relative a potenziali compiti di audit e delle proposte di audit finali;
- una maggior flessibilità nell’assegnazione delle risorse alle Sezioni di audit e fra queste ultime in funzione del carico di lavoro;
- ampliamento dell’offerta di prodotti attraverso compiti di audit che sfociano nella pubblicazione di documenti basati su analisi; e
- definizione di compiti di audit altamente prioritari con scadenze più strette.
La Corte ha inoltre concordato con la Conferenza dei presidenti di commissione (CPC) del Parlamento europeo una procedura tramite la quale tutte le commissioni parlamentari permanenti possono suggerire potenziali temi di audit alla Corte.
Il programma di lavoro 2018 è disponibile sul sito della Corte (eca.europa.eu).
Misurazione della performance
Nel corso del periodo 2013-2017, la Corte ha applicato sette indicatori chiave di performance (KPI) per informare la dirigenza dei progressi compiuti nel conseguimento degli obiettivi della Corte, sostenere il processo decisionale e fornire agli interlocutori della Corte informazioni sulla performance del suo operato.
Scopo degli indicatori suddetti era misurare elementi fondamentali della qualità e dell’impatto del lavoro della Corte, con particolare attenzione al parere delle principali parti interessate, nonché all’efficacia e all’efficienza con cui la Corte utilizza le risorse a sua disposizione.
Un insieme aggiornato di indicatori di performance entrerà in uso nel 2018 per il periodo 2018-2020.
Qualità ed impatto del lavoro della Corte
La Corte ha valutato la qualità e l’impatto delle proprie relazioni sulla base della valutazione delle parti interessate, delle analisi condotte da esperti e del seguito dato alle raccomandazioni formulate per migliorare la gestione finanziaria dell’UE. La Corte misura anche la propria presenza sui media.
Valutazione da parte delle parti interessate
La Corte ha invitato i suoi principali interlocutori e omologhi istituzionali – la commissione per il controllo dei bilanci e la commissione per i bilanci del Parlamento europeo, il comitato bilancio del Consiglio, le principali entità controllate presso la Commissione e le agenzie dell’UE, nonché i presidenti delle ISC dell’UE – a valutare le relazioni da essa pubblicate.
Nel 2017, analogamente agli anni passati, una larga maggioranza degli interpellati ha giudicato «elevato» o «molto elevato» il grado di utilità e l’impatto delle relazioni della Corte.
Analisi condotte da esperti
Ogni anno, esperti esterni indipendenti hanno analizzato il contenuto e la presentazione di un campione di relazioni della Corte per valutarne la qualità. Nel 2017, sono state prese in esame sei relazioni speciali* e le relazioni annuali per l’esercizio 2016. La qualità è stata valutata sotto vari aspetti, su una scala a quattro punti che andava da «molto bassa» (1) a «elevata» (4). I risultati sono stati piuttosto stabili negli ultimi anni: la qualità delle relazioni della Corte è stata definita «soddisfacente».
Seguito dato alle raccomandazioni
Durante l’anno, la Corte ha monitorato sistematicamente il grado di attuazione, da parte delle entità controllate, delle raccomandazioni da essa formulate.
Alla fine del 2017, era stato attuato il 92 % delle raccomandazioni formulate nel 2014.
Presenza nei media
La Corte monitora anche l’accoglienza riservata dai media al suo lavoro e ad essa in quanto istituzione. Nel 2017, i riferimenti alla Corte e al suo lavoro contenuti nei media online hanno riguardato, per il 65 %, le relazioni speciali.
Nel complesso, nel 2016 la copertura mediatica è aumentata, per quanto riguarda le relazioni speciali, dell’11 %. Le relazioni della Corte che hanno ottenuto il maggior impatto mediatico nel 2017 sono state le relazioni speciali concernenti la crisi finanziaria in Grecia, i «punti di crisi» (hotspot) legati alla migrazione, i controlli sulla pesca, l’inverdimento e la rete Natura 2000.
L’aumento, verificatosi nel 2017, della copertura mediatica delle relazioni speciali della Corte conferma una tendenza già osservata da diversi anni. Il numero di articoli online, che nel 2013 era inferiore a 1 500, è salito a quasi 7 000 nel 2017; la copertura media per relazione speciale è aumentata da meno di 30 articoli nel 2013 a quasi 130 nel 2017.
Uso delle risorse
Nel misurare la propria performance, la Corte valuta anche l’uso delle risorse, in particolare la propria capacità di condurre audit tempestivi, di attuare il programma di lavoro e di assicurare la competenza professionale del proprio personale.
Durata dell’audit
Nel 2017, sono stati necessari, in media, 14,6 mesi dall’avvio di un compito di audit fino all’adozione della relazione speciale. Si tratta della durata più breve dall’inizio del periodo 2013-2017. Per otto relazioni (29 %) pubblicate nel corso dell’anno, ci sono voluti meno di 13 mesi. Il tempo intercorso fino alla pubblicazione è stato in media di 16 mesi, circa due mesi in meno rispetto al 2016. Questa tendenza positiva indica che le misure adottate per raggiungere l’obiettivo di 13 mesi stabilito dal regolamento finanziario stanno producendo risultati.
Pubblicazione delle relazioni
Nel 2017 la Corte ha pubblicato il 65 % delle relazioni speciali inizialmente previste. Le relazioni restanti hanno subito ritardi e saranno pubblicate nel 2018. Le relazioni annuali e tutte le relazioni annuali specifiche sono state pubblicate come previsto.
Formazione professionale
Conformemente alle raccomandazioni formulate dalla Federazione internazionale degli esperti contabili, la Corte mira a fornire in media 40 ore (5 giorni) all’anno di formazione professionale a ciascun auditor.
Nel 2017 tale obiettivo è stato, ancora una volta, superato, con 6,7 giorni di formazione professionale per ciascun auditor.
Se si include la formazione linguistica (necessaria per consentire agli auditor di svolgere il proprio lavoro in modo efficiente in tutti gli Stati membri), gli auditor hanno ricevuto in media 8,3 giorni di formazione nel 2017.
Per il resto del personale, la Corte mira a fornire, in media, 16 ore (2 giorni) di formazione professionale non linguistica all’anno per ciascun agente/funzionario. Nel 2017 questo obiettivo è stato raggiunto: sono state fornite, in media, 2,3 giornate di formazione.
Il personale della Corte
Ripartizione degli effettivi
Nel 2017 la Corte ha completato la riduzione del 5 % del personale prevista per il quinquennio 2013-2017, come richiesto dall’accordo interistituzionale sulla disciplina di bilancio e la sana gestione finanziaria del dicembre 2013.
Alla fine del 2017, lavoravano alla Corte 853 funzionari e agenti temporanei, di cui 548 nelle Sezioni di audit, compresi i 118 effettivi occupati nei Gabinetti dei Membri.
Assunzione del personale
Il personale della Corte possiede un’ampia gamma di esperienze accademiche e professionali. Per quanto riguarda le assunzioni, la politica della Corte segue i princìpi generali e il regime delle istituzioni dell’UE e favorisce pari opportunità a tutti i livelli.
Il suo personale include funzionari permanenti e agenti con contratti a tempo determinato. I concorsi generali sono organizzati solitamente dall’EPSO, l’Ufficio europeo di selezione del personale. Nel 2017, sono state assunte 72 persone: 29 funzionari, 13 agenti temporanei, 24 agenti contrattuali (sette dei quali hanno lasciato la Corte prima della fine dell’esercizio) e sei esperti nazionali distaccati.
Sono stati inoltre offerti 71 tirocini per laureati, per una durata variabile compresa fra i tre e i cinque mesi.
Fasce d’età
Il grafico della ripartizione per fasce d’età del personale in servizio attivo al 31 dicembre 2017 mostra che quasi la metà del personale della Corte ha età pari o inferiore ai 44 anni.
Dei 68 direttori e primi manager, 31 (46 %) hanno un’età pari o superiore a 55 anni. Ciò porterà ad un rinnovo del personale direttivo nei prossimi 5-10 anni, in occasione del rispettivo pensionamento.
Equilibrio di genere
La Corte si sforza di applicare una politica di pari opportunità in tutte le fasi della carriera del proprio personale. È stata raggiunta una proporzione uguale di uomini e donne nell’organico complessivo dell’istituzione, con il 43 % degli auditor e degli amministratori costituito da donne.
Negli ultimi anni, la percentuale di donne che svolgono funzioni direttive in seno alle Sezioni di audit è aumentata, passando dal 7 % del 2015 a quasi il 20 % nel 2017. La Corte si impegna a continuare a migliorare l’equilibrio di genere a tutti i livelli manageriali. Inoltre, la politica delle pari opportunità applicata per il periodo 2018-2020 affronterà le questioni dell’età e della disabilità.
Informazioni più dettagliate sulla nazionalità e il genere del personale che esercita funzioni direttive sono fornite nella tabella seguente.
Supporto all’audit
Formazione professionale
La formazione continua del personale è cruciale per preparare il futuro dell’istituzione. Nel 2017 la Corte ha continuato ad ampliare l’offerta di formazione professionale, includendovi un numero crescente di corsi e-learning e di formazioni sotto forma di apprendimento misto. Dato il successo riscosso, sono proseguite le presentazioni fornite da esperti interni ed esterni sugli sviluppi nel campo dell’audit o su temi inerenti al lavoro degli auditor della Corte. La Corte ha inoltre organizzato diverse attività formative ed eventi in cui esperti provenienti da altre istituzioni superiori di controllo hanno condiviso conoscenze e buone pratiche sul controllo di gestione e l’audit finanziario. Ne è un buon esempio l’annuale giornata della formazione indetta in collaborazione con l’Università di Lussemburgo nel novembre 2017, cui hanno partecipato oltre 300 membri del personale.
La Corte lavora a stretto contatto con la Commissione europea, l’Istituto europeo di amministrazione pubblica e la Scuola europea di amministrazione (EAS) per fornire un’ampia gamma di proposte formative al proprio personale, tra cui corsi per sviluppare il know-how in materia di audit e le competenze trasversali, ma anche corsi di lingua correlati alle esigenze professionali.
La Corte ha inoltre fornito supporto a membri del personale desiderosi di acquisire o mantenere qualifiche professionali e diplomi in settori pertinenti al ruolo e al lavoro dell’istituzione. In particolare, ha proseguito la collaborazione avviata con l’Università della Lorena (situata a Nancy, Francia) riguardo al diploma universitario post laurea in «Audit delle organizzazioni e delle politiche pubbliche» e al programma di Master in «Gestione delle organizzazioni pubbliche». La Corte ha anche firmato un accordo di cooperazione con l’Istituto universitario europeo di Firenze (Italia). Nel 2017 ha sottoscritto un partenariato con l’università di Pisa (Italia) e con l’Associazione internazionale dei contabili certificati iscritti all’albo (Association of Chartered Certified Accountants – ACCA) per organizzare una scuola estiva di audit e contabilità del settore pubblico.
Nel corso dell’anno, è stato presentato il lavoro accademico vincitore del premio della Corte 2016 per la ricerca nell’ambito dell’audit del settore pubblico; il premio verrà bandito anche nel 2018.
Sono stati nuovamente banditi i premi della Corte per la performance, per consentire a membri del personale non direttivo di frequentare una formazione specifica esternamente all’istituzione.
Traduzione
La Direzione Traduzione, servizi linguistici e pubblicazione ha tradotto e rivisto oltre 211 000 pagine. Sono proseguiti gli sforzi per razionalizzare i processi di traduzione e ridurre i relativi costi. Ad esempio, per accrescere l’efficienza, tutte le équipe di traduzione della Corte utilizzano ora una piattaforma di lavoro collaborativa.
La Corte si sforza di coinvolgere sempre più i traduttori nelle proprie attività fondamentali e di creare ulteriori sinergie con gli auditor. In particolare, durante il 2017 i traduttori hanno fornito, in misura crescente, assistenza agli auditor nella stesura delle relazioni speciali e della relazione annuale. Agli auditor è stata anche fornita assistenza linguistica da parte dei traduttori nel corso di 38 visite di audit.
Tecnologie dell’informazione
La direzione responsabile dell’informatica apporta un contributo fondamentale ai processi di audit razionalizzando i flussi di informazioni con l’ausilio di una tecnologia moderna e sicura.
Ulteriori progressi sono stati compiuti nella gestione dei documenti, consentendo la piena digitalizzazione dei processi di produzione, approvazione e pubblicazione. È stato posto in atto uno strumento semplificato per agevolare l’accesso a distanza tramite dispositivi mobili. Si è proceduto al potenziamento dei sistemi passando a Windows 10 e a SharePoint 2013.
Per sfruttare le sinergie interistituzionali, la Corte ha adottato nuovi sistemi per gestire le visite di audit, le trasferte di lavoro e la formazione, utilizzati attualmente anche da altre istituzioni dell’UE.
Tutti gli sviluppi e tutto ciò che è stato realizzato sono stati conseguiti tenendo in debita considerazione la gestione dei rischi e garantendo la sicurezza delle operazioni e la continuità operativa.
Immobili
La Corte possiede attualmente tre edifici («K1», «K2» e «K3») e detiene uffici in locazione a Lussemburgo per il centro di ripristino in caso di sinistro.
K1
Inaugurato nel 1988, l’edificio «K1» dispone di uffici per un massimo di 310 effettivi e di sale riunioni. Nei piani interrati vi sono parcheggi, locali tecnici, aree di stoccaggio, la biblioteca e la principale sala archivi, mentre l’ultimo piano è interamente adibito a locali tecnici.
Il K1 è stato ammodernato nel 2008 per rispettare le norme nazionali in materia di igiene, sicurezza e ambiente. La tecnologia utilizzata al K1 è stata adattata, ove possibile, per essere compatibile con quella già utilizzata al K2 e al K3. Di conseguenza, i tre edifici operano come una sola entità tecnicamente integrata.
K2
L’edificio «K2», in funzione dal 2003, ospita ai piani interrati parcheggi, locali tecnici e di stoccaggio, nonché la palestra. L’ultimo piano è adibito interamente a locali tecnici. Nei piani restanti si trovano uffici per una capienza massima di 241 effettivi, sale riunioni, una sala conferenze con cabine di interpretazione, sale per videoconferenze, una caffetteria e zone cucina con attrezzature di base.
È stato lanciato uno studio di fattibilità per valutare la possibilità di allestire ambienti di lavoro concepiti in funzione dell’attività e di ammodernare gli impianti tecnici dell’edificio «K2». Lo studio ha evidenziato la possibilità di ottimizzare l’organizzazione dell’ambiente di lavoro e la necessità di migliorare alcuni impianti tecnici. Uno studio dettagliato per questo progetto verrà effettuato nel 2018, mentre i lavori dovrebbero avere inizio nel 2019.
Come convenuto con il Consiglio e il Parlamento europeo nel marzo 2014, i costi di tale ammodernamento saranno coperti dalla dotazione finanziaria rimanente del progetto di costruzione del «K3» ultimato qualche anno fa.
K3
Quanto all’edificio «K3», in funzione dal 2012, nei piani interrati si trovano parcheggi, locali tecnici e di stoccaggio, aree riservate alle operazioni di carico e scarico, strutture di stoccaggio dei rifiuti, la stamperia, cucine e archivi. Il piano terra comprende la mensa, una caffetteria e le aule per la formazione. Vi sono inoltre uffici per una capienza massima di 503 effettivi, sale riunioni e una sala informatica. Al sesto piano si trovano sale di ricevimento, una cucina e locali tecnici. L’edificio «K3» è stato valutato come «molto buono» da BREEAM, il metodo all’avanguardia mondiale per la valutazione e certificazione della sostenibilità degli edifici.
Progetto per un luogo di lavoro sicuro
Durante il 2017, l’avanzamento del progetto per il rafforzamento della sicurezza dell’istituzione e del personale è stato conforme al piano stabilito. Il nuovo centro di controllo per la sicurezza, il centro di controllo esterno per l’accreditamento e il centro di controllo dell’accesso per il personale e i visitatori entreranno in funzione nel 2018.
Gestione ambientale
Quale istituzione dell’UE, la Corte si sente in obbligo di applicare il principio della sana gestione ambientale in tutte le proprie attività e si impegna a ridurre costantemente il proprio impatto ambientale.
Nel 2017 ha ottenuto la certificazione prevista dal sistema di ecogestione e audit (EMAS). Attualmente, la Corte attua con successo un sistema di gestione ambientale conforme ai princìpi EMAS e rispetta pienamente i requisiti di certificazione della norma di qualità ISO 14001:2015.
Intende ridurre sistematicamente le proprie emissioni di CO2. Nel 2017 ha analizzato, per il terzo anno consecutivo, le emissioni di gas a effetto serra generate dalle proprie attività (ossia la propria impronta di carbonio). I risultati di questo studio sono disponibili nel sito Internet della Corte (eca.europa.eu).

L’obbligo di rendiconto
Informazioni finanziarie
La Corte dei conti europea è finanziata dalla sezione del bilancio generale dell’UE concernente le spese amministrative.
Nel 2017, la sua dotazione di bilancio ammontava a circa 141 milioni di euro, un importo inferiore allo 0,1 % della spesa totale dell’UE e pari a circa l’1,5 % della spesa amministrativa totale dell’UE. La dotazione di bilancio 2017 è stata utilizzata in misura del 98 %.
| ESERCIZIO FINANZIARIO 2017 | Stanziamenti definitivi | Impegni | Utilizzo (%) | Pagamenti |
|---|---|---|---|---|
| Titolo 1: Persone appartenenti all’istituzione | (migliaia di euro) | |||
| 10 – Membri dell’istituzione | 11 200 | 10 672 | 95 % | 10 598 |
| 12 – Funzionari e agenti temporanei | 102 470 | 101 088 | 99 % | 101 010 |
| 14 – Altro personale e prestazioni esterne | 5 716 | 5 464 | 96 % | 5 333 |
| 162 – Missioni | 3 450 | 3 035 | 88 % | 2 575 |
| 161 + 163 + 165 – Altre spese relative alle persone appartenenti all’istituzione | 2 775 | 2 530 | 91 % | 1 901 |
| Totale parziale Titolo 1 | 125 611 | 122 789 | 98 % | 121 417 |
| Titolo 2: Immobili, mobilio, impianti e apparecchiature e spese varie di funzionamento | ||||
| 20 – Immobili | 3 546 | 3 541 | 99 % | 1 669 |
| 210 – Informatica e telecomunicazioni | 8 148 | 8 148 | 100 % | 4 563 |
| 212 + 214 + 216 – Beni mobili e spese associate | 999 | 942 | 94 % | 736 |
| 23 – Spese amministrative correnti | 434 | 293 | 68 % | 221 |
| 25 – Riunioni e conferenze | 733 | 664 | 91 % | 443 |
| 27 – Informazione e pubblicazioni | 1 769 | 1 663 | 94 % | 1 082 |
| Totale parziale Titolo 2 | 15 629 | 15 251 | 98 % | 8 714 |
| Totale | 141 240 | 138 040 | 98 % | 130 131 |
Bilancio 2018
La dotazione di bilancio per il 2018 supera del 3,4 % quella del 2017.
| BILANCIO | 2018 | 2017 |
|---|---|---|
| Titolo 1: Persone appartenenti all’istituzione | (migliaia di euro) | |
| 10 – Membri dell’istituzione | 12 515 | 11 300 |
| 12 – Funzionari e agenti temporanei | 106 600 | 103 632 |
| 14 – Altro personale e prestazioni esterne | 5 745 | 5 101 |
| 162 - Missioni | 3 450 | 3 450 |
| 161 + 163 + 165 – Altre spese relative alle persone appartenenti all’istituzione | 2 990 | 2 788 |
| Totale parziale Titolo 1 | 131 300 | 126 271 |
| Titolo 2: Immobili, mobilio, impianti e apparecchiature e spese varie di funzionamento | ||
| 20 – Immobili | 2 930 | 3 216 |
| 210 – Informatica e telecomunicazioni | 7 492 | 7 408 |
| 212 + 214 + 216 – Beni mobili e spese associate | 1 157 | 925 |
| 23 – Spese amministrative correnti | 555 | 438 |
| 25 – Riunioni e conferenze | 706 | 676 |
| 27 – Informazione e pubblicazioni | 1 876 | 2 306 |
| Totale parziale Titolo 2 | 14 716 | 14 969 |
| Totale | 146 016 | 141 240 |
Gestione del rischio
Nel corso dell’anno, come prescritto dal regolamento finanziario, la Corte ha esaminato le valutazioni dei rischi effettuate da ciascuna direzione (i cui risultati costituiscono la base per la dichiarazione annuale stilata dall’ordinatore nella relazione annuale di attività), nonché le valutazioni dei rischi per l’esercizio seguente. Ove necessario, la Corte ha stilato piani d’azione per le verifiche ex post ed ex ante.
Nel settembre 2017, a seguito degli esami suddetti, la Corte ha rafforzato i controlli interni e le procedure finanziarie per quanto concerne le spese di viaggio e la gestione dei veicoli di servizio.
Audit interno ed esterno
Audit interno
Il servizio di audit interno (IAS) consiglia l’istituzione in merito alle modalità di gestione dei rischi. Formula pareri sulla qualità della gestione e sui sistemi di controllo interno. Lo IAS riferisce a un comitato di audit composto di tre Membri della Corte e di un esperto esterno. Il comitato monitora regolarmente l’avanzamento dei vari compiti stabiliti nel programma di lavoro annuale dello IAS e ne assicura l’indipendenza.
Nel 2017 lo IAS ha esaminato l’attuazione della strategia della Corte 2013-2017, la struttura operativa della Direzione della Presidenza e la gestione delle licenze e dei prodotti di software della Corte. Ha inoltre analizzato l’attuazione della politica per la gestione dei rischi e monitorato l’attuazione delle proprie raccomandazioni, assicurandosi che i piani d’azione fossero realizzati.
A giudizio dell’auditor interno, nel 2017 la governance, la gestione dei rischi e le procedure di controllo interno poste in essere, considerate nel loro insieme, hanno fornito una ragionevole garanzia circa il conseguimento degli obiettivi della Corte.
Ogni anno, la Corte riferisce al Parlamento europeo e al Consiglio i risultati dell’attività di audit interno.
Audit esterno
I conti annuali della Corte sono controllati da un revisore esterno indipendente. Si tratta di un aspetto importante, in quanto la Corte applica nei propri confronti gli stessi princìpi di trasparenza ed obbligo di rendiconto applicati nei confronti delle entità controllate. La relazione del revisore esterno – PricewaterhouseCoopers S. à r. l. – sui conti della Corte per l’esercizio finanziario 2016 è stata pubblicata il 31 ottobre 2017.
Discarico
Come tutte le altre istituzioni dell’UE, anche la Corte è soggetta alla procedura di discarico.
Nell’aprile 2017, il Parlamento europeo ha concesso al segretario generale della Corte il discarico per l’esecuzione del bilancio concernente l’esercizio 2015, segno che i conti relativi al 2015 erano chiusi e approvati.
Come ogni anno, la Corte, dopo aver analizzato attentamente tutte le questioni sollevate durante la procedura di discarico circa le proprie responsabilità di audit e di gestione, ha adottato misure appropriate e ha riferito al Parlamento europeo sul seguito dato.
Giudizi del revisore esterno – esercizio finanziario 2016
Per quanto riguarda i rendiconti finanziari della Corte:
«A nostro giudizio, i rendiconti finanziari forniscono un’immagine fedele e veritiera della situazione finanziaria della Corte dei conti europea al 31 dicembre 2016, nonché del risultato economico, dei flussi di cassa e delle variazioni dell’attivo netto per l’esercizio chiuso in tale data, conformemente al regolamento (UE, Euratom) n. 966/2012 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 25 ottobre 2012, che stabilisce le regole finanziarie applicabili al bilancio generale dell’Unione e che abroga il regolamento (CE, Euratom) n. 1605/2002 del Consiglio (GU L 298 del 26.10.2012, pag. 1), di seguito denominato “il regolamento finanziario”; ed al regolamento delegato (UE) n. 1268/2012 della Commissione, del 29 ottobre 2012, recante le modalità di applicazione del suddetto regolamento finanziario».
Per quanto riguarda l’uso delle risorse e le procedure di controllo da parte della Corte:
«Basandoci sul lavoro descritto nella presente relazione, non abbiamo rilevato nulla che ci induca a credere che, sotto tutti gli aspetti rilevanti e sulla base dei criteri sopra descritti:
- le risorse assegnate alla Corte non siano state utilizzate per le finalità previste;
- le procedure di controllo poste in essere non forniscano le garanzie necessarie ad assicurare la conformità delle operazioni finanziarie alle norme applicabili».
Dichiarazione dell’ordinatore delegato
Il sottoscritto, segretario generale della Corte dei conti europea, in qualità di ordinatore delegato, con la presente dichiara:
- che le informazioni contenute nella presente relazione sono veritiere ed esatte e
- di aver ottenuto ragionevole garanzia che:
- le risorse assegnate alle attività descritte, nella presente relazione sono state utilizzate per le finalità previste e conformemente ai princìpi della sana gestione finanziaria; e che
- le procedure di controllo poste in essere forniscono le necessarie garanzie riguardo alla legittimità e regolarità delle operazioni su cui sono basati i conti e consentono un adeguato intervento in caso di segnalazioni di frode o di presunta frode; e che
- i costi e i benefici dei controlli sono proporzionati.
Detta garanzia si basa sul giudizio del sottoscritto e sulle informazioni a sua disposizione, quali le relazioni e le dichiarazioni degli ordinatori delegati, le relazioni dell’auditor interno, nonché le relazioni del revisore esterno per gli esercizi finanziari precedenti.
Il sottoscritto conferma di non essere a conoscenza di elementi non riportati nella presente relazione che potrebbero essere lesivi degli interessi dell’istituzione.
Fatto a Lussemburgo l’8 marzo 2018
Eduardo Ruiz García
Segretario generale
Allegato – pubblicazioni del 2017: relazioni speciali, pareri e documenti basati su analisi
Relazioni speciali
- Relazione speciale n. 30/2016: L’efficacia del sostegno dell’UE ai settori prioritari in Honduras
- Relazione speciale n. 33/2016: Meccanismo unionale di protezione civile: il coordinamento delle risposte alle catastrofi verificatesi al di fuori dell’UE è stato, in genere, efficace
- Relazione speciale n. 34/2016: Lotta allo spreco di alimenti: un’opportunità per l’UE di migliorare, sotto il profilo delle risorse, l’efficienza della filiera alimentare
- Relazione speciale n. 35/2016: L’uso del sostegno al bilancio per migliorare la mobilitazione delle entrate interne nell’Africa subsahariana
- Relazione speciale n. 36/2016: Una valutazione delle modalità di chiusura dei programmi di coesione e di sviluppo rurale per il periodo 2007-2013
- Relazione speciale n. 1/2017: Occorre fare di più per realizzare appieno le potenzialità della rete Natura 2000
- Relazione speciale n. 2/2017: La negoziazione, da parte della Commissione, degli accordi di partenariato e dei programmi operativi in materia di coesione per il periodo 2014-2020: spesa più concentrata sulle priorità di Europa 2020, ma disposizioni per la misurazione della performance sempre più complesse.
- Relazione speciale n. 3/2017: L’assistenza dell’UE alla Tunisia
- Relazione speciale n. 4/2017: Tutela del bilancio dell’UE dalle spese irregolari: durante il periodo 2007-2013 la Commissione ha fatto ricorso sempre più frequentemente a misure preventive e rettifiche finanziarie nel settore della coesione
- Relazione speciale n. 5/2017: Disoccupazione giovanile: le politiche dell’UE hanno migliorato la situazione?
- Relazione speciale n. 6/2017: La risposta dell’UE alla crisi dei rifugiati: il «sistema basato sui punti di crisi» (hotspot approach)
- Relazione speciale n. 7/2017: Il nuovo ruolo degli organismi di certificazione in materia di spesa PAC: un passo avanti verso un modello di audit unico, ma restano da affrontare debolezze significative
- Relazione speciale n. 8/2017: Controllo della pesca nell’UE: occorre intensificare gli sforzi
- Relazione speciale n. 9/2017: Il sostegno dell’UE alla lotta contro la tratta di esseri umani in Asia meridionale/sudorientale
- Relazione speciale n. 10/2017: Rendere più mirato il sostegno dell’UE ai giovani agricoltori per promuovere efficacemente il ricambio generazionale
- Relazione speciale n. 11/2017: Il fondo fiduciario Bêkou dell’UE per la Repubblica centrafricana: un esordio promettente, nonostante alcune carenze
- Relazione speciale n. 12/2017: Attuazione della direttiva concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano: la qualità e l’accesso all’acqua in Bulgaria, Ungheria e Romania sono migliorati, ma permane la necessità di consistenti investimenti
- Relazione speciale n. 13/2017: Un sistema unico europeo di gestione del traffico ferroviario: la scelta politica diventerà mai realtà?
- Relazione speciale n. 14/2017: La gestione dei procedimenti presso la Corte di giustizia dell’Unione europea: esame della performance
- Relazione speciale n. 15/2017: Condizionalità ex ante e riserva di efficacia dell’attuazione in materia di coesione: strumenti innovativi ma non ancora efficaci
- Relazione speciale n. 16/2017: Programmazione dello sviluppo rurale: occorrono minore complessità e maggiore focalizzazione sui risultati
- Relazione speciale n. 17/2017: L’intervento della Commissione nella crisi finanziaria greca
- Relazione speciale n. 18/2017: Il cielo unico europeo non è ancora una realtà, nonostante l’avvenuto cambiamento culturale
- Relazione speciale n. 19/2017: Procedure di importazione: le carenze del quadro normativo e un’applicazione inefficace pregiudicano gli interessi finanziari dell’UE
- Relazione speciale n. 20/2017: Gli strumenti, finanziati dall’UE, di garanzia dei prestiti: sono stati ottenuti risultati positivi, ma sono necessari una migliore selezione dei beneficiari ed un miglior coordinamento con i dispositivi nazionali.
- Relazione speciale n. 21/2017: L’inverdimento: un regime di sostegno al reddito più complesso, non ancora efficace sul piano ambientale
- Relazione speciale n. 22/2017: Le missioni di osservazione elettorale: si è lavorato per assicurare un seguito alle raccomandazioni, ma occorre migliorare il monitoraggio
- Relazione speciale n. 23/2017: Il Comitato di risoluzione unico: si è iniziato a lavorare al difficile compito di realizzare l’unione bancaria, ma resta ancora molta strada da fare
Pareri
- Parere n. 1/2017 su una proposta di revisione del «regolamento finanziario» applicabile al bilancio generale dell’UE
- Parere n. 2/2017 su una proposta di modifica del regolamento finanziario applicabile al bilancio delle scuole europee
- Pareri n. 3/2017 e n. 4/2017 su proposte di modifica dei regolamenti del Comitato del Bilancio dell’Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale
- Parere n. 5/2017 sulla proposta di regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio relativo allo statuto e al finanziamento dei partiti politici e delle fondazioni politiche europee
Pubblicazioni basate su analisi
- Analisi panoramica: Azione dell’UE in materia di energia e cambiamenti climatici
- Analisi rapida dell’attuazione della riduzione del 5 % dell’organico
* Tale designazione non pregiudica le posizioni riguardo allo status ed è in linea con la risoluzione 1244 del Consiglio di sicurezza dell’ONU e con il parere della Corte internazionale di giustizia sulla dichiarazione di indipendenza del Kosovo.
* Nel 2017, gli esaminatori hanno valutato le relazioni speciali della Corte nn. 3/2017, 4/2017, 5/2017, 10/2017, 14/2017, 17/2017.
Per contattare la Corte
CORTE DEI CONTI EUROPEA
12, rue Alcide De Gasperi
1615 Luxembourg
LUXEMBOURG
Tel. +352 4398-1
Modulo di contatto: eca.europa.eu/it/Pages/ContactForm.aspx
Sito Internet: eca.europa.eu
Twitter: @EUAuditors
Numerose altre informazioni sull’Unione europea sono disponibili su Internet consultando il portale Europa (http://europa.eu).
Lussemburgo: Ufficio delle pubblicazioni dell’Unione europea, 2018
| ISBN 978-92-872-9675-7 | ISSN 1684-0690 | doi:10.2865/826817 | QJ-AA-18-001-IT-C | |
| ISBN 978-92-872-9686-3 | ISSN 2315-3970 | doi:10.2865/98944 | QJ-AA-18-001-IT-N | |
| HTML | ISBN 978-92-872-9456-2 | ISSN 2315-3970 | doi:10.2865/35858 | QJ-AA-18-001-IT-Q |
© Unione europea, 2018
Riproduzione autorizzata, purché sia citata la fonte.
Per qualsiasi utilizzo o riproduzione delle seguenti fotografie, occorre chiedere l’autorizzazione direttamente ai titolari dei diritti d’autore:
* © Grzegorz Jakubowski / KPRP
* © marianorajoy
Per le fotografie seguenti è autorizzata la riproduzione, purché siano citati il titolare dei diritti d’autore, la fonte e il nome dei fotografi:
* © Unione europea; fonte: Corte dei conti europea – Simon SCHMITT
* © Unione europea, 2017; fonte: Parlamento europeo – Dominique HOMMEL
* © Unione europea, 2017; fonte: Parlamento europeo – Dominique HOMMEL
* © Unione europea, 2017; fonte: Parlamento europeo – Christian CREUTZ
* © Unione europea, 2012; fonte: Parlamento europeo – Martin LAHOUSSE
* © Unione europea, 2013; fonte: Parlamento europeo – Genevieve ENGEL
* © Unione europea, 2012; fonte: Parlamento europeo – Milos BICANSKI
* © Unione europea, 2018; fonte: Parlamento europeo – Christian CREUTZ
* © Unione europea, 2017; fonte: Parlamento europeo – Mathieu CUGNOT
* © Unione europea; fonte: Corte dei conti europea – Edouard DIRRIG
* © Unione europea; fonte: Corte dei conti europea – Simon SCHMITT
Questa pubblicazione è disponibile in 23 lingue e nel formato seguente:
PDFCOME OTTENERE LE PUBBLICAZIONI DELL’UNIONE EUROPEA
Pubblicazioni gratuite:
- una sola copia:
- tramite EU Bookshop (http://bookshop.europa.eu);
- più di una copia o poster/carte geografiche:
- presso le rappresentanze dell’Unione europea (http://ec.europa.eu/represent_it.htm),
- presso le delegazioni dell’Unione europea nei paesi terzi (http://eeas.europa.eu/delegations/index_it.htm),
- contattando uno dei centri Europe Direct (http://europa.eu/europedirect/index_it.htm),
- chiamando il numero 00 800 6 7 8 9 10 11 (gratuito in tutta l’UE) (*).
Pubblicazioni a pagamento:
- tramite EU Bookshop (http://bookshop.europa.eu).